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#mari e monti
gregor-samsung · 2 months
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Mi ricordo
“ Mi ricordo che una volta la Valle d'Aosta aveva il mare. Era abitata dai Salassi (che in greco vuol dire «popolo del mare») che per le navi di passaggio avevano costruito sul Cervino un faro alto almeno come Mike Bongiorno. Adesso, con gli anni, il mare si è ritirato ed è rimasta soltanto la Dora Baltea, ma prima, al posto delle trote c'erano i delfini salmonati. I delfini più belli venivano catturati e portati a Cogne dove, invece delle acciaierie, c'era un acquario e se si girava cadeva la neve finta. Bisognava stare attenti, però, perché usciva tutta l'acqua e i delfini senza acqua muoiono, quasi come gli uomini. Mi ricordo che al porto di Courmayeur si arrivava in skilift. Dalla banchina partiva il motoscafo più alto del mondo; si saliva e poi via, ottocento chilometri di piste. Sci d'acqua, naturalmente. Mi ricordo che il Piccolo San Bernardo era un'isola e il Gran San Bernardo era un'altra isola, ma più grande ed era piena di cani da valanga che passavano le giornate a guardarsi in faccia e a dirsi: «Boh?» Per quello gli è venuta la bocca all'ingiù. Oggi risulta chiaro che i cani da valanga erano fuori luogo, ma oggi, col progresso, si sanno tante cose che una volta non si potevano capire.
Per esempio allora ci si chiedeva perché tutti i rifugi del Cai si chiamavano «Miramare» e perché un antico proverbio pugliese diceva più o meno: «Se Aosta avesse i monti sarebbe una piccola Sestrière». «Che cosa c'entrano i monti», pensava il guardapesca ributtando in mare un camoscio che gli era rimasto impigliato nella rete. Già allora i camosci erano una razza protetta. Li tenevano al Gran Paradiso assieme alle foche, due panda e qualche Duna giardinetta. Mi ricordo che i valdostani cantavano in coro un'antica canzone di montagna. «Giù pei ponti/ giù pei ponti che noi andremo/ coglieremo/ coglieremo le stelle marine/ per donarle/ per donarle alle bambine…» Mi ricordo che l'aquila faceva – abbastanza bene – il verso del gabbiano e tutt'intorno c'era un delizioso profumo di spaghetti alle vongole e di fontina. Erano i marinai che tornavano con le loro greggi di tonni. Passavano sotto l'Arco di Augusto (che allora era un ponte), baciavano le loro mogli e andavano a rifocillarsi al bar «Caa custa quel caa custa viva el battagliùn d'Aùsta». Era un nome un po' lungo per un semplice bar dove si beveva soltanto genepì e si mangiava soltanto genepesca. Per questo i marinai familiarmente lo chiamavano «Caa custa». Mi ricordo che fu quando il «Caa custa» venne venduto a Maria Josè (una nobildonna che aveva curiosamente il nome di Altafini ma lanciava i piatti come Suarez) che incominciarono a cambiare le cose. Al «Caa custa» prese piede irreversibilmente la Nouvelle Cuisine e nella zuppa di pesce comparvero i primi savoiardi. Era troppo. I valdostani chiesero aiuto a una città amica, Bergùm de Hura e al suo re, Mais, che a tappe forzate occupò Aosta e impose su tutta la Valle la polenta. I savoiardi vennero mandati in esilio e il mare si ritirò a Cascais. “
Gino & Michele, Saigon era Disneyland (in confronto), Milano, Baldini & Castoldi, 1991¹; pp. 107-108.
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Sketchbook Log: All together for Valentine’s Day! A day to wear warm colors and buy yourself sweet things!
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lambdaorionis · 1 year
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II
But only three in all God’s universe
Have heard this word thou hast said, - Himself, beside
Thee speaking, and me listening! and replied
One of us...that was God,... and laid the curse
So darkly on my eyelids, as to amerce
My sight from seeing thee, - that if I have died,
The deathweights, placed there, would have signified
Less absolute exclusion. ‘Nay’ is worse
From God than from all others, O my friend!
