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#tradizione cinese
pu-ni · 8 months
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Dolce cinese molto buono. Alla castagna.
Siamo in festa della luna per loro. Questo è il tipico dolcetto di questa festa autunnale
Tra cui anche tradizione.
Mi piace questa festa. Casomai andro in Cina. Andrò in questo periodo qui. Con le danze dei Leoni e le luci dei decori tradizionali.
Comunque oggi ci ho dormito è l ho stretto tanto. Grazie❤️
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fashionbooksmilano · 6 days
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Avvolti nel mito
Tessuti e costumi tra Settecento e Novecento. Dalla collezione Montgomery
A cura di Annie M. van Assche
Ideart, Milano 2005, 208 pagine, 24,5x28cm,
euro 40,00
Mostra Palazzo Ducale Genova 16 aprile 21 agosto 2005 "Giappone, l'arte del mutamento"
Centoquarantasei tessuti tradizionali di uso quotidiano bellissimi e rari in fibra vegetale come banano, ramia, cotone, glicine, gelso e tiglio, ma anche in pelle di daino, molti tinti in indaco e vistosamente decorati: grandi falchi, carpe che saltano nel ribollio delle acque d'una cascata, disegni di nodi complessi e colorati come mazzi di fiori, immagini mitiche e legate alla tradizione giapponese e cinese come le gru mancesi e le tartarughe di mille anni, draghi e tigri, che proteggevano chi le indossava durante le giornate di lavoro. Si tratta di abiti da lavoro, coprifuton, kimono, stendardi, gualdrappe da cavallo, foulard a uso borsa, casacche da pompiere della collezione Montgomery, la più importante raccolta privata di design tradizionale d'uso corrente, pubblicati nella loro totalità per la prima volta in questo volume.
Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento,1800-1960 (XIX-XX) Moderno
25/05/24
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limoniacolazione · 7 months
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Da quando Giorgia si è lasciata, ci è caduta addosso una cascata di meme che mi fanno pure simpatia. Siccome ridere da soli non è bene e che Guillaume m'ha chiesto "ma che ti ridi?", ho dovuto ricreare un contesto per fargli capire la situazione, perché certo è che si può ridere di tutto, ma non con tutti.
Gli ho quindi mostrato la pubblicità della pesca, il fuorionda di Giambruno, lo spezzone in cui se esci poi incontri il lupo. Al messaggio della roccia e della goccia mi ha chiesto che cosa volesse dire. Ho detto è una metafora pseudo-poetica per ribadire io so io e voi non siete un cazzo. Cocco ora s'esclama "la bava del rospo non può toccare la bianca colomba", che è la summa della pietra e dell'acqua, ma detto in francese.
Hai capito Giorgia? Potevi essere bianca colomba, simbolo di pace e di fratellanza, aggiustatrice di tutti i disastri di tutte le guerre. Dolce pasquale di tradizione, per di più!
Invece no, la roccia e l'acqua.
Ma alla SACRA SCVOLA FASCISTA non te l'hanno insegnata la tortura della goccia cinese nel corso squadrismo 101?
A me, per dire, non sembri roccia, né goccia, né colomba o gallina. A me mi sa che sei una fava.
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art-emide · 1 year
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Il filo rosso del destino (運命の赤い糸 Unmei no akai ito?) è una leggenda popolare di origine cinese diffusa in Giappone. Secondo la tradizione ogni persona porta, fin dalla nascita, un invisibile filo rosso legato al mignolo della mano sinistra che lo lega alla propria anima gemella.
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venetianeli · 1 year
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Pitosto che perdar na tradision, ze' meio brusar un paese,, questo sentivo dire a casa mi quando ero piccino.
Stasera son nda " a BATTAR MARZO.
Iera anca un fià fresco, ma ne è valuta la pena; ne vale sempre la pena portar avanti le tradizioni dei nostri veci, dei nostri genitori.
Un popolo che non mantiene vive le proprie tradizioni, le proprie storie, le proprie radici,,, è destinato a scomparire...
Ringraziando chi mi ha aperto la porta di casa, per condividere un paio di chiacchere, e assaporare assieme un goccio.
Grazie a tutti.
BATI MARSO
“Bati, bati Marso,
che’l mato va descalso
cavàeo no morire
che l’erba butarà.”
Un tempo i rustici che vivevano tra le vie centuriate, erano convinti che il “Sapere” fosse stato tramandato ai loro antenati direttamente dagli dei e quindi ogni passo in avanti, per un villico, era la perdita di un frammento dell’antica “Conoscenza”. Per tale ragione nell’Ottocento i contadini compivano le stesse azioni dei loro avi congelando il mondo rurale per millenni. Tuttavia anche se il secolo appena trascorso ha visto eclissarsi molte delle nostre antiche tradizioni, a cavallo tra il mese di febbraio e quello di marzo si può sentite il familiare “bacan del batti marso”. Una remota pratica che consisteva nel gironzolare per le strade battendo su pentole, barattoli, bidoni e qualsiasi altro strumento casalingo inventato per l’occasione.
Lo scopo era di far scappar via l’inverno e risvegliare gli spiriti della terra, propiziare e incoraggiare la rinascita della natura; un auspicio per l’arrivo della PRIMAVERA!
CAO DE L’ANO E BATI MARSO:
CAPODANNO VENETO:
I festeggiamenti per il primo giorno dell’anno (cao de l’ano) erano una festività riconosciuta dalla Serenissima Repubblica di Venezia. Secondo la tradizione nei giorni che precedono o seguono il primo marzo, la gente usciva nelle strade con pentole, coperchi e altri strumenti musicali fatti in casa battendoli e facendo una gran confusione. Questo era il modo per scacciare il freddo dell’inverno e propiziare l’arrivo della bella stagione: da qui il nome di Bati Marso.
