Tumgik
#Mike Bongiorno
venicewalls · 8 months
Text
Tumblr media
1 note · View note
perfettamentechic · 8 months
Text
8 settembre … ricordiamo …
8 settembre … ricordiamo … #semprevivineiricordi #nomidaricordare #personaggiimportanti #perfettamentechic
2022: Elisabetta II, nata Elizabeth Alexandra Mary, è stata la regina del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord e degli altri reami del Commonwealth. Sposata con Filippo di Edimburgo. La serie The Crown è incentrata sulla sua vita. (n. 1926) 2021: Jordi Rebellón, Jordi Rebellón López, attore spagnolo,  noto per il ruolo di Rodolfo Vilches nella popolare serie televisiva Hospital…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
persephoneflouwers · 2 years
Text
-
0 notes
gregor-samsung · 2 months
Text
Mi ricordo
“ Mi ricordo che una volta la Valle d'Aosta aveva il mare. Era abitata dai Salassi (che in greco vuol dire «popolo del mare») che per le navi di passaggio avevano costruito sul Cervino un faro alto almeno come Mike Bongiorno. Adesso, con gli anni, il mare si è ritirato ed è rimasta soltanto la Dora Baltea, ma prima, al posto delle trote c'erano i delfini salmonati. I delfini più belli venivano catturati e portati a Cogne dove, invece delle acciaierie, c'era un acquario e se si girava cadeva la neve finta. Bisognava stare attenti, però, perché usciva tutta l'acqua e i delfini senza acqua muoiono, quasi come gli uomini. Mi ricordo che al porto di Courmayeur si arrivava in skilift. Dalla banchina partiva il motoscafo più alto del mondo; si saliva e poi via, ottocento chilometri di piste. Sci d'acqua, naturalmente. Mi ricordo che il Piccolo San Bernardo era un'isola e il Gran San Bernardo era un'altra isola, ma più grande ed era piena di cani da valanga che passavano le giornate a guardarsi in faccia e a dirsi: «Boh?» Per quello gli è venuta la bocca all'ingiù. Oggi risulta chiaro che i cani da valanga erano fuori luogo, ma oggi, col progresso, si sanno tante cose che una volta non si potevano capire.
Per esempio allora ci si chiedeva perché tutti i rifugi del Cai si chiamavano «Miramare» e perché un antico proverbio pugliese diceva più o meno: «Se Aosta avesse i monti sarebbe una piccola Sestrière». «Che cosa c'entrano i monti», pensava il guardapesca ributtando in mare un camoscio che gli era rimasto impigliato nella rete. Già allora i camosci erano una razza protetta. Li tenevano al Gran Paradiso assieme alle foche, due panda e qualche Duna giardinetta. Mi ricordo che i valdostani cantavano in coro un'antica canzone di montagna. «Giù pei ponti/ giù pei ponti che noi andremo/ coglieremo/ coglieremo le stelle marine/ per donarle/ per donarle alle bambine…» Mi ricordo che l'aquila faceva – abbastanza bene – il verso del gabbiano e tutt'intorno c'era un delizioso profumo di spaghetti alle vongole e di fontina. Erano i marinai che tornavano con le loro greggi di tonni. Passavano sotto l'Arco di Augusto (che allora era un ponte), baciavano le loro mogli e andavano a rifocillarsi al bar «Caa custa quel caa custa viva el battagliùn d'Aùsta». Era un nome un po' lungo per un semplice bar dove si beveva soltanto genepì e si mangiava soltanto genepesca. Per questo i marinai familiarmente lo chiamavano «Caa custa». Mi ricordo che fu quando il «Caa custa» venne venduto a Maria Josè (una nobildonna che aveva curiosamente il nome di Altafini ma lanciava i piatti come Suarez) che incominciarono a cambiare le cose. Al «Caa custa» prese piede irreversibilmente la Nouvelle Cuisine e nella zuppa di pesce comparvero i primi savoiardi. Era troppo. I valdostani chiesero aiuto a una città amica, Bergùm de Hura e al suo re, Mais, che a tappe forzate occupò Aosta e impose su tutta la Valle la polenta. I savoiardi vennero mandati in esilio e il mare si ritirò a Cascais. “
Gino & Michele, Saigon era Disneyland (in confronto), Milano, Baldini & Castoldi, 1991¹; pp. 107-108.
