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#Davide contro Golia
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Ho stilato una piccola lista di cose da fare in questi giorni cercando di non pensare a quanto possa andare male la mia vita da qui ai prossimi anni
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ufficioreclami · 1 year
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E ricordate. Chi non vota Majorino (e Paladini. E Ambrosini) peste lo colga. Che se lo coglie in Lombardia con la gestione attuale è spacciato.
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girulicchio · 8 months
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Tutto questo è troppo
Sia chiaro a tutti: dire soltanto "assolutamente", senza aggiungere un sì o un no dopo, non vuol dire nulla. È la peggiore scorrettezza che si possa fare ai propri interlocutori, proprio da gaslighter - si dice così oggi, no?
Quindi, taglio corto e punterò su altro, piuttosto che sull'effetto sorpresa: troppo in entrambi i sensi, positivo e negativo.
Una settimana d'inferno, un'altra in purgatorio e poi, come Dio onnipotente, ho visto, nel progetto compiuto, il mio paradiso. E con ciò, soddisfo il mio bisogno di teatralità e inneggiamento religioso alle mie gesta del tutto gratuito e immotivato.
Ho dovuto lottare, tuttavia, per far valere un mio diritto, e questo è un fatto. A quanto pare, è stato visto anche di cattivo occhio da qualcuno - come se, invece, avessi voluto scavalcare alcuni e sfavorire altri. E invece, invece, ho solo cercato di essere trattato alla stregua di chi ci era già passato, ma con più tranquillità.
Mi è stato parlato di merito e io stesso, ad una certa, l'ho messa sotto questo aspetto. Oggi, che è tutto finito, la vedo sotto un'ottica un po' diversa e, come per molti altri aspetti, non la voglio più mettere sotto la luce della giusta moneta. Non solo, almeno. Perché è vero che un mondo ideale si baserebbe sulla meritocrazia, ma non ci sarebbe nemmeno l'arrivismo, in tale mondo ipotetico.
Quando tutto è finito, ho potuto constatare quanto critico sia e sia stato nei miei confronti, ma anche quanto egoista volessi e avrei voluto essere, al contempo: non solo ho pensato di non meritare tanti ostacoli, ma ho anche avuto la pretesa di pensare che, di tutti quelli che potessero essere nelle mie condizioni, io, proprio io, non avrei dovuto esserci. E questa non è affatto una bella cosa da pensare: chi è, invece, che merita le difficoltà? Magari, chi le genera agli altri, soprattutto per il solo gusto di farlo.
Per anni ho pensato, in viaggio su emotive montagne russe, di dovermi meritare il bene e dover fare in modo di non meritare il male. Come se poi le proprie azioni fossero la sovversione dell'eterno coin flip, che è il fato. E quando ho iniziato a coltivare il pensiero opposto, cioè che il caso è caso e bisogna cercare solo di averla vinta contro la stocastica, ho dato più di quanto dessi prima. Via agli alibi, niente più spazio a scuse e bias che fomentano l'immobilismo e le solite lamentele vuote. E così come l'ho detto a me stesso, l'ho detto agli altri. A volte apprezzato, a volte ignorato, altre disprezzato. D'altronde, bisogna saper accettare anche questo, specie quando i consigli sono non richiesti.
A chi dice che io non libero facilmente le mie emozioni: sento il perenne bisogno di tenerle a bada, talvolta così strette al guinzaglio da farle svenire o almeno stordirle. E poi, quando non ne temo più l'effetto, le lascio andare: se hanno ancora la forza di esprimersi, lo fanno liberamente. Altrimenti, se è troppo tardi, dalle loro ceneri nascono nuovi germogli, con la probabilità evoluzionistica di aver imparato qualcosa, oppure no, da quanto accaduto.
Ed ecco che, quando Davide ha battuto Golia, quando la voglia di non arrendersi è stata più forte della paura, ho sentito la bontà di tale soppressione: se mi fossi fatto prendere costantemente dalla rabbia, dal terrore, dalla delusione e dallo sconforto, oggi starei scrivendo parole completamente diverse.
Quello che ho detto in precedenza, purtroppo, resta: non riesco a cancellare le brutte emozioni che sono intercorse da fine settembre metà ottobre, nonostante la soddisfazione e la gioia, immense, vissute a valle di quella che è stata a tutti gli effetti un'avventura. Non riesco a scrollarmi completamente di dosso l'idea di non aver dato il massimo, di essere stato frettoloso e di aver raffazzonato, sotto molti aspetti, un lavoro che non solo doveva essere cruciale per il mio futuro, ma che mi è sempre piaciuto e che ho scelto con amore.
Eppure, l'applauso scrosciante e la platea di amici davanti a me, ad aspettarmi, è stato sorprendente. Infatti, la prima cosa che ho pensato è stata questa: è troppo, troppo per me.
I complimenti di tutti mi hanno inorgoglito, certamente, ma ho sentito come se fossero quasi d'obbligo: impossibile non farli, impossibile non pensarli, ma non per questo ponderati. Ci si complimenterebbe mai con un adulto normodotato di aver scritto il proprio nome con una penna? Eppure, la prima volta che un bambino scrive il suo nome su carta, con una grafia discutibile e con eventuali errori di ortografia, tutti gli applaudono e gioiscono - con lui e per lui.
