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#frasi popolari
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theblackmonde · 1 year
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Da cosa pensate nasca tutto questo narcisismo? Patologico forse ormai. Da cosa pensate che nascano tutte queste insicurezze? Tutto questo egoismo? Tutto questo squilibrio da ciò che è tossico e ciò che è sano? Non ce ne rendiamo neanche più conto. Perché forse siamo talmente feriti in profondità che pure l’amare se’ stessi non SEMBRA per niente FACILE, anzi, sembra rovinare il resto e trasformarsi in fango, sembra DOVER sopraffare il DARE agli altri, considerato INUTILE, SBAGLIATO, come se ci togliesse qualcosa.
E ci perdiamo continuamente nella superficialità e non nella leggerezza.
Nell’ignorare, nel TRASCURARE.
Perché forse non siamo più in grado di amarci e lasciarci amare.
Forse ci manca un po’ di coraggio.
Ma possiamo essere liberi.
E FELICI.
M.A.
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twentyearsago · 2 years
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Mai andare in profondità delle cose.
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5oliloquio · 28 days
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Duran troppo tempo quelle notti in cui rivoglio il tuo sorriso
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mi-drogo-di-rap · 2 years
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“Ricorda quel dolore, quel dolore fa bene.”
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illsadboy · 6 months
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Vecchia foto dove esco da solo dalle popolari sotto la pioggia di notte 🌙 non so perché ma mi da una strana sensazione questa foto… forse perché rappresenta molto la mia situazione fisica e mentale ⛈️
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Buongiorno, purtroppo ho dovuto declinare una pubblicazione con una casa editrice, gli impegni e il costo erano troppo elevati, nonostante questo sono contenta di non dover firmare contratti, sono libera e questo mi piace, forse in futuro mi legherò, ma ora sono felice così.
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5fallen5angel5 · 2 years
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i don't wanna steal you freedom
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oltreilvelodimaya · 1 year
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Mantra del mattino e della sera prima di dormire. Io sono il tutto, sono perfetta così come sono, la terra mi sostiene.
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diceriadelluntore · 2 years
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Storia Di Musica #229 - Liberato, Liberato, 2019
Ho pensato moltissimo a come chiudere il mese di storie di musica dedicate a Napoli. Avevo diverse opzioni: la più facile, era affidarmi ad una delle centinaia di antologie del repertorio classico napoletano cantate dai più grandi artisti del mondo; oppure avrei potuto parlare del fervore che tra fine anni ‘80 e inizi anni ‘90 attraversò la musica napoletana, sempre aperta alle contaminazioni per cercare una soluzione meticcia e fieramente napoletana alla questione (penso a quel capolavoro di commistioni musicali che è stato Sanacore degli Almamegretta); avrei anche potuto, con una scelta davvero singolare, scegliere una sceneggiata napoletana: nata dopo la prima Guerra Mondiale, era una sorta di protomusical che legava alcune canzoni molto famose e momenti di cabaret recitato. Questo perchè dopo la disfatta di Caporetto fu applicata una tassa sugli spettacoli di varietà, giudicati frivoli e degradati, stimolando gli autori, per aggirare le tasse, ad ideare uno spettacolo "misto". Il periodo d’oro arriva agli anni ‘50, ma da metà anni ‘70 c’è stata una totale riscoperta del genere, anche grazie alle riproposizioni cinematografiche con personaggi come Mario Merola prima, e Nino D’Angelo dopo, che ha fatto arrivare la sceneggiata napoletana in tutto il mondo, e basta andare su Youtube per vedere, ad esempio, versioni di Zappatore in arabo, turco e tedesco. Ma alla fine ho scelto una vicenda recentissima che, più che per l’aspetto musicale, per quanto importante, mi affascina per questioni socio-antrolopogiche, nel senso più ampio. La storia di oggi parte il 14 febbraio 2017 quando su YouTube appare un video di una canzone, Nove Maggio a nome Liberato. Di questo artista non si sa nulla, non si conosce il viso, né una parziale biografia. È una canzone dai ritmi dell’imperante rap e del r&b mondiale, ma con le meraviglie linguistiche del napoletano, mischiando il gergo giovanile contemporaneo con espressioni del napoletano delle passate generazioni con frasi intere in