12 notes · View notes
donaruz · 3 months
Text
Tumblr media
LA POVERTÀ
Non è malattia, nemmeno contagiosa, non è incapacità a vivere nella società e nemmeno nullità.
La povertà è uno stadio della vita in cui, se non vuoi giocare alle regole dettate da consumismo e capitalismo, vieni messo a giocare.
Lotti coi poveri per ritornare tra il mondo folle dei benestanti.
Ma benestanti in che modo?
Gente che si vanta del proprio patrimonio, delle proprietà, dell'auto nuova, del vestito firmato, della casa moderna disegnata dal valente architetto… tutto questo mentre un pianeta muore, soffocato da pattume e guerre di intolleranza.
Nasciamo tutti poveri, uguali, nudi e crudi.
Poi iniziano le differenze, subito dopo che si esce da una nursery.
Guardate quella stanza, andatela a vedere anche se non avete mai fatto un figlio e mai ne farete. Potete vedere tanti esseri umani poveri e felici, uguali e privi di ogni condizionamento. Questo stato fantastico dura qualche giorno, poi tutto comincia a rotolare verso logiche anti umane studiate da uomini che considerano la gente solo massa produttiva.
Da quel momento in poi avrai un nome, un cognome, un numero e dovrai consumare, costare e pagare, guadagnare e spendere o far spendere.
Tutto, da quel momento di catarsi in poi diventerà solo ed esclusivamente legato al denaro. Entrate e uscite. Dare e avere.
Se ritornassimo tutti a quel momento e ripartissimo, se non fisicamente almeno mentalmente, potremmo rivalutare tutto il senso della nostra esistenza di persone tristi condizionate dal desiderio di avere, possedere, consumare.
Ci siamo dimenticati di come eravamo, ci siamo abbandonata dietro le spalle la povertà, quella povertà che vissero i nostri padri o nonni durante le due devastanti guerre mondiali.
Pochi uomini che decidono di distruggere milioni di altri esseri perché altrimenti la povertà ci soffocherà.
Anche ora siamo diventati troppi e il pianeta non regge il nostro continuo consumare. Si sta pensando a una nuova guerra e i potenti delle nazioni più bellicose stanno pensando a quante vittime dovranno lasciare sul terreno di gioco. Chi è più ricco perderà meno pedine, chi è più povero dovrà pagare il prezzo più alto.
Non ci sono altre formule di regolazione della popolazione su questo pianeta, da che esiste l'essere umano la storia continua a ripetersi.
La POVERTÀ è sempre bandita da ogni feudo, paese, città o metropoli. La povertà e ai margini perché la società consumistica si alimenta solo della follia dei ricchi.
Ma la povertà è verità. Se togliessimo quel paravento mentale, che ci impedisce di vedere oltre i condizionamenti, potremmo ritrovarci bambini, uguali, semplici ma grandiosamente liberi.
Uno stato di grazia che poi mai più si potrà ripetere, un modo su cui dovremmo investire la nostra esistenza per farlo continuare, per portarlo come modello di vita.
Ma la povertà conviene che ci sia solo per pochi, una emarginazione per chi è "difettoso", un business per chi riesce a lucrare anche sulla povertà.
Ecco, iniziamo a capire che la POVERTÀ non è qualcosa di negativo. In inglese poverty è la radice di power.
MIB
Quadro di Mike Bongiorno
18 notes · View notes
abr · 8 months
Text
 “Fatta l’Italia, bisogna fare gli italiani”
Massimo d'Azeglio, autore della frase, era un intelligente ma pigro e distratto notabile piemunteis. La frase non fa torto a tali caratteristiche: é un controsenso savoiardo.
Dar infatti per scontato nel 1861 che l'Italia era "fatta", bastando averla messa assieme sul piano dinastico e dei confini (peraltro senza Roma e Triveneto), altro non era che una slinguazzata da disciplinato ufficialetto buja nen al suo riverito sovrano Conquistador.
Al contrario, l'unico motivo vero per cui l'Italia finalmente era abbozzata sulle carte era per via della innegabile cultura della italianità esistente. Tutto è relativo: lingua cultura miti geopolitica e tradizioni eran meno estranee tra le varie province che a quelle francesi o austriache, un certo livello di "italianità" era presente e avvertito, perlomeno tra coloro che sapevano di Dante e quindi non pensavano la terra piatta. Non per caso l'unione del 1861 avveniva non tanto per conquista (ok, Lombardia) quanto per dedizione spontanea di varie province e ducati.
