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#scrittrice donna
soprabito · 5 months
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Grazie, Antonia Byatt
https://www.pulplibri.it/grazie-antonia-byatt/
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La mitica insegnante Ilaria legge il nuovo libro di Silvia Meacci. Racconti da leggere per chi vuole conoscere meglio l’universo femminile. #libro #lettura #scrittrice #scrittura #racconti #letteratura #donna (presso Parola. Italian Language School) https://www.instagram.com/p/CneZ3xnrZij/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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viciers · 2 years
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finished canne al vento. 10/10 would recommend per un po' di piantini
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"Avevo cinque anni. L'insegnante ha scritto sulla lavagna: "Tutti gli uomini sono mortali". Ho provato un enorme sollievo, una grande gioia.
Quel pomeriggio, quando uscii da scuola, corsi a casa e abbracciai molto strettamente mia madre.
"Che fortuna mamma, tu non morirai mai! "Gli ho detto, rapito.
"Cosa? " chiese mia madre, sorpresa.
Mi sono separato appena da lei e le ho spiegato:
- La maestra ha scritto sulla lavagna che gli uomini sono mortali.
E tu sei una donna!. Per fortuna sei una donna, ho detto e l'ho riabbracciata.
Mia madre mi ha teneramente separato dalle sue braccia.
- Questa frase, mia cara, include uomini e donne. Tutti e tutte moriremo un giorno.
Mi sono sentita completamente sconvolta e delusa.
- Allora perché non l'ha scritto? : "Tutti gli uomini e le donne sono mortali"? Ho chiesto.
Beh- ha detto mia madre, in realtà, per semplificare, noi donne siamo rinchiuse nella parola "uomini".
- Chiuse? - Ho chiesto. Perché?
— Perché siamo donne - mi rispose mia madre.
La risposta mi ha sconcertato.
E perché ci rinchiudono? Gliel'ho chiesto.
È molto lungo da spiegare, rispose mia madre. Ma accettalo così. Ci sono cose che non sono facili da cambiare.
- Ma se dico "tutte le donne sono mortali"? Rinchiude anche gli uomini?
- No- rispose mia madre. Questa frase riguarda solo le donne.
Ho avuto una crisi di pianto.
Ho capito all'improvviso molte cose e alcune molto spiacevoli, come che il linguaggio non era la realtà, ma un modo per rinchiudere cose e persone, a seconda del loro genere, anche se sapevo a malapena cosa fosse il genere: oltre a servire a fare gonne, il genere era una forma di prigione. "
(Cristina Peri Rossi - Scrittrice uruguaiana vincitrice 2021 del Premio Cervantes)
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mucillo · 10 days
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(Autodefinizione di Teresa Wilms Montt)
Maria Teresa Wilms Montt de las Mercedes  è stata una scrittrice, poeta e anarchica cilena. È considerata un'antesignana del femminismo-anarchico.
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Sono Teresa Wilms Montt,
e anche se sono nata cento anni prima di te,
la mia vita non è stata tanto diversa dalla tua.
Anche io ho avuto il privilegio d’essere
donna.
E’ difficile essere donne in questo mondo.
Tu lo sai meglio di tutti.
Ho vissuto intensamente ogni respiro e ogni istante della mia vita.
Ho distillato una donna.
Hanno cercato di reprimermi ma non ci sono riusciti con me.
Quando mi hanno voltato le spalle, io ci ho messo la faccia.
Quando mi hanno lasciato sola, ho dato compagnia
Quando hanno voluto uccidermi, ho dato vita.
Quando hanno voluto rinchiudermi, ho cercato la libertà.
Quando mi amavano senza amore, ho dato ancora più amore.
Quando hanno cercato di zittirmi, ho urlato.
Quando mi hanno picchiato, ho risposto.
Sono stata crocefissa, morta e sepolta,
dalla mia famiglia e la società.
Sono nata cento anni prima di te
comunque ti vedo uguale a me.
Sono Teresa Wilms Montt,
e non sono adatta per le signorine.
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donaruz · 3 months
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VIOLETA
"Grazie alla vita
che mi ha dato tanto
mi ha dato due stelle
che quando le apro
perfetti distinguo
il nero dal bianco
e nell'alto cielo
il suo sfondo stellato
e tra le moltitudini
l'uomo che amo"
Questa frase è tratta dalla canzone "Gracias a la vida", scritta da Violeta Parra, cantautrice, scrittrice, pittrice e poetessa cilena, nata a Santiago del Cile nel 1917.
