Tumgik
#ditemi che non lo vedo solo io
maarigolds · 3 months
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Film in cui interpretano lo stesso personaggio ad età diverse quando??
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gcorvetti · 5 months
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Consumati.
Guardo un video del prof Saudino e anche se d'accordo con la sua analisi sul consumismo, che trae spunto da Bauman, il video lo posto in fondo, secondo me c'è molto di più di quello che dice il prof. Non ho letto la notizia in se, delle code ai McMerda, vista su FB perché postata da qualche testata, ma ho capito che c'era uno sconto e si è creata una fila notturna, correggetemi se sbaglio. Partendo da questo e dal fatto che lo sottolinea anche Saudino che l'umanità è in un loop anche sociale e antropologico, vedi le code per l'iphone, oppure per i saldi, il black friday poi è una cosa nuova che piace ai consumatori ancora di più perché non si devono muovere da casa ed accalcarsi e fare a gomitate per accaparrarsi quell'articolo in vendita; quindi un aspetto di quel consumatore medio, e anche basso e alto direi, che oltre a cercare l'offerta va anche per fare parte di quel momento mediatico, magari poi postando foto e video sui social con tanto di ashtag. Levando questo aspetto sociale, io mi concentrerei su un aspetto che il prof non ha toccato, ovvero il cibo in se. Sappiamo che quello che si acquista nei fast food, non solo McM, non è proprio salutare, non so se esiste una tabella nutrizionale di tali prodotti e non la cerco neanche, se ci fosse la vorrei vedere. Comprendo anche come in paesi tipo quello dove vivo, l'Estonia, non ci sia una cultura culinaria, in alcuni paesi hanno anche poco, e capisco anche che si deve dare una scelta alle persone, scegliere dove mangiare in questo caso, però vorrei spezzare una lancia in favore della nostra tradizione culinaria, visto che molti si riempiono la bocca con il made in Italy e poi quando ci sono multinazionali in mezzo non dicono niente. Ogni singola regione, città e paesino in Italia ha diversi piatti tradizionali, svariati centinaia in alcuni casi, ma ci sono anche piccole pietanze, per farvi un esempio da siculo noi abbiamo gli arancini (ma anche una varietà di rosticceria non indifferente), il mio è solo un esempio ma ogni angolo dello stivale è pieno di cibo locale anche se, ho cercato adesso, vedo che i prezzi degli arancini sono lievitati parecchio (sempre come esempio), però so che a Catania ci sono dei laboratori notturni che hanno comunque i prezzi bassi, quindi. Tornando al discorso, perché caro ministro lollominchia non promuovere il nostro cibo e invece di fermare treni ad minchiam e dire cazzate che si denota la poca preparazione di certi elementi messi al posto sbagliato, perché non spezza una lancia sul nostro cibo tradizionale visto che nel governo attuale la parola vi piace così tanto? Perché di mezzo c'è una multinazionale, americana, quindi zitto coglione. Ricordo, e c'è anche un docufilm online vediamo se lo trovo, niente ho trovato solo trailer e spezzoni comunque si chiama "Focaccia blues", narra la storia vera di un panificio in Puglia che vinse contro un McDonald's che gli aveva aperto vicino, perché alla fine passata la novità e col buon senso delle madri, aggiungerei, i ragazzi sono tornati a mangiare cibo della cultura pugliese, che costa anche meno ed è più genuino. Allora c'è da chiedersi se sia una questione di salute, se mangi spesso dal McM ti finisce come il tizio di Big size me, oppure è una questione di marketing e quindi di consumo becero? Cioè fa tendenza mangiare di merda? Ditemi voi perché io non vivo più in Italia e quindi non saprei se è così oppure è una cosa mediatica ed è successa solo in un punto, oppure che le nuove generazioni sono state abituate a mangiare male? Per velocità e convenienza economica, che poi se aspetti 5 minuti una pizza o anche 10 minuti un qualsiasi piatto locale fatto spesso con ingredienti a KM zero quindi a basso costo, cosa ti cambia? Magari ora non è più così, vi ripeto non vivo più instivalato, ditemi voi.
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pettirosso1959 · 1 year
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Nella foto: Cinzia Angiolini di Zum Zeri, essa possiede e alleva ben quattrocento capi, tutti destinati al consumo di carne: a lei il rimprovero di allontanare gli agnelli dalle mamme per “rubare” il latte non glielo si può fare! NON MANGIARE AGNELLO A PASQUA È DAVVERO LA SOLUZIONE CONTRO LA MATTANZA? Per mantenere in vita un gregge, dunque una comunità organizzata di ovini, è necessario eliminare alcuni soggetti di sesso maschile al fine di garantire la continuità della specie stessa. Il mantenimento dei maschietti è insostenibile in quanto non sono produttivi e, soprattutto, creano problemi nella gestione del gregge. Dicono i pastori: “Se la nostra attività smette di essere sostenibile economicamente, va a finire che scompare la figura del pastore. E voi lo sapete che la pecora, essendo stata tra i primi animali ad essere addomesticati, non è più in grado di vivere in maniera autonoma?”. “La pratica della pastorizia ha creato un ambiente specifico, fatto di tante altre specie. Le deiezioni, per esempio, attraggono alcuni insetti, e le pecore stesse attraggono rapaci, orsi o lupi. Insomma se dovessero scomparire le pecore, sarebbe un disastro anche a livello ambientale”. La loro presenza, dunque, stabilizza l'ambiente naturale circostante. “Vorrei invitare tutti coloro che in questi giorni stanno postando su Facebook immagini degli agnellini di venire, anche solo per un giorno, a darmi una mano”. Dice senza troppi giri di parole Cinzia di Zum Zeri (Massa e Carrara). “Provate ad allevare trenta agnelli maschi, voglio vedere quanto riuscite a tenere in vita il gregge. Voi lo sapete che questi si ammazzano tra loro? Io sinceramente vederli ammazzarsi tra di loro lo reputo ancora più cruento”. Di norma il rapporto maschi-femmine, per mantenere un gregge pacifico, è all'incirca di 1 a 30. Poi c'è la questione genetica: “Non posso tenere un ariete che fa parte di quella famiglia perché altrimenti non ho il cambiamento del sangue e la conseguenza è l'indebolimento della specie”. “In molti, poi, mi dicono con nonchalance: liberali nel bosco! Senza sapere che gli ovini sono animali domestici, che hanno bisogno di cure: li devi sverminare, li devi tosare almeno due volte l'anno”. Insomma, un agnello abbandonato nella ‘natura’ semplicemente muore. Mentre parliamo con lei, un agnellino ce l'ha proprio in casa, “la mamma l'ha rifiuto e le altre pecore l'hanno picchiato, così me lo sono portato a casa. Gli do da mangiare ogni tot ore, anche di notte, e probabilmente tutte queste persone - che oggi giudicano il nostro lavoro - non sarebbero disposte a farlo. Dubito fortemente che si siano mai tenuti un agnello in casa o che lo abbiano visto crescere. Ma voi vi alzate alle cinque della mattina per dargli il latte o alle tre per vedere la pecora partorire?”. Noi no. “Senza contare che nei boschi ci sono i lupi, che rappresentano una minaccia anche se le pecore stanno in gregge, figuriamoci se stanno allo stato brado in un bosco”.
“La gente è affezionata alla foto dell'agnellino indifeso, ma il più delle volte giudica senza sapere”. Ripete Cinzia, che spiega: “Sicuramente nelle foto che vedo girare nei social, gli agnelli hanno pochi giorni (quindi smuovono maggiormente le coscienze), noi invece macelliamo solo dopo i sessanta giorni”. E il tema della macellazione è un discorso a parte, Cinzia si sta infatti muovendo per un macello mobile grazie al quale gli agnelli non devono spostarsi dal loro territorio. Anche questo si traduce in “benessere degli animali”. “Poi queste persone non capiscono che io amo quanto loro, se non di più, i miei animali e che mangiarli, per me, significa salvarli: l'unico modo per salvare questa specie a rischio estinzione è farla conoscere attraverso la cucina. Ditemi di cosa mi devo sentire in colpa?”.  Quindi, cari animalisti del cazzo, andate a cagare.
