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#genere
scogito · 4 months
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Questo è un video sull'identità di genere che, secondo quanto riferito, viene mostrato agli alunni di quarta e quinta elementare nel distretto scolastico superiore del Wisconsin.
Nel video, due bambini discutono della differenza tra “sesso” e “genere”.
Mentre un dottore racconta ai genitori che hanno avuto due gemelli – quello con il pene è un maschio e quello con la vulva è una femmina – uno dei bambini esclama “Woah! Freniamo, gente!” "L'aspetto esteriore del tuo corpo è solo una parte della storia", dice la bambina al medico.
Mentre il tuo sesso si riferisce “alle parti del tuo corpo”, il bambino dice: “Il genere è come ti senti nel tuo corpo e chi sai di essere”.
(fonte: t.me/consenso_disinformato)
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Non commettere l'errore di pensare che sta accadendo fuori dall'Italia. Non credere nemmeno per un secondo che questo schifo non riguarda tutti.
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miciagalattica · 28 days
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M,F,T? Non vi limitate ai Likes
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"Avevo cinque anni. L'insegnante ha scritto sulla lavagna: "Tutti gli uomini sono mortali". Ho provato un enorme sollievo, una grande gioia.
Quel pomeriggio, quando uscii da scuola, corsi a casa e abbracciai molto strettamente mia madre.
"Che fortuna mamma, tu non morirai mai! "Gli ho detto, rapito.
"Cosa? " chiese mia madre, sorpresa.
Mi sono separato appena da lei e le ho spiegato:
- La maestra ha scritto sulla lavagna che gli uomini sono mortali.
E tu sei una donna!. Per fortuna sei una donna, ho detto e l'ho riabbracciata.
Mia madre mi ha teneramente separato dalle sue braccia.
- Questa frase, mia cara, include uomini e donne. Tutti e tutte moriremo un giorno.
Mi sono sentita completamente sconvolta e delusa.
- Allora perché non l'ha scritto? : "Tutti gli uomini e le donne sono mortali"? Ho chiesto.
Beh- ha detto mia madre, in realtà, per semplificare, noi donne siamo rinchiuse nella parola "uomini".
- Chiuse? - Ho chiesto. Perché?
— Perché siamo donne - mi rispose mia madre.
La risposta mi ha sconcertato.
E perché ci rinchiudono? Gliel'ho chiesto.
È molto lungo da spiegare, rispose mia madre. Ma accettalo così. Ci sono cose che non sono facili da cambiare.
- Ma se dico "tutte le donne sono mortali"? Rinchiude anche gli uomini?
- No- rispose mia madre. Questa frase riguarda solo le donne.
Ho avuto una crisi di pianto.
Ho capito all'improvviso molte cose e alcune molto spiacevoli, come che il linguaggio non era la realtà, ma un modo per rinchiudere cose e persone, a seconda del loro genere, anche se sapevo a malapena cosa fosse il genere: oltre a servire a fare gonne, il genere era una forma di prigione. "
(Cristina Peri Rossi - Scrittrice uruguaiana vincitrice 2021 del Premio Cervantes)
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rideretremando · 1 month
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"Ho conseguito un dottorato con il massimo dei voti in filosofia e studi femminili a Parigi VIII. Ho ascoltato diverse volte le conferenze di Judith Butler a Parigi e conosco bene il suo pensiero che oggi si propone non più come una filosofia, ma come una vera e propria religione con dinamiche da setta.
Quando qualche personaggio pubblico osa dissentire dal costruttivismo radicale ingenuo di Butler, che già Derrida criticava ricordando che non si può semplicemente cancellare la dimensione biologica dei corpi, viene accusato con modalità da Inquisizione di essere una nuova incarnazione del Male, del Peccato, da cui bisognerebbe purificarsi proprio come il pensiero di Butler vorrebbe purificare tutti noi dai corpi, che con la loro sessualità carnale fanno paura a chi vuole ridurre il sesso a un atto linguistico.
Si presentano come libertari e sono i soliti vecchi moralisti che vogliono mettere le braghette, questa volta linguistiche, per cancellare il sesso dei corpi che li terrorizza.