In alcuni casi questa usanza si è tramandata nei secoli ed è arrivata fino ai giorni nostri. In alcune parti del Veneto si usa ancora pronunciare questa filastrocca
Vegnì fora zente, vegnì
vegnì in strada a far casoto,
a bàtare Marso co coerci, tece e pignate!
A la Natura dovemo farghe corajo, sigando e cantando,
par svejar fora i spiriti de la tera!
Vegnì fora tuti bei e bruti.
Bati, bati Marso che ‘l mato va descalso,
femo casoto fin che riva sera
e ciamemo co forsa ea Primavera.
Vegnì fora zente, vegnì fora!. . . .
Fino al 1797, anno dell’invasione napoleonica, il Capodanno in Veneto si festeggiava il 1° marzo, in linea con una tradizione molto più antica del calendario gregoriano, ovvero quella romana, più vicina al ciclo lunare e con dieci mesi anziché dodici.
Il termine ‘more veneto’ (=secondo l’uso veneto, a modo veneto), che veniva abbreviato in m.v. accanto alla data utilizzata nei documenti e nelle annotazioni, indicava proprio il diverso uso secondo lo stile più diffuso dell’epoca, che era, appunto, l’attuale gregoriano, introdotto nel VI secolo da papa Gregorio Magno.
L’usanza di origini molto antiche, secondo tale sistema faceva coincidere i mesi di settembre, ottobre, novembre e dicembre effettivamente con il settimo, l’ottavo, il nono e il decimo mese dell’anno, come indicato dal nome.
L’uso di collocare l’inizio dell’anno in corrispondenza con l’inizio della bella stagione, del risveglio naturale della vita in primavera, era una pratica arcaica alquanto diffusa, che possiamo tuttora trovare anche nel calendario cinese.
Testimonianze odierne dell’antica tradizione del capodanno veneto si hanno ancora in alcune zone della pedemontana berica, dell’altopiano di Asiago e in varie feste locali del Trevigiano, del Padovano e del Bassanese, dove è celebrata come l’usanza del Bruza Marzo, del Bati Marzo o del ciamàr Marzo, simboleggiante il risveglio della nuova stagione.
BATI MARSO
"A l'epoca de ła Serenìsima Republica, el Cao de ano, invesse che al 1° de genaro come previsto dal całendario giulian e dopo da queło gregorian, el cascava el 1° de marso. Sta tradission par che ła vegna da l'antico całendario che doparava i Romani prima de Giulio Cesare, che el faxéa scominsiar l'ano dal méxe de marso (e difati in sta maniera i mesi de setenbre, otobre, novenbre e diçenbre i vien a èsar efetivamente i méxi numaro sete, oto, nove e diexe come dixe el nome). Par no far confuxion, i Veneti de na òlta in parte a ła data i ghe scrivéa more veneto, cioè leteralmente "a ła maniera Veneta". Donca, ła data, metemo, del "14 febraro 1703" a Venessia ła deventava "14 febraro 1702 more veneto", parché el febraro l'era efetivamente l'ultimo méxe de l'ano vecio, e el 1703 el scominsiava soło in marso".
Ła festa del Bati Marso ła se svolgéa apunto in tei ultimi jorni de l'ano, e ła prevedéa de 'ndar in giro par łe strade batendo su cuèrciołi, pignate e altri strumenti muxicałi "fati in caxa" faxendo un gran bordèło, con l'intento de far scampar via l'inverno e el fredo e propiziarse l'arivo de ła beła stajon, par poder scuminsiar i laori 'gricołi."
L. Tosatto
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dominousworld · 8 months
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La scienza in Cina: dai Qin-Han ai Tang. Immortalità del corpo umano: l'alchimia
La scienza in Cina: dai Qin-Han ai Tang. Immortalità del corpo umano: l'alchimia
di Fabrizio Pregadio Immortalità del corpo umano: l’alchimia Le prime testimonianze storicamente attendibili sull’alchimia cinese risalgono alla metà del II sec. a.C. La sua tradizione, durata due millenni e tuttora ininterrotta in alcuni suoi aspetti, ha dato origine a numerose correnti, a un’ampia serie di pratiche e tecniche e a un corpus letterario di notevoli dimensioni, solamente in parte…
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lucadea · 9 months
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Trippa alla ligure di casa mia, la ricetta
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Trippa alla ligure di casa mia, la ricetta. La trippa è una delle frattaglie più usate. Si cucina in tutte le regioni italiane ed è uno dei piatti poveri più saporiti consumati in tutto in tutto il mondo: non potrò mai dimenticare una straordinaria zuppa cinese di Hong Kong con spaghetti di riso e trippa caramellata… A Genova e nelle riviere si potevano spesso incontrare delle tripperie, dove veniva venduta trippa e il suo brodo: una tazza di brodo di trippa ben caldo con un po’ di formaggio grattugiato e abbondante pane zuppato era una ottima e ricca colazione. Anche questa, però è una tradizione ormai quasi completamente scomparsa. Quella che noi troviamo in macelleria è la trippa che ha già subito molte lavorazioni e molto lunghe: è stata raschiata, pulita e poi bollita a lungo. A questo punto viene messa in vendita e poi cucinata. In casa nostra, come molti altri piatti, viene fatta alla ligure ma, come già detto altre volte, la mia cucina ligure è stata inquinata dalla sapienza e dai consigli dei numerosi cuochi con cui ho lavorato in giro per il mondo. Vi descriverò pertanto come la prepara mia