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#uomini e donne
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"Gli uomini hanno paura che le donne ridano di loro. Le donne che gli uomini le uccidano.”
Margaret Atwood
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dottssapatrizia · 2 months
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Avete mai pensato a quanto una donna capace di confessare i propri peccati, i propri vizi, i reconditi e indicibili desideri possa essere seducente?
Che lo faccia in maniera delicata, o in maniera esplicita e sfacciata, che lo faccia scrivendo, al telefono, o seduta al tavolino di un bar, oppure sdraiata su un letto indossando un nègligè, è l’espressione dell’erotica seduzione.
Che lo faccia per essere assolta, per sfogo, o per essere leziosamente punita, incarna il parossismo del desiderio maschile.
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scogito · 1 month
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[Un commento a proposito del corteggiamento...]
Penso che terrestri simili fanno parte del club minima spesa massima resa. Non li biasimo, sono anche le "donne" ad averli abituati così.
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visceral-rage · 2 months
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i knew it felt familiar...
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context: the second picture is from a popular italian dating show called "uomini e donne"
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apropositodime · 11 months
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No, così.
Mentre gli uomini si vantano di cose che non sono mai accadute, le donne hanno avventure che mai racconteranno.
Disse il Bukowski
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klimt7 · 1 year
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Donne. Uomini. Sentimenti.
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Una donna è a suo agio nel parlare di sentimenti, perchè li conosce, li sa maneggiare, non li teme. È in un territorio familiare, conosciuto.
Per gli uomini, (salvo eccezioni), è diverso.
Spesso si sentono in trasferta... su un terreno oscuro, scivoloso, complesso. Spesso ignorano del tutto, quella che si potrebbe chiamare " la geografia dei sentimenti" o "la geografia di sè". Mancano di strumenti per illuminare e comunicare questa parte della realtà. È un dato di fatto concreto, tangibile.
Questo, il problema. Che dipende in parte da un tabù culturale e anche dalla educazione ricevuta fortemente condizionata dal modello patriarcale delle nostre attuali società.
Il risultato è una sorta di analfabetismo. Un gap nella capacità di maneggiare le emozioni, la comunicazione profonda, e in definitiva, le relazioni.
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8:52
Buon giorno a tutti che fate? 💋
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Nessun uomo lascerebbe mai una donna che chiede aiuto nelle condizioni
di una vagabonda o una senza tetto. Trattando si troverebbe il modo. Ma una donna, abituata ad una infinita quantità di offerte in più, quasi naturalmente abbandona gli uomini al loro destino. Fa parte della vita, è una cosa che va avanti da milioni, e migliaia di anni. Nel nostro codice genetico ci sono anticorpi e batteri che combattono la peste e il vaiolo e migliaia di altre malattie perché le donne si sono accoppiate con coloro che sopravvivevano, non con coloro che morivano. Se si fossero scopate i malati di peste oggi la nostra specie non esisterebbe. Bisogna essere forti e se non lo sei lo devi diventare. Non c'è altra strada. Non c'è mai stata
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vvalliu · 2 years
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"Signora Curie, come si vive accanto ad un genio?"
"Non lo so, lo chieda a mio marito."
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scogito · 23 days
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Nella vignetta c'è il tipico investimento dei fasulli e dei subdoli. Lo definisco il verme con aspettativa mascherata: le parti investono le proprie risorse "a patto che" l'altra risponda alle aspettative (comportamento della maggioranza).
Quando il bisogno non viene soddisfatto, l'immaturitá non permette di accettare il rifiuto, viene rinnegata l'azione e si rivela la natura del tornaconto.
Il tornaconto è la compra-vendita a energie basse di una società malata, molto diversa dalla legge dello scambio di una sana civiltà.
Il tornaconto appartiene agli esseri umani privi di coerenza interna. Cioè le persone che non hanno integrità e per questo motivo vivono reagendo e quasi mai agendo (secondo valori profondi, rettitudine ecc).
Se qualcuno pensasse che è ovvio fare così perché altrimenti gli altri se ne approfittano, qui nessuno dice di diventare idioti, ma di osservare attentamente su quali valori programmi il tuo comportamento.
Se continui a stare in certi schemi inoltre è molto probabile che:
1. Di base trovi corretto il ragionamento del verme, cioè faccio solo per avere qualcosa in cambio.
2. Non sai selezionare le donne o gli uomini perché ti basi solo su quello che vuoi tu.
3. Non ammetti i tuoi errori di valutazione e riversi la responsabilità sempre all'esterno.
3. La tua reale attenzione è sul denaro e per questo temi costantemente di perderlo.
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saporsalato · 11 months
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Giocavo ancora con le barbie quando lui mi urlava che ero scema, che ero una puttana, che ero una piagnucolona, che non capivo nulla.
Quando lui mi tirava uno schiaffo perché era tornato a casa dal lavoro ed era nervoso.
"tuo padre ti ama tanto", mi dicevano.
"devi portare pazienza, lui é fatto cosí, ma ci soffre", giustificavano.
"é colpa tua, lo sai che non devi rispondergli", e mi sentivo colpevole.
Le mie amiche mi dicevano che no, non era normale. Che la mia rabbia era giustificata. Che dovevo chiedere aiuto, che quella non era una famiglia.