In sintesi, spiaze caro d'Azeglio ma quel che c'era davvero da da fare (da sempre) era proprio l'Italia.
L'impasse non sta nel non aver forgiato l'homo novus italico (ci provò poi Mussolini per vent'anni: esiti tragicomici); il disastro fu proprio quello di tentare di "fare l'Italia" una volta unificata, percorrendo la strada PESSIMA, usando cioè il modello centralista prefettizio francese. Questo nel paese dei mille campanili, dei comuni e delle signorie. Demenziale.
Errore tragico poi ribadito dal fascismo, rivoluzione demenziale che s'era data come modello l'Impero Romano (nulla di meno italiano) invece del fecondo LOCALISMO CHE SI FA GLOBALE nel Rinascimento, il vero momento ECCELLENTE dell'italianità che è cultura della diversità identitaria.
Devono solo ringraziare se nonostante tutti gli sforzi contrari, un minimo di "italianità" ancora faticosamente persiste, nonostante tutti i politicanti nonostante i tradimenti pelosi e le pugnalate comuniste alle spalle (Istria, città della Dalmazia ma sin dall'inizio: Nizza 1861). Se ci siamo ancora é solo grazie a Caporetto a Bartali a Mike Bongiorno e a un paio di nazionali di calcio.
12 notes · View notes
legendscon · 8 months
Text
Tumblr media
The moment you've been waiting for is here! Check out the full schedule of Legends Con programming on our website at legends-con.com/guests-programming
Panels, signings, performances, gaming, book swaps, cosplay photoshoots and more will be held in our three panel rooms (Mynock, Nexu & Ysalamir), the Activity Room, Exhibit Hall, and Courtyard!
Content has been loosely arranged so that BBY related programming takes place on Saturday, and ABY related programming occurs on Sunday. Plan your costumes accordingly!
Join us for a celebration of all things Expanded Universe at the Marriott Convention Center in Burbank, California on September 9th and 10th! Our guest list includes Randy Stradley, Matthew Stover, Michael Stackpole, Jason Fry, Corinna Bechko, Sean Stewart, Barbara Hambly, Abel Peña, Craig Miller, Joe Bongiorno, Shea Standefer, Henry Gilroy, Michael Kogge and Mike Hansen. Buy tickets now on our Eventbrite!
7 notes · View notes
langsandlit · 2 years
Text
Tumblr media
E’ ineccepibile che la decisione di barrare le porte della scuola ad un plurilinguismo millenario è antistorica per definizione, e quindi una delle cose più artificiali che esistano.
E’ ineccepibile inoltre che un sistema scolastico che si è da sempre ostinato a parlare ed insegnare solo ed esclusivamente il dialetto toscano (anche se con il rebranding di “lingua italiana”) a bambini non toscanofoni non ha nulla di naturale.
Così come non c’è nulla di naturale nello spingere i genitori a non parlare la loro lingua madre con i propri figli. Semmai, parlare la propria lingua madre con i figli è la cosa più naturale che esista, mentre parlare loro una lingua imparata attraverso le bacchettate e i quiz di Mike Bongiorno è tanto artificiale quanto grottesco.
E’ ovvio dunque che il procedimento che sta portando la morte della diversità linguistica in Italia ha ben poco in comune con la presunta “morte naturale” e molto con una condanna a morte.
A sobering article. It’s a good reminder that denial and promotion of linguicide is engineered by nation-states to enforce cultural and linguistic imperialism.
53 notes · View notes
ancilla-hawkins · 11 months
Text
i tipi che hanno sequestrato la salma di mike bongiorno hanno un pomeriggio libero per caso?