Molti testi di Violeta si caratterizzano per le forti denunce contro le ingiustizie sociali; a lei si riconosce anche il merito di aver contribuito al recupero del folklore locale.
Violeta nel 1961 realizza una lunga tournée in Europa, esibendosi anche in Italia, e nel 1964 è la prima donna latinoamericana della storia ad esporre le proprie opere all'interno del Louvre, nella sezione delle arti decorative.
A soli 49 anni, purtopppo, al culmine di una brutta depressione, il 5 febbraio 1967 Violeta si suicida.
La canzone "Gracias a la vida", considerata il suo testamento spirituale, negli anni successivi sarà interpretata in altre versioni da numerosi cantanti.
Due dei suoi quattro figli, Isabel e Angel, diverranno a loro volta cantanti di buon successo.
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Ho ucciso l'angelo del focolare. È stata legittima difesa.
Mi accorsi che se volevo recensire dei libri, dovevo combattere contro un certo fantasma. E il fantasma era una donna, e quando imparai a conoscerla meglio la chiamai come la protagonista di una famosa poesia, la chiamai l’Angelo del focolare. Era lei che quando scrivevo una recensione si metteva in mezzo tra me e il mio foglio. Era lei che mi angustiava e mi faceva perdere tempo e mi tormentava a tal punto che alla fine la uccisi. Voi che appartenete a una generazione più giovane e più felice forse non capite che cosa intendo per Angelo del focolare. Proverò a descrivervela il più brevemente possibile. Era infinitamente comprensiva. Era estremamente accattivante. Era assolutamente altruista. Eccedeva nelle difficili arti del vivere familiare.Si sacrificava quotidianamente. Se c’era il pollo, lei prendeva l’ala; se c’era uno spiffero, ci si sedeva davanti lei; insomma era fatta in modo da non avere mai un pensiero, mai un desiderio per sé, ma preferiva sempre capire e compatire i pensieri e i desideri degli altri. E soprattutto(non occorre dirlo) era pudica. Il pudore era ritenuto la sua bellezza piu grande, i suoi rossori il suo più bell’ornamento. A quei tempi (gli ultimi della Regina Vittoria) ogni focolare aveva il suo Angelo. E quando incominciai a scrivere me la trovai davanti alle prime parole. L’ombra delle sue ali cadevano sulla mia pagina; sentivo nella stanza il fruscio delle sue gonne. Non appena presi in mano la penna per recensire il romanzo di quell’uomo famoso, insomma, lei mi scivolò alle spalle sussurrandomi:« Mia cara, sei una ragazza giovane. Stai scrivendo di un libro che è stato scritto da un uomo. Sii conprensiva; sii tenera, lusinga, inganna, usa tutte le arti e le astuzie del nostro sesso. Non far mai capire che sai pensare con la tua testa. E soprattutto, sii pudica. » E fece come per guidare la mia penna. Ora voglio registrare l’unico gesto per cui mi assumo qualche credito, anche se di diritto il credito va dato a certi miei ottimi antenati che mi lasciarono una certa somma di denaro (facciamo cinquecento sterline I’anno?), sicché non mi trovavo nella necessità di dipendere esclusivamente dalle mie grazie per sopravvivere. Mi voltai e l’afferrai per la gola. Feci del mio meglio per ucciderla.
La mia giustificazione, se mi avesse trascinata in tribunale, sarebbe stata che avevo agito per legittima difesa.Non l’avessi uccisa, lei avrebbe ucciso me. Avrebbe succhiato la vita dai miei scritti. Perché, e me ne resi conto subito appena impugnata la penna, non si può recensire neppure un romanzo senza pensare con la propria testa, senza esprimere quella che secondo noi è la verità sui rapporti umani, sulla morale, sul sesso. E di tutti questi problemi, secondo l’Angelo del focolare, le donne non devono parlare liberamente e apertamente; le donne devono ammaliare,devono conciliare, devono, per dirla brutalmente, dire bugie se vogliono avere successo. Perciò, ogni volta che avvertivo l’ombra della sua ala sulla pagina, o la luce della sua aureola, afferravo il calamaio e glielo scagliavo contro. Ce ne volle per farla morire. La sua natura fantastica le dava un vantaggio. È molto piu difficile uccidere un fantasma che una realtà. Credevo di averla liquidata e invece eccola li di nuovo. Benché mi lusinghi di averla uccisa infine, fu una lotta durissima; che richiese del tempo che sarebbe stato piu utilmente impiegato a imparare la grammatica greca; o a girare il mondo in cerca di avventure .Ma fu una vera esperienza; un’esperienza che doveva toccare a tutte le donne scrittrici a quell’epoca. Uccidere l’angelo del focolare faceva parte del mestiere di scrittrice.