Tra i bersagli di Butler e dei suoi adepti bacchettoni c'è la scrittrice J.K. Rowling, rea di aver sostenuto la tesi sconvolgente secondo cui "a man is a man". Che il costruttivismo di Butler sia difficilmente sostenibile è qualcosa che gli stessi studiosi di Butler ammettono. Però la maggioranza tace semplicemente per paura. E questo la dice lunga sul clima che si è creato in ambito intellettuale e sulla credibilità di questo spazio.
Ed è proprio per rispondere a questo clima, alle intimidazioni di chi non conosce cosa sia la libertà di pensiero, alla filosofia ridotta a dogma di fronte a cui genuflettersi che mi verrebbe voglia di dire con un atto linguistico che è quasi una citazione:
"C'e più filosofia nella saga di 'Harry Potter' di quanto non ne abbia sognata l'opera di Judith Butler".
Simone Regazzoni
RISPOSTA di Enrico Redaelli
"Simone, come già sai, è una narrazione in cui non mi ci ritrovo minimamente. Esprimo garbatamente il mio dissenso per punti:
1) Butler non è una costruttivista. Semmai una decostruzionista. (Non è interessata a dire che le cose siano una costruzione, è interessata a seminare il dubbio là dove regna la certezza).
2) Se il suo pensiero fosse effettivamente preso come una religione (ne dubito, l'attuale entusiasmo per Butler mi pare piuttosto una moda passeggera) non sarebbe certo per sue responsabilità (per le ragioni del punto 1). È semmai l'effetto della "dissemination".
3) Butler non ha mai inteso "cancellare la dimensione biologica dei corpi" altrimenti non avrebbe scritto un libro che si intitola "Corpi che contano".
4) Sul fatto che a un certo perbenismo bigotto si sia sostituito un altro certo perbenismo bigotto, di nuovo, Butler non ha responsabilità: avviene sistematicamente, puntualmente, da due millenni e mezzo. Dov'è la novità? O tempora o mores."
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aitan · 2 months
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L'elezione in Sardegna della presidente Alessandra Todde mi ha fatto tornare in mente questa mia futile riflessione linguistica di un paio di anni fa.
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popolodipekino · 4 months
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certi pregiudizi
Io non mi vergogno tanto, perché per me si tratta del padre; per lui, invece, della madre, e c'è pur sempre una differenza, in quanto al sesso maschile, in simili casi, non tocca alcun disonore. Del resto, qui c'è forse il pregiudizio del predominio di un sesso sull'altro. Ippolìt è un ragazzo eccellente, ma è schiavo di certi pregiudizi. da F. Dostoevskij, L'idiota
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spaghet-and-baguette · 8 months
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un buon articolo per tutti che l'italiano interessa!
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downtobaker · 7 months
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Si è sempre fatto così
di Deborah D’Addetta Una recente intervista ad Alessia Dulbecco su come utilizzare la tecnologia per l’educazione di genere Alessia Dulbecco, pedagogista counsellor e formatrice esperta in DE&I (Diversity, Equality & Inclusion) concentrando le sue esperienze professionali e di studio, pubblica per Tlon questo testo fortemente spinto verso la saggistica, senza però appesantire la narrazione con…
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divaathedollar · 11 months
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Who said mixed signals and not :
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I commessi della Giunti si staranno ancora chiedendo che strano genere mi piace ahah ma è difficile spiegarmi e poi chissà se gli è rimasta la curiosità di che libro cercavo di descrivergli al commesso che era convinto di aver capito i miei gusti e ha tentato di consigliarmi un libro che non ci azzeccava nulla ahah
Tutto è iniziato con mamma che ha voluto chiedere del terzo libro della saga di Tilly che cercavo tra gli scaffali inutilmente, dopodiché questo commesso mi si avvicina e cerca di sbirciare i libri che ho in mano: due fantasy per ragazzi, però mi ha raggiunta nel settore narrativa per adulti, quindi già lì era curioso di capire perché mi trovassi in quel settore con quel genere di libri in mano ahah e quindi mi chiede "che libri leggi?" E io oddio mo cosa gli rispondo, quindi con voce nasale perché raffreddata cerco di dire "spazio tra ragazzi e adulti" per non dire spazio tra bambini-ragazzi e adulti ahah, e mi sorride incuriosito per poi lasciarmi finire di guardare gli scaffali prima quello a parete in cui mi aveva colpita una ennesima copertina cute con dei libri disegnati e