5 notes · View notes
pollicinor · 6 months
Text
Il suo rapporto con Mike Bongiorno, da fan a inquilino. “Ero un bambino, mi feci portare da mio padre al cinema Astor a Savona. Mike veniva la domenica mattina a pubblicizzare delle enciclopedie. Per me vederlo era incredibile, dicevo: ‘Papà ha gli stessi occhiali che ha in televisione’. Molti anni dopo con mia moglie cercavamo una casa in affitto, mi ritrovai al piano di sotto in una proprietà di sua moglie Daniela. Mike aveva fatto mettere il videocitofono su un canale del televisore, io mi sintonizzavo alle sette e mezza, sapevo che lui tornava e lo guardavo. Quando feci il primo Sanremo tornai a casa dopo l’ultima sera, erano le quattro del mattino. Mike era venuto sul pianerottolo ad appendere una serie di bigliettini, mi aveva scritto tutti i commenti sera per sera. Conservo tutto”.
Dall'intervista "Fabio Fazio a FQMagazine: 'Il successo di Che tempo che fa su Nove? C’è spazio per costruire fuori dai luoghi consueti. Nessun rancore verso la Rai'. Poi commenta così la ‘nuova narrazione’…" di Giuseppe Candela
3 notes · View notes
belladecasa · 1 year
Text
Vita con insonnia be like: ho dormito 3 ore non capisco un cazzo non riesco a mettere insieme una frase di senso compiuto potrei dormire un paio d'ore e poi scrivere la tesi un altro paio d'ore quando mi sveglio ma se dormo adesso poi non prendo sonno prima delle 3 ripetendo il circolo vizioso ma se non dormo non riesco a fare niente perché mi sento la salma di Mike Bongiorno io davvero perché?? perché?? Immagino quelle maledette persone che si addormentano alle 23 dormono 8 ore si svegliano alle 7 e hanno le energie per vivere la loro vita mortacci vostri io solo una volta nella mia vita con l'ausilio di sonniferi sono riuscita a dormire dalle 22 alle 7 e non ero io ve lo giuro ero un'altra persona non ero io avrei potuto scalare l'Everest prendere due lauree vincere Sanremo la prossima persona con un ritmo sonno veglia funzionale che viene a giudicarmi la lapido
16 notes · View notes
perfettamentechic · 2 years
Text
8 settembre … ricordiamo …
8 settembre … ricordiamo … #semprevivineiricordi #nomidaricordare #personaggiimportanti #perfettamentechic
2021: Jordi Rebellón, Jordi Rebellón López, attore spagnolo,  noto per il ruolo di Rodolfo Vilches nella popolare serie televisiva Hospital Central. Oltre a fare l’attore, ha spesso lavorato dietro le quinte come sceneggiatore, aiuto regista o coordinatore di spettacoli teatrali. È morto per un ictus. (n.1957) 2018: Chelsi Smith, Chelsi Mariam Pearl Smith, è stata una modella statunitense e…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
ma-come-mai · 7 months
Text
nuntereggae più
Abbasso e alè (nun te reggae più)
Abbasso e alè (nun te reggae più)
Abbasso e alè con le canzoni
Senza fatti e soluzioni
La castità (nun te reggae più)
La verginità (nun te reggae più)
La sposa in bianco, il maschio forte
I ministri puliti, i buffoni di corte
Ladri di polli
Super pensioni (nun te reggae più)
Ladri di stato e stupratori
Il grasso ventre dei commendatori
Diete politicizzate
Evasori legalizzati (nun te reggae più)
Auto blu
Sangue blu
Cieli blu
Amore blu
Rock and blues (nun te reggae più)
Eya alalà (nun te reggae più)
Pci psi (nun te reggae più)
Dc dc (nun te reggae più)
Pci psi pli pri
Dc dc dc dc
Cazzaniga (nun te reggae più)
Avvocato Agnelli, Umberto Agnelli
Susanna Agnelli, Monti Pirelli
Dribbla Causio che passa a Tardelli
Musiello, Antognoni, Zaccarelli (nun te reggae più)
Gianni Brera (nun te reggae più)
Bearzot (nun te reggae più)
Monzon, Panatta, Rivera, D'Ambrosio
Lauda Thoeni, Maurizio Costanzo, Mike Bongiorno
Villaggio, Raffa, Guccini
Onorevole eccellenza, cavaliere senatore
Nobildonna, eminenza, monsignore
Vossia, cherie, mon amour
Nun te reggae più
Immunità parlamentare (nun te reggae più)
Abbasso e alè
Il numero 5 sta in panchina
S'è alzato male stamattina
Mi sia 'onsentito dire (nun te reggae più)
Il nostro è un partito serio (certo)
Disponibile al confronto (d'accordo)
Nella misura in cui
Alternativo
Aliena ogni compromesso
Ahi lo stress
Freud e il sess'
È tutto un cess'
Ci sarà la ress'
Se quest'estate andremo al mare
Solo i soldi e tanto amore
E vivremo nel terrore che ci rubino l'argenteria
È più prosa che poesia
Dove sei tu?
