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#piccolo mondo antico
gdacb · 2 months
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Piccolo mondo antico (Mario Soldati, 1941)
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di-biancoenero · 3 months
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Alida Valli e Massimo Serato in Piccolo Mondo Antico (1941) di Mario Soldati
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dandyshoecare · 12 days
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Viviamo in un’epoca di grande ipocrisia. La follia umana sta raggiungendo un livello veramente esagerato. Attivisti verdi che sporcano di vernice le opere d’arte e gli edifici di importanza storica e culturale; adolescenti che invece di studiare a scuola, e capire che l’energia elettrica non nasce dal nulla, gridano sputando saliva di rabbia che dobbiamo salvare il nostro pianeta passando all’ energia alternativa. I centri storici sono pieni di spacciatori, che vendono l’erba. Ma non possiamo legalizzarla! No! Viviamo in un paese cattolico, dicono. Abbiamo il Vaticano…Ogni ragazza sogna di vendere il suo corpo o le sue immagini nude, invece di studiare e diventare un’insegnante o un dottore. Ma riaprire le case chiuse!- guai! Cosa dirà la chiesa?! Siamo tutti pieni di rabbia e invece di trovare soluzioni, trasciniamo questo mondo verso una terribile ed inevitabile fine.
Non sono né un profeta né un scienziato, ma anche con la mia scarsa preparazione posso e devo ricordare a tutti che esiste da tanti anni un modo per produrre l’energia, sostituire la plastica e ridurre al minimo l’inquinamento. Tutto quello che dobbiamo fare è togliere l’etichetta del demonio dalla cannabis! Immagino che qui mi accuseranno della propaganda della droga, ma non abbiate fretta con il vostro giudizio. Vi rinfresco la memoria, raccontando un po’ di fatti riguardo al nemico del popolo: la Cannabis.
Da 1 ettaro di canapa si ricava tanta carta quanto da 4 ettari di bosco. 1 ettaro di canapa emette tanto ossigeno quanto 25 ettari di bosco. I tessuti di canapa superano persino il lino nelle loro proprietà. La canapa è una pianta ideale per realizzare corde, funi, tessuti , borse e cappelli. Ciò che è anche molto importante: tutti i prodotti in plastica possono essere realizzati con la canapa, la ‘plastica’ di canapa è ecologica e completamente biodegradabile. Questo è solo un piccolo elenco delle qualità uniche della canapa: un'altra cosa- la canapa cresce in soli quattro mesi e un albero in 20-50 anni. Può essere coltivata in qualsiasi parte del mondo con poca acqua, inoltre è in grado di difendersi dagli insetti parassiti, non ha bisogno di pesticidi. È davvero un paradosso? Perché stiamo ancora abbattendo le foreste? Stiamo usando la plastica dannosa per sconvolgere l'equilibrio del pianeta? Sì, perché la società dei consumi giova solo ai problemi, non alle loro soluzioni.
E della Hemp Body Car creata da Henry Ford in 1937 vogliamo parlare?!… Ma finché ci sono l’interessi di compagnie petrolifere non vedremo mai queste macchine sulle nostre strade. Il Dio denaro sta comandando questo mondo e costringe ognuno di noi a fare le scelte che porteranno sempre più verso la distruzione. Dobbiamo pensarci e tutto può cambiare!
Adesso, dopo questa introduzione, che ho cercato di fare più breve possibile, voglio condividere con voi la mia esperienza personale. Perché non c’è niente più convincente e dimostrativo, come la prova tecnica.
Ho una grande passione per i mercatini delle pulci. Una volta, facendo la mia ricerca dei tesori ad un mercatino mi sono imbattuto in rullo del tessuto. Non sapevo cosa era, ma l’aspetto estetico e le caratteristiche tattili di questa stoffa mi hanno fatto battere il cuore! Per fortuna avevo davanti a me un venditore, che sapeva tutto su questo grande rullo tessile. Si trattava di canapa lavorata a mano negli anni ’50. E si è accesa subito la lampadina della mia creatività! Da anni volevo farmi fare un abito chiaro, non solo bello , ma soprattutto comodo e leggero. Un abito che fa fresco d’estate e che mi dà il sollievo in questo clima padano. Inizialmente ero concentrato sul procurarmi un pezzo di lino, il classico intramontabile per ogni gentiluomo. Ma dopo avere visto la Grande Bellezza dell’ antico manufatto in canapa non avevo più i dubbi. Comprato il rullo pesante di canapa dal felice venditore, ad un prezzo veramente simbolico di 20 € mi sono recato direttamente dal mio sarto, il signor Franco Parmelli, un sarto che ha più di 80 anni, la maggior parte di quali trascorsi nell’ accumulare un’impagabile esperienza nel campo di creazione di abiti su misura. La bellezza della stoffa che ho portato ha commosso il vecchio Maestro e abbiamo iniziato subito la realizzazione di questo progetto che io ho chiamato “ Legalize it!” Si tratta di un un completo fatto di pantaloni, pantaloncini corti, gilet e giacca a due bottoni, naturalmente di canapa. É un po’ bizzarro, lo so, ma proprio questi elementi di guardaroba possono essere giocati durante l’estate con il massimo piacere e conforto, senza rinunciare all’eleganza. Un taglio semplice e classico, i bottoni in madre perla e poco altro. Ed ecco a voi il risultato finale. Un abito così comodo e bello non l’ho mai avuto in vita mia! E’ diventata la mia seconda pelle. Sicuramente dà un po’ nell’occhio, in mezzo alla massa di infradito, pinocchietti e t-shirts… Ma preoccuparmi di cosa ne pensano gli altri di me non è stato mai per me un problema. Mi sentirò un combattente della piccola armata di uomini eleganti e a testa alta continuerò di vestirmi e non coprirmi… e a contribuire a salvare il pianeta!
