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holmes-nii-chan · 2 years
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Italian translation of “illicit affairs”, off ‘folklore’ — “relazioni illecite”
I've been asked to translate Taylor Swift's “illicit affairs” (from ‘folklore’, her 2020 album) as if it was a poem.
This means that the translation is meant to be poetic and to fully convey the original meaning; it isn't meant to be singable, as it isn't metrically coherent whatsoever.
Find the original text here. Below is my translation.
Accertati che nessuno ti veda uscire; cappuccio in testa, occhi abbassati. Di’ agli amici che uscirai a correre: avrai le guance arrossate al ritorno. Imbocca la via meno frequentata; di’ a te stessa che puoi sempre fermarti. Ciò che ha avuto inizio in splendide sale giunge al termine con incontri nei parcheggi.
Ed è questo il problema delle relazioni illecite, e degli incontri clandestini, e degli sguardi bramosi: nascono da una sola occhiata, ma spirano, e spirano, e spirano, mille volte e più.
Lascia sulla mensola il profumo che hai scelto apposta per lui, così da non lasciare nessuna traccia, come se nemmeno esistessi. Prendi le parole per quello che sono: una scemante e mutevole euforia; una droga che ha fatto effetto solo le prime centinaia di volte.
Ed è questo il problema delle relazioni illecite, e degli incontri clandestini, e degli sguardi bramosi: mostrano la loro verità un'unica volta, ma mentono, e mentono, e mentono, mille volte e più.
E vorresti urlare: “Non darmi della ‘ragazzina’, non chiamarmi ‘piccola’, guarda in che condizioni desolate mi hai lasciata; tu mi hai mostrato colori che sai invisibili con chiunque altro.” “Non darmi della ‘ragazzina’, non chiamarmi ‘piccola’, guarda in che razza di sciocca mi hai trasformata; tu mi hai insegnato una lingua segreta che sai ineffabile con chiunque altro.”
E sai benissimo che per te mi rovinerei mille volte e più.
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holmes-nii-chan · 2 years
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Ciao ! Vorrei farti la seguente domanda : se noi componiamo insieme le lettere che formano " Tsutomu Akai " e " Mary Sera " otteniamo kurodA(tA") maSuMi più le seguenti rimanenti lettere : e , a , ts , a , r ed i . Quest'ultime possono essere ordinate per assumere un significato ? Grazie e scusa per il disturbo .
Ciao! Grazie per la domanda.
Parto subito sollevando una possibile questione controversa: il tuo ragionamento si basa sull'anagrammare le singole lettere dei nomi ("T", "s", "u", "t", "o", "m", "u"), all'occidentale. Tuttavia, spessissimo in giapponese gli anagrammi funzionano a sillabe (perché la lingua ha degli alfabeti, appunto, sillabici): "Tsu", "to", "mu", "A", "ka", "i"... e da questo punto di vista il tuo ragionamento non filerebbe.
Chiaro, però, che non è necessario che si segua per forza questo modus operandi: un giapponese può benissimo anagrammare per lettere e non per sillabe.
Poi tu dici che rimarrebbero "e", "a", "ts", "a", "r" e "i". Ti fermo subito quando noto un "ts": in giapponese, il solo e unico suono autoctono con "ts" è "tsu". Non esistono "tsa", "tsi", "tse", o "tso"; si possono 'ricreare' se servono per scrivere parole straniere, ma non sono sillabe esistenti in sé e per sé. Siccome tra le lettere rimanenti che hai indicato non è presente una "u", e siccome di nomi si parla, ti direi che no, a mio parere con quelle lettere non è possibile risalire a nessuna parola di senso compiuto in particolare... Mi dispiace!
Spero di essere stato chiaro. Ciao! :)
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holmes-nii-chan · 2 years
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Rappresentazione della comunità LGBTQIA+ e omotransfobia in “Detective Conan”
In questo post vorrei fare un’analisi che, da quel che ho visto, non è mai stata fatta prima d’ora, cioè vedere se e come sia rappresentata la comunità LGBTQIA+ in Detective Conan, e quanta omotransfobia sia presente o meno nella serie.
Le opinioni presentate in questo post sono mie e non rappresentano in alcun modo il reale parere dell’autore o di chi detiene i diritti della serie: si tratta di una mera analisi di ciò che io personalmente ritengo si possa trarre da certi episodi rappresentati.
Lungi da me fare un’indebita riflessione morale sul maestro Gosho Aoyama in sé.
Quando abbiamo visto LGBTQIA+ in “Detective Conan”?
È presto detto. In ordine cronologico, se ne fa esplicito “riferimento” in soli due casi:
il caso del “Primo amore color ginkgo”, File 410-412, Vol. 40. Capitoli pubblicati per la prima volta nell’ottobre 2002;
il caso del “Karaoke con sorpresa”, File 619-621, Voll. 59-60. Capitoli pubblicati per la prima volta nell’agosto 2007.
Nel primo, vediamo la rappresentazione di una donna trans (o perlomeno di cross-dressing); nel secondo, l’allusione a una coppia omosessuale (anche se alla fine si trattava di un malinteso).
La “T” di LGBT: “Il primo amore color ginkgo”
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Non sappiamo di preciso se Haruo Chono sia una donna transgender o transessuale, o se si identifichi come uomo ma pratichi cross-dressing, o se si identifichi come non-binariə.
Si tratta di unə ex compagnə di classe di Agasa, che egli incontra per caso mentre va alla ricerca del suo primo amore.
Ecco un collage di alcune altre vignette in cui appare:
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Al di là dei singoli dialoghi, dal punto di vista linguistico Haruo Chono parla in modo molto “femminile” - che, in sé e per sé, non significa assolutamente niente, ma usa delle terminazioni o delle posposizioni che sono tradizionalmente ‘tipiche’ delle donne. Chiama Agasa “Hiroshi-chan” (quindi “il mio caro Hiroshi”, “Hiroshuccio”), che è un appellativo molto affezionato e vezzoso.
In generale, l’immagine data di Haruo qui è quella di una macchietta. I personaggi si meravigliano, guardandolə con un’espressione stupita, e quasi paternalistica, accondiscendente. Notiamo le righette presenti sulla fronte di Conan e Agasa, che dimostrano quasi un timore, un senso di straniamento nei confronti di qualcuno così queer.
Haruo pare essere un espediente di trama, perché i ragazzi lə scambiano per la donna che Agasa cerca... ma il fatto che sia trans (o cross-dressing, o altro) sembra un mero siparietto. 
Se è molto brutta la prima reazione di Conan (che vedete nella prima immagine del paragrafo, in alto a sinistra), il quale d’istinto, stupito, dice: “Un uomo?!”, è piacevole notare come, quando Haruo se ne va, nessuno faccia commenti; solo Genta si limita a dire: “Uff... Ci siamo sbagliati di nuovo!”, e poi tutti vanno avanti per la loro strada.
La “G” di LGBT: “Karaoke con sorpresa”
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Con questo caso arriva il succo della questione.
Parliamo dei Volumi 59 e 60, in cui avviene un caso a un karaoke; all’inizio si sospetta che il colpevole sia Eisuke Hondo (nella foto), per lo strano comportamento che manifesta, ma poi si scopre che è tutto un equivoco.
Ebbene: Eisuke va al bagno, e poi ritorna con un’espressione letteralmente terrorizzata. Cos’ha visto di così orripilante da fare questa faccia e da grondare di sudore?
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Ve lo dico subito: ha visto due uomini baciarsi.
Anzi, mi correggo: crede di aver visto due uomini baciarsi, perché in realtà erano un uomo e una donna molto muscolosa e dai capelli corti (che lui ha scambiato per un uomo).
Eisuke tocca la pura omofobia nel vero senso del termine.
Ha letteralmente paura di ciò che ha visto, è terrorizzato e traumatizzato dalla possibilità di aver visto due persone gay, suda freddo, trema, è oltremodo inquieto.
Ecco un collage che mostra quanto egli rasenti lo stress post-traumatico:
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Quando rivela che il suo volto costernato è frutto di tale orrida visione, anche Sonoko, Ran, Takagi e Megure reagiscono in modo plateale:
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Riporto la traduzione del passo:
[Nella pagina precedente, Eisuke accusa l’uomo coi baffi di aver baciato un uomo.]
“Eeeeh?!”
“Tsk... Era troppo eccitante per un moccioso come te?”
“B-Be’... Non è questione di essere un moccioso o meno...”
“Come sarebbe a dire? È per caso vietato baciarsi al karaoke box?!”
“N-No, se si trattasse di una coppia normale sarebbe tutt’altra cosa, ma credo sia ovvio rimanere sorpresi vedendo due uomini che si baciano...”
“Eeh?!”
“Ehm... Io sono un uomo comprensivo...!”
Be’, ci sarebbe tanto da dire, ma oserei dire che parli da sé... non è vero?
Takagi cerca di mostrarsi diplomatico adducendo la (purtroppo da molti condivisa) dicotomia “normale = eterosessuale”, che - e qui, è al 100% un parere mio - eticamente (filosoficamente) fa acqua da tutte le parti. Che cosa è normale? Chi l’ha stabilito, quando, e perché?
Carino anche Megure che cerca di fare l’uomo avanti coi tempi, tradito però dall’espressione sgomenta.
Ciò che emerge, ripeto, ha un nome: omofobia. Omofobia eloquentissima.
Anche qui questo malinteso (che ha portato alla luce la parte peggiore dei nostri personaggi) è utilizzato come strumento retorico per mettere sotto la luce del dubbio il nostro omofobissimo Eisuke. Una trovata abbastanza triste, se mi permettete.
Menzioni d’onore
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Anche se si tratta di un caso totalmente a parte, vorrei menzionare Seiji Aso (alias Narumi Asai). Seiji ha assunto un alias femminile per mettere a segno la sua vendetta; se ne parla nel caso della “Sonata al chiaro di luna”, File 62-67, Vol. 7.
Non è per nulla considerabile un personaggio queer, perché il suo è solo un travestimento, però ritengo interessante che prima di morire dia un’immagine piuttosto rilassata e tranquilla della sua mascolinità; dice che non ha avuto problemi a spacciarsi per donna perché ha sempre avuto “dei lineamenti effeminati” (vedi vignetta sopra). 
E ora, perdonate, ma sconfiniamo nell’headcanon: carissimi Masumi Sera e Hiromitsu Morofushi (alias Scotch), non mi convincerete mai che siete etero!
Naturalmente sto scherzando. Però, a mio parere, il tropo giapponese delle “bokukko”, ossia della “maschiaccia”, merita riflessioni a parte.
(invece, per Scotch, è tutta colpa della sua bromance [???] con Furuya. :D)
Ma era vent’anni fa!
Concludo questo post dicendo che sì, è vero: i casi che ho citato risalgono al 2002 e al 2007, quindi non c’è per nulla da meravigliarsi se non c’è stata attenzione alle tematiche LGBT che oggi sono (per fortuna) più sentite.
La speranza è che i tempi siano cambiati: ci si augura che se mai dei personaggi queer dovessero apparire oggi, nel 2022, sia riservato loro lo stesso trattamento degli eterosessuali (o dei presunti tali >:D).
Sono d’accordo che non si possa, in definitiva, fare una colpa a nessuno se al tempo la rappresentazione dei personaggi LGBT era quella che era. Però, a mio parere, la loro presenza non è affatto futile.