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I nuovi capi hanno facce serene
Mi capita di incontrare delle storie. Di solito avviene di notte e ognuna è di un colore diverso, ma questa è forse quella più strana che mi sia capitata. Stavo passeggiando a piedi per trovare un poco di fresco, queste temperature assurde di luglio impediscono un giusto riposo, perciò stavo recandomi verso i giardini comunali quando ho incrociato il passo con un ragazzo che quasi mi viene addosso. Stava derilando, o meglio questo è il primo pensiero che mi è passato per la mente. - Ci stanno cercando, dobbiamo andarcene, vieni con me prima che sia troppo tardi -  - Ehi calmati un attimo. Non vedo nessuno qui intorno e mi sembri pazzo -  - Non vedi nessuno perché sei ingenuo. Loro sono così bravi da rendersi invisibili - - Loro chi ? -  - I cattivi pensieri. Ci hanno fatto il lavaggio del cervello perciò non li vedi. Non mi dire che non te ne sei accorto. Pensaci un attimo. Quante volte senza motivo apparente ti sei sentito pieno di odio nei confronti di qualche povero pezzente. L'hai guardato con disgusto e lo hai allontanato oppure ti sei scagliato contro di lui perché magari dormiva in terra nel tuo quartiere ? -  - Guarda che io abito in un quartiere popolare, in condominio con persone che vengono dai paesi più strani. Pensa che sotto il mio piccolo appartamento c'è un tipo che tutte le mattine alle quattro si sveglia e canta. C'è una ragazza che credo faccia la vita, mi capita spesso di incontrare qualche suo cliente sulla rampa delle scale. Li dovresti vedere come cercano di non dare nell'occhio eppure ormai li conosco tutti. Una sera è venuto anche un prete. Mi ha sorpreso dicendo che veniva a dare la benedizione ma era ottobre e per Pasqua mancavano diversi mesi. Eppure ci vivo bene. -   - Ecco ora mi vorrai far credere che i cattivi pensieri sono un'invenzione ? -   - No, no, i cattivi pensieri esistono, credo che li abbiamo conosciuti tutti. Quello che intendo è altro. Non devi averne paura ma affrontarli. Non risolvi niente scappando -  - Hai ragione. Infatti non ci crederai ma sono un malfattore. Ti ho avvicinato per compiere una rapina. Ho un coltello in tasca ed ero pronto a toglierti la vita. Quanto hai con te da  darmi ? -  - Guarda che sono solo uscito a fare due passi e non porto mai il contante perciò rispondimi, vale la pena di farmi la pelle per poche monete? Mi sembra di avere un euro e cinquanta e per la mia salvezza potrei anche darteli. -   - Scusami mi sono sbagliato, quando ti ho seguito mi sembravi un avvocato. -  - In realtà da un poco di tempo faccio lo scrittore e non guadagno niente. Cioè non ho iniziato a farlo per questo. Mi sembrava il miglior modo per incontrare gente. -   - Ti interessano le persone ? -  - Anche, ma mi interessano soprattutto i cattivi pensieri che hanno nella mente. Stanotte sono stato fortunato. Ho incontrato te e mi hai salvato-  - Perché dici questo? Io non ho fatto niente, anzi volevo rapinarti. -   - Hai fatto molto più di quello che pensi. Ora vai a casa che sta facendo giorno. -  Mi ha salutato sorridente scuotendo leggermente la testa. Avrà pensato che sono pazzo. In realtà non si è accorto che avevo in tasca una Beretta. Prima di uscire ero un killer a pagamento che quando ha poco lavoro esce a caccia. Ora dopo questo incontro ho buttato l'arma in un cassonetto della spazzatura e ho fatto un giuramento. Da domani spedisco i miei ultimi scritti. Ho una miriade di racconti e se mi chiedono di pubblicarli li chiamerò " Cattivi Pensieri " credo che avranno successo. Lo so, molto di questo scritto lo invento al momento, ma ditemi voi se questa non è una resurrezione e infatti ho detto a quel ragazzo - ci si incontrerà in giro Fratello. - Foto di Giordano Pieralisi per Cinque Colonne Magazine Read the full article
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gloriabourne · 3 years
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Hai notato nell'intervista delle Iene, alla domanda "hai mai tirato una sberla ad una ragazza" Ermal prima annuisce e sembra lì lì per sussurrare un sì, poi scuote tipo il capo e dice in fretta "mai"? ditemi che non sono stata l'unica a notarlo... e un'altra cosa, solo io ci son rimasta male quando ha detto che a Chiara non gliene frega nulla della musica? mi viene impossibile non paragonarlo a quando stava con Silvia e nelle interviste diceva che lei lo supportava sempre tantissimo
A me onestamente spiace che sia passato un messaggio simile in quell'intervista, addirittura da spingere le persone a pensare che Ermal - oltretutto con il passato che ha dovuto affrontare - possa aver tirato uno schiaffo a una donna.
Io l'ho percepita in modo diverso.
Premesso che non ho notato da parte sua indecisione nel rispondere, mi è semplicemente sembrato che stesse annuendo alla domanda come si fa spesso quando si vuole dimostrare attenzione verso la persona che ti sta parlando.
Ma a parte questo l'indecisione in una risposta può essere data da tante cose, anche solo ad esempio da un attimo di disattenzione. Io una volta in gelateria ho ordinato un cono al limone perché ero sovrappensiero e ho semplicemente ripetuto quello che aveva detto il ragazzo prima di me, e solo quando la barista mi ha consegnato il gelato mi sono accorta che avevo ordinato un gusto che nemmeno mi piace. Non voglio ovviamente paragonare le due cose, però è per farti capire che spesso la disattenzione o una momentanea distrazione può portarti a dire esattamente l'opposto di quello che vorresti dire in realtà.
Parlando di Chiara, in realtà secondo me la cosa va vista in senso più ampio. Nel senso che magari Ermal intendeva semplicemente che visto che Chiara non fa parte dell'ambiente le importa meno della musica rispetto a quanto potrebbe importare a un'altra persona. Silvia lavora in radio, ha a che fare con la musica tutti i giorni ed era già così quando stava insieme a Ermal, quindi era ovvio che lo supportasse perché in un certo senso facevano parte dello stesso ambiente.
Non penso che intendesse proprio che a Chiara non frega niente della musica in senso stretto, ma visto che quella cosa è stata detta quando gli hanno chiesto se aveva conquistato Chiara suonando per lei, credo semplicemente che Ermal intendesse dire che tra loro (forse proprio perché non fanno parte dello stesso ambiente lavorativo) è entrato in gioco altro e la musica è solo un contorno.
Il fatto che a una donna interessi poco del lavoro che fa il compagno (che poi non mi pare il caso di Chiara, nel senso che la vedo sempre abbastanza presa dalle cose di Ermal) non significa che sia poco di supporto. Non so se si è capito il mio ragionamento 😂
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girulicchio · 3 years
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Lasciatemi parlare
Sembra ironico, quasi assurdo, che uno come me chieda di poter prendere la parola. Io mi parlo addosso di continuo. Sarei capace di morire asfissiato perché ho parlato troppo. Eppure, ho la perenne sensazione di non essere ascoltato davvero. Non parlo di un’attenzione tale da dedicare a me ogni cellula cerebrale. Parlo di quella volontà di capire, come quando segui il corso più bello di tutta la laurea, quello che aspetti da quando eri una matricola. Parlo della curiosità, quantomeno quella (da parte di chi non ha altre ragioni), di voler comprendere il perché di certe parole. E sto deliberatamente escludendo i momenti in cui non ho avuto modo nemmeno di iniziare una frase. Rovinerebbero la media, per così dire, dandomi troppa ragione di lamentarmi e poca di argomentare. Perché il mio intento non è quello. Non ho bisogno di una valvola di sfogo. Non ho bisogno di carburare per mettere nero su bianco un pensiero che farò mio e sarà il mio nuovo mantra. Ho cambiato modo di vedere le cose, modo di reagire, forse anche modo di pensare. Io, però, sono sempre lo stesso. Ed è proprio quello il punto: quello che non riuscivo a sopportare all’epoca, non sopporto ora. Solo che le mie battaglie sono diverse. Sono cambiate le mie priorità. Sono cambiati i miei atteggiamenti. Perché se non si cambia mai, non si cresce. E forse qualcuno leggerà tutto questo con un tono di rabbia, come se stessi urlando. Eppure io sono così calmo, così tranquillo. Perentorio, al massimo. Se proprio dovessi dire qual è il tono adatto con cui leggere queste parole, direi perentorio. Sono le parole di uno che non vuole ripetersi due volte a qualcuno che non ha provato ad ascoltare la prima. Sono le parole di uno che non dice due cose diverse a due persone diverse. Sono le parole di uno che, se l’interlocutore ha voglia, è disposto a spiegare dagli albori ad oggi tutti i processi affrontati per giungere a certe conclusioni.  Non chiedo più comprensione, non chiedo più lo sforzo di capirmi. Perché - a parte che sono arrivato ad ammettere che se nessuno mi capisce, statisticamente il problema non posso che essere io - è inutile chiedere qualcosa del genere se non ti viene dato spontaneamente. Sarebbe come dire: tu mi piaci, posso piacerti anch’io? Non cambia molto da: per favore, potresti stimarmi come io stimo te?  E poi: l’empatia cos’è? Una dote innata? Un istinto? Un talento da affinare? Ormai è tardi, comunque. C’è un tempo e un modo - almeno uno - per ogni cosa. E passati quei tempi e quei modi, allora basta, si va avanti senza quelle cose. Tra l’altro, nessuno che ho mai conosciuto è tornato sui propri passi per non ricommettere i propri errori, semmai il contrario. Eh sì, è tornato indietro per rifare le stesse identiche cose. Di quelli ne ho visti tanti. Alterno ancora momenti in cui vedo tutto bianco o nero a momenti in cui tra i milioni di grigi scorgo anche qualche colore. Ciononostante, ho trovato un mio equilibrio al riguardo. Anzi, più equilibri. Siamo sistemi multifasici. Non siamo binari. Mi piacerebbe, che lo fossimo. Che lo fossimo tutti. Che fossimo perfettamente rispondenti ai modelli reali. Tutti prevedibili, inquadrabili, determinabili. Invece no. Però la sorpresa di sbagliarsi non è male. Ogni tanto è divertente anche sapere di non poter sapere tutto. Sapere di non essere così intuitivo da avere per forza ragione. E ridimensionarsi. Ricordarsi che in questo universo sconfinato ancora non è certo che da qualche parte ci sia o non ci sia qualcuno che come noi si chiede se è solo oppure no.  Fate una cosa, ci ho ripensato: quando vi chiedo di parlare, con molta educazione, con tatto (se possibile), ditemi che non è cosa, che non è cosa per me.  Ditemi di scrivere, che è meglio.
