penso a Davide e Golia, io sarò Golia, tu mi ucciderai.

This is what I imagine Scully had to deal with at 9:00am every morning when she walked into work and saw Mulder prepping his little slideshow for her

Caravaggio

Davide con la testa di Golia olio su tela

Madrid, Prado

Ho stilato una piccola lista di cose da fare in questi giorni cercando di non pensare a quanto possa andare male la mia vita da qui ai prossimi anni

@ Stupid ass people that "bOycotT" random shit...have you checked how Russia is doing? Nestlé? Amazon? Big ass companies? Hell have you seen Israel almost winning esc and, on a bigger more important scale, planning to destroy rafah unbothered? Wow bravo yall saved the world

La guerra di Liberazione iniziò a Napoli

Uscito oggi su Repubblica, quello che vi invito a leggere è un articolo che, senza mai nominarli, replica a un sottosegretario dalla triste storia, inviato a Napoli da un governo che non si sarebbe trovato mai contro i fascisti. Non glielo ha detto nessuno, nemmeno l’Anpi, e ci ha aiutati a farlo l’ospitalità di “Repubblica”. La firma è mia, ma la narrazione riguarda in qualche modo soprattutto…

View On WordPress

E ricordate. Chi non vota Majorino (e Paladini. E Ambrosini) peste lo colga. Che se lo coglie in Lombardia con la gestione attuale è spacciato.

View On WordPress

David & Golias

Caravaggio - David con la testa di Golia, c. 1609-1610

Lazza – 100 messaggi (testo)

Ti prego, non cominciare

Sai che per me è già difficile credere a quanto mi facevi male

Ma se me l’avessi chiesto avrei scalato l’Everest a mani nude

Anche se odio il freddo e soffro pure di vertigini, io me ne frego

Quando menti, io ti credo

So che sono più di mille quelle cose di me che non tolleravi

Parlare con te è come cercare di afferrare il vento con le mani

Se avevo un problema, mi dicevi di parlarne con chi se ne intende

Guardavo cadere tutto a pezzi come fosse l’11 settembre

Dimmi ancora una bugia, poi una bugia, poi la verità,

Era tutto una follia, però una follia per te non si fa

Non ero più a casa mia neanche a casa mia, solo mille guai

Penso a Davide e Golia, io sarò Golia, tu mi ucciderai

E te l’avrei lasciato fare, perché ero fuori di testa

Dimmi quando ci si perde a cosa serve fare festa

Fumo sti fiori del male, tutto quello che mi resta

Ora che mi sento inerme, come un verme in fondo al mezcal

Scordati che mi conosci, ora è tardi anche se piangi

È inutile che mi angosci, mi mandi cento messaggi

A cui non risponderò, oh, non ne sono più capace

Sono diventato tutto ciò che odiavo e ti assicuro non mi piace

Dimmelo se te ne accorgi, siamo diventati grandi

Anche se ho dieci orologi, non recupererò gli anni

Scusa se non tornerò, oh, non sai quanto mi dispiace

Che abbiamo fatto la guerra, ma non sapevamo come fare pace

Triste quando ci pensavo, ci mancava tutto quanto, perfino la data di un anniversario

Scrivevano “è fidanzato”, solo perché finanziavo

Ti darei da bere il sangue perché è tutto ciò che adesso mi è rimasto

Credimi, sembra impossibile accettare che oramai ti ho detto “ciao”

Sto in un bilocale che da quando ti ho cacciata sembra una penthouse

Grande tipo il doppio, ma senza la luce, come ci fosse un black out

Non sono sentimentale

Delle volte tu aprivi la porta e io nemmeno ti sentivo entrare

Ti volevo a tutti i costi, ma eravamo opposti, proprio come un polo

Stare insieme è l’arte di risolvere i problemi, che non ho da solo

Giuro, non so più chi sono, tutto ciò mi dà fastidio

Sto mondo a misura d’uomo, mi fa sentire in castigo

Scordati che mi conosci, ora è tardi anche se piangi

È inutile che mi angosci, mi mandi cento messaggi

A cui non risponderò, oh, non ne sono più capace

Sono diventato tutto ciò che odiavo e ti assicuro non mi piace

Dimmelo se te ne accorgi, siamo diventati grandi

Anche se ho dieci orologi, non recupererò gli anni

Scusa se non tornerò, oh, non sai quanto mi dispiace

Che abbiamo fatto la guerra, ma non sapevamo come fare pace.