inglese, in una sorta di meravigliosa nuova lingua interessantissima e perfettamente musicale. Il video della canzone, abbastanza criptico, segue una giovane ragazza dedita a cantare la stessa per le vie dei quartieri popolari di Napoli e porta la firma del regista partenopeo Francesco Lettieri. Lettieri firmerà i seguenti video, che vengono usati quasi come fossero dei capitoli di un video racconto: Tu T'e Scurdat' 'E Me, su una storia d’amore che si sviluppa tra Mergellina, Forcella e Procida, con un crescendo della drum machine di respiro internazionale: nel videoclip due attori, Demetra Avincola ed Adam Jendoubi, diventeranno i protagonisti dei video successivi,  Intostreet e Je Te Voglio Bene Assaje. Nel primo “appare” anche Liberato, incappucciato di spalle e completamente vestito di nero e blu scuro, avendo però come tratto distintivo una felpa recante il suo nome. Il sistema continua così per mesi, fino a quando a pochi minuti dalla mezzanotte del 9 Maggio 2019 Liberato pubblica sulle piattaforme streaming un album, senza nome, ma comunemente indicato come Liberato: composto da undici brani di cui cinque inediti più Gaiola, rielaborazione in versione voce e pianoforte del brano Gaiola Portafortuna, uscita il 19 Settembre 2017 (giorno di San Gennaro).  Di tutti gli inediti Francesco Lettieri dirige dei video clip che uniti prendono il nome di CRV (Capri Rendez-Vous) e segue a più riprese, dal 1966 al 2019, lo nascita e lo sviluppo della tormentata storia d'amore fra l'attrice francese Marie (interpretata da Jessica Cressy e da Anna Rupe) e Carmine Vuotto (interpretato da Elvis Esposito), ambientata sullo sfondo dell'isola di Capri. Fin qui, il meraviglioso sistema di promozione, che fa di Liberato (che visivamente si scrive in maiuscolo, LIBERATO) un modello di uso innovativo e furbo delle piattaforme digitali rispetto a tutto il resto, con l’inevitabile aura misteriosa su chi sia davvero il cantante. C’è poi la questione musicale, che a 40 anni di distanza dai successi del primo Pino Daniele porta una generazione di ragazzi e ragazze a cantare in napoletano: non è aggressivo come certo trap moderno, si apre a ritmi musicali sudamericani, molto famosi a Napoli (il reggaeton di Oi Marì), ha come modelli personaggi di grande appeal come Childish Gambino, il trap & bass, con una produzione levigata e dal fortissimo sapore internazionale. C’è poi la questione, interessantissima, della lingua: alcuni la considerano una sorta di pigdin, che mischia la musicalità del napoletano (le parole tronche, la possibilità di alternare rima fonetica, assonanze e consonanze in maniera più facile che nell’italiano) con l’inglese, e altre lingue, tra cui il francese e lo spagnolo: sempre da Oi’ Marì, Chist' uocchie nun ponn' sgarrà\Ramm' 'na possibilità\Tu labios c'a' luce ro' mare\No puedo dejar de mirar, oppure da Tu Me Faje Ascì Pazz’ : Tell me that you love me, that you really want it\Faje cartin' e filter, I told you that I'm sorry\Tu me faje ascì pazz'\Piccere' me faje ascì pazz'. A ciò si aggiungono espressioni tipiche del napoletano “antico”: scart' frusc' e po' piglie primera (dal gergo dei giochi di carte, che vuol dire pressappoco “dalla padella alla brace”), oppure il guappo e’ cartone (guappo, dallo spagnolo guapo, in senso letterale un “figo”, ma per estensione un tipo violento e poco raccomandabile, in questo caso di cartone, cioè finto), dalla apucundria di Guagliò, per non dire del testo di Niente, che sembra davvero un omaggio alla canzone classica napoletana: Quann t'agg incuntrat\Faciv a sciantosa\Nun o sapiv maje vuo' truvann coccos\Nu cor nu vestit na not nu ciore\ Quann t agg incutrat nun sapiv l'ammore. In effetti tutto il disco è un omaggio alla napoletanità, dalla questione amorosa, tipica della canzone classica, a quelle di un senso di appartenenza alla dimensione più ampia del napoletano, la Gaiola che parla della comunità africana di Castel Volturno, in una dimensione culturale che sembra equidistante da Un Posto Al Sole e da Gomorra. D’altronde, come canta Liberato, Si nun c appiccicamm io nun pareo\Cca dint scorr o sang r'Odisseo\So fatt accussì, so partenopeo. I singoli del disco sono tutti disco di oro, addirittura di platino Tu T’e Scurdat' 'E Me, e solo il COVID ha impedito i primi storici concerti il 25 e il 26 aprile 2020 a Milano, che si svolgeranno riprogrammati a San Siro il 22 Settembre 2022. Nella precedente esperienza dal vivo, il 9 Maggio 2018, in un concerto gratuito sul Lungomare di Napoli, sul palco c’erano sosia, ballerini incappucciati, messi lì per straniare ancora di più e confondere le acque su questo misterioso personaggio, che da poche settimane ha pubblicato un nuovo disco, Liberato II,  uscito, guarda caso, il 9 Maggio 2022. 
