Tumgik
#frasi traduzione
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Quando si rifà vivo dopo mesi con un semplice
"ehi ciao come stai?"
ma Kierkegaard scrisse:
«Volevo scriverti,
non per sapere come stai tu,
ma per sapere come si sta senza di me.
lo non sono mai stato senza di me, e quindi non lo so.
Vorrei sapere cosa si prova a non avere me che mi preoccupo di sapere se va tutto bene,
a non sentirmi ridere,
a non sentirmi canticchiare canzoni stupide,
a non sentirmi parlare,
a non sentirmi sbraitare quando mi arrabbio,
a non avere me con cui sfogarsi per le cose che non vanno,
a non avermi pronto a fare qualsiasi cosa per farti stare bene.
Forse si sta meglio.
Forse no.
Però mi e venuto il dubbio, e vorrei anche sapere se, ogni tanto, questo dubbio è venuto anche a te.
Perché sai.
Io a volte me lo chiedo,
come si sta senza di te,
poi però preferisco non rispondere,
che tanto va bene così.
Ho addirittura dimenticato me stesso,
per poter ricordare te.»
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serenamatroia · 1 year
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athanasia20 · 8 months
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Cosa siamo? Amanti?”
No, non credo,perché gli amanti si desiderano e si vogliono in ogni momento
“Amici con benefici? “
No, non credo, perché gli amici con benefici cercano ogni pretesto per stare insieme
“Fidanzati?”
No, non credo,perché i fidanzati si mandano messaggi carini, si dedicano canzoni, si mancano e si cercano per passare del tempo insieme
“Momenti belli?”
Si, questo siamo, solo questo, momenti pieni di voglia e di desiderio, con un pó di lussuria e un tocco di passione, ci cerchiamo, ci soddisfiamo, ci togliamo le voglie, e ci incontriamo nuovamente fina a quando un nuovo desiderio non ci pizzica la pelle, e ci scombussola l’anima.
“Quindi cosa siamo? “
Siamo quello che tu e io vogliamo essere, in quel momento, nel luogo e nell’oscurità di quella stanza lontani dal trambusto delle persone , dall’altro della nostra realtà. Questo siamo. Momenti rubati di felicità. Questo siamo. Quasi qualcosa.
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etnamam · 8 months
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alias-a · 11 months
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Mi hanno detto che tutte le mie gabbie erano mentali, 
quindi sono andata sprecata come tutto il mio potenziale
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"Puoi correre ma non puoi nasconderti"
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gaysessuale · 3 months
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pensando a tutte le persone che non capiscono il testo della canzone di geolier e chiedono i sottotitoli in italiano.... piacere mi chiamo francesco sono di Milano (proprio Milano Milano), non ho letto la traduzione del testo della canzone e questo post è qui per provare un punto
disclaimer: sono un dottore in lingue specializzato in lingue scandinave, parlo 4 lingue tra il B2 e il C2 e altre 2 al B1, credo sia l'unica cosa che possa avvantaggiarmi. non ho mai avuto contatti prolungati con la lingua, il dialetto o la cadenza napoletana. Qui sotto è tradotta la strofa 1, il pre-ritornello e la strofa 2. Il ritornello è praticamente in italiano neostandard e non ho abbastanza tempo per tradurre tutta la canzone.
in corsivo le parole/termini/frasi di cui non sono convinto
lesgo
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Noi siamo due stelle che stanno precipitando
Ti stai vestendo consapevole che ti devi/dovrai spogliare
Pure il male ci fa bene, insieme io e te
Ci avevamo/abbiamo sperato di stare per sempre insieme io e te
No, no, no, come si fa, no no no, ti sei scordata?
Per ora no, non lo posso fare, se non ci stavi (credo sia "se non fossi esistita" , ma mi attengo al letterale), ti avrebbero dovuta inventare
La felicità quanto cosa se i soldi non la possono acquistare?
Ho sprecato tempo a parlare
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Non ci avessi mai pensato
Che l'inizio della storia era già la fine della nostra storia (che l'inizio della nostra storia era già la sua fine?)
Il cielo ci guarda
E quando piove è perché è dispiaciuto per me e per te
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Tu mi intrappoli abbracciandomi, pure il diavolo era un'angelo
Come mi si può amare se non ti amo? Come si può volare senza ali?