Photos by https://www.instagram.com/giovannigarritano_ph?igsh=MTE2anU5d3BsZ2owdA==
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diceriadelluntore · 5 months
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I Miei Libri del 2023
Leggere libri è il gioco più bello che l’umanità abbia inventato. Wisława Szymborska
1 - Benjamin Stevenson - Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno
2 - Bernardo Zannoni - I miei stupidi intenti
3 - Michela Marzano - L'amore che mi resta
4 - Martin Griffin - L'impostore
5 - Eric Fouassier - L'ufficio degli affari occulti
6 - Wendy Doniger - L'anello della verità
7 - Peter Hopkirk - Il Grande Circo
8 - Carmine Pinto - Il Brigante e il Generale
9 - Susan Cain - Il dono della malinconia
10 - Dennis Duncan - Indice, Storia dell'
11 - Maria Grazia Calandrone - Dove non mi hai portata
12 - Eshkol Nevo - Tre Piani
13 - Marcus Du Sautoy - L'enigma dei numeri primi
14 - Pietro Trifone - Brutte, sporche e cattive
15 - Giuseppe Barbera - Agrumi. Una Storia del Mondo
16 - Gianrico Carofiglio - Della gentilezza e del coraggio
17 - Audrey Magee - La colonia
18 - Edith Wharton - L'età dell'innocenza
19 - Antti Tuomainen - Il fattore coniglio
20 - Geoff Dyer - Natura morta con custodia di sax
21 - Franco Lorenzoni - Educare controvento
22 - Toshikazu Kawaguchi - Finché il caffè è caldo
23 - Florian Illies - 1913
24 - Francesco Paolo De Ceglia - Vampyr
25 - Richard Osman - Il Club dei delitti del giovedì
26 - Giulio Boccaletti - Acqua
27 - Domenico Dara - Malinverno
28 - Alessandra Necci - Al cuore dell'Impero
29 - Andrew Verghese - Il patto dell'acqua
30 - J.F. Powers - Morte d'Urban
31 - Imma Eramo - Il Mondo Antico in 20 Stratagemmi
32 - Gianni Solla - Il ladro di quaderni
33 - Alice Cappagli - Niente caffè per Spinoza
34 - A.K. Blakemore - Le streghe di Manningtree
35 - A.J. West - La meccanica degli spiriti
36 - Eric Fouassier - Il fantasma del Vicario
37 - Beatrice Salvioni - La Malnata
Nel 2023, finalmente, ho superato le 10 mila pagine lette, arrivando a quota 11336. Era un piccolo limite personale, niente di competitivo, ma il fatto di aver cambiato metodo di lettura mi ha aiutato nell'intento. Quest'anno ho letto anche libri su consigli di amici di Tumblr, uno tra questi è stato un regalo graditissimo. Per quelle vie misteriose e magiche che i libri ti fanno seguire, a volte ho comprato, senza saperlo, libri che sono complementari per tematiche e trame. Obiettivo del prossimo anno è leggere un classico a trimestre. Se ci sono curiosità sui titoli, chiedete!
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instabileatrofia · 2 months
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Piccolo mondo antico
I.S.A.
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gregor-samsung · 3 months
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Mi ricordo
“ Mi ricordo che una volta la Valle d'Aosta aveva il mare. Era abitata dai Salassi (che in greco vuol dire «popolo del mare») che per le navi di passaggio avevano costruito sul Cervino un faro alto almeno come Mike Bongiorno. Adesso, con gli anni, il mare si è ritirato ed è rimasta soltanto la Dora Baltea, ma prima, al posto delle trote c'erano i delfini salmonati. I delfini più belli venivano catturati e portati a Cogne dove, invece delle acciaierie, c'era un acquario e se si girava cadeva la neve finta. Bisognava stare attenti, però, perché usciva tutta l'acqua e i delfini senza acqua muoiono, quasi come gli uomini. Mi ricordo che al porto di Courmayeur si arrivava in skilift. Dalla banchina partiva il motoscafo più alto del mondo; si saliva e poi via, ottocento chilometri di piste. Sci d'acqua, naturalmente. Mi ricordo che il Piccolo San Bernardo era un'isola e il Gran San Bernardo era un'altra isola, ma più grande ed era piena di cani da valanga che passavano le giornate a guardarsi in faccia e a dirsi: «Boh?» Per quello gli è venuta la bocca all'ingiù. Oggi risulta chiaro che i cani da valanga erano fuori luogo, ma oggi, col progresso, si sanno tante cose che una volta non si potevano capire.