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Quanto tempo era che non facevo uno shipping meme? (Un po'.) Pensavo fossero ormai una cosa vintage, e forse lo sono, ma mi piacciono quindi chissene.
OTP
Credo che solo con Yu-Gi-Oh! e parzialmente con Hetalia io sia andata su alcune coppie più bizzarre, perché di solito finiscono per piacermi le più ovvie/popolari.
Sì, so che state guardando la Radiostatic perché essendoci una freccia risalta di più, ma la mia OTP effettiva di Hazbin Hotel è più in alto.
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Ché per me Angel e Husk sarebbero andati più che bene anche come amici, ma l'ultimo episodio (E l'account ufficiale di Tw1tt3r, e quello dell'autrice, e quello del doppiatore di Angel, e-) hinta(no) subdolamente altro (Subdoli come le telecamere di Vox), mi si è accesa una lampadina (E l'ho spenta ché costa) e niente è stato più come prima (O qualcosa del genere).
Sono entrambi in situazioni diversamente piacevoli, il loro duetto in italiano si chiama "Fai schifo, baby", sono uno tsundere sessantenne e un angry teenager trentenne, quindi non potevano che essere una zolletta di zucchero ricoperta di miele con gocce di melassa. Consigliato un dentifricio di buona qualità, ma solo per rimandare l'inevitabile visita dal dentista.
È una specie di comfort ship, dato che la dinamica in cui li vedo è quella 100% casta, pura e hurt (offscreen)/(a lot of) comfort. Angel ha bisogno di tempo e di far pace con se stesso, per non rischiare di buttarsi su Husk solo per scappare o per dipendenza emotiva, e mi fa piacere che la maggior parte del fandom l'abbia capito.
Bonus:
Nel delirio iperglicemico, ho realizzato che si tratta di un personaggio considerato bello bellissimo + un furry tsundere. Non salvatemi, sto bene così.
Il più giovane è alto letteralmente il doppio del più grande e ha quattro/sei braccia, quindi qualsiasi interazione deve e dovrà adattarsi di conseguenza. (Angel non potrà stare sul pavimento o sul divano per sempre.)
C'è un gatto-gufo, cioè un gatto al quadrato.
Ho passato mesi dietro alla Spamano, mi inoltro in un altro fandom e mi ritrovo frasi e imprecazioni in italiano perché uno dei due è italiano e l'altro parla italiano. CIOÈ DAI.
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L'altra mia OTP di HH è la Radiostatic, rigorosamente onesided, perché il contrario la renderebbe meno comica.
Io sono certissima, come il 99,9999999% degli spettatori (Anche se c'è da vedere se la seconda serie dirà il contrario), che la proposta di Vox ad Alastor fosse una proposta lavorativa come quella che ha con Valentino, ma Alastor non l'ha capito e pensa che Vox sia solo molto comicamente permaloso.
Sì, devo ancora capire perché Alastor sembri a sua volta un ex inacidito - O forse è solo boomer.
Bonus:
Si sprecano i post di confronto tra tutte le cose che fanno in pendant - A parte il celebre graffiare il tavolo, si arriva al "Ahah, cos'hai detto?", passando per i cosplay in coordinato (Lo sapevo che il pastorexsuora avrebbe fatto danni!) e pezzi di coreografia simili. E hanno pure il design complementare.
"Ti ha quasi sconfitto" implica che Vox ha vinto. Alastor ha perso contro Vox. Dopo che ha rifiutato la sua "proposta". La Radiostatic è un generatore universale di cazzate perché non è solo Vox ad essere il disagio.
La foto. Alastor si è fatto fotografare con Vox. Vox ha strappato la foto e si è tenuto la metà con Alastor. Spero vivamente l'altra metà non ce l'abbia Alastor. Si necessita backstory per maggiori bonus di disagio completo.
Può sembrare che shippare Radiostatic onesided equivalga a bullare Vox. In realtà, gli si sta solo dando corda.
Sto shippando un cervo con un televisore.
Mi piacciono
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La Chaggie ha tutte le qualità per entrare nel cerchio OTP, ma le manca ancora una piccolissima spinta che non so neanch'io cosa dovrebbe essere.