Men could not part us with their worldly jars,
Nor the seas change us, nor the tempests bend;
Our hands would touch for all the mountain-bars:
And, heaven being rolled between us at the end,
We should but vow the faster for the stars.
Elizabeth Barrett Browning, Sonnets from the Portuguese
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belladecasa · 3 months
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Ancora la letteratura mi accompagna come quando ero bambina e vivevo in mezzo alle galline ma aprivo i pochi libri che mi capitavano per le mani, comprati a volte per caso nell’edicola del paese, e le galline diventavano elfi streghe draghi fate e poi persone vere sempre più simili a me finché arrivai a quindici anni a leggere Tenera è la notte di Fitzgerald, a leggere che questa è la parte più bella di tutta la letteratura: che i tuoi desideri sono desideri universali, che non sei solo o isolato da nessuno, tu appartieni. E allora scoprii che nonostante l’apparente difformità emotiva e psichica da chiunque mi circondasse esisteva qualcuno che magari non mi circondava anzi distava chilometri mari e monti da me ma esisteva; sapere che qualcuno esisteva, qualcuno che si sentiva come me e che sapeva spiegare e spiegarmi come mi sentivo, meglio di come io avrei mai potuto, esisteva, significava scoprire che qualsiasi cosa mi sarebbe successa nella vita avrei sempre saputo dove trovare conforto. Allora in questi giorni lugubri in cui sono sola come (quasi) mai prima e non vedo più niente se non l’idea carezzevole di farmi a pezzi le vene e entro e esco dallo studio del mio psichiatra e mi sento dire: il litio agisce anche nel ridurre le ideazioni suicidarie, in questi giorni lugubri stringo il mio romanzo e sguscio fuori dal mio pseudo posto di lavoro e magari leggo solo due tre pagine di Vitaliano Trevisan e ancora una volta ci trovo la mia vita, questo atrofico e ipertrofico momento della mia vita, insignificante, ma fondamentale:
Lei soffre di quella particolare forma di psicosi maniaco-depressiva cosiddetta bipolare, così lo psichiatra. […] Psicosi maniaco-depressiva bipolare. Piú meno alto basso cima abisso altezza profondità velocità lentezza attività inerzia sonno veglia avanti indietro parlo non parlo ti voglio non ti voglio piú scrivo non scrivo leggo non leggo corro resto fermo mi siedo sto in piedi mi stendo sto in piedi, posso fare tutto, non posso fare nulla, potrei avere tutto, non ho nulla, per giorni non ti dico niente, per giorni ti parlo in continuazione, non so proprio dove andare, ogni posto mi sembra peggiore del posto dove mi trovo che mi sembra il peggiore di tutti i posti possibili, ci sono decine centinaia migliaia centinaia di migliaia milioni di posti dove potrei andare e uno alla volta andrò in tutti questi posti da dove mi trovo che è il posto migliore di tutti essendo il posto dove mi trovo, non c'è piú nemmeno una parola che io possa usare e vorrei dire tante di quelle cose ma non ho nemmeno una parola perché tutte le parole sono usate strausate consumate e finite e morte e non posso dire tutto quello che vorrei dire, ogni parola mi sembra cosí nuova e piena e straripante e giusta quando è quella giusta e dunque sbagliata quando è quella sbagliata […] vorrei tanto dormire ma non riesco a dormire, questa è la verità, pensavo. Se riuscissi a tranquillizzarmi sicuramente riuscirei ad addormentarmi, e se riuscissi ad addormentarmi e a farmi un bel sonno, un sonno di qualche ora, un sonno tranquillo che mi rilassasse e dal quale riuscissi poi a svegliarmi riposato, allora forse, al risveglio, potrei riconsiderare tutto con calma e capirci finalmente qualcosa. Non come quei sonni che faccio ultimamente, che non servono a niente e dai quali mi sveglio sempre in preda all'ansia e stanco come se non avessi dormito. No, un sonno cosí non mi servirebbe a nulla, mi ritroverei piú ingarbugliato di prima. Un sonno che mi cullasse, che mi tranquillizzasse, che mi facesse dondolare con dolcezza, che mi parlasse piano, che mi cantasse qualche canzone a voce bassa, un sonno cosí mi ci vorrebbe.