Ecco, è qui che vivo il mio dualismo: dire che questo è troppo è al contempo un atto di umiltà, se si guarda l'aspetto banale, quello relativo al non meritare questo gesto in valore assoluto, e uno di superbia, se si ascolta la mia ammissione di colpa, cioè di non aver dato il massimo.
Concludo questo lungo, noioso, forse troppo mesto monologo: ho ringraziato più o meno tutti quelli che mi sono stati accanto in questi anni, dimenticando certamente qualcuno, e ho sentito che non fosse abbastanza.
Credo, a questo punto, di dovermi rendere grazie anche da solo e godermi i traguardi, anziché pensare a cosa è andato storto e cosa poteva andare meglio.
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pietroalviti · 24 days
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Ceccano dei libri, Davide Cerullo racconta la sua impresa contro il Golia della malavita a Scampia, venerdì 17 maggio, ore 21, caffè letterario
Trovò in carcere il suo nome in una Bibbia messa lì, nella cella: staccò di nascosto le pagine che parlavano di quel Davide e la sua vita cambiò. E’ Erri DE Luca a raccontare così la storia di redenzione di Davide Cerullo, scugnizzo di Scampia, dove, dopo tante esperienze malavitose, ha fondato “L’albero delle storie”, un’associazione di promozione sociale, che si occupa di progetti educativi. Si…
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ladiesinrock · 2 months
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Rise Against: una data in Italia ad agosto
Eroico e ultra-politico quartetto fra punk e melodic hardcore, i Rise Against piantano bombe sonore e concettuali nei punti ciechi del globo dai primi Duemila, rincarando la dose con un mix di incalzature post-grunge e un’inarrestabile e invalicabile ethos alla Davide contro Golia. Diritti civili, prese animaliste e posizioni anti-guerra sono la missione irrinunciabile della band di Chicago, che…
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Guzzanti, la satira oggi è cambiata, si è livellato tutto
Per anni è stato mattatore indiscusso della scena satirica in Italia, e proprio sulla satira ci spiega che “È cambiato tutto. Quando noi imitavamo negli anni 90 i politici erano comunque grossomodo degli intellettuali. Uno dei motori della satira era appunto essere Davide contro Golia, adesso invece c’è una grandissima libertà di scherno che poi è stata moltiplicata dai social, ma ci sono meno…
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edwin--artifex · 4 months
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Nel mondo del rally, il 1983 è l’anno in cui si fece la storia, l’anno di Davide contro Golia, quello in cui lo sfavorito team Lancia, guidato dal carismatico Cesare Fiorio (Riccardo Scamarcio), affronta il potente team Audi in una delle più grandi rivalità della storia dello sport. Nel Campionato del mondo, contro il formidabile rivale Roland Gumpert (Daniel Brühl) e il suo team Audi, tecnologicamente superiore e composto da figure come il campione finlandese, Hannu Mikkola (Gianmaria Martini), Lancia e il suo team manager, Cesare Fiorio, rischiano una sconfitta certa. Ma con cuore, passione e capacità da fuoriclasse, Fiorio riesce a mettere insieme una squadra insolita, convincendo anche il campione Walter Röhrl (Volker Bruch) a guidare per la Lancia. Utilizzando tutti i trucchi a sua disposizione e piegando le regole, Fiorio si addentra in territori pericolosi, dentro e fuori la pista, per una vittoria che sembra essere impossibile. Con Riccardo Scamarcio, Volker Bruch, Daniel Brühl, Katie Clarkson-Hill, Haley Bennett. Regia Stefano Mordini.
Direttore del doppiaggio: Rodolfo Bianchi
Studio di doppiaggio: LaserFilm, Roma
Uno sparuto gruppo di attori-doppiatori Tedeschi ed Inglesi (m.m. compreso) hanno contribuito al c.d. 'brusio' del ADR (Additional Dialogue Recording) per la versione in lingua italiana, nonché la versione 'international'.