nel titolo la parola libreria, è diventata una fissa ultimamente e soprattutto ne sono davvero un sacco di questo genere, ma mi ritrovo a poggiarlo quasi subito per via della sintesi nella pagina interna della copertina, penso "ah l'ennesimo libro che inizia con un lutto, un locale lasciato in eredità o problemi vari stavolta un'amicizia molto particolare che non ha età ma comunque non di mio gusto o almeno credo, fatt'é che l'ho poggiato. Ho continuato a guardare lo scaffale spuntando mentalmente: quello lì l'avevo già scartato, quello l'ho in eBook e gli altri uffa tema guerra e drammi vari, mi resta solo lo scaffale basso dei romanzi rosa, mah non penso di trovare nulla qui ma non si sa mai. Sempre gli stessi e poi mi colpisce un titolo diverso finalmente! Oh stile libreria ma un magazzino dei sogni, molto interessante, uh scrittrice coreana sempre più interessante, "ti prego che non inizi con qualche disgrazia anche questo" penso mentre apro la copertina alla sinossi, leggo e esclamo a voce abbastanza alta da attirare l'attenzione di mamma "finalmente qualcosa di originale! Diverso dagli altri! Va bene questo come terzo libro da farmi regalare dalla nonna per la laurea al posto di Tilly"
Andiamo in fila per pagare quando quel commesso mi fa "vieni che ho visto che libro ti interessa e penso di sapere quale altro libro può essere di tuo interesse" io lo seguo incuriosita ed emozionata wow si è proprio così tanto interessato, lo so che vuole semplicemente vendermi un altro libro ma ero comunque adrenalinica, ci ritroviamo di nuovo nel settore ragazzi e io gli faccio ah penso di aver capito a che libro ti riferisci! E lui un po' ridendo mi guarda e dice "no mi leggi anche nel pensiero ora!" Spoiler a quanto pare no ahah visto che pensavamo a due libri lontani anni luce dall'essere lo stesso genere ahah, quindi gli spiego che l'illustratrice del libro a cui alludevo è la stessa di quelli di Tilly e che prima l'avevo visto lì solo soletto e avevo pensato "ecco a te devo ancora leggere!" E lui mi dice "ora me lo devi mostrare che sono troppo curioso", niente non lo sono riuscita a ritrovare e non ricordandomi il titolo ma solo copertina fucsia-viola, una ragazza dietro un tavolo con delle pozioni magiche e una V da qualche parte nel titolo e non ritrovandolo nemmeno su internet o nella mia lista di quelli da leggere è rimasto un mistero per il commesso curioso ahah
Nel frattempo gli avevo mollato i 3 libri già sicuri dell'acquisto per continuare a cercare quella benedetta copertina fucsia, quindi lui li va a portare in cassa perché naturalmente non fa il fattorino ahah e mentre cercavo ancora sul telefono arriva la commessa donna, che non aveva capito che la ricerca la stavo facendo per il collega e non per me e poi una volta capito ciò cerca in tutti i modi di convincermi a leggere dei fantasy proprio tanto fantasy dicendomi che lei ama i fantasy e che se è un fantasy lei sicuramente l'ha letto, ma io cerco di farle capire che si amo i fantasy ma non del genere di Harry Potter, al che naturalmente mi guarda perplessa e mi chiede delucidazioni. Io con pazienza cerco di spiegarmi: "mi piacciono fantasy realistici", altro sguardo corrucciato e perplesso, "storie di persone normali in una vita normale ma con magia". A quel punto si illumina e mi porta nel settore fantasy e horror per adulti. Io penso ok mo che ci facciamo qui, c'è solo la trilogia delle gemme qui che ho letto e mi è piaciuta, il resto tutto non dei miei gusti ma sono curiosa e quindi la lascio fare. Prende un librone dopo avermi chiesto se sono veramente una lettrice, ora capisco la domanda era riferita alla quantità di pagine, e legge il titolo mah già l'avrei scartato però dai sentiamo perché proprio questo pensa possa essere il mio genere, mi descrive la storia e se non fosse stato per l'ambientazione di un Inghilterra vittoriana e storia di ragazzi mutanti avrei detto ah hanno copiato l'Accademia del bene e del male che purtroppo non mi è piaciuto come romanzo e quindi ho abbandonato la saga già a fine primo libro, finisce di narrarmi la sinossi lasciandomi con un quesito perché giustamente no spoiler, al che penso poverina il genere non è di mio gusto ma lei è stata così gentile a narrarmi sta sinossi che dire "no, lo scarto" mi pare brutto, quindi mentendo mi limito a dire "ci penso su" lei sorride, mamma tira un sospiro di sollievo perché sentendo la trama sapeva benissimo non essere di mio gusto e andiamo a pagare, saluto e una volta uscita dal negozio mi rigiro e rileggo l'annuncio attaccato su un foglietto "cercasi libraio" forse sono stata troppo precipitosa a dire no a mamma quando me l'ha fatto notare, ci penserò su.
