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#la traduttrice errante
traduttrice-errante · 2 years
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La casa di Dio, di Luca Elli
Mi ha tenuta incollata alle pagine dall’inizio alla fine… e non è un fantasy gente🤣 La casa di Dio è una raccolta di 3 racconti brevi e il romanzo d’esordio di Luca Elli, edito da Ensemble Edizioni per un prezzo di copertina di 15€, edizione tascabile. Qui il link ad Amazon per l’acquisto. Luca Elli – La casa di Dio Come descrivere quello che ho appena letto? Senza dubbio il mistero è parte…
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Nuovo post su http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/02/28/letteratura-di-viaggio-e-bibliografia-sui-viaggiatori-stranieri-in-puglia/
Letteratura di viaggio e bibliografia sui viaggiatori stranieri in Puglia
Viaggiatori del Grand Tour in Carrozza, con il giovane avantcourier
  di Paolo Vincenti
La letteratura di viaggio è sterminata e la bibliografia sui viaggiatori stranieri in Puglia fra Settecento e Ottocento è davvero molto ampia e mi limito a trattare due viaggiatori dell’Ottocento.
La febbre per l’Italia in realtà partiva da lontano, perché già nel Cinquecento il Montaigne fece un viaggio in Italia compilandovi una relazione. E poi nel Settecento, antecedenti illustri furono Goethe, col suo famoso “Viaggio in Italia”, ma anche Charles de Brosses, con le “ Lettres familieres sur l’Italie” scritte fra 1739 e 1740 e pubblicate postume nel 1799[1].
Nell’Ottocento, fra i nomi più altisonanti, potremmo citare Stendhal, con le altrettanto famose “Promenades dans Rome” del 1829[2]. Comunque, dal Lazio e dalla Campania (mèta privilegiata dei viaggiatori europei, anche a seguito degli allora recenti scavi di Ercolano e Pompei), pian piano gli itinerari di viaggio si allargano a comprendere le regioni meridionali: in primis la Sicilia, e poi la Calabria e la Puglia.
Teniamo conto dell’eco suscitata, non solo in Germania, dalle ricerche effettuate fra il 1856 e il 1877 dal grande studioso tedesco Ferdinand Gregorovius, pubblicate nel suo famoso libro “Pellegrinaggi d’Italia”, in cinque monumentali volumi.
I visitatori europei, quindi, attirati certo dal fascino della nostra antichissima cultura, venivano in Italia non solo alla ricerca delle vestigia greche e romane e per le bellezze artistiche del Rinascimento, ma anche attratti dal grande sviluppo economico sociale e dai fermenti politici e letterari che attraversavano in quel tempo la nostra penisola. Nell’Ottocento inoltrato, gli europei finalmente scoprono anche il Sud della Puglia, spingendosi fino al Salento. Fra i primi viaggiatori in Terra d’Otranto, una menzione speciale merita il Conte Carlo Ulisse De Salis Marschlins, 1728-1800, svizzero, la cui opera è un caposaldo della letteratura di viaggio in Puglia. Egli percorre le nostre contrade nel 1789 e si dimostra fortemente interessato a tutti i nostri paesi. Si sofferma sugli aspetti economici della nostra terra, in particolare è interessato all’agricoltura, ovverosia alla coltivazione dell’olivo, della vite, del tabacco, degli agrumi. Pubblica per la prima volta le sue impressioni di viaggio in tedesco in due volumi a Zurigo nel 1790 e nel 1793. La prima pubblicazione del libro in lingua italiana viene fatta nel 1906[3], con la traduzione di Ida Capriati De Nicolò (ottima traduttrice anche delle memorie di Janet Ross[4] ), e poi viene più volte ripubblicato[5].
Il De Salis scruta il Salento con occhio attento e indagatore, analizza tutti i fenomeni sociali e di costume che osserva. Egli, imbevuto dello spirito illuminista, si pone di fronte alle realtà locali con mente lucida e scientifica. “Con la vigorosa relazione del De Salis”, scrive Enzo Panareo nel 1979, prima della grande fortuna editoriale poi conosciuta da questo autore,[6] “il clima intellettuale, rispetto a quello di precedenti viaggiatori estatici di fronte alle gloriose rovine del mondo classico e divertiti dal contatto episodico con le popolazioni, è diverso e rispecchia le ipotesi culturali realizzate dal secolo dei lumi, spregiudicatamente operanti”.
