Tumgik
#malattia
mynameimpossible · 10 months
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Neruda diceva: “Un depresso è un prigioniero con la porta aperta”.
Ed io non ho sentito mai frase più vera.
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illsadboy · 12 days
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L’anoressia non è solo una malattia del corpo ma anche dell’anima, che cerca di riempire un vuoto con il vuoto stesso, un costante confronto con i demoni interiori; ogni boccone è una vera e propria sfida con se stessi.
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scogito · 1 month
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Segnalo l'Osservatorio della salute per chi sta cercando di ripristinare la sua salute fisica depurandosi dalla Spike.
La piattaforma è creata da medici che forniscono terapie individuali e che sono riusciti anche a salvare casi gravi.
Seguono il metodo Giovannini.
Link al sito QUI. Link al canale Telegram QUI.
Nella sezione dedicata ai link utili di questo blog trovi queste info e altre sotto l'etichetta "Covid".
Link QUI.
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pioggiadicuori · 3 months
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Mi hai lasciato dopo 16 anni di simbiosi, dopo 16 anni in cui dormivo con i tuoi occhietti verdi che mi guardavano e le tue fusa che mi cullavano..16 anni di puro amore, ogni singolo passo aveva la tua impronta accanto.. Mi sento persa senza te, nulla ha più senso. Ho paura , eri l'unico che mi tranquillizzava , l'unico che ci sarebbe sempre stato.. Spero di essere stata all altezza del tuo amore incondizionato che mi hai donato fino agli ultimi istanti in cui ti ho solo potuto guardare, inutile dinanzi al tuo dolore.. Lasciandomi ho perso per sempre una parte di me, la parte migliore , quella che riuscivi a far vivere solo tu. Sono morta anche io con te, hai lasciato un vuoto che fa malissimo, che uccide , che mi spinge a raggiungerti. Non posso andare avanti senza te, non voglio. Non posso vivere se tu non puoi prenderti cura di me. Mi manchi come manca l'acqua a un pesce spiaggiato, mi manchi come manca l'aria quando sono sott'acqua, mi manchi e già mi mancavi quando c'eri ma sapevo che saresti andato via, mi uccideva il solo pensiero. Adesso sono qui e tu non ci sei, il letto senza te è vuoto, la stanza ha ancora il tuo odore , ogni cosa , ogni angolo, persino il pavimento con ancora i tuoi peli , tutto mi ricorda te e che non tornerai più. Conservo tutto , raccolgo ogni cosa , voglio conservare il più possibile di te. Mi manchi e mi mancherai a vita, non potrò mai più essere la stessa senza te, senza la mia unica ragione di vita. Piango nel letto, stringo forte la tua cuccia vicino a me, mi manchi e la ferita sul mio cuore brucia , distrugge , mi lacera, mi lascia a terra senza forze e io non voglio più alzarmi perché significherebbe andare avanti senza te, e io non voglio , vorrei sdraiarmi acconto a te, raggiungerti... Lo farò 💔
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lory78blog · 5 months
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Io non so più che cosa dire, il tumore di Maurizio è aggressivo, questo si sapeva ma si sta anche diffondendo in altre zone oltre la prostata, nelle ossa perfino della spalla, nelle vertebre e in altri punti. Domani ha la visita all'ospedale, ma già il medico di base ha descritto il tumore come molto brutto.. secondo lui l'unica via sarà la chemioterapia e una cura per le ossa che rischiano di rompersi..siamo devastati da tutto questo..
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fragilityisavirtue · 5 months
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La formica matura, Manuela Toto.
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yourtrashcollector · 4 months
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Pensavo che se avessi fatto cose normali – tenere un lavoro, per esempio – sarei riuscita a zittire la parte di me che odiava tutto.
Ottessa Moshfegh, il mio anno di riposo e oblio
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lunamarish · 1 year
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Franz non ha la capacità di vivere, Franz non guarirà mai, Franz morirà presto. Certo è che tutti noi siamo apparentemente capaci di vivere perché una volta ci siamo rifugiati nella menzogna, nella cecità, nell’entusiasmo, nell’ottimismo, in una convinzione, nel pessimismo o in qualcos’altro. Ma lui non si è mai rifugiato in un asilo che potesse proteggerlo, è assolutamente incapace di mentire, com’è incapace di ubriacarsi, è senza il minimo rifugio, senza un ricovero, perciò è esposto a tutte le cose dalle quali noi siamo al riparo. È come un individuo nudo tra individui vestiti.
Lettera di Milena Jesenská a Max Brod, amico e poi biografo di Franz Kafka
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occhipienidifumo · 2 months
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Buona giornata gente!
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soleberlandieri · 20 days
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Per ogni mio sublime tormento (on Wattpad) https://www.wattpad.com/1433603093-per-ogni-mio-sublime-tormento?utm_source=web&utm_medium=tumblr&utm_content=share_reading&wp_uname=ChiccaTiaKiki Dal testo: Itachi gira di scatto la testa, spera che il tonfo ovattato dal cuscino gli schiarisca la mente. Quando le figure dei due ambienti saranno scissi e riconoscibili, un macigno di disperazione lo schiaccerà. Lo sa, la consapevolezza che il suo inconscio lotta per tenere lontana ormai è lì, lo raggiunge sempre allo svanire del sonno. [...] Itachi solleva la faccia dalle mani, le labbra distorte in un macabro sorriso. Ribalta gli occhi, il sangue ha ripreso a scorrergli nelle vene trasmettendo gradevole calore. Bene, il corpo ha smesso di mettergli i bastoni tra le ruote. [...] Idiozia, deve smetterla con l'ossessiva mancanza di fiducia nel prossimo e accordarne almeno un briciolo a suo fratello. Sasuke non è come lui, è adatto a vivere nella maledetta realtà, anche se, per ora, non lo dimostra. La troverà giusta e lotterà per migliorarla.