"Chaggie" e "Huskerdust" dovrebbero essere le uniche coppie ad avere solo i nomi dei componenti, e la seconda è pure uno scioglilingua. Se però alla seconda sembra andare bene così, in realtà la prima si chiamerebbe anche "Rainbowmoth". Perché pare che Vaggie fosse associata alle falene (Probabilmente perché lo era la sua versione beta nel fumetto Zoophobia). Ora, con plurimi milioni di specie di esseri viventi sul pianeta, con tutte le parole del vocabolario inglese, si è veramente andati a prendere l'unica specie animale che in HH è associata al Male Cosmico Ché RadiceDiOgniMale Levete? Allo stesso tempo, non le si può neanche associare la parola "angel", perché c'è un altro personaggio che si chiama così! /SaveVaggieShipNames2k24
Insomma, Charlie e Vaggie. Amo il loro rapporto e come viene presentato - Mostrato da dettagli come i nomignoli o il fatto che dormano insieme, il fatto che Vaggie sostenga Charlie sia nelle cose più assurde (Tipo i bellissimi esercizi) che in quelle più serie (Tipo Charlie che deve trovare la forza di chiedere aiuto a suo padre); al tempo stesso, Charlie cerca di darle più spazio possibile e integrarla con il gruppo (Tipo spronarla a decidere come impostare gli esercizi sulla fiducia, che tra l'altro è pure foreshadowing). Ho apprezzato molto com'è stato affrontato il segreto di Vaggie, da entrambe le parti - Per nessuna delle due è stato fonte di priorità discutibili quali incentrare tutto sul drama e dimenticare lo sterminio (Dubitate che altre opere non ne avrebbero approfittato?), Vaggie è sì rimasta in silenzio al Concilio, ma si è anche rifiutata di spalleggiare Adam, e Charlie l'ha perdonata dopo un sentitissimo periodo di dubbi e paure. È sempre un piacere vedere coppie che si comportano da coppie!
Bonus:
È una coppia il cui conflitto si basa sulla trama e non sul romance spicciolo e spesso squallido. Ciò non vieta a Vaggie di fare facce inorridite nel realizzare quanto la Rainbowsmile sarà popolare.
UNA COPPIA LESBO IN CUI ENTRAMBE HANNO I CAPELLI LUNGHI. Voi non capite, io ho da secoli un dramma in corso con gli yuri per cui le due tipe hanno rigorosamente i capelli lunghi+corti o lunghi+legati (di solito in codine) di modo che sembrino corti. Miku e Luka sono state per tanto tempo un'ancora di salvezza - Per quanto in realtà anche Miku ha i capelli legati, ma almeno rimangono lunghi. Sì, Charlie ha teoricamente i capelli legati, ma sono due nastri lentissimi e il design è in generale quello di una ragazza con i capelli lunghi.
La ragazza più arcobaleni e gioia e buoni sentimenti è una stangona in pantaloni e la tsundere armata è una nana con la minigonna e i fiocchetti. Di solito non mi fanno impazzire le coppie lesbo pantaloni+gonna, ma qui è tutto così a contrasto che fa il giro e diventa bellissima.
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La Radiorose funziona benissimo sia come coppia platonica che come coppia di amyketteh pettegole cinquantenni.
Trovo ammirevole come sia bastato un unico episodio per far amare Rosie, farla eleggere zia/madre adottiva di Charlie e convincere una buona fetta di pubblico (Me compresa) che sia la persona con cui Alastor ha maggiore chimica - Positiva. Vox e Luciano sono casi a parte, soprattutto Vox, con cui ha la chimica del clorato di potassio e alluminio in polvere. Soprattutto, è al momento l'unica che può redarguire Alastor e lo fa.
Pare che, nelle primissime versioni, la partner di Alastor fosse Mimzy. Sono cambiate un sacco di cose, quindi nessuno di loro è la versione originale, ma per me Alastor sta molto meglio con Rosie che con Mimzy.
È stato detto che dovrebbero avere un duetto tutto per loro, quindi vediamo se rimarranno "zio e zia", "vecchie comari", "coppia di Evil Overlord&Overlady" o "Alastor, sciocchino, smettila di provare a fare l'antagonista, il tuo destino è nel Team BuoniH".
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La Cherrisnake è così assurda che ha un sacco di potenziale.
A parte la gag del "E perché dovrei?", che non so come riesca a far ridere ogni singola volta, è oggettivamente una "disadattato socially awkward pseudogentiluomo di fine Ottocento" + "trucidona selvaggia che parla come la Vecchia Romana" che sembra pure stare funzionando.