A chi obietterà che questo post esagera ad accanirsi su cose di 15-20 anni fa, non posso che dire che ritengo, al contrario, possa essere utile fare un’analisi critica di ciò che “è stato”, nell’ottica di riflettere su ciò che sarà. 
Ma in ogni caso, haters gonna hate. I’m just gonna shake.
Ciao!
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holmes-nii-chan · 2 years
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Ciao ! Vorrei chiederti nel file 196 Doito Katsuki è un anagramma di Kaitou Kiddo , ma perché ts diventa d ? GRAZIE !
Mi scuso per la risposta in ritardo. Bella domanda! I due nomi sono:
Kaitou Kiddo (Kaito Kid) Doitou Katsuki (Katsuki Doito)
Ora, devi sapere che in giapponese per raddoppiare una sillaba con consonante bisogna anteporre ad essa un "piccolo 'tsu'". Dunque in “Kaitou Kiddo”, abbiamo “Ka”, “i”, “to”, “u”, “ki”, “simbolo che raddoppia”, “do”:
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Ovviamente non si legge “tsu” ma si legge come la consonante che raddoppia... dunque è una “d”, però graficamente è un mini simbolo di tsu.
Per il suo alias cosa fa Kaito Kid? “Ingrandisce” quel simbolino, non considerandolo più un segno di raddoppio, ma un vero e proprio “TSU”.
Ecco allora che “Kaitou Kiddo” viene considerato “Kaitou Kitsudo”... e all’anagramma è semplice risalire.
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holmes-nii-chan · 2 years
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Grazie per tutto quello che fai con il DCFS, regali momenti di piccola gioia a tante persone anche solo permettendoci di leggere un fumetto o vedere degli episodi di questo cartone, grazie per farlo e per continuarlo a fare senza avere nulla in cambio
Grazie dei messaggi di supporto! <3
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holmes-nii-chan · 2 years
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Sulla parlata della misteriosa figura nera del File 1090
Attenzione, spoiler! In questo post si parlerà brevemente di contenuto altamente spoiler tratto dalle prime anticipazioni sul File 1090, che uscirà il 16 marzo 2022. Se non volete 'rovinarvi la sorpresa', non leggetelo.
Non so se avete visto le immagini spoiler del Capitolo 1090 di Detective Conan. Be', in una certa immagine si vede qualcosa di davvero particolare: un individuo col volto oscurato nell'ombra, una misteriosa figura nera che ha tutte le fattezze di una persona che conosciamo.
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Esatto: Renya Karasuma, il capo (?) dell'organizzazione degli uomini in nero. Ma sarà poi lui? Ai posteri l'ardua sentenza, ma direi che da questo collage che vedete sopra, la somiglianza pare esserci. A sinistra, vediamo la figura nera del File 1090; in centro, Renya Karasuma come rappresentato nel famoso File 1008; a destra, Renya Karasuma rappresentato nel Volume 30.
Ora, io non mi occupo di teorie, ma vorrei far notare la forma degli occhi e del naso. Peraltro, se avete visto anche le altre immagini spoiler, l'abbigliamento sembra lo stesso.
Ma come parla questo individuo?
Ebbene sì, abbiamo la grazia di 'sentire' tre balloon pronunciati da lui. Questa la trascrizione con le traduzioni. Rispettivamente: testo originale, romanizzazione e traduzione provvisoria del sottoscritto.
捨ておけ・・・ Suteoke... "Lascia perdere." 所詮 警察なんぞ Shosen keisatsu nanzo "In fin dei conti, la polizia..." 愚鈍な輩が群れてるだけよ・・・ Gudon-na yakara ga mureteru dake yo... "...è composta da un mucchio di idioti."
Poco importa che il capitolo non sia nemmeno uscito in Giappone (lol), che sia Karasuma o meno, sembra un individuo estremamente importante. Vediamo allora com'è, linguisticamente, la sua parlata.
Parla in giapponese standard. Questo significa che ciò che dice non contiene nessuna inflessione dialettale, e, udite, udite, questo potrebbe escludere che si tratti del famoso nonno di Momiji Ooka (di cui Kuroda parlava nel File 1088): se fosse lui, parlerebbe un minimo di dialetto di Kyoto. Non tiene la giustificazione che, essendo in un contesto formale, possa star parlando forzatamente in giapponese standard, perché la concezione di dialetto in Giappone è diversa rispetto all'Italia: i dialetti non sono considerati rozzi idiotismi con cui si esprimono i meno colti - tant'è che, a dimostrazione di ciò, Ayanokoji parla proprio in dialetto sul luogo di lavoro e con Kuroda. Naturalmente, non necessariamente questa nota è significativa.
Parla in modo lapidario, con una lingua scevra di formalismi. Se Muga Iori abbellisce molto i suoi discorsi per suonare più formale, questa persona invece parla in modo molto diretto, in una forma piana: non usa lo stile cortese desu-masu: notiamo una forma imperativa piana (quella che solitamente si usa con persone inferiori per età o posizione) e una forma "-te iru" che pure è piana - e, curiosamente, in cui viene troncata la mora "i" (e quindi "teru", non "teiru") che è proprio tipico del linguaggio informale.
Sono presenti però alcuni termini desueti, quasi altisonanti. È il caso di shosen, più ricercato rispetto ad altri avverbi come kekkyoku. Bella la parola yakara, che significa "individui", "membri di uno stesso gruppo", senz'altro più raffinato di un gretto yatsura ("tizi") - che peraltro Kuroda stesso usa, in un'altra pagina di questo capitolo. Degno di nota è anche l'uso della particella nanzo ("...e simili, ...e cose del genere, come...") che, pur essendo di per sé quasi un colloquialismo per nado (che ha lo stesso significato) è più signorile e diretto. Notiamo che anche Iori nel File 1088 l'ha usato, nella sua variante nazo.
Un termine dispregiativo: gudon. In tutto ciò, peculiare senza ombra di dubbio è la parola gudon, che è spregiativa e significa proprio "stupido, idiota, imbecille, cretino; lento, scemo". Rimane una dizione ricercata; ricordiamo che per esprimere un concetto del genere basta un semplice baka-na - che non traduco perché senz'altro ogni nerd che si rispetti conosce - come del resto dice (o meglio, pensa) Wakasa nel famoso flashback di Koji Haneda nel caso del quadrifoglio.
Questo è quanto. Se veramente si tratta di Karasuma, per quanto mi riguarda è un onore poter tradurre battute del capo in persona. In ogni caso, andateci cauti con le deduzioni. Nota che i testi italiani usciranno mercoledì 16 marzo 2022.
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holmes-nii-chan · 3 years
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La natura effimera e illusoria della libertà | Spinoza, Nietzsche e le neuroscienze
Nel libro "Lo scimmione intelligente" scritto dal biologo Boncinelli e dal brillante filosofo Giorello, si citano le parole di un noto teologo (Vito Mancuso) in merito alla libertà: "Come il vento appare libero nel suo andare e venire, così l'uomo, almeno qualche volta, giunge ad essere libero rispetto al mondo." L'interessante riflessione di Giorello è che, innanzitutto, il paragone col vento non sussiste: "[...] il vento non è affatto libero nel suo soffiare, solo che spesso non siamo in grado di indicare le cause scatenanti di questo o quel particolare refolo [...]", e ancora: "non posso che concludere che la cosiddetta libertà dell'anima si basa in definitiva solo sull'ignoranza".
È interessante notare come la nozione di "caso" non trovi posto nel rigoroso determinismo della natura, essendo piuttosto riconducibile alla semplice ignoranza delle reali cause dei fenomeni. Da sempre il tema della libertà individuale affascina filosofi, teologi e psicologi, ma oggi, con l'avvento delle neuroscienze (che studiano nel particolare il funzionamento del sistema nervoso) sembra meno fondata l'idea che il comportamento umano sia libero; in questo momento, se qualcuno mai stesse leggendo queste righe, sarebbe certo di poter interrompere autonomamente e liberamente la lettura del post per poi passare a fare altro, nel senso che siete convinti che nessuno sia in grado di prevedere ciò che sceglierete di fare; in realtà, la scienza ci dice che visualizzando il vostro cervello tramite una semplice risonanza magnetica sarebbe possibile prevedere e captare la vostra decisione qualche istante prima che la mettiate in pratica - di fatto, confermando per molti aspetti il carattere problematico del cosiddetto libero arbitrio, come secoli fa prevedeva la mente eccelsa di Spinoza.
Anche Nietzsche, peraltro, fu essenzialmente d'accordo con questa visione che inserisce ciascuna azione in un contesto più ampio: "[...] Noi pensiamo che tutti i sentimenti e le azioni siano atti di volontà libera: quando osserva se stesso l'individuo senziente considera ogni sentimento, ogni mutamento come qualcosa di isolato, cioè di incondizionato, privo di connessione: essi affiorano in noi senza collegamento con un prima o un dopo. Noi abbiamo fame ma [...] non pensiamo che [sia] l'organismo [che] vuole esser conservato, quella sensazione sembra farsi valere senza motivo e scopo, essa si isola e si considera volontaria" (Umano, troppo umano). Nelle sue opere, Spinoza assegna alla natura un ordine meccanico e fisso, stabilendo che nulla avvenga senza una causa specifica precedente. In questa visione, la libertà sarebbe una causalità "dal nulla" inconcepibile, non essendo determinata da qualcosa di precedente: "La volontà non può essere chiamata causa libera, ma soltanto necessaria; [...] e perciò non si può dire causa libera, ma soltanto necessaria, o coatta." (Etica, I, prop. 32) L'illusione della libertà deriva quindi chiaramente dall'ignoranza e dall'inconsapevolezza delle cause che determinano la nostra scelta. Con straordinaria lungimiranza, in una porzione successiva dell'Etica, Spinoza prevede anche che se fosse possibile osservare con precisione i meccanismi del nostro corpo, potremmo prevedere ciò che ci sembra una decisione 'libera': "Nessuno [...] ha conosciuto la struttura del Corpo tanto accuratamente da poter spiegare tutte le sue funzioni [...] il che mostra a sufficienza che lo stesso Corpo, in base alle sole leggi della natura, è capace di molte cose di cui la sua stessa Mente si stupisce [...]. Donde segue che gli uomini, quando dicono che questa o quella azione del Corpo trae origine dalla Mente [...] non sanno quel che dicono e non fanno altro che confessare con parole speciose di ignorare, senza meravigliarsene, la vera causa di quell'azione." (Etica, III, prop. 2) Anche Nietzsche ribadisce cinicamente: "Lo sfrenato orgoglio dell'uomo lo ha portato a rimanere profondamente e orrendamente preso in questa assurdità. L'esigenza di "libertà del volere" [...] domina ancora sempre nelle teste dei semicolti, la pretesa di assumere da soli la completa ed estrema responsabilità e liberarne Dio, mondo, progenitori, caso, società [...]." (Umano, troppo umano)
Quali sono le risposte della scienza? La neuroscienza ha dato un notevole sostegno alle affermazioni di Spinoza; si è dimostrato come la corteccia cerebrale di un uomo posto davanti a una scelta si attivi determinando l'atto "libero" otto decimi di secondo prima che l'individuo in questione diventi consapevole della propria decisione (Libet, 1979). Tempo dopo, utilizzando una semplice risonanza magnetica, alcuni studiosi sono riusciti a 'vedere' l'attività elettrica del cervello di alcune persone invitate a compiere una scelta semplice, notando alcuni processi cerebrali di segnali scambiati tra i neuroni che anticipano di qualche istante l'azione del soggetto (Haynes, 2004). Ma allora chi decide come e cosa fare? Il soggetto o il suo cervello, che solo alcuni istanti dopo ne informa l'organismo? Come pensava Spinoza, e come confermava anche Nietzsche - tra gli altri - l'uomo crede di scegliere in libertà ciò che è determinato a fare. Allora essere liberi è davvero un'illusione? È tutto un interscambiarsi di meri segnali elettrici? Forse sì. Ma l'uomo conosce i suoi limiti. Il cervello umano, come notava la scienziata italiana Margherita Hack, è più complesso di una galassia. Questa incredibile complessità rende così difficile distinguere e studiare i fenomeni biochimici che portano gli esseri umani a prendere decisioni che la libertà sarebbe di fatto la grande vastità gnoseologica delle risposte comportamentali; gli anelli dell'immaginaria catena delle infinite decisioni sono semplicemente troppi per poterli tracciare a ritroso: pur non essendoci niente di "casuale" e misterioso non siamo in grado di ricostruirli, e questo sotto certi punti di vista ci rende liberi.
Risorse citate (in ordine): - Edoardo Boncinelli, Giulio Giorello, Lo scimmione intelligente. Dio, natura e libertà, Rizzoli, 2012. - Baruch Spinoza, Etica, Armando Editore, 2008. - Friedrich Nietzsche, Umano, troppo umano, Adelphi, 1981. Altre risorse: - Benjamin Libet, Raffaello Cortina (a cura di), Mind Time. Il fattore temporale nella coscienza, Cortina Raffaello, 2006. - John Dylan Haynes, Posso prevedere quello che farai, Codice Edizioni, 2010. Sul pensiero di Friedrich Nietzsche vedansi anche: - Friedrich Nietzsche, La gaia scienza e Idilli di Messina, Adelphi, 1977. - Friedrich Nietzsche, Così parlò Zarathustra, Adelphi, 1976. - Friedrich Nietzsche, Ecce Homo, Adelphi, 1991. - Ferruccio Masini, Interpretare Nietzsche, 1978.
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holmes-nii-chan · 3 years
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Assaggi di grammatica molto avanzata | Dal File 1063, alias Camel e Akai alle prese col Giapponese complesso, di nuovo
Ciao. Qui Holmes, traduttore nonché adepto che stacanovisticamente soffre appresso a certe abominevoli frasi di Detective Conan.
In questo post mi soffermerò su due porzioni di testo tratte dal Capitolo 1063, ad oggi l’ultimo uscito, contenenti strutture particolarmente arzigogolate.
E ora, nonostante fosse ateo, il savio traduttore cominciò a ringraziare il cielo che dei capitoli con meno testo del solito gli fossero capitati proprio quando era più impegnato col lavoro. Cominciò anche a sperare che i capitoli successivi fossero altrettanto caritatevoli.
Esser(ci) senza star facendo: il ~ないでいる di Akai
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Forse alcuni di voi conosceranno la struttura ~ている: ponendo un verbo alla forma gerundiva in て e aggiungendoci いる, che di per sé significa “esserci, stare” (di un elemento animato), si crea un elemento grammaticale che indica lo “star facendo”, “l’esser fatto” o anche il “fare regolarmente” (azione in corso, stato e risultato del compimento di un’azione, ripetizione ciclica di un’azione abitudinaria; cfr. Mastrangelo, Ozawa, Saito, “Grammatica Giapponese”, Hoepli, pp. 156-158).
Tuttavia, la forma ~て di cui parlavo all’inizio ha anche una forma negativa; come in italiano si dice “non star facendo”, anche in giapponese questo concetto si può esprimere con la struttura (pressoché) equivalente ~ないで. Se troviamo un verbo in ~ないで, quindi, sapremo che significherà “non star facendo (e...)”, “non stando facendo”. È altrettanto vero, naturalmente, che ~ないで non si usa solo per collegare due proposizioni, ma funge anche da “aiuto” - per così dire, eh! - ad altre locuzioni che funzionano esattamente come col ~て positivo (~ないでください, richiesta negativa; ~ないでおく, mantenere il risultato di un’azione compiuta precedentemente, spesso usato in maniera contrastiva; ~ないでほしい, desiderio che una determinata azione non venga compiuta).
E quindi? Tutti questi preamboli tautologici per spiegare che ~ないでいる significa “trovarsi in una condizione (in cui...)”, “esserci” (いる) + “senza essere, non essendo nella condizione di aver fatto X”. Insomma: la frase di Akai è l’equivalente negativa del ~ている in qualità di risultato del compimento di un’azione. La condizione di Camel è quella di non essere in grado di scrollarsi di dosso, non riuscire a seminare (振り切れる) i suoi inseguitori.
E in italiano contemporaneo? Traducete con un semplice presente indicativo negativo: “non riesce” (+ “a scrollarsi di dosso”, “a seminare”). Tutto qua. Acta est fabula. Plaudite.
Non poter dire di essere così, ma certamente neanche cosà
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La traduzione, per avere un contesto:
...anche se non sono certo calmo e rilassato... ...dato che ho una Viper alle calcagna...
Il succo di tutto (TL;DR) è che Camel non perde occasione per sfoggiare strutture molto auliche e complicate anche in momenti concitati. Tipo, che so... quando il tuo passeggero è ferito gravemente e una banda criminale ti sta inseguendo a tutta birra.
La struttura che ci interessa è questo ~とはいきません, un corrispondente più cortese di ~とまではいかないけど - che, per carità, è grammatica di JLPT N1... Ma, pur essendo curricolare, rimane comunque peculiare e interessante!
Analizziamo la versione “standard”, che si studia sui libri (とまではいかないけど o とまではいかないが, è lo stesso):
~と. Posposizione che marca qualcosa che potete immaginarvi come un "il fatto che", "ciò che"; までは. Figuratamente, "addirittura". In senso lato, "fino a "; いかない. Letteralmente "non va", qui anche nel senso di "non va bene", "non sarebbe appropriato"; けど (o が). Letteralmente "ma...";
Seguitemi: se “addirittura una cosa come ciò [che ho appena detto] non sarebbe appropriata, ma comunque...”, allora “non si può dire che X, ma [sicuramente] Y”. Un esempio? Sto bevendo del Chinotto, e allora dico: “non posso certo dire che sia amaro come il fiele, ma sicuramente non è dolce”. Trasformando la frase che dice Camel (che vedremo nel paragrafo successivo): 余裕綽々とまではいかないけど. Quindi: “nonostante sia un’esagerazione affermare che io sia calmo e tranquillo [...è altrettanto vero che non sono poi talmente agitato da non poter neanche parlare]” - quest’ultima parte è sottintesa nel  けど. Ah, a proposito, 余裕綽々 è veramente innaturale da dire, in questa situazione. Suvvia, Camel!
Ma quindi, come siamo giunti a un ~とはいきませんけど da un ~とまではいかないけど? Semplice: まで, che in questo caso è quasi pleonastico, è un “addirittura” molto rafforzato che può essere anche rimosso, e rimane appunto solo とは (che ha anche altri significati, ma qui è proprio solo un まで). いかない viene reso più cortese e garbato (dopotutto, Akai è un superiore di Camel) mediante l’aggiunta di ~ます, e ci siamo! Tutto quadra! Che poi sia difficile da rendere in italiano, me ne rendo conto. Se è vero che la nostra versione finale forse non riesce a trasmettere appieno che "sarebbe un'esagerazione affermare che sono calmo e rilassato, però [non sono neanche agitatissimo]...", è altrettanto certo che in italiano un'espressione del genere non si usa mai, specie in momenti tanto concitati... Ma Camel è Camel. Sasuga!
Conclusioni e まとめ
A questo punto, si direbbe che studiare per N1 abbia un senso. Quale? Leggere, comprendere (e magari tradurre... - un autore svedese diceva che se si vuol studiare un testo straniero in profondità, lo si deve tradurre nella propria lingua... Aveva ragione!) Detective Conan.
Insomma: studiate giapponese, studiate per l’N1 (io sono disponibile per qualsiasi consulto, che sia testuale o vocale!)... ma non come turisti, mi raccomando. Come ospiti.
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holmes-nii-chan · 4 years
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Considerazioni sulle Traduzioni di Star Comics del Volume 97
Ciao! Sono Holmes-chan, un traduttore dal giapponese all’italiano, e mi occupo delle traduzioni del manga di Detective Conan (a livello non ufficiale) per DCFS (dcfamilysubs.com).
In particolare, ho lavorato personalmente alla maggior parte dei capitoli dal Volume 97 in poi, ed è proprio di questi di cui oggi vorrei parlarvi.
Infatti, ieri è uscito ufficialmente in Italia il tomo numero 97 di Conan, edito da Star Comics, e tradotto da Rie Zushi con gli adattamenti ai testi di Guglielmo Signora. Sono subito corso a comprarlo da accanito fan, ma anche da malizioso traduttore, stropicciandomi un po’ le mani nell’immaginare quali soluzioni si possano essere inventati i miei ‘colleghi’ nel tradurre passi ambigui o particolarmente complessi.
Solitamente, le traduzioni di Star Comics per Conan mi lasciano sempre estremamente soddisfatto, perché pur essendo molto terra-terra, adattano tutto trovando un gran buon compromesso tra testo originale e scorrevolezza in lingua italiana. Tuttavia, devo confessare che, nel tomo 97, ci sono stati alcuni passi su cui ho delle perplessità sulle scelte di traduzione, che in alcuni casi mi sono sembrate piuttosto infelici o molto azzardate.
Mi accingo pertanto a parlarvene, precisando che naturalmente nulla di ciò che dico vuole essere un attacco al lungo lavoro della signora Zushi e del signor Signora, ma bensì una semplice analisi di un appassionato dell’opera e della lingua giapponese. Buona lettura!
File 1029 - Far addormentare anche un bambino che piange
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(nell’immagine in alto, il testo originale. In centro, la traduzione di Star Comics, che ho semplicemente ricostruito ‘ricopiando’ il testo originale. In basso, la versione di DCFS.)
Ora, concentriamoci sul testo del primo balloon, evidenziato in rosso. Potete notare che la traduzione ufficiale è molto diversa da quella di DCFS. Eppure, in una delle due c’è qualcosa che non quadra. Determinate voi quale sia, leggendo l’analisi del testo originale:
どの道、僕にメリットはないけど・・・ Dono michi, boku ni meritto wa nai kedo... どの道 dono michi, “in ogni caso”; “comunque”. 僕に boku ni, “a me” (e quindi, anche “per me”) メリット meritto, "merito"; "guadagno". (は wa, particella riferita a "meritto") ない nai, "non esserci" (di oggetti inanimati).
E quindi, tenendo a mente che l’ordine della frase giapponese è Soggetto (che può essere sottinteso), Oggetto e Verbo (SOV), traduciamo letteralmente: “In ogni caso, per me non c’è (alcun) merito”, ossia -> “(Io) non ci guadagnerei nulla comunque / in nessuno dei casi”.
Insomma, è corretta la traduzione di DCFS, mentre è molto imprecisa la versione ufficiale. Come mai? Eppure questa è una pagina importante, e la frase mi sembra chiara: Amuro spiega a Conan che non ci guadagnerebbe nulla rivelandogli se lo conosca o meno. Non mi spiego questa imprecisione: è vero, non si tratta di un errore, ma nello stesso tempo non si è trasposto ciò che Amuro intendeva veramente.