Un sonno così purtroppo non è un sonno ma è una persona. Io come Vitaliano fumo Marlboro pacchetto morbido, porto spesso libri nelle tasche delle giacche, mi disinteresso delle biografie, trovo assurda l’idea di condividere la propria vita con qualcuno, se mi ricovereranno e la farò finita ancora non lo so
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ricorditempestosi · 1 year
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chi ti vuole veramente muove mari e monti senza che tu glielo chieda
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ilpianistasultetto · 7 months
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SE ME LO DICEVI PRIMA...
Oggi con un cliente ci siamo ritrovati a parlare delle nostre vacanze: "io cercavo un po' di tranquillità. Il posto era molto bello e ho pagato pure poco, ma ho trovato un bordello di gente...!" Ora, che in un posto molto bello, dove hai pagato poco, hai trovato un sacco di gente mi sembra ovvio; non hai l'esclusiva dei posti belli, lo stesso pensiero tuo lo avranno fatto pure gli altri, o no? Se proprio vuoi trovare un posto tranquillo, nel mese di agosto, dove addirittura non si paga niente, io ti consiglierei il cimitero. Là ci sono gli alberi, i fiorellini, le fontanelle, gli uccellini. Trovi tutta gente molto silenziosa, per niente fastidiosa, niente rumori e una grande tranquillità, hai capito?
Ci sono sempre queste persone che conoscono “certi posti”, gli esploratori di 'sto cavolo, come quelli che sanno dove si mangia la migliore pizza, come conoscessero tutte le pizzerie del mondo. Sanno tutto loro e se ti chiedono quanto hai pagato una certa cosa, state molto attenti, non aspettano altro che conoscere il prezzo per dire: “se me lo dicevi prima ti indicavo un posto dove la pagavi meta'!"
Poi, glielo dici prima e non ti sanno dire niente, e si offendono pure quando gli dici: “ma tu non sei quello che “se me lo dicevi prima?”
Come tanti politici che promettono mari e monti: taglio le accise, faccio la flat tax, mille euro per tutti, blocchi navali, più sicurezza, pannolini gratis, più pensioni per tutti e poi scoprono che non ci sono soldi per mantenere i mari e i monti.
Sarebbe il caso che il cittadino che li ha votati gli dicesse in faccia: “se me lo dicevi prima...”.
@ilpianistasultetto
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canesenzafissadimora · 9 months
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Leggetela tutta con calma
“Ricordatevi che uno strato di polvere protegge i mobili...
Una casa è più bella se si può scrivere "ti amo" sulla polvere sul mobilio.
Io lavoravo 8 ore ogni fine settimana per rendere tutto perfetto, "nel caso venisse qualcuno".
Alla fine ho capito che "non veniva nessuno",
perché tutti vivevano la loro vita passandosela bene !!
Ora, se viene qualcuno, non ho bisogno di spiegare in che condizione è la casa: sono più interessati ad ascoltare le cose interessanti che ho fatto per vivere la mia vita.
Caso mai non te ne fossi accorta... la vita è breve, goditela!
Fa pulizia, se è necessario...
Ma sarebbe meglio dipingere un quadro, scrivere una lettera, preparare un dolce, seminare una pianta, oppure pensare alla differenza tra i verbi "volere" e "dovere".
Fa pulizia, se è necessario, ma il tempo è poco...
Ci sono tante spiagge e mari per nuotare, monti da scalare, fiumi da navigare, una birretta da bere, musica da ascoltare, libri da leggere, amici da amare e la vita da vivere.