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Che nè sapete voi nonna di cosa provi io per quest'uomo che mi cammina affianco, che dorme al mio fianco e che mi accarezza i lividi sul cuore che tutto il vostro male mi ha inferto, che ne sapete?
Insinuate sia una misera infatuazione ma vi assicuro che l'infatuazione non è roba che mi appartiene.
Cosa sapete voi nonna di me che son anni e anni che non vi vedo
, a stento riconosco il suono della vostra voce e l'unica presenza che ho sono i vostri denari sul mio conto ch'io non v'ó chiesto.
Cosa sapete voi di me madre per affermare determinate cose?
Con la complicitá di una donna che a stento riconosce il mio viso?
Ditemi voi due donne sapienti, sapete cos'è l'amore ?
Sapete come lo provo io?
E chiunque osi difendermi per voi è un povero manipolato.
Ma ditemi cos'è la manipolazione perchè io fin ora ho solo conosciuto le vostre parole taglienti intrise di veleni potenti
Padre a voi che avete osato prendere le mie difese, avete aperto gl'occhi? Oppure li avete dolcemente richiusi?
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giovaneanziano · 4 years
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Serata numero 3 di Sanremo o, come dice la mia amica, Eurovision Pre-Game. Pronto a fare le 2 anche stasera.
Serata duetti e cover liberamente interpretate. Già piango
- Michele Zarrillo con Fausto Leali che canta Deborah. La geriatria ringrazia
- Junior Cally con i Vito, Vado al Massimo. Junior Cally che spara trap carina, ma i suoi soci manco alla festa campestre di Taio in Val di Non eh
- Amadeus presenta la socia che lo accompagnano: Georgina Rodriguez, la compagna di Ronaldo (REGA EDDAI) che ride veramente male e Amadeus fa il piacione CON LA MAGLIA DELLA JUVE SOTTO REGA MADONNA CHE SIPARIETTO TRISTE. voglio ingoiare delle puntine intinte nella cicuta. Ah la maglia davanti della Juve, dietro di Lukaku. Siringona di aria e via
- Vacanze Romane cantata da Marco Masini con Arisa. Masini fa la pubblicità di qualche Barber Shop, Arisa invece fa la cosplay di Malika Ayane. Poteva andare bene, ma hanno messo sotto una cassa inutile come una forcina nei capelli di Mastro Lindo.
- Giorgina non caga e zittisce Amadeus che voleva salutare Ronaldo. SIIIIUUU
- L'Edera di Riki con Ana Mena. Riki vestito da Jack di Titanic misto a Trinità, quello di Terence Hill, mica come quella di cristiana. Chitarrino alla Get Lucky e cerco solo i Daft Punk che purtroppo, non escono
- E se domani fatta da Raphael Gualazzi con Simona Molinari. Raphael rovinami Mina, I dare you t'ammazzo. Già parte male con il basso che perde il jack e gracchia. Però sta versione da lounge bar non è male, mi sembra di essere tornato negli anni '70
- Spalle al muro di Anastasio e la PFM. LA PFM AAAAAA. Diresti che non c'azzeccano ma si fondono così bene che mamma mia. Ditemi che Spotify la pubblica sta cover perché voglio consumarla malamente. Comunque il riassunto del pezzo è "ok boomer"
- alla prossima referrence calcistica vomito giuro. Ronaldo ha regalato la sua maglia ad Amadeus e leccata di culo PAZZESCA.
- Si può dare di più con Levante, Maria Antonietta e la Michelin. Oh io appena vedo la Michelin penso solo al bar dell'Indiano che profuma di te. Ah e Maria Antonietta non è su dei tacchi, è su dei trampoli da 20 cm buoni se non di più, altrimenti sembrava un podio umano
- La voce del Silenzio di Alberto Urso con la Vanoni. Madonna ma guardate Alberto Urso negli occhi e non ditemi che non vi sentite violati. Vanoni dai cacciaci la bestemmia dai (intanto ha steccato na nota, attendo un vaffanculo dai Ornella). Comunque regalate un metronomo alla Vanoni
- Amadeus presenta n'altra conduttrice albanese perché Sanremo li va: Alketa Vejsiu. Che annuncia Benigni e madonna datele della valeriana. "Grazie Amadeus per aver fatto vincere le donne in sto festival" OK BOOMER. O K B O O M E R.
- TOGLIETE LO SPEED AD ALKETA CHE PARLA PIU VELOCE DI ME MENTRE FACCIO POLEMICA
- Lewis Capaldi. A caso. Che è Boris Johnson venuto dal passato. E Amadeus gli chiede che squadra tifa e lui "Sheffield!" E Amadeus "AH CHELSEA" AMADEUS YOU HAD ONE JOB
- pinguini tattici nucleari che cantano 70 volte che è un Medley di canzoni storiche famose. Son di parte, non posso dire nulla Elio fammi tuo. E sai che hanno di bello? Che son dei bimbi che si divertono. E CANTANO ROLLS ROYCE E DANNO LE MIMOSE A RONALDO CIAO VINTO HANNO.
- Nigiotti e Cristicchi che cantano Ti regalerò una rosa, che è di Cristicchi. Nigiotti non lo sopporto, mi spiace. Gioco a Mario Kart che avevo iniziato con Benigni.
- Giorgina che flexa ballando il tango. Utilità dite voi? La stessa di Benigni.
- Star internazionale 2: Mika. Bravi Boni ma mancano ancora una decina di canzoni e ASPETTO ELETTRA
- la nevicata del 56 di Mia Martini se la becca Giordana Angi con i solis string quartet. Il miglior modo di ricordare Mia Martini è lasciandola in pace, direi basta.
- ancora Tiziano Ferro. Tizi ti si ama, ma basta eh
- Un emozione da poco Le Vibrazioni con i Canova e c'è Peppe VESSICCHIO. Madonna se è fatta bene se ci stanno bene loro a cantare Anna Oxa
- 24 mila baci cantata da Diodato con Nina Zilli. Il vestito di Nilla Pizzi non ha delle spalle ha delle ali che inglobano le braccia. Non so spiegarvi, la forma del vestito è un panbauletto schiacciato dallo Chef Tony.
- Piazza Grande interpretata da Tosca con Silvia Perez Cruz. Fatta metà in italiano e metà spagnolo boh, sembra di mangiare olive e feta su una spiaggia a Santorini. E che c'entra dite voi? Nulla ma per no spuntino delle 1 ho fame. E mancano ancora Pelù, Elettra, Achille e la Pavone come minimo
- ho contato male ne mancano ancora 8 e sono le 1. LE UNA DIOCANE
- la Pavone canta 1950 che sarà l'età in cui era maggiorenne con Amedeo Minghi(e). Ma loro hanno vissuto il Time LARP di Thanos? Perché più li guardo più invecchiano
- ACHILLE LAURO CANTA MIA MARTINI AAAAAAAAA Gli uomini non cambiano. Ah sì c'è anche Annalisa, vabbè chissene ACHILLE VESTITO COME ZIGGIE STARDUST BOWIE E ANCHE L'ENIGMISTA CAZZOMENE DEL RESTO.
- Canzone per te di Bugo e Morgan e Morgan dirige l'orchestra. Sembra tipo quando il locale si svuota e restano gli ultimi due secchi dalla Vecchia Romagna che cantano da soli anche senza musica
- Georgina ha la faccia di me quando smetto alle 14 e alle 13.55 mi mandano in culo al mondo dopo aver portato in giro solo over 140 kg al 5 piano senza ascensore.
- La musica è finita cantata da Irene Grandi con Bobo Rondelli (che è Umberto Smaila magro). Ne infamia ne lode
- Cuore Matto con Piero Pelù e basta. Da solo. Come i pinguini. Madonna ha gli stessi occhi di Maradona dopo aver fatto il gol di mano contro l'Inghilterra. Bella Cuore Matto in chiave rock, bisogna darne atto!