Virginia Woolf, La morte della falena e altri saggi, 1942.
Illustrazione: Liuba Gabriele
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garadinervi · 3 days
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«Una pagina (la n. 71) del dattiloscritto dei Giorni veri (corrispondente alla p. 74 di S., cioè della stampa, ed. 1998), con le cancellature fatte dalla Zangrandi in seguito alle indicazioni di [Niccolò] Gallo.», in Werther Romani, Un capolavoro "assistito". Sulla genesi dei Giorni veri di Giovanna Zangrandi; in Giovanna Zangrandi: donna, scrittrice, partigiana, «La terra e il tempo», Edited by Werther Romani, Istituto storico bellunese della Resistenza e dell'Età contemporanea (ISBREC) / Edizioni Aspasia, San Giovanni in Persiceto (BO), 2000, p. 167
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fridagentileschi · 10 months
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IL DIRITTO DI VIVERE: TERRY SCHIAVO
Le parole di Oriana Fallaci in risposta a Margherita Hack
Ecco cosa disse in una memorabile intervista la scrittrice sul caso della donna in stato vegetativo lasciata morire di fame e sete dal marito e dai giudici , dopo due settimane di agonia, Terri Schiavo, o meglio «Terri Schindler» come si ostinava a chiamarla Oriana Fallaci che, anche con l’utilizzo del cognome da nubile, voleva segnalare la triste storia di questa donna abbandonata e fatta uccidere dal marito.
''Di stelle e di galassie la signora Hack se ne intende parecchio, sì, ma di medicina assai meno. E di umanità ancor meno, vedo, sebbene sia abbastanza vecchia e di solito la vecchiaia renda più umani. Perché non è vero che la vita sia intelligenza e basta. Gli animali non scrivono l’Iliade, l’Odissea, il Paradiso perduto, l’Eroica, L’Infinito e L’universo dentro un guscio di noce. Non dipingono la Cappella Sistina, non dissertano sui Buchi Neri, non vanno sulla Luna e su Marte. E gli alberi, le piante, insomma i vegetali, lo stesso. Loro non riescono memmeno a camminare, spostarsi. Eppure sono vivi. E se non esistessero, la vita su questo pianeta non esisterebbe. Del resto chi ci assicura che gli alberi non siano intelligenti, non pensino? Il mio sospetto è che, per contribuire alla nostra esistenza, un pensiero lo debbano avere. Ma ammettiamo pure che non pensino, che come loro Terri non pensasse, reagisse agli stimoli e basta: dove li mettiamo i sentimenti e le sensazioni a cui la signora Hack sembra non dare importanza? La vita è fatta anche di sentimenti, è fatta anche di sensazioni. E chi ha detto che un malato inguaribile,sia un “cittadino inutile”, non sia degno di vivere attraverso i sentimenti e le sensazioni. La vita si misura sull’utilità o sull’essenza? Negli anni settanta Pearl Buck, la grande romanziera americana autrice de La buona terra, la vincitrice del Nobel quando il Nobel era una cosa seria, mi raccontò che in seguito a una lesione al cervello sua figlia viveva come un vegetale. Era bellissima, apparentemente sanissima, ma non aveva alcuna forma di intelligenza. Non serviva a nulla e a nessuno, disturbava il prossimo e basta. Però capiva la musica meglio di lei. La amava disperatamente, e quando le portavi un disco di Mozart o di Brahms o di Chopin anche lei si ravvivava tutta. Sorrideva, rideva, parlava fino a farti sperare che un giorno guarisse. Ciò era sufficiente a conferirle la dignità di vivere o no? Secondo Pearl Buck, lo era. Secondo me, lo stesso. Questo senza tener conto del fatto che se il metro di misura fosse l’utilità, la maggioranza degli esseri umani dovrebbe essere eliminata. La nostra società divampa, scoppia, di gente inutile. Di fannulloni, di scansafatiche, di buoni a nulla, di mangia a ufo. E se ho torto, se la signora Hack ha ragione, se la vita è intelligenza e basta, se in mancanza di intelligenza i sentimenti e le sensazioni non bastano a renderci degni di viverla, che ne facciamo di ciò che ha nome pietà? Che ne facciamo di ciò che ha nome speranza? Oltre che di sentimenti e di sensazioni, la vita è fatta di pietà e di speranza. E un essere umano non può negare la pietà, non può negare la speranza, perdio. Negare la pietà e la speranza, significa educare alla Morte, al Culto della Morte.''