Per quanto sarebbe carino se potessero stare insieme, mi accodo a chi spera che, nel caso, Cherri si redima per qualcosa di diverso dal "voglio stare col my luv <3<3<3".
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La Staticmoth è la diretta conseguenza dell'essere caduta nella tana del Bianconiglio, averci trovato le V e aver deciso di mangiare tutta la scatola di Eat me.
All'inizio pensavo fossero una poli, o che quantomeno Vox stesse sia con Valentino che con Velvette - E invece pare che Velvette sia tipo l'amykettah/figlia/animale domestico/unica detentrice di un neurone e custode del neurone condiviso che presta solo a Vox.
La Staticmoth è un'altra fonte di delirio comico, però implica due antagonisti (Cioè, uno che ci ha provato e, per il momento, è stato il maggiore aiutante del Team BuoniH, e l'altro che se il principale obiettivo degli spettatori non è scoprire cosa stia facendo Lilith o quale sia il patto di Alastor ma fare puntate su come morirà male c'è un motivo), quindi di solito sembra di vedere le disavventure del Team Rocket.
Al di là delle infinite vignette idiote, hanno una dinamica curiosa: in teoria stanno insieme, ma sono ossessionati da qualcuno che non li vuole. E se da una parte c'è Valentino che fomenta le esplosioni di Vox, dall'altra c'è Vox che sembra rodersi di gelosia - Per motivi sconosciuti e inspiegabili all'intera umana stirpe, dato che Valentino gli dà volentieri ciò che vuole e non credo nessuno voglia essere al posto di Angel. D'altra parte, Vox è l'unico che può placare Valentino senza diventare uno shanghai più o meno antropomorfo, e al momento non si sa perché Valentino gli dia retta (A parte per la sua affascinante luce blu).
La seconda serie dovrebbe parlare abbastanza anche delle V quindi, a parte scoprire l'origine del fallimento Radiostatic, spero si scopra qualcosa in più anche del perché, tipo, le V funzionino, la Staticmoth esiste e cosa c'entri Velvette in questo delirio.
Bonus più importante di tutti i bonus di questo post:
È una falena con un televisore.
Penso vadano bene (No romance)
Come da titolo, miscellanea di rapporti d'amicizia/inimicizia di cui mi piacerebbe vedere di più.
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Può sembrare strano, ma non shippo Radioapple. Vorrei vedere di più di loro, in rivalità o scontro effettivo - Perché è quasi ovvio che Alastor ci rivede suo padre, quindi chissà che prima o poi la cosa non esca fuori con legittimo dafaq? di Luciano. (Sì, Lucifero è Luciano, come già Verlaine era Paolino, Akutagawa è stato a lungo Vanessa, Judar era Giuditta e Malik era Merry. Stavolta però è colpa di Tayr.)
Andranno mai d'accordo? Luciano s'informerà mai su chi sia il demone della radio? Alastor la smetterà di intrufolarsi nelle canzoni altrui per farsi notare? Qualcosa mi dice che tutte e tre le risposte siano "no", e va benissimo così.
Bonus:
Tumblr smettila di spammarmi Radioapple.
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Ricordavo che Cherri avesse un gran screentime nel Pilot, ma Addict l'avevo vista una sola volta. A rivederla, è praticamente un OAV su Angel e Cherri.
In soli cinque minuti butta lì un sacco di cose interessanti - Cherri, con tutta la poca grazia e i suoi traumi? anche lei con relazioni abusive??, come unico conforto di Angel, entrambi messi malissimo che si sostengono a vicenda con uno stile di vita molto poco sano, ma che è l'unico modo che conoscono per stare meglio.
Nella serie Cherri avrà tipo venti battute, ma mi è piaciuto molto come, nonostante consideri l'hotel un'idiozia e pensi che ubriacarsi/dr0garsi sia bello e Angel scemo per volervi rinunciare, rispetti le sue scelte e rimanga con lui persino alla battaglia finale. Cherri è l'incarnazione della "cattiva compagnia", eppure risulta una vera amica. Sono sicura che dovesse avere più screentime, chissà che non rimedi nella prossima serie!
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La Rainbowsmile è piuttosto popolare, ma io le preferisco come amiche.
Probabilmente Emily avrebbe dovuto avere più screentime ma, in realtà, mi piace molto com'è risultato il loro rapporto: Emily e Charlie sono molto simili, è quasi sicuro avrebbero fatto amicizia a prescindere, ma il precipitare degli eventi ha portato i loro punti amicizia da 10 a 70 nel giro di una canzone - Il tutto perché entrambe mosse da un forte senso di giustizia, e hanno sentito nell'altra qualcuno di molto affine.
