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#César Cui
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César Cui - Everywhere Snow - Op.77 n.2
Andrey Zaboronok and The Bolshoi Theatre Childrens Choir
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opera-ghosts · 1 year
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OTD in Music History: Cesar Cui (1835 - 1913) is born in what was then the Russian Empire (now Lithuania) into a Roman Catholic family of French and Polish–Lithuanian descent. (The original French spelling of his family surname had been "Queuille".) An engineer and an academic military fortifications expert by training and profession -- he eventually attained the academic rank of "professor" in 1880, and the military rank of "general" in 1906 -- Cui is remembered today as a member of "The Five" or "The Mighty Handful," a historically important group of self-taught Russian Nationalist composers who studied and worked (and sometimes even lived) together from ~1856 - 1870. Other members of that group included Mily Balakirev (1837 - 1910), Alexander Borodin (1833 – 1887), Modest Mussorgsky (1839 - 1881), and Nikolai Rimsky-Korsakov (1844 - 1908). Frequently disparaged as the least musically gifted member of “The Five” (admittedly very little of his music is still heard today), Cui was unquestionably the most influential member of the group when it came to propagandizing their philosophy via the more dubious art of music criticism. As a prolific writer and polemicist on musical matters, between 1864 and 1918 he contributed almost 800 articles to various newspapers and other publications throughout Russia and Europe. This wide and frequently scathing coverage included reviewing concerts, recitals, musical life, new publications of music, and even prominent personalities. PICTURED: An 1895 autograph musical quotation written out by and signed by Cui to a fan, taken from his 1894 operatic comedy, "Le flibustier" ("The Pirate"). Although Cui was particularly proud of this work, it no longer holds the stage today.
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clamarcap · 4 months
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In modo populari
César Cui (6 gennaio 1835 - 1918): In modo populari, petite suite per orchestra (n. 3) op. 43 (1890). Hong Kong Philharmonic Orchestra, dir. Kenneth Schermerhorn. Allegro moderato Moderato – Andante – Allegro con moto – Moderato [3:27] Vivace – Allegretto – Vivace [7:02] Moderato [8:54] Allegretto [13:14] Vivace, ma non troppo – Allegro moderato [14:52]
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carmenvicinanza · 5 months
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Jane Birkin
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Jane Birkin, attrice, cantante e regista, è stata una delle figure più amate e iconiche della musica e del cinema.
Talento e presenza magnetica sullo schermo l’hanno resa una delle artiste più apprezzate di ogni tempo.
Ispiratrice di moda e stile, porta il suo nome la borsa più desiderata al mondo la “Birkin bag” di Hermès, creata apposta per lei nel 1984.
Una carriera eclettica, la passione per le arti e il suo impegno per diverse cause umanitarie l’hanno resa una personalità indimenticabile.
Nata il 14 dicembre 1946 a Londra, in Inghilterra, era la secondogenita del maggiore David Birkin (comandante della Royal Navy) e dell’attrice e cantante Judy Campbell, famosa per le sue interpretazioni nei musical di Noël Coward.
La sua carriera di attrice è iniziata a teatro, a 17 anni.
A 19 anni ha sposato il compositore John Barry, l’autore delle musiche dei film di James Bond, dalla cui unione è nata la sua prima figlia, Kate Barry, nata nel 1967.
A cinema ha esordito nel 1965 con Non tutti ce l’hanno di Richard Lester, ma è stato l’anno successivo, con Blow-Up di Michelangelo Antonioni che ha raggiunto la celebrità.
Nel 1968, sul set del film francese Slogan, ha conosciuto il cantante e musicista Serge Gainsbourg, con cui è nato un lungo sodalizio sentimentale e professionale che li rese una delle coppie più celebri e trasgressive del jet set dell’epoca.
Alla fine del 1968, incisero insieme il loro primo album, intitolato Jane Birkin – Serge Gainsbourg, anticipato dal celebre singolo Je t’aime… moi non plus, che fece scandalo per il testo esplicito che alterna parole d’amore alla descrizione di un rapporto sessuale. Vietato e censurato in diversi paesi, tra cui l’Italia, ha venduto oltre cinque milioni di copie in tutto il mondo.
Nel 1971 nacque la figlia, l’attrice Charlotte Gainsbourg.
Durante gli anni settanta, Jean Birkin ha inciso diversi album, scritti prevalentemente dal marito. Parallelamente proseguiva la sua carriera di attrice, ha recitato nei film La piscina, Il romanzo di un ladro di cavalli, Una donna come me, Assassinio sul Nilo. È stata anche diretta da Gainsbourg nel controverso Je t’aime moi non plus (1976), in cui ha recitato nuda per buona parte del film.
