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#La vita senza amore dimmi tu che vita è Oh
tempergay · 2 years
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sayitaliano · 2 years
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LA DOLCE VITA | FEDEZ FT. TANANAI & MARA SATTEI
E poi passa un anno e ci sembra meno And then a year passes and it feels less Mi trovi diverso, mi prendi la mano You find me changed, you take my hand Da soli siam* tutti nessuno (When we're) alone we're all nobody Che vita è? What type of life is it?
La vita senza amore dimmi tu che vita è Life without love you tell me what type of life is Oh, dove sei andata, oh, mi sei mancata Oh, where have you gone, oh, I missed you Mi perdo dentro al taxi che mi porterà da te I lose myself inside the cab that will take me to you Bello stare a casa, musica italiana It's good to stay home, Italian music
Ci vuole ancora un po' We still need some time Prenditi il mio letto, lasciami un pezzetto Take my bed, leave me a little piece Se lo vuoi non me ne andrò If you want to I won't leave La vita senza amore non mi farà mai bene, perché Life without love will never do me good, because
Non so dirti di no quando I cannot tell you no when Vivo solo per lei I only live for it
Ah, Oktoberfest, mi piace fare la fest* (festa) Ah, Oktoberfest, I like to party (party) Tutti nel back, tutti nel back a far fest* Everyone in the back(stage), everyone in the back(stage) to party
Buonasera, e chiedo scusa Good evening, and I'm sorry Non ho capito cosa c'era nei suoi occhi (droga?) I don't understand what was inside her eyes (drugs?) Perché se no era colpa mia, perché con me non studia mai Because if not it was my fault, because with me she never studies So che canzoni vuole lei, faccio a parole** col DJ I know which songs she wants, I have a word-fight with the DJ
So che non hai visto le Hawaii I know you haven't seen the Hawaii (haven't been to the Hawaii yet) Dirotteremo Ryanair We'll divert Ryanair E se ci beccano stica-ah-ah And if they catch us, who cares
La vita senza amore dimmi tu che vita è Life without love you tell me what type of life is Oh, dove sei andata, oh, mi sei mancata Oh, where have you gone, oh, I missed you Mi perdo dentro al taxi che mi porterà da te I lose myself inside the cab that will take me to you La vita senza amore non mi farà mai bene, perché Life without love will never do me good, because
Non so dirti di no quando I cannot tell you no when Vivo solo per noi, chiamami se vuoi I live only for us, call me if you want Diglielo agli altri che stasera non puoi Tell the others that tonight you can't Sei tutto per me You're all for me
La vita senza amore dimmi tu che vita è Life without love you tell me what type of life is Oh, dove sei andata, oh, mi sei mancata Oh, where have you gone, oh, I missed you Mi perdo dentro al taxi che mi porterà da te I lose myself inside the cab that will take me to you La vita senza amore non mi farà mai bene, perché Life without love will never do me good, because
Non so dirti di no quando I cannot tell you no when Vivo solo per noi, chiamami se vuoi I live only for us, call me if you want Diglielo agli altri che stasera non puoi Tell the others that tonight you can't Sei tutto per me You're all for me
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-*siam = siamo, poetic version -you can hear for example, after the first stanza, the beginning of the famous "24000 baci" by Ariano Celentano -*fest = festa, poetic version (also cause inside of Oktober-fest) -** faccio a parole => sounds like "faccio a pugni" = I have a fist-fight, so I translated it as word-fight -beccare, stica
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poesiaandfriends · 1 year
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Canto notturno di un Pastore Errante per l'Asia - Giacomo Leopardi
Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai, Silenziosa luna? Sorgi la sera, e vai, Contemplando i deserti; indi ti posi. Ancor non sei tu paga Di riandare i sempiterni calli? Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga Di mirar queste valli? Somiglia alla tua vita La vita del pastore. Sorge in sul primo albore Move la greggia oltre pel campo, e vede Greggi, fontane ed erbe; Poi stanco si riposa in su la sera: Altro mai non ispera. Dimmi, o luna: a che vale Al pastor la sua vita, La vostra vita a voi? dimmi: ove tende Questo vagar mio breve, Il tuo corso immortale?
Vecchierel bianco, infermo, Mezzo vestito e scalzo, Con gravissimo fascio in su le spalle, Per montagna e per valle, Per sassi acuti, ed alta rena, e fratte, Al vento, alla tempesta, e quando avvampa L’ora, e quando poi gela, Corre via, corre, anela, Varca torrenti e stagni, Cade, risorge, e più e più s’affretta, Senza posa o ristoro, Lacero, sanguinoso; infin ch’arriva Colà dove la via E dove il tanto affaticar fu volto: Abisso orrido, immenso, Ov’ei precipitando, il tutto obblia. Vergine luna, tale È la vita mortale.
Nasce l’uomo a fatica, Ed è rischio di morte il nascimento. Prova pena e tormento Per prima cosa; e in sul principio stesso La madre e il genitore Il prende a consolar dell’esser nato. Poi che crescendo viene, L’uno e l’altro il sostiene, e via pur sempre Con atti e con parole Studiasi fargli core, E consolarlo dell’umano stato: Altro ufficio più grato Non si fa da parenti alla lor prole. Ma perché dare al sole, Perché reggere in vita Chi poi di quella consolar convenga? Se la vita è sventura, Perché da noi si dura? Intatta luna, tale È lo stato mortale. Ma tu mortal non sei, E forse del mio dir poco ti cale.
Pur tu, solinga, eterna peregrina, Che sì pensosa sei, tu forse intendi, Questo viver terreno, Il patir nostro, il sospirar, che sia; Che sia questo morir, questo supremo Scolorar del sembiante, E perir dalla terra, e venir meno Ad ogni usata, amante compagnia. E tu certo comprendi Il perché delle cose, e vedi il frutto Del mattin, della sera, Del tacito, infinito andar del tempo. Tu sai, tu certo, a qual suo dolce amore Rida la primavera, A chi giovi l’ardore, e che procacci Il verno co’ suoi ghiacci. Mille cose sai tu, mille discopri, Che son celate al semplice pastore. Spesso quand’io ti miro Star così muta in sul deserto piano, Che, in suo giro lontano, al ciel confina; Ovver con la mia greggia Seguirmi viaggiando a mano a mano; E quando miro in cielo arder le stelle; Dico fra me pensando: A che tante facelle? Che fa l’aria infinita, e quel profondo Infinito seren? che vuol dir questa Solitudine immensa? ed io che sono? Così meco ragiono: e della stanza Smisurata e superba, E dell’innumerabile famiglia; Poi di tanto adoprar, di tanti moti D’ogni celeste, ogni terrena cosa, Girando senza posa, Per tornar sempre là donde son mosse; Uso alcuno, alcun frutto Indovinar non so. Ma tu per certo, Giovinetta immortal, conosci il tutto. Questo io conosco e sento, Che degli eterni giri, Che dell’esser mio frale, Qualche bene o contento Avrà fors’altri; a me la vita è male.
O greggia mia che posi, oh te beata, Che la miseria tua, credo, non sai! Quanta invidia ti porto! Non sol perché d’affanno Quasi libera vai; Ch’ogni stento, ogni danno, Ogni estremo timor subito scordi; Ma più perché giammai tedio non provi. Quando tu siedi all’ombra, sovra l’erbe, Tu se’ queta e contenta; E gran parte dell’anno Senza noia consumi in quello stato. Ed io pur seggo sovra l’erbe, all’ombra, E un fastidio m’ingombra La mente, ed uno spron quasi mi punge Sì che, sedendo, più che mai son lunge Da trovar pace o loco. E pur nulla non bramo, E non ho fino a qui cagion di pianto. Quel che tu goda o quanto, Non so già dir; ma fortunata sei. Ed io godo ancor poco, O greggia mia, né di ciò sol mi lagno. Se tu parlar sapessi, io chiederei: Dimmi: perché giacendo A bell’agio, ozioso, S’appaga ogni animale; Me, s’io giaccio in riposo, il tedio assale?
Forse s’avess’io l’ale Da volar su le nubi, E noverar le stelle ad una ad una, O come il tuono errar di giogo in giogo, Più felice sarei, dolce mia greggia, Più felice sarei, candida luna. O forse erra dal vero, Mirando all’altrui sorte, il mio pensiero: Forse in qual forma, in quale Stato che sia, dentro covile o cuna, È funesto a chi nasce il dì natale.
-- Forse la poesia più rappresentativa della visione poetica Leopardiana e della sua filosofia di vita, elegge il pastore nomade come suo portavoce, in un colloquio tra la luna e il suo gregge.
Poesia di profonda ispirazione romantica, strutturata in sei strofe che affrontano una tematica autonoma divenendo sei quadri, immagini dell'umana sofferenza nella vita, a cui il poeta non sa dare risposta. Ma le domande che l'uomo - Leopardi si pone, sono le inquietudini esistenziali che nutrono la profondità umana regalandoci una delle più belle poesie della letteratura Italiana.
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Versione italiana (Ispirata da Rehab by Machine Gun Kelly)
“Per favore! Ella, per favore... Possiamo ricominciare da capo, adesso... adesso che siamo entrambi sobri?”
“Entrambi sobri? Entrambi sobri? Dio, devi essere ancora ubriaco per parlare così”
“Io...”
“Esatto, tu! Tu hai deciso di andare a quella dannata festa ieri sera, tu ti sei ubriacato come un quindicenne alla sua prima uscita, tu hai passato la notte in uno strip club! Non io, non noi, tu!”
“Non volevo... Non volevo niente di quello che è successo, te lo giuro”
“Ah, sono sollevata ora. Il mio ragazzo non voleva lanciare banconote sul corpo di una tipa nuda, il mio ragazzo non voleva farsi una linea di coca sul culo di un’altra e sicuramente non voleva pagarle per farci sesso”
“Le ho pagate per mentirmi”
“Cosa diavolo stai dicendo?”
“Io... niente. Dimmi, Ella, cosa vedi quando mi guardi?”
“Smettila, Matt”
“Rispondi”
“E va bene. L’assenza di luce, Matt. Quando ti guardo, vedo la totale assenza di luce. Solo un grande, terribile, sconosciuto e desolante buio”
“Non è vero”
“E’ sempre così con te, dannazione! Combini un orrore dopo l’altro e ti aspetti che io ti perdoni, senza una spiegazione, senza scuse. E forse è perché ti ho sempre perdonato o forse è perché te ne esci con queste puttanate sul vero amore e io non posso fare a meno di pensare che forse hai ragione tu, che forse l’amore è davvero come una canzone triste, che tutto questo è necessario. Ma qualcosa si è rotto ora, come i vecchi ingranaggi di un orologio che non ha più la forza per battere l’inizio di un nuovo giorno. Quindi sarò io a chiedertelo. Cosa vedi quando mi guardi, Matt?”
“Cicatrici. Vedo un corpo segnato da infinite cicatrici. Mi osservano ogni giorno, mi ricordano i miei errori, mi ripetono che soffri per colpa mia”
“Matt...”
“Ella”
“E’ così... è così che dovrebbe essere?”
“Oh, Ella. Vorrei tanto saperlo...”
“Matt, io...”
“No, ascoltami. Ascoltami, ti prego. Perché io, per una volta, ho ascoltato te. Saresti felice se ti lasciassi andare? Saresti felice se io sparissi dalla tua vita, se tu non dovessi vedermi mai più?”
“Sì”
“Anche se le gioie sembreranno dolori, anche se gli alti sembreranno bassi, anche se non riuscirai a chiudere gli occhi senza sentirmi al tuo fianco sotto le coperte?”
“Sì...”
“No, non è vero. Lo vedo, stai sbiadendo davanti a me. Ad ogni mio errore, tu diventi più pallida, meno colorata, ed il nostro amore insieme a te. Ma non capisci... tutti abbiamo una scelta davanti. Ed io ti sto implorando di non scegliere ciò che ti salverà. Scegli gli orrori, scegli l’amore, scegli me”
“No, smettila di confondermi i pensieri! Questa conversazione è durata troppo, come... come la nostra relazione. Abbiamo raggiunto un luogo che nessuno dei due immaginava esistesse. Speravo fosse il paradiso, una casa sulle colline con le pareti a forma di cuore. Ma ho scoperto presto che con te si possono conquistare solo le fiamme dell’inferno”
“Ella, non puoi... non puoi davvero pensare questo. Anche dopo tutto gli errori, tutti gli sbagli, tutte le urla, devi ricordare come tutto è iniziato, devi ricordare l’amore. Devi ricordare la prima volta in cui ci siamo guardati sul serio, come se io potessi annegare nei tuoi occhi e tu trarmi in salvo”
“Forse era la vodka, forse era l’erba, forse non è stato niente”
“O forse siamo stati entrambi”
“Forse non mi stavo abbandonando, forse non mi sono lasciata andare”
“O forse c’era una ragione per il nostro comportamento”
“Forse erano le pillole”
“O la casa sulle colline”
“Forse... forse sono stati i brividi”
“Forse sono stati i brividi, amore mio”
“Matt... questo amore mi sta uccidendo”
“E se fosse così che deve essere?”