In memoria di «Terri Schindler» Z'L
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arwenrebelgirl · 21 days
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· · ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀         ⤹         𝐚𝐫𝐰𝐞𝐧 𝐡𝐚𝐮𝐠𝐞𝐧 ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ‧‧‧‧  ﹫ᴀʙᴏᴜᴛ ᴍʏ ᴍᴜsᴇ ›      ────────────    #ꜰʀᴇᴇᴄʜᴀʀᴀᴄᴛᴇʀ ㅤㅤ         𝐢𝐧𝐟𝐨 𝐩𝐨𝐢𝐧𝐭   ❚   navigation ㅤ ⠀⠀⠀ ㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤ 𝑖 . ❚ Dieci agosto duemilauno, il gemito più forte che abbia mai messo un neonato rompe il silenzio della sala parto dell'ospedale di Oslo. Medici e famigliari rimangono incantati da una bellezza così soave, a tratti angelica, mentre gli occhioni della piccola Arwen mostrano già la fame e il fuoco della curiosità. Amata, coccolata e a tratti viziata da tutti i componenti della famiglia, è ancora una bambina, di non più di tre anni, quando la famiglia si trasferisce in terre Statunitensi. Il lavoro della madre, stilista che si affermerà solamente alcuni anni dopo, è la ragione dei continui spostamenti della famiglia, uniti a quelli del padre, avvocato. ㅤㅤ 𝑖 . ❚ Il sorriso più gioioso di Arwen viene velato dal più brutto dei dolori all'età di sette anni. La scomparsa prematura del padre mette in discussione tutto il mondo della bambina, segnandola profondamente. E' quello forse il momento in cui tutto cambia. Da qui comincia la sua vita, dal suo bisogno di estraniarsi, isolandosi leggendo e trovando pace in quell'attività che fa storcere così tanto il naso alla vedova: scrivere. ㅤㅤ 𝑖 . ❚ Una vita vissuta tra gli Stati Uniti, la Norvegia e la Danimarca, in terre lontane ove il verde e la natura alimentano il bisogno di indipendenza e curiosità della giovane. Le responsabilità, il bisogno di gestirsi da sola, e poi le prime esperienze diventano tasselli di un carattere che si mostra, solo in apparenza, forte e sicuro. Ed eccola la chiave di lettura di questa giovane che intravede nella sensualità il modo di raccontare una vita. I racconti erotici che scrive, i personaggi che descrive sono la voce di una innocenza che non vi è più ma che permane in ogni suo movimento. ㅤㅤ 𝑖 . ❚ E' una studentessa eccelsa, caparbia e la determinazione l'ha portata alla scelta di iscriversi alla facoltà di lettere, decisione che si contrappone con la delusione di una madre che avrebbe voluto un futuro diverso per Arwen. Dietro i tratti angelici c'è una giovane donna che desidera essere scrittrice un giorno, vedere i suoi libri pubblicati e non semplicemente scrivere su Wattpad. Appassionata di natura, football, cavalli, viaggi e tutto ciò che potrebbe ispirare i suoi personaggi immaginari, coltiva il suo blog come se fosse un diario, raccontando viaggi ed esperienze. ㅤㅤ     ❤️ ⌵ on game !     😮 ⌵ off game ! ㅤㅤ
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kyda · 1 month
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do con cautela una possibilità a un libro che dopo un paio di pagine sembra ancora carino ma poi compare L'UOMO SCRITTO DALLA DONNA e arrivo a quella parte in cui era li, l'uomo che stava per rivoluzionarle la vita era lì e lei non voleva vederlo né parlarci [...]