Nella quasi totalità dei casi i rapporti così sembrano e spesso sono rushati, ma qui è fatto talmente bene che mi piacciono e vorrei vedere più di loro - Magari in momenti meno pregni di trama e drama.
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Infine, Alastor e Niffty.
Non credo necessitino di paragrafi esplicativi, sono bellissimi e basta. Vorrei sapere come Niffty sia finita al servizio di Alastor - O meglio, perché Alastor abbia preso in servizio Niffty.
Chissà che non sia vera la teoria della "casalinga lobotomizzata con marito abusivo" e Alastor che ci ha rivisto sua madre. Sarebbe un'inaspettata svolta drammatica, ma non mi dispiacerebbe. Forse ci rimarrei un po' così, al contrario, se si scoprisse che lei è solo "CAOS GREMLIN LOL" e lui ha pensato fosse divertente-
Altre relazioni che mi incuriosiscono ma che non ho incluso nell'immagine, in ordine sparso, sono anche Alastor e Mimzy, Husk e Cherri, Luciano e Adam, Husk e Alastor, Emily e Ser Pentious, Luciano/Adam/Lilith/Eva.
Non mi piacciono
Nessuna! Ci sono coppie che non m'interessano, ma nessuna che non piaccia-
lol nope
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Perché la Mothdust ha un colore tutto suo, che ho aggiunto apposta per loro!
(Pensavate mettessi una gif esplicitamente Mothdust? lol nope.)
Okay, in realtà, a livello di storia, mi piace un sacco e vorrei che venisse sviscerata malissimo, a partire da com'è nata e perché Angel abbia firmato un contratto demenziale che implica nello studio dimmi che ti piace baby sono tuo fa ciò che più ti vaaaaAAAAAAHHHH - Soprattutto perché le firme sono tutte svolazzi e cuoricini, quindi sembra fosse più che d'accordo. Angel era un povero ragnetto ingenuo? Valentino era stronzo fin dall'inizio o si è incattivito? In realtà all'inizio erano norm- ahah, okay, no, non si spiegherebbe il contratto (A parte l'aver letto 50 sfumature di grigio e aver preso il bad end). Ma, soprattutto, Angel si ricorderà mai del corretto ordine della catena alimentare tra ragni e falene? Nel mentre, mi accodo a chi spera in uno sbagliatissimo duetto tra loro due.
Per quanto ami la Huskerdust Overlord!AU che circola da un po' e certi cliché mi piacciono tanto, non sono sicura di come nel caso prenderei Husk che, nel canon, vince il contratto di Angel. Non per questioni di "damsel in distress", ma perché preferirei fosse Angel a fanculizzare definitivamente Valentino. Se poi Husk insegna ad Angel come barare giocare a poker, Angel si riprende il suo contratto e incastra Valentino in una gigantesca ragnatela a cui poi dà accidentalmente fuoco come ben insegna Charlie, chi sono io per oppormi?
Grande esclusa?
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Luciano e Lilith. So che piacciono un sacco e ci sono tante fanart carinissime, ma non ho idea di come siano e come stiano, quindi per ora il giudizio è sospeso-
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theblackmonde · 2 years
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Chissà perché
quando bevi sei sempre solo
anche se sei in compagnia
chissà perché quando
bevi
perché vuoi bere
anche se non vuoi farlo
sei sempre tu
anche in compagnia.
È per quello che non fa
differenza.
Sì può bere quando si vuole
per poter socializzate meglio.
Ma alla fine
la verità è
soltanto
una.
M. A.
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giancarlonicoli · 20 days
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7 apr 2024 17:30
TAAC! RENATO POZZETTO RACCONTA A “GENTE” LO SCHERZO TREMENDO CHE FECE CON COCHI E JANNACCI A LINO TOFFOLO: “LO SEGUIMMO, MENTRE ERA APPARTATO IN AUTO CON UNA GIORNALISTA DI “FAMIGLIA CRISTIANA”. APPOGGIAI IL SEDERE NUDO AL SUO FINESTRINO. POI SCAPPAMMO VIA. QUANDO TORNÒ AL DERBY ERA  ROSSO PER LE RISATE E CI RACCONTÒ COSA GLI ERA SUCCESSO MENTRE LIMONAVA. NOI ZITTI, MORIVAMO DAL RIDERE…” – E POI LE DONNE, LA DROGA AL DERBY, LA CARRA’ CHE NON VOLEVA A "CANZONISSIMA" LUI, COCHI E BOLDI (“ERA UNA BALLERINA, CHE NE CAPIVA?”) E COME NASCE IL MITOLOGICO “TAAC”... -
Maria Elena Barnabi per Gente 
Gli occhi sono un po’ velati, il viso è pieno di rughe, ma la voce fa impressione: è quella di sempre. Stentorea, delineata, con la ben riconoscibile cadenza milanese che l’ha reso famoso in tutta Italia. «Quando salgo in taxi mi basta dire: “Mi porta in via Calatafimi?”, che il tassista si gira e dice: “Ma lei è Pozzetto?”». Ed è proprio quella voce lì che dovete sentire nelle orecchie quando leggete le risposte che Pozzetto ci dà in questa lunga chiacchierata. 
