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#anonimo IV
lemandro-vive-qui · 2 years
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Pérotin [magister Perotinus magnus] (Parigi, 1160 circa – 1230 circa) - compositore francese, appartenente alla celebre Scuola di Notre-Dame a Parigi. Il musicologo inglese, noto solo come “Anonimo IV” (probabilmente uno studente inglese che lavorava presso Notre-Dame a partire dal 1270), menziona i compositori Pérotin e Léonin all’interno di un suo trattato musicale, assegnando quindi un nome ai maggiori esponenti della Scuola di Notre-Dame che sarebbero stati altrimenti anonimi. Pertanto Léonin e Pérotin sono tra i compositori più antichi di cui sia conosciuto il nome. Nonostante essi siano morti solo cinquant'anni prima che Anonimo IV scrivesse il suo trattato, egli li descrive come eminenti teorici e parte della tradizione della musica. Assieme ai lavori di Giovanni di Garlandia e Francone da Colonia, il trattato di Anonimo IV, è la principale fonte per capire la polifonia della Scuola di Notre-Dame. Una delle opere musicali attribuite a Pérotin è il “Viderunt Omnes” a quattro voci. Fu eseguito per la prima volta nella cattedrale di Notre-Dame a Parigi il giorno di Natale del 1198 e questa è la prima data certa di tutta la storia della musica.
Latin
Vīdērunt omnēs fīnēs terræ salūtāre Deī nostrī. Jubilāte Deō, omnis terra. Notum fēcit Dominus salūtāre suum; ante conspectum gentium revelāvit justitiam suam.
English
All the ends of the earth have seen the prosperity of our God. Rejoice in the Lord, all lands. The Lord has made known his prosperity; in the sight of the nations he has revealed his righteousness.
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amusicalweb · 8 months
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clamarcap · 2 months
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Llibre vermell - IV
Anonimo (Spagna, sec. XIV): Ad mortem festinamus. La Capella Reial de Catalunya, Hespèrion XXI e Jordi Savall. Anche questo brano, una delle più celebri danze macabre medievali, ha la forma di un virelai. Ad mortem festinamus peccare desistamus. Scribere proposui de contemptu mundano ut degentes seculi non mulcentur in vano; iam est hora surgere a sompno mortis pravo. Ad mortem festinamus peccare…
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fazerperguntas · 10 months
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luzia fosseis em Historias & Sociais
Autor da pergunta: Anonimo Brasileiro 
luzia, fosseis 
descrLuzia provavelmente possuía traços que lembram os atuais aborígenes da Austrália e negros da África. Seu queixo era proeminente, as faces estreitas, o crânio longo, nariz largo e os olhos arredondados. [...] Perambulavam atrás de alimentos com seu grupo familiar e não tinham paradeiro fixo. Geralmente, alimentavam-se de frutos das árvores baixas e retorcidas, alguns tubérculos e folhagens. Seus companheiros dividiam a carne de pequenos animais que eles caçavam. [...] Eram tempos muito difíceis, e o grupo temia animais como a preguiça gigante e o tigre-dentes-de-sabre. [...] Naquele dia chuvoso, Luzia procurou um abrigo numa caverna e lá repousou por aproximadamente 11 mil anos. [...] Seus ossos foram encontrados na década de 1970 e revolucionaram toda a trajetória humana nas Américas. [...] Luzia é, provavelmente, o elo comum de toda a civilização americana. Não sabemos se o seu DNA ainda sobrevive nas Américas. Estudos nas áreas de Genética, Antropologia, Biologia e Arqueologia buscam comprovações se ainda resta algo dela entre nós. CASSOL, Jane Rosana. Luzia. Café história, Rio de janeiro, 23 nov. 2009. Disponível em: https://ift.tt/YwKuh6T. Acesso em: 23 nov. 2015 (adaptado). Com base no texto e nos seus conhecimentos sobre o assunto, analise as informações. I. Luzia e seus companheiros eram nômades. II. O grupo de Luzia era do tipo caçador-coletor. III. O fóssil de Luzia reforçou a teoria de que uma única leva de pessoas chegou à América pelo estreito de Bering. IV. A descoberta do fóssil de Luzia ocorreu eva sua pergunta, aqui, insira todos os detalhes.   