Non m'ami più?
Dove sei tu?
Io voglio tu
Soltanto tu, dove sei tu?
Nun te reggae più
Ue paisà (nun te reggae più)
Il bricolage (nun te reggae più)
Il quindicidiciotto
Il prosciutto cotto
Il quarantotto
Il sessantotto
Le pitrentotto
Sulla spiaggia di capocotta
(Cartier Cardin Gucci)
Portobello e illusioni
Lotteria a trecento milioni
Mentre il popolo si gratta
A dama c'è chi fa la patta
A settemezzo c'ho la matta
Mentre vedo tanta gente
Che non c'ha l'acqua corrente
E non c'ha niente
Ma chi me sente
Ma chi me sente
E allora amore mio ti amo
Che bella sei
Vali per sei
Ci giurerei
Ma è meglio lei
Che bella sei
Che bella lei
Ci giurerei
Sei meglio tu
Che bella sei
Che bella sei
Nun te reggae più
Che bella lei
Vale per sei
Ci giurerei
Sei meglio tu
Che bella sei
Nun te reggae più
Compositori: Salvatore Gaetano
2 notes · View notes
nipresa · 1 year
Text
Se ho capito bene le formazioni degli Yardbirds*, Jeff Beck era sul palco a Sanremo quando nel 1966 Mike Bongiorno li presentò come “i gallinacci”
* “formazioni degli yardbirds” è un esame del DAMS (10 CFU)
9 notes · View notes
gregor-samsung · 1 year
Text
“ (D) I giornali hanno ricordato che il nazismo sognava l'uso generalizzato della t.v. e che solo la guerra distolse le energie tecniche ed economiche dal progetto. La t.v. nacque così, con una signorina tedesca impiegata delle Poste, Ursula Patschke, che [la sera del 22 marzo 1935] apparve in video e annunciò ai dieci apparecchi «ricevitori» esistenti a Berlino che tutto era pronto per «far scendere nei cuori dei camerati del popolo l'immagine del Fürher». Non le sembra un anniversario imbarazzante? Ha sottolineato che la t.v. è nata come strumento di consenso e di dominio.
(R) Nella Germania nazista, come lei diceva, la televisione non fu diffusa su larga scala. Perché la televisione, a differenza della radio, ha bisogno che i ripetitori siano a vista, ha bisogno di grandi impianti e forti investimenti. I francofortesi, quando parlano di masse e «media», non si riferiscono quasi mai alla televisione, bensì alla radio e alle adunate oceaniche. Sono fuggiti da paesi fascisti e nazisti, per cui studiano soprattutto i mezzi impiegati davvero da quelle dittature: Hitler e Mussolini avevano usato ampiamente, oltre alla radio, il cinema di fiction e il documentario. Basti pensare a film come «Scipione l'africano» o a documentari come quelli di Leni Riefenstahl. Sì, la potenza dei media è stata intuita e sfruttata anzitutto dai regimi autoritari e gerarchizzati. La prima stazione radiofonica del mondo è stata quella del Vaticano. I francofortesi, però, non sono come il Karl Popper degli ultimi anni, che ha già mangiato, digerito e rifiutato la televisione. Vengono da un'esperienza tutta radiofonica. Eppure già la radio appare loro uno spauracchio terribile, un'inedita possibilità di massificazione. D'altronde era vero: prima della radio un predicatore, poniamo il Savonarola, poteva essere ascoltato al massimo da qualche migliaio di persone. Non c'era, tecnicamente, possibilità di maggiore "audience". Ora si è passati a milioni; in alcuni casi (come le Olimpiadi o lo sbarco sulla luna) addirittura a miliardi. Tenga conto, per di più, che a metà degli anni cinquanta la radio da noi era ancora un lusso. Ricordo che sotto casa nostra abitava una vecchietta che per tutta la vita, e inutilmente, ha desiderato di possedere un apparecchio radiofonico. A metà degli anni cinquanta arriva anche la televisione, un «medium» che d'improvviso irrompe e agisce con presa inaudita. S'immagini un paese d'inverno: alle cinque è buio, i bar sono chiusi, la gente è a casa... La televisione crea veramente il villaggio globale. All'improvviso dà a tutti la possibilità di entrare dovunque: nelle case di lusso come alla Scala. E all'improvviso Agnelli e un contadino lucano vedono lo stesso telegiornale. Nella gerarchia del mezzo televisivo basta essere utenti per essere uguali agli altri. Personaggi totalmente sconosciuti, poi, diventano idoli all'improvviso. Con due o tre puntate di «Lascia o raddoppia» Mike Bongiorno diventa una star. E si conquista il saggio semiologico di un autore sofisticato come Umberto Eco. “
Domenico De Masi, Ozio creativo. Conversazione con Maria Serena Palieri, Ediesse (collana Interventi), Roma, 1997¹; pp. 49-50.