Nel 1980 si sono separati come coppia ma hanno continuato a collaborare a progetti musicali fino a quando lui è stato in vita.
La relazione col regista francese Jacques Doillon ha inaugurato una nuova fase della sua carriera, ha abbandonato l’immagine sexy e trasgressiva, per dare spazio alla sua personalità di donna più consapevole della propria forza e versatilità. Nel 1982 ha avuto una terza figlia, Lou Doillon, modella, cantante e attrice.
Ha recitato in oltre settanta film e stabilito un importante sodalizio professionale con la regista Agnès Varda, che nel 1988 le ha dedicato il film Jane B. par Agnès V.
È stata candidata due volte ai premi César, il principale riconoscimento cinematografico francese, nel 1984 e nel 1986.
Ha sempre alternato la carriera di attrice a quella di  cantante, Baby Alone in Babylone del 1983, scritto da Gainsbourg, le è valso il Disco d’oro in Francia. Nel 1987, ha iniziato un’attività di recital nei teatri. Nel 1990 è uscito Amour des feintes, l’ultimo album scritto per lei da Serge Gainsbourg. Dopo la morte di lui, avvenuta l’anno dopo, gli ha reso omaggio con Versions Jane, una raccolta di sue canzoni riarrangiate con vari musicisti ospiti, tra i quali Goran Bregović e Les Négresses Vertes. Ha continuato a onorare la memoria del suo pigmalione in eventi e recital teatrali. Nel 1998 À la légère è stato il suo primo album che non conteneva alcun brano dell’ex compagno.
Al cinema, La bella scontrosa di Jacques Rivette, le era valsa una candidatura come miglior attrice non protagonista ai Premi Cèsar del 1992.
Negli anni successivi ha continuato a incidere diversi album di successo in Francia, collaborando spesso con altri artisti come Paolo Conte, Manu Chao, Bryan Ferry, Caetano Veloso, Yann Tiersen e a esibirsi dal vivo in concerti e spettacoli teatrali.
Nel 2007 ha diretto il film autobiografico Boxes.
In seguito a una malattia cronica, si è ritirata dalle scene, chiudendo la sua carriera cinematografica con Quai d’Orsay di Bertrand Tavernier, nel 2013.
Molto attiva anche in ambito sociale e umanitario, da ambasciatrice di Amnesty International, è stata in Bosnia, in Cecenia, ha cantato in Cisgiordania e a Ramallah, e si è impegnata a favore delle vittime del conflitto in Ruanda. È stata fra le duecento persone firmatarie dell’appello contro il riscaldamento globale pubblicato nel 2018 in prima pagina dal quotidiano Le Monde.
Nel 2016 è stata omaggiata al Festival del Cinema di Locarno con un tributo alla carriera.
Nel 2021 la figlia Charlotte le ha dedicato il semi-documentario Jane by Charlotte.
Si è spenta nella sua casa di Parigi, il 16 luglio 2023, aveva 76 anni.
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schizografia · 2 years
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A chi si rivolge la parola?
In ogni epoca poeti, filosofi e profeti hanno lamentato e denunciato senza riserve i vizi e le manchevolezze del loro tempo. Chi così gemeva e accusava si rivolgeva tuttavia a dei suoi simili e parlava in nome di qualcosa di comune o almeno condivisibile. Si è detto, in questo senso, che poeti e filosofi hanno sempre parlato in nome di un popolo assente. Assente nel senso di mancante, di qualcosa di cui si sentiva la mancanza ed era pertanto in qualche modo ancora presente. Sia pure in questa modalità negativa e puramente ideale, le loro parole supponevano ancora un destinatario.
Oggi forse per la prima volta poeti e filosofi parlano – se parlano – senza avere più in mente alcun possibile destinatario. La tradizionale estraneità del filosofo al mondo in cui vive ha mutato di senso, non è più soltanto isolamento o persecuzione da parte di forze ostili o nemiche. La parola deve ora fare i conti con un’assenza di destinatario non episodica, ma per così dire costitutiva. Essa è senza destinario, cioè senza destino. Ciò si può anche esprimere dicendo, come si fa da più parti, che l’umanità – o almeno quella parte di essa più ricca e potente – è giunta alla fine della sua storia e che pertanto l’idea stessa di trasmettere e tramandare qualcosa non ha più senso. Quando Averroè nell’Andalusia del XII secolo affermava che lo scopo del pensiero non è di comunicare con gli altri, ma di unirsi all’intelletto unico, egli dava però per scontato che la specie umana fosse eterna. Noi siamo la prima generazione nella modernità per la quale questa certezza è stata revocata in dubbio, per la quale anzi appare probabile che il genere umano – almeno quello che intendevamo con questo nome – potrebbe cessare di esistere.
