Tumgik
copihueart · 5 hours
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POESIE IN PROGRESS
Laddove un tempo
il vento scava tra le fronde
nei luoghi che ci videro apparire
nella riposta della tua voce umida
a scavarmi nell’anima
in un luogo causale del tempo
creati maledettamente a incastro
dove siamo ancora imprigionati
Ti succede mai di avermi nel pensiero
che ti sento addosso
negli accaduti fiumi e cieli
nel mentire della fredda luna
a stiparsi nel cuore
nello sguardo che torna negli occhi
e traccia il volo di un aliante
Laddove un tempo
con la pioggia che placa la sete
con il suono che scivola dal silenzio
nell’odore dei sogni indossati
lasciati ad attraversare le distanze
con le mani che bruciano nelle notti
a sentire il calore dell’assenza
per questo mio amore spudorato
vietato alla gente normale.
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copihueart · 5 hours
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copihueart · 3 days
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copihueart · 5 days
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copihueart · 5 days
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POESIE IN PROGRESS
Sei nel silenzio delle ore nel tacere intenso del cuore nei litorali deserti dei mattini in quella melanconia che bussa ai vetri e gli occhi sono sparvieri d’argento le mani feroci rapaci il corpo la tua nuvola di nebbia Sei l’incanto di una stimmata quel volto che a nessuno rivelo ad indossare le tue ombre nel lascito del vento il tuo respiro Amica mia rifiorisce il tuo canto che sei fatta per essere aquilone per volare nell’immenso cielo rivivere come alito caldo che dentro ti porti il vento la misura del tuo amor viandante a rubar la chiave della tua anima per morir d’amore.
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copihueart · 6 days
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copihueart · 6 days
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copihueart · 10 days
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POESIE IN PROGRESS
Ci siamo mancati per moltissimo tempo tra una spiaggia priva di conchiglie e l’infinito dietro l’orizzonte Ci siamo persi nei cumuli di nuvole dentro questa scatola di città nei percorsi delle fiere e dei mercati che è tutto un durante da far paura Ci siamo riconosciuti tra i molti a rispecchiare la solitudine dei nostri lasciti nel tracciato di una bicicletta in corsa che si deve sempre andare mentre tutto accade Ci siamo amati in un angolo di cielo quasi a voler giocare a nasconderci con un tempo per tutte le voci da ascoltare nel disincanto delle nostre speranze con quella voglia di dare un ritmo alla vita a perdersi nei misteri degli oceani per annusare l’odore della bellezza Mi è rimasta la linea sottile delle tue labbra l’incavo perlato del tuo ventre selvaggio il fragore del tuo cuore che mi dona il respiro perché come me non hai dimenticato a mescolarci nello spazio dove un giorno bruceremo.
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copihueart · 10 days
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POESIE IN PROGRESS
Passo dentro un respiro mentre il vento mi accarezza nel pulviscolo del giorno Passa una vena d’azzurro a colorare gli occhi nel tedio d’un profumo di mare e fiorisce una rosa in ogni orma mancata di strada Nella melanconia di una mano tutti quei deserti che sembrano dipinti e la gentilezza degli alberi ci chiama a gran voce L’assenza si nasconde nella pelle benignamente tra le cose di consumo per una farfalla che vaga disordinando l’aria a leggere parole non scritte in questo cielo che tace Ho un nome dentro al taschino un amore che non può lacrimare nella luce che abbaglia i dolori dell’anima che m’illumina il passo mentre scolora pigro il tramonto.
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copihueart · 10 days
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copihueart · 22 days
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copihueart · 22 days
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POESIE IN PROGRESS
Scrivimi
che le nuvole corrono
i treni lasciano una scia
i tuoi capelli al vento
che sia il mio vento
mentre chiudo gli occhi
sulle nostre congiunzioni
tu resisti nel mio fiato
che seguo i miei sensi
mi ricongiungo al tuo corpo
e il cielo cambia colore
nei passi tra le foglie smarrite
con l’odore della tua pelle
nella mie mani al tocco
solo per un tempo
nella notte delle onde
Che sia stata la luna
a bruciarti le labbra
nel pensarci addosso
ombrelli sotto la pioggia
oggetti lasciati all’incuria
animali feriti
che non so tacere
ed è il cuore a parlare
per scambiarci il calore.
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copihueart · 24 days
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POESIE IN PROGRESS
Fabbricante di sorrisi
che cancelli i venti
che dipingi di rosso la luna
ripiegarsi le spighe nei tuoi occhi
e non sono deserti ma campi arati
dentro queste fotografie imperturbabili
che restano così come sono
a vendere parole nei mercati
respirando adagio
Anima perfetta
che ti raggiungo senza sforzo
sussurrandoti all’orecchio
il dolce rumore della risacca
che mi piego nel tuo cuore
con il mio pensiero distante
che brucia lento alle luci dell’alba
ad occupare un luogo preciso
tra i velieri che prendono il largo
perché sicuramente c’è sempre un domani.