Fa' pulizia, se è necessario, ma...
C'è il mondo là fuori: il sole sulla faccia, il vento nei capelli, la neve che cade, uno scroscio di pioggia...
Questo giorno non torna indietro...
Fa pulizia, se è necessario, ma...
Ricorda che la vecchiaia arriverà e non sarà più come adesso...
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a-pathica · 2 months
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Le cose che fanno bene a Mari e le strappano sorrisi:
• Io che dico di aver voglia di cioccolato, mamma che va a fare la spesa e me lo porta nonostante siano due giorni che sono insopportabile e tratto male tutti;
• Papà che quando lo chiamo per raccontargli di un problema che è sorto e ho risolto: “Si può risolvere? Pienz a campà”;
• Massimo che ricorda come mi piace la pizza/panino;
• Alfredo che si accorge guardandomi in faccia che qualcosa non va;
• Teresa che smuove mezza Sapri ogni volta che mi sorge un problema (d’altronde è capricorno come me che smuoverebbe mari e monti per chi ama);
• Zia Mary che: “devo andare a Salerno, mi accompagni?” E molla tutto e tutti per me (nipote non di sangue);
• Moira che: “non farmi fare la mamma di Giorgia, calmati che ce la fai, lo stai facendo”;
• Antonietta che: “a 27 anni non tutti avrebbero avuto il tuo stesso coraggio”;
• Ivana che si accorge da un audio se sono giù;
• Giovanna che ricorda che una volta le avevo detto che mi piaceva una pianta e me la porta;
• Anna che: “La Grande Piccola Imprenditrice come sta? Ti sono vicina”;
• Il signor Natale, 94 anni: “Se potessi stare in piedi sarei già lì ad aiutarti”;
• La signora Caterina che: “Chiamami ogni tanto che se no mi preoccupo, sei mia nipote acquisita e ij t vogl ben”.
E allora poi mi rendo conto che male come penso di essere non sono. Anzi, sono circondata d’amore.
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smokingago · 1 year
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“Hai mai provato
A guardare il cielo
A stenderti su un prato
accarezzare un fiore
a seguire con lo sguardo
cime, foglie, aurore
che spuntano di nuovo tra l’azzurro e il sole.
Hai mai provato
A guardare il mare
Come tu fossi un pescatore,
silenzioso sulla riva,
A seguire con lo sguardo
una scia che traccia rosso l’orizzonte
Scoprire che unisce l’oriente e l’occidente.
Hai mai provato
a scegliere una via
come tu fossi un viaggiatore,
lasciarti trasportare dall’istinto
andare in giro per il mondo
tra mari, monti, pianure, deserti
imbrigliare muto o guidare un sentimento.
Hai mai provato
A costruire un sogno
Come tu fossi un costruttore,
soltanto con l’aiuto del tuo cuore,
Senza avere per le mani una città
Un progetto, un permesso, una licenza,
grattacieli e grandi i spazi di speranza.
Hai mai provato
A guardare il cielo,
a lasciarti guidare da una stella
a far della tua vita un sogno
lasciare ogni cosa che si avveri
come nella favola più bella.”
Arnoldo Foà
#fotomia
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elperegrinodedios · 1 year
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Roma - Santiago - Gerusalemme e Terra Santa. Dai mari ai monti e dall'Oceano al deserto. Ricco e povero. Pellegrino Re e mendicante testimone del Signore.
👣 Cammino di Santiago francese - Saint Jean Piè de Port - Santiago de Compostela - Fisterra.
=📷=
Tra una riflessione e un'altra, tra una preghiera e una testimonianza, anche dei momenti di riposo di buonumore e di gioia. Ecco, vi rendo partecipi e vi porto con me nella spensieratezza, per tutta la libertà di cui godo che ora per tre minuti e più o meno trecento passi io voglio condividere con tutti i miei amici, fratelli e sorelle, mentre chiedo al Signore benedizioni, pace e allegria per tutti.