moglie Emmi che è diventata una bravissima cuoca di piatti regionali. Prima si sceglie la trippa mista di più tipi possibili e la si taglia a strisce fini. Poi si fa un fondo con cipolla, sedano e si prepara da parte un buon brodo di carne caldo, vino bianco, olive taggiasche, pinoli, pochi funghi secchi ammollati, poco concentrato di pomodoro e patate tagliate a tocchetti. Si fanno soffriggere i gusti in buon olio d’oliva non troppo abbondante (la trippa è grassa), e si aggiunge la trippa che lascia insaporire e scaldare; si aggiunge un buon bicchiere di vino bianco e lo si lascia evaporare. A questo punto si aggiungono i funghi secchi, i pinoli, le olive e poi le patate. Si fa scaldare il tutto rimescolando lentamente, lo si sala e si aggiunge il concentrato di pomodoro per poi bagnare il tutto con il brodo. Si chiude la pentola (meglio se di terracotta) e si lascia cuocere lentamente. Quando le patate sono cotte la trippa è pronta e va servita ben calda spruzzandola con prezzemolo fresco e poco formaggio grattugiato. Ligurian tripe from my house, the recipe - Tripes liguriennes de chez moi, la recette - Callos de Liguria de mi casa, la receta - Tripa da Ligúria da minha casa, a receita - Ligurischer Kutteln aus meinem Haus, das Rezept - Món tripe Ligurian từ nhà tôi, công thức - 我家的利古里亚牛肚,食谱 - 私の家のリグリアントリペ、レシピ Read the full article
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kneedeepincynade · 10 months
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Hello everyone,it's me sov your dear translator. I would like to clarify a little misunderstanding on my part. Our dear writer is not in China,he was just referring to the time a certain document was published. Also,today's post is in first person as it was written by our writer. This Pov is not mine, but one of our writers,of course.
Also, we wish a happy ferragosto or whatever version of it is observed by our followers
Un felice ferragosto a tutti!
The post is machine translated
Translation is at the bottom
The collective is on telegram
😘 月亮代表我的心 | LA LUNA RAPPRESENTA IL MIO CUORE 🌙
🇨🇳 Ieri stavo parlando con una gentile signora nata a Guilin, in cui si trova un pezzo del mio cuore, e che ora abita a Shenzhen ⭐️
🎶 Parlando di Musica Cinese, ha citato 月亮代表我的心, che in lingua Italiana è traducibile con «La Luna rappresenta il mio Cuore», dato che:
📖 月亮 significa "Luna", 代表 significa "rappresenta", 我 è "io" e 的 funge da particella che trasforma "io" in "mio", quindi 我的 è "mio", e - infine - 心 è "Cuore" 😍
💬 Ancor prima, stavamo parlando della tradizione Confuciana del pettine, un pegno d'amore tra uomo e donna in Cina, in quanto - nell'antichità - regalare un pettine aveva un significato molto profondo: invecchiare insieme ❤️❤️
😘 C'è anche il detto 执子之手,与子偕老 - prendersi per mano, e invecchiare insieme, che esprime un grande impegno lungo un'intera vita 😍
❤️ Prima del Matrimonio, la zia della sposa pettina con delicatezza i capelli della sposa, come scritto in questo meraviglioso articolo di RCI 📝
🇨🇳 Per i Cinesi, i capelli sono sia una metafora della vita che dell'amore. Ad esempio, il Poema 交丝结龙凤,镂彩结云霞,一寸同心缕,百年长命花 - "Seta intersecante per legare Drago e Fenice, colore scolpito per legare le nuvole, fili concentrici di un pollice, cent'anno di fiori di lunga vita" mostra come uomini e donne, in età da Matrimonio, vengano chiamati "jiefa", ossia in età da fasciarsi i capelli 🥰
🥰 La notte di Nozze, marito e moglie - seduti sul letto, si tagliano entrambi un ciuffo di capelli, e li incrociano tra di loro, come segno di eterno amore 👩‍❤️‍👨❤️👩‍❤️‍👨
🇨🇳 A Guilin, c'è una tradizione caratteristica legata ad 绣球, l'Ortensia, e il lancio di una palla ricamata 🧶
😘 Il lancio di una palla ricamata simboleggia l'Amore Puro. Nell'antichità, a Guilin, quando una ragazza raggiungeva l'età da Matrimonio, sceglieva un giorno propizio per far sì che i suoi pretendenti si riunissero, per poi lanciare una graziosa palla ricamata verso colui che sarebbe diventato suo marito. Questa tradizione è poi diventata un pegno d'amore 🥰
🔍 Approfondimento: 广西壮族的定情信物-绣球 🥰
🥰 Oggi, il lancio della palla ricamata è diffuso in molte zone del Guangxi, e l'arte del ricamo è molto importante:
一 Tutto in Seta 🥰
二 Dodici petali, collegati tra loro, per formare una sfera. Ogni petalo rappresenta un certo mese dell'anno, con i fiori che crescono in quel mese ricamati sul petalo 🌺
三 Alla sfera si attaccano nastri di pura seta, con decorazioni perlate, per simboleggiare l'Amore puro 😘
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😘 月亮代表我的心 | THE MOON REPRESENTS MY HEART 🌙
🇨🇳 Yesterday I was talking to a kind lady who was born in Guilin, who has a piece of my heart, and who now lives in Shenzhen ⭐️
🎶 Speaking of Chinese music, she mentioned 月亮 代表 我 的 心, which in English can be translated with «The Moon represents my Heart», given that:
📖 月亮 means "Moon", 代表 means "represents", 我 is "I" and 的 acts as a particle that transforms "I" into "mine", then 我的 is "mine", and - finally - 心 is "Heart" 😍
💬 Even earlier, we were talking about the Confucian tradition of the comb, a token of love between a man and a woman in China, as - in ancient times - giving a comb as a gift had a very profound meaning: growing old together ❤️❤️
