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#storia romana
ross-nekochan · 11 months
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One hour away from Naples, there's a little Athens.
Paestum (SA), Italy~
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mylifeisfruk4ever · 4 months
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aki1975 · 9 months
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Benevento - Arco di Traiano - 114
Nerva non seppe ingraziarsi le truppe e fu costretto a scegliere come successore Traiano, il generale più popolare, che nel 98 divenne imperatore e nel 106 sconfisse i Daci di Decebalo raggiungendo la massima espansione dell’Impero.
Dopo di lui la storia dell’Impero proseguì come segue:
- 117 Adriano imperatore. Fra le altre opere, fa costruire il Vallo: è il segno di un cambiamento, dall’astensione dei confini alla difesa dell’Impero;
- 138 Antonino Pio imperatore
- 161 Marco Aurelio imperatore. Morì, come il fratello Lucio Vero, di peste antonina, il vaiolo, che viaggiò nell’Impero con le legioni che dalla Siria furono richiamate nel Nord e responsabile dello spopolamento di zone dell’Impero che venivano ripopolate attraverso l’insediamento di coloni barbari;
- 180 Commodo imperatore
- 193 Fine della dinastia antonina. Prima Elvio Pertinace, poi Didio Giuliano ed infine Settimio Severo imperatore. Da principato, l’Impero diventato dominato: il potere non si basa più sul Senato, ma sull’esercito;
- 211 Caracalla, facendo assassinare il fratello Geta, è imperatore. L’anno successivo concederà la cittadinanza romana a tutta la popolazione dell’Impero. Diversamente dall’identità di sangue che ha sempre limitato l’espansione greca, Roma si è rivelata in grado di fare leva sull’apporto delle popolazioni sottomesse grazie alla cooptazione delle élite e alla romanizzazione (lingua, diritto, infrastrutture, cultura, …), ma questo processo, a partire dal III sec. coinvolge con sempre minore efficacia le masse;
- Caracalla è assassinato nel 217, gli succedono Macrino (217), Eliogabalo condannato alla damnatio memoriae (218), Alessandro Severo (222) e Massimino il Trace che riprese le attività militari volte a difendere i confini (235);
- Aureliano, salito al trono nel 270 dopo un lungo periodo di instabilità ai confini nonostante la riorganizzazione della difesa da parte di Valeriano (253 - 260) e Gallieno (260 - 268), sconfigge nel 272 Zenobia che era insorta e aveva creato il Regno di Palmira. Inoltre introdusse, come tentativo di collante culturale il culto del Sol Invictus, e creò le mura a Roma;
- Diocleziano, imperatore dal 284, ristabilì l’ordine e introdusse la Tetrarchia;
- Costantino sconfigge prima a Torino e poi sul Ponte Milvio Massenzio e scioglie la guardia dei pretoriani (312);
- Con l’Editto di Milano (313) si instaura la libertà di culto: le disuguaglianze sociali che l’Impero non riuscì a ridurre, l’organizzazione della Chiesa e la mancanza di spiritualità della fede tradizionale costituirono i principali fattori di diffusione della nuova religione;
- Costantino presiede il Concilio di Nicea;
- Costantinopoli nel 330 diventa la capitale dell’Impero;
- con la sconfitta di Valente ad Adrianopoli nel 378 iniziano le invasioni barbariche;
- Graziano, con l’Editto di Tessalonica del 380, decreta il Cristianesimo religione di Stato. Ambrogio lo difende dall’Arianesimo;
- Teodosio nel 395 divide in due l’impero. Suo successore come imperatore d’Occidente fu il figlio, Onorio, ma soprattutto il comandante Stilicone che sconfisse a Verona il re dei Goti Alarico (403);
- nel 402 Onorio aveva trasferito la capitale da Roma a Ravenna;
- nel 408 Onorio fece uccidere Stilicone e questo aprì la strada al sacco di Roma da parte di Teodorico (410);
- Papa Leone I ferma Attila nel 452;
- Odoacre depone Romolo Augustolo nel 476;
- Teodorico, sconfiggendo Odoacre, diventa re d’Italia;
- nel 532 Giustiniano seda la rivolta di Nika a Costantinopoli: la “colonna piangente” a Santa Sofia continua a ricordarla;
- Nel 553 Giustiniano, con i generali Belisario e Narsete, riconquista l’Italia.