. semicosciente lei passa di viso in viso fino a capitare sul petto di un orso polare (contesto: aveva una pelliccia suppongo ma mi fa veramente troppo ridere scritto così). inebetita non reagì quando l'orso polare mormorò un "buonasera" , gelido, da lassù, molto sopra la sua testa e mi sembra ovvio che il prossimo passo è cancellare immediatamente il suddetto libro dalla mia libreria e aggiungerlo alla lista dei libri non finiti perché troppo cringe ma perché comunque qua il problema allora non è più solo l'uomo scritto dalla donna ma la donna scritta dalla donna. mi sbaglio? o boh a questo punto sarò io troppo alta che non riesco a immedesimarmi ma veramente? cioè: è normale che la scrittrice ritenga necessario e indispensabile alla trama che l'orso-uomo da seduto in carrozza deve piegarsi perché sfiora il tetto con la testa? ed è necessaria l'ostentazione di questa ossessione per cui la ragazza deve obbligatoriamente essere piccolina bassina magrolina carina (ma ritrosa ovviamente!) di fronte alla montagna d'uomo/orso polare gelido in questo caso che si ritrova davanti, altrimenti non c'è piacere? non la smetterò mai di ridere di questa cosa e deridere questi libri è veramente troppo ridicolo e non riesco a prenderli sul serio e scusate se vi piace leggerli, non lo capisco ma non giudico (troppo) i gusti di lettura, è che non posso rimanere indifferente se libri così piacciono così tanto e nella testa di chi li legge queste cose sono quelle che piacciono di più probabilmente e magari le ragazze pensano che dovrebbe essere così o che se fosse così sarebbe stupendo o un sogno o perfetto e io non posso, non posso non posso ignorare mi dispiace, pura ricerca sociale se mi si passa il termine. continuerò a leggerli e criticarli tutti (anche se dopo fourth wing non ne finirò mai più nessuno perché con quello mi sono avvelenata e non lo rifarò)
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petalididonna · 1 year
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«Ho ucciso l’angelo del focolare. È stata legittima difesa».
Virginia Woolf
«Mi accorsi che se volevo recensire dei libri, dovevo combattere contro un certo fantasma, una donna, l’Angelo del focolare. Era lei che quando scrivevo una recensione si metteva in mezzo tra me e il mio foglio. Mi tormentava a tal punto che alla fine la uccisi.
Voi che appartenete a una generazione più giovane e più felice forse non capite che cosa intendo per Angelo del focolare. Proverò a descrivervela il più brevemente possibile. Era infinitamente comprensiva. Era estremamente accattivante. Era assolutamente altruista. Eccelleva nelle difficili arti del vivere familiare.
Si sacrificava quotidianamente. Se c’era il pollo, lei prendeva l’ala; se c’era uno spiffero, ci si sedeva davanti lei; insomma era fatta in modo da non avere mai un pensiero, mai un desiderio per sé.
A quei tempi ogni focolare aveva il suo Angelo. E quando incominciai a scrivere me la trovai davanti alle prime parole. L’ombra delle sue ali cadeva sulla mia pagina; sentivo nella stanza il fruscio delle sue gonne. Non appena presi in mano la penna per recensire il romanzo di quell’uomo famoso, insomma, lei mi scivolò alle spalle sussurrandomi:
"Mia cara, sei una ragazza giovane. Stai parlando di un libro che è stato scritto da un uomo. Sii comprensiva; sii tenera, lusinga, inganna, usa tutte le arti e le astuzie del nostro sesso. Non far mai capire che sai pensare con la tua testa".
Mi voltai e l’afferrai per la gola. Feci del mio meglio per ucciderla. Avevo agito per legittima difesa. Non l’avessi uccisa, lei avrebbe ucciso me. Avrebbe succhiato la vita dai miei scritti.
Secondo l’Angelo del focolare, le donne non devono parlare liberamente e apertamente; devono ammaliare, conciliare, dire bugie se vogliono avere successo. Perciò, ogni volta che avvertivo l’ombra della sua ala sulla pagina, o la luce della sua aureola, afferravo il calamaio e glielo scagliavo contro. Uccidere l’angelo del focolare faceva parte del mestiere di scrittrice».
💐💐💐👍👍👍
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weirdesplinder · 3 months
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E se Jane Austen fosse un vampiro?