“Allora...”
“Cosa, Ella?”
“Allora, Matt, sono felice”
English version (Inspired by Rehab by Machine Gun Kelly)
"Please! Ella... Can we please start over now... now that we’re both sober?"
"Both sober? Both sober? God, you still have to be drunk to talk like that"
"I, uh, I..."
"That’s right, you! You decided to go to that damn party last night, you got drunk like a 15-year-old at his first event, you spent the night at the strip club! Not me, not us, you!”
"I didn’t want... I didn’t want anything to happen, I swear"
"Ah, I’m relieved now. My boyfriend didn’t want to throw cash on a naked chick’s body, my boyfriend didn’t want to do a line of coke on another girl’s ass, and he definitely didn’t want to pay to have sex with them!"
"I paid them to lie to me"
"What the hell are you saying?"
"I... nothing. Tell me, Ella, what do you see when you look at me?"
"Stop it, Matt"
"Answer me”
"Alright. The absence of light, Matt. When I look at you, I see the total absence of light. Just a big, terrible, unknown, bleak darkness."
"That is not true"
"It’s always like this with you, damn it! You make a mess after another and expect me to forgive you, without an explanation, without excuses. And maybe it’s because I’ve always forgiven you or maybe it’s because you come up with these real love bullshit and I can’t help but think that maybe you’re right, that maybe love is really like a sad song, that all this is necessary. But something is broken now, like the old gears of a clock that no longer has the strength to beat the start of a new day. So I’m gonna ask you. What do you see when you look at me, Matt?"
"Scars. I see a body marked by endless scars. They look at me every day, remind me of my mistakes, tell me that you suffer because of me."
"Matt..."
"Ella"
"Is that... is that how it’s supposed to be?"
"Oh, Ella. I wish I knew..."
"Matt, I, uh..."
"No, listen to me. Listen to me, please. Because I, for once, listened to you. Would you be happy if I let you go? Would you be happy if I disappeared from your life, if you never saw me again?"
"Yes"
"Even if the joys feel like pain, even if the highs feel low, even if you couldn’t sleep because you couldn’t feel me underneath the covers when your eyes closed?"
"Yes..."
"No, that’s not true. I see it, you’re fading in front of me. With every mistake I make, you become paler, less colorful, and our love with you. But you don’t understand... we all have a choice in front of us. And I am begging you not to choose what will save you. Choose the mess, choose the love, choose me"
"No, stop messing with my head! This conversation has gone on too long, like... like our relationship. We reached a place that neither of us imagined existed. I hoped it was paradise, a house on the hills with heart-shaped walls. But I soon discovered that with you, I can only conquer the flames of hell"
"Ella, you can’t... you can’t really think that. Even after all the errors, all the mistakes, all the screams, you have to remember how it all started, you have to remember the love. You have to remember the first time we actually looked at each other, like I could drown in your eyes and you could saved me"
"Maybe it was vodka, maybe it was blow, maybe it was nothing"
"Or maybe it was us"
"Maybe I wasn’t leaving, maybe you made me go"
"Or maybe there was a reason for our behavior"
"Maybe it was the pills."
"Or the house on the hills"
"Maybe... maybe it was the thrills"
"Maybe it was the thrills, my love”
"Matt... this love kills"
"What if that’s how it’s supposed to be?"
"So, then, uh..."
"What, Ella?"
"Then, Matt, I’m happy."
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thegaystrikesback · 5 years
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Every Queen Song in Good Omens but it’s Sanremo 2019
Bohemian Rhapsody (Crowley’s entrance) / Cosa ti aspetti da me, Loredana Bertè (Che cosa vuoi da me / Cosa ti aspetti dentro te / Che tanto non lo sai /  Tanto non lo vuoi / Quello che cerchi tu da me / Che cosa vuoi per me / Che cosa vuoi per te / Cosa ti aspetti in fondo a te / C’è qualcosa che non va / E tutto poi finisce qui / Puoi fare a meno / Di fare almeno le cose facili / Se è vero poi più vero è / Se va bene va bene così / E fragile fragile resti lì)
It’s a Hard Life (Crowley calling Aziraphale from the Bentley) / Rolls Royce, Achille Lauro (Non è follia ma è solo vivere / Non sono stato me stesso mai / No non c’è niente da capire / Ferrari bianco si Miami Vice / Di noi che sarà / Rolls Royce, Rolls Royce / Voglio una vita così / Voglio una fine così / C’est la vie / Amore mio sei il diavolo / Che torni ma / Solo per dare fuoco al mio cuore di carta / Dio ti prego salvaci da questi giorni / Tieni da parte un posto e segnati ‘sti nomi)
These Are the Days of Our Lives (Crowley and Aziraphale driving) / L’ultimo ostacolo, Paola Turci (Nel diluvio universale / Vetri che si appannano dal nostro lato / Scriverci parole grandi con un dito / Lettere che sbiadiranno solo per metà ma che riscriveremo ancora /  Che siamo fiamme in mezzo al vento / Fragili ma sempre in verticale / Magari no, non è l’ultimo ostacolo / Ma è bellissimo pensare di cadere insieme / Piove però siamo fuori pericolo / Riusciremo a respirare)
Bicycle Race (Crowley hits Anathema with his car) / Argento vivo, Daniele Silvestri (Fui condannato ben prima di nascere / E il tempo scorre di lato ma / Non lo guardo nemmeno / E mi mantengo sedato per non sentire nessuno / Tengo la musica al massimo / E volo / Che con la musica al massimo / Rimango solo)
You’re My Best Friend (Crowley arrives at the burning bookshop) / Un’altra luce, Nino D’Angelo e Livio Cori (Je te veco accussì / Luce nel tuo sorriso / Anche quando c’è il vento contro / Quando il buio si fa profondo / Je te veco accussì / E sembra che il paradiso / Si nasconda anche in questo mondo / Dove un giorno dura un secondo / Curre ‘ngopp a nu filo senza mai cade’ / Si ‘a rint tien a guerra nun o faje vedè / Pare ca l’abitudine nun fa pe te / Quando dici sti cose tu assumiglie a me)
Somebody to Love (Crowley leaving the burning bookshop) / I tuoi particolari, Ultimo (Mi mancan tutti quei tuoi particolari / quando dicevi a me / “Ti senti solo perché non sei come appari” / Oh, fa male dirtelo adesso / ma non so più cosa sento / se solamente Dio inventasse delle nuove parole potrei dirti che / siamo soltanto bagagli / viaggiamo in ordini sparsi / se solamente Dio inventasse delle nuove parole / potrei scrivere per te nuove canzoni d’amore / e cantartele qui)
Another One Bites the Dust (Crowley stuck in traffic) / Un po’ come la vita, Patty Pravo (Ma in questo tunnel così buio io non guardo indietro / E la fine è l’unica cosa che non vedo / Tu dove vuoi volare ?/ Hai tempo per pensare / Ma intanto dimmi almeno dove il cielo va a finire / Ricorda di giocare / E di portarti altrove / Io resto qui a capire come illuminarmi il cuore / Come illuminarci il cuore)
I’m In Love with My Car (the M25) / I ragazzi stanno bene, Negrita (Non ho tempo per brillare voglio esplodere / Ché la vita è una poesia di storie uniche / E poi trovarsi qui sempre più confusi e soli / Tanto ormai non c’è più tempo che per essere crudeli / E intanto vai, vai che andiamo dentro queste notti di stelle / Con il cuore stretto in mano e con i tagli sulla pelle)
We Will Rock You (Crowley’s airbase entrance) / L’amore è una dittatura, Zen Circus (Esistere è giusto un momento / Chi vive nel tempo muore contento / E sì, ci hanno visti contare le pietre di questo deserto / Pazienza, perdere tempo con il cielo, farlo di lavoro  /  Pagati per immaginare qualcosa che non puoi fotografare / Mi spiego meglio, senza nascondermi dietro a cazzate / Scritte per caso in questa palestra dell’orrore / bEcco la pietra, ecco il peccato, / bUn cane pastore lo fa per amore, / Non per denaro, non per rancore, / Non per la lana esiste il gregge / Né per la legge  / Siamo delle antenne, dei televisori / Emettiamo storie che fanno rumore)
Lazing On a Sunday Afternoon (Crowley and Aziraphale at the park) / Mi sento bene, Arisa (E prendo la mia vita come viene / Se non ci penso più mi sento bene / Cosa ne sarà / Dei tanti giuramenti degli amanti / Di tutti i miei rimpianti / Dell’amore e della crudeltà? / Cosa ne sarà / Dei sogni nei cassetti, poveretti / Dei grandi amori persi / Quando questo tempo finirà? / Se non ci penso più mi sento bene)
BONUS: A Nightingale Sang in Berkeley Square / Abbi cura di me, Simone Cristicchi (La vita è l’unico miracolo a cui non puoi non credere / Perché tutto è un miracolo tutto quello che vedi / E non esiste un altro giorno che sia uguale a ieri / Tu allora vivilo adesso come se fosse l’ultimo / E dai valore ad ogni singolo attimo / Ti immagini se cominciassimo a volare / Tra le montagne e il mare / Dimmi dove vorresti andare / Abbracciami se avrò paura di cadere / Che siamo in equilibrio / Sulla parola insieme / Abbi cura di me)
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poetyca · 5 years
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Dimmi chi sono io?
Dimmi chi sono io? Sono soltanto una rosa che Tu tieni nel palmo della Tua mano: briciola nel vento in cerca della Tua aurora Luce che rivesta questa mia anima per essere libera di porgere Amore dove la Tua voce mi conduce Dimmi oh Dio del mio sentiero e di tutte le volte che un velo di lacrime non mi ha fatto vedere la tua Presenza Di questo silenzio increspato da piccole onde colme del lieve vibrare di un emozione nuova Eppure la conoscevo ne sentivo il profumo – aria di casa . e non lo credevo che un sogno una favola lieta per chi non ha più nulla a cui potersi appigliare Piccola cosa trattenuta nella Tua mano posso donare un poco di vita prima che si possa sciupare Un petalo per volta lo voglio sfogliare e restate senza più nulla Essere soltato un’ essenza lieve che abbia portato gocce del Tuo Amore e poi nulla vorrei soltato restare ancora un istante avvolta di Luce Farne tesoro per tutte le volte che chi teme ed è smarrito non sa trovare la strada che a Te conduca Farne fiaccola per lenire ogni ferita – stella nella notte – che conduca a lidi di speranza ma per Te soltanto Tu lo sai che non sono nulla ed un giorno cadrò da quella Tua mano per essere polvere nel vento – come Tu mi hai voluta- felice di aver donato tutto quel che ero con il cuore colmo di Vita 18.05.2005 Poetyca Tell me who I am? I’m just a rose You keep it in the palm of your hand: shred in the wind Your in search of sunrise Light that is of my soul to be free Love to extend where your voice I leads Tell me, oh God of my path and whenever a veil of tears I showed Your Presence In this silence creased by small waves filled the slight vibration a new emotion Yet I knew I felt the smell – Homey. and did not think that a dream a fairy tale happy for those who have nothing to which to cling little thing held in your hand I can give a little life before it can spoil A petal at a time I want to browse and stay with nothing Basis only to be a ‘mild essence that led drops of Your Love and then nothing I want basis only remain another moment wrapped in light to treasure for all times and those who fear that is lost can not find the way that leads to You Torch it to soothe all wounds – Star in the night – leading to the shores of hope but only for you You know that I am nothing and one day I fall from your hand to be dust in the wind – As Thou hast willed- happy to have donated all what was with hearts full of Life 18.05.2005 Poetyca
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sciatu · 5 years
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TRE RACCONTI PER SALINE - La donna delfino.
Indy spense la sua vespa 125 bianca, prese l’asciugamano e la maschera subacquea che aveva sempre con se. E incominciò a scendere lungo il lato del costone che arrivava dritto al mare. Sotto c’era una spiaggetta poco conosciuta e frequentata dove gli piaceva fare il bagno e startene da solo abbracciato dal piccolo golfo, scaldato dal calore della sabbia e cullato dal mormorio instancabile del mare di Salina. Era stato un pomeriggio caldo e afoso e dopo aver lavorato tutto il giorno nella ristrutturazione del rudere che suo padre gli aveva lasciato, ora voleva rilassarsi un po' facendosi un bagno a mare nella assoluta tranquillità.  Quando arrivò sulla spiaggia vide che c’era qualcuno. Era Roberto, un ragazzo di quasi 18 anni che era seduto su un masso e guardava il mare. Lo salutò da lontano, poi, levatosi la camicia entrò in acqua e quando l’acqua gli arrivò all’ombelico si tuffò scendendo lentamente sott’acqua. Il silenzio lo avvolse e lui nuotò lentamente osservando un branco di pesci che al vederlo si allontanò sospettoso.  Riemerse lentamente, aspirando l’aria ed osservando l’azzurro del cielo, si mise sulla schiena e nuotò sul dorso sempre lentamente arrivando sul bagnasciuga dove si fermo, riscaldandosi con la sabbia e lasciando i piedi a mollo. Chiuse gli occhi, ascoltando il mare e il vento e restò cosi a lungo, perdendosi nel suo galleggiare sul nulla. “Scusa” apri gli occhi ricordandosi che sulla spiaggia c’era anche  Roberto.