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greciaroma · 26 days
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Cimbri e Teutoni
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Le ripetute sconfitte degli eserciti romani al nord contro Cimbri e Teutoni furono per Mario un'occasione per rinnovare la sua gloria e consolidare il suo potere. I due popoli infatti ottennero, a nord dei Pirenei, una serie di vittorie contro l'esercito romano, favorito dalle rivalità all'interno dell'aristocrazia senatoria, la cui sconfitta nella battaglia di Arausio (Arancione) nel 105 ne costituisce il culmine. Queste sconfitte terrorizzarono la popolazione romana, risvegliando lo spettro dell'invasione di Roma da parte dei Galli nel IV secolo a.C.
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Plinio il vecchio e l’acqua
Riprendendo un precedente articolo, navigando, è disponibile il volume completo di https://play.google.com/store/books/details?id=t-3AZHOJYTQC
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culturaesocieta · 1 year
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Una civiltà che appassiona tutti ma dietro i magnifici palazzi e la potenza dell’Impero si nascondevano alcune curiosità poco conosciute, leggiamo l'articolo e scopriamole insieme.
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vocabula-libri · 2 years
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«Sono il tuo medico, se vuoi che ti aiuti devo capire la tua mente, oltre al tuo corpo.»
- Valerio Massimo Manfredi, “Idi di Marzo”.
In basso: Vincenzo Camuccini - “Morte di Giulio Cesare”, 1806 ca
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gregor-samsung · 1 year
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“ «Vi era una donna allora in Alessandria — narra la Storia ecclesiastica del contemporaneo Socrate [Scolastico], avvocato alla corte costantinopolitana — il cui nome era Ipazia. Costei era figlia di Teone, filosofo in Alessandria, ed era giunta a un tale culmine di sapienza da superare di gran lunga tutti i filosofi della sua cerchia, ricevere in eredità (diadochè) l'insegnamento della scuola platonica derivante da Plotino, esporre a un libero uditorio tutte le discipline filosofiche [...]. Da ogni parte accorrevano a lei quanti volevano filosofare.» Ipazia «aveva raggiunto un tale vertice d'efficacia nell'insegnamento, ed era così giusta e saggia e così straordinariamente bella e attraente» che gli allievi s'invaghivano di lei, si legge in Suida, il lessico bizantino del X secolo, nel lungo articolo intitolato Ipazia, o della faziosità degli Alessandrini. Le notizie di Suida derivano da due narrazioni, oggi perdute, del tempo di Giustiniano: quella, vera o presunta, di Esichio di Mileto e la Vita di Isidoro, ultimo sacerdote del tempio di Serapide, composta dall'ultimo scolarca dell'Accademia di Atene, il neoplatonico Damascio; di questa ci restano assai scarni frammenti. È presumibile sia la prima a dichiarare che Ipazia, «essendo per natura più dotata del padre, non si fermò agli insegnamenti tecnico-matematici praticati da lui ma si diede alla filosofia vera e propria, e con valore: pur essendo donna ella indossava il tribon [il mantello dei predicatori cinici] e andava per le vie del centro della città a spiegare pubblicamente a chiunque volesse ascoltarla Platone, Aristotele o qualcun altro dei filosofi.» “
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Brano tratto da Ipazia, l’intellettuale, saggio di Silvia Ronchey raccolto in:
AA. VV., Roma al femminile, a cura di Augusto Fraschetti, Laterza (collana Storia e Società), 1994¹; pp. 214-15.
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artesplorando · 8 months
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Arte romana - marina | storia dell'arte in pillole
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lartesumarte · 9 months
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Mario Mafai - Senza titolo
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1957
Olio su tavola
27,4x35,5 cm
Collezione privata
Mario Mafai fu il fondatore della cosiddetta Scuola Romana, un gruppo di artisti nato nel 1928.
Nelle sue tele ritroviamo come soggetti nature morte o scorci urbani, spesso rappresentanti opere di sventramento di quartieri storici avvenute ad opera del regime fascista.
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marcoferrara1971 · 2 years
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Pratola Peligna 4. Storia. Si suppone che in epoca romana vi sorgesse uno sconosciuto pagus (villaggio) peligno, che avrebbe partecipato con Corfinium alla guerra sociale contro Roma nel 91 a.C., ma mancano ritrovamenti che ne provino l'esistenza. Una tomba del VI secolo, con corredo ostrogoto, attesta l'esistenza di un insediamento, forse coincidente con la località Fara de Campiliano, citata nei documenti dei secoli successivi...
