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#scrittori italiani
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-Se il sole muore, Oriana Fallaci
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nochkoroleva · 8 months
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Quella sensazione di vuoto
e solitudine
che ti logora dentro...
-nullacambiasetunoncambi
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gregor-samsung · 9 days
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" Vengo invitato come relatore a un convegno di tre giorni a Torino, un workshop internazionale con decine di partecipanti. Non conosco nessuno di questi colleghi, ma apprezzo la circostanza di un ambiente del tutto nuovo e di gente mai vista. S. è morto da sei mesi. Al ristorante dell’albergo dove si svolge il convegno i posti non sono assegnati e alla prima pausa per il pranzo mi ritrovo a dividere il tavolo con un relatore olandese, un afroamericano di Miami, una canadese, un belga, una brasiliana e un altro italiano, di Roma. L’imbarazzo iniziale dura poco, ci troviamo a discorrere come se ci conoscessimo da mesi, amici di lunga data. La casualità che ci ha riunito allo stesso tavolo si trasforma all’istante in un legame. Finiamo per trascorrere insieme il resto di questi tre giorni. Il convegno, i pranzi, le cene, le serate fuori a bere nei bar della città. Essere sconosciuto fra sconosciuti è rilassante, l’atmosfera di unità che si è venuta a creare fra noi, destinata a durare una finestra di tempo così limitata, ha qualcosa di magico. Ognuno di noi lo riconosce.
L’ultima notte del convegno faccio un sogno eccezionale. Sono in un enorme luna-park e mi aggiro incuriosito fra le diverse attrazioni. Giungo a una giostra composta da una ruota orizzontale alla quale sono agganciate una serie di seggioline a due posti. Decido di salire e ne occupo una da solo. La giostra si mette in moto e dapprima gira piano, poi acquista velocità e comincia a piacermi parecchio. Anzi, mi dico che era tanto che non salivo su un’attrazione del genere e che avevo dimenticato quanto potessero essere divertenti. La velocità del carosello si fa vertiginosa, ormai non riesco neppure a intravedere i volti degli occupanti degli altri seggiolini, è tutto troppo frenetico e confuso, ma questa folle velocità invece di preoccuparmi mi fa ridere fino alle lacrime. Poi il mio seggiolino si stacca dal resto della giostra e comincia a schizzare verso il cielo. Non provo alcuna paura, al contrario ne sono estasiato. Sto volando incontro al cielo, il vento nei capelli, la terra che si allontana sotto di me, sto compiendo un viaggio imprevedibile ed è una sensazione stupenda. Con un’improvvisa intuizione razionale mi rendo conto che sono felice, felice come non ero da mesi. Ed è a quel punto che accade: sento la voce di S. al mio fianco, che nell’orecchio mi sussurra: “Questa felicità è il mio regalo. Buon compleanno”. Mi risveglio all’istante. È la mattina del 18 aprile: me ne ero dimenticato, ma è il mio compleanno.
Questa felicità è il mio regalo. A oggi è il sogno più bello che abbia mai fatto. "
Matteo B. Bianchi, La vita di chi resta, Mondadori, 2023¹; pp. 144-145.
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Il contagio, W. Siti, 2008
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buonanotte a chi domattina si sveglierà col solletico nel cuore e un sorriso al sapore del sole✨
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ellmick · 10 months
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Mi sono stancata di sentirmi sola ogni sera e di lanciare segnali che non vogliono essere colti.
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sunsetshunter · 1 year
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Sembra che a volte la vita ci chieda di crederle.
Di non giudicare.
Di avere pazienza, fiducia.
Di non avere fretta.
Prendi un giorno difficile
e sorridigli dentro.
Questo sembra chiederci di fare
quando tutto intorno inizia a crollare.
Sembra che il meglio arrivi sempre
quando smettiamo di cercalo
quando siamo pronti a rinunciare
quando le forze finiscono
e i forse insistono.
Quando passi una vita
a pensare di essere difficile
complicato, impossibile.