😘 There is also the saying 执子之手,与子偕老 - holding hands, and growing old together, which expresses a great commitment throughout a lifetime 😍
❤️ Before the wedding, the bride's aunt gently combs the bride's hair, as written in this wonderful RCI article 📝
🇨🇳 For the Chinese, hair is both a metaphor for life and love. For example, the Poem 交丝结龙凤,镂��结云霞,一寸同心缕,百年长命花 - "Intersecting silk to bind Dragon and Phoenix, carved color to bind clouds, one inch concentric threads, one hundred years of flowers of long life" shows how men and women, of marriageable age, are called "jiefa", i.e. of age to wrap their hair 🥰
🥰 Wedding night, husband and wife - sitting on the bed, they both cut a tuft of hair, and cross it between them, as a sign of eternal love 👩‍❤️‍👨❤️👩‍❤️‍👨
🇨🇳 In Guilin, there is a characteristic tradition related to 绣球, the hydrangea, and throwing an embroidered ball 🧶
😘 Throwing an embroidered ball symbolizes Pure Love. In ancient times in Guilin, when a girl reached marriageable age, she would choose an auspicious day for her suitors to gather, and then throw a pretty embroidered ball at her future husband. This tradition then became a token of love 🥰
🔍 Insight: 广西壮族的定情信物-绣球 🥰
🥰 Today, embroidered ball throwing is widespread in many areas of Guangxi, and the art of embroidery is very important:
一 All in Silk 🥰
二 Twelve petals, connected to each other, to form a sphere. Each petal represents a certain month of the year, with the flowers growing in that month embroidered on the petal 🌺
三 Pure silk ribbons are attached to the sphere, with pearl decorations, to symbolize pure love 😘
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ross-nekochan · 2 years
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Non sono razzista, ma...
Non nasciamo razzisti, ma cresciamo razzisti. Questa è una realtà ineccepibile. Chi crede di non essere razzista è un illuso.
Io so da sempre di essere razzista, ma da un po' di tempo a questa parte, lo direi pure ad alta voce. Razzista mi ci hanno fatto diventare.
Chi? Quelli per cui ho buttato circa 8 anni della mia vita: i giapponesi.
Questi, grandemente elogiati per la loro gentilezza, pacatezza, ordine ed educazione, dopo 2 anni e 2 mesi ancora non hanno eliminato il completo ban agli stranieri. È vero, dopo quasi 2 anni, gli studenti e gli studiosi sono potuti entrare, sebbene spesso a suon di rotture di coglioni, ma i motivi saranno palesati dopo.
In questi anni di pandemia, famiglie internazionali sono rimaste divise senza sapere quando sarebbe stato loro permesso di tornare a casa propria, perché senza passaporto giapponese (che, aggiungo, non permette la doppia cittadinanza manco per sbaglio) non si cantavano messe e il solo visto matrimoniale non era certo un documento sufficiente per permettere ad un possibile untore straniero di mettere piede nella sacra terra pura del sol levante.
Di contro, i possessori di passaporto giapponese potevano andare a studiare, a festeggiare, a scopare in tutto il mondo in piena libertà.
Poi, oh! Una nuova variante del covid! Aiuto! Come è potuto mai accadere una cosa del genere se abbiamo chiuso i nostri confini al mondo esterno? Non possono essere i giapponesi che, andando in giro per mezzo mondo, hanno portato nella loro patria nuove varianti, è impossibile! Non ci resta che continuare a mantenere il ban agli stranieri, non abbiamo altra scelta!!!
Così, fino a oggi, 2022: mentre il 90% del mondo si sta gradualmente dimenticando del covid e facendo ripartire l'economia turistica, il Grande, Potente, Unico Giappone ha concesso, con grande magnanimità, l'accesso ai turisti solo se in gruppi di minimo 10 persone e obbligatoriamente accompagnati da tour operator giapponesi. Perché non si può permettere a degli stranieri di poter girare tranquillamente il paese con i rischi che si corrono, eh no. Nel frattempo, ringraziamo per l'ispirazione, una tra le più atroci dittature ancora esistenti e nostra vicina di casa, o cara Corea del Nord, perché noi democratici e globalizzati lo siamo per mantenere lo status di stato membro del G8, mica per altro.
Loro si credono un grande popolo millenario dalla cultura vastissima, dal gene immodificabile e dalla stirpe pura eterna. Salvo poi scoprire che la loro millenaria tradizione si ferma massimo al 1868, quando, toh!, manco a farlo apposta, furono costretti dagli americani ad aprire le porte di casa al mondo dopo più di 200 anni di chiusura totale (ebbene sì, è un vizio - questa sì che è la loro più forte tradizione!).
Senza il caro Occidente che tanto ripudiate, non siete NIENTE e non sareste stato NIENTE, se non un popolo più arretrato dei popoli africani odierni, che sarebbe andato avanti ancora a spade e spadine. Vi abbiamo insegnato TUTTO: la polvere da sparo, il motore, la medicina... TUTTO.
E voi, pezzi di merda furbi come la volpe e avidi come sanguisughe, avete pure inviato le vostre menti eccellenti nello splendente occidente col compito di assorbire la conoscenza e portarla in patria, perché lo sapevate che eravate messi come la merda.
