“La sensibilità estrema costringe ad un'attenzione minuziosa. Chi ha l'anima sotto la pelle fa caso al tono, all'espressione dello sguardo e alla postura del corpo che accompagnano le parole. Chi vive così, non passa sopra le cose, le attraversa sempre.”

— Paola Felice

Qual è la cosa più pazza che faresti per me?

POESIE IN PROGRESS

Lascia correre che inciamperanno

le stelle cadranno a pezzi facendo rumore

il ghiaccio si scioglierà perché ha bisogno di dolcezza

il sole brucerà lastricando le terre di calore

il fiumi seccheranno scoprendo quei detriti d’anime

il mare perderà ogni appuntamento nella sua eterna lotta

Non ci sarà più la consapevolezza del giusto

gli alberi perderanno la pigrizia dell’abitudine

il vento spazzerà selvaggio le colline e i boschi

e guardandoti negli occhi penserò che basta così poco

che l’uomo non sa scavalcare il muro dell’orgoglio

l’affinità con la quale i cuori si incastrano

I fiori saranno i girasoli d’un estremo lamento

le città oceani immensi in una misera desolazione

e non ti nominerò perchè non ci sarà più musica

Forse gli uccelli in volo ricostruiranno il loro stormire

il cielo saprà ancora coprirci con il suo mantello

le piogge pulire definitivamente le nostre impurità

le stagioni diventeranno ciò che conviene

la notte in nessun luogo cullerà le nostre parole.

As eleições estão chegando e está cada vez mais complicado conhecer intenções. Associá-las aquilo que queremos, podemos, devemos e escolhemos então é quase um trabalho hercúleo. Claramente há desejos de retorno ao passado que não voltará e também há insatisfação, romantização, mentiras, interesses, individualidades, coletivismos, corrupções.... Ainda assim vejo muitas pessoas "tretando" sem saber muito bem o motivo ou repetindo cegamente argumentos que não se sustentam ou paixões. Uma partezinha desse post foi baseado no texto do livro, não espere pelo epitáfio do Mario Sergio Cortella (recomendo inclusive), contudo, a intenção foi de provocar você para os cortes que fez ou faz e que vejo tão divulgados por aí... Tire pessoas da sua vida. Parei de falar com fulano que gostava pois não concordo com isso e aquilo... Conversar com quem concorda conosco é fácil. Escutar quem pensa parecido aumenta nosso "vocabulário" do assunto e é gostoso. Ter reforço daquilo que cremos é satisfatório e prazeroso. Negociar, parar para escutar, tentar compreender, ser empatico, simpático, coerente, profundo e discordar sem violentar ninguém já é bem diferente. Vou parafrasear o final do texto https://www.revistaquestaodeciencia.com.br/artigo/2022/09/01/vieses-duvida-e-ciencia para encerrar este post: "eu deixaria de acreditar no que me parece, hoje, o fato mais importante de minha vida, se me fosse apresentada uma evidência validada apontando meu equívoco?" E aí? Acesse https://psico.online e agende com nossos psicólogos e psicólogas. #psicologia #psicólogo #psicóloga #raizes #radical #seita #sectario #extreme #estremo #extremo #politica #crença #acreditar #crer #crerparaver #conhecimento #psicoonline #meupsicoonline PS: Não deu para revisar o texto, se virem algum erro, desconsidere. 😮‍💨 Siga o @psico.online no Instagram. Agende sua sessão em https://psico.online https://www.instagram.com/p/CivPaElJDSl/?igshid=NGJjMDIxMWI=

Ci sono persone e situazioni che ti corrodono un po´ al giorno e ti fanno sempre più male quando raggiungono goccia a goccia tutte le tue ossa. Non ho mai capito se le persone sono pienamente consapevoli del dolore che ti danno. So solo, che ad un certo punto tu devi fare un estremo ed ultimo sforzo di mandarle via e riprendere in mano la tua vita con coraggio

buonasera tornata a casa dal lavoro esattamente 30 min fa, fatto il bagno, preso le medicine, bevuto tanta acqua adesso sono pronta per fare sexting estremo con questa tipella rimorchiata oggi per puro caso.

poi non dite che non sono versatile.

t

Spirito Wabi

Axel Vervoordt

L'ippocampo, Milano 2012, 256 pagine, 21,5x27cm, rilegato, ISBN 9788896968192

euro 39,90

email if you want to buy [email protected]

Collezionista e interior designer di fama mondiale, Axel Vervoordt è stato scoperto dal grande pubblico con l'allestimento di tre mega-mostre (2007, 2008, 2009) ai Beaux-arts di Parigi e al Palazzo Fortuny di Venezia, in occasione della Biennale. L'incontro con l'Estremo Oriente e l'amicizia con l'architetto giapponese Tatsuro Miki, coautore del presente Lo spirito wabi, lo portano a ridefinire l'antico concetto wabi. Nato in Giappone nel XII secolo, lo spirito wabi raccomanda la semplicità, l'umiltà, il rispetto e l'ammirazione per l'azione del tempo sulle cose, rifiutando il superfluo, l'artificiale e il perfetto per aderire all'essenziale, al naturale e all'imperfetto, a immagine della ceramica raku e dell'antica cerimonia del tè. Il libro ci porta in Giappone, in Corea, in Svizzera e in Belgio, nei luoghi che hanno particolarmente ispirato Vervoordt: appoggiandosi sull'autenticità e sul recupero in situ dei materiali, i nuovi spazi da lui creati rispondono alle ricerche e alle tendenze più attuali dell'interior design, senza pertanto discostarsi dal canone wabi.