15 notes · View notes
donaruz · 3 months
Text
Tumblr media
LA POVERTÀ
Non è malattia, nemmeno contagiosa, non è incapacità a vivere nella società e nemmeno nullità.
La povertà è uno stadio della vita in cui, se non vuoi giocare alle regole dettate da consumismo e capitalismo, vieni messo a giocare.
Lotti coi poveri per ritornare tra il mondo folle dei benestanti.
Ma benestanti in che modo?
Gente che si vanta del proprio patrimonio, delle proprietà, dell'auto nuova, del vestito firmato, della casa moderna disegnata dal valente architetto… tutto questo mentre un pianeta muore, soffocato da pattume e guerre di intolleranza.
Nasciamo tutti poveri, uguali, nudi e crudi.
Poi iniziano le differenze, subito dopo che si esce da una nursery.
Guardate quella stanza, andatela a vedere anche se non avete mai fatto un figlio e mai ne farete. Potete vedere tanti esseri umani poveri e felici, uguali e privi di ogni condizionamento. Questo stato fantastico dura qualche giorno, poi tutto comincia a rotolare verso logiche anti umane studiate da uomini che considerano la gente solo massa produttiva.
Da quel momento in poi avrai un nome, un cognome, un numero e dovrai consumare, costare e pagare, guadagnare e spendere o far spendere.
Tutto, da quel momento di catarsi in poi diventerà solo ed esclusivamente legato al denaro. Entrate e uscite. Dare e avere.
Se ritornassimo tutti a quel momento e ripartissimo, se non fisicamente almeno mentalmente, potremmo rivalutare tutto il senso della nostra esistenza di persone tristi condizionate dal desiderio di avere, possedere, consumare.
Ci siamo dimenticati di come eravamo, ci siamo abbandonata dietro le spalle la povertà, quella povertà che vissero i nostri padri o nonni durante le due devastanti guerre mondiali.
Pochi uomini che decidono di distruggere milioni di altri esseri perché altrimenti la povertà ci soffocherà.
Anche ora siamo diventati troppi e il pianeta non regge il nostro continuo consumare. Si sta pensando a una nuova guerra e i potenti delle nazioni più bellicose stanno pensando a quante vittime dovranno lasciare sul terreno di gioco. Chi è più ricco perderà meno pedine, chi è più povero dovrà pagare il prezzo più alto.
Non ci sono altre formule di regolazione della popolazione su questo pianeta, da che esiste l'essere umano la storia continua a ripetersi.
La POVERTÀ è sempre bandita da ogni feudo, paese, città o metropoli. La povertà e ai margini perché la società consumistica si alimenta solo della follia dei ricchi.
Ma la povertà è verità. Se togliessimo quel paravento mentale, che ci impedisce di vedere oltre i condizionamenti, potremmo ritrovarci bambini, uguali, semplici ma grandiosamente liberi.
Uno stato di grazia che poi mai più si potrà ripetere, un modo su cui dovremmo investire la nostra esistenza per farlo continuare, per portarlo come modello di vita.
Ma la povertà conviene che ci sia solo per pochi, una emarginazione per chi è "difettoso", un business per chi riesce a lucrare anche sulla povertà.
Ecco, iniziamo a capire che la POVERTÀ non è qualcosa di negativo. In inglese poverty è la radice di power.
MIB
Quadro di Mike Bongiorno
16 notes · View notes