“Oh , Roberto, dimmi” “Poi mi potresti dare uno strappo fino a Malfa, se no arrivo quando è già buio” “Certo Roberto non ti preoccupare” Rispose Indy tirando fuori le gambe dall’acqua “Ma sei solo? E la compagnia” Roberto era sempre con il gruppo di ragazzi formato da ragazzi e ragazze del posto e da quelli che venivano da fuori a passare qualche settimana dell’estate nella piccola isola. “Avevo voglia di stare solo” disse laconicamente Roberto Indy lo guardò sott’occhi “Problemi di cuore?” Roberto fece una mossa con il capo quasi a non voler dare importanza, “Mha io le donne non le capirò mai” Indy sorrise “Eh perché le vuoi capire?” “Ma no, dico io, deve esserci una razionalità in quello che fanno! - Sbottò Roberto seccato come se per ore si fosse fatto questa domanda – invece….” Indy sorrise “Se tu non ami una donna, non ti sembrerà mai razionale…” “ e se l’ami …?” Chiese Roberto quasi con ansia “Se l’ami sarà il tuo amore a fartela capire.” Rispose sorridendo Indy Roberto scosse la testa e stava per dire qualcosa, ma Indy guardando il mare e gli fece cenno di stare zitto. Non molto lontano dalla spiaggia sulla superficie piatta del mare si videro due increspature, l’una dietro all’altra “Vieni” disse Indy ed entro in mare di corsa cercando di smuovere il meno possibile l’acqua incominciando a nuotare lentamente in direzione delle increspature. Roberto l’osservò e levandosi la maglietta entro in acqua seguendo Indy. Quest’ultimo nuotò lentamente per un centinaio di metri e poi si fermò allargò le braccia e con il palmo delle mani batté sulla superficie del mare un paio di volte. Nel frattempo Roberto si avvicino e gli chiese “Che c’è?” ma si senti toccare sulla schiena e pensando ad una medusa si girò di scatto. Una lunga sagoma grigia gli passo vicina, lui la seguì preoccupato ma un'altra lo sfiorò nuovamente. Indy battè ancora sull’acqua e davanti a loro, Roberto vide un delfino saltare, passare sulla loro testa e ricadere in  mare lanciando dei grandi schizzi bianchi. Indy si immerse e Roberto lo segui. Anche senza maschera vide cinque o sei grandi sagome grigie di delfini girare lentamente intorno a loro, osservandoli curiosi, in quel blu intenso in cui filtravano gli ultimi raggi del sole del pomeriggio formando delle strisce luminose tra cui gli animali si muovevano  con curiosità e senza timore. Un delfino si avvicino a Indy e lui ne accarezzò il lungo fianco mentre l’animale lo sfiorava e poi Indy riemerse per respirare. Un altro delfino più piccolo si avvicinò a Roberto e lui imitò Indy accarezzandogli il fianco mentre gli scivolava davanti prima di risalire. I delfini girarono un paio di volte intorno a loro, poi improvvisamente scomparvero. “Sono andati” disse seccato Indy “Come mai?” Chiese Roberto Sentirono crescere lentamente  il rumore di un piccolo motore e videro una barca a passare qualche centinaio di metri davanti a loro, probabilmente i delfini lo avevano sentito e disturbati dal ronzio meccanico, se ne erano andati. Indy incominciò a nuotare verso la riva ed una volta arrivato si sdraiò sulla spiaggia per scaldarsi. Roberto lo segui sdraiandosi sulla pancia e raccogliendo la sabbia intorno al suo corpo.
“Cosa stavi dicendo?” Chiese Indy “Parlavo delle donne. Non capisco mai cosa hanno in testa…” Indy sorrise Alzò il corpo restando seduto sulla sabbia “ tu sei giovane e hai bisogno di chiudere ogni cosa in una casella pensando cosi di poter capire e comprendere tutto. Vedi, la donna è come il mare che abbiamo di fronte. Alle volte sono sfuggenti e sembrano non esistere come  Alicudi e Filicudi quando c’è la foschia o la nebbia: tu sai che sono li all’orizzonte, ma non le vedi, non le percepisci. Lo stesso quelle donne che sono troppo diverse da te e tu da loro, o perché semplicemente non vogliono farti entrare nei loro pensieri. Per questo motivo è doloroso ed inutile amarle. Per quanto tu faccia non legherete mai, quindi è inutile cercarle: non ti considerano, non ti vedono anche se sei seduto accanto a loro. Poi le donne possono essere come i delfini, perché sono quelle donne con cui ti metti a giocare e con loro fai solo quello, per il piacere di farlo e per nessun altro motivo. Come per i delfini, per quanto vi divertite tu non puoi stare in mare per sempre e loro non possono venire a terra. La stessa cosa con la donna delfino, sapete che non avete un futuro,  ma la cosa non vi interessa, non è l’eternità che cercate, ma solo il momento, l’istante di un sorriso, una carezza, un bacio, un falò intorno a cui cantare e amarvi per qualche minuto,  ma nulla di più. Vivendo in due ambienti diversi, in due mondi diversi, tu a Salina lei chissà dove non potete avere o dare di più. Ma è questo sapere che non potrà esserci un futuro,  che rende quanto provate unico e la vostra amicizia o il vostro amore perfetti, perché sinceri e disinteressati. Da questa donna non puoi pretendere nulla, puoi capirla solo per quel che serve, per starci momentaneamente insieme, ma non puoi andare oltre. E poi c’è la donna che è una certezza come questa spiaggia o questa isola, quella che tu non lascerai mai, la donna che ti dona la tua stessa vita perché la riempie, la sazia; quella donna di cui senti bisogno d’improvviso quando sei solo, quella di cui aspetti ogni momento la telefonata e che hai sempre accanto anche quando sei seduto in una spiaggia vuota. Un Isola che non vuoi lasciare perché in essa trovi quello che cercheresti nel resto del mondo!” “Ma come fai a distinguere una donna dall’altra?” “Una donna non è mai una sola donna, è questa la loro bellezza! Per quanto tu pensi di avere davanti un isola nascosta d’improvviso può diventare una donna delfino e poi un amante sincera. Cambiano per come ti comporti, per come ti percepiscono e per quello che hanno dentro di loro.  Vedi l’amore non è qualcosa di enorme ed eterno, è l’insieme di tanti piccoli momenti. Ogni cosa è fatta di altre cose più piccole, come una spiaggia è fatta da milioni di sassi levigati. È il tempo, che raccogliendo tutti questi piccoli atomi d’amore, li rende un vero unico amore, tanto che non la vuoi lasciare più. Quando cioè, ora dopo ora, crei una continuità in quello che siete e provate, questa diventa la vostra vita, quella che dovete ancora vivere. Per questo non te la devi prendere se uno di questi momenti non è per come dovrebbe essere, ve ne sono ancora tanti altri da creare, da vivere e ci sono poi cose che non puoi inquadrare e definire ma che devi vivere per come sono come un incontro in mezzo al mare.” Roberto restò a pensare qualche minuto “Ma se non si può capire prima se è vero amore, cosa devo fare?” “I delfini vengono a cercarci, per la gioia di conoscerci, e se lo fanno sempre vuol dire che quella gioia è il loro modo d’amare. Quindi è inutile che stai a pensare su questa e quella; vai a cercarla come fanno i delfini, donale gioia, curiosità e tenerezza come hanno fatto i delfini,  e scoprirai che ad un certo punto il vostro gioco non sarà più un gioco, unendo sasso a sasso avrete la vostra spiaggia su cui vivere, lei diventerà una certezza ed un bisogno continuo come questa spiaggia ” Roberto guardò l’orizzonte dove lentamente la foschia si abbassava e l’isola di Filicudi appariva mostrando la sua forma di donna incinta. “Non lo so – concluse Roberto – io ho capito solo che l’amore dovrebbe essere come quando abbiamo incontrato i delfini, un cercarsi e un provare a volersi bene, qualcosa di magico e bellissimo dove anche una semplice carezza ha un valore immenso, invece non facciamo altro che sfuggirci e nasconderci sempre anche quando cerchiamo di avvicinarci: è questo che mi fa incazzare la continua paura che abbiamo l’uno dell’altro” Indy sorrise “Lo vedi che i delfini sono migliori degli uomini….” Il sole lentamente tramontò incendiando il cielo con un giallo che sfiorì in un vermiglio intenso e quindi un un oscuro ceruleo. I due raccolsero le loro cose e si avviarono verso la vespa prima che fosse troppo buio.
Passò qualche giorno e in una notte senza luna  Indy era sulla barca del suo amico Raziu che si stavano spostando per raggiungere una secca dove pensavano che avrebbero fatto il pieno di calamari. Passavano vicini alla costa perché Raziu conosceva ogni angolo dell’isola ed evitava con facilità gli scogli che erano in prossimità delle alte coste di Salina. Passarono davanti alla spiaggetta su cui giorni prima Indy era stato con Robetto e videro che c’erano un gruppo di ragazzi intorno ad un fuoco con una chitarra che suonava e tante voci che intonavano in modo approssimato una canzone. Avevano messo sugli scogli e sulla parete di roccia delle candele in sacchetti di carta aperti cosi che fungevano da lanterna creando una sensazione di festa . Sentendo il motore e vedendo la lampara i ragazzi smisero di suonare per un breve istante per salutare con urla e fischi. Raziu, seduto al timone alzò un braccio per salutare e rallentò la velocità della barca. Indy vide che qualche metro più in la, su uno scoglio vi erano alcune lanterne e un ragazzo che baciava una ragazza; alla luce della lanterna si accorse che il ragazzo era Roberto e sorrise. Dopo neanche cinque minuti si fermarono e Raziu incominciò a far scendere la lenza per i calamari. Indy stava preparando la sua attaccando un pezzo di pesce a degli ami legati ad una grossa tavola. Intanto pensava a Roberto e alla discussione sulle donne, forse aveva accettato l’idea che l’amore è un divenire e che non poteva capire fin dal primo istante quanto fosse grande ed importante, per cui alla fine bisognava inizare tutto giocando come i delfini. Si avvicinò al bordo della barca per pulirsi e battè con il palmo della mano  nell’acqua, come aveva fatto per chiamare i delfini. Raziu si agitò e velocemente tirò il filo della lenza e alla luce della lampara apparve un calamaro che appena Indy cercò di liberare dagli ami lo schizzò di inchiostro. I due commentarono contenti la pesca e subito Raziu buttò di nuovo la lenza sicuro che ne avrebbe preso un altro. Indy mise la mano nell’acqua per pulirla dall’inchiostro e subito senti qualcosa di morbido e liscio che scivolava nell’acqua facendosi accarezzare dalla mano. Si sporse dalla barca in tempo per vedere la coda del delfino scomparire nell’acqua oscura “Chi c’è?” chiese Raziu nel vederlo sporgersi dalla barca. “ niente – lo tranquillizzò Indy – un amico”
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eva-delle-corde · 5 years
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Quelli che il BDSM....
rubato sul web
Quelli che “ciao cagna”
Quelli che “ciao master”
Quelli che “ciao, sono alla prima esperienza, mi insegni tutto?” ed alla terza parola iniziano a farti obiezioni sul fatto che “il termine schiava mi sembra francamente offensivo e lesivo della dignità femminile…..”
Quelli che “sono Dom, però con la persona giusta posso anche essere switch…”
Quelli che “sono sub, però con la persona giusta posso anche essere switch….”
Quelli che “sono switch e non mi prende sul serio nessuno…”
Quelli che “buonasera Padrone, sono qui per servirVi” e quando gli rispondi “ma non sei la mia schiava, dammi pure dal tu che prima vorrei conoscerti come persona, sai com’è…” si offendono
Quelli che sono sempre collegati ma non scrivono mai.
Quelli che non sono mai collegati ma scrivono sempre.