Se, tuttavia – come io sto facendo in questo istante –, continuiamo a scrivere, non possiamo non chiederci che cosa possa essere una parola che in nessun caso sarà condivisa e ascoltata, non possiamo sottrarci a questa estrema prova della nostra condizione di scriventi in condizione di assoluta inappartenenza. Certo il poeta è da sempre solo con la sua lingua, ma questa lingua era per definizione condivisa, cosa che ora non ci sembra più così evidente. In ogni caso, è il senso stesso di ciò che facciamo che si sta trasformando, si è forse già integralmente tramutato. Ma questo significa che dobbiamo ripensare da capo il nostro mandato nella parola – in una parola che non ha più un destinatario, che non sa più a chi si rivolge. La parola diventa qui simile a una lettera che è stata respinta al mittente perché il destinatario è sconosciuto. E noi non possiamo respingerla, dobbiamo tenerla fra le mani, perché forse siamo noi stessi quel destinatario sconosciuto.
Qualche anno fa, un rivista di lingua inglese mi aveva chiesto di rispondere alla domanda «A chi si rivolge la poesia». Do qui il testo italiano, ancora inedito.
A chi si rivolge la poesia?
È possibile rispondere a questa domanda, solo se si comprende che il destinatario di una poesia non è una persona reale, ma un’esigenza.
L’esigenza non coincide con nessuna delle categorie modali che ci sono familiari: ciò che è oggetto di un’esigenza non è né necessario né contingente, né possibile né impossibile .
Si dirà, piuttosto, che una cosa ne esige un’altra, quando, se la prima è, anche l’altra sarà, senza che la prima la implichi logicamente né la obblighi a esistere sul piano dei fatti. Essa è, semplicemente, al di là di ogni necessità e di ogni possibilità. Come una promessa che può essere adempiuta soltanto da colui che la riceve.
Benjamin ha scritto che la vita del principe Myškin esige di restare indimenticabile, quand’anche tutti l’avessero dimenticata. Allo stesso modo, una poesia esige di essere letta, anche se nessuno la legge.
Ciò si può anche esprimere dicendo che, in quanto esige di essere letta, la poesia deve restare illeggibile, che non vi è propriamente un lettore della poesia.
È quello che aveva forse in mente César Vallejo, quando, per definire l’intenzione ultima e quasi la dedica di tutta la sua poesia, non trovava altre parole che por el analfabeto a quien escribo. Si consideri la formulazione apparentemente ridondante: «per l’analfabeta a cui scrivo». Por non vale qui tanto «a», quanto «al suo posto», come Primo Levi diceva di testimoniare per – cioè «in luogo di» – quelli che nel gergo di Auschwitz si chiamavano i «musulmani», cioè coloro che in nessun caso avrebbero potuto testimoniare. Il vero destinatario della poesia è colui che non è in grado di leggerla. Ma ciò significa anche che il libro, che è destinato a colui che non può leggerlo – l’analfabeta – è stato scritto con una mano che, in un certo senso, non sa scrivere, con una mano analfabeta. La poesia restituisce ogni scrittura all’illeggibile da cui proviene e verso cui si mantiene in viaggio.
23 agosto 2022
Giorgio Agamben
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bluesman56 · 2 years
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St Malo early Morning by Tony Via Flickr: Founded by Gauls in the 1st century BC, the ancient town on the site of Saint-Malo was known as the Roman Reginca or Aletum. By the late 4th century AD, the Saint-Servan district was the site of a major Saxon Shore promontory fort that protected the Rance estuary from seaborne raiders from beyond the frontiers. Saint-Malo became notorious as the home of the corsairs, French privateers and sometimes pirates. In the 19th century, this "piratical" notoriety was portrayed in Jean Richepin's play Le flibustier and in César Cui's eponymous opera. The corsairs of Saint-Malo not only forced English ships passing up the Channel to pay tribute but also brought wealth from further afield. Jacques Cartier lived in, and sailed from, Saint-Malo to the Saint Lawrence River, visiting the villages of Stadacona and Hochelaga that would later become the sites of present-day Quebec City and Montreal respectively. As the first European to encounter these sites and learning the local word "Kanata" (meaning a group of houses), Cartier is credited as the discoverer of Canada.