Data uscita in Italia: 14 marzo 2024
...and here's the 'international' trailer ->
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jacopocioni · 4 months
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Andrea del Castagno, pittore
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Andrea del Castagno è stato un grande pittore italiano, nacque nel 1419 in Toscana nell'Alto Mugello nel paese chiamato Castagno Comune di San Godenzo, di cui in seguito lo userà come cognome, facendosi conoscere come Andrea del Castagno. Era figlio di Bartolo di Simone di Bargilla e di Lagia. La famiglia viveva del loro lavoro di contadino. In quel tempo vi furono le guerre fra Firenze e Milano, per l'egemonia del Nord Italia. Nel 1423 Firenze si alleò con la Repubblica di Venezia contro il Ducato di Milano per contrastare l'espansionismo dei Visconti. In seguito si unì con Francesco Sforza contro la crescente minaccia di Venezia. Il pittore per non subire le scorrerie degli eserciti in lotta deve lasciare la sua terra trasferendosi nella fortezza di Belforte. Poterono ritornarci dopo la pace effimera del 1427. E' stato uno dei protagonisti della pittura fiorentina del XV° secolo. Si trova annoverato insieme ad altri artisti presenti in quel tempo a Firenze: Giovanni da Fiesole detto "il Beato Angelico", Filippo Lippi, Domenico Veneziano e Paolo di Dono detto "Paolo Uccello". Il suo stile subì l'influenza di altri due grandi artisti Tommaso di Mone di Antonio Cassai detto "Masaccio" e Donato di Betto Bardi detto "Donatello". Da loro sviluppò la resa prospettica, il chiaroscuro, drammatizzato nei personaggi rappresentati. Andrea arrivò a Firenze nel 1440 sotto la protezione di Bernardetto dè Medci  esponente del ramo cadetto della famiglia Medici di Ottajano. E' conosciuto con il soprannome di Andrea degli impiccati, gli fu dato quando ebbe l'incarico di dipingere sulla facciata del Palazzo del Podestà l'immagine dei fuggiaschi Rinaldo degli Albizi e Ridolfo Peruzzi condannati per aver ordito una congiura contro Cosimo "il Vecchio" dè Medici.
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Lavorò con Domenico Veneziano insieme a Piero della Francesca e altri assistenti, alla realizzazione degli affreschi andati perduti delle Storie della Vergine, che si trovavano nella chiesa di Sant'Egidio. Per lo Spedale di Santa Maria Nuova realizza una crocifissione e santi, dove nella sua opera si nota un influenza masaccesca. Trasferitosi a  Venezia realizza insieme a Francesco da Faenza nell'abside della cappella di San Tarasio, nella chiesa di San Zaccariali affreschi con Dio Padre, Santi e i quattro Evangelisti. Lavora anche nella Basilica di San Marco realizzando i cartoni per i mosaici con le storie della Vergine (Visitazione e morte della Vergine) negli anni 1442/1443. Rientrato a Firenze lavora nel convento delle benedettine di Sant'Apollonia, fra (forse) il 1445 e il 1450, alle scene della passione di Cristo, la Crocifissione, la Deposizione dopo la morte, la resurrezione e l'Ultima Cena. Alcuni di questi affreschi sono stati staccati e conservati nel Museo a lui dedicato nel paese di Castagno Comune di San Godenzo. Gli affreschi rimasti nel luogo in cui sono stati realizzati, sono molto rovinati ma ancora leggibili.
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Per la villa del Gonfaloniere di Giustizia Filippo Carducci, dipinge ritratti di uomin e donne illustri. Molti sono stati staccati e conservati al Museo degli Uffizi, mentre altri sono rimasti alla villa. I ritratti sono: Madonna con Bambino Angeli e Adamo ed Eva, un altro di Eva, Davide con ai piedi la testa del gigante Golia e di Pippo Spano. Agli Uffizi è conservato un affresco rappresentante il Vate Dante Alighieri e la Madonna di casa Pazzi facente parte della collezione Contini Bonacossi.
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Nel 1455 torna a lavorare per i frati Serviti, alla Basilica della Santissima Annunziata, dipinge degli affreschi con la Trinità, San Girolamo Due Sante San Giuliano e i Redentore. Nella Loggia dei Servi di Maria dove si trova l'Oratorio di San Francesco Poverino, per la confraternita di San Girolamo e San Francesco Poverino in San Filippo Benizi. Per la compagnia del Santo Benizi, realizza una statua in terracotta rappresentante San Girolamo. Per i Duomo di Santa Maria del Fiore, dipinge un monumento equestre dedicato al Capitano della Repubblica nel 1432 durante la battaglia di San Romano Niccolò Mauruzi da Tolentino, accanto a quello dedicato al Capitano John Hawkwood detto "Giovanni Acuto" di Paolo Uccello. Andrea del Castagno morì giovanissimo di peste il 19 agosto 1457 e sepolto nella Basilica della Santissima Annunziata. Il Vasari nel suo capolavoro "Vite" scrisse che Andrea del Castagno aveva ucciso il suo amico e maestro Domenico Veneziano in un impeto di gelosia, ma erano solo chiacchiere raccolte qua e la, con le quali screditò Andrea già morto quando nel 1461 morì Domenico. L'errore che smontò la falsa accusa venne scoperto tempo dopo, quando dai registri mortuari furono trovati un altro Andrea e un altro Domenico, protagonisti di quel delitto di cui era stato accusato l'Andrea pittore.
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tempi-dispari · 4 months
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IMO: musica da un prompt...la fine dei musicisti?
Prosegue inesorabile e, apparentemente, inarrestabile, l’avanzata dell’intelligenza artificiale nel campo della musica. Dopo quella che crea canzoni in base al mood richiesto, sta emergendo la versione che riesce a sfornare una canzone da un semplice testo. Si, basta descrivere che tipo di brano si desidera è l’ia lo genera. Per il momento si tratta si ‘semplici’ spezzoni di 30 secondi circa. Il punto è comunque che ce la fa. L’abbiamo testata e il risultato non è poi così scarso.