Per esempio allora ci si chiedeva perché tutti i rifugi del Cai si chiamavano «Miramare» e perché un antico proverbio pugliese diceva più o meno: «Se Aosta avesse i monti sarebbe una piccola Sestrière». «Che cosa c'entrano i monti», pensava il guardapesca ributtando in mare un camoscio che gli era rimasto impigliato nella rete. Già allora i camosci erano una razza protetta. Li tenevano al Gran Paradiso assieme alle foche, due panda e qualche Duna giardinetta. Mi ricordo che i valdostani cantavano in coro un'antica canzone di montagna. «Giù pei ponti/ giù pei ponti che noi andremo/ coglieremo/ coglieremo le stelle marine/ per donarle/ per donarle alle bambine…» Mi ricordo che l'aquila faceva – abbastanza bene – il verso del gabbiano e tutt'intorno c'era un delizioso profumo di spaghetti alle vongole e di fontina. Erano i marinai che tornavano con le loro greggi di tonni. Passavano sotto l'Arco di Augusto (che allora era un ponte), baciavano le loro mogli e andavano a rifocillarsi al bar «Caa custa quel caa custa viva el battagliùn d'Aùsta». Era un nome un po' lungo per un semplice bar dove si beveva soltanto genepì e si mangiava soltanto genepesca. Per questo i marinai familiarmente lo chiamavano «Caa custa». Mi ricordo che fu quando il «Caa custa» venne venduto a Maria Josè (una nobildonna che aveva curiosamente il nome di Altafini ma lanciava i piatti come Suarez) che incominciarono a cambiare le cose. Al «Caa custa» prese piede irreversibilmente la Nouvelle Cuisine e nella zuppa di pesce comparvero i primi savoiardi. Era troppo. I valdostani chiesero aiuto a una città amica, Bergùm de Hura e al suo re, Mais, che a tappe forzate occupò Aosta e impose su tutta la Valle la polenta. I savoiardi vennero mandati in esilio e il mare si ritirò a Cascais. “
Gino & Michele, Saigon era Disneyland (in confronto), Milano, Baldini & Castoldi, 1991¹; pp. 107-108.
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crazy-so-na-sega · 6 months
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Il meccanismo di Anticitera è l'oggetto tecnologicamente più complesso mai trovato nel mondo antico.
Risalente al 200-100 a.C. e chiamato "computer a orologeria", questo piccolo strumento di bronzo, con oltre trenta ingranaggi nascosti dietro i suoi quadranti, precede di oltre un millennio qualsiasi macchina di complessità comparabile.
Questo manufatto era tra i rottami recuperati da un naufragio al largo dell'isola greca Anticitera nel 1901. È stato trovato come un unico pezzo, successivamente separato in tre frammenti principali che ora sono divisi in 82 frammenti separati dopo gli sforzi di conservazione.
Per utilizzare lo strumento è sufficiente inserire una data utilizzando una manovella e, quando gli ingranaggi smettono di girare, appaiono numerose informazioni a portata di mano: le posizioni del Sole, della Luna, dei pianeti e delle stelle, le fasi lunari, il le date delle imminenti eclissi solari, la velocità della Luna nel cielo e persino le date degli antichi giochi atletici (simili ai nostri giochi olimpici).
Il quadrante del calendario del meccanismo è incredibilmente complesso.
Museo Archeologico Nazionale, Atene
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canesenzafissadimora · 5 months
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Poiché restare come partire è anch'esso un movimento...non una retorica melanconica da piccolo mondo antico, ma un atto rivoluzionario fluido negli spazi e nel tempo.
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Vito Teti, la "restanza"
ed io...resto di noi
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edward-elric-2 · 1 year
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Nelle foto sopra si vede un signore che, a 95 anni, gestisce una libreria aperta molti decenni fa a Parigi. Nonostante l'età, le tasse, le difficoltà varie questo signore apre la sua piccola libreria sei giorni su sette, con una passione e competenza straordinarie. Piccolo mondo antico romantico, lo dichiarerei patrimonio dell'umanità.
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somehow---here · 1 year
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Ella entrò frettolosa, con la testolina bionda chiusa in un gran cappuccio nero, come una primavera travestitasi, per chiasso, da dicembre.