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statoprecario · 2 years
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SI, CHEF! - LA BRIGADE - DAL 7 DICEMBRE AL CINEMA
SI, CHEF! – LA BRIGADE – DAL 7 DICEMBRE AL CINEMA
Una commedia traboccante di emozioni, con protagonisti gli interpreti d’eccezione François Cluzet (già indimenticabile protagonista di Quasi Amici) e Audrey Lamy(vincitrice di un Premio César), in cui la cucina è il luogo delle seconde possibilità capace di accendere una speranza sul futuro. Tra una portata e l’altra, la sous-chef Cathy saprà contagiare una multietnica brigata di giovani con la…
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thanxgodisholyday · 2 months
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La 21enne artista slovacca, Karin Ann, annuncia il suo primo album
“Through the Telescope”
In uscita il 10 maggio, l’album esplora i temi dell'amore, l'identità e la salute mentale
Oggi 22 marzo in uscita il secondo singolo del 2024 “false gold” tratto dal disco d’4esordio imminente
Ascolta il brano “false gold: https://pias.ffm.to/mayvnvr
Guarda il video
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La giovanissima artista slovacca Karin Ann debutta sulla scena musicale mondiale con il suo primo album, Through the Telescope, in uscita il 10 maggio.
Il secondo singolo estratto dall'album di debutto, "false gold" risuona come una potente riflessione sulle relazioni rimpiante e sulla sfida alla scoperta di sé, e offre un assaggio dell'esplorazione sonora e del lirismo introspettivo di Karin Ann.
L’arrivo del suo nuovo disco è stato costellato nei mesi scorsi da grandi riscontri da parte dei media, oltre che dall’ambiente della moda e del cinema che l’hanno portata a partecipare ad eventi di grande valore.
Il mese scorso, Karin Ann ha fatto il suo debutto alla settimana della moda di New York, dove si è esibita in showcase presso César Galindo e Frederick Anderson. A novembre ha suonato in esclusiva per la School Night di Los Angeles.
Sempre a febbraio, Karin Ann ha presentato "she", il primo brano estratto dall’album “Through the Telescope”, che ha ricevuto il plauso di NME, The Line of Best Fit e si è guadagnato un posto nella playlist #nowwatching di Ones to Watch.
Ha inoltre ottenuto il supporto di BBC Radio 1 (Regno Unito) ed è stata pubblicata su Vogue, Vanity Fair, Bild ed Elle.
Lo scorso autunno, Karin Ann ha pubblicato 2 video video in collaborazione con il duo di registi americani Tusk, con Ashley Moore e Gus Kenworthy. La prima parte era abbinata al singolo di Karin Ann "a stranger with my face", mentre la seconda era abbinata al suo singolo "favorite star".  Il video di "a stranger with my face" è stato premiato in diversi festival cinematografici, vincendo il premio come miglior video musicale al 2023 New York Tri-State Film Festival e al Top Shorts Film Festival. Ha inoltre ricevuto una menzione d'onore ai Los Angeles Film Awards ed è stato scelto per la categoria Short Film al 2023 Los Angeles City Of Angels Women's Film Festival. Inoltre, è stato nominato semifinalista ai Cannes Indie Shorts Awards.
Ora l'artista si appresta a debuttare al prestigioso SXSW Film & TV Festival in USA e in alcuni spettacoli al Sofar Sounds, live Music & Concerts in primavera in alcune città statunitensi.
Non avrebbe potuto essere altrimenti.
Karin Ann infatti dimostra una padronanza di vari stili musicali e un forte approccio nell'affrontare i temi complessi dell'amore, dell'identità e della salute mentale. Prodotto in collaborazione con Benjamin Lazar Davis e Will Graefe degli Okkervil River, “Through the Telescope” mette in mostra la versatilità di Karin Ann, che passa dal folk e dal rock frizzante alla disco gotica e ispirandosi tra gli altri a Mazzy Star, Stevie Nicks e Hozier.
"Ho sempre creduto che il potere della musica possa mettere in contatto le persone, così, mentre l’album “Through the Telescope” si immerge nelle profondità delle mie emozioni ed esperienze, non amo sezionare troppo le mie canzoni. Piuttosto, le scrivo con l'obiettivo che ogni ascoltatore trovi la propria connessione e il proprio significato. Collaborare con Benjamin Lazar Davis e Will Graefe degli Okkervil River a questo disco è stato per me un vero e proprio cambio di rotta, le nostre energie sono entrate in sintonia e abbiamo creato qualcosa di cui sono davvero orgogliosa" afferma Karin Ann.