Lei è il ragazzo di tutti. 
«Sì, abbastanza». 
Uomini, donne, bambini, le vogliono bene tutti. 
«Me lo dicono spesso». 
È sempre stato così? 
«Sì. Perché anche da ragazzo andavo sempre alla ricerca dell’allegria. Non costava niente. Ci divertivamo tutti. Qualcuno aveva la casa libera, facevamo scherzi, suonavamo. Cantavamo le canzoni popolari. Ci prendevamo in giro anche in modo feroce. Come la commedia all’italiana: che fa ridere anche quando racconta le tragedie». 
L’intervista potrebbe già finire qui, perché in queste frasi c’è già dentro tutto: l’ironia di uno degli artisti che ha inventato il cabaret italiano, l’amore per il surreale che ha conquistato diverse generazioni, la consapevolezza di chi era povero ed è diventato ricchissimo.
Ma siccome Renato Pozzetto a quasi 84 anni è venuto apposta per noi a Milano dal Varesotto – dove abita in una grande villa, la moglie Brunella non c’è più dal 2009 – per parlare della sua bella autobiografia, andiamo avanti. Lo incontriamo in pieno centro a Milano, nella luminosa sede della società di produzione televisiva e cinematografica dei figli Francesca e Giacomo, alle pareti quadri di Mario Schifano: «Se volete fare il cinema, rimanete dietro le quinte gli ho detto», spiega lui.
«E così abbiamo aperto questa società». La sua autobiografia si chiama Ne uccide più la gola che la sciarpa e dentro c’è la storia d’Italia, quella del Dopoguerra e del boom economico e dei giovani che volevano divertirsi, creare, inventare e lasciarsi alle spalle l’infanzia sotto le bombe. Oltre a ciò c’è anche, naturalmente, la storia personale di Pozzetto: l’infanzia da sfollato nelle montagne di Varese dove incontra e diventa amico di Cochi Ponzoni. Le notti all’osteria l’Oca d’oro insieme agli artisti Piero Manzoni e Lucio Fontana. Le serate a cantare al cabaret, dove il duo Cochi e Renato viene notato da Enzo Jannacci che da allora decide di prendere i due ragazzi scatenati e geniali sotto la sua ala protettrice. I successi al Derby, lo storico locale milanese di cabaret, insieme con i ragazzi del “Gruppo motore”, cioè Enzo Jannacci, Lino Toffolo, Felice Andreasi, Bruno Lauzi. E poi la Rai, la Carrà, “la vita l’è bela”, le mille traversate Roma-Milano in auto, il film, i soldi, le case, le mangiate alla mitica trattoria Cantarelli di Busseto nella Bassa padana, le bevute, i ristoranti, le donne. Da sfondo, una Milano che ti fa venire voglia di averla vissuta in quegli anni lì. 
Perché ha scritto la storia della sua vita a 83 anni suonati? 
«Prima insistevano gli editori. Poi gli amici: bevi un bicchiere in più e magari racconti qualcosa in più. E così alla fine mi sono deciso a farlo. È stato piacevole scrivere cose che non mi ricordavo. Volevo raccontare le cose con la mia filosofia». 
(...)
Il suo “Taac” e i mille modi di dire di Cochi e Renato sono entrati nel costume di tutti gli italiani.
«Le frasi che sono rimaste le ho trovate io. Mi è sempre piaciuto osservare le persone, mi affascinavano, e poi volevo aggrapparmi a qualcosa che mi faceva sorridere. “Bravo sette più” era un modo per far ridere gli studenti, era portare in scena la stronzata dei voti. Invece Taac lo diceva un amico che veniva al Derby: “Ciao Renato, sono andato al casinò, ho vinto. Taac”. Lo feci mio». 