Perguntado em: Historias & Sociais 
REF-1687809236 
  source https://www.fazerperguntas.com/2023/06/luzia-fosseis-em-historias-sociais.html
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lagalleriadigloria · 1 year
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AUTORE: Anonimo NOME DELL'OPERA: Busto di Amenofi IV DATA: 1543-1292 a.C. PERIODO: Arte egizia COLLOCAZIONE: Grande tempio di Aton, Amarna, Egitto TECNICA: Busto colossale con tracce di colore originale, ritratto frontale e simmetrico del re Amenofi IV FUNZIONE ORIGINALE: Funzione religiosa COLLOCAZIONE ATTUALE: Museo del Cairo, Egitto
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coureirsix · 3 years
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Will you ever reveal your main or let us ask serious questions like who your fav youtuber actually is?
anon this one is throwing me for a loop. this IS my main blog. the only sideblog i have is @dayandage
and secondly i am an open book for ya'll. but also im 26 dude do u think i know what a youtuber is.
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ask-kaihassaku-kny · 4 years
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How old are you my boy?
Kai: oh, im actually 20 years old
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softjeon · 6 years
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Not Today, Lie and Butterfly.
not today: what are your procrastinating right now?My master thesis. Oops. I should go and keep on writing.lie: biggest fear? answered herebutterfly: most beautiful thing you’ve ever seen?Selena Gomez & Van Goghs Paintings.
ask me something
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jxmey · 7 years
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O OHOHOH??? EXCUSE ME?!!!!!
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nonecosiimportante · 4 years
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LED ZEPPELIN - IV (Atlantic, 1971)
Cosa c’è da dire che non sia già stato detto del quarto album del Led Zeppelin? È uno dei dischi più famosi che contiene uno dei brani più famosi della storia del rock se non della musica tutta. Quella Starway To Heaven che è un piccolo prodigio compositivo divenuta col passare degli anni la canzone che identifica al meglio i Led Zeppelin. IV è probabilmente il disco perfetto che Page e soci agognavano creare. Perfezione che è costata molta pazienza di tecnici del suono e produttori già messi a dura prova con i dischi precedenti. Ricerca della perfezione ossessiva che fece slittare di parecchi mesi l’uscita del disco e che contribuì ulteriormente a creare una aspettativa già forte nei fan. La scelta di pubblicare un disco “anonimo” affermava da subito la volontà della band di allontanarsi da tutto ciò che non era musica, in aperta polemica con la stampa britannica che li accusava di condurre una vita da agiate rockstar. Il resto è solo musica che riprende quanto già fatto in precedenza e lo innalza ulteriormente. È proprio questa la principale qualità dei Led Zeppelin che di fatto non hanno creato nulla di nuovo ne fatto particolari rivoluzioni musicali, ma hanno preso ciò che già c’era e lo hanno reso perfetto lavorando sul sound e divenendo riferimento imprescindibile per chi farà musica dopo di loro. Una cosa è certa, quella scala li ha (e ci ha) davvero portati in paradiso.
