-Se il sole muore, Oriana Fallaci
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Nessuno di noi è preparato. Né lo saremo mai. Ma questo è ugualmente il nostro destino: cambiare. Si cambia con lentezza, la stessa lentezza che muta la primavera in estate, l’estate in autunno, l’autunno in inverno. Non ci si accorge mai in quale momento la primavera diventa estate: una mattina ci alziamo e fa caldo; l’estate è giunta mentre dormivamo.
Oriana Fallaci
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«Guai a sacrificarsi,
guai a regalare le cose
o se stessi al prossimo.
La gente, prende, prende,
e più prende più ti sputa in faccia.»
— Oriana Fallaci
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Io non so perdonare.
Né perdonare né dimenticare.
È uno dei miei più grandi limiti forse,
e il più lugubre. E meno che mai so
perdonare quando una ferita mi è stata
inferta da persone dalle quali mi
aspettavo affetto, tenerezza, o sulle
quali mi facevo illusioni positive.
Non v'è uomo o donna colpevole verso
di me che non sia finito nella
Siberia dei miei sentimenti.
Oriana Fallaci
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Io quando parlano di adozione-gay mi sento derubata nel mio ventre di donna. Anche se non sono riuscita a far nascere i miei bambini mi sento usata, sfruttata, come una mucca che partorisce vitelli destinati al mattatoio. E nell'immagine di due uomini o di due donne che col neonato in mezzo recitano la commedia di Maria e Giuseppe vedo qualcosa di mostruosamente sbagliato. Qualcosa che mi offende anzi mi umilia come donna, come mamma mancata, mamma sfortunata, e come cittadina.
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Sicché offesa e umiliata dico: mi indigna il silenzio, l'ipocrisia, la vigliaccheria, che circonda questa faccenda. Mi infuria la gente che tace, che ha paura di parlarne, di dire la verità. E la verità è che le leggi dello Stato non possono ignorare le leggi della Natura. Non possono falsare con l'ambiguità delle parole "genitori" e "coniugi" le leggi della Vita.
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Lo Stato non può consegnare un bambino, cioè una creatura indifesa e ignara, a genitori coi quali egli vivrà credendo che si nasce da due babbi o due mamme non da un babbo e una mamma. E a chi ricatta con la storia dei bambini senza cibo e senza casa (storia che oltretutto non regge in quanto la nostra società abbonda di coppie normali e pronte ad adottarli) rispondo: un bambino non è un cane o un gatto da nutrire e basta, alloggiare e basta. È un essere umano, un cittadino, con diritti inalienabili. Ben più inalienabili dei diritti o presunti diritti di due omosessuali con smanie materne o paterne. E il primo di questi diritti è sapere come si nasce sul nostro pianeta, come funziona la Vita sul nostro pianeta. Cosa più che possibile con una madre senza marito, del tutto impossibile con due "genitori" del medesimo sesso. Punto e basta.
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Oriana Fallaci
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L'abitudine è la più infame delle malattie perchè ci fa accettare qualsiasi disgrazia, qualsiasi dolore, qualsiasi morte. Per abitudine si vive accanto a persone odiose, si impara a portare le catene a subire ingiustizie, a soffrire, ci si rassegna al dolore, alla solitudine, a tutto. L'abitudine è il più spietato dei veleni perchè entra in noi lentamente, silenziosamente e cresce a poco a poco nutrendosi della nostra inconsapevolezza, e quando scopriamo d'averla addosso ogni gesto s'è condizionato, non esiste più medicina che possa guarirci.
Oriana Fallaci, Un uomo
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Da una lettera di Oriana Fallaci ad Alekos Panagulis.
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Scrivi sempre la verità. Assomiglia ai ferri chirurgici: fa male, ma guarisce.
Oriana Fallaci
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Oriana Fallaci
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-Lettera a Pier Paolo Pasolini, tratto da Pasolini, un uomo scomodo, Oriana Fallaci.
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Oriana Fallaci (29 June 1929 – 15 September 2006) was an Italian journalist and author.
She rightfully critcized Islam and its oppressive rules.
During her 1979 interview with Ayatollah Khomeini, she addressed him as a "tyrant", and managed to unveil herself from the chador:
OF: I still have to ask you a lot of things. About the "chador", for example, which I was obliged to wear to come and interview you, and which you impose on Iranian women... I am not only referring to the dress, but to what it represents, I mean the apartheid Iranian women have been forced into after the revolution. They cannot study at the university with men, they cannot work with men, they cannot swim in the sea or in a swimming-pool with men. They have to do everything separately, wearing their "chador". By the way, how can you swim wearing a "chador"?
AK: None of this concerns you, our customs do not concern you. If you don't like the Islamic dress, you are not obliged to wear it, since it is for young women and respectable ladies.
OF: Very kind (of you). Since you tell me that, I'm going to immediately rid myself of this stupid medieval rag. There!
Truly a badass feminist icon.
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“È la vita. A volte credi che due occhi ti guardino e invece non ti vedono neanche. A volte credi d’aver trovato qualcuno che cercavi e invece non hai trovato nessuno. Succede…”
— Oriana Fallaci
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“Nessuno di noi è preparato. Né lo saremo mai. Ma questo è ugualmente il nostro destino: cambiare. Stiamo già cambiando. Che tu voglia o no, che ti piaccia o no.”
(Ray Bradbury intervistato da Oriana Fallaci)
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In parole diverse, e pur non essendosi mai scambiati un bacio o una carezza o un'occhiata di troppo, si rendevano ben conto che la loro amicizia era una storia d'amore.
Oriana Fallaci
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“La morte di una amore è come la morte d’una persona amata. Lascia lo stesso strazio, lo stesso vuoto. lo stesso rifiuto di rassegnarti a quel vuoto. Perfino se l’hai attesa, causata, voluta per autodifesa o buonsenso o bisogno di libertà , quando arriva ti senti invalido. Mutilato. Non ha confini il coraggio che nasce dall’amore e per amore si realizza. non tiene conto di alcun pericolo, non ascolta nessuna forma di raziocinio. Pretende di muovere le montagne e spesso le muove.”
- Da “Insciallah” Oriana Fallaci
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