E poi d’un tratto
arriva quella persona
che senza alcun problema
senza nessuno sforzo
ti legge, ti sfoglia.
Arriva quella persona
che senza alcun problema, ti risolve.
Ti racconta.
L’amicizia è questo.
L’amore è questo.
Un miracolo nascosto dietro l’ultimo passo.
A volte mi viene da pensare
che non siamo noi ad essere complicati
ma le persone che incontriamo
sono loro ad essere “distanti”
Non sbagliate, assolutamente.
Distanti.
Maledetta fretta di amare.
Dannata urgenza di vivere.
Dovremmo smetterla di arrenderci.
Di “sprecarci” con chi non sa “sentirci”
con chi non sa apprezzarci.
Con chi non è capace di distinguerci.
Dovremmo avere il coraggio di ammettere
io sono questo
e per quanto mi è costato diventarci
non sono più disposto a fare sconti.
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im-perfect-wonder · 11 months
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Hai iniziato ad essere per me
il desiderio per il quale
è impossibile farne a meno,
e la voglia di sentirti accanto
più di tutto il resto
mi ha fatto capire
che tu sei la mia persona,
però mai
avrei potuto immaginare
che uno come te
avrebbe potuto sopportare
una come me,
capricciosa e testarda,
a tratti difficile e complicata.
Non potevo sapere
che saresti diventata
la persona alla quale raccontare
anche i segreti più intimi,
o l’unica in grado
di farmi sentire protetta
dallo schifo che mi circonda.
Hai fatto si che tutti i miei “vorrei”,
diventassero realtà,
facendo l’impossibile
per realizzare ogni mio desiderio.
Hai lasciato che
mi prendessi cura di te,
dei tuoi giorni no,
delle tue debolezze e insicurezze,
ed io ho la costante paura
di non essere all’altezza,
di non essere abbastanza brava
a sopperire a certe tue mancanze,
da non riuscire
a supportare nemmeno la metà
del peso che porti tu.
Perché tu con me ci riesci sempre,
hai la capacità di far diventare
un problema grande
in un minuscolo granello di sabbia,
hai la capacità
di rendermi felice, di rasserenarmi,
hai questa dote,
non lo so come ci riesci,
ma sai smussare gli angoli della mia vita,
quelli che, fosse per me,
avrei preso a testate
per tutte le volte in cui
mi sono sentita fragile e impotente,
come adesso.
Vorrei poterti dare il mondo,
vorrei vederti felice e spensierato,
perché amo vederti sorridere
amo guardarti mentre ti godi le vittorie dei tuoi sacrifici.
Mi sento piccola, mi sento come se,
per quanto possa provarci,
il mio contributo a renderti felice
non sia abbastanza,
ed io non voglio vederti star male.
Rivoglio il mio amore,
quello che ho incontrato la prima volta,
quello con gli occhi felici (e bellissimi),
voglio rivedere la luce che avevi quel giorno,
felice, spensierato (con qualche capello in meno).
Non potevo sapere che quegli occhi
ci avrebbero portato fino a qui,
ad un passo dal nostro sogno,
per questo li rivoglio,
perché vorrei affrontare tutte le cose belle
che verranno,
con i tuoi occhi felici.
Io ti amo.
E non smetterò mai mai mai mai.
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-Sessanta racconti, Dino Buzzati.