#lanelperegrinodedios ✍️
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@ValeYellow46 August was a hell of a ride Un Agosto mari e monti
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autolesionistra · 1 year
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Cogli occhi spenti, con le guancie cave, Pallidi, in atto addolorato e grave, Sorreggendo le donne affrante e smorte, Ascendono la nave Come s’ascende il palco de la morte.
E ognun sul petto trepido si serra Tutto quel che possiede su la terra, Altri un misero involto, altri un patito Bimbo, che gli s’afferra Al collo, dalle immense acque atterrito.
Salgono in lunga fila, umili e muti, E sopra i volti appar bruni e sparuti Umido ancora il desolato affanno Degli estremi saluti Dati ai monti che più non rivedranno.
Salgono, e ognuno la pupilla mesta Sulla ricca e gentil Genova arresta, Intento in atto di stupor profondo, Come sopra una festa Fisserebbe lo sguardo un moribondo.
Ammonticchiati là come giumenti Sulla gelida prua morsa dai venti, Migrano a terre inospiti e lontane; Laceri e macilenti, Varcano i mari per cercar del pane.
Traditi da un mercante menzognero, Vanno, oggetto di scherno allo straniero, Bestie da soma, dispregiati iloti, Carne da cimitero, Vanno a campar d’angoscia in lidi ignoti.
Vanno, ignari di tutto, ove li porta La fame, in terre ove altra gente è morta; Come il pezzente cieco o vagabondo Erra di porta in porta, Essi così vanno di mondo in mondo.
Vanno coi figli come un gran tesoro Celando in petto una moneta d’oro, Frutto segreto d’infiniti stenti, E le donne con loro, Istupidite martiri piangenti.
Pur nell’angoscia di quell’ultim’ora Il suol che li rifiuta amano ancora; L’amano ancora il maledetto suolo Che i figli suoi divora, Dove sudano mille e campa un solo.
E li han nel core in quei solenni istanti I bei clivi di allegre acque sonanti, E le chiesette candide, e i pacati Laghi cinti di piante, E i villaggi tranquilli ove son nati!
E ognuno forse sprigionando un grido, Se lo potesse, tornerebbe al lido; Tornerebbe a morir sopra i nativi Monti, nel triste nido Dove piangono i suoi vecchi malvivi.
Addio, poveri vecchi! In men d’un anno Rosi dalla miseria e dall’affanno, Forse morrete là senza compianto, E i figli nol sapranno, E andrete ignudi e soli al camposanto.
Poveri vecchi, addio! Forse a quest’ora Dai muti clivi che il tramonto indora La man levate i figli a benedire.... Benediteli ancora: Tutti vanno a soffrir, molti a morire.
Ecco il naviglio maestoso e lento Salpa, Genova gira, alita il vento, Sul vago lido si distende un velo, E il drappello sgomento Solleva un grido desolato al cielo.
Chi al lido che dispar tende le braccia. Chi nell’involto suo china la faccia, Chi versando un’amara onda dagli occhi La sua compagna abbraccia, Chi supplicando Iddio piega i ginocchi.
E il naviglio s’affretta, e il giorno muore, E un suon di pianti e d’urli di dolore Vagamente confuso al suon dell’onda Viene a morir nel core De la folla che guarda da la sponda.
Addio, fratelli! Addio, turba dolente! Vi sia pietoso il cielo e il mar clemente, V’allieti il sole il misero viaggio; Addio, povera gente, Datevi pace e fatevi coraggio.
Stringete il nodo dei fraterni affetti. Riparate dal freddo i fanciulletti, Dividetevi i cenci, i soldi, il pane, Sfidate uniti e stretti L’imperversar de le sciagure umane.
E Iddio vi faccia rivarcar quei mari, E tornare ai villaggi umili e cari, E ritrovare ancor de le deserte Case sui limitari I vostri vecchi con le braccia aperte.