E no, è passato tanto tempo dall'ultima volta
Dammi un poco più di tempo per l'ultima volta
E no, no, no, no come si fa, no no no, ti sei scordata?
Per me, no, non lo posso fare
Conclusione: ritengo che chi nemmeno leggendo il testo capisca per lo meno il senso generale della canzone debba farsi un esame di coscienza sul suo livello di comprensione dell'italiano
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riflussi · 4 months
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"Anarcoccultismo" - E. Lagalisse
Finalmente, dopo circa un anno, sono riuscita a portare a termine questa impresa titanica. Questo libro, questa tesi, è molto più complessa di quanto credessi. Ammetto di essere particolarmente carente in storia della filosofia, quindi sicuramente questo ha inciso sul tempo impiegato a comprendere ogni frase scritta (troppo, onestamente parlando). Tuttavia ritengo che sia un libro interessantissimo e che regala spunti di riflessione fondamentali. Ci si deve sempre mettere in discussione, anche quando si è "dalla parte giusta". È ciò che Lagalisse si impegna a fare e ci riesce con successo. Il suo studio parte dalla volontà di comprendere come si generino le cosiddette teorie del complotto. Diciamo che, essendo una tesi, non è che si comprenda appieno come, ma si pongono le basi per sviluppare pensieri e studi che possano arrivare a studiare il fenomeno nella sua totalità. Nel frattempo, oltre alle basi per altri studi, si sviluppa e si sviscera la domanda "Perché i complottisti vengono denigrati? È giusto denigrarli?". Inutile dire che la risposta non è né sì né no, ma una riflessione del libro mi è rimasta impressa: le teorie del complotto possono essere equiparate a delle fiabe. Non è la veridicità della teoria la sostanza, il piano immaginifico nasconde realtà sociologiche, al pari di una morale. L'unica cosa che mi è dispiaciuta del libro è che ci sono diversi refusi (quasi uno a ogni pagina) e, avendolo letto in italiano, mi è sorto un dubbio: forse le frasi sono troppo arzigogolate in italiano perché la traduzione parte dall'inglese che è una lunga concisa, al contrario dell'italiano. Forse sarebbe stato utile, ogni tanto, "allungare" le frasi per non renderle tanto criptiche e complesse.
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libero-de-mente · 7 months
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Come comportarsi con le donne sui social?
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Oggi affronterò brevemente un tema a cui la scienza non ha ancora dato una spiegazione, alcuni teorici rimandano la soluzione a un quarto segreto di Fatima di cui nessuno sa dell'esistenza. Perché un segreto che è segreto appunto.
Altri studiosi rimandano il tutto al movimento dadaista, poiché dada fa rima con gnagna.
Comunque un triumvirato composto da Alberto Angela, Mario Tozzi e Alessandro Barbero ne stanno discutendo in un summit culturale. Hanno iniziato sei anni fa, non è dato sapere quando arriveranno a una conclusione.
Ma torniamo all'argomento principale.
Io e le donne nei social.
Non ho mai inviato il pisello in chat. A nessuna.
Non capisco se sono un perfetto idiota o un inguaribile deficiente.
Il pisello. Sembra che alcuni miei colleghi maschi senza di quello non avrebbero altro da fare nella vita.
Alcune donne, vista la mia mancanza in questo, mi hanno rimosso dalle amicizie. Alcune anche bloccandomi il contatto.
Eppure la vita, quella del pisello intendo, dura molto meno della nostra quindi non si dovrebbe perdere tempo. Un giorno sai scrivere il tuo nome facendo la pipì nella neve, un giorno ti ritrovi a doverti sedere per urinare; altrimenti col catzo (appunto) riusciresti a centrare il water.
Alcuni pensano che Bukowki sia la traduzione in russo di "buco", credo che sia colpa anche di tutte quello foto di fondo schiena con frasi dello scrivano tedesco.
Quando arrivò il tempo di cercarsi amicizie e rapporti con il mio prossimo io lo feci in modo empatico, in maniera del tutto aperta.
Nelle mie esperienze trovai interesse per gente simpatica, che trovai sia tra le femmine che tra le donne. Si, ve lo giuro.
Mi ricordo che una tizia dopo un po' che ci si frequentava mi chiese di sposarla, il mio cuore andò in fibrillazione, le dissi che ero emozionato non avendo mai celebrato un matrimonio. Non la rividi più.
Ho conosciuto donne più folli degli uomini, senza drogarsi giuro!
La prima cosa che mi colpisce in una donna è l'ironia, mi piacciono quelle che ne hanno in abbondanza.
L'anno scorso chiesi a Babbo Natale una donna complice, con cui parlare e risolvere i problemi dell'esistenza nostra senza rabbie o complessi psichiatrici tossici.
Dopo un paio di giorni (un caso?) ricevetti una mail norepley chiocciola punto qualche cosa con un link, era di Amazon sezione bambole sessuali in silicone.
Credo che instaurare un rapporto di profonda complicità con una persona del sesso opposto sia molto arduo, ma per chi ci riuscisse sarebbe qualcosa che va oltre ogni meravigliosa immaginazione.
Torno su Tinder, Vanessa la pitonessa mi ha appena inviato un messaggio. Chissà quanta ironia avrà e passione per la buona cucina. Noto di più le teglie che le taglie.
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fiordilota · 7 months
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Nuova categoria di coglioni: quelli che si tatuano le frasi in greco ignorando gli accenti o le frasi in latino senza conoscere la traduzione corretta
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canesenzafissadimora · 10 months
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È impressionante vedere come nella nostra lingua alcuni termini che al maschile hanno il loro legittimo significato, se declinati al femminile assumono improvvisamente un altro senso...
Vi faccio degli esempi.
Un cortigiano: un uomo che vive a corte; Una cortigiana: una mignotta.
Un massaggiatore: un cinesiterapista; Una massaggiatrice: una mignotta.
Un uomo di strada: un uomo del popolo; Una donna di strada: una mignotta.
Un uomo disponibile: un uomo gentile e premuroso; Una donna disponibile: una mignotta.
Un uomo allegro: un buontempone; Una donna allegra: una mignotta.
Un gatto morto: un felino deceduto; una gatta morta, una mignotta.
Non voglio fare la donna che si lamenta e che recrimina, però anche nel lessico noi donne un po’ discriminate lo siamo.
Quel filino di discriminazione la avverto, magari sono io, ma lo avverto. Per fortuna sono soltanto parole. Se davvero le parole fossero la traduzione dei pensieri, un giorno potremmo sentire affermazioni che hanno dell'incredibile, frasi offensive e senza senso come queste. "Brava, sei una donna con le palle", "Chissà che ha fatto quella per lavorare", "Anche lei però, se va in giro vestita così", "Dovresti essere contenta che ti guardano", "Lascia stare sono cose da maschi", "Te la sei cercata".
Per fortuna sono soltanto parole ed è un sollievo sapere che tutto questo finora da noi non è mai accaduto.
Paola Cortellesi
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libriaco · 11 months
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Proprio mai?
“Never is a long word”
«"Mai" è una parola lunga»
I. Compton-Burnett, [A Heritage and its History, 1959], Un'eredità e la sua storia, Milano, Adelphi, 1999 [Trad. E. De Angeli]
Perché ogni volta che leggo una traduzione dall’inglese se le frasi che scorro mi crìcchiano nelle orecchie devo trovare l'originale e fare un confronto tra i testi? In questo libro mi è successo già alla prima pagina...
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der-papero · 1 year
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Venerdì sera, nella mia usuale uscita fuori con Elena, è successa una di quelle cose sceme che poi alla fine ti rimangono e ti fanno pensare un po' a quello che sei e a come ti relazioni con gli altri.
In un momento complicato, accaduto due giorni prima, dove ci scrivevamo su Whatsapp, le scrivo una di quelle frasi il cui senso doveva essere farle sentire la mia vicinanza e comprensione verso il suo stato d'animo in una condizione difficile, un qualcosa del tipo "vorrei non riportarti a quello ti fa stare male", ma scritto in un modo che doveva per metà essere la scintilla di un sorriso, dall'altro un abbraccio forte.
Bene, venerdì, davanti a delle fetenzie giapponesi al vapore e tanti scherzi, mi ha detto di getto (ecco perché lo ritengo un giudizio sentito) che ero stato creepy. Non è un problema, sono abituato a gestire situazioni che mi possono mettere potenzialmente a disagio, infatti ho detto due cagate e abbiamo ripreso a ridere come pochi secondi prima.
Il punto di questo post non è tanto il messaggio in sé e la sua reazione, ma quanto una riflessione generale. Non è la prima volta che succede con gli altri 8 miliardi di umani, ormai do per scontato di venir frainteso di default, manco mi dà più fastidio, perché le persone, e lo dico battendo i pugni sul tavolo a mo' di rivendicazione, non sanno vedere la sincerità delle mie parole, iniziano sempre a costruirci sopra architetture di cui non sarei capace per limiti personali e di malizia, però qui mi ha dato da pensare, perché io e lei ci conosciamo, ma per davvero, sono quasi quattro anni che dividiamo tutto, gioie, dolori, speranze, delusioni, pensieri, nostalgie, paure, penso che sia la persona che forse su questa Terra conosce ogni aspetto di me, anche quelli che non condividerei con nessuno, eppure, ed è qui che un po' non mi capacito, non è stata in grado di leggere le mie parole nel modo in cui io le avevo scritte. Forse ci sarà arrivata dopo, boh, dicendo "ok, Totò intendeva questo", però la prima lettura è stata l'opposto di quella che io intendevo. Detto in altri termini, le ha lette come le avrebbe lette una persona conosciuta tipo tre settimane prima, una persona alla quale avrei mostrato solo la parte vendibile di me, non per vantarmi di chissà cosa, ma unicamente per mia protezione.
E allora ho cominciato, visto che lei è in quella fascia che io considero "l'estremo superiore dei miei legami", a chiedermi se ho proprio un problema di traduzione dei miei sentimenti in parole, se proprio non riesco a farmi capire pur con tutta la buona volontà, se sono condannato ad una gabbia che mi costringe a non essere mai vicino a nessuno, è come se sapessi far ridere quando le cose van bene ma poi non riesco a far sentire il mio affetto quando le cose vanno male. Ci potrei vivere con questo limite, intendiamoci, devo solo capire se è davvero così e imparare ad accettarlo.
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petalididonna · 1 year
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“È impressionante vedere come nella nostra lingua alcuni termini che al maschile hanno il loro legittimo significato, se declinati al femminile assumono improvvisamente un altro senso, cambiano radicalmente, diventano un luogo comune, un luogo comune un po’ equivoco che poi a guardar bene è sempre lo stesso, ovvero un lieve ammiccamento verso la prostituzione.
Vi faccio degli esempi.
Un cortigiano: un uomo che vive a corte; Una cortigiana: una mignotta.
Un massaggiatore: un cinesiterapista; Una massaggiatrice: una mignotta.
Un uomo di strada: un uomo del popolo; Una donna di strada: una mignotta.
Un uomo disponibile: un uomo gentile e premuroso; Una donna disponibile: una mignotta.
Un uomo allegro: un buontempone; Una donna allegra: una mignotta.
Un gatto morto: un felino deceduto; una gatta morta, una mignotta.
Non voglio fare la donna che si lamenta e che recrimina, però anche nel lessico noi donne un po’ discriminate lo siamo.
Quel filino di discriminazione la avverto, magari sono io, ma lo avverto. Per fortuna sono soltanto parole. Se davvero le parole fossero la traduzione dei pensieri, un giorno potremmo sentire affermazioni che hanno dell’incredibile, frasi offensive e senza senso come queste. “Brava, sei una donna con le palle”, “Chissà che ha fatto quella per lavorare”, “Anche lei però, se va in giro vestita così”, “Dovresti essere contenta che ti guardano”, “Lascia stare sono cose da maschi”, “Te la sei cercata”.
Per fortuna sono soltanto parole ed è un sollievo sapere che tutto questo finora da noi non è mai accaduto.”
Celebriamo la giornata internazionale della donna con le parole di Paola Cortellesi ❤️
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#grande👏
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coffea-excelsa · 9 months
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Espresso globale
La parola caffè è universale?
Non lo so, non credo. Però è la bevanda più diffusa al mondo e, in termini di valore economico, è il secondo prodotto più scambiato dopo il petrolio.