La differenza tra strumenti generati e reali, praticamente non c’è. Al momento il divario maggiore è sulla qualità della proposta. Ossia il limitato range espressivo. Ma è solo una questione di tempo. La sensazione è quella di trovarsi dinnanzi ad un bambino prodigio. Sta imparando. Più si andrà avanti col tempo è più si affinerà proponendo prodotti competitivi.
È la fine della figura del musicista? Iniziamo col dire che comincia a diffondersi la paura reale che le arti possano scomparire. Diversamente non si capisce perché diversi siti che generano immagini siano stati hackerati per sabotare il risultato della loro proposta. Accadrà anche per la musica? Per gli scritti sta già succedendo.
Bastano poche righe di prompt per vedersi sfornare un articolo con tutti i crismi. Idem per le recensioni. Tutti ambiti testati. A livello macroscopico il ‘problema’ esiste. Le aziende e, non quelle sotto casa, hanno già cominciato a licenziare personale. Evitiamo di sciorinare i dati perché non è questa la sede, ma sono davvero impressionanti. E la musica? Per il momento resiste.
Resiste ma non per proprio merito quanto per limiti dell’ia. I musicisti ancora hanno margine di sopravvivenza. Innegabile che questo piano piano si ridurrà. Cosa resterà quindi? Solo canzoni scritte a tavolino per un preciso scopo, ossia essere vendute o trasmettere determinate emozioni? E si, perché non si può certo dire che la differenza tra un brano scritto da un essere umano e uno generato da dei circuiti si sentirà sempre. Inutile nascondersi dietro un dito.
Sappiamo che è così. Quindi cosa possiamo fare per resistere? Semplicemente prendere atto di ciò che sta accadendo. Soprattutto prendere coscienza dell’importanza di quello che facciamo. Ancora più importante è abbandonare l’idea del mainstream. La via è concentrarsi su chi vuole ascoltare qualcosa di diverso e ancora umano. Che sarà una minoranza rispetto al mercato generale.
Ma non ci deve interessare. Competere contro un prodotto costruito ad hoc per piacere è impossibile. La storia di Davide e Golia nel 2024 non regge. Purtroppo Golia ha troppe armi dalla sua. Ma noi, con la nostra piccola fionda, possiamo almeno provare a difenderci e rimanere vivi. Golia dominerà, ma non dappertutto. Fare previsioni è impossibile.
Cosa accadrà al mercato? Alla fin dei conti la musica creata dall’ia non ha costi. O ne ha minimi. Sarà diffusa in maniera gratuita? La discriminante tra un prodotto umano e uno non umano sarà il fatto che il primo avrà un prezzo mentre il secondo no? Forse. O forse no. Una cosa è certa, non si può fare finta che non stia succedendo nulla. È il modo sicuro per soccombere senza neppure provare a resistere. Serve un profondo cambiamento di mentalità. Sia degli artisti sia di chi ascolta.
E deve avvenire fin da subito. Aspettare che accada l’irreparabile è irresponsabile. Soprattutto, è un suicidio. Fare finta che nulla sta accadendo vuol dire stendersi sul nostro letto e aspettare il decesso. Morte che non siamo neppure sicuri arriverà. Annichilimento sicuro se noi non ci muoviamo. Restare inermi lascerà sempre il dubbio di cosa sarebbe potuto accadere se avessimo lottato.
Viene da sé che il discorso è molto più complesso e articolato di così. Ad esempio, chi vive di musica, come farà? Se oggi scrivo gingles pubblicitari, sottofondo per trasmissioni, colonne sonore per film e documentari, domani come farò? Lo sappiamo che a vincere è sempre l’ottica del guadagno. Ad un’azienda conviene di più sviluppare una ia che non pagare qualcuno. Ripeto, nessuno ha la sfera di cristallo. Nessuno può sapere esattamente cosa accadrà. La certezza è che non si può restare a guardare.
È cambiato il campo di battaglia. L’impero ha sviluppato nuove armi. Bene, adeguiamoci e contrattacchiamo. Svegliamo la nostra coscienza. Diversamente tutto quello che si fa è perfettamente inutile. Tanto verremo cancellati dal mercato (ovviamente è una estremizzazione).