- 1 e mezza e mancano ancora 3 artisti. Elettra con Miss Keta, vi hanno messe in fondo per paura. MERDE
- Se me lo dicevi prima di Paolo Iannacci, Francesco Mandelli e Daniele Moretto. L'intro dell'orchestra era MENOMALE CHE SILVIO C'È. E Mandelli mentre canta Iannacci va a stringere mani in giro. Comunque Paolo è tutto suo padre, lo si sente sul palco
- ELETTRA E MISS KETA PIANGO GIA CANTANO NON SUCCEDERÀ PIÙ DI CLAUDIA MORI. tutto in caps lock per miss keta. Madonna se è la canzone giusta per Elettra! Con un abito a sirena bianco che più la guardo più non ce la vedo. MISS KETA COL COMPLETO NERO CIAO MAMMA CHE SANREMO LIVELLI STELLARI QUASI IL BACIO MAMMA MIA SVENGO QUI. però aspettavo il TWERK
- Gabbani con l'italiano e io penso solo a una cosa AMO FINITO VOGLIO IL LETTO. ah vestito da astronauta col tricolore giusto per accalappiare i vecchi nostalgici e vincere anche sto Sanremo
Chiudo qui son morto ciao, la classifica domani su
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come-stellecadenti · 4 years
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la verità è che sto così male perchè ho sbagliato ancora, ho sbagliato di nuovo e sopratutto ho sbagliato sempre nello stesso modo, con la stessa tipologia di persona, puntando tutto sull’amore sulla persona sbagliata che invece se ne sbatte di me ed io? io sto qui a fottermi la testa e a fottermi il cuore e mi autodistruggo e riverso tutto il dolore e la rabbia verso me stessa, come sempre appunto, e allora? che fare? che prova sovrumana che sto vivendo. in quarantena con il proprio ex che tu ami ancora e per cui hai perso la testa in modo folle e incontrollato senza paracaduta e sopratutto senza rendertene conto e invece niente, come sempre ad innamorarti sei sempre tu, anche questa volta che invece sembrava una favola sembrava una cazzo di favola e tu non ci credi, tu nemmeno ci credevi cazzo perchè era tutto così bello tutto così impossibile!!! da poter capitare a te. e infatti, infatti facevo bene perchè come al solito chi adesso chi deve ricucire il cuore e rinascere pezzo dopo pezzo, da sola, con le proprie forze e la propria luce, sì sono io e sono stanca cazzo, sono stanca mentalmente ed emotivamente ed anche fisicamente perchè questo mio malessere si riversa su tutto poi e dormo male e mangio di merda e sto di merda in generale e non mi piaccio non mi amo mi guardo allo specchio e non mi vedo non mi riconosco più sono fuori di me capisci e sto in ansia perchè non mi vedo tornare e tutto quello che dovrei fare è allontanarmi da lui non vederlo più cancellarlo dalla faccia della terra, o quanto meno dal mio microuniverso, e invece no! non posso farlo perchè ogni giorno sono costretta a vederlo e allora ditemi voi se qualcuno lo sa? ho provato a fare la forte la matura a razionalizzare ma io vorrei invece solo spaccare tutto urlargli in faccia e vomitargli addosso tutto l’amore che mi ha rubato, perchè mi rubate l’amore perchè? e scappare via e correre al buio e correre nella notte sotto la pioggia e gridare e piangere assieme  ma tutto ciò che faccio, è mangiare biscotti e nutella, ricordare e piangere, e starmene qui a scrivere.
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lupoo24 · 4 years
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Italiano: Positivismo? Cos’è? Come si fa ad essere positivi con mondo che ti crolla addosso, da sola, senza qualcuno che ti aiuti a sorreggerlo ancora per un po’, che ti aiuti a costruire un tetto, che ti faccia sentire a casa. Ditemi come si fa perché davvero io non ne ho idea. Vedo persone in giro che non sanno neanche che significa dover riparare una tegola, persone che non hanno mai visto l’acqua entrare da un buco causato dalla tempesta, che sono sempre state al caldo, là vicino al camino . Poi penso a me e al fatto che quando ho freddo, nessuno mai mi ha acceso il camino o anche solo dato una coperta per riscaldarmi. Ed in questi momenti che mi sale una enorme e tormentante rabbia. Che hanno fatto quelle persone per meritarsi una vita felice, semplice o anche un po’ di amore nella loro quotidianità. Perché invece io devo passare tutto questo, devo vedere il mondo che cade a pezzi senza pietà. Se parlassi con Manzoni probabilmente si appellerebbe alla provvida sventura per farmi sentire meglio, probabilmente mi ricorderebbe la storia di Lucia e Renzo e di come alla fine tutte i loro dolori e fatiche siano giunti alla felicità. Ma a quel punto gli chiederei “allora dove sta questa mia felicità? Quanto ancora devo sopportare? Quanto ancora devo resistere, da sola, a sorreggere questo mondo infame che mi spinge sempre più in basso? Dimmi ancora quante volte devo cadere?” e allora sicuramente mi risponderebbe “Dio... non turba mai la gioia de' suoi figli, se non per prepararne loro una più certa e più grande” e poi se ne andrebbe, lasciandomi sola con questa frase e un po’ di speranza in più. Ma ad essere realisti Manzoni è morto quindi è abbastanza impossibili avere un dialogo con lui, l’unica cosa che rimane è immaginarlo. Il problema di questo però è che dopo aver sognato, la realtà diventa sempre più un incubo e tutta la giornata la passi aspettando il momento per poter immergerti nella tua realtà. Ora capisco quelli che si drogano.  Hanno solo bisogno di un po’ di felicità ed ognuno ha il proprio modo per cercarla e nonostante ogni volta faccia sempre più male riprendersi non fai altro che seguire quel dannato coniglietto ed entrare in quello specchio. Ripensandoci capisco solo adesso perché è stato scelto lo specchio: riflette te stesso, e quando vuoi scappare da tutti e tutto è con lui che vuoi rimanere, è lui che vuoi conoscere, è lui che vuoi far felice.
English: Positivism? What's this? How can you be positive with a world that collapses on you, alone, without someone to help you support it for a while longer, to help you build a roof, to make you feel at home. Tell me how to do it because I really have no idea. I see people around who don't even know what it means to have to fix a tile, people who have never seen water enter a hole caused by the storm, who have always been warm, there by the fireplace. Then I think about myself and the fact that when I'm cold, no one has ever lit the fireplace or even given me a blanket to warm me. And in these moments a huge and tormenting anger rises. What those people did to deserve a happy, simple life or even a little love in their daily lives. Because instead I have to go through all this, I have to see the world fall apart without mercy. If I talked to Manzoni he would probably appeal to provident misfortune to make me feel better, he would probably remind me of the story of Lucia and Renzo and that all their pains and hardships have come to happiness. But at that point I would ask him “then where is my happiness? How much longer do I have to endure? How long do I have to resist, alone, to support this infamous world that pushes me lower and lower? Tell me again how many times do I have to fall? "and then he would surely answer me" God ... never disturbs the joy of his children, if not to prepare them for a more certain and greater one "and then he would go away, leaving me alone with this phrase and a little hope more. But to be realistic Manzoni is dead so it is quite impossible to have a dialogue with him, the only thing left is to imagine him. The problem with this, however, is that after dreaming, reality becomes more and more a nightmare and all day waiting for the moment to be able to immerse yourself in your reality. Now I understand those who take drugs. They just need a little happiness and everyone has their own way to look for it and although every time it hurts more and more to recover, you do nothing but follow that damn bunny and go into that mirror. Thinking about it I only understand now why the mirror was chosen: it reflects yourself, and when you want to escape from everyone and everything is with him you want to stay, it's him you want to know, it's him you want to make happy there is.
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yogatravelblog · 4 years
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E' sempre quella strana sensazione di controllo che mi fa perdere la testa
come se ad un certo punto della mia vita trovata la stabilità sentissi l'implacabile esigenza di sbandare..
ogni volta in maniera sempre piu consapevole e non auto- distruttiva chiaro.
Ma sentirmi dire cosa fare della mia vita, cosa va bene o no per me , come "dovrei vivere" o quanto dovrei guadagnare per essere "felice"
questa è una di quelle cose che mi fa sentire come se volessero privarmi di un diritto che appartiene a me soltanto..
avere la possibilità di poter scegliere la mia strada che, chiaro, cambia sempre perchè io muto
e tutto attorno a me anche quindi non posso avere una direzione definitiva, per me questa è la mia libertà..
E niente , nessuna somma , nessuna parola imposta potranno farmi cambiare idea a meno che non sia io a volerla cambiare .
Quindi le frasi come "ci mettiamo poco a sostituirti" o "ben ti sta" mi fanno solo che il solletico , possedere il diritto di decisione senza temere troppo su quello
che ci aspetta oltre la porta dell'incertezza.. è uno dei più bei doni della vita.
Il vuoto, l'incerto..chiaro puo' far paura, ma se non è questa un'avventura allora ditemi voi qual'è?!
E come poter dire di aver vissuto se non si aprono sempre nuove porte ?, se non si soffre un po e
se non si scoppia di gioia o adrenalina o si trema un po per la paura.
Si , è vero ci vuole anche un certo tipo di controllo..o meglio consapevolezza delle proprie emozioni, saperle riconoscere è importante,
questo lo yoga me lo insegna costantemente.. ma mai scappare da esse, godetevele perchè sono uniche e fanno di noi quello che siamo.
E piu' va avanti il tempo e piu' impareremo a conoscerci.. a scoprirci , a sorprenderci di noi stessi e di tutto il resto..
sorprendersi.. che parola magnifica, i bambini lo fanno continuamente, è tutto una nuova scoperta..non vedo perchè non dovrebbe essere cosi anche in fase adulta..
Continuiamo a sorprenderci , che sia di un bel tramonto al porto o di una follia che non avremmo mai pensato di fare.. ma finchè non ci lanciamo nel vuoto , finche non apriamo
gli occhi per guardare alle meraviglie del creato, o anche di notare le piccole cose..di certo sarà difficile riuscire a ritrovare quella sensazione che tanto fa sentire VIVI.
Vi auguro a tutti di riuscirci e trovarla ..ma sopratutto di non perderla .
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hauntedgardenertree · 5 years
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Ciao,
non so quanti di voi leggono i miei post o leggono il mio blog in generale. Oggi non voglio parlare, come nella maggior parte dei casi in quest'applicazione, di cose totalmente tristi e deprimenti. Oggi voglio parlare dell'Amore. No, non dell'amore visto da tutti ma del mio concetto di amore.
Da 6 mesi conosco una persona che chiameremo S e sono incredibilmente fortunata a conoscerla perché ha sconvolto la mia esistenza. Prima il mio concetto di amore era molto semplice, banale, conformista. Le solite cose che si dicono insomma, amore è capirsi, amore è rispettarsi, amore è aiutarsi, amore è supportarsi. Che poi, per carità, anche queste cose fanno parte dell'amore. Anzi sicuramente ne fanno parte. La mia concezione però è diversa, è personale, è mia soltanto.
Dicevo, da sei mesi conosco S e da 6 mesi credo di sapere cos'è per me l'amore basandomi su di lui. So che può sembravi stupido, che magari a quest'età che ne sai di cos'è l'amore o come ci si innamora ma vi rassicuro: fin da piccoli sappiamo cos'è. L'amore è una cosa spontanea, ce l'abbiamo dentro di noi e bisogna soltanto cercarla. S mi ha fatto capire che l'amore per me è abbracciarlo ogni volta che lo vedo dopo giorni passati senza di lui. Mi ha insegnato che si può stare male anche insieme, che si possono affrontare le situazioni difficili in due, che i problemi sono tanti ma noi siamo meglio di loro. Prima di vederlo sento quel non so che, quella cosa strana, tipo le farfalle nello stomaco. Emozioni che per altre persone prima non provavo minimamente. L'amore è lui. Lo potrei guardare per ore senza mai stancarmi. Mi fa ridere quando mi guarda e mi chiede "che c'è?" perché la verità è che non c'è niente. C'è che sei perfetto, mi verrebbe da dire. Perché l'amore è questo, guardarlo ed innamorarmi sempre di più. Non ha gli occhi di una persona qualsiasi, lui ha gli occhi di chi ha le palle per affrontare i problemi ma anche di chi sa essere dolce quando c'è un momento dolce. E non ditemi che potrei cambiare concezione dell'amore perché le cose tra noi potrebbero cambiare: so che non cambieranno. Quando una persona occupa un posto speciale è quasi impossibile levargli quel posto. È così unico. Non smetterei mai di ascoltarlo mentre parla. E anche se lui mi guarda e mi dice "so che ti sto annoiando, cambiamo discorso" io vorrei che continuasse all'infinito perché con lui non servono tremila parole, basta guardarsi. S, te lo dico ora, davanti a tutte queste persone che manco saranno arrivate a leggere fino a questo punto: sei perfetto così. Puoi ufficialmente smetterla di non piacerti perché beh non c'è motivo. Io sono così innamorata di te. So i tuoi nei a memoria e ti guardo costantemente. E fidati, non è essere stalker o appiccicosa, è solo meraviglioso. Tu sei meraviglioso. Non potrei chiedere di meglio.
— F.
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Detesta la gente. Anzi no. La odia. Odia tutto quell'ammassarsi di corpi, quei suoni assordanti di clacson e telefoni, le voci alte perché temono, chissà, che forse dall'altra parte non sono abbastanza attenti.
Rigorosamente in macchina, perché volare o  correre a modo loro erano pratiche vietate in mezzo agli umani, Marco, Rosa e Gabriele si dirigono verso la villa del vampiro.
"Toglimi una curiosità, Marco, indossi delle lenti a contatto colorate?"
"Direi di sì."
"Sapevo che facevano male."
"Beh, a meno che non vuoi essere circondato da fanatici che si credono vampiri, bigotti che pensano basti un paletto di legno per ucciderti, ragazze tutt'altro che vergini che vogliono farsi mordere il collo o che ti domandano se davvero esistono i Volturi, direi che indossare le lenti a contatto è decisamente il male minore."
Gabriele si mette a guardare fuori dal finestrino, leggendo le varie insegne, quando gli viene spontaneo chiedergli ancora, "Da quanto tempo hai problemi coi licantropi?"
Il biondo fa un secondo mente locale, "Un mesetto circa. Ho provato a parlarci, ma hanno fatto orecchie da mercante, cominciando ad attaccarmi. Sarebbe meraviglioso farli fuori, almeno non devo più sentire il loro cazzo di fetore, ma poi la polizia inizierebbe ad indagare, io dovrei continuare con la strage, per poi fuggire immediatamente e ricominciare da capo altrove. Sono trecento anni che scappo, vorrei finalmente avere una dimora fissa."
"Detto da un mostro che ha problemi con l'invecchiamento, direi che la fuga è l'unica soluzione per non destare sospetti, senza contare tutta la documentazione che gli umani si sono messi in testa di voler possedere."
"Il Consiglio, per queste cose, aiuta parecchio, qualche ipnosi, quel bauco di Sandro, hai presente, no? Quell'alieno che indossa gli occhiali e sempre qualcosa di verde, altrimenti la gravità nostra lo schiaccerebbe al suolo... Insomma, per quello lì i nostri computer sono dei semplici giochi infantili, non ci mette nulla a fare qualche manovra a nostro favore. Mi sta sul cazzo, però almeno si rivela utile ogni tanto. Mi piace il posto che mi son scelto, e lasciarlo per colpa di alcuni figli di una cagna in calore mi fa letteralmente incazzare."
Il Fenrir si mette a ridere, interrompendo Marco dall'esecuzione del proprio soliloquio, "Cosa trovi di divertente in quello che ho detto?"
"Il modo. Non sei l'unico della tua specie, ma sicuramente sei l'unico che usa questo linguaggio scurrile, da scaricatore di porto, al contrario dei tuoi simili, che pensano di essere angeli maledetti, e collezionano tutte cose frivole, con pizzi, merletti e porcellana, roba inutile e di cattivo gusto."
Il vampiro alza lo sguardo verso lo specchietto retrovisore per studiare la creatura vestita di nero, su cui spicca quella cravatta bordeaux un po' consumata, ma ancora in grado di fare il proprio dovere.
"Ho smesso di frequentare quei coglioni della mia specie," si decide a rispondere, nonostante creda che al suo interlocutore poco importa dei propri rapporti col resto dei vampiri, "Avevano cominciato a diventare strani, volevano tornare a cacciare gli umani senza preoccuparsi d'essere perseguitati, volevano convincere anche me ad entrare in quella setta, la haburu, háború, bidibi bodibi bu-qualcosa... Ma dico io, ci sta la strafottuta possibilità di bere il sangue umano senza cacciare, basta che affermi d'essere uno di quelli che hanno bisogno delle donazioni di sangue e il gioco è fatto, senza sporcarti i vestiti, disseminare cadaveri in giro, che fa vomitare, è tutto di guadagnato! Ma no! Facciamo i nostalgici! Coloriamo i fiumi di sangue perché un giorno ci siamo svegliati col piede sbagliato, facciamola pagare a quegli sporchi umani."
"Il piacere di cacciare manca un po' anche a me, in realtà." Una terza voce s'intromette prima di stiracchiarsi sul sedile del passeggero.
"Alla buon'ora, la prossima volta guidi tu ed io mi riposo."
"Tu puoi restare sveglio anche mille anni senza batter ciglio, caro, a differenza mia," la kitsune si volta dietro per guardare Gabriele, "spero che non ti abbia bombardato la testa con i suoi infiniti monologhi. Sai, è rimasto un tipo teatrale, una prima donna, è quasi impossibile togliergli questo suo vizio."
"... Ricordami perché ti ospito."
Rosa torna a fissare Marco e gli pizzica scherzosamente la guancia, mentre il Fenrir ha smesso di seguire questo atto... Quanto manca per arrivare a destinazione?!
* * * * *
"Oltre al teatro, hai la passione delle piante?"