Quelli che “ho capito che Il BDSM è la mia vita e voglio viverlo in maniera totalizzante!”, poi scopri che hanno coniuge, 2 amanti, 3 figli in età scolare, suocera inferma in casa a cui badare, yoga 3 volte alla settimana, corso di cucina cajun alla domenica mattina, triplo lavoro, possono chattare solo dalle 23,00 alle 23,10 al martedì e al giovedì ed incontrarti per una conoscenza preliminare soltanto nei giorni pari dei mesi dispari degli anni bisestili quando Mercurio è in terza casa con Giove e ti dicono “la mia vita non deve essere messa in discussione eh, questa è la base”
Quelli che “amore e BDSM sono due cose inconciliabili” e poi appena dici una parola gentile diventano così dolci che ti si cariano anche le unghie dei piedi
Quelli che “io non ho limiti” e poi alla prima cinghiata ti urlano “AHIAAAAAA! BASTA BASTA BASTA TI PREGOOOOOO!!!!”
Quelli che “io ho questi limiti che non supererò mai e poi mai” e poi alla prima cinghiata ti dicono “fammi quello che vuoi…”
Quelli che non hanno mai praticato e ti dicono “io non sono masochista”, e dopo la prima sessione della loro vita rivedono la loro posizione e con aria pensierosa ti guardano e dicono “però… non credevo….”
Quelli che “da quando c’è Internet non è più come una volta quando ci si riconosceva dalle parole in codice sulle riviste negli anni 80…ahhh, bei tempi quelli..”
Quelli che “da quando ci sono gli smartphone non è più come quando è iniziato il BDSM su Internet negli anni 90…ahhh, bei tempi quelli…”
Quelli che “sono un Maestro di Shibari” e quando gli chiedi che ne pensano del Karada ti rispondono “Non ci sono ancora stato, l’anno scorso ho fatto il Mar Rosso, sai c’era l’offerta…”
Quelli che “mi sono avvicinato alla filosofia BDSM approfondendo alcuni testi” e poi ti citano “50 sfumature …la TRILOGIA…”
Quelli che “le schiave di questo sito non mi rispondono,è pieno di fake e di maschi che si spacciano per donne, il sito fa schifo, è una truffa, mi rivolgerò all’Adiconsum, alla polizia postale, all’Onu ed anche a Putin se è il caso!!” e poi scopri che il loro messaggio di esordio è invariabilmente “ciao” + “epiteto a scelta”+ contatto skype.
Quelli che “il BDSM è una dimensione totalizzante dell’essere che si esplicita attraverso un libero incontro di corpi e spirito in uno scambio di ruoli spesso antitetico al quotidiano, eversivo nel suo svolgere una sorta di capovolgimento carnascialesco dei ruoli socialmente imposti traslati in una chiave dell’Es erotizzante che già Foucault, riprendendo De Sade, aveva individuato come via d’uscita dalla nevrosi della quotidianità”, e quando gli chiedi “è da molti anni che pratichi?” ti rispondono “In realtà non ho mai praticato XD!”
Quelli che “mi sono appena iscritta e ho 100 messaggi, alcuni mi hanno anche insultato…è uno scandalo!!!” poi nel profilo hanno un primo piano della topa senza una riga di testo
Quelli che “il BDSM è pev tutti, siamo una gvande famiglia che condivide una mevavigliosa filosofia e non facciamo distinzioni di ceto sociale, ti spieghevò meglio il concetto alla festa pvivata che ovganizzevò a fine mese nel pavco della mia villa a Covtina alla quale ti invito, sevata ponyplay..vicovda di povtave la biga..hai una biga vevo? No? Chi non ha una biga al giovno d’oggi daaaaai…se vuoi pvaticave attvezzati pevò!”
Quelli che “ciao…” “dimmi” “sono timida” “dico io?” “mmhh, no…” “e chi dice?” “mmhh, non lo so…” “facciamo testa o croce?” “ecco, mi prendi in giro perché sono timida!”
Quelli che “dai lo sappiamo che è un gioco, tra noi possiamo dircelo, siamo tutti qui per scopare e basta su, non giriamoci attorno troppo dai…” e quando gli rispondi “io non gioco e non sono qui “per scopare e basta”, per me è una ricerca vera” ti dicono “anche per me, volevo metterti alla prova….ora che so che sei serio/a possiamo procedere.”
Quelli che postano una foto presa da Internet ogni 20 minuti ignorando che esiste “Google immagini”
Quelli che “concorderete tutti con me che il BDSM è innanzitutto apertura mentale, accettazione delle diversità e tolleranza, e che i froci e le puttane che non lo capiscono devono essere espulsi dall’ambiente e bruciati vivi”
Quelli che “sono 25 anni che pratico, ho imparato a fare tutti i nodi esistenti al mondo inclusi quelli marinari ma lo ammetto: non ho mai capito come si pronuncia correttamente la parola bondage”
Quelli che “una sera ero strafatto con degli amici cioè troppo fuori volevamo andare a un rave e per sbaglio siamo finiti in un posto con tutta sta gente strana in pelle e in lattice…noo, guarda, troppo fuori, tutti pazzi, troppo ridere…cioè alla fine mi sono incuriosito e sono qui…come funziona la storia?”
Quelli che “Si, è vero, ho 20 anni ma sono straconsapevole di cos’è il BBMS eh, non giudicarmi dall’età….”
Quelli che “io sono uno che conta nella scena, ho anni e anni di feste, eventi, sessioni, pratiche, sperimentazioni, scoperte, ho brevettato tecniche di bondaggio che conosco solo io, mi costruisco le fruste da solo, ho un dungeon di 100mq attrezzatissimo in centro, conosco tutte le slave, Mistress, Master e schiavi nel raggio di 500km, giro sempre in dress code e sono fiero di quello che sono, non mi nascondo mica io, ci metto la faccia…” e poi quando gli chiedi il contatto skype ti dicono “eh, un attimo, la privacy sai…”
Quelli che “ma come funziona sto sito? Oddio non ce sto a capì nulla….” …inizi a spiegarglielo, si disconnettono di colpo e non li rivedi mai più...
Quelli che fanno un profilo, se ne vanno sbattendo la porta e facendosi bannare, rifanno un profilo, si comportano male e si rifanno bannare, rifanno un profilo e provano a comportarsi bene ma reggono per pochissimo e si rifanno bannare…
Quelli che organizzano un incontro per 3 mesi rimandando ogni volta e quando finalmente fissi un giorno certo non si presentano
Quelli che “cerco in un Master quello che mio marito non è e non potrà mai darmi, ma mi donerò solo ad un vero Master, al Padrone della mia vita” poi lo trovano, proclamano Appartenenza eterna, si fanno scoprire, incasinano un matrimonio, vanno, vengono, forse divorziano, forse abbandonano il BDSM per sempre e alla fine scoprono che il loro marito era “il loro vero Master”, poi tornano si fanno riscoprire e abbandonano il BDSM, poi il marito torna “il loro vero Master” etc.etc. (questa è autobiografica, alcuni e soprattutto alcune di voi che sanno tutta la storia la apprezzeranno particolarmente;))
Quelli che “il BDSM è anzitutto rispetto, fiducia e trasparenza” poi lei vede 3 Master e lui 4 slave ed entrambi se lo nascondono…
Quelli che “io sono un’anima nera, uno spirito inquieto, un lupo della steppa…il BDSM è il mio lato oscuro senza il quale non posso vivere”, poi con la prima persona di cui si innamorano fuori dall’ambiente ci fanno 3 bimbi e se gli parli di BDSM ti dicono “BDS cosa?”
Quelli che “ ma un sub a un Dom deve dare del tu, del lei o del Voi? E se il sub da del Voi al Dom il Dom non dovrebbe usare il plurale maiestatis? E da quando? Come si fa a capirlo? Qual è la regola?”
Quelli che “ma Gorean e BDSM che cazzo c’entrano scusate?”
Quelli che “se sei BDSM vero devi essere Gorean, oh yeah!”
Quelli che “Gorean va bene per alcune cose come le posizioni, ma la filosofia sottesa è sessista e schiavista…mi spiace, ma devono essere messi dei limiti”
Quelli che “Gorean non può essere analizzato come “una filosofia”..è un immaginario distopico dove il BDSM è la pulsione di fondo che viene sviscerata per contrapposizione, se si usano parametri etici è chiaro che il concetto è aberrante, suvvia, non c’è neanche bisogno di specificarlo…”
Quelli che “Cosa vuol dire Gorean?”
Quelli che “mio nonno non sapeva manco cos’era il BDSM ma a mia nonna gli dava certe cinghiate e la faceva stare al suo posto…quelli erano uomini, altro che quelli di oggi….”
Quelli che “mia nonna manco sapeva cosa era il BDSM ma mio nonno le dava certe cinghiate che la facevano stare al suo posto..finché un giorno lei si è stancata e gli ha fracassato un ferro da stiro in testa…quelle erano donne, altro che quelle di oggi…”
Quelli che “scusami ma cagna lo reputo comunque offensivo, siamo esseri umani e non bestie dai….” e poi chiamano la loro slave “troia”…
Quelli che hanno 2 profili e si rispondono da soli
Quelli che hanno 3 profili e si rispondono da soli a turno
Quelli che hanno 4 profili e creano una comunità nella comunità
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the-little-dreamer · 6 years
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Correre ancora
Buongiorno! Quest’AU è nata da una mia idea che poi @la-tizia-che-si-taglia0 ha voluto sviluppare. Quindi eccola qui, speriamo vi piaccia!  
(Vorrei precisare che è una storia molto triste, se vi da fastidio in qualunque modo non leggete.)
Detto ciò, buona lettura ♡
“Ehi amore, mi manchi tantissimo, odio dover venire qui per farmi una chiacchierata con te… questo posto mi mette decisamente troppa tristezza. In questo momento vorrei poterti prendere per mano e portarti via, vorrei poterti abbracciare e perdermi nel ritmo del tuo battito che suona all’unisono col mio, vorrei poter assaggiare ancora una volta il dolce sapore delle tue splendide labbra…” Una lacrima ribelle rigò il volto di Ermal, che stava seduto sulla tomba di Fabrizio e con lo sguardo incantato, quasi assente, fisso alla lapide del suo amato, strinse i pugni e cercò di essere forte. Gli faceva ancora male rendersi conto che questo era l’unico modo per parlare con suo marito. Prese un respiro e continuò “Avevo bisogno di parlarti, più tardi dovrò rilasciare un’intervista, mi hanno chiesto di parlare della mia carriera e ho davvero paura che possano chiedermi di te.” Altre lacrime, non riusciva più a trattenerle “Io… Ho paura di crollare sotto gli sguardi di tutto lo studio, perché ancora non riesco a parlare di te pensando che… che tu… ecco… Te ne sei andato.” Ermal pronunciò quell’ultima frase con voce flebile e rotta dai singhiozzi del pianto liberatorio in cui stava visibilmente crollando. Mentre piangeva era come se sentisse che l’amore della sua vita fosse realmente seduto accanto a lui, come se gli stesse davvero carezzando i capelli come solo lui sapeva fare. Era l’unico a poterlo fare, adorava quando era nervoso o agitato e lui lo abbracciava e con la mano nei suoi capelli gli sussurrava dolci parole per farlo calmare. Riportò lo sguardo sulla lapide, ma stavolta sorrise malinconicamente. “Purtroppo devo andare via, fra meno di un’ora dovrò essere in studio… ma adesso sono leggermente più tranquillo, perché anche non fisicamente tu sei e sarai comunque accanto a me. Più tardi ti vengo a trovare di nuovo. Te lo prometto. A dopo, ti amo”
(…)
“Ermal fra 5 minuti devi entrare in studio che comincia l’intervista” “Va bene grazie mille” rispose lui con noncuranza in quel momento era troppo occupato a farsi quante più possibili paranoie su tutto ciò che l’intervistatore avrebbe potuto chiedergli. Era intento a fissare il suo riflesso nello specchio, mentre continuava a sistemarsi la giacca e tentava di sembrare rilassato stampandosi in faccia un sorriso estremamente falso.  Si poteva facilmente notare quanto fosse nervoso, aveva le mani sudate e non riusciva a stare attento a quello che dicevano le persone che entravano ed uscivano dal suo camerino, aveva lo sguardo e la mente completamente persi. “Ermal vieni, devi entrare” lui pronunciò un “ok andiamo” molto poco convinto. Percorse un paio di corridoi e si trovò in studio. L’intervistatore lo fece accomodare in una delle sedie in plastica bianca davanti a lui, di quelle che sembrano gli sgabelli che stanno al bancone di un bar moderno. “Buona sera Ermal, come va? Ti senti pronto per cominciare?” Lui avrebbe tanto voluto urlargli un NO di quelli grandi quanto una casa, ma si limitò a sorridere e a mimare un sì con le labbra. “Bene, allora cominciamo”. Le prime domande erano state abbastanza semplici, riguardavano il perché avesse scelto di intraprendere questa strada e cose del genere, poi l’intervistatore gli chiese un po’ del suo passato, della sua infanzia e della sua adolescenza e lui riuscì a rispondere in maniera piuttosto velata. Infine arrivò il momento tanto temuto, la fatidica domanda… “Ermal, te la senti di rispondere a qualche domanda sulla tua relazione con il tuo ex marito Fabrizio Moro?” si irrigidì. Alla parola EX, Ermal cominciò a provare un po’ di fastidio “Lui è ancora mio marito, solo perché non è più tra noi non significa che non siamo più sposati” disse freddo. Il signore accanto a lui percepì il suo disagio in quel momento e lo guardò come per dire “scusa, ma non ho come aiutarti, mi dispiace” quindi esordì, continuando a fissare Ermal, con “Abbiamo parlato della tua vita di tanto tempo fa, ma adesso parliamo di un qualcosa di non troppo lontano, abbiamo un filmato da farti vedere…” Oh merda. L’unica cosa che in quel momento non sarebbe riuscito a reggere. Le foto di lui e della sua anima gemella. Partì il filmato con la foto di lui e suo marito il giorno del matrimonio. Strinse i pugni fino a farsi diventare le nocche bianche, cercò in tutti i modi di non cedere e, prima di reagire, di ascoltare ciò che stava dicendo la voce di sottofondo del filmato. Per il momento sembrava andare bene. In quella foto si trovavano all’uscita della chiesa con tutti gli invitati che gli lanciano il riso, stavano sorridendo in un modo estremamente istintivo, vero, sincero. È raro trovare quei sorrisi sui volti di entrambi, o meglio, era. Nella foto successiva si trovavano in spiaggia sotto le stelle, erano seduti su un asciugamano giallo e blu e si stavano guardando intensamente negli occhi. Spuntò un’altra foto e partì luci di Roma come sottofondo, si trovavano davanti al Colosseo, la loro stanchezza era visibile anche attraverso la foto, avevano le maglie sudate e gli occhiali da sole. Stavano ridendo. Poi partì una clip, era più vecchia rispetto alle altre. Si trovavano a Lisbona, dovevano registrare questo video dove si presentavano in Portoghese per l’Eurovision. Stavano ridendo come dei pazzi, perché Fabrizio (anzi FaBBBBrizio) non riusciva a presentarsi decentemente. Ci siamo. Una lacrima gli scese dall’occhio destro fino ad arrivare al collo. Poi un’altra e un’altra ancora. Prima che avesse potuto anche solo accorgersene si era ritrovato a piangere come un bimbo di 5 anni a cui si è rotto il giocattolo preferito. “Scusate devo andare un attimo” disse con la voce rotta dai singhiozzi del pianto all’Intervistatore ed uscì dallo studio lasciando tutti sorpresi, andò a rifugiarsi in camerino, sbattè la porta e si accasciò in un angolino. Pianse. Perché era l’unica cosa che si sentì di fare. Pianse. Perché senza Fabrizio si sentiva vuoto. In quel momento avrebbe solo voluto che suo marito fosse stato lì, accanto a lui, ad abbracciarlo e a dirgli che andava tutto bene. Purtroppo questa cosa non sarebbe mai potuta diventare reale. Fabrizio non c’è più e lui doveva accettarlo. Ma non in quel momento. Aveva ancora bisogno di sperare, di credere che un giorno avrebbe potuto svegliarsi e avrebbe potuto trovarlo sdraiato accanto a lui a sussurrargli che non lo avrebbe mai abbandonato e che lo avrebbe amato per sempre. Mentre piangeva sussurrava “perché non sei qui Amore mio, perché mi hai abbandonato in questo terribile mondo, io non voglio stare ancora qui senza di te, non riesco, eri tu il mio unico punto di fuga da questa realtà, eri colui che era riuscito a darmi un po’ di speranza, che era riuscito a farmi credere ancora a questo mondo malato. Mi manchi come l'aria…” Tra le lacrime e i brutti pensieri nella sua mente affiorò una frase, o meglio un pezzo di una canzone.  Allora cominciò a cantarla sottovoce “ Io mi ricorderò di te fra le luci dell’alba di ogni abbraccio per strada mi ricorderò di te perché infondo sai stavamo bene , dimmi se c’è una buona ragione per correre ancora senza di te...” dopo quella frase era come se la voce non volesse saperne nulla di uscire. L'unica frase che riuscì a pronunciare con voce estremamente sottile fu “Fabri, ti prego, trovami una ragione per correre ancora, prima che possa fermarmi del tutto e raggiungerti, non so più come fare… Ti Amo Fabrizio, non abbandonarmi ancora…”
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2:20
Perché mi sento così tanto vuota, e strana e vuota e ancora strana.
Perché è da una vita che mi sento così?
Perché cazzo non mi hai baciata stasera prima di scendere da quella cazzo di auto? Sembrava che stessi scappando da me. Vaffanculo.
Non ti accordi della mia assenza, ti scazzi se ti cerco, se ti dico di venire, se ti tengo troppo la mano.
Non ti manco veramente, tu riusciresti a stare benissimo senza di me, non ti mancherò da questa notte sino a Sabato prossimo. E mi fa stare male ahahahahhahahahahhahahahahahahahahhahahahahahahahhahahahahahahahhaha. Penso che senza baciarmi tu potrai vivere serenamente questa settimana, buon per te. Poi mi dici che cazzo c'hai, oh.
Tu non vuoi che "loro" (noi sappiamo chi) sappiano che stiamo insieme, perché faresti una brutta figura madornale a stare con una che considerano inutile, stupida e tutto il cazzo che ti pare. Che odio, mi sale una rabbia. Vorrei postare una foto con te, far vedere il nostro amore a quei pochi che diranno "che carini siete", sì, okay, amo queste stronzate, va bene? Ma non posso, no che non posso, cazzo; perché ti seccheresti, perché ti vedrebbero, nascondiamo e mascheriamo il tutto senza problemi. Sì, sì, che cazzo.
Vorrei metterla come profilo di qualcosa? Non posso; ci sono anche altri amici? Non posso o devo censurarti, che schifo. A volte mi chiedo se davvero mi ami, e se mi lascerai per qualcuno migliore di me.
Il pensiero non me ne uccide, perché è libero, sì, sei libero di fare ciò che vuoi, ma dimmi, perché queste piccole cose che per altri sono banali per noi sono tanto grandi e complesse?
Spiegamelo, perché io non lo capisco, a quanto pare sono troppo stupida.
02:39.
Piccoloatomodiunfreddouniverso
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[ Hunter & Logan _ 12/10/20 _ Dépendance _ #Ravenfirerpg #minirole ]
* Non vi era maggiore benessere se non in casa Price, in ogni punto di ogni loro possedimento la ricchezza politica, culturale, visiva sfavillava come non mai. Era qualcosa che si notava ad occhio nudo e che, a detta del giovane cugino, li rendeva estremamente affascinanti.  Ne era convinto, talmente convinto che spesso lo diceva per scherzo a... praticamente chiunque. Hunter era, infatti, un gran chiacchierone. Quella sera, stranamente da tutte le altre, aveva lasciato il locale in mano ai suoi bellissimi manzi-lavoratori e si era recato da Logan. Gli mancava. Hunter aveva un legame molto saldo con i cugini, ma i vari impegni gli avevano tolto la possibilità di passare del tempo con loro. Allison, bene o male, la sentiva di più, forse perché in fin dei conti lui era molto più femminile di chiunque altro. C'era un feeling, diciamo così. Pimpante, con un sorriso smagliante e con una giacca rosso splendente, il ragazzo si aggiustò gli occhiali che, udite udite, aveva indosso, e bussò alla porta. * - Sono io piccioncino del tuo cugino, sbuca fuori su. - Logan Magnus Price Logan non se la spassava come al solito in quel periodo, era tormentato dalle visioni incomprensibili e odiava se stesso , non volendo ammettere la sua capacità di legarsi a qualcuno che non fosse Allison o il cugino . Aveva bisogno di staccare un po' la spina e passare una serata con. Hunter era la scelta migliore, anche perché non si vedevano da troppo tempo e Logan sentiva la mancanza delle sue battute e del suo sorriso contagioso, in famiglia, era l'unico col quale potesse discutere dell'Italia e di Arte. Appena sentí la sua voce, si alzò dalla poltrona e corse alla porta, spalancandola e abbracciandolo senza farsi mancare due pacche sulla schiena . - Eccoti qui! Finalmente il tuo bel faccino! - Esclamò sistemandogli la giacca che aveva sgualcito stringendolo. - È casa tua, lo sai entra.