L’interesse per il Medioevo suscitato da studiosi come il già citato Gregorovius, il Winckelmann, il Lenormant, portano alcuni intellettuali europei a cercare in Italia anche le tracce di quella civiltà. Altri invece si soffermano sugli aspetti più romantici e pittoreschi delle nostre regioni, ed è il caso del francese Paul Bourget, 1852-1935, autore di “ Sensations d’Italie”, un diario di viaggio che scrive nel 1890 durante la sua lunga escursione attraverso l’Italia.
Egli visita anche la Puglia, in particolare Brindisi, Taranto e Lecce, che per i turisti stranieri era già diventata “la Firenze del Sud”. L’opera viene pubblicata l’anno successivo a Parigi e non se ne conoscono edizioni moderne.[7] Si tratta di sensazioni, come recita il titolo stesso, ossia impressioni di viaggio sulle varie città che spesso vengono ritratte con rapide pennellate. “Le Sensations d’Italie furono pubblicate per la prima volta a Parigi da Plon nel 1891”, scrive in rete Filomena Attolico, della Biblioteca Nazionale di Bari, “proprio quando l’Italia, sotto la guida di Crispi, era entrata a far parte della Triplice Alleanza, schierandosi su posizioni decisamente ostili alla Francia. L’autore dell’opera, il francese Paul Bourget celebre romanziere e critico letterario, si rattristò molto per questa situazione di cui fece qualche cenno nel suo libro, ma senza lasciarsi influenzare da contingenze politiche, trattò l’Italia come la sua seconda patria identificandola come un concentrato di arte, cultura, storia paesaggi tradizioni. Numerose sono infatti le pagine dedicate alle impressioni sul paesaggio e alle considerazioni sulla gente, i costumi, le superstizioni: degno di nota a tal proposito è l’incontro con l’eroe risorgimentale che si batté contro i Borbone nel 1848, il leccese Sigismondo Castromediano, che lo condurrà ad alcune riflessioni sull’Unità d’Italia, compiuta non solo grazie all’intervento dei grandi uomini di cui parla la storia ufficiale, ma grazie anche all’opera di “aristocrates, passionnés de liberté”.
Tra i suoi apprezzamenti da esperto conoscitore dell’arte, notevole è quello riguardante il barocco leccese, in particolare per il materiale impiegato, la pietra leccese, una pietra particolarmente tenera in cui il chiaroscuro si scioglie nella luce dando un effetto cromatico del tutto originale. I suoi romanzi lo avevano reso celebre e fu proprio la notorietà del suo nome a far riconoscere al Prof. Giuseppe Gigli, tra gli ospiti di un albergo leccese, il nome del grande romanziere francese che si trovava lì in viaggio di nozze; per l’occasione il letterato italiano si offrì come guida allo “psicologo errante” e alla giovane sposa Minnnie David, per accompagnarli nel viaggio in Terra d’Otranto dal 15 al 28 novembre 1890.
Quando arrivò a Bari, Bourget commentò: “Per me, la trovo attraente questa città nuova, con le sue vie larghe, ad angoli retti, che consentono di veder sempre in fondo ad esse il mare, come si vedono a Torino le Alpi!”. Il viaggio in Italia, intrapreso nel settembre 1890 e terminato nel luglio 1891, era nato inoltre dall’impegno preso dallo scrittore francese con la rivista Débats finalizzato alla compilazione di una relazione sulle città più caratteristiche e significative della Penisola…”[8].
Non sorprende la grande capacità di Bourget di cogliere gli aspetti interiori di una località poiché egli, da fine letterato, era anche psicologo e pubblicò alcuni interessanti trattati nei quali analizzava psicologicamente alcuni protagonisti della scena letteraria ottocentesca come Stendhal, Taine, che era stato suo maestro, e Baudelaire.
  Note
[1] Charles de Brosses, “Viaggio in Italia”, Bari, Laterza, 1973.
[2] Stendhal, “Passeggiate romane”, Bari, Laterza, 1973.
[3] Carlo Ulisse De Salis Marschlins, “Nel Regno di Napoli : viaggi attraverso varie province nel 1789”, Trani, Vecchi, 1906.
[4] Janet Ross, “La terra di Manfredi”, traduzione dall’inglese di Ida De Nicolo Capriati, illustrazioni di Carlo Orsi, Trani, Vecchi, 1899, poi ripubblicato in Eadem, “La Puglia nell’Ottocento : la terra di Manfredi”, a cura di Maria Teresa Ciccarese, Lecce, Capone, 1997.