Davide e Golia - Charlie White 2006

i did not grown up religious.

but catholicism is so engrained in my country's culture i couldn't ignore it.

the story of David and Golia had always stuck to me since the day i heard it.

a small boy taking down a giant with a sling and a stone.

We too can be David and bring down the Giant. We just need to keep our aim true.

Da Simone Terreni a tutti gli americani!

Questo è il DAVID di MICHELANGELO!

Cari genitori americani,

che avete licenziato la preside che aveva mostrato ai suoi allievi questa statua e avete definito il David di Michelangelo “Pornografia”, certo il David mostra al mondo da 500 anni le sue grazie. Quindi avete pensato che fosse osceno e non adatto ai vostri figli minorenni.

Invece secondo me non avete ben chiaro né il significato del David, nè perché il David è nudo. Ascoltate la sua storia.�

Un pezzo di marmo enorme se ne stava chiuso da anni dietro il Duomo di Firenze. Nessuno voleva scolpirlo perché era fragile e poroso. Finché un giovane di 25 anni, con il naso rotto e le mani callose, di nome Michelangelo Buonarroti, accettò la sfida.

Scolpì il David!�Divenne il simbolo della piccola Repubblica Fiorentina che sfida i grandi nemici come il Papato e l’Impero (il Gigante Golia). Lo sguardo fiero e concentrato, guarda il nemico senza paura, prima di colpirlo.

Il David è FIRENZE!

E come Firenze non ha paura!

Per questo la statua DOVEVA essere nuda! Ma non non lo capite? David è nudo perché è vestito solamente della Grazia di Dio! Non ha bisogno di nulla per sconfiggere i suoi nemici perché Dio lo protegge.

Non solo doveva essere nudo ma doveva anche essere BELLO! A Firenze nel 500 c’era in atto il RINASCIMENTO. Artisti, pittori, scultori, eruditi riscoprirono la bellezza e l’armonia classica della cultura greca, liberarono l’uomo dalle superstizioni del Medio Evo, lo rimisero al centro (nudo!) e lo portarono nella modernità. Il David era figlio di Policleto, di Fidia, del Canone Greco, del Classicismo, del Verrochio e di Donatello.

Altro che Pornografia!

Michelangelo lo finì nel 1504, dopo tre anni di lavoro. Quando i fiorentini lo videro, capirono subito che era la statua più bella del mondo. Sapevano che sarebbe stato il simbolo eterno della bellezza maschile, come la Venere di Botticelli (nuda!) di quella femminile. Nacque subito una disputa su dove collocarlo. Fu creata addirittura una commissione di esperti di cui facevano parte Botticelli e Leonardo da Vinci. Il problema per i fiorentini di allora NON era nascondere le nudità ma trovare il luogo migliore per mostrare il David al mondo!! Mica come voi bigotti americani di oggi.

Alla fine fu scelto Palazzo Vecchio.�Per portarlo dal Duomo a Piazza della Signoria ci misero 4 giorni. Il David per quattro giorni “camminò” per Firenze.�E per i Fiorentini fu una festa! Se potessi scegliere un giorno, un solo giorno, per tornare indietro nel tempo, sceglierei proprio quel momento là. Quando il David, nudo, camminò per le strade di Firenze.

Anche oggi il David cammina.

E ci ricorda che il mondo va riempito di Bellezza e Armonia. Siete voi, voi americani, voi Golia, che avete inventato l’industria pornografica, che avete inondato di immagini oscene tv, cinema, pubblicità e web. Noi invece abbiamo inventato il Rinascimento! E sfideremo sempre, senza paura, chi come voi, vuole tenere l’uomo nell’ignoranza e nelle tenebre.