Antonio Fogazzaro, da "Piccolo mondo antico" 1895
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omarfor-orchestra · 9 months
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Film italiani in uscita a settembre
Io Capitano (Matteo Garrone): 07/09
Una fiaba omerica che racconta il viaggio avventuroso di due giovani, Seydou e Moussa, che lasciano Dakar per raggiungere l’Europa. Un’Odissea contemporanea attraverso le insidie del deserto, i pericoli del mare e le ambiguità dell’essere umano
Il più bel secolo della mia vita (Alessandro Bardani): 07/09
Un'assurda legge impedisce a Giovanni, figlio non riconosciuto alla nascita, di sapere l'identità dei suoi genitori biologici prima del compimento del suo centesimo anno di età. Per riuscire ad attirare l'opinione pubblica, la sua unica speranza è ottenere la complicità di Gustavo, unico centenario non riconosciuto alla nascita in vita. Il solo che avrebbe il diritto di avvalersi di questa normativa ma che sembra non aver alcun interesse a farlo. Il più bel secolo della mia vita racconta l'incontro tra un centenario proiettato nel futuro e un giovane ancorato al passato e della loro inaspettata amicizia
Uomini da marciapiede (Francesco Albanese): 07/09
Siamo in giugno e i tifosi più appassionati si preparano ai trenta giorni di partite degli Europei di calcio 2021, un manipolo di squattrinati per sbarcare il lunario si mette a fare il mestiere più antico del mondo per mogli e fidanzate annoiate alla ricerca di qualche avventura facile. Ma un piano che sembra facile si trasforma ben presto in una vicenda paradossale e piena di imprevisti divertenti, infatti i nostri "uomini da marciapiede" avranno alle calcagna la polizia e la mala di tutta la città.
L'expérience Zola (Gianluca Matarrese): 13/09
Anne è una regista teatrale. Si è separata dal marito e sta cambiando casa. È spenta, senza desideri. Conosce Ben, vicino di casa servizievole e attore senza scritture. Lui la guarda con occhi appassionati, lei non vuole mai più legarsi a un uomo. Ma quando decide di mettere in scena "L'assommoir" di Zola, è a lui che propone il ruolo di Coupeau, riservandosi quello di Gervaise. Man mano che la storia si sviluppa, il confine tra la vita reale e la rappresentazione teatrale si riduce sempre di più. Tra letture e prove, tra ricerca e studio, la realtà sfuma nella finzione e i due sembrano ripercorrere esattamente tutti i passaggi della storia di Coupeau e Gervaise, fino alla rovina.
Patagonia (Simone Bozzelli): 14/09
Nonostante abbia una ventina d'anni, Yuri viene trattato come un bambino dalle zie con cui vive in un paesino sulla costa adriatica dell'Abruzzo. Sarà l'incontro con Agostino, l'animatore che viene a lavorare a una festa per il cugino piccolo, a far scattare qualcosa in lui. Attrazione, desiderio di libertà, un interesse per lo stile di vita di un ragazzo che vive in camper e sembra non dover sottostare a nessun legame. Scappato di casa, Yuri si stabilirà in una comunità di gente simile ad Agostino, che vive alla giornata tra un rave e l'altro.
L'invenzione della neve (Vittorio Moroni): 14/09
Carmen ha un passato non facile. Da bambina è stata tolta alla madre, insieme alla sorella Sonia, e inserita in una casa famiglia. Ora è a sua volta madre di una bambina, Giada, che ha avuto con il suo compagno Massimo. La bambina è stata affidata dal giudice al padre e Carmen la può vedere solo al sabato ogni 15 giorni. Ma lei non intende accettare questa decisione perché, nonostante gli errori commessi in passato, si sente e vuole essere madre a pieno titolo.
Una sterminata domenica (Alain Parroni): 14/09
Estate. Roma e zone limitrofe. È in quest'area che si muovono tre adolescenti. Kevin, sedicenne, Alex che di anni ne ha appena compiuti diciannove, e Brenda che è incinta. Il loro è un girovagare tra città, campagna e periferia, costantemente insieme e apparentemente uniti fino a quando un'allusione modifica gli equilibri. Il loro processo di crescita privo di bussola passa a una nuova fase.
Mamma qui comando io (Federico Moccia): 14/09
Filippo e Michela sono marito e moglie prossimi alla separazione e genitori di Francesco, che ha nove anni, un carattere vivace ed è molto furbo. Mentre si trovano in tribunale, i due iniziano a litigare riguardo a chi debba spettare la casa i famiglia e su chi sia il genitore più adatto ad avere la custodia del bambino. È così che il giudice inaspettatamente decide di assegnare la casa a Francesco, mentre la madre e il padre dovranno alternarsi ogni inizio settimana nell'abitazione.
Goffredo e l'Italia chiamò (Angelo Antonucci): 15/09
La vita, gli amori, gli ideali di libertà del giovane poeta e patriota Goffredo Mameli, autore dell'inno degli Italiani, morto a soli 21 anni, il 6 luglio del 1849, combattendo per l'indipendenza dell'Italia.
