Trippa alla ligure di casa mia, la ricetta.
La trippa è una delle frattaglie più usate. Si cucina in tutte le regioni italiane ed è uno dei piatti poveri più saporiti consumati in tutto in tutto il mondo: non potrò mai dimenticare una straordinaria zuppa cinese di Hong Kong con spaghetti di riso e trippa caramellata…
A Genova e nelle riviere si potevano spesso incontrare delle tripperie, dove veniva venduta trippa e il suo brodo: una tazza di brodo di trippa ben caldo con un po’ di formaggio grattugiato e abbondante pane zuppato era una ottima e ricca colazione. Anche questa, però è una tradizione ormai quasi completamente scomparsa.
Quella che noi troviamo in macelleria è la trippa che ha già subito molte lavorazioni e molto lunghe: è stata raschiata, pulita e poi bollita a lungo. A questo punto viene messa in vendita e poi cucinata.
In casa nostra, come molti altri piatti, viene fatta alla ligure ma, come già detto altre volte, la mia cucina ligure è stata inquinata dalla sapienza e dai consigli dei numerosi cuochi con cui ho lavorato in giro per il mondo. Vi descriverò pertanto come la prepara mia moglie Emmi che è diventata una bravissima cuoca di piatti regionali.
Prima si sceglie la trippa mista di più tipi possibili e la si taglia a strisce fini.
Poi si fa un fondo con cipolla, sedano e si prepara da parte un buon brodo di carne caldo, vino bianco, olive taggiasche, pinoli, pochi funghi secchi ammollati, poco concentrato di pomodoro e patate tagliate a tocchetti.
Si fanno soffriggere i gusti in buon olio d’oliva non troppo abbondante (la trippa è grassa), e si aggiunge la trippa che lascia insaporire e scaldare; si aggiunge un buon bicchiere di vino bianco e lo si lascia evaporare. A questo punto si aggiungono i funghi secchi, i pinoli, le olive e poi le patate. Si fa scaldare il tutto rimescolando lentamente, lo si sala e si aggiunge il concentrato di pomodoro per poi bagnare il tutto con il brodo.
Si chiude la pentola (meglio se di terracotta) e si lascia cuocere lentamente.
Quando le patate sono cotte la trippa è pronta e va servita ben calda spruzzandola con prezzemolo fresco e poco formaggio grattugiato.
Ligurian tripe from my house, the recipe - Tripes liguriennes de chez moi, la recette - Callos de Liguria de mi casa, la receta - Tripa da Ligúria da minha casa, a receita - Ligurischer Kutteln aus meinem Haus, das Rezept - Món tripe Ligurian từ nhà tôi, công thức - 我家的利古里亚牛肚,食谱 - 私の家のリグリアントリペ、レシピ
Read the full article
Trippa alla fiorentina
Sembra incredibile ma la maggior parte dei piatti tipici ha sempre un'origine povera. Un peccato poi che taluni ingredienti diventino di difficile reperibilità, come si è visto per il cibreo, altri per fortuna si trovano ancora ma spesso da poveri diventano ricchi, come il baccalà che prima non costava niente ed oggi sembra di comprare cernia. Per fortuna il piatto di cui parliamo oggi è sempre accessibile sia nei costi che nell'approvvigionamento, inoltre è delizioso e semplice da preparare.
In Toscana e in particolare a Firenze le frattaglie o quinto quarto sono sempre state presenti sulla tavola, come spiegato più volte un mezzo per recuperare proteine a basso costo per le persone meno ambienti. La trippa è una di queste frattaglie.
Da dove si ricava la trippa? Come sapete il sistema digerente delle mucche comprende fra esofago e intestino 4 diversi sacchi, tre sono i prestomaci e uno lo stomaco propriamente detto.
rumine o panzone
reticolo o nido d'ape
omaso o centopelli
Il primo sacco che incontriamo è il rumine, poi il reticolo e dopo l'omaso. Questi tre sacchi danno la trippa. Il quarto sacco detto abomaso da origine al lampredotto. I primi tre sacchi detti prestomaci forniscono però tre tipi di trippa diversi. Il rumine da origine al cosi detto panzone, il reticolo alla trippa a nido d'ape ed infine l'omaso alla centopelli.
Oggi parliamo della trippa alla fiorentina, ma mi permetterete una digressione per far notare che anche non cucinata, ma semplicemente bollita, la trippa è davvero un piatto delizioso. In estate un pezzo di panzone semplicemente servito come una "braciola" e condito con sale pepe e olio toscano è eccellente e leggero. Oppure tagliata a listarelle e unita ad una buona insalata permette un piatto fresco con aggiunta di proteine. A differenza di quello che si crede la trippa è un alimento magro infatti 100 gr. di trippa hanno circa 100 kcal.
Vi consiglio vivamente di provare a farvi una trippa alla fiorentina, capisco che taluni al pensiero si retraggono, ma il gusto è impareggiabile e l'esperienza imperdibile. In questo dissento fortemente dal maestro Artusi che scrive:" ...la trippa comunque la cucini è un piatto ordinario", niente di più falso, ma è capibile che anche il grande maestro potesse avere dei piatti non graditi.