[5] Fra gli altri, in Carlo Ulisse De Salis Marschlins, “Viaggio nel Regno di Napoli”, Galatina, Congedo, 1979, con Introduzione di Tommaso Pedio, e in Idem, “Viaggio nel Regno di Napoli” – che riproduce la prima traduzione italiana di Ida Capriati De Nicolò -, a cura di Giacinto Donno, Lecce, Capone, 1979 e 1999, e ancora in Idem, “Nel Regno di Napoli Viaggi attraverso varie provincie nel 1789”, Avezzano, Edizioni Kirke, 2017.
[6] Enzo Panareo, Viaggiatori in Salento, in “Rassegna trimestrale della Banca agricola popolare di Matino e Lecce”, a.V, n.3-4 , Matino, sett-dic 1979, p.81.
[7] Paul Bourget, “Sensations d’Italie :Toscane, Ombrie, Grande-Grèce”, Paris, Alphonse Lemerre, 1891.
[8] Nota di Filomena Attolico, in www.viaggioadriatico.it/biblioteca…/scheda_bibliografica.
  Sull’argomento, dello stesso Autore, vedi anche:
La letteratura di viaggio e viaggiatori stranieri in Puglia fra Settecento e Ottocento
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traduttrice-errante · 2 years
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Cosa fa un traduttore quando non traduce?
Oggi parliamo di traduzione! Cosa facciamo, noi traduttori, quando non traduciamo? Scopri qui alcuni consigli per combattere la sindrome dell'impostore! #traduttriceerrante #traduzione #xl8
Il titolo è appositamente in versione maschile perché una traduttrice probabilmente ha sempre un sacco di cose da fare anche quando non traduce… Io ad esempio scrivo, leggo, disegno, gioco col gatto… Dai che sto scherzando, non offenderti se sei un maschietto~ Gioca col gatto Cosa facciamo noi traduttori quando non traduciamo? Questa domanda è più per chi lavora freelance e magari la risposta…
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traduttrice-errante · 4 years
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Traduttori e scrittori
Ma se voglio essere traduttore/traduttrice editoriale, devo anche essere scrittore/scrittrice? Parliamone assieme! #traduzione #traduttriceerrante #scrivere
Ma se sono traduttore/traduttrice editoriale, devo essere anche scrittore/scrittrice?
Bè, la risposta è no. Non è che dovete. Il compito di chi traduce è, tra le varie cose, raccontare qualcosa che qualcuno ha già scritto.
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E tuttavia io faccio parte di quelle persone che sono traduttori e anche scrittori. Scrivo tanto e scrivo da tanti anni, perché mi piace. E da quando ho cominciato a…
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traduttrice-errante · 4 years
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Decidere di diventare traduttori
Decidere di diventare traduttori, qualche consiglio per chi pensa a questa strada!
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Buongiorno lettori e lettrici!
Oggi parleremo in linea generale del diventare traduttori.
La prima cosa da sapere, e che ho notato molte persone chiedono nei gruppi Facebook, eccetera, è che non c’è un limite d’etàper diventare traduttori. Potete essere ventiseienni freschi di laurea, quarantenni che hanno deciso di cambiare professione o sessantenni che hanno scoperto una nuova passione.…
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traduttrice-errante · 4 years
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La vita online: perché tenere un blog?
La vita online: perché tenere un blog?
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Buongiorno e benvenuti!
Chi sono io? Solo un’altra personcina su questa terra che, come molti di voi, ama leggere, scrivere, disegnare, viaggiare e tradurre. Alcuni di voi potranno conoscermi come Ran, dal canale YouTube Ran&Amelia’s tube. La maggior parte non mi conosce immagino. Il mio vero nome è Lisa. E da oggi, se vorrete farmi compagnia, vi porterò con me attraverso i viaggettiche ho…
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traduttrice-errante · 3 years
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Quando viaggiare non si può - come il lockdown mi ha cambiata
Oggi un articolo un po' più personale, in cui vi invito a riflettere... Quando viaggiare non si può - come il lockdown mi ha cambiata #traduttriceerrante #lockdown #covid #viaggiare
In questo periodo storico che stiamo vivendo, i miei amati viaggi sono del tutto fuori discussione. Anche prima, a dirla tutta, viaggiare non è che fosse una costante nella mia vita. Sì, appena posso, prendo e vado da qualche parte, però il lavoro mi ha sempre vincolata. E non parlo, ahimé, delle traduzioni. Parlo di quei lavori che ti pagano l’affitto, anche se non sono quelli dei tuoi…
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traduttrice-errante · 3 years
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Una buona alternativa al curriculum...