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gregor-samsung · 2 years
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“ Hitoshi andava in giro con un campanellino attaccato al portatessera, non se ne separava mai. Era un piccolo dono che gli avevo fatto quando non eravamo ancora innamorati. Non aveva nessun significato particolare, ma lo portò con sé fino all'ultimo. Lo conobbi in seconda liceo, anche se era di un'altra classe, perché, come me, era tra gli organizzatori della gita scolastica di quell'anno. Il programma era diverso per ogni classe, facemmo insieme solo il viaggio di andata in treno. Sul binario, riluttanti a separarci, ci stringemmo scherzosamente la mano. Fu in quel momento che mi ricordai per caso di avere in una tasca della divisa un campanellino caduto dal collare del gatto. Glielo diedi dicendo: 'Un regalino d'addio'. Lui rise e fece: 'Che roba è?', ma con grande cura lo avvolse nel fazzoletto come se si trattasse di una cosa importante. Rimasi molto sorpresa: mi sembrava un gesto piuttosto insolito per un ragazzo della sua età. Che strano, fare una cosa del genere, pensai. Che l'avesse fatto perché glielo avevo dato io, o solo per buona educazione, il suo gesto mi piacque molto. Quel campanello mise in moto i nostri sentimenti. Ci rimase in mente per tutto il resto del viaggio. Ogni volta che il campanello tintinnava, lui si ricordava di me e del tempo trascorso insieme, e io passavo i giorni a pensare a lui e a quel campanellino che lo accompagnava sotto un cielo lontano. Al ritorno cominciò un grande amore. Per quasi quattro anni il campanello fu con noi a tutte le ore, invariabilmente. Con noi divise ogni momento che passammo insieme, il primo bacio, le grosse liti, il bel tempo, la pioggia, la neve, la prima notte. Ogni volta che Hitoshi tirava fuori il portatessera, che usava anche come portafogli, udivamo quel tintinnio fievole e argentino. E un suono che ho ancora nelle orecchie, dolcissimo. “
Banana Yoshimoto, Kitchen, traduzione dal Giapponese e postfazione di Giorgio Amitrano, Feltrinelli (collana Universale economica n° 1243), 2007³⁴; pp. 99-100. [1ª Edizione originale: キッチン, Fukutake Editore, 1988]
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scogito · 1 year
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Un mondo relativo è il lasciapassare per vanificare il concetto di giustizia e di verità. Annullando un centro assoluto si annulla il limite a tutto il resto.
Non esiste bruttezza perché tutto è soggettivo.
Non esiste bellezza perché tutto è "de gustibus..."
Non esiste sbagliato perché "che ne sai tu di cosa è giusto?"
E non esiste nemmeno giusto perché il metro di giudizio è la convenienza.
Nel frattempo mutande sui pantaloni, grilli nei piatti, inclusioni di genere dove il genere non c'entra nulla, televisioni accese e gratitudine a chi bombarda.
Peace and love.
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quadernorosso · 1 year
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Dicembre per me, è stato solo Annie Ernaux! Mi sono immersa nella lettura dei suoi scritti che ho divorato senza riuscire a fermarmi. Oggi voglio parlarvi del libro "La donna gelata", un libro che parla della donna degli anni Quaranta alle temperie di liberazione degli anni Settanta; affronta uno dei temi più discussi del nostra epoca: la disuguaglianza di genere.
«Sempre attenta ai bisogni degli altri. Come se per una donna non ci fosse nulla, proprio nulla, di più importante.»