- Mentre lo invitava, Dante, il cucciolo che Chelsea gli aveva affidato, iniziò ad annusarlo scodinzolando. Hunter Adam Cook * Hunter non aveva avuto mai problemi con con i legami, ma, questo doveva ammetterlo, avere a che fare con un miliardo di persone spesso anche sparse per il mondo lo stancava, ovviamente dopo averlo divertito. La vita per il ragazzo era una cosa così profonda e seria che il divertimento, quello sano, quello che spinge le persone ad essere chiunque esse vogliano, non poteva non mancare. Era probabilmente per questo che non poteva rinunciare alle serate, alle chiacchiere e all'altruismo che sempre lo caratterizzava. Hunter brillava e non solo, cercava di far brillare anche le persone che aveva attorno, era una particolarità che mai avrebbe modificato, era parte della sua personalità, gli scorreva nel sangue. Consapevole che le altre persone potessero sempre brillare, Hunter non riusciva a trattenersi con quella sua positività, nemmeno con il cugino. Logan era una di quelle persone che Hunter amava come un fratello, come parte di se stesso. Era cresciuto con Allison e Logan ed erano preziosi ai suoi occhi. Appena la porta si aprì e la figura di Logan apparve ai suoi occhi il ragazzo si buttò letteralmente fra le braccia, gli era mancato. * - Anche il tuo faccino, mi sei mancato, super sexy cugino michelangiolesco. * Esclamò sorridendo e portò una mano verso la sua guancia per lasciargli un tenero ed innocente pizzicotto. Era Hunter senza freni, semplicemente Hunter. Fece un passo in avanti ed i suoi occhi si soffermarono sui particolari di quell'abitazione, lo faceva sempre, l'esperienza da Versace in Italia l'aveva condizionato in questo. * - Ehi, piccolo cagnolino... Tu sei la cosa più bella di questa casa... * Ridacchiò e prese quel cagnolino in braccio. * - Allora, li accetteresti due cagnolini? Io faccio il secondo! Logan Magnus Price La famiglia Price era molto, molto unità da sempre, tra i loro comportamenti regnava un pacifico amore, nonostante Logan non avesse apprezzato molto il gesto del padre che avevammostrato le loro cicatrici o la madre che aveva finto di essere umana per anni. Era una persona comprensiva, sapeva scindere al meglio il rispetto e la preoccupazione, così aveva perdonato entrambi, continuando ad esser fiero del padre, così impegnato in politica da fare pensare a molti che fosse meritevole di una vittoria contro Maffei, ma così non era andata, si sarebbero però premurati di mostrare quanto i Price valessero. Era sempre stato un donnaiolo Logan, ma nessuno e niente veniva prima della sorella e del cugino. Negli ultimi tempi, la relazione solo sesso con Chelsea era diventata qualcosa di più serio e si vedeva, la dépendance dei Price, casa del biondo, aveva un tocco diverso e si notava che non fosse la mano di Allison. - Oh quanto siamo dolci oggi.. - Amava Hunter, avevano passato l'inferno insieme, per lui era come un fratello minore e come poteva , nonostante gli impegni, cercava di vederlo. La casa era semplice, lui e Ally ci passavano molto tempo , aveva un divano enorme davanti al camino e la televisione in alto su esso. Le pareti invece erano arricchite da qualche foto dei tre da piccoli e molte riproduzioni di quadri. L'arte era una passione che ai due ragazzi era rimasta dentro. - Certo! Allora ho due cagnolini adesso no? - Rise divertito, sedendosi sul divano. - Prendi quello che vuoi da bere .. da mangiare .. e raccontami tutto quello che è successo mentre non ci siamo visti.- Hunter Adam Cook * Nonostante i visibili problemi che avrebbero potuto vedere quei piccoli giovincelli, Hunter non poteva dire che la sua famiglia fosse un intralcio all’amore e alla pace di chiunque, anzi, era il convinto proprio del contrario. Essere Price, anche nelle situazioni più difficili, gli aveva insegnato che mostrare i propri pensieri come le proprie cicatrici per proteggere le persone non era che il compromesso giusto per la giustizia. Rispetto a Logan che aveva dovuto perdonare sua madre e suo padre, Hunter aveva apprezzato il gesto, perché aveva visto in esso non l’umiliazione del proprio corpo in quanto tale, ma l’umiliazione della popolazione di Ravenfire che doveva sopportare cose del genere. Avrebbe potuto urlare contro quella violenza anche in quel momento, Hunter ne era convinto. Come tutti i componenti della sua famiglia, Hunter brillava, seppur a modo suo, continuava a farlo senza o con compagni. Logan, contrariamente, era rinomato per il suo passare di donna in donna, ma ad Hunter importava il suo bene dunque non lo criticava affatto, anzi... * « Dolcezza porta dolcezza. Sei tu quello più zuccherino del solito. » * Ci scherzò su teneramente parlando, Hunter era così in sintonia con suo cugino che lasciava ogni possibile velatura negativa del suo io fuori dalla porta, compresi soprattutto i mal di testa che lo perseguitavano. Gli occhi del giovane osservarono il camino, poi le pareti e accennò un sorriso a quelle foto. * « Siamo sempre stati stupendi. » * Sussurrò, cambiando per qualche secondo argomento, ma rinvenne velocemente. * « Sì, sono anche peloso. Ogni riccio un capriccio, abbaio e piagnucolo, ma non mordo. » * Rise divertito e all’invito del giovane pronunciò : * « Che bottiglie hai? E... patatine, decisamente... eccole.. » Logan Magnus Price Il cugino non era solo brillante ma anche in un certo senso, scoppiettante, amava infatti passare le serate con lui, specialmente quando si trovavano a fare battute che prevedevano sinceri sentimenti di interesse e non un desiderio di prendersi in giro. - Oh sì, sempre . Concordo, tu in particolare il più bello! E dimmi, come vanno le cose al locale?- Mentre parlava, cercando qualche recipiente per le patatine, Dante leccava le mani di Hunter . - Uhm vediamo, qui ho succo d'arancia, birra, vodka, gin, champagne e.. rhum. Qualcosa mi dice di prendere due flute ma non si sa mai.- Era quasi certo che il cugino avrebbe preso dello Champagne essendo sofisticato per i gusti, ma niente dava per scontato con lui. - In quel caso ho anche delle fragole di cui non conoscevo l'esistenza, potrebbero essere di Allison.- Ammise scrollando le spalle, le loro serate finivano sempre in discorsi filosofici o confessioni. Hunter Adam Cook * L’esser scoppiettante e brillante non era di certo sinonimo di sola apparenza. Hunter era così, era un tipo che sembrava di sola apparenza, ma spesso e volentieri quell’apparenza era soltanto il suo vero volto. Particolare, questo era vero, ma prezioso, proprio come le persone che gli stavano intorno. Una leggera risata animò le labbra del giovane Cook. * « Oh, beh.. La bellezza è nel sangue in questo caso, anzi direi nell’aria. Non incominciamo a fare a gara, lo sai che sarei capace! Vanno bene e sono molto soddisfatto delle persone che lo frequentano. Tutte persone alquanto squisite e... entrare lì dentro mi fa sentire meraviglioso, spero si sentano anche gli altri così. » * Veritiero e a tratti anche similmente profondo. Era così che si presentavano quelle parole, espresse a cuore aperto, mentre le sue mani venivano leccate dal cagnolino e si muovevano con eterna tenerezza e simpatia. * « Dovremo venirci a trovare nei due locali più spesso. Anzi... perché non si collabora con qualcosa di speciale? » * Propose e alla deduzione del giovane cugino annuì. * « Mmh.. Qualcosa ti dice bene. Andiamo di flute! » * Esclamò strizzando poi simpaticamente un occhio. * « Allison è sempre più alla moda di noi a quanto sembra! » * Finì, facendo elegantemente spallucce. * Logan Magnus Price Sapeva come prendere il cugino per la gola, sistemò i flute , le fragole in un vassoio e la bottiglia in una ball piena di ghiaccio. Fu servito sul tavolo vicino al divano, così che potessero bere e parlare tutta la sera, mentre Dante aveva trovato un altro amico per farsi coccolare. - Allison è sempre stata la migliore.- Disse riempiendo i flute e ammirandone il perlage, mentre ricordava di essere andato poche volte al locale del cugino. - Sono contento per il tuo locale, se ci viene in mente qualcosa possiamo sicuramente collaborare. Il mio è molto più classico e tranquillo, mentre da te si balla o sbaglio?- Ammiccando, porse il bicchiere di cristallo al cugino e sollevò il proprio. - Alla nostra.- ( Role conclusa 💕)
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arminissocute · 4 years
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Horror Night Halloween
HARLEQUIN – 6
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Luogo: Palco di Halloween Party – Knights
Quella sera
Subaru: ~.....♪
Leo: Heeeey~ Sei dei Trickstar, vero? Ucchu~☆
No aspetta, forse oggi dovrei dire questo... Trick or Treat ♪ Wahaha, siete vestiti da gattini, eh? Che carini!
Subaru: Mm? Uh, chi sei? Non so che succede, ma grazie...?
Leo: “Chi sei”? Ahia, che male! Però io dico sempre la stessa cosa, perciò non ho il diritto di lamentarmi, huh!
Fufu, mi sembra di ripetermi sempre ultimamente.
Questa situazione mi ricorda un po' la Yumenosaki del passato. Questo venire feriti e schiacciati da una forza enorme, e invisibile...
Ma ora, anche se è iniziata allo stesso modo, si sta concludendo in modo diverso. Ora può concludersi in modo diverso, e questo è grazie a voi.
Sono felice, e sono anche impressionato! Yup~ ottimo lavoro~♪
Subaru: Wah, fermo- uh, per favore potresti smettere di accarezzarmi la testa? Ora siamo nel bel mezzo dell'intrattenere gli ospiti, no...?
Makoto: Heeey, cosa sta succedendo, Akehoshi-kun? C'è qualche problema?
Subaru: No, è solo che questo tizio... ubriaco? ha iniziato a parlarmi...
Makoto: Come?! Aspetta, ma quello è Tsukinaga-senpai! È il leader dei Knights che volevi tanto conoscere, Akehoshi-kun!
Subaru: Ohh, davvero~?
Leo: Davvero davvero. Almeno per ora. A proposito, in effetti non mi sono ancora presentato a nessuno di voi a parte che a “Yuu-kun”.
Ciao. Sono Leo Tsukinaga, dei Knights.
Subaru: ...Piacere di conoscerti. Sono Subaru Akehoshi, dei Trickstar.
Leo: Okay! Felice di vederti! Ma chi se ne importa di me, guarda il mio costume! Sai abbiamo preso ispirazione da quel cavaliere senza testa che porta la morte, e così abbiamo pensato agli shinigami, i mietitori di anime--
Subaru: Ma sarebbe uno spreco presentarmi da solo, perciò chiamerò anche gli altri! Aspetta un secondo! Siamo arrivati un po' prima per prepararci alla performance, ma era così divertente che abbiamo iniziato ad andare in giro e chiacchierare con i visitatori e--
Leo: ...Mm? Scusa, abbiamo iniziato a parlare insieme! Dicevi?
Subaru: Uh~? Scusa, mi sa che stavamo facendo discorsi diversi, eh? Prego, dimmi pure~
Makoto: Ahaha. Su, voi due, non dite tutto quello che vi passa per la testa. Dovete anche ascoltare cosa vi dice l'altro. Davvero, voi due avete qualcosa in cui siete simili...♪
Leo: Hey, nessun problema. È così che è giusto che siano i giovani! Dovrei essere io a mostrare la pazienza di un senpai- di un adulto.
Se hai qualcosa da dire, dilla finché puoi. La vita è lunga, ma le persone sono infinite, sai- non sappiamo quando e dove ci potremo rivedere.
Fra poco comincia il live show. Da quando inizia, probabilmente non riusciremo più a chiacchierare così, no?
Subaru: Mm~... Avevo l'impressione di voler dire così tante cose quando avrei incontrato il leader dei Knights ma, nah, sono a posto così.
Probabilmente capirai tutto durante la performance.
Leo: Ne sei sicuro? Non importa quanto tu usi bene le parole, non si capirà neanche un terzo dei tuoi veri sentimenti!
Se credi che tutti ti capiranno solo perché canti con tutto il tuo cuore... allora ti faccio le mie condoglianze! Se la vostra “strategia” è questa, non vincerete mai contro di noi.
…Aspetta, ora sto iniziando a parlare quasi come quel testardo. Ah~, no, no! Ce l'ho con lui così tanto che ora sto diventando uguale a lui- amore e odio sono proprio due facce della stessa medaglia!
Subaru: Quel testardo...?
Leo: Qualcuno che un tempo era mio amico, e di cui hai esaudito i desideri. ...Oh?
Ritsu: Hei, Ou-sama ♪ Sta diventando movimentato qui, huh?
Leo: Ohh, Rittsu! Stai meglio? Come va~? Cavolo, sono felice che sei riuscito ad arrivare prima dell'inizio dello show ♪
Sei mancato a me e ai fan!
Ritsu: Fufu. In effetti, grazie ad Anzu e a Corgi, mi sono rimesso un po' più in fretta. È stato carino e rilassante, mi sono divertito a questo Halloween.
Be', per quanto potevo... considerando che ho riposato la maggior parte del tempo.
Mi sono rimesso quasi del tutto, perciò starò con voi sul serio. Dove sono Secchan e gli altri? Mi sento un po' come se... mi mancassero davvero tutti... ♪
Leo: Ahh, sono di qua! Ti ci porto! Ehehe, teniamoci per mano~♪
Ritsu: Questa non è l'outfit giusta per dire “ehehe”, sai. È troppo elegante.
...Be', a dopo, Trickstar. Ci vediamo sul palco. Non vi cederemo la vittoria tanto facilmente, perciò scervellatevi un po' su come farete.
Leo: Sì, in bocca al lupo! Faccio il tifo per voi sul serio!
Ma ricordate. Non siamo dei rivali di basso livello da shonen manga messi apposta per far crescere i protagonisti-
Se abbassate la guardia, vi faremo a fettine.
Subaru: …!
Leo: Trick or Treat!
