Più mi guardo attorno più mi rendo conto che la più grande illusione di cui sono convinti i genitori è che l'educazione dei figli dipenda dalle parole e da quello che dicono loro sia giusto fare e non fare.
Purtroppo allevano cavie perché come cavie sono cresciuti e non essendosi ancora per se stessi svincolati, proseguono nella medesima direzione "formativa".
Da figlia, da studiosa relazionale e da osservatrice diretta di genitori, posso dirvi che la comunicazione senza comportamento ad essa coerente, non serve assolutamente a niente.
Se hanno esempi di merda guarniti con insegnamenti esemplari, seguiranno gli esempi di merda.
I figli, come in generale tutte le persone, apprendono, imparano e diventano, guardando e introiettando i comportamenti e gli atteggiamenti che osservano.
Ringrazio @pianetatschai che mi tagga in questa simpatica catena.
1. Are you named after anyone?
Mi chiamo come mio nonno paterno, Vincenzo. Non vi dico le volte che mi hanno fatto la battuta di Miseria e Nobiltà con Totò "Vincenzo m'è padre a me". Io rispondevo che a me era nonno.
2. Quando è stata l'ultima volta che hai pianto?
Quando è morto mio padre, ormai due anni fa.
3. Hai figli?
Ho un figlio maschio che chiamo Tigrotto.
4. Fai largo uso del sarcasmo?
Solo perché l'omicidio è illegale.
5. Quali sport pratichi o hai praticato?
Ho giocato a calcio ma a livello amatoriale dilettantistico e in squadre da 5 o 8 non certo a 11. Però ho fatto l'arbitro, vale? Ho praticato tennis con scarsi risultati.
Ora faccio camminate. Cioè non ora ora perché fa troppo caldo. Se ne riparlerà a settembre. Nell'attesa farò nuoto al mare.
6. Qual è la prima cosa che noti in una persona?
Fisicamente devono colpirmi gli occhi. Mi piacciono le persone intelligenti, non invadenti e generalmente ho scoperto di preferire persone riservate.
7. Qual è il colore dei tuoi occhi?
Castano scuro. Una volta mi dissero che sono "profondi"... non ho mai ben capito cosa significhi.
8. Scary movies o happy endings?
Mi piacciono i film di spavento anche se finiscono male. Va pur detto che se almeno al cinema non c’è l’happy ending ci resto male, un po’ come nel primo Nightmare che finisce… no vabbè dai niente spoiler.
9. Qualche talento particolare?
A parte disegnare, conosco a memoria i nomi e numeri di maglia della nazionale italiana campione del mondo 1982. Pure quella del 2006. Anche quella dell’Argentina 1986. Sono campione mondiale di procrastinazione e faccio pure una discreta pizza.
10. Dove sei nata?
Nella città di Gabriele D’Annunzio e di Ennio Flaiano, nella terra famosa più per gli arrosticini che per le sue montagne. Benché molti credano che Pescara sia nelle Marche sono nato in Abruzzo. A Pescara, per l’appunto.
11. Quali sono i tuoi hobby?
Modellismo ferroviario (che però non pratico non avendo sufficiente spazio e soldi), disegnare, leggere.
12. Hai animali domestici?
No nessun animale domestico. In generale pur amando molto gli animali preferisco non tenerli in casa perché mi sembrerebbe di tenerli sempre un po’ prigionieri.
13. Quanto sei alto?
Circa 1.77 m da disteso.
14. Materia preferita a scuola?
Disegno, italiano e storia. Ma alla fine molto poco italiano e storia e molto disegno. Ho imbrattato tutti i libri nelle seconde e terze di copertina con i miei disegni. Pure i libri di italiano e storia, ovviamente.
15. Dream job?
Disegnatore di fumetti.
A questo punto dovrei taggare qualcuno e scelgo @mybittersweet @crisigenerica @surfer-osa @labluesky e chiunque si senta di farlo.
L’Alienazione nell’Era Moderna. le catene che il sistema impone all’individuo, privandolo della sua libertà, creatività e connessione con la natura. L’alienazione è il risultato di questo processo, che rende l’individuo isolato, infelice e sottomesso.
"Da un’idea mia, Maurizio Sbordoni, scrittore che si è fatto editore dopo anni di vessazioni e angherie subite (ma mai accettate passivamente) dalla maggior parte degli editori italiani.
Diritti editoriali non pagati, editor isterici con reazioni simili a star holloywoodiane dopo il settimo Martini a stomaco vuoto, manoscritti dati in lettura mai sfogliati nonostante l’autore non sia uno “scrittore della domenica” ma avesse precedenti degni di nota insieme a decine di altre scorrettezze, furberie, meschinità, mi hanno convinto a intraprendere un’attività imprenditoriale imperniata sull’esatto opposto di quanto ho visto e dovuto tollerare per un decennio.
Ho speso tempo, attenzione, gentilezza e soldi (con l’equivalente avrei potuto acquistare un elicottero e lanciare decine di migliaia di copie dei miei romanzi sorvolando la Penisola) verso individui e strutture che, quando è andata bene, mi hanno trattato a pesci in faccia."
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Condivido per chi non conosce questa casa editrice. Mentre per tutto il resto, sono sicura che chiunque di giusto sulla faccia di questo pianeta ha già conosciuto dinamiche simili, cercando di creare dai suoi meriti il proprio futuro.
Non mollare. E se ti viene da piangere combatti piangendo.
Sono una persona così brutta se non ho più voglia di occuparmi dei miei nonni? Se non ho voglia di starli a sentire, di gestire i loro problemi, di essere di supporto, di rinunciare costantemente a vivere per l’angoscia ed il pensiero delle loro vite? Che si sono creati e scelti da soli? E così la stessa poca voglia di pensare in futuro ai miei genitori perché ho paura che finiscano soli e depressi esattamente come i miei nonni. E allora via di finte cene, finti pranzi, finte parole solo per non farli stare soli con loro stessi e finta vita mia perché costretta emotivamente a tutto questo.
Perché si fanno i figli? Perché si crea una famiglia? Per non invecchiare soli penso io. Per sentirsi costantemente parte di qualcosa e basta. Per essere egoisti e chiedere chiedere e chiedere. Esigere qualcosa e solo perché sei stato messo al mondo tu devi. Ma nessuno chiede di venire al mondo. E nessuno onestamente vorrebbe.
Grazie a @biggestluca per il tag su una catena musicale che -come è noto- è tra i miei tipi preferiti di catena.
Copio le regole originali sotto.
Rules: You can usually tell a lot about a person by the type of music they listen to. Put your playlist on shuffle and List the first 10 songs, and then tag 10 people. No skipping!
E quindi let's shuffle!
La playlist usata è "brani che ti piacciono", creata in automatico da Spotify sulla base dei cuoricini piazzati qui e là sulla roba che mi è capitato di sentire a casaccio e quindi non è tanto rappresentativa dei miei "gusti dichiarati e consci" ma più di quelli inconsci, di pancia.
Spero promitto e iuro di non averla modificata neanche un po', perché sono in effetti i primi dieci tirati fuori dallo shuffle, e infine taggo: