Un'eclissi di Sole né ruba un pezzetto alla volta, di Sole, per poi restituirlo. Sempre un pezzetto alla volta.
Così come nella mia vita i fatti accaduti mi hanno rubato un pezzetto alla volta la mia serenità. Senza restituirmela.
Come un'eclissi che divora anziché nascondere.
Spesso l'artefice dell'eclissi sono stato io stesso, ruotando e contorcendomi in una vita poco consona alla mia indole. Ma tant'è che la mia ostinazione, spesso oggetto di influenze altrui oltre che a errate valutazioni personali, ha nascosto ineluttabilmente la mia pace interiore.
Che non troverò mai più. Credo.
Ho pagato pegno per i miei errori, in maniera pesante anche.
Ho pagato pegno per le azioni del mio prossimo, in maniera umiliante anche.
Mi sembra di essere sotto l'influenza di un'eclissi permanete, dove scruto il cielo nella speranza di rivedere la luce.
Molte volte mi son detto che tutto passa, ma anche che prima o poi tutto torna. Ma l'amara verità è che il tutto, spesso, è niente.
Nel buio dell'eclissi, in verità, ho potuto scrutare anche delle stelle a me sconosciute, degli occhi che contenevano galassie intere mentre li osservavo. Brillanti e profondi come l'universo.
Mancano. Da morirne.
Mi ritrovo per l'ennesima volta a scrutare, la notte, l'universo vero. Quello che ci circonda. In una sera di primavera.
Mentre da lontano sento le note di Say Hello, Wave Goodbye dei Soft Cell
Di cose non ve n’è alcuna che non ci si possa attendere,
né che si possa escludere con giuramento,
né che susciti meraviglia, da quando Zeus, padre degli Olimpi,
di mezzogiorno fece notte, avendo nascosto la luce del sole che splendeva,
e un agghiacciante terrore invase gli uomini. Da allora
tutte le cose diventano credibili e attendibili per gli uomini.
Nessuno di voi più si stupisca a tal vista, neppure
qualora le fiere ricevano in cambio dai delfini il pascolo marino
e ad esse le risonanti onde del mare diventino più gradite
della terraferma, e per quelli invece sia più gradito immergersi
tra gli anfratti del monte.
Narra una leggenda cinese di due amanti che non riescono mai a unirsi. Si chiamano Notte e Giorno. Nelle magiche ore del tramonto e dell’alba gli amanti si sfiorano e sono sul punto di incontrarsi, ma non succede mai. Dicono che se fai attenzione, puoi ascoltare i lamenti e vedere il cielo tingersi del rosso della loro rabbia. La leggenda afferma che gli dei hanno voluto concedere loro qualche attimo di felicità; per questo hanno creato le eclissi, nel corso delle quali gli amanti riescono a unirsi e fanno l’amore.
Da sempre sono destinati ad amarsi in silenzio e da lontano, eppure l’Universo fa sì di tanto in tanto di farli ricongiungere per potersi vedere, per potersi sfiorare, per potersi vivere, divenendo un tutt’uno abbagliante mentre si confermano l’Amore immenso che entrambi provano l’uno per l’altra da quando tutto ebbe magicamente inizio, perché tutto può finire meno che il Loro puro sentimento eterno. Questo lo sanno bene e anche Noi che a Nostra volta li amiamo, divenendo sempre più testimoni della Loro Gioia. Questo è Amore, quello che non conosce ostacoli di alcun genere. Quello capace di sfidare le leggi gravitazionali pur di rimanere insieme ed uniti. Quello che non ha bisogno di tanto clamore sapendo che si è comunque presenti silenziosamente con il cuore.
Questi sono Il Sole & La Luna e La Loro Sconvolgente, Magica e Magnifica Adorazione.