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copihueart · 24 days
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copihueart · 27 days
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copihueart · 1 month
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IL MARE
Il mare scorre dentro la sua panna bianca di spuma, a cavallo dell’onda, con la sua opera miracolosa, a tracciare un angusto sentiero e si apre subito lucente negli occhi la visione dell’oceano. Dopo tanto vagare, lambisce rive sconosciute, donne d’esiguo ruscello, fiumi irreali che lo confondono e porta nel corpo innumerevoli cicatrici, impetuosi venti, prede e rigurgiti di vita, segni della lontana esistenza degli uomini. Il mare nel suo brodo primordiale conserva storie di navigatori e di vascelli fantasma, imprese legendarie ed enormi disastri, i suoi marosi si alzano verso il cielo a vigilare sulle città morte, nel fascino che incute terrore, nel freddo veleno artico o tra le palme padrone delle sabbie dorate, o contro le scogliere incoccate da colonie d’uccelli marini. Le sue isole sono piaghe d’una scoperta ferita, esse non guariscono, seminano rugiada sulle acque di ogni squarcio, per qualsiasi impronta sconosciuta sul terreno e quando la luna vi si specchia, l’argenteo riflesso assume aspetti fiabeschi, a nascondere le larghe piastre di pietra del fondale, i cespugli rosa, le alghe sinuose, i relitti morenti con le loro incrostazioni-
Il mare ha una suo voce, quella dell’abile cacciatore, del forte guerriero, del perfetto esploratore, a diffondere il suo grido da sciacallo e il suo richiamo da sirena. Ha il riso sghignazzante che si conficca nei terreni costieri, che erode le barriere, che scavalca i frangiflutti e allaga accampamenti. Sobrio e opaco, in allegro disordine, vivo e scattante in ogni respiro, trasparente osservatore delle profondità, si diffonde con la sua cornice, con i cassetti pieni di vecchie cianfrusaglie, andando a tastoni nel suo tappeto profondo, con una grande quantità d’animali di stoffa, con le sue luci e le sue oscurità ad emergere al netto di una vecchia fotografia, ricchissima di particolari, appartata e segreta, con i suoi ganci e nastri colorati, luccicanti e cangianti, incipriati e punteggiati di nei, ricoperto dalla sua sopracoperta originaria, con le sue crepe nei fondali, come un bozzolo spigoloso che si perde in una lunga e ripida galleria dove si annidano innumerevoli abitanti.
Quando diventa più pesante, con la sua artistica architettura, lambisce le salite e le discese, passa indisturbato con i suoi rumori e si percepiscono a stento i suoi scrosci d’acqua, le catene del suo starnutire, quell’intonaco che si sgretola e si scolla quando si abbatte contro le vesti costiere, a sbucciare la rada, i camminamenti dei porti da sembrare un colabrodo di intenzioni smarrite. E quando invece un po’ svogliato e sciocco, rimasto orfano delle sue muse, si arrampica con amari e disperati salti e abbozza un fiacco sorriso andando a sbattere contro le fiancate delle navi di passaggio, smette di legarsi e quindi si sottrae al perverso gioco delle maree e con la sua profonda voce d’ammonimento si presenta e si gonfia come una valanga in discesa per aggiungersi al suo cumulo di fallimenti.
Il mare nel suo affettuoso ritratto ricorda con nostalgia il tempo della caccia alle balene, le nobili famiglie di delfini, l’intrecciarsi delle spade dei pirati, lo straziato e dolente passaggio dei sottomarini, i corpi galleggianti dei naufraghi dei numerosi affondamenti, le labili tracce lasciare dai migranti, le plastiche e le chiazze di petrolio imbastite dagli uomini, le reti infinite dei pescatori. Il mare raccoglie in sé , straziato e dolente, sferzato e furibondo, tutte queste iniquità, con la sua testa occhialuta racchiusa in uno scialle nero, con le pestilenze lasciate alla deriva, con i detriti e i pomeriggi trascorsi a navigare, mette a lucido la sua copertina d’azzurro, si ammanta di conchiglie e racchiude tutto ciò che acquista nella sua aria di mistero e con rosso dispetto ci ricorda che siamo ormai inutili raccomandazioni senza altro futuro, perché dal mare siamo venuti e le difficoltà e le fatiche della vita al mare ritorneranno.
Il mare s’indovina dal profumo, dagli occhi spalancati e dal cuore che batte forte, con le sue nudità che rivestono i colori del cielo, con quei boccoli d’oro che gli scendono sulle spalle, con quella sua graziosa composizione che diventa a tratti pericolosa e richiama agguati e svolazzi, tempeste e trame tascabili che non offrono perdono. Il mare ha i piedi lunghi e ti bacia le mani, ma non farti ingannare, ha imparato a farsi rispettare e non t’ingannino i suoi luccichii, le sue scatolette con le lucciole dentro, il suo pescato e il suo senso di profonda protezione. Potrebbe addirittura tentare la fuga, ribellarsi, rabberciare il tempo. Il mare è lì che ti guarda, con il suo diletto profondo, che t’insegna incredulo ad essere libero, a disseminare e rosicchiare i confini del mondo , a lasciarti andare alla deriva. Le sue acque e il suo ventre culleranno la tua anima con la sua onda di piacere e ti renderanno immortale.
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