Felicità (Micaela Ramazzotti): 21/09
Roma. Desirè lavora come truccatrice nei set cinematografici e da quando era adolescente ha sempre messo i soldi da parte. È ingenua e disponibile e molti se ne approfittano come il padre che la sottopone a continui ricatti morali o il compagno Bruno, un professore universitario narcisista che la fa sentire spesso inadeguata. Quando il fratello Claudio, per il quale ha firmato dei documenti su pressione dei genitori per poter pagare una Mercedes nera con cui il ragazzo avrebbe dovuto iniziare un lavoro come autista, entra in depressione, Desirè capisce che è l'unica che lo può aiutare e, per riuscirci, deve allontanarlo dalla sua famiglia che ha sempre trascurato i suoi problemi psichiatrici. E per farlo può contare solo su sé stessa
Infiniti (Cristian de Matteis): 21/09
Roberta e Davide stanno felicemente insieme da quattro anni da quando si sono incontrati e innamorati al Museo di Casa Leopardi a Recanati: oggi Davide sta cercando di affermarsi come pittore, mentre Roberta, nonostante la sua passione letteraria, è diventata un agente immobiliare e lavora nell'agenzia di Davide, sposato alla ricca e annoiata Greta ma segretamente innamorato di lei. Quando Roberta scopre che Davide all'inizio della loro relazione l'ha tradita, il rapporto tra i due entra in crisi profonda e la ragazza comincia ad interessarsi a Lorenzo, il commesso del supermercato che ha un tatuaggio "leopardiano" sul polso. Ma anche nelle relazioni non tutto è come sembra e come nel nastro di Moebius due persone possono camminare nello stesso spazio ma ritrovarsi alla fine in punti diametralmente opposti.
Non credo in niente (Alessandro Marzullo): 28/09
Una pianista e un violinista che lavorano in nero per un ristoratore dispotico. Un aspirante attore che alterna i rari provini alle frequenti a scopate senza futuro. Una hostess che disegna, canta, balla da sola e non crede (più) all’amore eterno, considerandolo un sentimento che si possono permettere solo i ricchi. Sono i quattro protagonisti, tutti alle soglie dei trent’anni, di una storia crepuscolare che si svolge in una Roma sporca e ostile, soprattutto ai giovani, cui offre solo umiliazioni della loro dignità e l’invito costante ad accantonare i propri sogni e le proprie aspirazioni artistiche.
Nata per te (Fabio Mollo): 28/09
La storia di Luca e Alba: un uomo e una bambina che hanno disperatamente bisogno l'uno dell'altra, anche se il mondo intorno a loro non sembra ancora pronto a vederli insieme. Il tribunale di Napoli è alla ricerca di una famiglia per Alba, che ha la sindrome di down e, appena nata, è stata abbandonata in ospedale. Luca, single, omosessuale, cattolico, da sempre mosso da un forte desiderio di paternità, lotta per ottenere l'affidamento di Alba. Quante famiglie "tradizionali" devono dire di no prima che Luca possa essere preso in considerazione? Può una bambina rifiutata dal mondo diventare il premio di una vita?
Documentari
Tiziano Terzani: il viaggio della vita (Mario Zanot): 11/09
Enzo Jannacci - vengo anch'io (Giorgio Verdelli): 11/09
Le mie poesie non cambieranno il modo (Annalena Benini, Francesco Piccolo): 14/09
La storia di Patrizia Cavalli è il cammino di una donna totalmente libera, bisognosa di pubblico e di amicizia, bisognosa di giocare seriamente con la vita. Una ragazza che scappa dalla provincia e dalle sue regole ordinarie per diventare, avanti e indietro nel tempo, regina di se stessa. Con grande talento, innocenza e sense of humour. Il documentario restituisce allo spettatore la carnalità, la libertà e il calore delle poesie di Patrizia Cavalli, l'esperienza di un'autentica ispirazione poetica fondata sulla vita quotidiana, e il senso profondo di un'esistenza che rifiuta la banalità delle definizioni. Patrizia Cavalli è morta il 21 giugno 2022, durante la post-produzione di questo film, che custodisce la sua ultima testimonianza.
Zucchero Sugar Fornaciari (Valentina Zanella, Giangiacomo De Stefano): 25/09
The years we have been nowhere (Lucio Cascavilla, Mauro Piacentini): 27/09
Il filo conduttore del film, sono le storie di Sulemain, Fatima Kamakuye e Patrick che hanno lasciato la Sierra Leone in cerca di un futuro migliore, riuscendo a costruirsi delle nuove vite e delle famiglie in Europa e negli Stati Uniti. Ma, a causa di problematiche dal carattere burocratico ed alcune infrazioni amministrative, vengono condannati e strappati alle loro famiglie per essere rispediti nel paese d'origine, dove ormai hanno perso i contatti con amici e familiari di una volta
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susieporta · 1 year
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Le nostre abitudini emotive, comprese le inquietudini, lo stress, l’ansia, sono paragonabili a sentieri tracciati in profondità nel terreno.
Sono percorsi abituali della nostra mente, reazioni consolidate alla realtà esterna, che alla lunga possono condizionare negativamente la nostra salute, il nostro equilibrio interiore e la nostra capacità di relazionarci agli altri.