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illsadboy · 12 days
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A volte sento la mancanza dei cd musicali, scaricare e masterizzare i dischi per poi ascoltarli con il lettore a casa o quello portatile a pile… in verità ho nostalgia di tante cose ma la nostalgia è come una malattia, come un cancro che si diffonde e ti annichilisce sempre di più.
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gregor-samsung · 8 months
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“ Fine di luglio. Una mattina metti il naso fuori: Genova è deserta. Tutti partiti nella notte? Spazi immensi, vuoto, nel tremore dell’aria calda si distinguono lontanissimi palazzi. Tutto è fermo, come una lucertola sul muro. Silenzio: in collina arriva il rumore del mare e il grido dei gabbiani. Rari turisti intenditori in cerca di qualcosa. Ma ecco, qualcosa accade: vecchie persiane, chiuse da mesi, si aprono, stanze, buie da mesi, si illuminano, dimenticate serrature cigolano. È questo il momento in cui Gino, Elisa, Enzo e gli altri prendono coraggio, aprono le porte e scendono in strada. Camminano sui marciapiedi, siedono sulle panchine, parlano da soli ai crocicchi, studiano i semafori, chiamano i gatti. Vestiti nei modi piú strani, chi con l’impermeabile, chi col maglione, chi con gli scarponi da montagna, chi con le ciabatte da mare. È un’esplosione, come quella delle lumache dopo la pioggia. La città è loro. Padroni per un giorno. Io, scorrazzando in Vespa, mi accorgo che ne conosco pochi. La città è piena di persone che non esistono. Fine di agosto. Tornano dalle vacanze file di auto piene di sbadigli. In pochi giorni le lumache riscivolano nei buchi. Chi non le ha viste, non le rivedrà piú. “
Paolo Milone, L’arte di legare le persone, Einaudi (collana Super ET), 2021¹; pp. 66-67.
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scogito · 2 years
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Questo non vuol dire che siccome sei pieno di rabbia, dolore o frustrazione riversi sul prossimo la tua interiorità, piuttosto significa che finalmente la osservi con attenzione e ti rendi responsabile dei pensieri che hai e delle emozioni che provi.
Perché, se avessi ancora qualche dubbio, il tuo stato psico-fisico non si genera autonomamente, ma ti prende in ostaggio di ripetizioni, istinti e convinzioni quando non rendi cosciente te stesso.
Cosciente, non in balia di rimuginii e ruminazioni mentali.
Se vuoi cominciare da segnali fisici, suggerisco Ogni sintomo è un messaggio di Claudia Ranville.
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ragazzoarcano · 1 year
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“Sapere di non sapere è la cosa migliore.
Fingere di sapere quando non si sa è una malattia.”
— Lao Tzu
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thistimeisneverenough · 9 months
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Ricevevo quella notizia, parola dopo parola il cuore mi si faceva pesante, gli occhi pieni di lacrime che non volevano uscire. La voce mi mancava e nel mentre tutti i ricordi, da quando sei nata ad ora mi passavano avanti agli occhi. Un dolore lancinante mi attanagliava il petto.
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sviluppimentali · 11 months
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16 mesi..
16 lunghissimi mesi di sofferenza,silenzio,contenimento,riservatezza,paura.
A 16 mesi da quella maledetta chiamata,un pianto disperato,la paura di non farcela,la disperazione, la nostra lontananza,ma mai la resa, mai.
Gli ultimi 8 mesi in cui mi sono trovato a custodire tutto in silenzio, dietro a sorrisi non veri, dietro al continuo evolversi della mia vita,i cambiamenti,le situazioni della vita quotidiana, con il mondo che ti sta cadendo addosso.
Le chiamate “ sto andando in ospedale Fede”.
“Mi manchi, spero di farcela”.
La costante paura di ricevere una chiamata in cui ti dicano che non si può fare molto.
Il cercare di far finta di vivere la vita normale tra madre e figlio.
Le notti insonni,la ricerca al non pensare,le distrazioni inutili, i continui errori dettati da una situazione più grande di me.
Le energie,tutti i soldi gettati,le sensazioni, tremendamente tutto.
Solo io so quello che ho dovuto affrontare in questi mesi della mia vita, con la gente che ignara non sapeva nulla, nemmeno le persone a me più care. A chi si chiedeva del perché di alcuni miei atteggiamenti, momenti, silenzi. A chi se né andato alla prima situazione strana del mio carattere. Grazie lo stesso. Il tutto celato dietro alla paura di rivivere quel maledetto inferno del tumore che mi ha segnato la vita già da bambino portandomi via la figura di riferimento di ogni bambino, il padre.
La vita non poteva darmi un’altra punizione così severa,non ora.
Oggi sono felice. Scrivo tutto questo come una liberazione. Non me ne importa minimamente della grammatica, punteggiatura o qualsiasi altra cazzata.
Perché la chiamata di oggi la ricorderò per tutta la vita. “Ciao, so che sei a lavoro ma ho finito le analisi, mi dicono che ho vinto io questa volta”.
Questa volta è una vittoria.
Una vittoria che ripaga tutto il sacrificio.
Grazie Dio, se da qualche parte esistiti.
Grazie.
E tu..
Tu sei la persona più forte che io abbia mai conosciuto.
Ti amo mamma.
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