E io pensavo che avevano ragione, ma dove mai potevo andare? E se lui si fosse arrabbiato ancora di piú? E se stessimo esagerando?
In fondo é un padre, non puó non amare la propria figlia. A volte mi dice che sono brava e intelligente. A volte ride e scherza con me.
A 23 anni la mia prima relazione. Mi sembrava un bravo ragazzo, non urlava mai e non si arrabbiava.
3 anni dopo ci fu la nostra prima grande litigata, lui alzó la mano come per picchiarmi e io me ne andai.
Mi sentivo ancora colpevole.
Dov'erano i segnali che non avevo visto?
Perché non lo avevo capito, sono davvero cosí stupida?
In fondo ha fatto solo il gesto, ma si é trattenuto, ho esagerato?
É colpa mia?
No, ho avuto paura. Avrei continuato ad averne ogni giorno, da quel momento, se non me ne fossi andata.
Non gli parlai piú. Non lo vidi mai piú.
Per un anno sua madre chiamó mio padre quasi ogni settimana. Passarono per casa mia a piangere e parlare male di me.
Mio padre era dispiaciuto per lui.
Le mie amiche mi erano ancora accanto, a difendermi, a parlarmi, a salvarmi.
Ci ho messo 27 anni a capirlo.
Ho cambiato paese, per prendere le distanze da casa mia, per vedere le cose da una prospettiva piú lontana.
Io lo sapevo che la violenza non é normale e non va giustificata, lo dicevo con gran vemenza.
Ma quella realtá era tutto ció che conoscevo. Volevo amore e uguaglianza, ma ero fatta di paura.
Paura di non meritare qualcosa che sembrava fuori dalla mia portata, qualcosa che per me era come un unicorno, perché tutti ne parlavano ma io non lo avevo mai vissuto.
Perché quando cresci in un ambiente cosí tu non ti senti meritevole di amore e cure. E te lo dici ogni sera che ti meriti di piú. Ma non ci credi veramente, e non lo sai di non crederci.
Perché dentro di te hai rabbia e parole denigranti e schiaffi ingiustificati e tante giustificazioni, te le hanno sempre ripetute, sono radicate in te.
É come una corda che ti tiene prigioniera e non sai sciogliere, e ogni giorno lotti per liberarti e poi ti arrendi.
Poi ho avuto bravi uomini. Ho avuto una brava psicologa. Ho ancora le mie amiche, che non mi hanno mai lasciato sola in questi 15 e passa anni.
Ho dovuto perdonare per salvarmi l'anima, ma non ho dimenticato.
E mi sento fortunata.
E penso a te, Giulia, perché io non ti conoscevo e ho saputo della tua esistenza nella maniera peggiore che esiste. Penso a tutte le vittime che non sono state fortunate. E penso che ognuna di noi poteva essere Giulia.
É facile parlare col senno del poi. É facile, per alcuni, dire che "ce l'andiamo a cercare/ se non sono stronzi non li vogliamo/ dobbiamo imparare a difenderci".
Piú difficile é guardare la vittima e sentirsi un po' responsabili.
É il nostro fallimento come esseri umani che non scendiamo forse abbastanza in piazza, che ci arrabbiamo contro le ingiustizie e il giorno dopo ce ne dimentichiamo, che quando qualcuno viene picchiato in mezzo alla strada ci allontaniamo e non aiutiamo.
É fallire ogni volta che co arrendiamo e diciamo "ma che vuoi mai, é cosí che va, che ci vuoi fare".
É il fallimento di una scuola che insegna le guerre ma non l'amore.
E forse é la mia ferita che parla, forse ancora mi sento una colpevole mai vittima.
Ma a volte mi chiedo se io stia facendo abbastanza. Se forse sono troppo abituata al fatto che il mondo sia cosí e non si possa cambiare.
Oggi Giulia non potrá rivedere le sue amiche, la sua famiglia, crescere la vita che portava in grembo.
E mi sento come se fosse anche un po' colpa mia.
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23:19
Scrivimi che ore sono e a cosa stai pensando in questo momento.
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aitan · 1 year
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Gaetano Vergara – I Discorsi della Montagna
Le donne dei discepoli sono sconvolte dal messaggio di Cristo e parlano di lui alle sue spalle. Le vediamo divise tra il carisma magnetico del Maestro e la preoccupazione per i suoi strani discorsi che rischiano di allontanare i mariti dalle loro case e dai loro letti.
Il racconto non intende parteggiare né per le mogli né per Cristo né per i discepoli.
Il racconto racconta.
Voi potete leggerlo qua (se vi viene e se vi va).
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140eoltre · 1 year
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GLI UOMINI Ci sono anche gli uomini al mondo. A volte ce lo dimentichiamo, e pensiamo ci siano solo donne: colline e pianure sterminate di docili donne. Scherziamo e ci consoliamo l'una con l'altra e la vita passa in fretta. Di tanto in tanto però, è vero, un uomo si innalza inaspettatamente in mezzo a noi come un pino, e ci guarda con occhi selvaggi, allora scappiamo via barcollando in una fiumana, corriamo a nasconderci nelle grotte e nei fossati finché non se n'è andato.
LYDIA DAVIS, Osservazione sulle faccende domestiche, Mondadori, Milano 2022, p. 105
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