Fa pensare anche la scelta di “il tizio”, nel terzultimo balloon. Okay, è vero che al 99% Wakita, che è un maschio, è Rum, ma mi sembra un tantino azzardato usare il maschile - che, per carità, funge anche da neutro, ma stona un po’. Usare “la persona” forse sarebbe stato meglio.
File 1032 - La raccolta delle piante selvatiche
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(nell’immagine in alto, il testo originale. In centro, la traduzione di Star Comics, che ho semplicemente ricostruito ‘ricopiando’ il testo originale. In basso, la versione di DCFS.)
Qui, diciamo che l’intera vignetta ha qualquadra che non cosa. Procediamo con un’analisi.
すみませんねぇ、うるせぇヤツらで・・・ Sumimasen nee, urusee yatsura de... すみません sumimasen, "scusa" (o, in questo caso, "scusi"); ねぇ nee, particella che 'rafforza' la parola precedente; うるせぇ urusee ('slang' di "urusai"), "rumoroso"; ヤツら yatsura, "tipi"; "tizi"; で de, particella che in questo caso indica "per".
Sempre tenendo a mente l’ordine, SOV, e in questo caso rovesciando l’ordine dei balloon per conferire maggior scorrevolezza, traduciamo letteralmente: “Ci scusi per (essere) dei tizi rumorosi...” -> “Ci scusi se siamo dei tizi rumorosi...”. Mmh. C’è proprio qualquadra che non cosa.
A parte che Conan è ironico e sta parlando di tutto il gruppetto, se stesso compreso, e quindi è improbabile che desideri scusarsi con Yamamura, ma forse qui non è stata colta una spiccata “reference” (come dicono quelli bravi). Infatti, うる星やつら urusei yatsura è il titolo originale dell’opera Lamù, e in giapponese suona molto simile a ciò che dice Conan. Non dimentichiamoci che in giapponese il nome “Lamù” si pronuncia “ramu”, che è anche la stessa pronuncia di “Rum”...
Insomma, a parte l’interpretazione forse troppo azzardata, secondo me ne sarebbe valsa ulteriormente la pena di tradurre in modo più “terra terra”, trattandosi di una citazione, se proprio non si desiderava inserire note esplicative.
File 1033 - Un portafortuna
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(nell’immagine in alto, il testo originale. In centro, la traduzione di Star Comics, che ho semplicemente ricostruito ‘ricopiando’ il testo originale. In basso, la versione di DCFS.)
Qui c’è un’imprecisione nel modo di dire citato da Koji, e anche un gran bell’azzardo nella sua frase successiva. Vediamo prima il modo di dire:
「遠見の角に好手あり」ってね・・・ "Toomi no kaku ni koushu ari" -tte ne... 「遠見 toomi, "guardia" + の no, che indica in questo caso "(fare) da guardia"; 角 kaku, "alfiere"; に ni, particella che in questo caso indica "con": più o meno indica qualcosa come "se X c'è, allora..." / “a un X, corrisponde un Y”; 好手 koushu, "buona mossa"; あり」 ari, "esserci" (forma "poetica"); って tte, "si dice che" (indica una citazione, supportata dalle 「」 virgolette) ね ne particella enfatica
Letteralmente: “Si dice che ‘con un alfiere (che fa da) guardia, c’è una buona mossa (da fare)’”. Ovviamente, essendo un modo di dire, si generalizza: “Si dice che ‘con un alfiere che fa da guardia c’è sempre una buona mossa’”, e si riferisce palesemente a Wakasa, che, essendo al 99,9999% Asaka, protegge Koji, immischiato in affari pericolosi con l’Organizzazione.
La traduzione originale si limita invece a parlare del pezzo, non della sua conseguenza. Eppure, si dice esplicitamente “c’è”. Come mai? Inoltre, pur non amando neanche un po’ gli inglesismi e le ritraduzioni, in rete (mi pare su un sito legato allo shogi nel mondo) si trova facilmente una traduzione in inglese del suddetto modo di dire, che suona praticamente come quella che ho scritto qua sopra...
Prossima frase: la tanto agognata battuta dell’”uccidere” detta da Koji:
それでも僕を殺すと言うんですか? Sore-demo boku wo korosu to iu -n desu ka? それでも soredemo, "eppure", "nonostante ciò"; 僕を boku wo, "io" (maschile) + particella che indica che si tratta del complemento oggetto (uccidere chi? che cosa? "Io"); 殺す korosu, "uccidere", ma in questo caso è al tempo futuro. と言う to iu, "dire che...", ma in questo caso è un tempo presente. んですか -n desu ka, ciò che per noi corrisponde semplicemente al punto di domanda.
Il dubbio vien da sé. In giapponese il verbo è uguale per tutte le persone, e in questo caso è tutto sottinteso. Nonostante ciò, dici che mi ucciderai? Dici che mi uccideranno? E quindi, per antonomasia, vuoi uccidermi? vogliono uccidermi? Chi lo sa. Tutto ciò che sappiamo è che il verbo è alla diatesi attiva, e quindi può essere “ucciderai”, “ucciderà”, “ucciderete”, “uccideranno”. Ancora non si sa chi abbia ucciso Koji, ed è un po’ azzardato gettarsi su una seconda persona. Effettivamente, allo stato attuale delle cose, è molto probabile che non sia stata Wakasa a trucidarlo, ma in quella scena Haneda poteva benissimo star parlando a un’altra persona, se non al suo stesso omicida. Insomma: non ci sono i presupposti per rischiare. A mio parere va benissimo trasformare il “dire che” in “volere”, perché indica quello - però, secondo me, è azzardato tentare a casaccio di indovinare il riferimento. Col senno di poi, sarà anche corretto, ma potrebbe essere fonte di malintesi anche gravi: per questo io mi limitai a tradurre con un verbo al passivo, per evitare ogni conseguenza.
Insomma: nessun errore, ma forse così si va un po’ troppo a fortuna.
File 1035 - Vassoi intagliati e laccati di nero
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(nell’immagine in alto, il testo originale. In centro, la traduzione di Star Comics, che ho semplicemente ricostruito ‘ricopiando’ il testo originale. In basso, la versione di DCFS.)
Qui manca semplicemente qualcosa, nel primo balloon. Manca il “ciò che tu chiami”, che è un punto essenziale: infatti, dimostra che “organizzazione” non sia il vero nome del gruppo, che, secondo l’autore, avrà grande rilevanza.
Una semplificazione superflua, secondo me. Anche noi in questa vignetta abbiamo semplificato il testo originale per una questione di spazio, ma quello, a mio modesto parere, era un dettaglio da lasciare.
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(nell’immagine in alto, il testo originale. In centro, la traduzione di Star Comics, che ho semplicemente ricostruito ‘ricopiando’ il testo originale. In basso, la versione di DCFS. Scusate per aver intasato il post, è venuta piuttosto alta, lol)
Qui la perplessità sta nel tempo verbale. È vero che il verbo usato (che è il verbo essere) può essere presente o futuro, però la dinamica del caso dimostra che è molto più conveniente usare “quello è il mio piattino” che “sarà”.
Un dubbio sicuramente trascurabile, anche perché non credo che la traduttrice abbia già avuto modo di leggere la fine del caso, contenuta nel Volume 98.
È tutto, gente! Le mie perplessità finiscono qui.
Naturalmente, rimango a disposizione. Se la signora Zushi, il signor Signora o altri mai dovessero vedere questo post e avessero qualcosa da dire, sappiate che io sono a disposizione. La mia email è holmeschann[at]gmail.com (dove “at” sta per @, che ho rimosso per evitare spam ^^;)!
Grazie a tutti di aver letto, e scusate per il post prolisso...
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holmes-nii-chan · 4 years
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1047~1050話について  |  Sui Capitoli 1047-1050
Ciao! Finalmente, dopo... 13 capitoli... ritorno con un post di riflessione su quest’ultimo caso, che chiamerò “Caso dell’avvelenamento ad una festa di compleanno di una modella”, tanto per non dargli nomi lunghi, eh.
Il post nasce come riflessione sulla linguistica del capitolo, quindi perdonate per il poco spazio dato ai miei pensieri. Dopotutto, io più che dire la mia devo lavorare perché voi diciate la vostra - o almeno, questo è ciò che penserà Rie Zushi.
Parlata di Mary (& di Vermouth)
Mary è una straniera, all’interno del manga di DC, essendo inglese - così come Vermouth, che è americana. Pertanto, forse perché gli inglesi sono un po’ complessi e arzigogolati, o forse proprio per rendere questo suo essere esterna al mondo nativo nipponico, la sua parlata (o meglio, la loro parlata, anche se per Vermouth si nota di meno) è piuttosto strana e obsoleta. Ma non preoccuparti, Mary-chan, non sei la sola.
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Dal capitolo 1049. In questa subordinata finale, con verbo negativo (”per evitare che si sospettasse che si potesse trattare di una trappola”, lett.), Mary usa la negativa letterale con ~ぬ -nu invece che con un semplice ~ない -nai. Il tutto è reso ancora più strano dal fatto che il verbo è (giustamente) al passivo. Mah.
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Sempre dal Capitolo 1049. In questa ipotetica, Mary usa ancora una forma letteraria per coniugare al condizionale la desinenza negativa: nella grammatica Giapponese autoctona (che non si studia in Italia, in generale), anche le desinenze verbali si coniugano a varie forme (f. imperfetta, f. connettiva, f. conclusiva, f. attributiva, f. ipotetica e f. imperativa). La desinenza negativa letteraria, ぬ -nu, alla f. ipotetica è proprio ねば -neba - quindi il verbo diventa un “se non torno/tornassi”.
Inoltre, per dire di “aver lasciato detto” (a sua figlia che se non tornerà entro il tempo prestabilito sarebbe dovuta scappare da Londra, eccetera), usa il verbo 言う iu alla forma ~てある -te aru. Non è desueto, ma è particolarmente caratterizzante: per definizione, ~てある -te aru indica uno stato risultante da una particolare azione: “se quello Tsutomu è falso, allora vattene dal Giappone”.
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Anche questo è un costrutto desueto per due ragioni:
知る由もない shiru yoshi mo nai è un’espressione particolarmente obsoleta per dire che “non c’è modo che (tu) sappia”. Si trova praticamente solo in idiomi e/o proverbi.
Mary usa なかろう -nakarou come forma presuntiva / volitiva di ない -nai, che è caduta in disuso. Oggi si direbbe probabilmente ないだろう -nai darou.
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(scusate la censura; non vorrei incappare per sbaglio nella politica restrittiva di Tumblr.)
Qui non ho evidenziato nulla, perché effettivamente tutta la frase di Vermouth è piuttosto strana. Soprattutto quel まで made alla fine: di per sé, まで made indicherebbe un limite ad una portata, sia letterale che figurato; in questo caso, è lì solo come enfasi, come suppellettile, perché non significa nulla.
Ah, lo strano mondo del giapponese.