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crossroad1960 · 8 months
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“Contrapponendo ai missili guidati e ai droni, quindi alla superiorità tecnologica israeliana, la narrazione del giovane combattente palestinese armato di fionda e pietre, ovvero la retorica della Prima Intifada, Hamas si pone su un piano di guerra asimmetrica e, sotto il profilo della comunicazione, in una posizione di vantaggio. Assistiamo nei fatti al ribaltamento di un mito fondativo d’Israele, ovvero il mito di Davide contro Golia. L’organizzazione, tuttavia, è artefice di azioni propriamente 'ibride', come emerge da una narrativa volutamente contradditoria: quella che al ragazzo lanciatore di pietre, affianca le manifestazioni di potenza militare delle brigate Izz al-Din al-Qassam, in cui fanno bella mostra i razzi Quassam. Hamas ha interesse a mostrarsi debole, ma anche forte e se poi, a tale strategia affianca un uso efficace delle nuove tecnologie (i social network), la capacità di determinare i flussi della comunicazione strategica finisce per divenire ancor più incisiva e virale. Ecco, allora l’efficacia dell’immagine di quello che sembra essere poco più che un bambino, che prende di mira un carro Merkava con un lancio di pietre. L’immagine potrebbe essere recente o vecchia, esser stata scattata a Gaza come in Cisgiordania, essere addirittura frutto di un abile fotomontaggio. Non importa. Il punto è che si tratta di un’immagine ricorrente, utilizzata dai media mainstream, insieme a centinaia d’altre molto simili, per descrivere brevi trafiletti di cronaca su fatti che vanno avanti dal 1948. Cos’ha quindi di speciale? Semplicemente è virale. Virale perché parla alla pancia degli israeliani di sinistra e perché lo fa rievocando il mito di Davide contro Golia, ribaltandolo. In estrema sintesi, colonizza l’immaginario collettivo.” (Massimiliano Frenza Maxia)
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giancarlonicoli · 10 months
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2 ago 2023 17:43
“QUANDO MIO FRATELLO FU COLPITO A MORTE, VITTORIO EMANUELE DI SAVOIA GRIDO’ “ITALIANI DI MERDA, VI AMMAZZO TUTTI” - PARLA BIRGIT, SORELLA DI DIRK HAMER, UCCISO IN CORSICA NEL 1978: “NELLA PRIMA FASE VITTORIO EMANUELE RICONOBBE LE SUE RESPONSABILITÀ. IL 28 AGOSTO 1978 SCRIVE DI SUO PUGNO: ‘RICONOSCO LA MIA RESPONSABILITÀ CIVILE PER L'INFORTUNIO DEL 18 AGOSTO 1978 ACCADUTO AL SIGNOR HAMER’. DOCUMENTO POI SCOMPARSO, MA CHE I GIORNALISTI FOTOGRAFARONO - POI ANNI DI RIMPALLI TRA TRIBUNALI, NESSUNO VOLEVA PORTARE ALLA SBARRA UN SAVOIA. ERANO TROPPO POTENTI. POLITICA, ARISTOCRAZIA E MASSONERIA SI MOBILITARONO PER DEPISTARE IL PROCESSO. FU UNA FARSA…”
Estratto dell’articolo di Maria Novella De Luca per “la Repubblica”
[…] «Ho lottato per 45 anni, ho gridato contro l'ingiustizia, ho perso nei tribunali, sono stata denunciata, calunniata, ero Davide contro Golia, oggi però il mondo intero conosce le colpe di Vittorio Emanuele di Savoia. Quella notte in cui Dirk iniziò a morire e la verità venne gettata nei fondali dell'isola di Cavallo, io ero lì, accanto a lui, nessuno è più riuscito a spegnere la mia voce».
[…] Ogni attimo della notte tra il 17 e il 18 agosto del 1978, quando un proiettile partito incidentalmente dalla carabina di Vittorio Emanuele ferì a morte Dirk Hamer, 19 anni, giovane e bellissimo fratello di Birgit, è cristallizzato nella sua memoria.
[…] A quasi mezzo secolo da quella tragedia, da cui l'erede al trono d'Italia uscì assolto, un documentario su Netflix firmato da Beatrice Borromeo, e la pubblicazione, dopo anni di sequestro del libro di Birgit Hamer, entrambi dal titolo “Il principe ”, hanno riaperto una pagina di storia densa di ombre e segreti.
Birgit, oggi lei dice che Dirk ha finalmente avuto giustizia. Perché?
«Il documentario […] ha per la prima volta svelato cosa accadde davvero la notte in cui mio fratello fu ferito a morte. I testimoni di allora, che mai avevano parlato, hanno raccontato ogni dettaglio, dagli spari alla vergogna dei soccorsi che non arrivavano. Mai così dettagliata è stata la descrizione dell'agonia di Dirk. E i depistaggi, l'occultamento delle prove, fino alla farsa del processo del 1991 in Corte d'Assise a Parigi che “in dubbio pro reo” ha assolto Vittorio Emanuele».
Assoluto, sempre. Anche nel 2006 quando fu arrestato dal procuratore Woodcock per associazione a delinquere.
«Però proprio in prigione a Potenza Vittorio Emanuele non sapendo di essere intercettato raccontò al suo compagno di cella di aver “fregato” i giudici francesi e di essere stato lui a sparare il colpo che ferì a morte Dirk. I suoi avvocati smentirono, ma trovammo un video di quella intercettazione. Tutto questo è pubblico […]».
[…] Riannodiamo il filo dei ricordi. Roma, fine anni Settanta.
«Con mia madre Sigrid e i miei tre fratelli che vivevamo in via Margutta. I miei si erano separati, così ci siamo ricevuti da Heidelberg a Roma. Anni spensierati. […] Facevo la modella, Dirk e gli altri fratelli frequentavano la scuola tedesca».
Suo padre Geerd Hamer è stato un medico discusso, radiato e poi arrestato per le sue teorie sulla cura del cancro.
