E allora se io ritorno
Io ritorno a volare
Con le mie ali aperte
Da quello spiraglio
Parto senza uno sbaglio
Tu guardami bene sai
Guardami bene se vuoi
Perché poi mi vedrai
Senza poggiarmi a niente no nemmeno un appiglio
Ma vado dove voglio
E poi di notte mi sono accorto che ti stavo cercando, in uno stupido film d'amore dell'anno scorso e mi è venuta voglia di chiamarti. Anche se è troppo tardi.
È stato quel pianoforte, quella stazione, Roma Termini che si è fermata per un attimo. Ho avuto un segno e si è sbloccato finalmente tutto quello che avevo dentro. Sono riuscito a finire finalmente il disco e volevo dirlo a qualcuno.
Ho scritto tutto quello che mi portavo dentro.
Un mare di parole, un mare di sentimenti, di momenti, di pianti e di urla soffocate in gola. Un mare di storie mai raccontate, un mare di giorni passati in maniera apatica.
Gli occhi poi, sono il riflesso dell’anima, puoi capire una persona guardandola negli occhi.
Per questo ho deciso di chiamare il disco “Un mare negli occhi”.