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ifattinews · 2 years
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Turismo. Enzo Blasi (Fd'I) : " Istituire Albo delle Associazioni Rievocative Storiche "
Comunicato Stampa In una nota pervenuta in redazione Enzo Blasi (esponente di Fd’I del Municipio V), propone: ” Dovrebbe essere istituito un Albo delle Associazioni Rievocative Storiche che riconoscesse alle stesse il ruolo che meritano. Ritengo che le associazioni rappresentino un valore aggiunto per Roma e che le rievocazioni storiche non debbano svolgersi solo in occasione del Natale di Roma,…
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aki1975 · 9 months
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Il Lago d’Averno, presso Pozzuoli, dove si dice vi fosse l’ingresso agli Inferi narrato da Virgilio nell’Eneide. Nei pressi si trovava la città di Cuma, residenza della Sibilla.
Alcuni dei versi più celebri di Virgilio sono i seguenti:
“agnosco veteris vestigia flammae” (Virgilio, Eneide);
“Arma virumque cano, Troiae qui primus ab oris Italiam fato profugus Laviniaque venit litora” (Virgilio, Eneide);
- “auri sacra fames” (Polidoro ad Enea, Virgilio, Eneide);
“timeo Danaos et dona ferentes” (Laocoonte, Virgilio, Eneide);
“ Tu regere imperio populos, Romane, memento / (hae tibi erunt artes) pacique imponere morem / parcere subiectis et debellare superbos (Virgilio, Eneide);
“Tītyre, tū patulae | recubāns sub tegmine fāgī | silvestrem tenuī | Mūsam meditāris avēnā; | nōs patriae fīnīs | et dulcia linquimus arva. | nōs patriam fugimus; | tū, Tītyre, lentus in umbrā | formōsam resonāre docēs | Amaryllida silvās” (Virgilio, I Egloga)
“et iam summa procul | villarum culmina fumant | maioresque cadunt altis | de montibus umbrae” (Virgilio, I Egloga)
“Sìcelidès Musaè, | paulò maiòra canàmus | Nòn omnìs | arbùsta iuvànt | humilèsque myrìcae | sì canimùs silvàs, | silvaè sint cònsule dìgnae” (Virgilio, IV Egloga)
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abr · 4 months
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Breve storia del clima.
In epoca romana, dal 250 a.C. al 450 d.C., la temperatura era di almeno 2ºC più alta di oggi (i più nerd tra i medioman vi diranno che c'erano variazioni, senza rendersene conto confermando la tesi: le variazioni climatiche avvengono "da sole" non certo per colpa dell'uomo. I più fessi, quelli che non sapendo leggere ma solo ubbidire chiedono "le fonti?", sostengono che i romani aumentarono la CO2 ... bruciando legna. La fonte? ndr).
Era un periodo di riscaldamento globale. La popolazione è aumentata (...). L'agricoltura del clima caldo poteva essere intrapresa in aree a latitudini e altitudini molto più elevate di adesso. (La vite in Inghilterra, ndr). Questo riscaldamento non poteva essere dovuto alle emissioni umane di CO2.
Seguirono i secoli bui. Questo è stato un periodo di freddo pungente di fallimento dei raccolti, carestia, malattie, guerra, spopolamento, espansione del ghiaccio e aumento del vento. (...) Bande assassine di rifugiati climatici vagarono per l'Europa in cerca di prede. Civiltà come i Maya crollarono.
Il successivo riscaldamento medievale (900-1300 d.C.) fu un periodo (positivo) per la vita sulla Terra. Le calotte glaciali, i ghiacciai e il ghiaccio marino si contrassero, consentendo l'esplorazione e l'insediamento del mare ad alte latitudini. Colture di cereali, bovini, ovini, fattorie e villaggi furono stabiliti in Groenlandia, almeno 6ºC più calda di oggi.
Sebbene ci sia stato un periodo freddo di 40 anni nel riscaldamento medievale (i clcli del clima che cambia COSTANTEMENTE, ndr), i fallimenti dei raccolti e la carestia erano rari. La popolazione aumentò (...). La ricchezza creata (...) è stata utilizzata per costruire cattedrali, monasteri e università. Il riscaldamento medievale era globale. Ancora una volta il riscaldamento non poteva essere dovuto alle emissioni umane di CO2.