La musica di Karin Ann affronta i temi dell'uguaglianza di genere, della salute mentale e dei diritti umani, esplorando le lotte interiori dei giovani, come l'amore giovanile, le relazioni tossiche e le insicurezze. L'artista parla anche della sua esperienza di donna queer cresciuta in Slovacchia. Inizialmente attratta dall'arte come meccanismo di difesa dall'ADHD, (Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività) Karin Ann si è dedicata all'arte e al graphic design fino a quando un infortunio alla mano l'ha costretta a ritirarsi dalla scuola d'arte. Ispirata da Grace VanderWaal, ha trovato la sua strada scrivendo canzoni con il suo ukulele,
Karin Ann ha iniziato il suo percorso musicale sulla scena alt-pop all'età di 14 anni. Riconosciuta come "Scoperta dell'anno" ai Czech Republic Music Awards, Karin Ann è anche apparsa su un cartellone di Times Square come parte dell'EQUAL Music Program di Spotify e nel 2021 ha vinto il premio per il miglior video musicale ai Munich Music Awards. Ha suonato con LP (Laura Pergolizzi), Imagine Dragons, Alfie Templeman e My Chemical Romance,
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wildbunch-ita · 2 months
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La 21enne artista slovacca, Karin Ann, annuncia il suo primo album
“Through the Telescope”
In uscita il 10 maggio, l’album esplora i temi dell'amore, l'identità e la salute mentale
Oggi 22 marzo in uscita il secondo singolo del 2024 “false gold” tratto dal disco d’4esordio imminente
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La giovanissima artista slovacca Karin Ann debutta sulla scena musicale mondiale con il suo primo album, Through the Telescope, in uscita il 10 maggio.
Il secondo singolo estratto dall'album di debutto, "false gold" risuona come una potente riflessione sulle relazioni rimpiante e sulla sfida alla scoperta di sé, e offre un assaggio dell'esplorazione sonora e del lirismo introspettivo di Karin Ann.
L’arrivo del suo nuovo disco è stato costellato nei mesi scorsi da grandi riscontri da parte dei media, oltre che dall’ambiente della moda e del cinema che l’hanno portata a partecipare ad eventi di grande valore.
Il mese scorso, Karin Ann ha fatto il suo debutto alla settimana della moda di New York, dove si è esibita in showcase presso César Galindo e Frederick Anderson. A novembre ha suonato in esclusiva per la School Night di Los Angeles.
Sempre a febbraio, Karin Ann ha presentato "she", il primo brano estratto dall’album “Through the Telescope”, che ha ricevuto il plauso di NME, The Line of Best Fit e si è guadagnato un posto nella playlist #nowwatching di Ones to Watch.
Ha inoltre ottenuto il supporto di BBC Radio 1 (Regno Unito) ed è stata pubblicata su Vogue, Vanity Fair, Bild ed Elle.
Lo scorso autunno, Karin Ann ha pubblicato 2 video video in collaborazione con il duo di registi americani Tusk, con Ashley Moore e Gus Kenworthy. La prima parte era abbinata al singolo di Karin Ann "a stranger with my face", mentre la seconda era abbinata al suo singolo "favorite star".  Il video di "a stranger with my face" è stato premiato in diversi festival cinematografici, vincendo il premio come miglior video musicale al 2023 New York Tri-State Film Festival e al Top Shorts Film Festival. Ha inoltre ricevuto una menzione d'onore ai Los Angeles Film Awards ed è stato scelto per la categoria Short Film al 2023 Los Angeles City Of Angels Women's Film Festival. Inoltre, è stato nominato semifinalista ai Cannes Indie Shorts Awards.
Ora l'artista si appresta a debuttare al prestigioso SXSW Film & TV Festival in USA e in alcuni spettacoli al Sofar Sounds, live Music & Concerts in primavera in alcune città statunitensi.
Non avrebbe potuto essere altrimenti.
Karin Ann infatti dimostra una padronanza di vari stili musicali e un forte approccio nell'affrontare i temi complessi dell'amore, dell'identità e della salute mentale. Prodotto in collaborazione con Benjamin Lazar Davis e Will Graefe degli Okkervil River, “Through the Telescope” mette in mostra la versatilità di Karin Ann, che passa dal folk e dal rock frizzante alla disco gotica e ispirandosi tra gli altri a Mazzy Star, Stevie Nicks e Hozier.
"Ho sempre creduto che il potere della musica possa mettere in contatto le persone, così, mentre l’album “Through the Telescope” si immerge nelle profondità delle mie emozioni ed esperienze, non amo sezionare troppo le mie canzoni. Piuttosto, le scrivo con l'obiettivo che ogni ascoltatore trovi la propria connessione e il proprio significato. Collaborare con Benjamin Lazar Davis e Will Graefe degli Okkervil River a questo disco è stato per me un vero e proprio cambio di rotta, le nostre energie sono entrate in sintonia e abbiamo creato qualcosa di cui sono davvero orgogliosa" afferma Karin Ann.
La musica di Karin Ann affronta i temi dell'uguaglianza di genere, della salute mentale e dei diritti umani, esplorando le lotte interiori dei giovani, come l'amore giovanile, le relazioni tossiche e le insicurezze. L'artista parla anche della sua esperienza di donna queer cresciuta in Slovacchia. Inizialmente attratta dall'arte come meccanismo di difesa dall'ADHD, (Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività) Karin Ann si è dedicata all'arte e al graphic design fino a quando un infortunio alla mano l'ha costretta a ritirarsi dalla scuola d'arte. Ispirata da Grace VanderWaal, ha trovato la sua strada scrivendo canzoni con il suo ukulele,
Karin Ann ha iniziato il suo percorso musicale sulla scena alt-pop all'età di 14 anni. Riconosciuta come "Scoperta dell'anno" ai Czech Republic Music Awards, Karin Ann è anche apparsa su un cartellone di Times Square come parte dell'EQUAL Music Program di Spotify e nel 2021 ha vinto il premio per il miglior video musicale ai Munich Music Awards. Ha suonato con LP (Laura Pergolizzi), Imagine Dragons, Alfie Templeman e My Chemical Romance,
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robachetira · 2 months
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La 21enne artista slovacca, Karin Ann, annuncia il suo primo album
“Through the Telescope”
In uscita il 10 maggio, l’album esplora i temi dell'amore, l'identità e la salute mentale
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La giovanissima artista slovacca Karin Ann debutta sulla scena musicale mondiale con il suo primo album, Through the Telescope, in uscita il 10 maggio.
Il secondo singolo estratto dall'album di debutto, "false gold" risuona come una potente riflessione sulle relazioni rimpiante e sulla sfida alla scoperta di sé, e offre un assaggio dell'esplorazione sonora e del lirismo introspettivo di Karin Ann.
L’arrivo del suo nuovo disco è stato costellato nei mesi scorsi da grandi riscontri da parte dei media, oltre che dall’ambiente della moda e del cinema che l’hanno portata a partecipare ad eventi di grande valore.
Il mese scorso, Karin Ann ha fatto il suo debutto alla settimana della moda di New York, dove si è esibita in showcase presso César Galindo e Frederick Anderson. A novembre ha suonato in esclusiva per la School Night di Los Angeles.
Sempre a febbraio, Karin Ann ha presentato "she", il primo brano estratto dall’album “Through the Telescope”, che ha ricevuto il plauso di NME, The Line of Best Fit e si è guadagnato un posto nella playlist #nowwatching di Ones to Watch.
Ha inoltre ottenuto il supporto di BBC Radio 1 (Regno Unito) ed è stata pubblicata su Vogue, Vanity Fair, Bild ed Elle.
Lo scorso autunno, Karin Ann ha pubblicato 2 video video in collaborazione con il duo di registi americani Tusk, con Ashley Moore e Gus Kenworthy. La prima parte era abbinata al singolo di Karin Ann "a stranger with my face", mentre la seconda era abbinata al suo singolo "favorite star".  Il video di "a stranger with my face" è stato premiato in diversi festival cinematografici, vincendo il premio come miglior video musicale al 2023 New York Tri-State Film Festival e al Top Shorts Film Festival. Ha inoltre ricevuto una menzione d'onore ai Los Angeles Film Awards ed è stato scelto per la categoria Short Film al 2023 Los Angeles City Of Angels Women's Film Festival. Inoltre, è stato nominato semifinalista ai Cannes Indie Shorts Awards.
Ora l'artista si appresta a debuttare al prestigioso SXSW Film & TV Festival in USA e in alcuni spettacoli al Sofar Sounds, live Music & Concerts in primavera in alcune città statunitensi.
Non avrebbe potuto essere altrimenti.
Karin Ann infatti dimostra una padronanza di vari stili musicali e un forte approccio nell'affrontare i temi complessi dell'amore, dell'identità e della salute mentale. Prodotto in collaborazione con Benjamin Lazar Davis e Will Graefe degli Okkervil River, “Through the Telescope” mette in mostra la versatilità di Karin Ann, che passa dal folk e dal rock frizzante alla disco gotica e ispirandosi tra gli altri a Mazzy Star, Stevie Nicks e Hozier.
"Ho sempre creduto che il potere della musica possa mettere in contatto le persone, così, mentre l’album “Through the Telescope” si immerge nelle profondità delle mie emozioni ed esperienze, non amo sezionare troppo le mie canzoni. Piuttosto, le scrivo con l'obiettivo che ogni ascoltatore trovi la propria connessione e il proprio significato. Collaborare con Benjamin Lazar Davis e Will Graefe degli Okkervil River a questo disco è stato per me un vero e proprio cambio di rotta, le nostre energie sono entrate in sintonia e abbiamo creato qualcosa di cui sono davvero orgogliosa" afferma Karin Ann.