«[…] La battaglia per Dirk ci ha divisi per sempre. Accettò dei soldi da Vittorio Emanuele per le cure di mio fratello, ero contraria, sapevo che sarebbero stati usati contro di noi. Ma ha assistito eroicamente Dirk senza mai allontanarsi dal suo letto. Diciannove operazioni e l'amputazione della gamba. E pensare che Dirk era un corridore, si allenava nei 400 metri con Pietro Mennea».
[…] «Nell'agosto del 1978 mia madre affittò una piccola casa a Porto Rotondo. […] Il maledetto 17 agosto un amico di Dirk ci propone una gita all'isola di Cavallo, in Corsica. Partimmo con tre barche, il Coke, Il Mapagià e il Master». […] «Il mare grosso ci aveva impedito di tornare in Sardegna. Decidemmo di accampare nelle barche per dormire a Cavallo. Molti di noi avevano soltanto il costume addosso. Qualcuno per andare a riva aveva preso in prestito un gommone legato a uno yacht vicino alle nostre barche. Peccato che quel canotto fosse di Vittorio Emanuele. Questo scatenò l'ira del Savoia».
Nel libro scrive di aver sentito il principe gridare: “Italiani di merda, avete preso il mio Zodiac, vi ammazzo tutti”.
«Ci fu un primo sparo, poi un secondo durante una colluttazione con Nicky Pende, ex marito di Stefania Sandrelli che aveva provato a fermare Vittorio Emanuele. Uno di quei proiettili colpì Dirk che dormiva nella barca vicina e gli recise l'arteria femorale».
Morì il 7 dicembre del 1978. Dopo un'agonia di 111 giorni.
«Ricordo che corsi sul “Mapagià” e presi mio fratello tra le braccia. Mi fissava con i suoi grandi occhi blu, mentre faceva uno sforzo sovrumano per sopportare il dolore. Era eroica».
È vero che nella prima fase Vittorio Emanuele riconobbe le sue responsabilità?
«Il Savoia viene arrestato e portato nel carcere di Ajaccio. Il 28 agosto 1978 scrive di suo pugno: “Riconosco la mia responsabilità civile per l'infortunio del 18 agosto 1978 accaduto al signor Hamer”. Documento poi scomparso, ma che i giornalisti fotografarono».
Lei impiegò 13 anni per far celebrare il processo in Francia.
«Anni di rimpalli tra tribunali, nessuno voleva portare alla sbarra un Savoia. Ci riuscì la mia tenacissima avvocata Sabine Paugam. conoscevano montagne di prove, ma loro erano troppo potenti. Politica, aristocrazia e massoneria si mobilitarono per depistare il processo. Fu una farsa. Vittorio Emanuele è stato assolto. Si parlò di una seconda pistola, inesistente invece. […]». […]
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jose-rossetti · 1 year
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⚡️Mel Gibson ha appena pubblicato la prima parte di documenti riservati in cui denuncia la rete pedofila e le élite di Hollywood.
🙏Mel Gibson, è ora sotto la protezione dell'esercito e dei Navy Seals...
🩸La scioccante rivelazione di Mel Gibson di un giro di pedofili nascosto"..Chiudete i portelli signore e signori, per la bomba che sta per scuotere le fondamenta stesse della nostra percezione di Hollywood..Il famoso attore e regista, Mel Gibson, ha scatenato una raffica di documenti riservati che fanno luce sull'insidioso ventre dell'industria dell'intrattenimento..!!
🩸Con una mossa che sfida ogni previsione, Mel Gibson noto per le sue coraggiose interpretazioni sullo schermo, ha ora intrapreso una battaglia fuori dallo schermo, lanciando senza paura un attacco frontale contro la perniciosa bestia, un giro di pedofili che fiorisce nelle sacre sale di Hollywood..
🩸Secondo lo stesso Braveheart, la rete del traffico di bambini a Tinseltown, non è solo un'anomalia, è un'intera economia.. Una dichiarazione agghiacciante che sottolinea questo fatto vile è stata fatta da Gibson: “È diventato più redditizio e molto più sicuro vendere adolescenti malleabili, piuttosto che droga o armi..Una libbra di eroina o un AK-47 possono essere venduti al dettaglio una volta, ma una ragazzina può essere venduta da 10 a 15 volte al giorno e un magnaccia "giusto", confisca il 100% dei suoi guadagni..
🩸La grandezza di questa rivelazione, è gigantesca, abbastanza da far impallidire qualsiasi blockbuster.. Pensa a questo come al colpo di scena più oscuro che non solo incrimina la maggioranza delle élite di Hollywood, ma fa anche venire un brivido lungo la schiena a chiunque ami la decenza umana di base..
🩸Il vaso di Pandora che Gibson ha spalancato con coraggio, contiene più di semplici scheletri; porta gli echi cupi di innumerevoli infanzie perdute e il silenzio di un'élite complice più interessata al profitto che alla purezza..
🩸Nel grande arazzo di Hollywood, siamo stati spesso portati a credere nell'illusione della celebrità, dove i sogni si avverano...Tuttavia, l'immagine che Gibson dipinge, è quella dell'inganno e dell'avarizia, un terreno fertile per pratiche predatorie, dove l'innocenza viene saccheggiata per guadagno materiale..La sorprendente esposizione della star di Arma letale, getta un'ombra lunga e inquietante sulla splendente facciata di Hollywood..Le rivelazioni esplosive, per quanto scioccanti, portano con sé l'opportunità di abbattere il sistema e ricostruire..
