Il senso del mio lavoro è quando Z., la mia paziente di 12 anni, che seguo in terapia da un paio di mesi, mi dice: “sai, io prima di venire qui mi sfogavo piangendo sotto la doccia, ora invece ne posso parlare con te.”

Cara ansia,

mi hai divorato il cervello

ma non la forza per riprendermelo.

-pensieribastardi

Stai arrivando per sfogarti, sono qua ad aspettare. Ormai sono abituata ad essere usata, va bene così. Mi spunta un sorriso amaro quando penso che almeno, così, servo a qualcosa. Almeno qualcuno si accorge che esisto.

Vieni pure, accomodati, raccontami. Saprò capirti, saprò fare le domande giuste. Così che potrai rialzarti e andartene.

Io resto qui, so che non l'hai chiesto, ma comunque non preoccuparti. Io sto qua, ad aspettare il vostro prossimo bisogno.

Non sopporto quegli psicologi sul web che ti mostrano sempre e solo i sintomi e i comportamenti dei vari disturbi ma MAI come affrontarli o consigli su come risolvere certe situazioni. Capisco che serva la terapia individuale, ma cazzo, vi saranno dei fottuti consigli adatti nel mentre si cerca di agire, o per chi non ha possibilità di essere seguito da uno specialista. Non penso sia così difficile parlare di come affrontare determinate situazioni, che psicologo/a sei sennò??

Sono appena uscito dal Sert e dall’incontro con la psicologa… ormai dopo 10 anni mi sembra di non fare più progressi. Sono in un punto della mia vita critico e nuovo e non so come affrontarlo, mi sento solo, inutile e totalmente allo sbando e da persona ossessiva compulsiva quello che è fuori il mio controllo mi terrorizza… tempo, ci vuole tempo per superare certe cose dice, si ma nel frattempo(?) 🤯🥲

Ho avuto paura del silenzio

Quando i miei pensieri facevamo troppo rumore

Quando tutto era un errore

E niente aveva più sapore

"Lui è la tua isola felice, proteggila da tutto il male che hai attorno".

- dal discorso con la psicologa (@romyy999)

perché andare dalla psicologa quando ho questo🫠

Non lo so come mi sento ok? La mia psicologa me lo chiede sempre ma io non so mai cosa dirle, certe volte mi limito ad alzare le spalle. Non possiamo evitare questa domanda?

Piccolo stralcio del mio colloquio con G. (16 anni), in terapia da me da tre mesi:

“Dentro ho tanta tristezza e tanta rabbia ma non le faccio vedere a nessuno, alla gente non piacciono le persone che hanno i problemi”

“Quando ti sentirai di volerlo fare, a me puoi mostrarmele, sai? Posso sostenerle, non scappo.”

“Cento per cento?”

“Cento per cento”

“Sicura non ottanta?”

“Cento per cento, te lo assicuro”

“Secondo me anche centocinque”

“Può essere, sì”

“Dottoressa io mi fido di te.”

Ed ecco il senso più profondo del mio lavoro.

Querida psicóloga,

A cada devaneio do caos que paira sobre meus pensamentos, peço que não desista do meu eu, da essência que ainda resta em mim.

Com amor,

Menina de Oz

Hola!

Se que salud mental es importante y lo difícil que es acceder a ella. Si necesita atención psicológica, o capacitaciones con una corriente más psicológica puedes escribirme por WhatsApp, o al correo.

Incluso, si eres estudiante de psicología y necesitas tutoría igual escríbeme, encontraré una forma de ayudarte.

Nix

Che sconforto. Ho sentito lo psichiatra e non mi ha cambiato niente se non scalarmi delle gocce per il problema col sesso, la psicologa mi aveva detto di provare a farmi sistemare la terapia e niente, lo devo risentire a giugno... Forse avrei dovuto dirgli della mia depressione persistente ma non ce l'ho fatta. Tanto ho l'impressione che mi dica che per quella serve la psicoterapia, considerando che abbiamo provato con vari medicinali e non hanno funzionato...

Mi vien da piangere. Ho paura di non uscirne più.

Sfogo per l'insonnia delle 04:12

Ma cosa ne sai te di come si sta a stare con il giaccone in casa perché non c'è il riscaldamento, di quando dovevo lavarmi riscaldando l'acqua su un pentolone perché la caldaia non funzionava, di quanto sia vuoto il frigo, di avere solo un paio di scarpe e sperare che ti durino anni, di quando tutti ti abbandonano e l'unica voce amica esce dalle casse, ma cosa ne sei te di dover contare le sigarette per fartele durare tutta la giornata. Dimmi cosa ne sai psichiatra di come mi sento ogni sfottuto istante e vi fate un dramma per un paio di canne dio can. Per fortuna ora sono messo un po' meglio ma do un abbraccio a chi è messo in certe situazioni, non dovete inbarazzarvi o vergognarvi non siete soli. 🫂🖤

L'altro giorno grazie ad un esercizio sono riuscita ad aprirmi con la mia psicologa, e quando mi ha detto che se volevo potevo avere un abbraccio sono scoppiata a piangere e lei con me.

Assurdo quanto tutto quello che ci manca è solo un pò i calore umano.

Lo único que me preocupa de la muerte es convertirme en fantasma. Muerto no puedo usar mi teléfono, ni una computadora, ni nada. Eso vuelve locx a cualquiera. Ahora bien: cuando uno siente que está mal de la cabeza puede acudir a psicólogos o psiquiatras si tiene el privilegio de poder pagarles, pero en la muerte cada cual está abandonado a su suerte, no hay un consultorio al cual acudir. Entonces: si mi psiquis no estaba a punto de reventar antes de morir y si la muerte misma no me la reventó, la experiencia postmortem me terminará de enloquecer, al menos hasta la próxima reencarnación o peor: para siempre. Y ahí tampoco hay medicación que ayude. ¿Miedo a la muerte? No, miedo a seguir vivo después.

"Caminas por las calles sabiendo que estás loco, poseído, porque es más que evidente que esas caras frías, indiferentes, son los rostros de tus carceleros. Aquí todos los límites se desvanecen y el mundo se manifiesta como el matadero demencial que es. La noria se extiende hasta el infinito, las compuertas están cerradas herméticamente, la lógica corre desenfrenada con su cuchilla ensangrentada y fulgurante. El aire es frío y está paralizado, el lenguaje es apocalíptico." (Henry Miller; Trópico de Cáncer, 1934)

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