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nochkoroleva · 8 months
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Il vostro anime preferito? 😍😍
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gregor-samsung · 7 months
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" Durante un weekend a Roma eravamo stati invitati, insieme a un’altra mezza dozzina di persone, a cena da un mio amico, scrittore affermato, finalista allo Strega, un nome in voga tanto nei salotti culturali che in quelli politici. Si era da poco trasferito a Monti e ha voluto farci fare una visita guidata del nuovo appartamento, attraversando stanze dagli alti soffitti affrescati con librerie che occupavano intere pareti e quadri di pittori contemporanei nei corridoi. Nel corso del tour S. si è acceso una sigaretta, senza chiedergli il permesso. Lui l’ha fulminato con lo sguardo e gli ha intimato di fumarla su un balcone. Per prossimità sentimentale il suo biasimo sembrava riguardare anche me, sebbene io abbia finto di non coglierlo, mostrandomi indifferente al pallido incidente diplomatico. Ho lasciato che S. terminasse la sua sigaretta da solo affacciato sul panorama delle terrazze romane. Pochi minuti più tardi, nel corso dell’aperitivo, il nostro ospite si scusava per l’assenza di acqua calda in casa, spiegandoci che la caldaia era guasta e il tecnico che aveva promesso di passare a ripararla aveva spostato l’appuntamento al mattino seguente. Mentre noi sorseggiavamo i nostri drink, S. si è alzato dalla sua poltrona e gli ha chiesto di mostrargli dove fosse collocato l’impianto. Lui l’ha condotto in cucina. Ho sentito S. domandargli: «Hai mica un cacciavite?». Un quarto d’ora dopo la caldaia era di nuovo funzionante e il celebre scrittore guardava il mio compagno con l’ammirazione che si riserva ai genî incompresi. Adesso mi godevo il plauso che la prossimità sentimentale mi aveva fruttato. S. invece era tornato a bere il suo cocktail, indifferente all’elogio come lo era stato al rimprovero precedente. Le convenzioni sociali non sono mai state una sua priorità. "
Matteo B. Bianchi, La vita di chi resta, Mondadori, 2023¹; pp. 115-116.
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cassiedragonsbane · 11 months
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battaglie perse
hai mai creato una persona? Hai mai scelto un volto nella folla? Un volto che nascondeva un essenza che tu credevi potesse essere affina alla tua ?
Hai mai fantasticato su chi potrebbe essere? Su chi potrebbe diventare? Su chi o cosa lo hanno reso cosí come é ora?
Hai mai creato una persona?
E no, non mi riferisco al creare un essere umano con il proprio copro, ma alludo alla creazione di una persona nella propria mente.
Gli dai un nome, un cibo preferito, un modo di ridere, di piangere, di provare emozioni... 
E piano piano crei un qualcosa che non é solo un volto che fa provare emozioni, ma una vera e propria persona che conosci, ma che in realtá non esiste.
Non lo hai mai fatto?
No?
Bugiardo.
Questo atto, anche detto “illudersi”, e parte di ogni giorno della nostra vita.
Si nasconde nel giustificare i torti altrui con spiegazioni che non ci sono state mai concesse. Si rinchiude nelle nostre paure e insicurezze che senza volerlo riflettiamo su gli altri. Si ramifica nella nostra mente alterando la nostra realtá. 
È la pura e vera essenza della nostra percezione altrui compromessa dai nostri sentimeti. È il vedere quello che non esiste, é lo sperare la dove non ci é concesso, é l’amare ció che non ci merita.
Si meglio di cosí e lascia un volto essere un volto. Non creare ció che non riesce a creasi da solo. non esistere per chi non riesce a esistere per se stesso.
C.M.
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Che poi il malessere non è l'uomo che butta le mani.
Il malessere è quello che ti guarda storto perché indossi un vestito troppo corto, ma ti dice che sei bellissima.
Il malessere è quell'uomo che dopo un litigio prima ti dice che non vuole vederti o sentirti, ma poi continua a scriverti o ti chiede di vedervi.
Il malessere è quello che quando ha la luna storta si fa sentire poco, ma quelle due o tre cose che ti dice ti fanno toccare il cielo.
Il malessere è quello che toglie e da, continuamente.
Un po' stro*zo, ma passionale.
Quello che non vuole darlo a vedere, ma è completamente perso.
Raga quelli che buttano le mani sono schifezze, non uomini.
Il malessere è bastardo, è complicato, è un casino, non si capisce quello che vuole, ma è buono.
E non è neanche il narcisista. Quello pure è un'altra schifezza.
O almeno questo è quello che penso io
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