Wahaha, il vero divertimento inzia ora... ♪
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sanremista-dal51 · 4 years
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Cuore mio Che te ne stavi lì confuso e intimorito al buio fino a ieri Cuore mio Che novità ti stai slegando, divincolando E non rispondo e non ragioni e senza tante spiegazioni dici Ormai è ora, ora Quando il cuore non ha più paura Quando il cuore non lo tieni più Tu lo leghi tu, lo inchiodi e lui vola Come il mio che non lo fermo più, come potrei Oh, dimmi come potrei Oggi nasce il sole dentro le mie mani Cosa me ne frega adesso, se mi brucerò domani No non lo so se m’innamorerò So soltanto che ora mi sento più vera, più sicura Quando il cuore non ha più paura, cosa gli fai Quando il cuore non ti ascolta più Sfonda il muro e manda tutti affan gloria Come il mio che non lo freno più, come potrei Oh, dimmi come potrei Quando il cuore non ha più paura, cosa gli fai Di sbagliare, di soffrire un po’, me ne pentirò Meglio una ferita che sprecare la mia vita A cercare in torno solo il grande amore eterno No, se sei quello giusto non lo so So che è nata una storia e mi sembra più vera, più sicura Perché il cuore non ha più paura Quando il cuore non ha più paura, cosa gli fai E i consigli non li regge più L’aria che respiri sembra molto più pura Quando il cuore non ha più paura dell’amore, cosa gli fai Quando il cuore non ha più paura di sbagliare, cosa gli fai Di soffrire un po’ per amore, cosa gli fai Quando il cuore non ha più paura dell’amore. (Giampiero Artegiani) #sanremo #sanremo46 #sanremo96 #sanremo1996 #festivaldisanremo #nuoveproposte Brano: Quando il cuore Immagine: Quando il cuore è giovane (When the Heart is Young) - John William Godward - 1902 https://www.instagram.com/p/B_cmU_6ljAv/?igshid=aoyfffenbf0z
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- Ciao - Ciao! - Come stai? - Davvero ti interessa saperlo? - Se l’ho chiesto vuol dire si. - No perché di solito la gente lo chiede quasi fosse una forma di automatico perbenismo, senza ascoltare esattamente cosa rispondi ed in effetti alla fine si risponde sempre “tutto bene” anche quando bene non va. - Ma quindi stai bene o male? - Non lo so. - È una risposta che il mio finto perbenismo non riesce a decodificare quindi mi hai messo in difficoltà. - Scusa, non volevo. - Non ti preoccupare, potresti rettificare la risposta dicendo “molto bene grazie!”? - No, preferisco dire “va malissimo” se proprio devo scegliere. - Ok dai, è già qualcosa. - Molto bene. - Hai visto! Ti ho già tirato su, hai detto molto bene! - Era una forma di intercalare… - Ah. - Non è niente di irreparabile, c’è gente che sta molto peggio di me ed anzi neanche mi dovrei lamentare più di tanto. - Siamo qui da cinque minuti ed abbiamo trasformato la domanda più banale dello stereotipo di conversazione tra due conoscenti in un dialogo da piece teatrale. Non va bene, io devo andare a prendere il bimbo al nido quindi potresti per favore dimmi cosa non va così io posso dirti la frase “amico mio, non ci pensare, vedrai che presto le cose miglioreranno e si sistemerà tutto”? - Ok mi sembra giusto, non posso negarti questo cliché. - Quindi? - Ma niente a parte l’ansia per un viaggio che se diventa ansia non è più vacanza ma una quantità di stress aggiuntivo che non ti aiuta di certo, è un po’ questa cosa che ho con chi muove i fili del mio destino. Vorrei dirgliene quattro, anche otto, dodici o sedici se potessi. Credo che chiunque sia, trova particolare gusto a complicarmi la vita, a darmi piccoli ma ben assestati ganci destri e sinistri proprio alla bocca dello stomaco nel bel mezzo di un round che ho cominciato bene, in cui sono in vantaggio ed in cui ho la netta impressione di poter potare a casa l’incontro. E invece no. - Nello specifico? - Hai presente quando hai l’impressione che la tua vita prosegua alla metà della velocità di quella degli altri, quando va bene? Ah no tu non puoi capirlo essendo già aiuto primario e sposato con una bellissima ragazza che ti ha già dato due splendidi bimbi. Cercherò di fartelo capire. Hai presente Inter e Juventus si? Ebbene tu sei interista ed io juventino, ed io mi sento come quando tu interista vedi me contento ogni anno alla fine del campionato. Capisci ora? - Certo che capisco, ma adesso sono arrivati i cinesi e sono cavoli vostri quest’anno. - Campa cavallo… - Vedremo - Non è questo il punto, il punto è che mi sento bloccato in una dimensione non mia. Per esempio c’è questa cosa qui che mi sono preso una cottarella. - Ma davvero? WOW era ora, te la sei dimenticata alla buon ora la letterata. - Diciamo che sono rimasto in zona, più o meno. - Sei sempre scontato e banale. Lettere classiche o moderne? - Non diamo particolari ai nostri lettori che li porti ad errate e fantasiose conclusioni. - Abbiamo dei lettori? - Probabile. - Questo è un passaggio che mi sfugge ma sul quale non voglio indugiare. - Sarà bene. - Mi dicevi dunque di questa ragazza… - Poco più di un interesse, non ricambiato. Probabilmente per lei ho la stessa importanza di una virgola nello Ulysses di Joyce. - Dove sta il problema dunque? - Il problema sta che io ci metto mezzo secolo ad interessarmi a qualcuno, colui che muove i fili del mio destino si diverte a farmi provare qualcosa per ragazze eccessivamente belle o eccessivamente intelligenti o un misto delle due cose ed io finisco per convincermi che è quella giusta ma alla fine arriva la pazza miliardaria a metterla in fuga o semplicemente dopo avermi detto ti amo cambiano idea dopo poco, a volte dopo solo un mese. Un mese capisci, un mese? Come fai ad innamorarti e disinnamorarti in un mese? Santo cielo, non pensavo di essere così una brutta persona da meritarmi tanto. Non cito nemmeno poi chi professa di starti accanto, di sostenerti, di volerti bene, di aiutarti nelle difficoltà e poi ti liquida con pessime scuse che stanno a metà strada tra il rancore ed una macchina nuova. È come se in un’altra vita mi fossi comportato come Hitler ed adesso mi ritrovassi come pena da scontare l’essere un personaggio perennemente deluso come nei libri di Moccia; sperando che siano effettivamente così i libri di Moccia perché non ne ho mai letto uno ma mi serviva qualcosa di spregevole da porre come esempio. - Tutti soffriamo per amore, non sei l’unico e non lo sarai mai. - Eliminerei volentieri il tuo personaggio da questo dialogo, non mi sei d’aiuto ma mi servi come sparring partner quindi non posso fare a meno di te. - Abbiamo tutti bisogno di qualcuno. - Oh finalmente, hai detto qualcosa di intelligente. Tutti abbiamo bisogno di qualcuno, chi dice di essere single e di stare bene semplicemente mente. - Semplicemente mente è una roba da twitter, me la segnerei per un eventuale uso futuro. - Sarà stato usato almeno cento miliardi di volte, aggiornati. - Ok scusa, sono un personaggio spalla veramente scadente. - Puoi dirlo forte. - SONO UN PERSONAGGIO SPALLA VERAMENTE SCADENTE. - Facciamo fast forward su questa indecenza? - Dicevamo della biondina. - Perché dovrebbe essere biondina? - A te piacciono solo biondine, castano chiare, occhi verdi o azzurri. In pratica sei innamorato dalla Germania in su. Sei nato nel paese sbagliato, nella regione sbagliata, nella città sbagliata. Sei sbagliato. - Mi pare che l’ultima non fosse così. - Hai avuto anche tu il tuo periodo di sbandamento. - Questa era carina, non te la cancello. - Che gentiluomo! - Altro punto: il gentleman. Lo sono troppo. Insomma sono troppo gentile, troppo formale, troppo empatico, troppo attento agli altri. Chiedo sempre come stanno e mi interessa davvero! Mi faccio spiegare malanni, finisco con fare piccole lezioni di fisiopatologia, ci aggiungo consigli letterari, li condisco con stupide massime quasi fossero pillole di buon vivere che sfioriscono nella banalità. Non va bene. Non sono diretto, non riesco a corteggiare facendo capire di stare corteggiando, faccio trasparire interesse e l’unica arma che ho è quella che lei - sfinita ma interessata - mi faccia capire senza ombra di dubbio di provare qualcosa, altrimenti finisce tutto lì e buona notte. - C’è di buono che non sarai mai uno stalker. - Io? Ma figurati, piuttosto la morte. Non riesco ad essere pedante, mi viene il vomito anche solo a pensare che qualcuno lo pensi di me. - Però insistere spesso è la chiave dei grandi amori. Non lo vedi mai C’è posta per te? - Maria de Filippi è uno dei motivi per cui il Berlusconismo ha portato in coma irreversibile questo paese, insieme alle leggi ad personam, il grande fratello e Bruno Vespa. - Allora non saprai che i grandi amori sono anche quelli del tipo: Io lo odiavo ma poi ha insistito insistito ed alla fine mi sono innamorata. - Ho letto Jane Austen, posso anche fare a meno di Maria de Filippi per sapere certe cose. - Il solito radical chic di sinistra con la puzza sotto il naso che si atteggia a superiore. Meriti di restare solo a vita. - Ho solo detto che certe cose accadono da sempre, non mi serve la tv spazzatura per capirlo. - Quello che trovi concentrato in una puntata di Temptation Island non lo trovi in tutta la letteratura russa del primo novecento. - Mi tengo stretto Bulgakov. Sapevi che era medico? Un sacco di scrittori famosi erano medici: Cechov, Crichton, persino il dio dei manga Osamu Tezuka. Un giorno anche io avrò una storia da raccontare e diventerò un medico-scrittore. - Vola basso - Si può andare più giù di rasoterra? - A volte. - Io volevo solo lamentarmi del destino. È come quando ti aspetti una reunion degli Oasis ed invece tornano sulla scena i cugini di campagna. Che vita di merda. - Hai un futuro come scrittore allora. Ma torniamo alla biondina o moretta o chissà magari è nipponica, con te non si sa mai. - Non c’è molto da dire, sarà piena di ammiratori molto più convincenti di me, che la chiamano molto più di me, che si sbattono per conquistarla e che non stanno lì a sperare che le cose cadano dal cielo per imposizione divina. - Almeno sai dove sbagli ma dubito riuscirai mai a cambiare, se uno nasce Rugani non può morire Cuadrado. - Questa battuta temo sia illegale in almeno 68 stati. Posso solo dire una cosa: vergogna. - Non cambia la sostanza delle cose. - Vero, resterò veramente solo tutta la vita. La cosa mi terrorizza. Alle volte sono convinto che le mie passioni colmino tutto, l’amore per i vestiti, la passione per la lettura, i miei vinili, i Beatles, gli Smiths, gli Oasis, i Radiohead, LE M&M’S! Invece no, poi metto la testa sul cuscino e vorrei che qualcuno pensi a me nello stesso modo in cui io sto pensando a lei e non succede da molto tempo. Per questo sono incazzato col burattinaio: mi stai già rovinando il presente, adesso ti stai prendendo anche quello che mi tiene ancora in rotta. I sogni sono la parte migliore della vita, si materializzano quando nessuno può vederti, mentre dormi. Burattinaio, se mi prendi anche i sogni mi fai un torto molto più grande di ogni mia possibile colpa. Riflettici bene, dedicati a qualcos’altro di più soddisfacente, che ne so’, coltiva bonsai, fai un corso di decoupage, datti all’uncinetto, partecipa alla maratona di New York, impara il thailandese, iscriviti ad un corso di cucina, SCOPA santo dio SCOPA. Ma non rompere i coglioni a me che sono impegnato in un lavoro molto più importante del tuo, essere felice. - Parole sante. - Scusa se ti ho annoiato, adesso devo scappare. Comunque ci risentiamo così magari prendiamo un caffè! - Ma certo, quando vuoi. - Oh che maleducato, non ti ho nemmeno chiesto come va: Maria, i bimbi? - Molto bene grazie.
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simodevil · 7 years
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TEST
Ho trovato qui su Tumblr questo test carinissimo e mi pareva un'ottima occasione per farmi conoscere di più dai miei lettori😘 Partiamo dalle cose principali: 1. Età: 17 ma ancora per poco, ad Agosto sono 18!
2. Altezza. 181
3. Capelli lunghi o corti? Corti con il ciuffo lungo
4. Posta una tua foto. Eh ciao
5. Fumi? Se sì quale marca di sigarette? Normalmente no
6. Look naturale o costruito? Naturalmente costruito
7. Caratteristica dei tuoi occhi. Nessuna
8. Che fai nella vita? Studio
9. Ti senti bello o brutto? Bah, dipende dai giorni, per il resto lascio giudicare dagli altri
10. Hai tatuaggi? Se sì, quali? No
11. Hai piercing? Se sì, quali? No Ora passiamo alle cose interessanti. 
Hai mai: 12. Perso la verginità. No
13. Fatto sesso in luoghi pubblici. No
14. Fumato erba. No
15. Fatto uso di droghe pesanti. No
16. Bevuto tanto da vomitare. Purtroppo sì 
17. Tradito. No
18. Rubato. No
19. Deluso qualcuno. Se sì (e vuoi dirlo), chi e perché? Si, ma lasciamo stare
20. Detto una bugia per far star meglio qualcuno. Oh si. L'ultima volta che: 21. Hai abbracciato qualcuno. Oggi
22. Hai baciato qualcuno. Se intendete sulla guancia allora ieri se no, siccome sono un povero sfigato, mai
23. Hai fatto l'amore. Mai (povero sfigato mood: on)
24. Hai bevuto. Sabato
25. Ti sei sentito in imbarazzo. Sabato
26. Hai pensato di fuggire. Tanto tempo fa
27. Hai pianto. Non ricordo, meglio così.
28. Hai riso fino a sentirti male. Ieri
29. Hai avuto la febbre. Quest'inverno
30. Ti sei fatto film mentali che non avevano senso. ALWAYS Ora prendi il tuo telefono e dimmi: 31. L'ultimo messaggio ricevuto. La mia migliore amica che mi vomita i suoi scleri addosso 😂 
32. La foto più bella che hai nel rullino. Un paesaggio dei miei amati monti 😍 
33. L'app che usi di più. WhatsApp 
34. Il messaggio che più ti ha fatto emozionare. " Eh, si, sei figo" ma era un messaggio vocale
35. La persona più importante della tua rubrica. La mia crush 😍😂 
36. La persona che odi di più nella tua rubrica. In questo momento non posso dirlo, ma sappiate solo che é un maschio, caucasico e bianco che inizia con la C 
37. La nota che hai salvato che ti piace di più. "L’imperfezione è bellezza, la pazzia è genialità, ed è meglio essere assolutamente ridicoli che assolutamente noiosi." Marylin Monroe 
38. Il video che più ti fa ridere. NON SO SE SIA COSÌ ANCHE PER VOI MA QUELLI IN CUI LE PERSONE CADONO MI AMMAZZANO. 
39. La cosa che non cancelleresti mai dal telefono. Sempre il numero della mia crush 
40. La canzone che ascolti sempre. Born this way di GaGa Ora invece devi scegliere: 41. Treno o aereo? Treno
42. Thè caldo o freddo? Caldo
43. Amare o essere amato? Chiedo l'aiuto da casa 
44. Baciare o essere baciato? Idem
45. Piangere o fingere di star bene? Piangere
46. Dolce o salato? Salatoo😍
47. Film o telefilm? Telefilm (HTGAWM É LA VITA) 
48. Cinema o Streaming? Facciamo gli illegali 😏 
49. Spotify o YouTube? YouTube 
50. Cuore o cervello? Cervello Come approcci con chi ti interessa: 51. Mandi tu il primo messaggio o aspetti di riceverlo? NON SCRIVO E NON RICEVO...
52. Ti esponi o resti vago? Vaghissimo... massonico!
53. Esprimi i tuoi sentimenti o li mascheri? Divento Zorro 
54. Lasci correre o sei pignolo? Spesso lascio correre 
55. Combatti per far rimanere o lasci andare? Combatto. Tanto, Ma alla fine se devo mollare mollo 
56. Sei geloso o no? Beh, si
57. Cerchi di dominare o vuoi essere dominato? Ma... questa risposta balzaa 
58. Baci per primo o aspetti che sia l'altro a farlo? Mai baciato, vi lascio intuire la risposta 
59. Solitamente fingi che non ti importa? Si
60. Esci in pubblico o preferisci evitare? EVITIAMO. Ora arriviamo alle cose personali: 61. Ami qualcuno? No... boh, no... no...
62. Il tuo più grande rimpianto. Non essere stato me stesso per molto tempo 
63. Il tuo più grande rimorso. Non essere riuscito a farmi capire 
64. Ti manca qualcuno? Si.
65. La tua paura più grande. La solitudine
66. L'esperienza che ha segnato di più la tua vita. Il divorzio dei miei
67. L'amore che avresti voluto che durasse. Non c'è mai stato 
68. La cosa più immorale che hai fatto in amore. Mah, se stalkerare è illegale allora questo ahaha 
69. Se potessi tornare indietro, c'è qualcosa che diresti o che non diresti? SI, SI, SI.
70. Ti piaci? No...
71. La cosa che cambieresti a tutti costi del tuo carattere. Forse la poca consapevolezza 
72. La cosa che ti ha fatto piangere di più nella tua vita. Gli eventi connessi al divorzio dei miei 
73. Il problema psicologico più grande che hai. Mmm, ne ho troppi per sceglierne solo uno 
74. La delusione più grande che hai ricevuto. Non la ricordo, o forse non voglio ricordarmela 
75. La volta in cui ti sei sentito più stupido. TROPPE 
76. Il nome che ti fa battere il cuore. G❤️ Passiamo all'arte: 77. La canzone con la melodia che più ti emoziona. Lights and Shadows
78. La citazione di una canzone che più ti rispecchia. Born this way
79. La canzone che esprime la tua situazione. Je t'aime di Giulia Luzi 😂🙈 
80. Il tuo cantante preferito. Lady Gaga senza dubbio 
81. Il film che ti ha fatto piangere di più. La teoria del tutto 
82. E quello che ti ha fatto ridere di più? Hotel Transylvania 
83. Sai disegnare? Scarabocchio
84. L'arte che più ti piace. Scrittura
85. Libro preferito? La principessa sul pisello di Luciana Littizzetto 
86. Quando ascolti una nuova canzone, poni attenzione più sul testo o sulla melodia? Melodia, successivamente testo L'atmosfera si riscalda. 87. Hai mai pensato di far sesso con qualcuno di irraggiungibile? ORCA DEH... 
88. Hai mai ripensato a un avvenimento hot vissuto? Si, pentendomene 
89. Sei mai stato attratto da qualcuno del tuo stesso sesso? MA CHE DOMANDE...
90. La persona più bella del tuo stesso sesso? MA CHE DOMANDE PT. 2 
91. E del sesso opposto? Ah beh, Ashley Benson 😍
92. Hai mi vissuto situazioni imbarazzanti hot? Si...
93. A che età la prima volta? Com'è stata? Non c'è mai stata... 
94. La cosa più strana che ti è successa in quel campo? Credo nulla Dulcis in fundo. Vorrei ma non posso. 95. Il luogo che più ti piacerebbe visitare. Norvegia 
96. Il messaggio che vorresti inviare. "Ti voglio." 
97. La cosa che vorresti fare più di tutte. Divertirmi sempre 
98. La cosa che vorresti comprare. Un jet privato per scappare in qualunque momento 
99. La camera dei tuoi sogni. Versailles 
100. L'incontro con la star che vorresti. Gagaa😍😍
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armsashelter · 7 years
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Dicono alcuni che L'amore ci frega, che siamo disposti a tutto pur di sentire le tipiche farfalle nello stomaco, che ne facciamo il centro del nostro vivere, che è la nostra priorità e la nostra costante, nonostante chi ce lo da è sempre una variabile. Dicono altri che l'amore non è nulla, una squallida illusione che ci culla e poi quando ti sveglia con uno schiaffo in viso, apri gli occhi e ti ritrovi senza terreno sotto ai piedi, e sei vuoto, cavo, senza forza e colore. Dicono ancora che l'amore ci condanna, ci rende dannati e peccatori, ci uccide e ci annienta, facendoci comportare come suoi schiavi perché nulla possiamo contro di esso, innumerevoli burattini sparsi per il mondo. Dicono poi che lo si può nascondere nelle nostre stanze buie, dentro di noi, ma non lo si può reprimere. Non lo si può schiacciare come si fcon i vestiti quando non entrano nel cassetto, diventano senza spessore e sembra quasi che non esistano. Dicono che più lo pressi e più ti scalfisce il cuore, più lo spingi per rimpicciolirlo e più si infila in te e non ne esce più. E tu, che volevo sfilarlo con l'ago, impercettibile, ti ritrovi a cucirlo all'infinito senza che i tuoi sensi te l'abbiano comandato. Dicono pure che l'amore è il motore che muove il mondo, l'antidoto e la cura di se stesso, l'antidolorifico per il mal di vita e per il mal di vivere. Dicono ancora che l'amore può tutto, che è una forza generatrice senza eguali che possono disintegrarla, neanche la più spietata e la più maligna può: la morte. Dicono che se hai l'amore hai tutto, sei completo, hai senso e hai il mondo tra le tue mani. Puoi sentirti il re del mondo, il padrone dell'universo, il dio dei cieli, l'uomo o la donna più fortunati della terra e che niente potrà mai cambiare ciò, nessuno potrà strapparti il destino che ti si è appiccato addosso, scelto da chi sa chi in chissà dove e chissà perché. E sai cosa dicono pure? Che l'amore ha tante strade che conducono a traguardi e sensazioni diverse, tanti colori che mescolati ti rendono ciò che sei, tante radici che ti rendono rigoglioso, tanti raggi che portano luce, tante pagine che compongono libri differenti, con finali e trame opposte tra di loro. Dicono che non esiste un solo concetto universale, perché così come esistono miliardi di anime sulla terra e chissà quante al di fuori, parallelamente esistono miliardi di definizione di amore. Miliardi di sfumature, miliardi di radici e di pagine, di strade e di raggi, di soli, di finali e di colori. E non è meraviglioso così? Come sarebbe noioso se a questo sostantivo si riducesse un misero significato, condiviso da tante teste tutte uguali, senza cuori, perché sarebbe solo una a battere. Ed invece, dicono che l'amore è...è. Infinito. L'amore è...mare, onde. senza inizio e senza fine. L'amore è e basta. Senza punto, solo punto e virgola senza limiti da sorpassare, e se pure ci fossero andrebbero cancellati. L'amore è tutto e niente assieme. L'amore è bianco e nero allo stesso rapporto, è vederci ed essere cechi. È opaco e trasparente. È salvarsi ed annegare, l'inizio della fine e la fine dell'inizio. L'amore è così tante parole che alla fine non ne è davvero nessuna. "Di cosa è fatto?" "Di corpo, di carne e di un cuore che pulsa. Un cuore vicino al tuo, sincronizzato sulla stessa frequenza cardiaca. Mezzo battito tuo, mezzo battito suo. Un battito vostro. Due mani che si sfiorano e non si vedono. Due anime affini che si cercano e si trovano, e si perdono all'angolo del mondo. Ma l'angolo non esiste. Come te, come l'amore. Come tutto ciò che porta il tuo nome, tutto ciò che contamini, che contagi. Nulla ha vita, nulla ha respiro. Tu, tu si, Ed anche io. Un oceano a coprirne il rumore, ed ho finito con l'inventarlo. Lento, cadenzato, ritmico. Mi accontento, come sempre, come mi accontento di me stessa. Mi accontento non di te che mi fai traboccare, che sei i passi che i miei piedi non riescono a compiere. Mi accontento delle ombre che sento addosso, della tua, del tuo respiro catturato in pochi minuti attraverso un apparecchio. E niente è più curativo, come un balsamo sulle ferite e sui lividi. Lenisci tutto, lenisci gli urti. Lenisci la vita. L'amore, te l'ho mai scritto che sei tu? Oh si, l'ho sempre fatto stupidamente, come mi rendi tu. Stupida e insulsa, piena e...giusta? Si. Ma non nel senso che tu sei l'incarnazione della parola, no. Perché diamine, non lo sei. Non posso ricondurti ad unica definizione, sei tutte quelle che cerco sul dizionario, sei più quelle che non conosco che quelle che so. E va bene così. Non sei le carezze e il sentirsi pieno che l'amore ti da, sei l'opposto. Tu sei l'opposto del mondo, anzi lo siamo. Non anzi non sei l'amore, no. Quello ha le farfalle calme e magiche, e tu invece hai i denti e le unghie e mi graffi e mi mordi. Eppure io mi aggrappo a tutto quello, mi appendo al pugnale che mi ficchi ogni giorno e poi mi estrai lentamente non so se per farmi ancora più male o se per farmi sentire meno dolore. Ma se per assaporarti, potrei solamente farmi accoltellare dolcemente da te, lo farei chiudendo gli occhi e fingendo che mi stai sfiorando sorridendo, che è dolce tutto quello e che mi cura invece di uccidermi. Si, dai, per la maggior parte lo sei. Un amore disastroso che mi porta alla deriva, che mi segue come un fantasma e che mi abita senza fine. Le stanze e le porte, le finestre sono sempre aperte. Eppure, dentro di me so che anche se avessi serrato tutto, tu saresti entrato comunque. Spazzato via ogni catena ed ogni chiave, ogni porta blindata. Senza cercarmi, mi hai già trovato. Giorni in cui provo a demolire tutto, giorni in cui costruisco mura per non farti più scappar via, Ma come fai a dissolverti da un momento all'altro se sei dentro le mie vene? Nel mio nome, nella mia storia, nel mio essere. Nei miei secondi, nelle scelte che prendo e quelle che non decido. Nel dolore e nella gioia, nei sorrisi che sanno sempre un po' di te. Sei ovunque eppure non qui, ti sento in ogni luogo, dove luogo non esiste sei. Allora, dimmi, potresti mai andare via da un posto che non c'è? Che non vedi? Che non percepisci? Potresti mai fuggire? Potrei mai fuggire io? Non ho scelta, tu non lo permetteresti. Ma se ne avessi l'opportunità, lo farei? Forse si, o forse no. Forse andrei via, correndo forte e poi ritornerei da te riprendendoti, riprendendoci. Ma noi, non tu ed io singoli, saremo intatti allo stesso modo, senza essere scalfiti. Perché potrei anche non averti mai conosciuto, potresti anche non essere mai esistito, o potrei anche non averlo fatto io, ma in qualche dannato e malvagio modo, ci saremmo sempre trovati. Ti avrei sempre trovato, senza volerti ma volendoti fortemente. Si tratta di percorsi irrazionali, che non hanno basi, o spiegazioni, nascono dal nulla e finiscono nel niente, ma in tutto quel tempo sono stati il tutto nel niente, come te che sei l'infinito nel niente di una vita breve e confinata. Ma non esistono confini per me, per te, per le anime e le parole nostre, solo nostre. Sei arrivato e mai te ne andrai, mai ti lascerò, mai mi lascerei, anche quando ti rimpicciolirai nel mio cuore, avrai sempre il sorriso e le mani bambinesche e impasticciate di colore, dei tuoi colori. Quella risata che tanto mi da e tanto mi toglie, sarà il sottofondo di tutti i respiri, che sia ad alto volume o appena udibile. Tu, tu sarai sempre un nome urlato a squarciagola che solo io potrò sentire, tra il caos del mondo. Il rumore del silenzio, il silenzio tra il rumore. Solo tu sai far rumore tra i pensieri miei, ed i pensieri miei sarai sempre tu. E se il tuo essere ovunque non è il mio qui, è così che devo averti, senza possederti. È così che ti ho, senza rinchiuderti, libero come l'amore che tutti narrano. Tanti auguri all'animo da bambino che un mondo cresciuto troppo in fredda e bruciato già a metà non riesce a tenere per mano. All'innocenza di un sorriso vero, che non fa più rumore, perché si perde in quelli falsi plastificati. Ma tu, tu rimani vero. Tu rimani con me. Io rimango con te. Serva me, servabo te. 'Salvami, ti salverò.' Anche solo amandoti, ti basta?
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