Si dice che al Derby ci fosse una stanza per gli artisti e le loro “amiche” della serata. «Tutto vero. Una sera la stanza era occupata da non so più chi e allora Lino Toffolo – caro Lino, scriveva delle canzoni bellissime – uscì in auto con una sua amica, una giornalista che lavorava pensi un po’ a Famiglia Cristiana. Io, Cochi e Enzo lo seguimmo e, mentre erano appartati, scesi dall’auto e appoggiai il sedere nudo al suo finestrino. Poi scappammo via. Quando tornò al Derby era tutto rosso per le risate e ci raccontò cosa gli era successo mentre limonava. Noi zitti, morivamo dal ridere». 
Nel libro cita spesso le “simpatiche signorine” che vi stavano attorno.
«Ho iniziato con la chitarra in mano nei locali a 15 anni. Dai, di certo non ho mai dormito all’umido...». 
E di droga ne girava al Derby? 
«Ma che domanda mi fa? Era il cabaret, erano gli Anni 60. Come chiedermi se c’era la “mala”...». 
Lo prendo per un sì. Passiamo oltre. Mentre eravate stelle del Derby, nei primi Anni 70 vi chiamò la Rai per fare un programma con Raffaella Carrà. Era Canzonissima, il varietà del sabato sera, il più seguito in Italia. 
«Ci convocarono dall’oggi al domani, andammo a Roma in fretta e furia, con noi c’era anche Massimo Boldi. La sera poi dovevamo tornare per fare uno spettacolo. La Carrà alla riunione non si fece vedere e ci dissero poi che non ci voleva. Ma era normale: era una ballerina, cantava il Tuca tuca. Cosa c’entrava con noi? Cosa ne capiva?». 
Invece voi rimaneste, e aveste l’idea di andare in onda per finta da un seminterrato. 
«Facevano finta di guardare su con un periscopio e dicevamo che le ballerine erano bellissime, usavano minigonne vertiginose e che avevano gambe perfette come la Carrà. Facevamo lo sketch del contadino, io parlavo con la radio. Poi la sigla E la vita, la vita entrò in classifica, divenne un successo incredibile. Si ricredettero tutti». 
Mentre facevate Canzonissima arrivò la prima offerta del cinema per lei solo: Per amare Ofelia, era il 1974. 
«Feci leggere il copione a Jannacci, lui mi disse: “Per me è una cagata”. E io gli risposi con l’ultima frase della sua canzone Prete Liprando: “E io lo faccio lo stesso!”. (Segue visione su YouTube del filmato di Jannacci che canta la canzone, ndr)». 
Da lì la sua vita cambiò. 
«Una bomba. Uscì il film, fu un grande successo, mi diedero il David di Donatello. Tutti parlavano di me, mi volevano. Quell’anno mi offrirono tre contratti con De Laurentiis credo, oppure erano cinque, non ricordo. Giravo a Madrid e poi tornavo nel weekend per fare la tv». 
Quanto guadagnò in quel primo anno? 
«Cento milioni. La mia vita cambiò totalmente. Io ero nato povero, sfollato, senza casa. Per anni avevo fatto la fame di notte nei locali, di giorno vendevo ascensori. Anche a teatro, da famosi, ci davano due lire. Con il cinema arrivarono cachet altissimi. 
Cosa ne fece?
«Comprai subito la casa per i miei genitori insieme a mio fratello che era un agente immobiliare. Facemmo la casa di Gemonio, al lago, una casa grande per tutti, camere da letto per l’intera famiglia. Così anche i ragazzi erano a posto». 
(...)
Fu a causa del cinema che le strade tra lei e Cochi si separarono? 
«All’inizio lui fece qualche film da solo e poi anche con me. Quando era possibile facevo lavorare i miei amici, come in Sturmtruppen. Alla fine Cochi scelse il teatro, lasciò la moglie e i figli e andò a Trieste dove c’era la sua nuova fidanzata. E così le nostre strade si divisero». 
Il ragazzo di campagna è senza dubbio il suo film più amato. 
«Quel ragazzo lì ero io. Anche in Sono fotogenico misi molto del mio, la scena del provino in cui non cambio espressione era una mia idea. Sa quel che mi dà fastidio? Dicono che Il ragazzo di campagna sia stato visto da 100 milioni di persone in tv. Però allora non c’erano i diritti dello sfruttamento televisivo. E io di quelli non prendo niente». 
Ha girato più di 70 film. Si è mai pentito di qualcuno? 
«E lei non si è mai pentita di niente? Ma la vita è fatta così». 
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guida-ai · 3 months
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Strumenti futuri: Beki AI
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mi-drogo-di-rap · 1 year
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un’opera d’arte resta tale anche se per alcuni occhi non è nulla di speciale.
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