Ho notato che i post che dedico a Jane Austen hanno sempre molto successo, è un argomento che evidentemente vi interessa, perciò ecco un nuovo post  a lei dedicato, o meglio dedicato ad alcune serie che la vedono protagonista in veste di vampiro però.
-Serie Immortal Jane Austen di Janet Mullany
Inedita in italiano
1. Jane and the Damned  
Link: https://amzn.to/3w0zIXf         
Trama:  Nel 1797, quando l'aspirante scrittrice Jane Austen diventa uno dei Dannati, i vampiri belli, alla moda e sexy dell'Inghilterra georgiana, la sua famiglia insiste affinché prenda le acque di Bath, l'unica cura conosciuta. Ma la città diventa un bagno di sangue quando i francesi invadono e i Dannati sono gli unici che possono rovesciare i francesi e salvare l’Inghilterra. Jane ora considera la sua trasformazione in vampiro come un dono. Rifiuta la cura e scopre un mondo di libertà, amore e avventura come vampiro. Ma essendo immortale, perde la capacità di scrivere e deve recidere i legami con la sua amata sorella Cassandra e il resto della sua famiglia. All'ombra della ghigliottina, Jane dovrà decidere se la vita eterna e l'amore sono un prezzo troppo alto da pagare per la perdita di ciò che significa di più per lei come mortale.
2. Jane Austen, Blood Persuasion, a novel
Trama: È il 1810 e i Dannati sono stati banditi dalla buona società di città e si sono rifugiati in campagna. I vecchi amici non morti di Jane Austen sono diventati quindi i suoi nuovi vicini, scatenando l'inferno nel suo tranquillo villaggio giusto in tempo per interrompere il lavoro di Jane su quello che sarà il suo capolavoro. All'improvviso la nipote di Jane flirta pericolosamente con i vampiri, e un'amica zitella, un tempo rispettabile, ha scoperto le gioie proibite del rapporto intimo con i Dannati (e prende in prestito le preziose calze di seta di Jane). Scrivere è semplicemente impossibile ora, con creature assassine che si aggirano per le viuzze un tempo pacifiche del villaggio. E con il ritorno delle sue caratteristiche di vampiro, una guerra civile che incombe tra le fazioni dei Dannati e un ex amante che intende trascorrere l'eternità incolpandola per il suo cuore spezzato, Jane si trova ad affrontare un anno davvero molto impegnativo.
- Jane bites back, di Michael Thomas Ford
Inedito in italiano
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Trama: Duecento anni dopo la sua morte, Jane Austen è ancora circondata dalla letteratura che ama, ma ora è perché è la proprietaria di Flyleaf Books in una sonnolenta città universitaria nello stato di New York. Ogni giorno guarda i suoi romanzi volare via dagli scaffali, insieme a dozzine di sequel, spin-off e adattamenti non autorizzati. Jane può anche essere un vampiro non morto, ma i suoi libri hanno acquisito una vita propria. A peggiorare le cose, il manoscritto che ha terminato poco prima di essere trasformata in vampiro è stato rifiutato dagli editori ben 116 volte. Jane desidera far sapere al mondo chi è, ma quando un improvviso scherzo del destino la riporta sotto i riflettori, deve nascondere la sua vera identità e respingere un uomo oscuro del suo passato mentre si destreggia tra due corteggiatori moderni. Riuscirà l'inimitabile Jane Austen a mantenere la calma in questa commedia di buone maniere, o mostrerà a tutti cosa può fare una donna con uno spirito acuto e una serie di zanne ancora più affilate?
 -Vampire Darcy's Desire: A Pride and Prejudice Adaptation, di Regina Jeffers
Inedito in italiano
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Trama: Immaginate la trama di Orgoglio e pregiudizio ma con qualche sostanziale variante come il fatto che Darcy per colpa di una maledizione di famiglia sia un dhampir metà umano metà vampiro. Immmaginate poi che Wickham sia un vero vampiro di duecento anni che odia Darcy per colpa di ciò che gli fece un suo antenato, e immaginate che anche l’antenata di Elizabeth fosse una sua conoscenza.
- Mr. Darcy, vampiro, di Amanda Grange  
Edito da Tea
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Trama:  Bè il titolo dice già tutto, no? L'autrice ha deciso di aggiungere  al  fanstico mondo di Jane Austen un pizzico di paranormale. Mr. Darcy,  Vampyre inizia dove Orgoglio e pregiudizio finiva e introduce un'oscura  maledizione di famiglia…….Pericolo, oscurità e amore immortale, i punti  forti di questo libro. Da leggere solo se siete particolarmente amanti  della Austen e del gusto gotico, se amate il paranormal lasciate stare  perchè qui di paranormal in realtà c’è ben poco.