Proprio come l’attuale tecnologia dei computer è costruita sugli schemi e sui sistemi operativi del passato, cosí il cervello pensante - la neocorteccia - si è evoluto a partire dal sistema limbico (cervello antico).
Nonostante questo progresso, resta un piccolo intoppo: nel mondo dei computer il vecchio è rapidamente sorpassato dal nuovo, mentre il nostro cervello antico in realtà è più veloce del cervello pensante.
Quasi sempre, infatti, anche in situazioni “neutre” noi reagiamo con i nostri istinti più primitivi e più inconsci che si rifanno a precedenti esperienze emotive .
Le “abitudini emotive” sono come “sentieri” creatisi nel corso del tempo e dalle quali dipendono quasi tutte le nostre reazioni.
E’ un po’come quando continuiamo a prendere la stessa strada tutti i giorni, giorno dopo giorno, per andare al lavoro o a scuola.
Magari ce ne sarebbe una alternativa, ma siamo così abituati a prendere quella che lo facciamo quasi automaticamente.
Oggi è dimostrato scientificamente come il nostro cervello è in grado di apprendere nuovi percorsi di risposta all’ambiente e che si possono sviluppare capacità che si costruiscono gerarchicamente l’una sull’altra, a cominciare da un fondamentale riconoscimento e dominio delle proprie emozioni, per poi muovere verso capacità di un livello superiore, quali la comprensione e la risoluzione dei conflitti.
Non scoraggiatevi se dopo un po' di tempo vi troverete cambiati di poco: tracciare un nuovo sentiero può essere un duro lavoro, i passi falsi e le ricadute nelle vecchie abitudini sono normali.
Per sviluppare nuovi percorsi neuronali occorre tenacia e, all'inizio, uno sforzo cosciente.
Datevi il tempo e vedrete aprirsi nuovi viali.
Non possiamo piegare la vita alla nostra volontà: essa è come è.
Anche gli altri hanno il loro viaggio, il loro sentiero da percorrere.
A dispetto dei nostri sforzi più grandi, esistono il fallimento, il tradimento, la malattia, la perdita.
Sono in mano nostra solo i passi e le scelte che facciamo.
Quando la marea del destino sale e scende, possiamo reagire con serenità o con amarezza.
La serenità ci fornisce la saggezza di saper distinguere ciò che possiamo da ciò che non possiamo cambiare.
Invece di lasciarci paralizzare dall'ansia, dalla frustrazione o dalla disperazione per cose che sono fuori dalla nostra portata, possiamo imparare ad andare loro incontro con coraggio e amorevolezza.
Quando ci troviamo di fronte a relazioni o circostanze che sfuggono al nostro controllo, può essere consolante meditare con frasi prive di giudizio: questo ci rende liberi di lasciar andare.
Una maggiore serenità ci permette di aprire la mente a nuove possibilità, di prendere in considerazione pensieri come "può darsi", di fronte al fallimento o alla delusione.
La scelta è: o così, o la pazzia.
La vita in salita e quella in discesa sono la stessa e questo è il mistero della via: un cerchio, una spirale, un viaggio infinito da se stessi agli altri per tornare a se stessi e avanti così.
Alla ricerca di una saggezza più profonda e di un amore più grande.
Thérèse Jacobs-Stewart
“I sentieri si Tracciano Camminando”
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diceriadelluntore · 8 months
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Ho letto moltissimo questa estate, alcuni libri davvero deliziosi, ma questo, finito da qualche giorno, mi ha lasciato qualcosa dentro.
Mariamma è una sposa bambina che nell'anno 1900, quando ha solo 12 anni, nella comunità cristiana del Kerala (India sud-occidentale, ma all'epoca era diviso nei tre regni di Thiruvithamcoore, di Kochi e la provincia del Malabar) costretta al matrimonio con un uomo che non ha mai visto, e che ha oltre vent'anni più di lei. Viaggia da sola in barca sul fiume per arrivare alla tenuta del futuro marito, che in un primo momento rifiuta persino visto la sua età, ma che poi la introduce nel suo mondo, un pezzo di terra paludoso e che nessuno voleva, ma trasformato dal lavoro di quest'uomo in un piccolo paradiso di alberi da frutta, coltivazioni, canali navigabili. Si chiama Parambil, e tutta la storia del libro, che si svolge lungo tre generazioni di discendenti della giovane sposa, legano la propria vita a questo luogo, e alle magie che contiene. Fanno i conti soprattutto con la forza della Natura, specialmente dell'Acqua, che sia come fiume che come monsone, domina quelle terre, e ne delinea le fortune. Ma all'acqua è legato anche una sorta di maleficio, il Morbo lo chiama il marito di Mariamma, che segna la loro famiglia, la quale in un prezioso e antico foglio di carta di lino segna un macabro albero genealogico di uomini e donne colpite da questa maledizione. Attraverso lo svolgere degli eventi, che si legano alla storia dell'India (la fine del dominio britannico, l'indipendenza, le fortissime lotte interne a carattere sia religioso sia sociale) si dipana una storia meravigliosa scritta da Verghese con mirabile maestria, secondo un ritmico tempo descrittivo, ricco di particolari e minuziose ricostruzioni, figlio della sua educazione di medico, ai più alti livelli (è attualmente è vicepresidente del Dipartimento di Medicina presso la Stanford School Of Medicine).