La piccola era glaciale iniziò alla fine del XIII secolo con una diminuzione dell'attività solare. La piccola era glaciale è stata caratterizzata da un clima rapidamente fluttuante, e periodi straordinariamente freddi durante l'inattività solare: (1280-1340, 1450–1540, 1645–1715 e 1795–1825). Faceva molto freddo (i carri dei rifornimenti a Venezia potevano passare sulla laguna ghiacciata d'inverno, ndr). È stato un cambiamento climatico globale. C'era il fallimento del raccolto, la carestia, la malattia (peste nera, peste manzioniana, ndr), la guerra e lo spopolamento.
Ci fu uno spaccamento sociale (rivoluzione francese). I prezzi del cibo aumentarono nei periodi di debole attività solare. I vichinghi in Groenlandia si estinsero. Non era un buon momento per vivere. La piccola era glaciale terminò nel 1850 e da allora c'è stata una tendenza al riscaldamento con periodi più freddi (1940-1976 e 1998-2005). Storia, archeologia e geologia dimostrano che attualmente viviamo in un clima interglaciale e variabile.
I cambiamenti che possiamo osservare con la strumentazione moderna sono molto piccoli. Sia i tassi che l'entità del cambiamento climatico sono inferiori ai cambiamenti negli ultimi 1000, 10.000 o 100.000 anni.(...) La storia e l'archeologia ci mostrano che il raffreddamento globale provoca siccità, sconvolgimenti sociali, migranti climatici, carestie, malattie, guerre, spopolamento, collasso di civiltà ed estinzioni di piante e animali. Le grandi civiltà prosperarono in tempi caldi. Viviamo nei tempi migliori che gli esseri umani abbiano mai avuto sul pianeta Terra.
Siamo l'unica generazione di umani a temere un clima caldo! Il riscaldamento globale ci ha sempre reso più ricchi e più sani. La storia è li a ricordarcelo ma, come la matematica e le scienze, oggi non si studia più.
via https://twitter.com/climacritic/status/1738157567820312714
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blogidraulicaantica · 7 months
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La cisterna romana di contrada Barbolano sita nel comune di Altidona
Altidona c.da Barbolano foto di Virginia Recanati “ ogni diritto riservato” Cisterna Romana vista facciata Est Altidona c.da Barbolano foto di Virginia Recanati “ ogni diritto riservato” Cisterna Romana parte sommitale Altidona c.da Barbolano foto di Virginia Recanati “ ogni diritto riservato” Cisterna Romana. Particolare dello spessore della copertura Altidona c.da Barbolano foto di Virginia…
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ninoelesirene · 4 months
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Mi piace ripercorrere la storia degli oggetti. Ogni 18 dicembre ci penso, perché è il compleanno del mio cane. Quando è morto, l’abbiamo sepolto in mezzo alla campagna romana, avvolgendolo in un asciugamano da mare matrimoniale che io e mia madre comprammo negli anni ‘90 al Mercatone Zeta. Il Mercatone Zeta ha chiuso tanti anni fa ed era descritto bene dal suo nome: un grande mercato, di livello Z; ma, se sapevi cercare, qualcosa tiravi fuori. Ricordo l’episodio perché pensai a che bella idea fosse avere un telo da condividere, di cui non devi tirare ogni due secondi i bordi o spianarli alla perfezione. Il mare è questo per me ed era questo per noi: l’amore condiviso. Sull’asciugamano era disegnata una barca che veleggia in mezzo a una baia circondata dal verde. Quando lo comprammo, Jack ancora nemmeno ce lo avevamo. Quando lo comprammo, mia madre stava benissimo. Chissà come è finito a Roma, forse l’ho preso con me quando ci ho portato Jack, che, in effetti, era il cane di mia madre (e nel libretto delle vaccinazioni portava anche il suo cognome). Insomma, è proprio in quell’abbraccio di ma(d)re e ricordi che il corpicino di Jack giace dal 2012, anno in cui, di fatto, finisce la sua storia, ma anche quella del nostro amato asciugamano familiare, protagonista apparente o reale di questo ricordo.
Ogni 18 dicembre e ogni 6 gennaio, giorno in cui Jack è morto, ci penso e trova risposta una delle domande che mi pongo più spesso: perché, per anni, ricordiamo episodi apparentemente ininfluenti, come l’acquisto di un asciugamano di spugna sottile in un grande magazzino? Li ricordiamo perché quegli episodi hanno il futuro dentro, solo che ancora non lo sappiamo. Un secondo dopo, però, immagino anche che nessuna storia è mai davvero conclusa, e magari, su quella barca, in quella baia circondata dal verde, Jack e mia madre ora stanno veleggiando, liberi.
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