- Altra autrice che ha dedicato una serie di libri a Jane Austen è Carrie Bebris. Ogni  romanzo della serie è la rivisitazione in chiave lievemente, e ripeto  lievemente, parnormal di una delle opere della Austen, quella dedicata  ad Orgoglio e pregiudizio è:
Orgoglio e preveggenza
Edito Tea
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Trama:  È cosa nota e universalmente riconosciuta che uno scapolo in possesso  di un solido patrimonio debba essere in cerca di moglie.“ Ed è una  verità cui non si sottrae Mr. Frederick Parrish, ricco e affascinante  gentiluomo americano, che sta per convolare a nozze con Caroline  Bingley. Un'atmosfera di festa avvolge i fidanzati e il matrimonio pare  suggellare la promessa di una vita serena e felice. Ma presto la gioia  s'incrina e la coppia è turbata da una serie di strani episodi: fenomeni  di sonnambulismo, cavalli imbizzarriti senza una ragione, uno  spaventoso incendio e misteriosi incidenti. Qualcuno sta perseguitando i  Parrish, ma la pericolosità della situazione pare sfuggire a tutti. A  tutti tranne a Elizabeth e Darcy, amici della giovane donna e anch'essi  sposi novelli, che mettono da parte i progetti per la luna di miele per  aiutare Caroline.
- La Harpercollins Italia, ha reso  disponibili in ebook tre dei quattro racconti che quattro autrici  famose hanno creato per  omaggiare Jane Austen,  tre storie ispirate ai  suoi romanzi, ma con un pizzico di paranormal. In lingua originale i 4 racconti sono stati raccolti in una antologia intitolata Bespelling Jane Austen. Mentre da noi in Italia tre dei racconti sopracitati, quelli di Mary Balogh, Susan Krinard e Colleen Gleason, sono disponibili singolarmente in versione ebook:
Titolo: Incantevole Persuasione
di Mary Balogh
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Avevano  cercato di farle dimenticare quel pomeriggio quando, bambina, Jane  aveva dichiarato di essere stata, in una vita precedente, la giovane  figlia del curato. Ma il ricordo era rimasto lì, pronto ad affiorare e  ora finalmente, grazie a quel giovane e avvenente capitano, tutto  riemerge in superficie.Ci conosciamo da una o dieci vite. Da sempre, a  dire il vero… sono le parole che lui ha pronunciato, rivelandole una  verità inconcepibile, eppure inconfutabile. Perché il Capitano Mitford  altri non è che il suo amato perduto. Ma in tutte le vite passate la  loro storia d'amore è finita tragicamente. Sono destinati a non veder  coronato il loro amore, o forse esiste una speranza che, un giorno, il  sentimento trionfi sul crudele destino?
Titolo: Il castello di Northanger
di Susan Krinard
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Caroline  Merrill nutre una passione davvero smodata per i libri e in particolare  per le novelle popolate di vampiri, castelli e buie notti di luna.  Caroline ha anche una sfrenata fantasia, che la porta ad ambientare  storie in ogni luogo che visita e a fare di ogni persona che colpisce la  sua curiosità la protagonista di un racconto. Non ha idea di quanto  possa essere pericolosa questa sua innocente passione, almeno finché non  inizia a sospettare che l'affascinante Mr. Blanchard sia uno di quei  succhiasangue che popolano le storie che tanto ama.
Titolo: Vampiri, orgoglio e pregiudizio
di Coleen Gleason
https://amzn.to/3yON4lE
Non  c'è niente di peggio di un uomo arrogante e presuntuoso!, considera  Lizzie Bennet subito dopo aver conosciuto Mr. Darcy. E poi… che razza di  nome è Fitzwilliam? E da dove esce quel suo modo di parlare affettato,  tutto fatto di Miss Elizabeth, lunghi silenzi e parole ricercate, quasi  lui fosse un damerino nel bel mezzo di un salone da ballo del 1800  invece che un giovane a una festa aziendale nel Ventunesimo secolo. In  effetti, però, quando si ritrovano vestiti entrambi in abiti Regency  durante la festa di Halloween, lui sembra proprio calato nel suo  elemento. E sembrano adatti alla notte delle streghe anche quegli occhi  dalla sfumatura rossiccia e quei denti aguzzi ben mascherati dalle  labbra sensuali, che lasciano immaginare storie oscure di zombie,  vampiri e…
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susieporta · 1 year
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«Ho ucciso l’angelo del focolare. È stata legittima difesa».