Ingredienti per 4 persone:
– Trippa (si può scegliere una delle tre oppure anche unirle tutte e tre)
– kg. 1 di Pomodori maturi o «pelati» gr. 300 (pelati proprio se...)
– 1 cipolla rossa
– 1 gambo di sedano
– 1 carota
– Olio d’oliva
– Parmigiano grattato
– Sale e pepe
Preparazione
Si acquista la trippa già lavata e bollita, cioè precotta, a Firenze si trova ovunque, soprattutto dai venditori di lampredotto o presso il macellaio di fiducia. Attenzione, la trippa buona non è quella bianca come un cencio, ma quella giallognola, bollita e lavata vecchio stile e non passata nello sbiancante per farla "bella".
Se la trippa è ben lavata e prebollita non significa che non convenga lavarla ancora.
Qui,subito all'inizio, ci sono due scuole di pensiero, chi la spurga e chi no. Spurgarla significa fargli fare "l'acqua". Per chi vuole spurgarla conviene tagliarla a listarelle e poi metterla a cuocere da sola sino a che non produce l'acqua, procedimento da ripetere anche due volte. Nella realtà secondo me non è conveniente, l'acqua che la trippa produce, se ben lavata, è sapore che viene gettato se eliminata. Io non la spurgo.
Nel frattempo preparate gli odori, cioè carota, sedano e cipolla facendo un trito da far rosolare in olio per buoni venti minuti. Una variante interessante è privarla della carota e del sedano ed usare solo la cipolla. Il gusto è eccellente ed è più robusto dato che si sottrae il dolciastro della carota a fronte di una maggior intensità della cipolla.
La trippa a striscioline viene quindi aggiunta al soffritto e insaporita per circa 10/15 minuti girandola continuamente perchè non attacchi.
A questo punto aggiungete i pomodori sbucciati o in alternativa 300 gr. di pelati (lascio a voi immaginare che cosa è meglio), salate e pepate. Riducete quindi la fiamma bassa bassa, aggiungete acqua a coprirla e proseguite la cottura lenta lenta con il coperchio mezzo aperto perchè ritiri l'acqua. Se non l'avete spurgata ci sta che l'acqua prodotta sia già di per se sufficiente. La cottura si otterrà in circa 1 ora, ma se l'acqua è ancora abbondante potete prolungarla. Personalmete ritengo un'ora insufficiente e sono arrivato a cuocerla anche due ore e secondo il mio parere la trippa migliora notevolmente. L'acqua non deve sparire, il sughetto è cosa buona e giusta soprattutto per scarpettare a trippa finita. Devo dire che a me l'eccesso di cottura e il "colloso" che ne deriva non dispiace affatto.
A questo punto potete servirla con una abbondante spolverata di parmigiano grattugiato e poi deliziarvi due volte dato che non mancherà un sicuro bis.
Nota: Articolo pubblicato il 28 febbraio 2017, revisionato il 01 aprile 2018.
Menù estivo: #poppa con sale, pepe è un filo d’olio buono ed a seguire insalata di #trippa. Della serie “la digerirò per ceppo!” (presso Le Bagnese) https://www.instagram.com/p/CfE8SaRLADg/?igshid=NGJjMDIxMWI=
Trippa di manzo e una serie di ingredienti che restano immutati e altri che invece variano a seconda della stagione. I mirtilli rossi per esempio, ideali per la primavera e l’estate, vengono sostituiti con uvette marinate in autunno e inverno; il fieno, alla fine della stagione calda e in previsione della fredda, lascia il posto ad un infuso di scorza nera di patata; l’olio in primavera viene sostituito con olio di asperula, mentre in estate con il timo limonato, entrambi perfetti per donare freschezza al palato nei giorni più caldi. Così Stephan Zippl propone la trippa di manzo in versione gourmet e la fa diventare l’unico piatto permanente in menu del Restaurant 1908. Una pietanza che porta con sé una storia lunga e che, a sua volta, fa parte di quella del Parkhotel Holzner fin dagli albori: già nel 1908, infatti, veniva servita non solo in famiglia ma anche agli ospiti della struttura. Storicità e rivisitazione alla base, ma anche quella filosofia che permette a chef Zippl, stella Michelin e stella verde Michelin per la sostenibilità, di portare avanti una cucina di altissimo livello, ricca di sapori genuini tipici dell’Alto Adige e basata su materie prime locali che seleziona personalmente.
Fonte: “La trippa di manzo” di Stephan Zippl, Eurocarni 9/22
Trippa alla ligure di casa mia, la ricetta.
La trippa è una delle frattaglie più usate. Si cucina in tutte le regioni italiane ed è uno dei piatti poveri più saporiti consumati in tutto in tutto il mondo: non potrò mai dimenticare una straordinaria zuppa cinese di Hong Kong con spaghetti di riso e trippa caramellata…
Ti piace la trippa? Aggiungi un tuo commento
Ligurian tripe from my house, the recipe - Tripes liguriennes de chez moi, la recette - Callos de Liguria de mi casa, la receta - Tripa da Ligúria da minha casa, a receita - Ligurischer Kutteln aus meinem Haus, das Rezept - Món tripe Ligurian từ nhà tôi, công thức - 我家的利���里亚牛肚,食谱 - 私の家のリグリアントリペ、レシピ
Read the full article