🩸C'è una certa intensità in questa saga, poiché Gibson è solo, un vero David contro il Golia che è l'establishment di Hollywood. Una vita in pericolo, una causa per cui vale la pena lottare e un'industria sull'orlo di un cambiamento sismico, rendono questa narrazione esplosiva che si sta svolgendo proprio davanti ai nostri occhi..
🩸Tuttavia, come ogni racconto epico, questa storia non riguarda solo la scoperta dell'oscurità, ma anche la speranza che emerge sulla sua scia. Mentre facciamo il tifo per Gibson, le preghiere che echeggiano in tutto il mondo, ci viene ricordata la capacità di coraggio dell'umanità di fronte a difficoltà schiaccianti.
🩸L'audace mossa di Gibson ci scuote dalla nostra beata ignoranza, chiedendoci di vedere Hollywood per quello che è veramente: un mercato che non fa distinzioni tra biglietti al botteghino e vite umane. Ma ricorda, questa è solo la prima parte di questa saga. I segreti stanno iniziando a svelarsi, ma l'atto finale deve ancora svolgersi..
Dio ti benedica, Mel, per il tuo incrollabile coraggio. Possa la tua verità infrangere il silenzio e possa il tuo coraggio accendere una fiamma di giustizia, capovolgendo le sorti di questo cupo spettacolo. Tieniti forte, mondo, perché la tempesta è appena iniziata..
Il gran finale attende ed è destinato a far impallidire qualsiasi cosa Hollywood abbia mai prodotto.
In conclusione, bisogna rivolgere uno sguardo critico verso l'abbagliante miraggio di Hollywood, e ognuno di noi ha un ruolo da svolgere nell'esporre la verità
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lamilanomagazine · 1 year
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Vicenza: al via il nono forum internazionale Biodanza sociale e clinica
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Vicenza: al via il nono forum internazionale Biodanza sociale e clinica. Si svolgerà in città, con il patrocinio del Comune di Vicenza, dal 25 al 28 maggio, il nono forum internazionale Biodanza sociale e clinica dal titolo “Amo dunque sono”, organizzato da Centro Gaja - Scuola di Biodanza di Vicenza. L’evento, aperto a chiunque abbia interesse alla propria e altrui salute, avrà luogo all’hotel Viest e ospiterà congressisti e relatori provenienti da diversi Paesi, con l’intento di porre il focus sulla prevenzione e sul prendersi cura di se stessi, oltre che su metodologie di cura tramite la Biodanza. Il forum è stato presentato, a Palazzo Trissino, dall’amministrazione, da Giovanna Benatti, formatrice internazionale direttore del Centro Gaja - Scuola di Biodanza Rolando Toro e da Andrea Spolaor, psicologo - psicoterapeuta familiare, direttore del centro diurno per la salute mentale “Davide e Golia - Cooperativa sociale M25”. “La città ospita un evento dall’elevato valore che punta a far conoscere le aree di applicazione sociale e clinica della Biodanza - fa sapere l’amministrazione –. Il forum è rivolto a tutti, ma in particolare a quanti svolgono professioni sociali, sanitarie e educative, a familiari di persone con disabilità e caregivers. Un’occasione dunque per approfondire con esperti internazionali i temi della salute, dalla cura di se stessi fino alla prevenzione”. La Biodanza è una modalità d’azione che da 30 anni è portata avanti dal Centro Gaja - Scuola di Biodanza Rolando Toro di Vicenza, impresa di promozione sociale (Aps) volta a promuovere la Biodanza come pedagogia di inclusione sociale e che 13 anni fa ha dato vita al forum biennale internazionale, la cui prima edizione fu tenuta a battesimo dall’ideatore di Biodanza, il professore Rolando Toro. “Si tratta di uno spazio interattivo, esperienziale, pratico e formativo – spiega Giovanna Benatti, formatrice internazionale direttore del Centro Gaja - Scuola di Biodanza Rolando Toro – dedicato a chiunque abbia a cuore l’arte di stare meglio. L’intento è quello di spostare l’attenzione dalla malattia o dal disagio alla persona e alle sue risorse, favorendo così una vera e propria “riabilitazione esistenziale”. Il forum ha conquistato un suo spazio a livello internazionale e Vicenza è vista come la capitale mondiale della Biodanza legata ai temi della pedagogia a mediazione corporea, del benessere integrato e dell’inclusione sociale”. L’evento gode del patrocinio del Comune di Vicenza, dell’Ulss 8 Berica e del movimento ecologista Conscious Planet - Salva il Suolo, sostenuto da nove agenzie delle Nazioni Unite e dal Programma alimentare mondiale (WFP). L’obiettivo del forum è quello di divulgare le aree di applicazione sociale e clinica del sistema Biodanza, delle quali è promotore e supervisore, fin dalla prima edizione, Andrea Spolaor, psicologo-psicoterapeuta familiare, direttore del centro diurno per la salute mentale “Davide e Golia – Cooperativa sociale M25” che dal 1999 ha seguito i gruppi vicentini di Biodanza clinica Davide e Golia. I progetti di applicazione del sistema Biodanza sono molteplici: integrazione di anziani della terza e quarta