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(Breve stacco solo per notare che forse questo foreshadowing di Mary è la vera parte interessante del Capitolo 1050)
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*squints*
OK, questo sì che è strano. Il significato è “dobbiamo mettere le mani (su quel siero)”. Seguitemi in questo ragionamento (scusate se non metto la trascrizione della pronuncia accanto ai kana, verrebbe una lista troppo estesa, perché il costrutto è lunghetto):
手に入れねばなるまい (lett. se non ci mettiamo le mani, non andrà bene)
~ねば come notato prima è il condizionale di ~ぬ, negativa letteraria condizionale ⇒ “se non...” ⇒ “se non ci mettiamo le mani” ⇒ 手に入らなければ (giapponese standard)
+ なるまい, negativo obsoleto di なる - ma più marcato - (che, per carità, è grammatica del JLPT N2, ma diciamocelo chiaro: chi lo usa? Nessuno. Whoops.), che in giapponese standard è ならない
⇒ in giapponese moderno: 手に入らなければならない ⇒ “se non ci mettiamo le mani, non andrà bene” ⇒ “dobbiamo metterci le mani”
Nulla di che, ma è divertente vedere come Aoyama cerchi di rendere una parlata innaturale di una straniera... Fallendo miseramente. Una straniera al massimo utilizza impropriamente la grammatica, non è che la arcaicizza. *squints twice*
Parlata di Sera
Lo sappiamo: Sera parla di sé al maschile, infatti è una bokukko - una maschiaccia (letteralmente: “una ragazza che usa per sé il pronome maschile” - ed effettivamente è proprio quello che fa), ma la sua lingua in generale non ha nulla di particolare.
Fatta forse eccezione per un solo punto nel File 1050:
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Questa qui è una forma un po’ desueta di un negativo particolarmente enfatico.
Cominciamo col dire che il verbo è バレる bareru, che indica lo “scoprirsi”, l’”essere svelato” di un segreto o di un comportamento scorretto.
Prendiamo la forma connettiva del verbo (per intenderci, quella a cui attacchiamo verbi ausiliari come ます masu - che indica cortesia - e simili) ⇒ バレ bare. Per la cronaca, バレ da solo significa qualcosa: è l’abbreviazione di ネタバレ netabare, che vuol dire spoiler - ネタ neta è una parola complessa che indica una “parte/punto significativa/o” + バレ bare da バレる bareru.
Digressione a parte, a バレ- aggiungiamo il costrutto やしない ya-shinai (che probabilmente deriva da ~はしない -wa shinai, che pone il verbo in evidenza e poi lo nega col verbo “fare”, a grandissime linee) ⇒ バレやしない bare-ya-shinai.
Non è altro che una negativa. Quindi, parafrasando, il significato è praticamente “non poteva venire scoperto (assolutamente)”; avremmo potuto dire 絶対バレない zettai barenai.
Non è naturalmente a livello di sua madre, intendiamoci: questa roba qua si studia per il JLPT N1, e l’ho ancora sentita in FairyTail, mi pare, quindi non è nulla di eclatante. Ma confesso che in un certo senso ho strabuzzato gli occhi vedendomi una situazione del tipo: “AH, ma allora non si studia e basta, la usano pure! ‘nnaggia!”.
È tutt-- Ah, no! Le opinioni sul caso!
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Io non sono un tipo che teorizza: quello lo lascio fare a Giò, che è molto più bravo, ma spendo lo stesso qualche riga per dirvi cosa ne penso del caso sia per quanto riguarda la trama che per quanto riguarda la lingua:
In sintesi, non è stato nulla di che da tradurre: abbiamo cercato di essere i più letterali possibili per evitare malintesi quando formulate le vostre teorie. Spero apprezziate le sette camicie moltiplicate per due che abbiamo sudato nel farlo! ^o^
Per quanto riguarda il manga in sé, l’unico capitolo decente è stato il 1049 (uno su quattro! Yay!), perché finalmente sappiamo chi ha somministrato il siero a Mary. Fun fact, sei delle sette camicie moltiplicate per due le abbiamo sudate nell’escogitare un modo, nel File 1047, per riferirci alla persona che ha somministrato il siero a Mary - senza usare qualcosa di gender-specific, ma neanche “quella persona” che si confonde col Capo. Indovinate che piacere scoprire che... si sarebbe saputo nel capitolo dopo. AH AH AH. Ciao.
Particolarmente interessante è la vignetta indicata sopra coi tre puntini di sospensione di Mary: che ne sapesse già di più sul veleno? E meno male che almeno abbiamo avuto una conferma ufficiale del legame tra Elena Miyano e Mary.
Il delitto invece non mi è piaciuto per nulla: ritengo che sia stato scialbo e poco articolato. Regalaceli ‘sti colpi di scena, ogni tanto, Aoyama-sensei!
Il Capitolo 1051 uscirà l’8 aprile (perché la serie deve essere obbligatoriamente in corso di pubblicazione nel periodo di proiezione del Film), e io credo che avrà come personaggi centrali ancora Sera, Mary e Akai - anche come promozione della nuova versione cinematografica, “Il Proiettile Scarlatto”.
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holmes-nii-chan · 5 years
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Sulle scelte di adattamento in merito al Dialetto di Heiji e Kazuha
Mi accingo ora a scrivere un post piuttosto prolisso sulle discusse scelte di adattamento di DCFS in merito alla parlata di alcuni personaggi, scelta per cui si è optato recentemente e che è stata oggetto di non poche contestazioni o dissensi, esterni e non.
Comincerò con una breve e semplice introduzione, per poi passare all'analisi del dialetto in questione, e finendo con le motivazioni per cui si è optato per questa scelta, che, a parer mio, non rappresenta altro che un aiuto alla comprensione più approfondita dell’originale.
Una semplice scaletta: I. Introduzione II. Breve analisi del Dialetto in questione III. Breve introduzione all'adattamento IV. Motivazioni dell'adattamento V. Conclusione
Buona lettura!
I. Introduzione
Parliamo qui dell’ultima scelta di adattamento di DCFS in merito al manga di Detective Conan: una traduzione direttamente dal giapponese e la resa di un dialetto, più nello specifico del dialetto del Kansai (anche: “Kansai-ben”), parlato da alcuni personaggi recentemente apparsi nei capitoli: Heiji Hattori, Kazuha Toyama (dialetto di Osaka) e Momiji Oooka (dialetto di Kyoto).
DCFS si è dunque posto il problema dell’adattamento del diverso modo di parlare dei personaggi in questione, che finora, per via della scarsa resa delle traduzioni in lingua inglese di cui ci si avvaleva, non era mai stato reso.
Non rendere però un importante caratteristica di questi personaggi, però, sarebbe come non delinearli appieno, e pertanto si è scelto di_ introdurre alcuni leggeri termini dialettali nei discorsi dei tre personaggi sopraccitati_, in modo da non intaccare la comprensione del testo stesso, ma nel frattempo essendo più fedeli alla parlata originale.
II. Breve analisi del Dialetto del Kansai
Il dialetto del Kansai è una pseudo-variazione del giapponese moderno, parlato nell'area del Kansai, un po’ più a sud dell’area in cui si trova Tokyo.
Viene parlato in città come Osaka e Kyoto, da cui appunto originano i tre personaggi in questione.
Questo Dialetto consiste, in breve, di una variazione fonetica di ciò che è il giapponese moderno, senza intaccarne la struttura e la grammatica classica (se non in rari casi), e raramente intaccandone il lessico principale.
Queste variazioni modificano solo apparentemente la grammatica della frase; alcuni esempi sono riportati di seguito (a sinistra, la forma usata nel dialetto del Kansai; a destra, quella classica; in grassetto, la parte in cui il suono viene modificato in dialetto):
食べへん (tabehen) | 食べない (tabenai) = Non mangio
食べへんかった (tabe-hen-katta) | 食べなかった (tabe-na-katta) = Non ho mangiato
Alcuni elementi grammaticali separati (escludendo le desinenze verbali, nell’esempio sopra ^), variano foneticamente:
よう (yoo) | よく (yoku) = Spesso / Per bene
あかん (akan - abbreviazione di あかない, akanai) | いけない (ikenai) = Non buono / che non va bene (usato anche per costruire l’imperativo negativo)
Ma il tipo di grammatica e la struttura sono sostanzialmente le stesse.
Un altro elemento interessante sono i suffissi verbali onorifici (usati spessissimo da Momiji Oooka e in generale nell’area di Kyoto), che donano un tocco di diversità ai dialetti giapponesi in generale dai dialetti italiani: mentre in italiano non è praticamente mai possibile parlare in dialetto col massimo rispetto, in giapponese è possibile, applicando alcuni suffissi onorifici (che sono diversi dai -san, -kun che conosciamo) direttamente ai verbi. Alcuni esempi (a sinistra, il verbo in giapponese standard e a destra il verbo col suffisso onorifico tipico del dialetto; in grassetto, è evidenziato l’onorifico):
食べる (taberu) | 食べはる (tabeharu) - Mangio
見る (miru) | 見やはる (miyaharu) - Vedo
Nell’esempio sopra, sono riportati i suffissi onorifici con はる, haru (che diventa やはる, yaharu, in verbi irregolari o in verbi con radici ad una sola mora).
Oltre a queste variazioni, alcune simpatiche variazioni sul lessico e sulle espressioni comuni (a sinistra, la parola o l’idioma in giapponese standard e a destra la variazione dialettale; in grassetto, è evidenziata la parte variante):
おはよう (ohayoo) | おはようさん (ohayousan) - Buongiorno
ありがとう (arigatoo) | おおきに (ookini) - Grazie
おもしろい (omoshiroi) | おもろい (omoroi) - Interessante / Divertente
そうだ (sou da) | せぇや (see ya) -  È così(?)
Eccetera...
Insomma: variazioni fonetiche, poche parti grammaticali varianti e alcune caratteristiche uniche come i suffissi verbali onorifici e le parole autoctone. Questo è il dialetto del Kansai!
III. Breve introduzione all'adattamento
Quando si parla di adattamento, si parla di modificare in parte qualcosa in una traduzione (in questo caso XD) per renderla coerente col testo originale e nello stesso tempo comprensibile al massimo al lettore.
Ci sono molti vincoli: gli aspetti unici di una lingua (che spesso non possono essere adattati in altre), il poco spazio nei balloon dei manga in cui spiegare o meno eventuali giochi linguistici... Ultimo, ma non meno importante, anche l’utenza: si capirà appieno il senso dell’originale? Oppure l’adattamento è fatto in modo troppo stretto? Oppure invece è troppo largo e azzardato?
Bisogna sempre capire bene quale tipo di pubblico si ha davanti prima di effettuare o meno certe scelte: si parla di normali appassionati di manga o di appassionati con una buona base della lingua originale?
Quasi sempre, l’adattamento è limitato perché la prima opzione è quella più comune: chi legge un manga, si vuole divertire e svagare per un po’!
Nello stesso tempo, però, vuole anche capire quello che legge, e che la traduzione sia accurata abbastanza da permettergli di estrapolare le informazioni necessarie.
Vediamo ora come queste domande siano (o non siano!) state risposte nello scegliere di adattare Heiji, Kazuha e Momiji.
IV. Motivazioni dell’adattamento in un dialetto italiano
Parliamo ora nello specifico: dato che Heiji, Kazuha e Momiji parlano in dialetto, è stato scelto di rendere (almeno un po’) la loro parlata aggiungendo elementi dialettali o di colloquialismo.
Nello specifico, si è scelto di fare riferimenti alla parlata italo-dialettale (e attenzione, non al dialetto stretto, ma bensì ad un italiano con tendenze dialettali!) tipica delle zone centro-sud dell’italia, alternando elementi tipici del dialetto romano ed elementi tipici di dialetti più del sud.