Chissà come si dice caffè in cinese…
Se parlassimo tutti la medesima lingua, sarebbe più facile. Migliorerebbero gli scambi commerciali, il turismo e i rapporti internazionali. Potremmo viaggiare senza preoccuparci di imparare frasi fondamentali in una nuova lingua, o ricordarci di scaricare, prima della partenza, una app di traduzione. Ordinare cibo in un ristorante straniero sarebbe un gioco da ragazzi e non correremmo il rischio di mangiare, per sbaglio, cavallette al posto di patatine.
Certo sarebbe bello.
Ma a pensarci bene anche la diversità linguistica ha il suo fascino e la sua importanza, perché le lingue riflettono la storia e le tradizioni dei popoli che le parlano e la loro perdita potrebbe significare una conseguente perdita di identità culturale. La diversità linguistica arricchisce il nostro mondo e ci offre una gamma di modi unici per esprimerci. Un mondo che parla una lingua soltanto potrebbe rischiare di ridurre la varietà di punti di vista, di idee. E poi, le barzellette che funzionano con un gioco di parole si potrebbero raccontare in una lingua soltanto e dunque, in definitiva, si riderebbe di meno.
Vabbè… era così per dire.
E mentre continuo a sognare un mondo in cui possiamo godere dei vantaggi di una lingua comune, mantenendo allo stesso tempo il potenziale creativo di molteplici idiomi, sorseggio con gusto il mio espresso di metà mattina.
Rigorosamente ristretto!
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gcorvetti · 9 months
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Il vecchio Moz.
Oggi ho letto un articolo che altro non è che la traduzione di un messaggio che Morrisey scrive sul suo sito sulla morte di Sinead O'Connor, come al solito Moz la tocca leggera e sinceramente non gli si può dare torto. Parla dei produttori che l'hanno scaricata e anche delle persone comuni che l'hanno abbandonata in un momento dove tutti noi le dovevamo stare vicini come fans, cosa che molti hanno fatto soprattutto dopo i suoi messaggi deliranti e in lacrime, posto l'articolo in fondo. Viviamo in una società malata e spesso il protagonismo e l'essere accettati dal prossimo ci fa diventare così cinici da farci girare dall'altra parte quando qualcuno ha un problema, un classico "ridi e tutti rideranno con te, piangi e piangerai da solo". I problemi personali non sono contemplati in un mondo pieno di problemi e di poche certezze, dove se ti mostri in difficoltà sei debole e nessuno ti ascolta per darti una parola di conforto o un consiglio, ma anche soltanto ascoltandoti ti potrebbe aiutare, tutti a pensare alla propria barba fino a quando non diventa ispida e allora serve aiuto anche a te. Siamo arrivati al punto che se hai bisogno di parlare devi pagare un professionista che ti ascolta e senza pudore ti propina delle pillole perché il problema non è al di fuori ma dentro di te, cosa spesso errata. La società è rinchiusa dentro la caverna di Platone a guardare le proiezioni di una realtà finta e spesso costruita per creare un bisogno finto, si è arrivati alla cancel society dove le persone vengono esiliate solo perché la pensano in modo diverso dal sistema, che poi senza queste persone non ci sarebbe diversità, l'omologazione è una boiata, il conformismo il suo carcere. Non posso dire al 100% che ne so qualcosa anche se spesso mi sono sentito allontanato per le mie uscite non sempre omologate alle frasi di convenienza che si dicono nelle discussioni, vomitevole, però so benissimo che c'è uno status che pone delle barriere a chi non si omologa al sistema al pensiero unico attraverso quelle convenzioni ridicole che non hanno niente di umano, a me sembrano tutti degli automi programmati a fare e agire a seconda della situazione e arrivi al punto che puoi anche prevedere cosa stanno per fare perché è così scontato che è diventato un modus di vita, come gli animali che hanno nella loro corteccia cerebrale i comportamenti istintivi che di volta in volta mettono in atto nelle varie situazioni, beh l'uomo è quello un animale e lasciate perdere se pensate che il vostro cervello sia funzionante, invece provate a tirare le somme di cosa avete, cosa volete nella vita e vi renderete conto che seguite un programma ben stabilito dal potere costituito.
A voi l'articolo
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