Tra comunità religiose che la leggenda vuole fondate da san Tommaso, l'apostolo del dubbio, che si vuole martirizzato a Madras, tra tempeste colossali, viaggi in treni, fascinosi medici scozzesi, la vita degli ospedali indiani, i profumi e i sapori di quei piatti ricchi di spezie, ingredienti, di alberi che sembrano uomini e elefanti dalla sensibilità straordinaria, le oltre 700 pagine filano via senza nessuno sforzo, in un viaggio che sebbene legato alla magia alla fine verrà dipanato dalla scienza e dalla perseveranza dei protagonisti, che di fronte al Male, che appare nelle loro vite in molteplici forme, riescono a costruire sempre più forte la parte migliore di loro stessi. Un libro affascinante e che consiglio davvero per fare un viaggio forte e misterioso, al sapore di curry e di lotta, di frutta succosa e di dolore, per molti versi indimenticabile.
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instabileatrofia · 7 months
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Piccolo mondo antico
I.S.A.
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lunamagicablu · 1 year
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Vi narro ora la storia della Dama con la Lanterna. Era questa una fanciulla che dimorava silenziosa sulle sponde di un’Isola, colma di meli, circondata da un grande lago e da fitte nebbie di fuoco e di mistero.La Dama era spesso assorta, sedeva su di un piccolo scranno e dalla riva sabbiosa illuminava la Via dei Viandanti che ignari passavano lungo i Sentieri della Terra Ferma. Molti si addentrarono su Cammini sconosciuti, come falene verso il fuoco, molti perirono tra le Acque, altri si persero nelle Nebbie del Mistero, altri ancora si bruciarono anima e pensieri tra le Nebbie di Fuoco attorno all’Isola.Pochi giunsero all’Isola sacra, e quei pochi guardarono afflitti negl’occhi scuri della Dama della Lanterna. ‘Dimmi dolce Signora, perché attiri noi mortali tra il periglio e verso la morte?’‘Non son io Viandante a condurti, io mostro solo un approdo, poco o nulla conosco di ciò che oltre la luce della mia Lanterna accade…’Sempre questa fu la domanda e sempre la stessa fu la risposta….Strano Mondo di incanto, strano paradiso perduto, meta ultima e viaggio, approdo al tempo stesso e molo per viaggi ancor più perigliosi…La Dama un giorno decise così di avventurarsi fuori dall’Isola. Portò con sè la lanterna incantata e circondata da un mondo a lei sconosciuto, straniero ed incomprensibile, attraversò le acque e il fuoco, scostò i veli e si addentrò tra le terre straniere dove ormai incanto e profezia, magia ed illusione erano ricordi perduti, fantasmi evanescenti di un passato lontano.Attraversò Boschi e lande di candida neve, parlò al cigno e al cane fedele, imparò l’arte dal saggio ragno e a lungo proferì con la lepre ed il cervo selvaggio. Giunse allora in una verde radura, inverni e primavere, spiriti dell’autunno e dell’estate sedevano in Cerchio.‘Dicci Dama che a lungo hai viaggiato, cosa cerchi nel Mondo dei Mortali?’‘Cerco una Via per loro stessi, Messeri. Molti periscono, molti ignorano la luce della Lanterna, molti non sopravvivono alla Via: il fuoco li brucia, le acque li inghiottono. Fantasmi crudeli li aggrediscono, poiché essi son senza alcun sapere e non hanno armi per giungere a me…’‘Sii la Via allora. Non attender più silenziosa sulle sponde della Tua Isola. Afferra la mano di chi ancora vede la lanterna e conducili, uno ad uno, attraverso il fuoco e l’acqua. Nutrili con l’aria delle tue parole e sii la terra salda sulla quale poseranno i passi… Un dì all’anno, ti concederemo la compagnia del Figlio del Sole, così che la luce della tua Lanterna sia sempre più forte e luminosa… In quei giorni il Mondo sarà gaio ma anche oppresso e spaventato… In quel tripudio di tenebra, alza più in alto che potrai la lanterna dell’Isola, tienila ben salda, e il Figlio Antico la renderà ancor più splendida… Avrà giovani corna di cervo, sarà il Rinato, sarà il Figlio della Madre…’La Dama con la Lanterna vaga ormai da tempo immemore per le Vie del Mondo dei Mortali. Ha molti aspetti, ma porta sempre con se la sua piccola Lanterna. Chi ne scorge la luce non può che afferrarne la mano, e con passo incerto ma protetto, viaggiare lungo i Sentieri che portano ad Avalon….
