Tumgik
#letteraturabreve
ninoelesirene · 5 months
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Ci si innamora
Per affinità di ferita
Ma ci si ama
Per reciproca cura.
Si innamora chi si specchia,
Ma ad amare è chi guarda.
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ninoelesirene · 5 months
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Ho archiviato, riposto, staccato, taciuto, ridefinito, nascosto, scacciato, fuggito, riformulato, rivisto, aggirato, soppiantato, contrapposto, ridimensionato, sbollito, ridiscusso, registrato, trasceso, smontato, alleggerito, ponderato, omesso, bilanciato, buttato all’aria, trascurato, rimosso, ignorato, ridotto al silenzio.
Eppure.
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ninoelesirene · 6 months
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Al pronto soccorso una signora con occhi buoni e due occhiaie livide si è avvicinata e mi ha chiesto di usare il mio cellulare per chiamare il figlio: “Sono qui dalle 13” ha detto, “e non ho potuto fargli sapere più nulla”.
Abbiamo riscritto il numero di Luca parecchie volte. Lei pronunciava le cifre, io le digitavo, poi le riguardavamo insieme per vedere se i conti tornassero. Pareva più una poesia di Rodari che un dettato.
Mentre i due finalmente parlavano, la signora ha appoggiato una mano sulla mia spalla e l’ha lasciata lì, finché non è stato il momento di congedarsi: “grazie, gentilissimo, potrei essere una mamma per te.”
Gianesia, questo il suo nome, avrà 85 anni almeno, mentre mia madre è morta a 54. Non ho idea di come sarebbe stata a quell’età e l’immagine che ho di lei è intrappolata in un’epoca di capelli scuri e pelle ancora intatta, di sorrisi sani e nessuna occhiaia livida. Chissà se avrebbe mai chiamato me con il tono timido, ma organizzativo che Gianesia aveva con Luca: quello di un genitore che sa di dipendere, ma non perde l’inclinazione ad accudire. Non lo saprò mai, e fa male. Soprattutto non so come sarei stato io, chi sarei stato io se lei fosse ancora qui e avesse potuto invecchiare, essendo fragile nell’unico modo che ci accomuna tutti. Avrei risposto alla sua chiamata con la stessa attenzione? L’avrei fatta sentire accolta? O mi sarei spazientito, come il figlio della signora che invece mi sedeva di fianco? Non lo so, ma so che sopravvivere significa accettare ciò che è stato e, soprattutto, ciò che non è potuto essere.
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ninoelesirene · 1 month
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Ricordo tutto ciò che non è stato detto bene
Ricordo tutto ciò che non è stato detto
Ricordo tutto ciò che non è stato
Ricordo tutto ciò che non è
Ricordo tutto bene.
[forse]
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ninoelesirene · 5 months
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“Caro Francesco,
Forse un giorno capirai che le persone con un certo cuore e una certa anima non sono mai sole. Se si scandagliano, comprendono che il mondo le attraversa, le permea nonostante tutto. Hanno la testa sempre affollata di bellezza, anche quando fa male.
La solitudine che senti è un’illusione.”
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ninoelesirene · 8 months
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Il primo compito dell’amore è distinguere ciò che è amore da ciò che non lo è, in se stessi e negli altri.
Mortificare non è amore, supportare è amore;
punire non è amore, comunicare è amore;
aggredire non è amore, pensare è amore;
lasciare soli non è amore, proteggere è amore;
dubitare non è amore, fidarsi è amore;
invadere non è amore, accogliere è amore;
essere sciatti non è amore, avere cura è amore;
competere non è amore, partecipare è amore;
stare fermi non è amore, avere coraggio è amore.
Il primo compito dell’amore è distinguere ciò che è amore da ciò che non lo è, in se stessi e negli altri. Il secondo compito dell’amore è amare.
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ninoelesirene · 27 days
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Ho cominciato a stilare una lista, l’ho chiamata “la lista dei contrari profondi”. Funziona più o meno così: ogni idea, concetto, emozione importante dell’esistenza ha un contrario semantico, che è quello che troviamo dentro al dizionario e un altro più nascosto, che è quello che troviamo dentro di noi.
Ho identificato finora tre coppie, ma aggiornerò la lista, man mano che nuovi “contrari profondi” emergono:
Il contrario della morte non è la vita, il contrario della morte è l’amore;
Il contrario della perfezione non è il difetto, il contrario della perfezione è la realtà;
Il contrario della tristezza non è la felicità, il contrario della tristezza è il mare.
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ninoelesirene · 28 days
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In fondo accettare che una cosa non è possibile significa riconoscere che molte altre lo sono.