Si è scelto, nello stesso tempo, di mantenere il testo il più comprensibile possibile: per questo non è stato aggiunto assolutamente nessun termine dialettale stretto, e anche per questo le parlate tendenti all'italiano dialettale sono state ridotte al minimo (una o due punte ogni tre o quattro balloon), e sono limitate ad abbreviazioni (per esempio: de’ al posto di del, o ‘l al posto di il), il che rendono il testo ancora comprensibilissimo.
Inoltre, l’adattamento è stato fatto con criterio: le spiegazioni più serie e più lunghe raramente sono intaccate dal dialetto, a meno che non lo siano anche nell’originale: questa è l’idea; usare una parlata modificata solo se lo è anche nel testo giapponese!
Questa scelta è stata fatta anche per delineare di più i personaggi in questione: se prima chi leggeva le nostre traduzioni interamente in italiano corretto pensava che Heiji fosse semplicemente il rivale di Shinichi, ora ha una veduta più ampia, potendo ridere assieme al lettore giapponese quando Conan si fa beffe del dialetto di Heiji, o quando quest’ultimo fa una qualche battuta spiritosa grazie al Kansai-ben.
Inoltre, parlando personalmente, sono convito che scripta manent: se nel testo originale un personaggio parla SEMPRE in modo diverso, allora anche noi dobbiamo far sì che parli in un modo diverso.
Perché attenzione, non si tratta di una formalità inadattabile come un codice cifrato - in quel caso, o sai la soluzione e adatti con fiducia, o ti arrendi e aggiungi una nota a margine - ma di un elemento adattabilissimo con piccolissime e rare (seppur efficaci!) modifiche nella parlata di un personaggio. Per questo sono convintissimo che se si vuole essere fedeli appieno e dare al lettore tutto ciò che deve avere, anche le parlate dialettali vanno abilmente inserite nell’italiano.
Ma allora, vi chiederete, perché questi provvedimenti riguardanti il linguaggio non sono stati presi prima?
Non è tutta colpa del “non averci pensato”; le traduzioni in lingua inglese di cui ci si avvaleva in precedenza adattavano male la parlata di Heiji, limitandola a qualche tocco di inglese colloquiale, più che a un dialetto. Per questo si provvedeva a tradurre con un italiano normale, a volte colloquiale in alcune parti, ma senza dialetto.
Tuttavia, essere aperti a nuovi sviluppi è la prima priorità del manga: sono convinto che un nuovo adattamento simile sia da considerare come un ulteriore aiuto a delineare i personaggi; senza contare che le scan vecchie in cui questi personaggi parlavano in italiano ormai sono solo un ricordo e sono rimosse dal forum perché licenziate.
V. Conclusione
Sperando di essere stato esaustivo, tiro le conclusioni: questa è una scelta audace, ma secondo me efficace e sensata, che è pensata per essere un’ulteriore aiuto per divertirsi e capire appieno il personaggio originale.
E non preoccupatevi: Heiji, Kazuha e Momiji sono un’eccezione perché parlano in un dialetto strettino, ma non credo che vedrete spesso altri adattamenti simili (a meno che non compaia un qualche altro mostro che parla in un qualche astruso dialetto...), e se ne doveste vedere, state certi che (secondo chi ha fatto la scelta) avranno il loro perché!
Buon divertimento con il DCFS!
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holmes-nii-chan · 5 years
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[DCFS] Zero no Tea Time - Capitolo 15 - Traduzione ITA!
Dopo un sacco di tempo, finalmente il capitolo 15.
Buona lettura!
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TIME. 15 - Scortese nei confronti del curry
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[Punto di unione Nord - 35° 41' 39'' Est - 139° 45' 29''] *bip*
*dling* *bla bla bla...* [Locale specializzato in Curry]
< Le mie scuse, ma per ora tutti i tavoli sono occupati... < Le dispiacerebbe sedersi con qualcun altro? K: Va bene!
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< Prego, per di qua!
K: Furuya-san, che le è successo...? K: Quella ferita?
A: Ah, si tratta ieri...
K: A proposito di ieri, quei criminali in fuga... K: Sono stati catturati con una motocicletta bianca nei pressi del molo del porto di Tokyo! K: Per quanto riguarda la persona che lo ha rintracciato, K: Stiamo svolgendo delle indagini attraverso i filmati della videocamera di sorveglianza, ma...
K: Abbiamo dei problemi nell'identificarla... A: Kazami, A: Più che altro...
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K: Ah, K: Mi scusi! < Avete deciso cosa ordinare?
A: Del pollo al curry mediamente piccante, per favore.
K: E io del curry di manzo molto piccante! < Va bene anche se il nostro curry di tipo molto piccante è molto forte?
K: Nessun problema! K: Ne porti un bel po'! > Certamente!
> Prego, fate con calma!
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K: Ooh, ha l'aria piccante! *flup*
K: Sono un fanatico del cibo piccante, K: La sensazione di sfidare me stesso mi esalta molto! K: Più piccante è, K: Più ne desidero, pare!
K: Bene, allora...
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A: Per un tipo di curry così ricco, più che queste verdurine marinate in salsa di soia rossa, A: Va meglio il porro bianco nostrano, dalla buona acidità!
A: Contiene molti nutrienti e sarà anche un valido aiuto per la digestione... A: Però, beh, sono gusti! K: Anche io stavo giusto pensando di prendere i porri! *flup*
< Buon appetito!
*fzz*
A: Anche se farlo separatamente va bene, A: in realtà vorrei proprio mangiare le patate assieme al curry!
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*gnam*
A: Già!
K: Che buono!
K: D'accordo, anche io! K: Eccolo qua! *gulp*
K: Curry molto piccante! *gnam*
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*gulp* K: Co-
*fsss* K: Com'è piccante!
A: Sai, io... A: Cerco di non bere mai acqua mentre mangio del curry... *gnam gnam* *fsss fss*
K: Eh?!
A: Non credi che sia scortese nei confronti del curry? *flip* K: Sco- K: Scortese?
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A: Diluire il miglior roux con dell'acqua...
K: Ha- K: Ha rajone, fì! A: Bere dell'acqua per provare a diminuire il gusto piccante... A: Alla fine darà il risultato opposto...
A: La liposolubilità della capsaicina, la componente responsabile del gusto piccante, A: Si spargerebbe infatti per tutta la lingua a causa dell'acqua, rendendo la piccantezza ancora più materica...
*blurb* *fwoosh* A: Solo dopo aver mangiato tutto il curry... A: Bisognerebbe, allora, bere acqua!
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A: Aah... A: Proprio buono!
A: Allora, Kazami, com'era... A: ...il curry molto piccante?
K: Kazami? *rumble*
*sup*
*glugluglu*
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K: Mo- K: Molto buono...
K: L'acqua...
A: Vero? A: Comunque sia, il curry di questo posto è... K: A-Accidenti... K: Non di nuovo...
A: Ehi...
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holmes-nii-chan · 5 years
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File 1036 - Traduzione delle pagine importanti
Ciao. Come sempre, di frettissima, le traduzioni delle pagine importanti (alcune erano già leakate negli spoiler) e quelle dell’introduzione dei sospetti.
Se non capite qualcosa, mi spiace. A quanto pare, so più il giapponese dell’italiano.
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FILE 1036. Una bambina dall'aria da adulta
[Sul piattino, un indizio...] [Sera approccia subito Haibara...] [Secondo capitolo della nuova serie!]
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M: Uhm...
M: Una grave emorragia dalla testa...
M: Sarà dovuta ai colpi?
T: No... Secondo il medico legale...
T: Essendo presente una ferita da accoltellamento piuttosto profonda sulla schiena...
T: La causa della morte è una grande ferita all’arteria causata da una lama affilata...
M: Una lama affilata?
T: Sembra che non ci siano dubbi sul fatto che l'arma del delitto sia quella prima lancia...
T: Anche se non c'erano impronte digitali del criminale...
T: Il sangue è attaccato alla punta della lama...
T: E dato che in fondo, sul tappino, c'erano le tracce di qualcosa che è stato colpito...
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T: Quando il signor Agasa è arrivato in questa stanza, alle 2 del pomeriggio circa...
T: La vittima, il signor Nihitsu Hogen, respirava ancora, basandosi su ciò...
T: Il colpevole, dopo aver abbattuto la vittima con una lancia...
T: Si nascose in un armadio o in qualcosa di simile per un momento, a causa dell'arrivo di Agasa-san...
T: Dopo che Agasa uscì dalla stanza per chiamare la polizia e l'ambulanza...
T: Utilizzando quella stessa lancia, lo finì con un colpo alla schiena...
M: A proposito, Agasa-san, perché è qui...
M: ...da Nihitsu-san?
AG: Ero un cliente per la valutazione di un piattino antico...
AG: Sono venuto per sentire i risultati della valutazione...
AG: Portando i miei amici, arrivati a casa mia...
M: Un cliente per la valutazione, dice...
T: Già...
T: La vittima, Nishitsu-san, era un esperto di oggetti antichi...
M: Ad ogni modo, perché la vita di un perito...
S: E poi non c'è nessun piattino antico intagliato color lacca, oserei dire...
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M: Il mio nome è Motoyuki Tojima...
M: Lavoro da impiegato in una ditta di brokeraggio...
M: Mi sono accorto che in un magazzino ereditato da mio nonno, deceduto l'anno scorso...
M: ...c'era un piattino uguale sputato a quello mostrato nel programma televisivo di valutazione, perciò sono venuto a farlo valutare...
[Motoyuki Tojima (41) - Impiegato in una ditta di brokeraggio]
M: Ho pensato che sarebbe stato figo se il prezzo fosse stato simile a quello mostrato in quel programma televisivo...
ME: Perciò, pensava di scambiare quel piattino per del denaro...?
M: No-Non ho particolari problemi con il denaro, se è questo che intende!
M: Non ci sarebbe nulla di meglio che avere dei risparmi per la vecchiaia...
ME: Quindi? Che stava facendo attorno alle due?
M: Nishitsu-san mi aveva detto che, dato che un Professore suo amico sarebbe arrivato a breve,
M: avrei dovuto aspettare fino ad allora nella reception con loro due, ma...
M: Sono andato una volta al bagno, e dato che la casa è vasta, mi sono perso...
M: E per un po' ho vagato, non essendo in grado di tornare alla reception...
M: Dopo varie peripezie,
M: Ho sentito il rumore di loro che correvano per il corridoio...
M: E sono arrivato qui.
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K: Dieci milioni, dieci milioni!
K: Ho comprato quel piattino venti anni fa per dieci milioni!
K: Il mio è senza dubbio il modello vero!
T: N-No, prima vorremmo sapere nome e occupazione...
K: Sono Kinji Chono, e fino a dieci anni fa ero il direttore di una ditta immobiliare...
K: Ora sono in pensione.
[Kinji Chono (74) - Direttore di una ditta immobiliare]
T: Attorno alle due, cosa stava...?
K: Sono rimasto per un po' nella sala d'attesa con questa donna...
K: Ma stare fermo in una stanza non si addice alla mia persona...
K: Allora sono andato allo studio e mi sono immerso nella lettura di un libro sugli oggetti antichi...
K: E come gli altri, ho sentito dei forti rumori di corse per il corridoio e sono venuto qui!
K: Ad ogni modo, il mio piattino intagliato color lacca è il modello vero!