È passato da poco il tramonto, ma si possono notare ancora tutti gli alberi e le piante che circondano la villa ottocentesca... Il problema è che, quando Marco e Rosa l'avevano lasciata per l'incontro con il Consiglio, c'erano solo pianticelle appena posizionate e ancora fragili al posto dei tronchi secolari.
"Ditemi che non è lui."
"Chi?"
"Se ci tieni tanto, no, decisamente non è lui."
"Di che state parlando?"
"Lo ammazzo!"
"Prima o dopo le coccole?"
"La smetti di fare la sarcastica, o devo aggiungere anche te alla lista nera?!"
"MARCO~"
Prima che possa reagire in qualche maniera, il vampiro si ritrova due braccia al collo e la bocca premuta su un paio di labbra che attendevano solo ed esclusivamente il suo ritorno; agli occhi di Gabriele, quell'essere è senza dubbio un elfo, decisamente, altrimenti non si spiegherebbe le orecchie a punta, i capelli ricci e neri perfettamente sistemati, l'aria eterea che lo circonda e due occhi verdi che farebbero invidia anche al giardino dell'Eden.
"Ti presento Lorenzo," gli dice Rosa con un sorrisetto che le spunta alla vista di come il biondo faccia il sostenuto e il puritano, come se lei non avesse orecchie per sentire quello che i due fanno nei momenti di privacy, "ti mostro la zona dove questi licantropi appaiono il più delle volte, vieni?"
Gabriele indica i due, domandando silenziosamente se aspettarli o meno.
"Non si staccheranno per la prossima mezz'ora, se va bene, quindi possiamo incamminarci, a meno che tu non voglia starli a vedere."
Lo scatto verso la sua direzione la fa scoppiare a ridere e insieme si dirigono verso il bosco; l'aria fresca accarezza la loro pelle senza recare alcun fastidio, entrambi sono abituati a cose ben peggiori. Gabriele si guarda attorno con circospezione, annusando e spostando le orecchie in ogni direzione per cogliere il minimo dettaglio.
"Di solito, dopo mezzanotte si fanno vedere, ironico vero?"
"Hanno preso spunto dai film dell'orrore?"
"Potrebbe essere, anche se non dimostrano molta fantasia."
"Gli umani non li hanno mai avvistati?"
Con un balzo disumano, Rosa supera un tronco abbattuto mentre Gabriele ci passa attraverso incurante, ripetendo a mente i vantaggi di avere come padre il Dio delle illusioni.
"Non vengono spesso qui, credo che anche tu sappia come pensano, meglio qualcosa di confortevole e lussuoso piuttosto che avere a che fare con insetti, animali e tutto ciò che riguarda la natura."
"Direi che non ti dispiace," insinua, guardandola di sottecchi, rilassando appena le spalle.
"Per cacciare sì, mi manca il sapore della carne umana, e chiedere al macellaio se vende fegato d'uomo non è normale, però almeno posso riposare senza avere scocciature di alcun genere."
Le risate che scaturiscono al pensiero della macelleria vengono smorzate da un rumore sospetto che li mette in allerta, Rosa fa un passo indietro, pronta a traformarsi in volpe per mettersi in salvo, Gabriele sta facendo svanire l'illusione per riprendere il suo vero aspetto, voglioso d'incutere timore a quei cuccioli troppo cresciuti, quando da un cespuglio esce fuori un coniglio grigio con tre piccoli a seguire, facendo tirar un sospiro di sollievo e uno di frustrazione ai due.
"Se non avessi cuore, li ucciderei solo per avermi fatto prendere uno spavento."
"Beh, accomodati."
"No, preferisco vederli crescere e poi ucciderli, sono ancora troppo piccoli, non mi basterebbero a saziarmi."
Si voltano per dirigersi da un'altra parte, quando un lupo uccide il coniglio senza lasciarsi sfuggire i cuccioli, e allo stesso tempo altri quattro lupi circondano i due, "Non dovrebbero essere qui," ripete la kitsune, mentre d'istinto fa apparire le sue tre code e cinque globi incandescenti iniziano a vorticare intorno a lei.
"Non avevamo detto che questo sarebbe diventato nostro territorio, piccola volpe?"
"Scusate ragazzi, ma non ho visto alcun cartello con su scritto Territorio occupato."
"Vorrà dire che, quando torneremo umani, sarà la prima cosa che faremo, una volta aver fatto fuori te e il tuo amico succhiasangue."
"Vedo che hai portato compagnia, che c'è, quel finocchio imbalsamato ha troppa paura ad affrontarci?"
"Ha assoldato un cane da guardia?"
"In quale canile t'hanno riesumato?"
"Oppure è qualche pover'anima che ti scoperai prima di man--"
Un pugno fa guaire il lupo mannaro, incutendo negli animi degli altri un timore ancestrale, quell'essere non era come loro, ancor meno umano, il suo aspetto da uomo trasandato sulla trentina comincia a svanire, lasciando posto ad un lupo ancora più grande del normale licantropo, il suono metallico di una catena rimbomba per il bosco, facendo scappare gli animali più piccoli e i volatili.
"Non so come vi abbiano abituato, ma dalle mie parti non si fanno certe affermazioni su una femmina," il Fenrir comincia a parlare, dirigendosi verso il lupo ancora a terra, famelico, pronto ad aprire le fauci per porre fine a quella miserabile vita, un lupo mannaro in meno era la normalità, un umano in meno una benedizione; posa una zampa nera sulla gola dell'altro mostro, bloccandogli il respiro e godendo di quei versi strozzati, mentre gli altri hanno paura ad intervenire, nonostante si trattasse del loro amico e capobranco.
"Adesso, spero di essere il più chiaro. Possibile. Non ho alcuna voglia di venire a sapere che un branco di lupi mannari disturba gli altri esseri soprannaturali solo per il piacere di farlo. Neanche se questi sono i vostri nemici naturali. D'accordo?"
Con le forze completamente svanite, e il corpo che si contorce alla disperata ricerca d'ossigeno, il licantropo emette uno strozzato sì, ricevendo poco dopo la grazia di tornare a respirare; questo, ritornato momentaneamente umano, si porta la mano alla gola ed inizia a tossire, mentre tutti i suoi compagni gli vanno incontro per controllare le sue condizioni e il Fenrir raggiunge Rosa. Ad un tratto, però, il lupo attaccato pensa bene di restituirgli il favore, attaccandolo di sorpresa; Gabriele si volta in tempo per vedere il licantropo a mezz'aria pronto a mordergli il collo, quando una palla di fuoco lo attacca direttamente sull'occhio, scaraventandolo contro un albero.
"È solo un avvertimento, lupo, la prossima volta non ci andrò leggera," Rosa lo minaccia, ringhiando e coi bei denti in mostra.
Il branco prende il capo e decide d'andare via, minacciando i due di chiedere aiuto al capo di una qualche congrega troppo difficile da mettere a mente.
Allo sguardo stupito del Fenrir, il quale ha ripreso l'illusione di essere umano, Rosa si stira distrattamente la manica, ritornando completamente umana.
"Mi sembrava il minimo, tu gli hai dato un pugno per quello che aveva detto nei miei confronti."
"Un semplice grazie bastava."
"Tu ancora non l'hai detto."
"Semplicemente perché non ritengo fosse necessario il tuo intervento."
"O perché è stata una femmina a salvarti? Per giunta di volpe."
"Hey, io non faccio distinzioni di specie, né di sesso. Ho sempre lavorato da solo, quindi sono abituato a guardarmi le spalle. Torniamo a casa, adesso, andiamo a dare la bella notizia a Marco che sono scappati."
Rosa s'affianca a Gabriele, saltellando di tanto in tanto, anche se il tarlo di un possibile ritorno dei licantropi non la fa stare completamente serena.
* * * * *
"E quindi sai di Emanuele?"
"Il Doppelgänger? Come se la cosa me ne potesse fregare. Sono riusciti a trovare l'altro?"
"Non parlavo di quello," Lorenzo, con la schiena appoggiata al petto di Marco, gli lancia un'occhiata di rimprovero, prima di riprendere a giocare con la mano sinistra del vampiro, "piuttosto ha ufficializzato la sua relazione con il centauro."
"Oh beh, buon per loro. Devo mandare a Salvatore un biglietto di congratulazioni e qualche bottiglia di vino pregiato."
"Quindi," l'elfo inizia a baciargli il palmo, focalizzandosi sull'anulare, "se ricordo bene, anche un'altra coppia deve ufficializzare."
"La nekomata è tremendamente plausibile che sia innamorata di quel rompicoglioni di Flavio."
Gli occhi verdi incontrano quelli rossi quando le parole vengono marcate con troppa enfasi da Lorenzo, "Non parlavo di Francesca e Flavio, ma di un'altra coppia."
L'espressione persa di Marco fa perdere completamente le speranze all'elfo, che diamine, come può un mostro centenario, con una vasta conoscenza, intelligente, brillante, essere talmente stupido quando questi argomenti vengono trattati? Per dispetto, il moro inizia a fare cose ben poco caste a quelle dita, chissà, magari con un piccolo incentivo Marco inizia a comprendere dove vuole andare a parare.