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ninoelesirene · 2 months
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“Che tristezza questa ridicola retorica del ‘Io sono fatt* così’, perché nella maggior parte dei casi ‘tu’ sei fatt* male o quantomeno sei fatt* come altri milioni; non sei originale, non sei controcorrente.
Invece mi innamora chi cambia, chi ragiona, chi afferma se stesso sì, ma come qualcosa in movimento; e mi incanta chi cambia me, chi mi aiuta a capire ragionando, chi non mi asseconda e non si asseconda.
Oggi sono un altro, ma non mi ci abituo.”
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ninoelesirene · 7 months
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Ci pensiamo stanchi e siamo invece tristi
Offesi, per non vederci sciocchi
Ridicoli, se ci mostriamo umani
Innamorati, ma la parola giusta è soli.
Lo specchio racconta storie
che non sappiamo mai ascoltare.
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ninoelesirene · 4 months
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Quando avrò l’opportunità di dare tutto l’amore che ho, allora, finalmente, diventerà anche mio.
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ninoelesirene · 4 months
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Mi pare che le persone contengano un rumore di fondo, un messaggio cifrato inviato all'Universo, su cui a volte un silenzio di giorni, mesi o anni luce si è appiattito. Il compito dell'amore è captare quel segnale, decriptarlo e ascoltarlo, perché possa diventare, se e quando sarà il tempo, un dialogo.
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ninoelesirene · 4 months
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Mi piace ripercorrere la storia degli oggetti. Ogni 18 dicembre ci penso, perché è il compleanno del mio cane. Quando è morto, l’abbiamo sepolto in mezzo alla campagna romana, avvolgendolo in un asciugamano da mare matrimoniale che io e mia madre comprammo negli anni ‘90 al Mercatone Zeta. Il Mercatone Zeta ha chiuso tanti anni fa ed era descritto bene dal suo nome: un grande mercato, di livello Z; ma, se sapevi cercare, qualcosa tiravi fuori. Ricordo l’episodio perché pensai a che bella idea fosse avere un telo da condividere, di cui non devi tirare ogni due secondi i bordi o spianarli alla perfezione. Il mare è questo per me ed era questo per noi: l’amore condiviso. Sull’asciugamano era disegnata una barca che veleggia in mezzo a una baia circondata dal verde. Quando lo comprammo, Jack ancora nemmeno ce lo avevamo. Quando lo comprammo, mia madre stava benissimo. Chissà come è finito a Roma, forse l’ho preso con me quando ci ho portato Jack, che, in effetti, era il cane di mia madre (e nel libretto delle vaccinazioni portava anche il suo cognome). Insomma, è proprio in quell’abbraccio di ma(d)re e ricordi che il corpicino di Jack giace dal 2012, anno in cui, di fatto, finisce la sua storia, ma anche quella del nostro amato asciugamano familiare, protagonista apparente o reale di questo ricordo.
Ogni 18 dicembre e ogni 6 gennaio, giorno in cui Jack è morto, ci penso e trova risposta una delle domande che mi pongo più spesso: perché, per anni, ricordiamo episodi apparentemente ininfluenti, come l’acquisto di un asciugamano di spugna sottile in un grande magazzino? Li ricordiamo perché quegli episodi hanno il futuro dentro, solo che ancora non lo sappiamo. Un secondo dopo, però, immagino anche che nessuna storia è mai davvero conclusa, e magari, su quella barca, in quella baia circondata dal verde, Jack e mia madre ora stanno veleggiando, liberi.
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ninoelesirene · 5 months
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Per stare bene al mondo bisognerebbe riconoscere sempre la differenza tra tenerezza, compassione e pena; sorvegliando i passaggi di stato dall’una all’altra e praticando con equilibrio la prima, con rispetto la seconda, con coscienza la terza, verso se stessi e gli altri.
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ninoelesirene · 5 months
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Le persone, quando se ne vanno, si portano via un sacco di musica.
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ninoelesirene · 10 days
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Di tutti gli istanti che ricordo con esattezza, mi piacerebbe fissare quello in cui ho cominciato a stare meglio. Vorrei fosse uno spartiacque, come gli snodi di un processo o le date che dividono le epoche storiche. A che pagina, di preciso, inizia il capitolo?
Ma la serenità è un sentimento generoso: preferisce, rarefatta, diffondersi in tutte le direzioni, invece che incunearsi sotto la carne come hanno sempre fatto i dolori. La pace interiore accetta di esistere e fare bene venendo dimenticata, come una madre giusta.
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