Un brano di Virginia Wolf
«Mi accorsi che se volevo recensire dei libri, dovevo combattere contro un certo fantasma, una donna, l’Angelo del focolare. Era lei che quando scrivevo una recensione si metteva in mezzo tra me e il mio foglio. Mi tormentava a tal punto che alla fine la uccisi.
Voi che appartenete a una generazione più giovane e più felice forse non capite che cosa intendo per Angelo del focolare. Proverò a descrivervela il più brevemente possibile. Era infinitamente comprensiva. Era estremamente accattivante. Era assolutamente altruista. Eccelleva nelle difficili arti del vivere familiare.
Si sacrificava quotidianamente. Se c’era il pollo, lei prendeva l’ala; se c’era uno spiffero, ci si sedeva davanti lei; insomma era fatta in modo da non avere mai un pensiero, mai un desiderio per sé.
A quei tempi ogni focolare aveva il suo Angelo. E quando incominciai a scrivere me la trovai davanti alle prime parole. L’ombra delle sue ali cadeva sulla mia pagina; sentivo nella stanza il fruscio delle sue gonne. Non appena presi in mano la penna per recensire il romanzo di quell’uomo famoso, insomma, lei mi scivolò alle spalle sussurrandomi:
"Mia cara, sei una ragazza giovane. Stai parlando di un libro che è stato scritto da un uomo. Sii comprensiva; sii tenera, lusinga, inganna, usa tutte le arti e le astuzie del nostro sesso. Non far mai capire che sai pensare con la tua testa".
Mi voltai e l’afferrai per la gola. Feci del mio meglio per ucciderla. Avevo agito per legittima difesa. Non l’avessi uccisa, lei avrebbe ucciso me. Avrebbe succhiato la vita dai miei scritti.
Secondo l’Angelo del focolare, le donne non devono parlare liberamente e apertamente; devono ammaliare, conciliare, dire bugie se vogliono avere successo. Perciò, ogni volta che avvertivo l’ombra della sua ala sulla pagina, o la luce della sua aureola, afferravo il calamaio e glielo scagliavo contro. Uccidere l’angelo del focolare faceva parte del mestiere di scrittrice».
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Si chiama Phillis, perché questo era il nome della nave che l'ha portata dell'Africa a l'Occidente strappata di notte ai suoi familiari. Wheatley invece era il nome del mercante che l'ha comprata,nata in Senegal, a Boston invece i mercanti di schiavi l'hanno messa in vendita.
A sette anni sentiva dire sarà una buona cavalla,a tredici anni scriveva poesie con una lingua che non era la sua,nessuno credeva che fosse lei l'autrice.
All'età di venti anni, Phillis fu interrogata da una corte di diciotto uomini illuminati in vestiti sontuosi e parrucche.
Ha dovuto recitare SMS di Virgil e Milton e anche alcuni passaggi della bibbia.
Ha anche dovuto giurare sulla bibbia che le poesie scritte da lei non erano plagiate da qualche cattedra.
Ha dato un lungo esame,ore e ore di interrogatorio e recitazione fino a quando il tribunale gli ha dato ragione e ha accettato le sue poesie.
Era donna.
Era nera.
Era schiava.
Era africana
Ma era anche una grande poetessa.
Phillis Wheatley è stata la prima scrittrice afroamericana a pubblicare un libro negli Stati Uniti d'America .
Karim Nasir, ambasciatore di pace. ❤
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mccek · 1 year
Note
quale libro è al primo posto della tua top ten
Partiamo dal secondo posto, inarrivabile, Primo Levi, “Se questo è un uomo”.
Però ho scelto di mettere al primo posto, un libro di una nota scrittrice che uscirà a fine luglio, “Se questa è una donna” di Giulia De Lellis, solo leggendo l’anteprima mi si è fermato il cuore, ho paura che dall’alto, Levi, le abbia datto una grande mano a scriverlo, tanto di capello.
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