Di cosa parliamo oggi? Qualcosa di interessante! Una buona alternativa al curriculum... #traduttriceerrante #traduzione #propostaditraduzione @stlformazione
Buongiorno! Oggi parliamo un po’ di una cosetta che può esserci d’aiuto quando cerchiamo lavoro, un nuovo progetto, un nuovo contratto. E vi sto parlando della proposta di traduzione. Logicamente esistono una serie di cose che aiutano quando mandate un C.V. (come il non farlo a caso ma selezionare con cura le case editrici che più si adattano al vostro campo di traduzione). Un buon metodo per…
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traduttrice-errante · 3 years
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Venezia, con me fino a San Marco!
Dove vi porto oggi?? Venezia, con me fino a San Marco! #traduttriceerrante #viaggi #venezia #travel
Buongiooorno! Oggi vi porto con me in uno dei luoghi del mio cuore: Venezia. Ci ho vissuto tre anni per gli studi universitari (anche se l’amavo da molto prima!) e mi manca davvero tantissimo. San Giorgio tra le gondole Le opinioni generali su questa città sono molto contrastanti: c’è chi la ama e chi la odia. Mi auguro che voi lettori siate come me parte della prima categoria… Se appartenete…
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traduttrice-errante · 2 years
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🇮🇹/🇬🇧 TRADUTTRICE ERRANTE🌻 Oggi ti spiego il mio nome~ Invero la prima parte va da sé, oserei dire. Aggiungo ciò che non sai: per me chiamarmi "traduttrice" è un'affermazione. Un'affermazione di una parte di me che, non importa se hai un contratto e ti paghi le bollette o se ancora stai lavorando solo per volontariato, SONO IO. Io sono una traduttrice. E questo non cambia. (Sindrome dell'impostore nun te temo)🧡 La seconda parte rappresenta e mette insieme due aspetti di me: quello nerd e quello wild. Errante perché amo viaggiare, scoprire, esplorare. Dopo un po' che sto ferma, scalpito. Quindi mi sembrava più che giusto ispirarmi al nome dal suono tanto familiare di uno dei miei film di animazione preferiti🎐 Hai indovinato di che parlo?🌚 La Traduttrice Errante è quello che vorrei essere e quello a cui aspiro al momento: una persona che traduce viaggiando dove, come e quando vuole🌻🧡 Adesso sono curiosa di sapere se hai indovinato il film che ha ispirato la seconda parte del mio nome~ Scrivilo nei commenti! TI LEGGO 👀 E il significato del tuo nome, qual è?🌺 🇬🇧 WANDERING TRANSLATOR🌻 It's basically the translation of my name~ "Translator", well... I am one, you know. Let me tell you the part you don't know: calling myself translator it's a statement. A statement of who I am and what I do, doesn't matter if I'm not paying the bills yet with my job. I AM A TRANSLATOR. (Impostor syndrome, you'll never get me)🧡 The "wandering" part, in Italian, represents two aspects of myself: the wild one and the geek one. I do love wandering, travelling, exploring, discovering, learning. I can't stay still. The Italian word I chose comes from a very famous Ghibli movie... can you imagine which one?✨ The Wandering Translator, Traduttrice Errante, is who I wanna be and who I long to be: someone who translates while travelling the world, when and where and how she wants🌻🧡 And what about your name? What's the meaning of it?🌺 Let me know in the comments! I READ YOU👀 . . . #names #translator #traduzione #traduttriceerrante #xl8 #introducingme #nomadedigitale #digitalnomad #travel #viaggi #nerd #geek #dreams #goals #achivement (presso London, Unιted Kingdom) https://www.instagram.com/p/CcNuiMMtd2O/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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traduttrice-errante · 2 years
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Due giorni a Stirling
Nuovo articolo! Conoscete questo posto? #scozia #stirling #viaggi #traduttrice errante
Buongiorno~ Ti piace Braveheart? Sei amante della Scozia? Stirling è una tappa che non puoi perdere! (Ma anche se non sei fan del film, la cittadina merita comunque una visita!). Vista su Stirling GIORNO 1 Da Edimburgo, io e Andrea abbiamo preso un treno regionale che in circa 45 minuti ci ha portati a Stirling (£10 a testa, solo andata). La guesthouse era raggiungibile a piedi, ma dal…
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traduttrice-errante · 4 years
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