di Isabella Abbiati (Isobel Argante)
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I will now tell you the story of the Lady with the Lantern. This was a girl who lived silently on the shores of an island, full of apple trees, surrounded by a large lake and thick mists of fire and mystery.The Lady was often engrossed, she sat on a small bench and from the sandy shore she illuminated the Way of the Wayfarers who unaware passed along the Paths of the Mainland. Many went on unknown Paths, like moths to fire, many perished among the Waters, others were lost in the Mists of Mystery, still others burned their souls and thoughts in the Mists of Fire around the Isle.Few made it to the sacred Isle, and those few gazed sorrowfully into the dark eyes of the Lady of the Lantern. 'Tell me sweet Lady, why do you draw us mortals to peril and to death?'‘I am not the Wanderer to lead you, I only show a landing place, I know little or nothing of what happens beyond the light of my Lantern…’This was always the question and always the same was the answer….Strange world of enchantment, strange paradise lost, final destination and journey, landing at the same time and pier for even more perilous journeys…One day the Lady decided to venture off the island. She carried the enchanted lantern with her and surrounded by a world unknown to her, foreign and incomprehensible, she crossed the waters and the fire, pushed aside the veils and entered the foreign lands where by now enchantment and prophecy, magic and illusion were lost memories, ghosts evanescent from a distant past.She crossed woods and lands of white snow, spoke to the swan and the faithful dog, learned the art from the wise spider and spoke at length with the hare and the wild deer. She came then to a green clearing, winters and springs, spirits of autumn and summer sat in the Circle.'Tell us Lady that you have traveled a long time, what are you looking for in the Mortal World?''I'm looking for a Way for themselves, Messeri. Many perish, many ignore the light of the Lantern, many do not survive the Way: the fire burns them, the waters engulf them. Cruel ghosts attack them, for they are without any knowledge and have no weapons to reach me…''Be the Way then. Wait no more silently on the shores of your island. She grabs the hand of anyone who still sees the lantern and leads them, one by one, through fire and water. Feed them with the air of your words and be the firm ground on which their footsteps will rest… One day a year, we will grant you the company of the Son of the Sun, so that the light of your lantern will always be stronger and brighter… In those days the World will be gay but also oppressed and frightened... In that blaze of darkness, raise the island's lantern as high as you can, hold it firmly, and the Ancient Son will make it even more splendid... It will have young deer antlers, it will be the Reborn will be the Son of the Mother…'The Lady with the Lantern has been roaming the Ways of the Mortal World since time immemorial. She has many aspects, but she always carries her little Lantern with her. Whoever sees its light can only grab its hand, and with an uncertain but protected step, travel along the Paths that lead to Avalon….
by Isabella Abbiati (Isobel Argante)
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aitan · 2 years
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"Marilyn" di Pier Paolo Pasolini
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Del mondo antico e del mondo futuro era rimasta solo la bellezza, e tu, povera sorellina minore, quella che corre dietro i fratelli più grandi, e ride e piange con loro, per imitarli,
tu sorellina più piccola, quella bellezza l’avevi addosso umilmente, e la tua anima di figlia di piccola gente, non ha mai saputo di averla, perché altrimenti non sarebbe stata bellezza.
Il mondo te l’ha insegnata, Così la tua bellezza divenne sua.
Del pauroso mondo antico e del pauroso mondo futuro era rimasta sola la bellezza, e tu te la sei portata dietro come un sorriso obbediente.
L’obbedienza richiede troppe lacrime inghiottite, il darsi agli altri, troppi allegri sguardi che chiedono la loro pietà! Così ti sei portata via la tua bellezza. Sparì come un pulviscolo d’oro.
Dello stupido mondo antico e del feroce mondo futuro era rimasta una bellezza che non si vergognava di alludere ai piccoli seni di sorellina, al piccolo ventre così facilmente nudo.
E per questo era bellezza, la stessa che hanno le dolci ragazze del tuo mondo... le figlie dei commercianti vincitrici ai concorsi a Miami o a Londra. Sparì come una colombella d'oro.
Il mondo te l’ha insegnata, e così la tua bellezza non fu più bellezza.
Ma tu continuavi a essere bambina, sciocca come l’antichità, crudele come il futuro, e fra te e la tua bellezza posseduta dal Potere
si mise tutta la stupidità e la crudeltà del presente. La portavi sempre dietro come un sorriso tra le lacrime, impudica per passività, indecente per obbedienza. Sparì come una bianca colomba d’oro.
La tua bellezza sopravvissuta dal mondo antico,
richiesta dal mondo futuro, posseduta dal mondo presente, divenne un male mortale.
Ora i fratelli maggiori, finalmente, si voltano, smettono per un momento i loro maledetti giochi, escono dalla loro inesorabile distrazione,
e si chiedono: «È possibile che Marilyn, la piccola Marilyn, ci abbia indicato la strada?» Ora sei tu, quella che non conta nulla, poverina, col suo sorriso, sei tu la prima oltre le porte del mondo abbandonato al suo destino di morte.
Poesia tratta dal film di montaggio di Pasolini "La rabbia - I parte" (1963)
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