Questo libro è un punto di vista. Un racconto che illustra con parole leggere che l'uomo e la donna non sono la stessa cosa e quindi impossibile pretendere di essere sullo stesso piano. Certo, all'inizio è diverso. Anche se tutti le anticipano che il suo futuro è quello di moglie; si illude che lei non cadrà nella trappola. Poi, cresce, e si sente incompleta. Pensa che il matrimonio sia quel tassello di puzzle che la farà sentire finalmente completa. Si sposa. Rimane incinta. Ha dei sogni? Sì, diventare una professoressa, insegnare. Per il marito è facile continuare i studi. Lei deve badare al bambino e alla casa. Poi, nelle poche ore di liberazione, prova a studiare. Viene bocciata all'esame. Il marito no. Il marito prosegue nella sua carriera. È un percorso che è un suo diritto. A lei rimane il diritto di badare agli altri. Di sé stessa si dimentica.
«Sono finiti senza che me ne accorgessi, i miei anni di apprendistato. Dopo arriva l'abitudine. Una somma di intimi rumori d'interno, macinacaffè, pentole, una professoressa sobria, la moglie di un quadro che per uscire si veste Cacharel o Rodier. Una donna gelata.»
È un libro forte. Che insegna a scegliere sé stesse. E soprattutto, è un libro che dove essere letto, per conoscere la disuguaglianza che ancora oggi, nella nostra epoca, viene regolarizzata.
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isabeil · 1 year
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L'identità di genere esiste a prescindere che si faccia o meno educazione sessuale: non è una realtà 'costruita a tavolino', ma una propensione dell'individuo. Non eterosessuali si nasce: non lo si diventa per un condizionamento sociale.
Sono i conservatori, i tradizionalisti, a dividere le persone in modo binario (solo maschi e femmine eterosessuali), per convinzioni religiose (superstizione, cialtroneria).
L'omofobia è odio irrazionale, cioè non supportato da alcuna logica: è la prova inconfutabile di essere cresciuti in un ambiente familiare disfunzionale. Tale odio irrazionale può essere superato soltanto tramite corretto trattamento sanitario, rivolgendosi ad uno psicologo.
Omofobia, misoginia, maschilismo, xenofobia, razzismo, schiavismo - che sarebbero i 'valori' di destra (dei conservatori), i 'valori' cattolici - non sono annoverati come Cultura, ma Inciviltà, Ignoranza.
L'omosessualità è solo una delle molte forme di diversità sessuale e di genere che esistono nella società. Tutti meritano rispetto e accettazione, indipendentemente dall'orientamento sessuale o dall'identità di genere.
È un diritto non essere perseguitati poiché non eterosessuali. È necessaria una norma che vieti, quanto prima, a istituzioni religiose, come la chiesa cattolica, di fare apologia contro chi non è eterosessuale, poiché è la causa educativa principale di tanta, diffusa, omofobia.
Ogni persona ha diritto di fare ciò che desidera col proprio corpo e i terzi (nati), se non lesi da un comportamento, non devono intromettersi nella vita privata altrui; ogni atteggiamento, critica, liberticidi si qualificano come molestia.
È atteggiamento molesto, da psicopatici, imporre un unico modello di vita, di famiglia, ignorando volutamente scienza, realtà, antropologia, i danni sociali provocati della moralità religiosa, non riconoscendo che quando è Consensuale, l'amore va rispettato e foraggiato.
Le 'famiglie vere' sono dove c'è Amore, Cultura, Rispetto per ogni tipo di altrui famiglia. Chi vive realmente un'esperienza di famiglia felice, non ha dubbi sul fatto che non conti il sesso dei tutori, il sesso della coppia, ma i rapporti sani che si costruiscono fra Persone.
Nessuno nega la realtà che per mettere al mondo un figlio servano sperma e ovuli; sono i 'tradizionalisti' a voler negare la realtà che ad essi non interessi affatto il benessere dei bambini altrui, ma di preservare i propri pregiudizi patriarcali sui ruoli in famiglia.
Gli uomini non possono avere una gravidanza (qualunque uomo, al momento, anche in una coppia eterosessuale); eppure, qualora venga a mancare o meno una madre, possono essere ottimi tutori di un bimbo, da single. Lo possono essere se padri, ma pure anche se nonni o adottivi.
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tanevy · 1 year
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aitan · 1 year
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Le "scuole materne" stanno scomparendo, ma i "passeggini fronte mamma" resistono.
Vi vengono in mente altri esempi di uso del linguaggio che testimoniano come la madre sia considerata l'unica responsabile dell'accudimento e della prima formazione dei bambini e delle bambine d'Italia?
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