Nel tempo, fior fiori di brillanti menti occidentali si sono appassionati a voi e vi hanno studiato con una celerità di cui manco voi eravate muniti. Vi abbiamo fatto scoprire voi stessi e vi abbiamo smascherato perché tutte le vostre tradizioni, tutte le vostre "vie" (del te, dei fiori, delle arti marziali e del cazzo) non solo erano cose nate l'altroieri, ma erano pure fake perché le avevate rubate o dalla Cina o dal Portogallo o dall'Olanda. Il ramen è cinese, il sushi pure.
Dicevo, fior fiore di menti brillanti si sono interessate a voi e vi hanno aiutato a studiarvi... e voi che fate? BAN PERCHÉ GAIJIN È IL MALE, L'UNTORE DELLA MALATTIA FAMELICA CHE CI HA PORTATI ALLA ROVINA.
Dopo 1 anno di mobilità come studente perso e dopo un altro anno perso pure per entrare come turista, sapete che c'è di nuovo?
Andatevene a fanculo voi e la vostra gentilezza senza alcun senso. Ficcatevela nel culo gentilezza, educazione e (fintissimo) rispetto per il prossimo. Spero arriviate presto ad estinguervi dalla faccia della terra perché, razza pura per razza pura, non avete manco abbastanza sperma per riprodurvi e spero vivamente che nessuno ve lo presti, perché siete una razza di razzisti ingrati che non si meritano la sopravvivenza.
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edward-elric-2 · 1 year
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Per la tradizione occidentale il termine "nulla" ha un significato, se non negativo, destabilizzante, di annichilimento. Lo "sentiamo" come opposto della vita, come fine. Nel taoismo (e nella tradizione cinese) "Wu wei"  significa pressappoco ciò che trasforma il mondo, uno stato di quiete che ci mette a contatto con la Coscienza del sottile. Il Nulla è la porta d'ingresso verso il Tao, il senso della vita.
Un antico mito lo esemplifica bene .
Un' imperatore raggiunse le vette dei mondi Kun- lun.
Al ritorno perse la sua meravigliosa perla.
Ordinò  alla Ragione di trovarla, ma nulla ottenne.
Allora comando' alla Magia di riportargliela, ma inutilmente.
Si rivolse allora alla Potenza Superiore, ma l'esito fu sempre lo stesso.
In ultimo si rivolse al Nulla dandogli lo stesso ordine e il Nulla gliela rese. Che strano esclamò, il Nulla l'ha ritrovata.
Le potenze a cui si era rivolto prima non avrebbero potuto perché s'identificavano con una forma definita, erano "qualcosa".
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progetto-geografia · 23 days
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Wuhan
Iniziamo dicendo che il Mandarino è la lingua ufficiale.
Si trova 10 ore e 40 minuti circa da noi ed è 8 ore in avanti nel fuso orario.
Cosa dire per rappresentarlo meglio?
Di solito, Wuhan non gode di molta attenzione da parte dei viaggiatori stranieri, così come accade per altre grandi città della Cina, tra cui Shanghai, Pechino e Chengdu. Ciononostante, Wuhan ha molto da offrire e, con i suoi oltre 3.500 anni di storia, è una delle città più antiche della Cina. Di seguito ho elencato alcuni motivi importanti per cui dovresti visitare Wuhan mentre viaggi in Cina. Nonostante abbia 12 milioni di abitanti e sia relativamente sviluppata, Wuhan è ancora molto più economica di città come Shanghai o Pechino.
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Cosa vedere in Wuhan? Dei consigli?
1) Il Museo Provinciale dell'Hubei
2) Il tempio del Cielo di Wuhan
3) La pagoda Gialla di Wuhan
4) L’arco del Serpente giallo
5) East lake Cherry blossom park
1)Il museo provinciale di Hubei
Il Museo Provinciale dell'Hubei è uno dei principali punti di interesse turistico a Wuhan, in Cina. Situato lungo il fiume Yangtze, il museo ospita una vasta collezione di arte e reperti culturali che offrono un prezioso scorcio della storia e della tradizione della provincia di Hubei. All'interno del museo, i visitatori possono ammirare antiche opere d'arte, tra cui dipinti, sculture e ceramiche, che risalgono a migliaia di anni fa. Inoltre, il museo presenta anche una sezione dedicata alle importanti scoperte archeologiche della regione, come reperti di tombe antiche e oggetti di uso quotidiano.
Offrendo una preziosa panoramica delle ricche tradizioni e della cultura della provincia di Hubei, il museo rappresenta una tappa affascinante per tutti i viaggiatori che desiderano scoprire cosa vedere a Wuhan.
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2)Il tempio del Cielo di Wuhan
Il Tempio del Cielo di Wuhan è uno dei principali punti di interesse turistico della città. Situato nella zona centrale di Wuhan, il Tempio del Cielo è una replica del celebre Tempio del Cielo di Pechino. Costruito durante il periodo della dinastia Ming, il Tempio del Cielo è un importante esempio di architettura tradizionale cinese. Il complesso del Tempio del Cielo è composto da diverse strutture, tra cui l'Altare del Cielo, il Salone delle Preghiere per le Buone Raccolte e il Pavimento Sacrificale Circolare.  Puoi esplorare gli edifici e i giardini circostanti, ammirare l'architettura tradizionale e goderti la tranquillità dell'ambiente circostante. Se stai pianificando una visita a Wuhan, assicurati di includere il Tempio del Cielo nella tua lista dei luoghi da vedere.