K: Se fosse un falso, non potrei più mostrare la mia faccia davanti alla mia famiglia per la vergogna!
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S: Mi chiamo Suzue Sakamaki, sono la curatrice di una mostra d'arte antica...
S: Ciò che ho portato è il piattino intagliato color lacca che ho esibito nella mia mostra per molto tempo...
S: Questa volta, per la nuova apertura del museo, l'attrazione principale sarebbe stato il piattino, perciò...
[Suzue Sakamaki (46) - Curatrice di una mostra d'arte]
S: Ho richiesto al proprietario di chiedere quale fosse il valore dell'oggetto, e sono venuta a farlo valutare...
S: Mi sono chiesta se veramente avesse un valore simile a quello del programma televisivo sulla valutazione...
M: Oh...
S: Non mi sarei proprio mai immaginata...
S: Che oltre a me ci fossero altre due persone che hanno portato un piattino simile...
M: Perciò anche lei, come hanno detto gli altri due...
M: È rimasta per tutto il tempo nella sala d'attesa?
S: Sì, da sola...
S: Ma all'inizio sono stata insieme alle domestiche...
SU: In questa casa ci sono delle domestiche?
A: Ora che ci penso, prima ce n'erano due...
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M: Voi tre, avendo avuto l'opportunità di muovervi liberamente...
M: Potevate benissimo uccidere il signor Nishitsu con una lancia!
M: Trattandosi di una lancia dal corpo lungo, sia colpendo che trafiggendo...
M:  È difficile sporcarsi col getto di sangue della vittima...
C: Però, beh, penso che capiremo subito chi è il colpevole...
C: Dato che il colpevole ha messo il piattino intagliato color lacca vero nella propria scatola...
H: Già...
H: Se un altro perito esamina il piattino contenuto in quelle tre scatole...
H: Sarebbe chiaro come il sole chi è il colpevole...
M: Ma guarda, come pensavo, proprio un'adulta...
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M: "Chiaro come il sole" è un'espressione che significa "ovvio", dando enfasi all'ovvietà, esprimendo un concetto lampante...
M: Il fatto che una scolara di prima elementare lo sappia è molto strano...
M: Tu, quanti anni hai in realtà?
M: Anche tu l'hai bevuta...?
M: ...come Conan...
M: ... quella-...
S: Strano, dici?
M: Eh?
S: Al giorno d'oggi, anche i bambini delle elementari posseggono un cellulare...
S: Grazie alla TV o ai libri, possono cercare immediatamente una parola che sentono o vedono...
S: Inoltre, il professore usa spesso parole complesse...
S: Infatti, anche essendosi trasferiti come coinquilini, non è strano, no?
AG: Già, già...
S: ...
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M: A proposito, tu...
M: Come l'hai capito?
S: Hm?
M: Quando stavo spiando cosa stavano facendo all'interno della casa del professor Agasa, dal retro del cancello...
M: Sei venuto perché ho attirato la tua attenzione?
S: Se ci sono persone che ti interessano, perché non entriamo insieme?
S: Poi Conan ti ha fatto una domanda, e hai risposto così...
C: C'era nessuno vicino ai cancelli?
S: Sì, c'era...
S: Questa ragazza...
S: Col casco da motociclista...
S: Come hai capito...
S: Che io sono una ragazza?
S: ...
[Un'opprimente ragazza che parla di sé a maschile... Nell'investigazione da parte di Sera, Subaru è...]
[Continua nell'SS #30]
Curiosi di leggere le pagine mancanti (aka pp. 3, 4, 5, 9, 12, 13, 14, 15)? Aspettate il rilascio su dcfamilysubs.forumfree.it, che avverrà a breve.
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holmes-nii-chan · 5 years
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Zero no Tea Time - Capitolo 14 - Traduzione Testuale ITA!
Quattordicesimo capitolo. Scusate il ritardo! In questo periodo, in cui fra un po’ DC sarà in pausa, contiamo di recuperare i capitoli di ZTT arretrati!
In questo capitolo, Amuro alle prese con Haro, un po’ disciplinato! <3
Traduzione del nostro Alecast51, che ringrazio per la disponibilità; Check: Holmes-chan (boku da).
Buona lettura!
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TIME 14. Sta crescendo?
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*thud thud*
K: Portateli fuori! A: Come procede, Kazami?
K: Tutto liscio, senza intoppi!
A: Capisco...
*cough cough*
K: Si è preso un raffreddore, Furuya-san? A: Lo avevo già... A: Patetico...
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K: Continuo io a supervisionare le cose qui, perciò... K: Può andare avanti, Furuya-san! A: D’accordo, A: Ti lascerò fare...
*Vrooom*
*clap clap* K: Andiamo, forza! K: Non abbiamo tutto il giorno!
P1: Kazami, potrebbe controllare che...
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*zzz zzz*
*wup*
*tchack*
A: Sono a casa... A: Ah ah, sì, sì... A: Forza, andiamo a fare una passeggiata! H: Arf! H: Arf! A: Se corri in questo modo non riuscirò a metterti il guinzaglio, sai? A: Ehi, adesso calmati, Haro! H: Arf!
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A: Pronti... A: VIA!
*vrooom*
*coff coff*
A: Scusa, scusa... A: Dai, andiamo...
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*nnnght*
A: Che succede, Haro...? A: Vuoi già tornare indietro? A: Dai, cammina... A: Haro? *nnngh*
A: Sembra che tu non sia in vena oggi... *cough cough*
A: Aspetta qui... A: Ti preparerò del cibo... *pant pant*
*clat* *cough*
A: Pomodori... A: Pomodori...
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*anf anf*
A: Mi chiedo se il sedano stia crescendo! *flip*
A: Eh?
*tip tip* A: La piantina...
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A: Haro? *gulp*
A: Non sarà che... A: Sei stato tu? *Tip Tap Tip Tap*
A: Haro! A: Vieni qui! A: Haro!
A: L'hai mangiata senza il mio permesso, non è vero? T/N: Awww che carinoooo aaaaaaah
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A: Ma guarda, entrambi adoriamo il sedano...
A: Per fortuna ne avevo preso un po' di riserva al negozio... A: Ti taglierò anche le estremità, così la prossima volta non lo mangerai senza il mio permesso, va bene?
A: Aspetta...
A: Non ancora... A: Non ancora, non ancora... *arf arf*
A: Va bene, vai! A: Puoi mangiarlo! *munch munch*
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A: Inizio a mangiare anche io!
A: Com'è, buono?
A: Bene, ti darò un po' del tuo cibo preferito, il sedano! *chomp*
*bleurgh* *Fwoo*
A: Che c'è, Haro!? A: Non ti piace il sedano!? H: *cai cai* A: Sei arrivato al punto di rubarne un morso, quindi l'ho dato per scontato! A: Non devi mangiarlo per forza! A: Smettila subito, Haro! *barh* *woof woof*
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K: Signor Furuya, come va? K: Non ho più nessun problema...
A: Ottimo...
A: Tutto grazie a te, Kazami... A: Scusami per l'altro giorno!
K: Cosa sta mangiando? A: Un pasto per evitare di prendere il raffreddore.
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A: Hai preso anche tu il raffreddore...? *nnngh nnngh* A: Mi dispiace... A: Forse è per causa mia...
A: Mangiane un po' anche tu. K: Grazie per il cibo!
*chomp*
*bleurgh* *Fwoo*
K: Signor Furuya! K: Ma questo è sedano! A: Sì, è sedano, quindi?
*blergh* *Fwoo*
Questa era la fine. Grazie per averci seguito; il capitolo 15 arriverà il più presto possibile <3
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holmes-nii-chan · 5 years
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Yamamura parla in Giapponese - Analisi del modo di parlare di Gunma
Nell’ultimo capitolo di Conan abbiamo avuto la sfortuna di avere Yamamura che parlava come un disperato tentando di stanare il colpevole...
Divertente, direte voi, almeno sentiremo le scemenze che spara quel tonto. Grazie al cavolo, dicono i traduttori, parla in modo astruso e in disordine.
Ho fatto una piccola analisi di Yamamura proprio grazie al file 1033. Procedete con cautela, urlerò molto.
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Da pagina 2. Yamamura si precipita con un “tashika ni��� E IO PIANGO
PERCHE’, NON HA SENSO, NON HA SENSO, NON HA SENSO
Iniziare una frase con “certamente” non fa altro che sconvolgere chi deve rimaneggiare la traduzione, AAAAAAAAAAAAH!
Yamamura dice spesso questa frase, che sia “tashika ni” oppure solo “tashika”. Sarà che è certo di ciò che dice, ma io devo sempre rileggere un po’ perché faccio fatica a capire che lo è.
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Da pagina 3. PIANGO.
Perché deve dire che “ki ga takusan haetamasu” (nascono molti alberi), basta dire “ki ga takusan DA”, non “NASCERE”, CHE SENSO HA NASCERE, CONFONDI E BASTA, YAMAMURAAAA!
*anf anf anf anf*
Nella vignetta due, “suki wo mite kossori”. CHE E’, MITE KOSSORI? La virgola, ci va na virgola! E poi, scusami, non si MIRU un SUKI, non si guarda l’attimo, lo si CONSIDERA.
Oh dio. Oh mio dio.
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Sempre da pagina 3, ammiriamo un esemplare di Yamamura maleducato che skippa con un “hora,” ciò che dice Maiko, ossia “di non aver fatto una cosa del genere”.
“Hora” di solito vuol dire “vedi?” “ecco!”, ma in questo caso Yamamura lo usa per dire “sì, ecco, vedete, è quando...”
Capisco che sei di Gunma, ma devi farti capire, ecco. 
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(mitsuhiko che spezza a metà le frasi da bravo bambino giapponese)
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Dopo l’ambiguo show-off di Wakasa nella sua conoscenza di cadaveri e di decomposizioni, Yamamura chiede come mai sa tutte queste cose e lei tenta di giustificarsi dicendo che l’ha visto ad un suspense drama (traduzione adattata da DCFS: un thriller).
Anche Yamamura sembra conoscerlo e dice:
Y: Era "Il caso dell'assassinio di Kaminari-sama"? Y: Quello in cui una moglie crudele folgora il marito con un elettroshock!
E fin qui. Ma guardate la traduzione letterale:
Quello in cui una moglie crudele folgora a morte con uno wizzzth-wizzzht il marito, quel tipo!
Sì, Yamamura si esprime ad onomatopee. Quel piripirii-tte non è altro che “un suono detto piripiri”, per mimare la morte da elettroshock.
Ew.
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I ragionamenti di Yamamura.
M: U- M: Un truffatore di matrimoni?! [o qualunque sia il modo di dirlo in italiano]
M: Proprio Fukikoshi?! Y: Sì! Y: Quando ho mandato il viso del cadavere ai Quartieri Generali della Prefettura di Gunma, mi ha colpito!
Y: Il suo vero nome è di Shigefumi Uruma! Y: Ha causato anche molti altri casi di truffa in altre prefetture... Y: Infatti sembra che ora come ora fosse ricercato!
Y: Beh, molto meglio! Y: Così è morto prima del matrimonio! M: Molto meglio un corno! M: Quanto pensa che gli abbia dato?
Aspetta, cosa-
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Da pagina 12 ^. Nel secondo balloon, troviamo un fenomeno tipico dei dialetti: la ripetizione di due sostantivi o aggettivi diversi che hanno lo stesso significato.