21/12/23

Ma si è mai saputo qualcosa di recenti o passate fidanzate di colapesce? Chiedo per un’amica

My beloved salve, la richiesta della sua amica viene esaudita proprio ora! Ebbene, non si sa esattamente del suo passato a meno che io non mi sia perso qualcosa, rimane comunque una persona decisamente privata, MA si vocifera un qualcosina con Joan Thiele (voci di corridoio ci parlano di loro due che fanno "i tenerini" al concerto del primo maggio), poi io li ho visti con questi quattro occhi che ho in faccia sul palco per due (2) volte e non mi stupirebbe se questo vociare si rivelasse fondato

però, detto questo, il buon Dima è divorziato, se ti piace il genere consiglio di puntare su di lui

" All'epoca Misa aveva una sessantina d’anni, si tingeva i capelli, si muoveva come una ragazzina, aveva uno sguardo vivacissimo e una risata squillante. Nel ’99 ne ha ottantadue, ha i capelli tutti bianchi, si muove con fatica, ma ha la stessa vivacità nello sguardo e la stessa limpida risata. La stessa benevola attenzione per le persone che le stanno intorno. Ogni volta che vado a trovarla la trovo un po’ più debole fisicamente, ma altrettanto serena e coraggiosa. Nel gennaio del ’95, quando il terremoto ha sconquassato la vecchia casa piena di ricordi, dove ormai abitava sola perché il marito era morto di tumore pochi mesi prima, è uscita carponi da sotto un intrico di travi. Passato il primo spavento, si è unita ai vicini, con i quali ha atteso i soccorsi, in ansia per i figli e i nipoti: solo dopo molte ore ha saputo che erano sani e salvi. Io, che due anni prima ero tornata in Italia, ho dovuto aspettare settimane per avere notizie, le linee telefoniche erano interrotte e la posta funzionava male.

Con la sua dolcezza e la sua indulgenza, Misa aveva sui membri della famiglia un potere che difficilmente avrebbe potuto ottenere con l’autorità. Tutto funzionava grazie a lei, figura cardine intorno alla quale si muovevano le altre, crocevia per il quale passavano comunicazioni e messaggi. Anche quelli non espliciti, che lei sapeva intuire senza fare domande. Idee, iniziative e novità venivano sottoposte al suo consenso, che tutti davano per scontato ma volevano sentire dalla sua bocca. Sempre a disposizione di tutti, Misa aveva il dono di appianare le difficoltà, calmare le apprensioni, riportare la realtà alla sua giusta dimensione. E intanto svolgeva le sue mansioni con calma, seguendo i suoi ritmi: privilegiava le cose più urgenti, e il resto lo rimandava al giorno dopo o alla settimana seguente. Nessuna ansia immotivata veniva a offuscarle l’animo, nessuna fissazione di casalinga ad affannare il corso delle sue tranquille giornate. Al contrario, trovava sempre il tempo per prendere una tazza di tè con me, di fare una chiacchierata, o una passeggiata nelle quiete stradine del quartiere, fra le siepi ben curate dei giardini. Nei confronti del marito aveva la stessa indulgenza con cui trattava tutti, ma si divertiva a prenderlo affettuosamente in giro. «Sai cos’ha fatto papà…?», così cominciavano spesso le conversazioni con lei, e finivano in risa. Ormai dice «ti ricordi quando papà…?», e sorride. Ma le succede ancora di scoppiare nella sua risata squillante, che di colpo le toglie una ventina d’anni. "

Antonietta Pastore, Nel Giappone delle donne, Giulio Einaudi, 2004. [Libro elettronico]

dopo undici ore di lavoro di ieri posso dire di essermi riposata oggi.

raga DEVO condividere una delle mie canzoni dei blue preferite (lee ryan supremacy)

mamma mia quanto costano i biglietti aerei signora mia. quasi quasi faccio come quel ricercatore ambientalista che andò in papua nuova guinea senza prendere aerei, rimanendo via per mesi e facendosi pertanto cacciare dall’istituzione di afferenza per non aver aver rispettato le tempistiche previste

c'è un tramonto bellissimo, sono a casa di erry e preparare tutto per sabato sera, domani viene a casa mia la mia ragazza, oggi al lavoro ho battuto tutti, mi hanno concesso il cambio per domenica 20 e possiamo finalmente andare in barca insieme, c'è quest'aria calda che arriva da sud, sono felice.