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3) La pagoda Gialla di Wuhan
La Pagoda Gialla di Wuhan è una delle principali attrazioni turistiche della città. Situata nella zona di Wuchang, questa antica struttura buddista risale alla dinastia Ming ed è stata recentemente restaurata. La pagoda di 51,4 metri è famosa per i suoi sette piani, simboleggiando i sette tesori buddisti. Gli interni sono decorati con statue di Buddha e affreschi.
Una delle cose più affascinanti da fare alla Pagoda Gialla è salire fino all'ultimo piano per godere di una vista panoramica mozzafiato sulla città di Wuhan. Si possono ammirare il fiume Yangtze e il fiume Han. Inoltre, attorno alla pagoda ci sono giardini mozzafiato dove si può fare una passeggiata rilassante e ammirare i colori vivaci dei fiori e delle piante che simboleggiano a livello profondo la cultura cinese.
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4) Torre Gialla della Gru
La Torre della Gru Gialla si trova sulla Collina del serpente a Wuhan, è elogiata come una delle tre torri più notevoli a sud del fiume Yangtze.
La mostra su ogni piano ha un tema: ad esempio, il tema del primo piano riguarda la sua leggenda. Sul muro c'è un dipinto in porcellana lungo nove metri e largo sei metri che raffigura nuvole, fiumi e gru che hanno significati profondi storici. Il terzo piano mostra principalmente poesie scritte per lodare la torre durante le dinastie che ha attraversato. In cima alla torre, potrai ammirare una panoramica del fiume Yangtze, del suo ponte e degli edifici circostanti nella città di Wuhan che ti lasceranno senza parole. Fuori dalla Torre della Gru Gialla, ci sono gru gialle in bronzo, portali commemorativi e padiglioni
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5) Cherry lake blossom festival
Nel parco cittadino, l’East Lake Cherry Blossom Park, come ogni anno si è aperto il Cherry Blossom Festival. Non è solo una celebrazione dei fiori, è un festival culturale di quattro settimane che si tiene in tutta la città. La Cerimonia di apertura comprende anche l’arte in fiore, il Festival degli aquiloni in fiore, l’annuale Parata e Sakura Matsuri - Festival di strada e infine l’annuale raccolta di fondi Pink Tie Party.
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Cosa mangiare di tradizionale?
Regan Mian (Noodles secchi caldi)
Doupi (Omelette speciale)
Stufato di pesce (smoked fish)
Palua Ladoo (tartufi dolci)
Aragosta e gamberi piccanti
Orata di Wuchang al vapore
Le zuppe Xiaotaoyuan
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lamilanomagazine · 2 months
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Milano, design week: il Comune presenta il palinsesto ufficiale della manifestazione
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Milano, design week: il Comune presenta il palinsesto ufficiale della manifestazione. Dal 15 al 21 aprile la Milano Design Week torna in città: zone storiche e nuovi itinerari per oltre 1.300 appuntamenti aperti al pubblico In occasione della presentazione della campagna Milano Home of Design, a Palazzo Giureconsulti, l'assessora al Lavoro e Sviluppo Economico Alessia Cappello ha illustrato il palinsesto ufficiale della Milano Design Week 2024, anticipando i numeri e i progetti della manifestazione che la città si prepara ad accogliere dal 15 al 21 aprile, in concomitanza con il Salone del Mobile. "La Milano Design Week torna con un palinsesto ricco, sempre più globale e inclusivo, capace di dialogare con il territorio. Sarà una settimana di esposizioni e incontri per operatori e addetti ai lavori ma anche un'occasione per tutte e tutti di scoprire il design nelle sue diverse forme. Una festa per la città quindi, che non si limiterà alle zone storiche della Design Week ma coinvolgerà sempre più aree nuove e meno centrali, in un'ottica di valorizzazione di tutti i quartieri - ha detto l'assessora Cappello - Con la sua capacità di evolversi e rinnovarsi continuamente anche in termini di sostenibilità ambientale, la Design Week, con il Salone del Mobile, ha contribuito nel corso degli anni a consolidare il posizionamento di Milano come la casa del Design, a livello mondiale. A confermarlo sono i numeri delle presenze attese anche per questa edizione, i fatturati e l'indotto, le relazioni con i buyers e con la stampa non solo italiana, ma anche estera. La Milano Design Week si conferma dunque non solo un evento di prestigio, ma anche un motore di crescita economica e culturale per la città». I numeri dell'edizione 2024  Come ogni anno, il Comune ha selezionato attraverso un Avviso progetti e iniziative di interesse pubblico dedicati al design per costruire il palinsesto ufficiale della Milano Design Week. Confermato il trend di crescita degli ultimi anni, con 182 iniziative (+3,4% rispetto all'edizione del 2023) per un totale di 1.326 appuntamenti in città (10,5% in più dello scorso anno). Un dato particolarmente significativo a fronte delle regole più restrittive che l'Amministrazione ha proposto agli operatori per salvaguardare la coerenza e la qualità della manifestazione e limitare l'uso commerciale dello spazio pubblico. La Milano Design Week in città  Mostre, esposizioni, eventi e installazioni aperti al pubblico animeranno 18 diversi quartieri della città, ognuno contraddistinto da una propria identità e una diversa offerta. Addetti ai lavori, ma anche turisti e cittadini, potranno esplorare Milano muovendosi fra le zone storicamente protagoniste della settimana del design: Brera, 5Vie, Durini, Isola, Statale, Tortona. Confermate per il 2024 due delle novità dello scorso anno: Zona Porta Venezia e Zona Monumentale, che per