Yamamura fa lo stesso con “Kekkou” e “ritsuba-na”, che vogliono dire più o meno la stessa cosa.
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L’ignoranza di Yamamura 100%: imitare ciò che la ragazza claustrofobica rinchiusa dell’armadio avrà provato:
Y: Che buio, che stretto, che spaventosoooo! Y: ...avrà fatto così?
Kurai yo, semai yo, kowai yooooo
...tte yatsu da ne?
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Yamamura alle superiori aveva un compagno che faceva finta di essere claustrofobico. 
Okay.
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E qui, un pattern grammaticale poco diffuso:
Vた + は + いい + が、
Che Yamamura da buon parlante di slang trasforma in
Vた + は + いい + けど、
pressapoco la stessa cosa, solo che la congiunzione avversativa “ga” è resa informale in “kedo”.
Questa struttura grammaticale caduta in disuso vuol dire pressapoco:
“Ha ----so (participio passato) con successo, ma ora...”
insomma, ci sta abbastanza. La donna ha ucciso (con successo) dopo una litigata quell’uomo, ma ora non sapeva cosa farsene del cadavere.
Più info (inglese): https://japanese.stackexchange.com/questions/25955/%E3%81%9F%E3%81%AF%E3%81%84%E3%81%84%E3%81%8C-grammar-pattern
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Y: Maestra, ci impiccia! Y: Gli badi per bene lei! K: Co-Conan-kun?!
*flip flip* C: Non è diverso dallo zietto Kogoro...
“ci impiccia”
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Ho finito! Con questo post, abbiamo delineato Yamamura come un rozzo parlante di dialetto... Mi dispiace, Yamamura, tu ci hai provato.
Al prossimo file! (uscita della raw il 4 maggio)
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holmes-nii-chan · 5 years
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Zero no Tea Time - Capitolo 13 - Traduzione Testuale ITA!
Ecco il tredicesimo capitolo dello Spinoff su Amuro. Mi scuso per il ritardo.
In questo file, chi adorerebbe vedere la coppia Amuro X Azusa ha pane per i propri denti! <3
Traduzione: Holmes-chan dalle scan del volume giapponese, quindi scusate se il capitolo sembra concludersi in modo così brusco.
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SFX: *uff* A: Azusa-san, A: Potrebbe essere pericoloso continuare a reggerli così in alto...
A: ...Perciò lascia fare a me!
AZ: Grazie mille... AZ: Amuro-san!
SFX: Ah! SFX: *tup*
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TIME 13. Ah...
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AZ: Ah! SFX: *clat clat* A: Uooh, oh oh!
AZ: Mi- AZ: Mi dispiace... AZ: Non so cosa mi sia preso... A: Va tutto bene, A: Va tutto bene!
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SFX: *bla bla bla*
R1: Proprio figo, R1: quel cameriere! SFX: *oooh!* *uaah!*
R1: Ehi! R1: Ha guardato qui! R1: Credo che i nostri sguardi si siano incrociati!
A: Avete deciso cosa ordinare? R1: Sì, grazie!
SFX: *hmpf!*
SFX: *thud*
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A: Oh, scu-... AZ: Ah, AZ: Ci siamo scontrati?
AZ: Ma guarda un po'... AZ: Fare il ruffiano con quelle ragazze... SFX: *ffft fft* T/N: ^ Onomatopea del fumo delle bevande, lol
P: Azusa-chan, P: Sono tornato! AZ: Benvenuti, AZ: Signori Agenti!
P: Azusa-chan, anche oggi sei carina come al solito! AZ: Eh eh... AZ: Magari le darò della pasta in più per il complimento... P2: Fantastico!
P: Se solo mia figlia fosse carina come te! AZ: Non dica sciocchezze... A: Azusa-san...
A: Azusa-san! A: Ecco qua!
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AZ: Scusami, AZ: Non ti avevo sentito! SFX: *tap tap* SFX: *brush brush*
AZ: ?
AZ: Sei arrabbiato... AZ: Perché mi sono distratta a parlare...? A: No, A: Perché dovrei...
AZ: Amuro-san... A: Te l'ho detto, non sono arrabbiato...
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SFX: *aaaahm!* (T/N: Io... Loro... Cos... Non...)
A: ?
SFX: *gnam!*
AZ: Mmmh!
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A:  Buono?
P2: Mi scoccia dirlo, ma... P2: Quei due stanno proprio bene insieme... P1: Perchééé, perché vuoi solo i più fighi, P1: Azusa-chan!
?: Grazie per tutto! ?: Ritornerò ancora! A: Molte grazie! SFX: *ding dling*
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SFX: *tup tup*
AZ: Stare con te, Amuro-san, mi fa sentire molto a mio agio...
A: Anche io sono molto tranquillo quando sono con te! AZ: "A mio agio" e "molto tranquillo"...
AZ: Uh uh, AZ: Corrispondono! A: Eh, sì, eccome!
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AZ: Stai qui da noi per sempre, ti prego!
A: ...
AZ: Avanti! AZ: Giurin giurello!
AZ: Se non manterrai la promessa, AZ: Ti taglierò il dito, ti darò diecimila pugni e ti costringerò ad ingoiare un migliaio di aghi*! AZ: Giurin giurello! (T/N:* Niente violenze e molestie, solo un modo tradizionale di fare un giurin giurello in Giappone.)
AZ: E' una promessa!
A: Una promessa... AZ: Già!
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A: Una promessa importante...
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SFX: *rub rub*
AZ: Scusami, AZ: Mi sono assopita per un attimo... A: Anche io... A: Oggi ci sono pochi clienti, dunque abbiamo del tempo libero...
A: Ho fatto uno strano sogno... AZ: Eeh?! AZ: Anche tu, Amuro-san?
A: Anche tu? Di che tipo di sogno si tratta? AZ: Non me la sento di parlarne adesso...
AZ: Dimmi del tuo, Amuro-san! A: Ah, no... A: Non è affatto un sogno di cui raccontare agli altri...
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SFX (sogno di Azusa): *uaaaah!* SFX: Ah ah ah ah...
SFX: *ding ding*
A: Benvenute! R1: Uah, R1: E' proprio un figo! R2: Vero...?
A: Cosa vorreste ordinare? R1: Mmh, allora... SFX: *clank clank*
[Fine del capitolo 13]
UUUUUUUUH! Che carini! :D
Al prossimo capitolo! :3
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holmes-nii-chan · 5 years
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Zero no Tea Time - Capitolo 12 - Traduzione Testuale ITA!
In questo caso, appare l’agente dell’FBI Camel! E andrà al Poirot... Che reazione avrà Amuro...?
Grazie allo staffer in prova Alecast51 di DCFS per la traduzione!
Traduzioni: Alecast51 Check: Holmes-chan
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TIME. 12 - Ecco Camel
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C: Pronto, Jodie? SFX: *bip*
C: Parla Camel.
C: ...Capisco... C: Sì, nessun problema...
C: Farò qualcos'altro finché non arriverà l'ora del meeting...
C: Ci vediamo. SFX: *bip*
[Mi chiamo Andre Camel...] [Sono un agente dell'FBI...] [...Venuto in Giappone per dare la caccia all'Organizzazione degli Uomini in Nero...]
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C: Un bar... C: Tempismo perfetto...
[L'odore fragrante dei chicchi di caffè schiacciati,] [Una piacevole musica di sottofondo,] [Umidità e temperatura del locale rese confortevoli...]
SFX: *dling*
[Mobili un po' vecchi, ma...] [Comunque ben tenuti.] [È perfetto...]
[A primo acchito, questo piccolo bar...] [È quello giusto.]
A: Benvenuto... A: E’ arrivato in macchina? C: Si, ho parcheggiato vicino...
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C: ...al... C: Eeeeh?!
A: Il suo ordine...?
C: P... C: Perché...?
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A: Il suo ordine, prego...
C: Ah! C: Sto scegliendo! SFX: *flip flip*
[Perché quest'uomo...?]
[Andre Camel...] [Sta provando un gran senso di colpa.]
A: Se non intende ordinare nulla, A: Perché non se ne va...?
A: ...via dal Café Poirot?
C: Ah... C: Ahm... C: U- C: Un caffè americano!!
A: Capisco...
C: C'è... C: Qualche problema? A: Per favore, aspetti un momento...
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C: !
C: Che caffè delizioso! C: Molto ricco, e allo stesso tempo non troppo aspro. A: Grazie...
C: Quando sono arrivato qui sono rimasto sorpreso... C: Del fatto che un cosiddetto caffè normale leggermente tostato... C: In Giappone si è chiamato col nome specifico di "Caffè Americano"...
C: È come se lo chiamassero così per imitare il nostro modo americano di bere caffè...
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A: Sembra che si sia informato per bene... A: FBI...
C: Forse dovrei ordinare anche qualcosa da mangiare... C: Pasta al forno, per piacere... A: Però ci vorrà un po' di tempo per prepararla...
C: Quanto ci vorrà per...?
C: I piatti che possono essere serviti immediatamente sono... A: D’accordo...
A: Se insiste...
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SFX: *gnam*
C: Anche questa pietanza è molto deliziosa! C: Questi semplici ingredienti sono squisitamente in armonia con la salsa...
C: Maionese con un forte aceto e... C: ...un ingrediente segreto? A: Cosa è successo a quella donna con cui sta di solito?
C: Chissà... SFX: *munch munch* A: Sta lavorando su un'altra questione? A: Non sarebbe meglio se si sbrigasse ad andare ad incontrarla?
C: Non sono affari che le riguardano. SFX: *sbam*
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A: Che vita invidiabile... A: Non so se stia facendo un viaggio turistico o cosa, ma... A: Bere un caffè a quest'ora del giorno... A: Voi occidentali siete così spensierati, sono piuttosto invidioso... A: È come se metà delle vostre vite fossero dedicate all'ora del tè. SFX: *tutum tutum tutum*
SFX: *bzz bzz* [Un messaggio da parte Jodie...]
C: Va bene, va bene, ho capito! C: Me ne vado subito!
C: È stato un pasto delizioso. A: Grazie...
[Il miglior posto...] [Il cibo più buono ed il miglior caffè...] [Eppure, il peggior cameriere...]
SFX: *dling*
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C: ?!? SFX: *bla bla bla* *step step*
[Come mai questa folla?] [Non era qui quando sono arrivato!]
[CARTELLO: Blocco delle strade per il Festival dei fuochi d'artificio] C: ! SFX: *frup*
[Festival dei fuochi d'artificio?!] [Un blocco stradale?!] [Devo sbrigarmi!] SFX: *tap tap*
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SFX: *beep beep* *bla bla bla*
C: Mi scusi! C: Permesso... SFX: *bla bla*
C: Fiùùù... C: Per un soffio!
[Se avessi continuato a spendere il mio tempo senza fretta non sarei stato in grado di uscire da quel traffico...]
[Può darsi che...] [...Avesse previsto che sarebbe andata così...?]
C: Beh... C: Poco importa. SFX: *vroooom*
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[Tralasciando tutto il resto...] [Sembra che io debba ringraziare...]
SFX: *boom* [...quell'uomo,]
[Amuro Tooru...] C: Però a pensarci ha detto che metà della mia vita è dedicata all'ora del tè... SFX: *boom boom*
Anche per questo capitolo è tutto. Aspettate con impazienza la traduzione del tredicesimo, che arriverà a breve!
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