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continuo
ditemi voi, come si fa... come si fa a capire quale sia una scelta giusta. 
è l’1:00 e il sonno non so sinceramente che fine abbia fatto, lo sto cercando disperatamente tra una canzone triste e l’altra, tra le lenzuola e in qualche pagina di Leopardi. 
ma la mia testa. i miei pensieri ritornano sempre a te; mi interrogo sul fatto che non so se io stia sbagliando o no. d'altronde io ti amo, e lo so che non riuscirei a lasciarti andare, ma so anche che una piccola parte del mio cuore non ti appartiene più, l’hai persa quando hai deciso di mettermi al secondo posto, quando tempo fa sei stato incapace di convincermi che quello era solo un piccolo errore e l’avremmo superato : “ perché si!” se te lo stai chiedendo ancora, io  non l’ho superata, lo nascondo bene, ti amo ancora, ma nel cuore ho un taglio troppo profondo che ha bisogno di cure e di attenzioni.
ha bisogno di essere sanato, di diventare solo una cicatrice, che resti lì solo come un vecchio ricordo. e invece, tutt’ora mi trovo a dover capire come sistemare un tuo errore. a come porre fine a questa sofferenza che mi consuma da dentro, che annulla a mia voglia di nuove esperienze, che rende sola e lontana da te. 
ti amo, ma so che qualcuno si è preso cura di quella ferita quando tu sei stato incapace di convincermi che quella persona dovevi essere proprio tu.
ho aspettato che ti ci ributtassi di testa, che con un colpo di matto ti rendessi conto che dovevi correre da me... e invece sono io che per mesi ti ho consolato, nonostante l’unica ferita fossi io. 
penso a voi, che mi tormentate la mente, senza lasciarmi un secondo di riposo. rivedo te in ogni cosa anche a chilometri di distanza, ma d’altronde come non potrei, ci siamo stati insieme la prima volta. ma in tutte quelle mie abitudini ci vedo lui... ci vedo il tempo che io e te abbiamo perso. 
so di amarti, so di amare te più di quanto io possa amare lui... ma mi porto un peso troppo grande dentro al cuore, e non me ne volere se sono qui a scrivere di noi, non me ne volere perchè sono incapace di perdonarti. ma ama ti prego la mia volontà di provare a farlo. 
a volte credo di essere un po’ io a cercarmi  i problemi, d’altronde lui non si fa sentire, rispetta la nostra relazione, rispetta te e me, rispetta il nostro amore... nonostante sappia le infinite imperfezioni che ci circondano... 
eppure nonostante lui resti in disparte, il mio pensiero, il mio cuore va a lui... perennemente insieme agli amici ma solo tra tutti, perchè a tratti troppo difficile da comprendere. i suoi occhi sono arancioni e non i miei.
penso a lui, per so quanto sia infelice e incompleto... e vorrei che al contrario fosse felice,  
per tanto tempo entrambi siete stati per me dei fratelli, due persone che hanno giocato un ruolo fondamentale... ma come dire, in momenti diversi ci siete stati. 
ad oggi dovrei scegliere come gestire la situazione, ma mi sento impotente davanti a tante cose, mi sento incapace di scegliere, ma forse solo perchè temo la scelta che potrei fare... che non si tratta di scegliere l’uno o l’altro ma solo se continuare ad avere entrambi nella mia vita, ovviamente con ruoli diversi. 
non starei con il mio grande amore se volessi stare con un altro,
ma instaurare di nuovo un’amicizia da zero sarebbe complicato.
per ora continuo a permettere ai miei pensieri di offuscarmi la mente, nei momenti in cui perdo la concentrazione. lascio ai miei pensieri la possibilità di farmi svegliare ogni volta come se fossi immersa in un mare di essi. 
ma mi riservo il diritto di scrivere, di scrivere di ognuno di loro fino a quando un giorno, non troppo lontano, sicura di me comincerò a spogliami di ognuno di questi, capace di scegliere e di mettere un punto. 
time 01:42 
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heavenlyhaunted · 5 years
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In che razza di mondo viviamo?
Pesino trovare un punto d’inizio sembra complicato. Il mio sarà solo un promemoria per l’umanità, per ricordarle quali sono i punti che ha miseramente fallito nel realizzare o che ha ancora una lunga strada davanti prima di poter persino raggiungere. Definire quella di oggi umanità sarebbe un regalo, un complimento del tutto falso. Che umanità è quella in cui uccidere un proprio simile è diventato un gesto su cui ridere? Un gesto di cui tutti i giorni si sente parlare? Che uomini sono quelli che oggi, invece di difendere le proprie preziose donne, vi mettono le mani addosso, definendolo un atto d’amore? Se questo è amore... Che politico è colui che invece di lottare per la prosperità del proprio paese, ne prende le ricchezze? Che uomo di potere è colui che, invece di usare il suo potere per combattere il male nel mondo, lo utilizza per aggiungere altro male su quello che già c’è? Che religioso è colui che sostiene di credere in un Dio, ma esegue azioni che vanno contro le parole stesse della religione che professa? Che credente è colui che lancia bombe e pugnala persone perchè la sua religione lo ordina? Non esiste religione al mondo il cui Dio, Benevolo e Protettore dell’umanità, detti ai suoi fedeli di spargere sangue.Che cuore umano è quello che non batte forte per paura di fermarsi di fronte ad un bambino che muore di fame? Che occhi sono quelli che, vedendo com’è il mondo di oggi, non si annebbiano e diventano fontane?  Supponiamo di volerci spostare su attualità che fanno parte della nostra vita giornaliera, anche se non si dovrebbero escludere tutti quelli già citati, perchè sono fatti che riguardano la vita di milioni se non miliardi di persone. Io vedo persone che credono che fregarsene di tutto e di tutti sia la soluzione a tutti i loro problemi. Come può rinunciare ai sentimenti che ogni essere umano ha risolvere dei problemi che sono legati proprio ad essi? Rinunciare poi? Huh, fosse cosi facile da fare quanto da dire. Le persone cadono sempre più nel ridicolo, solo che da ridere non si trova proprio niente. E’ solo umiliante. Immaginate l’umanità del 20/21 secolo che affronta faccia a faccia quella di epoche precedenti. Di cosa ci possiamo vantare? Della bella cucina che abbiamo? Degli ultimi modelli di macchine? Degli smartphone che costano quanto l’oro? Se non di questo, ditemi. Io mi sentirei affondare nel mio stesso imbarazzo. E sapete qual’è la cosa che più infastidisce? Che ciascuno, nella propria dimora, sostiene di essere solo uno su quasi 8 miliardi e che, come tale, non può fare la differenza. E cosi afferma anche un’altro uno su 8 miliardi, poi un’altro ancora e cosi via. Metà mondo che afferma lo stesso, mentre l’altra metà ancora lotta per avere quel pezzo di pane o quel sorso d’acqua dal quale dipende la loro vita. Questo discorso viene fatto innumerevoli volte, ma che cambia? Niente, è sempre lo stesso, se non peggio, e ci sarebbe ancora molto, ma molto da dire, ma sembra che sia una lista interminabile. In conclusione, è proprio questo il punto che ha fallito l’uomo: mantenere la sua umanità.