#rinascimento

Paola Giordano fb

Piero Golia

Manifest Destiny, 2008

16 foot jump off the Tsien and Williams ramp onto a 3 x 12 x12 foot red foam mattress

On January 8, 2008 during my visit to Santa Fe, I was informed that the exhibition design for the Biennial would contain a large elevated ramp circulating throughout the show, creating a directed path for the visitors. When invited to create a site-specific work, I chose to intervene by proposing to cut the ramp at the point it reached the height of sixteen feet and set at the bottom a 3’12’12′ red foam mattress. This will generate a situation where, if the Biennial visitors desire, midway through the exhibition they can jump from the platform onto the red foam mattress or just go back.*This gesture arose from pure instinct upon first encountering the ramp. The response will be equally instinctive on the part of the visitors  they can jump or they cannot jump. The ramp forces an experience and logic onto the space by interrupting its circularity. I replace this imposition with a physical experience, different from that which was intended.I remember hearing the Beastie Boys singing, “Ride with me, I’ll take you to the border.” Well, here I take you to the border and I want you to jump. Part shaman and part showman, and, in a way, completely both. The regularly scheduled experience is replaced with a concrete, emotional experience. There is an issue of trust on all sides, and the work is shaped by trust from all involved.*This text was dictated by artist Piero Golia to art critic Andrew Berardini on April 25, 2008 at 11.37 p.m. GMT.After having signed waivers, museum patrons will be permitted to jump from Golia’s work. The crash pad is located in the northwest corner of Gallery 4. The actual jump will be approximately five, not sixteen, feet.Piero Golia’s work addresses issues of identity and the role of the artist through the powerful tools of humor and irony. Although Golia calls himself a ‘small artist’ – referring to his physical sizehis self-deprecation stands in stark contrast to the sometimes Herculean endeavors the artist pursues in order to make something of a legend of himself.For one of his first works, he successfully spent six months convincing a woman he had met to have his portrait and the words “Piero My Idol” tattooed on her back. In 2005, he vanished in New York and reappeared three weeks later at the Royal Academy of Arts in Copenhagen. Within that period of time, he left no trace of himself at all, crossing borders illegally, leaving no proof of payment and pretty much living the life of a fugitive. Typical of Golia’s taste for creating works that are as much talked about as they are looked at, his adventurous journey was reconstructed by a filmmaker with the help of the head of the Italian Police cyber-investigation unit and a criminal psychologist.Golia’s gestures are often as grand as they are futile, as illustrated in the work It Takes a Nation of Millions to Hold Us Back (2003), where he had the entire facade of a building removed from its original position in Amsterdam and installed in a gallery space in Paris. The humor in his work is catalyzed by paradoxical situations  the imbalance between means and aims, and the way things sometimes never turn out the way we expect them to.In 2001, following an invitation to the Tirana Biennale, he rowed across the Adriatic Sea in the opposite direction to migratory movement, thus becoming the first illegal Italian immigrant in Albania, but also playing with the cliches of the emerging artist striving for notoriety on the platform for large-scale exhibitions. Golia turns himself into his biblical counterpart, David, when he fights against the art system and its rules in On the edge (on the crest of the wave) (2000) – a performance he did for the Artissima art fair in Turin – by climbing a 7 meter high palm tree and threatening to come down only if a collector would buy the photo of the work.He now lives in Los Angeles, a place that blurs the boundaries between reality and fiction, making it the perfect setting for his exploration into the process of myth-making and his ironic outlook on contemporary society. In 2005, Piero Golia and Eric Wesley founded The Mountain School of Arts, an educational institution that aims to become a new spot on the cultural map of the city of L.A.

(via Piero Golia - Artist - PLAY Kortrijk - City circuit for contemporary art) 

Via + Via

penso a davide e golia, io sarò golia, tu mi ucciderai. E te lo avrei lasciato fare

Penso a Davide e Golia

io sarò Golia

tu mi ucciderai

e te l'avrei lasciato fare

perché ero fuori di testa