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korodere · 7 years
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FOUND IT jesus that was hard i never want to be a detective ok ill leave u be now
ohhh ym god
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amusicalweb · 9 months
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37 Pezzi Celebri, melodie di autori famosi per violoncello solo
Aria sulla IV corda - J.S Bach Valzer op.39 n.15 - J.Brahms Giochi proibiti - tema con variazioni - anonimo Serenata - Franz Schubert Ninna Nanna op.49 n.4 - J.Brahms Moldava tema con variazione - B.Smetana Barcarola - J.Offenbach Minuetto - Luigi- Boccherini Adagio chiaro di luna- op. 27 n.2 - Ludwig.van Bethoven Le Cygne - C.Saint Saens Habanera - G.Bizet Notturno n.2 op.9 - fryderyk chopin Tango - Isaac Albeniz Ave Maria - F.Schubert Couplets (Carmen) - G.Bizet Danza Unghereze- n.5 - j.Brahms LoLa (charleston) - W.Donaldson Ballade - Frederic.Chopin .0p23 per elisa - L.van.Bethoven Andante op.100 - Franz.Schubert Sogno D’amore - Franz.Liszt Fantaisie Improptu - Frederic.Chopin op.66 Waltz n2 - Dmitri.Shostakovich Grande Polonaise Brillante - Fryderyk.Chopin Adagio in Sol minore - Tomaso. Albinoni Lullaby - G.Gershwin Someone to watch over me - G.Gershwin Piano concerto No. 2 - Sergei.Rachmaninoff il coro del Faro - G.Puccini Nessun Dorma - G.Puccini Concerto per piano op.23 - P.Tchaikovsky The Entertainer - Scott.Joplin Marcia Radetzsky - J.Strauss Coro dei Gitani - G.Verdi Auld Lang Syne - Robert.Burns Libiam ne' lieti calici - G,Verdi Sul bel Danubio blu - Johann. Strauss op.314
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badlydrawnronpa · 5 years
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hi i just wanted you to know this blog is the best tjhing ive ever seen. also really love your art!!!!1 and your human kiibo!!!!!!!!!!!!!! im soft!!!!! hope u have a nice day!!!!!!!!
THANK YOU SO MUCH SAME TO YOU!!!!!!!!!!
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  Anonimo ha detto: I'm about to head off to school and get my butt kicked, hope you have a good day sweetie! 😊
i feel that too well, good luck anon!
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dilebe06 · 5 years
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Statua di Artemide
Copia moderna in marmo bianco da originale greco degli inizi del IV secolo a.C. Raffigura la dea nella sua accezione di cacciatrice in corsa e vestita con un chitone corto, accompagnata da una cerva, animale frequentemente attribuito nell’antichità alla dea
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Statua di Pomona
Pomona (la dea dei frutti) è opera di Jean-Baptiste Boudard risalente al 1757 in marmo bianco di Carrara posizionata davanti al Palazzo Ducale fa parte di un gruppo scultoreo con Pale, Tritolemo (personaggio della mitologia greca) e Vertumno (divinità romana di origine etrusca)
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Statua della Madonna del Coazzone
Figura femminile orante, detta “Madonna del coazzone”, dal termine dialettale che indica la lunga treccia che le scende sul dorso, un’acconciatura spesso impreziosita con nastri e gemme e molto in voga tra le dame milanesi nel tardo Quattrocento
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Statua della Venere di Milo
Copia in gesso della Venere di Milo del Canova realizzata nell‘800 da un artista ignoto
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Fontana del Delfino
La fontana, di ottima fattura, è di autore ignoto e la sua costruzione risale al 1526 su probabile commissione di una famiglia del luogo. E’ realizzata in marmo bianco di Zandobbio. E’ composta da una vasca ovale; ai lati vi sono due mascheroni raffiguranti divinità marine. Il gruppo scultoreo presente sulla stele, rappresenta un tritone a due code di pesce, che cavalca un delfino dalla lunga coda.
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Statua di Madonna con Bambino
Statua processionale del XX secolo in gesso modellato, dipinto e cartapesta gessata dipinta. Autore ignoto di bottega dell’Italia centrale.
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Statua di giovane donna
Statua settecentesca di autore anonimo realizzata in arenaria, materiale tenero ed usurabile. Il prof. Augusto Merati si accordò con il Comune di Monza per posizionarla sotto l’Arengario quando il caseggiato ed il giardino che l’ospitavano vennero distrutti
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Statua di Santa Teresa
La statua settecentesca in travertino, che fa parte di un più ampio gruppo scultoreo, è opera di diversi artisti che hanno lavorato nella Chiesa degli Artisti come Morelli, Rondone, Silano, Antonio Fontana.
VOTA L’OPERA SU Sanex 
dal 9 settembre al 9 ottobre grazie a te la vincitrice sarà restaurata entro gennaio 2020.
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holosticorg · 5 years
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Il leader olistico
I manager hanno i giorni contati. Se non proprio i giorni, quanto meno gli anni. Le ragioni sono poche ma radicali: 1) se non fosse così sarebbero le imprese e l'economia più in generale ad averli 2) con così tanti manager in circolazione non ci sarà più in giro la competenza che serve per fare le attività 3) se quelli inevitabili verranno pagati sempre meno a fronte di crescenti responsabilità e carico di lavoro, con una prospettiva di impellente turnover prima o poi anche l'ambizione lascerà il posto al disincanto 4) l'intelligenza collettiva nelle imprese e nelle reti di imprese sarà più manageriale di loro 5) le scelte, da un lato sono sempre più soggette a dei monopoli internazionali decisamente ristretti ai minimi termini, dall'altro si fanno sempre più obbligate dall'ambiente socio-naturale da renderli dei meri esecutori
Quella che invece va facendosi strada è un'altra figura: quella del leader non-manageriale, l'influencer. Nel passato si consideravano veri leader coloro che occupavano posizioni di potere, ma l'avanzata delle organizzazioni olistiche e delle imprese social-based stanno modificando questo concetto. Quello che non cambia è la legge di Pareto, quella nota anche come 80% 20%. Le organizzazioni olistiche social-based non devono essere viste come realtà plebiscitarie.
Il potere è banale, si sa È altrettanto banale il potere dei manager basato sul principio napoleonico del "Dio me l’ha data, guai a chi la tocca!" (riferito alla consegna della Corona ferrea, il 26 maggio 1805), quanto lo è quello delle masse (o "del proletariato"). Nessuno dei due è abbastanza intelligente ed entrambi procedono per imitazione dei luoghi comuni: prevaricazione, egoismo, voracità, ingordigia, moda, eccetera.
Tra le due navate, spesso in duetto armonico fra loro ("Odio Berlusconi perché vorrei essere io Berlusconi e quindi se un Berlusconi non ci dovesse essere starei peggio perché non potrei mai esserlo io") esiste una terza e complessa figura: quella del leader. Un tipo nuovo di leader: il social-influencer che preferisco definire holistic leader.
Intanto leader olistico non si impara a diventarlo: si viene adottati. Poi la cosa non va confusa con il grande successo: non è quello che vende più dischi ad essere leader, ma quello che porta molti musicisti mainstream ad usare i suoi codici, spesso diversi solo di pochi ma determinanti dettagli. Alcuni di questi possono ricevere più successo di quanto aspirassero ad averne, ma la stragrande maggioranza di loro sono sconosciuti e comunque meno interessati all'enorme successo di quanto non si affermi. Si pensi, ad esempio, a Michael Jackson: un bambino diventato cinquantenne senza avere avuto mai una vita propria e libera, un essere che non ha mai vissuto se non nella musica e che è sempre stato usato dalle masse del pettegolezzo e dagli squali delle industrie e della finanza. Siamo sicuri che siano questi i modelli di vita che vorremmo imitare? O forse non preferiremmo essere un Quincy Jones che, per quanto avesse una grande fama fra i meno inesperti, sono molto pochi a sapere l'influenza che ha avuto su diversi artisti a partire dall'album-primato Thriller firmato da Michael Jackson? E ho usato due esempi clamorosi che potessero essere noti ai più, ma sono un'infinità quelli che potremmo citare, da Doug Engelbarth a Joni Ive, da Pierre Jannet a Mesmer...