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girlfromtube · 5 years
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Speaker: Dicono che l'anima, ritrova sempre la strada di casa. Non importa quanto tempo è passato, non conta se il momento è quello giusto. L'anima torna. Ma quello che mi chiedo è quale è la sua casa? Questa città? Questa gente? Siamo davvero noi la casa dell'anima o piuttosto la sua gabbia? E questi pensieri che ci girano in testa forse sono le sue catene? Speaker: Volete sapere la mia sull'anima? L'anima non invecchia. E' questa la fregatura, che a una certa età ti ritrovi ancora smanioso, non stai più nella pelle ma devi aspettare di tirare le cuoia per ricominciare! Siamo nella ruota della vita amici! Speaker: Siamo nel circolo vizioso della morte e della rinascita! Ci siamo dentro da secoli e non riusciamo proprio a venirne fuori! Sempre le stesse anime riciclate in mille sacchetti diversi, viviamo mille volte e mille volte siamo da buttare. Ah, se almeno potessimo ricordare ciò che siamo già stati!!! Antonia: Facciamo così, mi porti in un posto che le piace. Anzi, in un posto che le ricordi qualcosa! Sergio: Ma lei davvero non ha una meta? Antonia: Ho solo una grande confusione in testa e un grande vuoto. Sergio: E allora siamo in due. Speaker: Non c'è più tempo per l'ordinario, per i giorni che si danno il cambio senza che cambi niente. Ecco cosa, i giorni sono la nostra gabbia! Antonia: Preferisco farmi guidare, ho già fatto troppe scelte sbagliate. Alfredo: Tu non smettere di suonare, mi raccomando. Sergio: Lo sai che non mi piace suonare da solo, mi mette tristezza. Alfredo: Ci sono tanti musicisti anche più in gamba di me, lo sai benissimo! Quindi non cercare giustificazioni. Non piangerti addosso. Sergio: Sei uno stronzo. Questo viaggio non ha senso, torna a casa tua. Alfredo: Se scopro che hai preso la licenza di tassista da zio Luciano, mi incazzo davvero. Non buttare il tuo talento, fratellino! Sergio: Se si tratta della mia vita, faccio quello che mi pare. Speaker: Se abbiamo già vissuto mille vite, se è già da così tanto tempo che siamo al mondo, allora vuol dire che ci conosciamo già da un bel pezzo! Ci conosciamo tutti! Se siamo sempre gli stessi a popolare questo mondo, svegliamoci! Rallegriamoci! Abbracciamoci! Alfredo: Non è facile da spiegare, però è una cosa importante. E' importante per me. Alfredo: Sergio!!! Sto cercando di comunicarti una cosa importante, una mia esigenza! Sergio: E io invece ho bisogno di fare musica! Ho bisogno di buona musica intorno a me e tu invece mi passi cattive vibrazioni! Alfredo: Ma va, va! La buona musica allora è solo quello che piace sentire a te! Sergio: Esatto!!! Esatto!!! Alfredo: Beh ascolta quello che ti dico allora, se avere orecchio per la musica vuol dire essere sordo a tutto il resto, allora io ho chiuso con la musica. Nando: Me ne capitassero a me di occasioni così! Sergio: Ma tu non sei sposato? Nando: Eh si, ma perché quella è l'unica occasione che ho avuto! Che facevo, me la lasciavo scappare?! Alfredo: Insomma ora sei un tassista. E la musica? Sergio: E' nell'anima. Alfredo: Cerca di fare quello che più ti rende felice. Robert Thurman: Il karma è un concetto biologico, non è solo un principio mistico. E' un concetto biologico molto importante, perché secondo il karma abbiamo tre geni non solo due. Tre tipi di geni: quelli di nostra madre, quelli di nostro padre e quelli della nostra vita precedente. E proseguiamo verso la prossima vita, non come anime statiche e immortali, ma come un continuum come "geni spirituali" come dicono i buddisti. Questo significa che quello che facciamo, tutto quello che facciamo, è per sempre. Come nell'idea di Nietzsche, per esempio. Il concetto di Eterno Ritorno, secondo il quale ripetiamo le stesse cose in eterno e non dovremmo fare qualcosa che non siamo disposti a ripetere per sempre. Luciano: A me già l'odore di muffa delle Chiese, per non parlare dell'incenso, mi fanno venire il nervoso. Ma come si puo' concepire la Casa del Signore così inospitale! Un luogo così tetro con tutte quelle immagini angoscianti. Come puo' una pecorella smarrita ritrovarsi inmezzo a tutti quei fronzoli barocchi! Sergio: Zio Luciano, è che io non ricordo più chi sono. Luciano: Che vuol dire "Non ricordo"? E' come se uno chiedesse "Scusi, si ricorda che ora è?" Siamo qui! Siamo ora! Siamo quello che possiamo, quello che ci riesce meglio! Sergio: E si vede che la cosa che mi riesce meglio è ricordare. Questi ricordi mi ossessionano, ma sono tutto quello che mi resta. Gallerista: Il punto è questo, la gente cerca sempre cose nuove e butta via quelle vecchie. Ma se la felicità fosse questa, ci troveremmo presto senza più un soldo e seppelliti dalla monnezza. Pinotta: Tutti salutisti so diventati. Ma io mica voglio morire in salute! Pinotta: Quelli volevano solo i miei soldi, ma i soldi sono tutto quello che mi resta di mio marito. Mica glieli do' a loro i miei soldi. Pinotta: Crescere da soli è come giocare a pallavolo contro il muro. Speaker: Il senso delle cose sta tornando. E noi torneremo a capire! Ma, il punto è, ci piacerà quello che capiremo? Sergio: Sono confuso perché ci vedo chiaro. Erika: Ecco. Queste sono parole di un uomo confuso. Sergio: Erika, cosa vuoi? Perché sei ancora qui? Erika: Voglio capire, almeno! Sergio: Chi vuol capire tace, perché non provi anche tu. Erika: Le persone normali domandano, quando vogliono capire! Antonia: Non riporre alcuna aspettativa è una buona alternativa, per evitare delusioni. Sergio: Vi siete chiesti chi cazzo sono io??? Ditemi! Cosa me ne frega a me delle vostre storie, se poi ognuno se ne va per i cazzi suoi. Che cazzo mi venite a raccontare gli affaracci vostri se poi mi dovete lasciare solo!!! Sergio: Vaffanculo a quelli che si sfogano con me e poi di me non gliene frega un cazzo. Vaffanculo a tutti quelli che si curano solo del loro fottutissimo orticello e poi mi vengono a fare discorsi sull'umanità malata!!! Voi siete l'umanità malata!!! Sergio: Vi lamentate di quello che la gente, lo Stato, il mondo non vi dà. Mettete la vostra famiglia sopra ad ogni altra cosa, come se fosse davvero un valore. La famigghia! La corruzione, le raccomandazioni non vi stanno bene, ma se si tratta dei vostri figli però eh! Saresti disposti pure a farmi un buco in fronte. Ci sputo sui vostri figli che vi destano tanta preoccupazione, perché cresceranno più brutti di voi grazie a voi! Speaker: C'è gente che ha talento in giro e sta per strada ad elemosinare. O chiusa in casa a piangersi addosso, oppure in giro a leccare il culo da anni a un vecchio professore universitario aspettando che crepi. Ma in questo paese i vecchi, anche quando crepano, restano incollati alle poltrone. Io non so come facciano! Questo è un mondo per vecchi, amico. Un migliaio di vecchiacci avidi e decrepiti sparsi per il mondo hanno in mano tutto il capitale, tutto il potere, non hanno una cazzo di idea di cosa sia il futuro dell'umanità. E nemmeno gliene frega più tanto. Ci dobbiamo svegliare, mi dico. Ma non ci sveglieremo. Speaker: Sto solo cercando di capire, se si puo' essere felici anche senza un futuro. Sergio: E si puo'? Speaker: Si puo' essere felici col pensiero che più nessun'altro sorriderà dopo di te? La gente ha perso la speranza. E' rassegnata, chiedi in giro. Sono tutti convinti che domani andrà peggio di oggi. Parlano come se loro non c'entrassero niente, come se il mondo non gli appartenesse e neppure il futuro. E il punto è che è così. La strada è dritta e punta verso il baratro. Chi di noi singolarmente, puo' cambiare davvero qualcosa? Chi puo' invertire la rotta? Sergio: Non pensi che, a un certo punto, qualcuno si ribellerà? Speaker: Solo se qualcun'altro gli toglie i telefilm. Sergio: E insomma, come va a finire l'ultima puntata della storia dell'umanità? Speaker: Finisce così. Staremo seguendo la nostra serie preferita alla TV, nella nostra gabbia dorata. E l'infelicità ci coglierà e sarà tardi capire perché siamo infelici. Perché il problema dell'infelicità è che non ha ragioni, non ha motivi, non ha proprio niente da dire l'infelicità. Speaker: Finché i musicisti non scendono dai taxi, finché i poeti servono ai tavoli, finché gli uomini migliori lavorano al soldo di quelli peggiori, la strada corre dritta verso l'Apocalisse. Papà: Io ti capisco, ti sarò sembrato sempre un po' distante come se non avessi nessuna considerazione di te. Ma il punto è che tu mi stupivi, è qualcosa che non mi è familiare. Sei più di quello che ti ho dato, più di quello che conosco. Magari qualche volta avrai pensato che la mia fosse diffidenza, ma non è così. Io ero ammirato per ciò che eri, ma non era merito mio. Sergio: Io capisco tutto Pà, ma non per questo la pioggia smette di cadere. Io li capisco i vostri discorsi, siete tutti così logici, ragionevoli. "Ne convengo", "Senz'altro", "Ma bisogna considerare che", "La vita è fatta così", "...è fatta colì". Bravi. Siete tutti così vicini al vero, che la realtà non si scosta di un centimetro dai vostri discorsi. Ma il punto, è che i vostri discorsi non spostano la realtà di un centimetro! Amo mille volte di più le menzogne, le cazzate, i buffoni, i ciarlatani, le favole per i bambini, le promesse da marinaio! Amo quelli che non si conformano, quelli che le vostre ovvietà non le tollerano! Perché io non voglio vederle. Io non l'ho votata questa realtà. Io voglio pensare le cose che non si sono mai pensate! Voglio vivere cose mai vissute! Vedere cose mai viste! Voglio la musica!!! La musica giusta al momento giusto!!! Voglio l'impossibile, l'improbabile!!! Alfredo: La verità è un'altra, perché la menzogna è un'altra. Alfredo: I pensieri sono fatti della stessa materia dei sogni. Un pensiero felice vale come un pensiero triste. La tristezza te la danno per poco, ma pure la felicità non costa nulla! Allora tu che scegli? Quando rovisto nel passato trovo dolore e morte. Quando cerco nel futuro ansia e illusioni. Ma quando frugo nel presente, trovo questo presente. Questo qui.
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