questa edizione si arricchisce del nuovo itinerario che si svilupperà lungo la via e il quartiere Sarpi, coinvolgendo anche il Centro Culturale Cinese. Molte le proposte diffuse in città che coinvolgeranno le zone Castello, Porta Romana, Stazione Centrale, San Vittore, Quadrilatero della Moda, Zona Bocconi, Navigli, fino a quelle meno centrali come Nolo, Crescenzago e Barona con progetti all'insegna dell'economia circolare, la tradizione artigianale e la sperimentazione. La Milano Design Week nei palazzi Anche quest'anno la manifestazione offre ai cittadini e ai visitatori l'occasione per scoprire i palazzi storici della città che apriranno le porte per ospitare iniziative a tema design: da Palazzo Litta, che accoglierà alcune mostre del progetto 5Vie Design Week, a Palazzo Bovara e Palazzo Castiglioni che saranno rispettivamente gli spazi per i due progetti di Elle Decor Material Home e L'Appartamento Spagnolo. Sarà possibile visitare anche Villa Mozart, grazie all'esposizione Doppia Firma della Fondazione Cologni, e Palazzo Morando con la mostra di fotografie di Carlo Valsecchi che racconteranno le opere realizzate in un ventennio dallo studio di architettura di Antonio Citterio e Patricia Viel. L'ex seminario arcivescovile, oggi Portrait Milano, sarà la sede di AudìHouse of Progress, mentre la Galleria d'Arte Moderna ospiterà La Casa dell'Architetto di Hearst. Inoltre Palazzo Giureconsulti si aprirà per Masterly- The Dutch in Milano, mentre nella Sala dei Pilastri del Castello Sforzesco sarà possibile visitare l'installazione di Stark, Transitions. La moda per la Milano Design Week Moda e design si incontreranno anche nell'edizione del 2024: dal palinsesto Milano Moda Design - promosso da Camera Nazionale della Moda Italiana che accoglierà le iniziative dedicate alle home collection e gli eventi dei brand del fashion - a Bottega Veneta e Ralph Lauren che propongono installazioni e progetti di grande impatto visivo per la città, a Zegna che, in occasione della riprogettazione delle aiuole in piazza Duomo, darà nuova forma ad  alcune edicole cittadine e al proprio showroom di via  Montenapoleone. Molti altri appuntamenti coinvolgeranno anche il Quadrilatero della Moda. Riuso di edifici comunali dismessi Dopo la temporanea apertura dell'Istituto Marchiondi in occasione della Milano Design Week dello scorso anno, anche per questa edizione l'Amministrazione ha invitato gli operatori del design ad immaginare progetti o installazioni all'interno di spazi comunali dismessi da poter aprire al pubblico per l'occasione. Le proposte pervenute sono state selezionate da una commissione composta da Comune, Triennale, ADI Design Museum e Politecnico di Milano che ha selezionato due progetti tra loro molto diversi: - la ex Casa dell'Acqua di via Giacosa, edificio degli anni 20 all'interno del Parco Trotter, ospiterà un allestimento immersivo e sensoriale che attraverso il tema dell'acqua valorizzerà i locali dello storico edificio; - alcuni spazi commerciali dismessi di proprietà del Comune nei quartieri Cimiano e Niguarda, saranno rigenerati per accogliere le esposizioni di giovani designer emergenti e, alla fine della settimana del design, verranno rimessi a bando per ospitare negozi di vicinato a servizio del quartiere. Pedonalizzazioni tattiche  Per decongestionare il traffico veicolare e consentire una migliore fruizione da parte del pubblico, il Comune in collaborazione con AMAT e in accordo con i principali operatori delle zone interessate, realizzerà progetti di pedonalizzazione temporanea con elementi di urbanistica tattica in due delle aree a maggiore concentrazione di eventi: zona Tortona e zona Brera. Al termine della Design Week, gli arredi saranno riutilizzati per interventi di pedonalizzazione di fronte alle scuole della città. Temi prioritari dell'edizione 2024 Per la Milano Design Week 2024, il Comune ha chiesto agli operatori di prestare particolare attenzione a 4 temi prioritari: partecipazione dei giovani designer; l'utilizzo di soluzioni circolari e sostenibili per la creazione, il riuso o il riciclo degli allestimenti; massima inclusività e accesso alle persone con disabilità sensoriali e motorie; soluzioni per minimizzare l'utilizzo di auto private e favorire l'uso dei mezzi pubblici e la mobilità ciclabile e condivisa. Design week e accoglienza per i giovani Il 54% dei progetti accolti nel palinsesto prevedono iniziative rivolte ai giovani e alle giovani designer, per favorire la loro partecipazione alla Milano Design Week e dare visibilità al loro lavoro.  Molte le proposte arrivate su questo tema da parte sia di nuovi che di storici operatori: da Design Variation di Mosca Partner agli operatori di zona Tortona (Superstudio, Tortona Rocks e Tortona area Lab), alle iniziative di Porta Venezia Design District e Isola Design Festival. Il design emergente sarà protagonista anche quest'anno di We Will Design di Base Milano che rinnova la collaborazione con alcune delle più importanti scuole e accademie di design del mondo tra cui la Central Saint Martins e il Royal College of Art di Londra. Sempre sul tema giovani, da segnalare due progetti che prevedono anche originali soluzioni di ospitalità: - BASE Milano ospiterà sul suo rooftop un'installazione dedicata al tema della convivialità, che sarà anche la dimora provvisoria per 20 designer; - IED per rendere più accessibile la settimana del design, in collaborazione con il Comune di Milano e Milanosport, realizzerà presso il Centro Sportivo Savorelli il campeggio urbano "The Glitch Camp" che ospiterà gratuitamente gli studenti e i designer under 30 in arrivo in città. Sostenibilità, circolarità, accessibilità Come da diversi anni ormai, anche l'edizione 2024 sarà una Milano Design Week particolarmente attenta alla sostenibilità ambientale e sociale.   