La musica di Karin Ann affronta i temi dell'uguaglianza di genere, della salute mentale e dei diritti umani, esplorando le lotte interiori dei giovani, come l'amore giovanile, le relazioni tossiche e le insicurezze. L'artista parla anche della sua esperienza di donna queer cresciuta in Slovacchia. Inizialmente attratta dall'arte come meccanismo di difesa dall'ADHD, (Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività) Karin Ann si è dedicata all'arte e al graphic design fino a quando un infortunio alla mano l'ha costretta a ritirarsi dalla scuola d'arte. Ispirata da Grace VanderWaal, ha trovato la sua strada scrivendo canzoni con il suo ukulele,
Karin Ann ha iniziato il suo percorso musicale sulla scena alt-pop all'età di 14 anni. Riconosciuta come "Scoperta dell'anno" ai Czech Republic Music Awards, Karin Ann è anche apparsa su un cartellone di Times Square come parte dell'EQUAL Music Program di Spotify e nel 2021 ha vinto il premio per il miglior video musicale ai Munich Music Awards. Ha suonato con LP (Laura Pergolizzi), Imagine Dragons, Alfie Templeman e My Chemical Romance,
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sempreilmeglio · 2 months
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La 21enne artista slovacca, Karin Ann, annuncia il suo primo album
“Through the Telescope”
In uscita il 10 maggio, l’album esplora i temi dell'amore, l'identità e la salute mentale
Oggi 22 marzo in uscita il secondo singolo del 2024 “false gold” tratto dal disco d’4esordio imminente
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La giovanissima artista slovacca Karin Ann debutta sulla scena musicale mondiale con il suo primo album, Through the Telescope, in uscita il 10 maggio.
Il secondo singolo estratto dall'album di debutto, "false gold" risuona come una potente riflessione sulle relazioni rimpiante e sulla sfida alla scoperta di sé, e offre un assaggio dell'esplorazione sonora e del lirismo introspettivo di Karin Ann.
L’arrivo del suo nuovo disco è stato costellato nei mesi scorsi da grandi riscontri da parte dei media, oltre che dall’ambiente della moda e del cinema che l’hanno portata a partecipare ad eventi di grande valore.
Il mese scorso, Karin Ann ha fatto il suo debutto alla settimana della moda di New York, dove si è esibita in showcase presso César Galindo e Frederick Anderson. A novembre ha suonato in esclusiva per la School Night di Los Angeles.
Sempre a febbraio, Karin Ann ha presentato "she", il primo brano estratto dall’album “Through the Telescope”, che ha ricevuto il plauso di NME, The Line of Best Fit e si è guadagnato un posto nella playlist #nowwatching di Ones to Watch.
Ha inoltre ottenuto il supporto di BBC Radio 1 (Regno Unito) ed è stata pubblicata su Vogue, Vanity Fair, Bild ed Elle.
Lo scorso autunno, Karin Ann ha pubblicato 2 video video in collaborazione con il duo di registi americani Tusk, con Ashley Moore e Gus Kenworthy. La prima parte era abbinata al singolo di Karin Ann "a stranger with my face", mentre la seconda era abbinata al suo singolo "favorite star".  Il video di "a stranger with my face" è stato premiato in diversi festival cinematografici, vincendo il premio come miglior video musicale al 2023 New York Tri-State Film Festival e al Top Shorts Film Festival. Ha inoltre ricevuto una menzione d'onore ai Los Angeles Film Awards ed è stato scelto per la categoria Short Film al 2023 Los Angeles City Of Angels Women's Film Festival. Inoltre, è stato nominato semifinalista ai Cannes Indie Shorts Awards.
Ora l'artista si appresta a debuttare al prestigioso SXSW Film & TV Festival in USA e in alcuni spettacoli al Sofar Sounds, live Music & Concerts in primavera in alcune città statunitensi.
Non avrebbe potuto essere altrimenti.
Karin Ann infatti dimostra una padronanza di vari stili musicali e un forte approccio nell'affrontare i temi complessi dell'amore, dell'identità e della salute mentale. Prodotto in collaborazione con Benjamin Lazar Davis e Will Graefe degli Okkervil River, “Through the Telescope” mette in mostra la versatilità di Karin Ann, che passa dal folk e dal rock frizzante alla disco gotica e ispirandosi tra gli altri a Mazzy Star, Stevie Nicks e Hozier.
"Ho sempre creduto che il potere della musica possa mettere in contatto le persone, così, mentre l’album “Through the Telescope” si immerge nelle profondità delle mie emozioni ed esperienze, non amo sezionare troppo le mie canzoni. Piuttosto, le scrivo con l'obiettivo che ogni ascoltatore trovi la propria connessione e il proprio significato. Collaborare con Benjamin Lazar Davis e Will Graefe degli Okkervil River a questo disco è stato per me un vero e proprio cambio di rotta, le nostre energie sono entrate in sintonia e abbiamo creato qualcosa di cui sono davvero orgogliosa" afferma Karin Ann.