Edmondo De Amicis - “Gli emigranti” dal 1882 con furore
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garadinervi · 9 months
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«Rampike», Vol. 13, No. 2, Special Issue: 'Vortext', Edited by Karl Jirgens, Sault Sainte Marie, 2004 [UWindsor Institutional Repository, University of Windsor, Windsor. room 3o2 books, Ottawa]
Contributions by Helen Lovekin, Spencer Selby, Philippe Sollers, Carla Bertola, Opal Nations, Norman Lock, Fausto Bedoya, John Donlan, Andrea Nicki, Frank Davey, Michael Basinski, Paul Dutton, Richard Kostelanetz, Fernando Aguiar, Reed Altemus, Vittore Baroni, Carla Bertola, Christian Burgaud, Harold E. Adler, Johnnyboy Productions, Carol Stetser, Gerry Shikatani, Kenneth Doren, Gary Barwin, Monty Cantsin, W. M. Sutherland; Vintage interview with bill bissett, and an Essay on bp Nichol by Paul Dutton
Cover Art by Nicholas Frederick Peter
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filmelemonicai · 17 days
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History Is a Joke: despre „1670” (2023), „The Completely Made-Up Adventures of Dick Turpin” (2024) și „Renegade Nell” (2024) ****
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La începutul lui 2021 scriam despre 5 povești episodice de epocă with a modern twist, care merită urmărite, mulțumită unui certain kind of zhuzh. Și cum moda TV are picioare scurte, o să mă repet, în cronica de față. Mâna sus, cine a mai observat că se cam poartă serialele de epocă care iau istoria în tărbacă și împletesc mișto modernismul cu peisaje, povești și costume antice și de demult!
După golul lăsat de „The Great” (2020-2023) în acest peisaj amuzant foc, în ultimele luni am văzut 3 povești TV de genul ăsta: „1670” (2023), „The Completely Made-Up Adventures of Dick Turpin” (2024) și „Renegade Nell” (2024). Am crezut că și miniseria „Mary & George” (2024) li se va alătura – vezi secvența de început din primul episod – dar nu e cazul. Producția despre amantlâcul regelui britanic Iacob I/al VI-lea (Tony Curran) cu George Villiers (Nicholas Galitzine), primul Duce de Buckingham, ghidată din culise de mama celui din urmă, Mary (excelenta Julianne Moore), e mai degrabă un „The Tudors” (2007-2010) meets „The Serpent Queen” (2022-2024). Revenind la oile noastre, vă recomand din plin astea 3 povești în care costumele sunt de mare angajament și glumele la fel!
„1670” e un mockumentar satiric, despre boierul Jan Paweł Adamczewski (Bartłomiej Topa), care deține jumătatea mai mică a satului Adamczycha și e hotărât să devină cel mai celebru Jan Paweł din Polonia. Are 2 băieți și-o fată, o nevastă care oftează după soțiile altor nobili și o pasiune pentru vorba ceea legată de capra vecinului, Andrzej (Andrzej Kłak) – boierul care deține jumătatea mai mare de sat și pe care îl urăște sincer.
În cele 8 episoade de vreo jumătate de oră, privitorul pătrunde într-un univers plin de vici și stereotipuri, în care țăranii cred tot ce le zice popa, stângacii sunt considerați purtătorii unei boli îngrozitoare, iar fata boierului pune ochii pe un țăran ochios și mai răsărit. Dar și unul în care aceasta din urmă duce campanii de combatere a încălzirii globale, se consumă ciuperci halucinogene și se face schimb de țărani, în cadrul programului Erasmus.
Povestea nu se ia în serios, are un ritm lejer și te cucerește cu amestecul de glume moderne și istorie care amintește de a noastră. Filmările au avut loc în Muzeul Culturii Folk din Kolbuszowa (Polonia) și tare mi-aș dori să văd o comedie românească similar, filmată în Muzeul Satului… Avem destule perioade istorice și personaje care-ar putea deveni subiect de satiră. Sezonul 2 a primit undă verde, din partea Netflix; îl vedem în 2025.