Quasi il 60% dei progetti accolti in palinsesto adotta soluzioni circolari attraverso il riuso di allestimenti e di materiali precedentemente utilizzati. Tra le molte proposte dedicate al tema, da segnalare il progetto Solferino 28- Città Miniera: nello storico cortile del Corriere della Sera, l'installazione realizzata da Mario Cucinella riproduce una "città" costruita con casse della frutta in legno che, dopo la manifestazione, saranno smontate per tornare alla loro funzione originale. In piazza San Fedele, invece, la designer Nicoletta Gatti proporrà il progetto Second Life: 10 alberi caduti durante il nubifragio del luglio 2023 e messi a disposizione dal Comune di Milano saranno trasformati da 10 designer in totem-sculture d'autore. Al termine dell'esposizione le opere saranno esposte all'ADI Design Museum e successivamente messe all'asta per ripiantare nuovi alberi in città. Infine, secondo quanto dichiarato dagli operatori in fase di candidatura, il 33% degli spazi e delle installazioni presenti nel palinsesto adotteranno soluzioni per garantire la piena accessibilità alle persone portatrici di disabilità sensoriali e motorie. La campagna della Milano Design Week Milano si prepara a dare il benvenuto ai tanti in arrivo per la Milano Design Week con una campagna che vestirà la città di un racconto fotografico in 5 scatti di cui fanno parte 45 fra designer, architetti, chef, ricercatrici, curatori d'arte, studenti. L'obiettivo è di far sentire chi arriva alla Milano Design Week come a casa, accolto da una città che si presenta con un'identità collettiva chiara, autentica, cui contribuisce chi vive, lavora, crea, studia, ricerca e anche chi amministra la città, visto che il Sindaco Sala ha voluto far parte di uno degli scatti. La campagna è caratterizzata da 5 creatività, opera di Valerio Nico, fotografo non ancora trentenne che ha lavorato in tutto il mondo e che oggi è based in Milano: ritratti collettivi con scene di vita quotidiana che si svolgono, con naturalezza, in contesti simbolo della città. Proprio in questo c'è l'unicità di Milano, città in cui anche i luoghi iconici evolvono continuamente - nel loro utilizzo, nel loro significato - e spesso diventano setting dove lo stile di vita milanese prende forma, in un costante gioco di rimandi fra bellezza e funzionalità. "Presentiamo oggi Milano of Home of Design, campagna che afferma un messaggio molto chiaro: il design – considerato nella sua accezione più ampia – come veicolo potente di racconto e di promozione della città, capace di rafforzarne il posizionamento - se non addirittura il posto nell'immaginario collettivo - come destinazione per un viaggio, un congresso, un'esperienza di studio o di lavoro, l'avvio di un business", conclude Fiorenza Lipparini, direttrice Generale di Milano & Partners. La guida agli appuntamenti della Milano Design Week è disponibile sul sito: https://yesmilano.it    ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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fashionluxuryinfo · 2 months
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24 aprile/2 maggio 2024 – Udine, Italy, Teatro Nuovo e Visionario In Cina tutti pazzi per YOLO, il caso cinematografico che apre ufficialmente il FEFF 26! Jia Ling ha modificato il proprio corpo come i grandi attori della tradizione hollywoodiana. Con 500 milioni al box office, la superstar cinese è l’attrice-regista che ha incassato più soldi nel mondo!
Nel 1980, per interpretare Jack La Motta in Toro Scatenato, Robert De Niro ha messo su quasi 30 chili. Ed è un evento di cui si parla ancora. La storia di Hollywood, del resto, non è certo avara di attori che hanno scelto di “fare sul serio”, modificando il proprio corpo senza l’ausilio di protesi o di trucchi digitali: da Christian Bale a Charlize Theron, da Mattew McConaughey a Jared Leto.
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A Singapore per festeggiare l'anno del Drago
(di Ida Bini) Arriva un nuovo anno lunare e ci si prepara a festeggiare il Capodanno con eventi e riti della tradizione orientale: il Coniglio lascia spazio al Drago, quinto elemento dell’oroscopo cinese che promette un periodo propizio, caratterizzato da forza e riflessione, ma anche da fortuna, libertà e rinascita. Dal 10 al 18 febbraio sfilate in maschera, danze e cortei di dragoni invadono le…
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bouteaque-fi · 4 months
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Dei tè venusiani
Dei tè venusiani I tè più raffinati al mondo, idealmente quasi tutti i tè prodotti a Taiwan: testimoni di cultura Cinese e Giapponese, difficile trovare tradizione e raffinatezza radunate nello stesso tè, eleganti, mai stucchevoli, ogni angolo dell’isola vanta storie di lunga data sulla produzione di tè principalmente oolong memorabili. Anche i tè oolong dirimpettai della provincia cinese Fujian…
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scuolajaku · 6 months
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Xiaoqinggan - Agrumi ripieni di tè
Una tradizione spiccatamente orientale è farcire la frutta con il tè per creare dei gusti unici e profumatissimi. Viene farcita più comunemente frutta piccola come il mandarino cinese (sia arancione che verde) o il limone, ma è tipico farcire anche le arance grandi, i meloni e le zucchette amare. Foto di Xinxi Cha Ye Come ripieno non si usa qualunque tipo di tè: per i mandarini il tè più…
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