Le caratteristiche del futuro leader olistico sono tutte da individuare, tuttavia possiamo già indicarne alcune. 1) Quasi anonimo. Piuttosto schivo e poco interessato al riconoscimento da parte del top management come della grande massa, si affida alla rete ristretta delle persone che stima spesso con sentimenti prossimi all'affetto, aspettandosi che loro abbiano altre reti di legami non strettamente dipendenti dalla propria persona. Nondimeno, ricorderà bene che anche gli amici cambiano, impazziscono, tradiscono, si innamorano della donna o dell'uomo sbagliati, fanno cattivi investimenti, hanno paura… e tutto questo capita anche all'estraneo che abitiamo in noi stessi. Dà il massimo valore possibile alla maieutica e all'apprendimento, ma quando occorre sa dire di "no e basta", almeno per quanto riguarda la propria persona e i valori a lui cari. 2) Ego-free. Consapevole della provvisorietà di ogni cosa, non si aspetta niente indietro perché sa che non arriverà o quantomeno non sarà mai all'altezza della soddisfazione che potrà ricevere da se stesso. Per questo, non tralascia la qualità della sua vita personale, il rispetto della propria privacy, la vicinanza alla famiglia, il tempo per le vacanze e soprattutto quello per il silenzio, sa staccare la spina quando serve e non consente a nessuna impellenza di interromperlo, fa suo il motto "Tutti siamo utili, nessuno è indispensabile", delega non per generosità ma perché ha altro da fare specialmente al di fuori di lì, sa che i pensieri non arrivano da lui visto che è un'antenna, sa stupirsi e si dimentica delle proprie idee come proprie, anzi, quasi demenzialmente si stupisce di quello che sente anche se l'aveva detto lui anni fa in modo tale da poterne cogliere qualche risvolto aggiornato che gli sarebbe sfuggito, e così via… 3) Ecologico. Sa mescolare una logica lineare per praticità, privilegiando sempre quella circolare, quella ecologica fondata sull'effetto di ritorno, il feedback, consapevole che la scelta giusta può generare effetti indesiderati da un'altra parte. In quello che fa pensa al "tutto" che è sempre maggiore della somma delle parti. Per questo, non mira ad un'azione totale, ma all'effetto valanga o frana, scegliendo con cura il sasso giusto, la pietra giusta nel punto migliore perché il resto venga da sé e non da una serie di azioni. Poi accudisce e accompagna il processo che si origina, arginando la frana o guidandola quando prenda direzioni indesiderate, anche questo quando sia possibile, non in prima persona, ma attraverso l'influenzamento. 4) Non disdegna l'automazione soprattutto per le attività non strategiche o che non hanno valore per la crescita delle persone, tuttavia è consapevole che la strategia migliore non consiste nell'automatizzare le procedure, ma nell'eliminarle il più possibile, soprattutto quando comportano che le persone tendano a dare loro valore, a trovare un senso al proprio lavoro occupandosi di loro o, peggio ancora, quando per far "rendere" le procedure si impegnano le persone ad essere le macchine, i terminali stupidi, dei protocolli; quando fanno perdere ad amici e colleghi il senso del valore della cura, quella cantata da Battiato che si applica non solo alle persone, ma al sistema stesso e alle creazioni. 5) Non ha dei credo, né riguardo agli strumenti e nemmeno alle mode manageriali e sa che quello che si fa in un determinato ambito deve riflettersi nell'ambito complementare. In questo segue i principi del bilanciamento dinamico, ovvero del principio dell'adattamento tramite la gestione attraverso gli opposti, nella simmetria come nella complementarietà [un principio che spiegherò meglio in futuro]. Per fare un esempio frequente, non pensa che le azioni svolte in ambito virtuale (ad esempio su Internet) vada da solo per potenziarsi in rete e che invece quello che si muove nel mondo reale, quello del brick 'n mortar, sia destinato a restare confinato nel mondo fisico. In questo come in altro ambito segue il principio del biliardo, con il gioco di sponda: non si fanno mai cadere i birilli indirizzando la palla direttamente sul castello, ma si colpiscono un certo numero di sponde e si attivano tutte le biglie possibili perché, colpendosi fra loro, facciano cadere quelle che serve nelle buche mentre buttano giù il maggior numero di birilli possibile.
Ecco perché il leader olistico è un amico per pochi e da pochi riconosciuto, il cui risultato non sarà l'essere famoso o particolarmente amato, ma piuttosto che coloro con cui interagisce si riconoscano fra di loro e nel pensiero che appartiene al loro gruppo, al clan di influenzamento al quale abbiano a cuore di partecipare, costituendo uno stile di pensiero e un'influenza nei valori del mondo in cui si vive.
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coureirsix · 6 years
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they arent really as hard as the community makes them out to be(except for certain parts) the main problem is it has a high learning curve and little instructions but once you get the mechanics and timing down its a rythm game with rpg elements
o snap, really??
i heard that uhhh bloodborne was the creepier version of dark souls. where would u recommend starting if per chance i ended up at gamestop?
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