„The Completely Made-Up Adventures of Dick Turpin” (AppleTV+) e o comedie britanică ce spune povestea fictive a vieții lui Dick Turpin (Noel Fielding, pe care sigur îl știți, dacă vă uitați la „The Great British Bake-Off”, pe TV Paprika). În realitate, RichardTurpin (1705-1739) a fost un tâlhar britanic la drumul mare, ale cărui aventuri au fost romanțate după ce-a fost executat în York, pentru furt de cai. În povestea TV, suntem în Marea Britanie, în 1735. Fiu de măcelar, Dick e un vegan pacifist, pasionat de tricotat și croitorie, așa că se lasă de meseria asta sângeroasă și – în urma unui accident fericit – se apucă de jefuit oameni la drumul mare, în fruntea Bandei Essex. Pe care o educă apropo de masculinitatea toxică, diversitate și the value of panache. Pe urmele lui se află Jonathan Wilde (Hugh Bonneville, din „Downton Abbey”) și organizația criminală secretă The Syndicate.
Serialul are 6 episoade de 30 de minute, e unashamedly silly și excelează la capitolul vorbe memorabile (exclusive Dick action, Stand and deliver! Please?) și umor care amintește de cel marca Monty Python:, My first highway robbery! I haven't been this excited since I discovered my own cheekbones!.
„Renegade Nell” (Disney+) e creația britanicei Sally Wainwright (creatoarea genialelor „Happy Valley” și „Gentleman Jack”). Și povestea unei supereroine din secolul XVIII: în 1705, titulara Nelly Jackson (Louisa Harland, din „Derry Girls”) se întoarce în satul natal (Tottenham), după 5 ani de când a plecat în lume, cu soțul ei. Văduvită pe front, eroina nu e primită din start cu brațele larg deschise, pentru că toată lumea o credea moartă (și pentru că e îmbrăcată în haine bărbătești, de soldat). Odată acceptată minunea, surorile și tatăl ei dau o petrecere de pomină și atrag atenția nedorită a fiului lordului local (Pip Torrens, din „Preacher”), Thomas Blancheford (Jake Dunn). Acesta e un bufon bătăuș cu minte puțină și ambiții mari: își vrea moștenirea și o vrea acum!
Din cauza acestuia, Nell să apucă de pilfering la drumul mare și setransformă în cea mai tare hoață locală, ajutată de sfaturile hoțului aristocrat Charles Devereux (Frank Dillane), care se auto-descrie drept un toff, bon viveur, total waste of space. Dar și de un strop de… magie. Mai exact, are o Clopoțica masculină, un fel de Wee Free Man marca Terry Pratchett – Billy Blind (Nick Mohammed, din „Ted Lasso”), care îi conferă o forță inumană (think Neo, in „Matrix”) și o apără de pericole. Care apar în fiecare dintre cele 8 episoade de jumătate de oră și sunt ocazia perfectă pentru o mulțime de scene de bătaie elegant coregrafiate.
„1670”, „The Completely Made-Up Adventures of Dick Turpin” și „Renegade Nell” sunt perfecte pentru pasionații de povești și costume de epocă și sunt comedii ușurele, care nu îți solicită micile celule cenușii prea mult. Dar te binedispun garantat! Deci hit Play & enjoy!
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ricorditempestosi · 1 year
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non serve promettermi mari e monti
basta portarmici
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perpassareiltempo · 2 years
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Avercele delle braccia grandi tutta la città per poterti coprire e stringere ovunque tu sia amore mio, avercela una lingua di mille leghe per leccarti e un uccello in volo sopra ai mari e ai monti e ai fiumi per raggiungerti (...) e per venirti dentro e strusciarti e spezzare così questa atroce lontananza e invece rimango solo, la notte tutt’intorno tace e la mia stanza invece urla e grida per te che non ci sei, io, io non ce la faccio proprio più. (...) Io mi salvo solo vicino a te.
Pier Vittorio Tondelli
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