età, immigrati, carcerati (area sociale); azioni per le famiglie volte alla prevenzione e ad interventi contro la violenza domestica e in ambito scolastico nell’educazione primaria e secondaria (area educazione); integrazione di bambini, adolescenti e giovani immigrati per la prevenzione del disagio minorile in quartieri a rischio (area educazione clinica); interventi per persone con disagio psichico medio e grave, disabilità e disturbi alimentari e del comportamento, disturbi neurologici, per la riabilitazione della tossicodipendenza, alcolismo, per la riduzione dello stress negli operatori clinici e sociali (area clinica). Tra le finalità del forum anche quella di favorire la conoscenza e l’applicabilità della pedagogia sociale della motricità a medici di base, psichiatri, psicologi, psicoterapeuti, assistenti sociali e assistenti di comunità e insegnanti di educazione fisica, oltre che a genitori con figli disabili e con disagio psichico. Per maggiori informazioni e prenotazioni: www.forumbiodanzasociale.org; 338 899 2362... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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romanogreco · 1 year
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È ufficiale, per le giornate di oggi e di domani l’E-book de “La signora americana” è gratis su AMZ. Scaricatelo subito, potrete leggerlo quando vorrete. Contiene otto racconti di genere poliziesco. I temi trattati spaziano dall’omicidio alla pedofilia, dalla ludopatia alla vendetta, dalla tossicodipendenza all’estorsione, fino  al tradimento nelle sue forme più abiette. Fanno da contraltare sentimenti quali l’affetto, la sincerità, la fiducia, la simpatia, l’ingenuità, talmente semplici e disarmanti da non giustificare la lotta di Davide contro Golia. Nel mezzo, Sirio fruga nei grovigli del caos e dell’intrigo, divide i fili bianchi dai neri, smantella tesi fuorvianti, corregge errori, delinea verità.
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Nato, il Golia russo sta vacillando grazie a Kiev e aiuti
(ANSA) – BRUXELLES, 10 MAG – “Le discussioni di oggi si concentreranno innanzitutto sulla guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina. La Russia è al 15esimo mese di quella che pensava sarebbe stata una guerra di 3 giorni. Golia sta vacillando. E questo perché Davide ha dimostrato un’immensa capacità di recupero e una brillantezza tattica, con il sostegno di 50 nazioni in tutto il mondo”.…
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designme2011 · 1 year
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👄•Nella Galleria dell'Accademia 📍 David - Michelangelo Buonarroti (rappresenta ancora oggi la forza e l’indipendenza dei fiorentini). Michelangelo non voleva rappresentare il David come era stato raffigurato dai suoi contemporanei, con la testa di Golia ai suoi piedi a simboleggiare l’impresa già avvenuta, ma voleva mostrarlo prima della stessa. Il David di Michelangelo apparve come un giovane uomo nudo e muscoloso, che pur assumendo una posa tranquilla, era concentrato sulla prossima mossa, e a rivelarlo era la tensione muscolare del suo corpo pronto ad agire contro Golia. Il David voleva rappresentare, con la sua posa plastica e il suo cipiglio, il neonato ideale politico repubblicano che solo nel cittadino trovava il proprio soldato pronto a difenderne le libertà. La statua venne simbolicamente rivolta verso sud-ovest a sfidare i nemici di Firenze. 📍Ratto delle Sabine -  Giambologna (scultore ufficiale della Famiglia Medici). La statua è alta 4,10 metri e rappresenta un giovane che solleva sopra la sua testa una fanciulla, mentre bloccato fra le gambe del giovane un vecchio si dispera; per questo la statua è anche nota come le tre età dell'uomo. Giambologna concepì il gruppo senza pensare a un soggetto determinato, limitandosi a ricercare una composizione articolata e che suscitasse stupore. Solo successivamente venne proposto, per l’opera, il nome con cui è conosciuta ancora oggi, facendo riferimento all’episodio mitico del rapimento delle donne sabine da parte dei Romani. 📍La Pietà di Palestrina - Michelangelo. Il gruppo scultoreo ritrae la Madonna e San Giovanni Evangelista che sorreggono il corpo esanime di Gesù Cristo. Tra le sculture di grandi dimensioni attribuite a Michelangelo, la Pietà di Palestrina è l’unica non... • • • #designme #minuzzerie #tipsminuzforminuz #Firenze #Florence #Toscana #Tuscany #vacanzedinatale #magiadellefeste #buonnatale #ilmiopuntodivista #ioete #italiantrip #arte #artist #art #architecturephotography #rinascimento #galeriadellaccademia #historyofart #beniculturali #artlife #arteitaliana #storiadellarte #storiarte #daviddimichelangelo #visit_florence @visit_florence #portiamomesagnenelmondo @visitmesagnecuordisalento (presso Galleria dell'Accademia di Firenze) https://www.instagram.com/p/CnB34q-MEsD/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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