La musica di Karin Ann affronta i temi dell'uguaglianza di genere, della salute mentale e dei diritti umani, esplorando le lotte interiori dei giovani, come l'amore giovanile, le relazioni tossiche e le insicurezze. L'artista parla anche della sua esperienza di donna queer cresciuta in Slovacchia. Inizialmente attratta dall'arte come meccanismo di difesa dall'ADHD, (Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività) Karin Ann si è dedicata all'arte e al graphic design fino a quando un infortunio alla mano l'ha costretta a ritirarsi dalla scuola d'arte. Ispirata da Grace VanderWaal, ha trovato la sua strada scrivendo canzoni con il suo ukulele,
Karin Ann ha iniziato il suo percorso musicale sulla scena alt-pop all'età di 14 anni. Riconosciuta come "Scoperta dell'anno" ai Czech Republic Music Awards, Karin Ann è anche apparsa su un cartellone di Times Square come parte dell'EQUAL Music Program di Spotify e nel 2021 ha vinto il premio per il miglior video musicale ai Munich Music Awards. Ha suonato con LP (Laura Pergolizzi), Imagine Dragons, Alfie Templeman e My Chemical Romance,
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César Cui - La Mer: Oceano Nox ·
Jean Bermes · Denis Ivanov
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opera-ghosts · 1 year
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OTD in Music History: Composer, conductor, orchestrator, arranger, pianist, pedagogue, and cultural icon Mily Balakirev (1837 - 1910) is born in Russia. In the late 1850s and early 1860s, Balakirev brought together the composers now known as "The Mighty Handful" or "The Mighty Five," which included Alexander Borodin (1833 - 1887), César Cui (1935 - 1918), Modest Mussorgsky (1839 - 1881), and Nikolai Rimsky-Korsakov (1844 - 1908). For several years, Balakirev, at that time the only professional musician in the group, served as its de facto leader -- imparting to the rest of his budding compatriots a musical philosophy consciously predicated on a novel sense of Russian Nationalism which continued to underlie their thinking long after he himself subsequently left the group in 1871. While his methods could frequently be dictatorial, the results were undeniable: Under his stern guidance, "The Mighty Five" produced a number of works which established its members' reputations, both individually and as a group. Balakirev also notably performed a similar function for Pyotr Tchaikovsky (1840 - 1893) on two separate occasions during Tchaikovsky's career – in 1868–69 (with the fantasy-overture "Romeo and Juliet") and in 1882–85 (with the "Manfred Symphony"). As a composer, Balakirev himself worked very slowly, and he frequently took many years to complete his own major works (by which time they were generally deemed to be "old fashioned" and received rather coolly by the public). The notable exception to this unfortunate pattern was his oriental fantasy "Islamey" for solo piano, which Balakirev composed quickly in a burst of inspiration and which proved to be an immediate and enduring hit with virtuoso pianists. PICTURED: A handwritten letter by Balakirev, dated to the year before his death and regarding various medical matters.
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clamarcap · 1 year
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Andante non troppo
César Cui (1835 - 13 marzo 1918): Sonata in re maggiore per violino e pianoforte op. 84 (1860-70). Peter Sheppard, violino; Aaron Shorr, pianoforte. Allegro Andante non troppo [5:51] Allegro [10:35]
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carmenvicinanza · 14 days
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Sandra Hüller
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Sandra Hüller è l’attrice tedesca più celebrata degli ultimi anni.
Talentuosa e intensa, algida e marziale, riesce a trasformare i personaggi che interpreta in figure centrali anche quando non lo sono.
Ha vinto l’Orso d’argento al Festival di Berlino, il Premio César e due European Film Awards come migliore attrice.
Nel 2023 è stata in concorso a Cannes con due film, Anatomia di una caduta, che ha vinto la Palma d’Oro e La zona d’interesse che ha vinto il Grand Prix della Giuria. Non era mai successo prima che le pellicole vincitrici dei due massimi premi avessero la stessa interprete, lei, per l’appunto.
Per Anatomia di una caduta, vincitore del Golden Globe 2024 come Miglior Film Straniero, che le è valso il premio César come Miglior Attrice e il secondo European Film Award, è stata anche candidata al Premio Oscar come miglior attrice protagonista, ai Golden Globe, Critics Choice Award e ai BAFTA. La zona d’interesse le ha portato la seconda candidatura ai BAFTA.
Più volte decretata attrice dell’anno da varie riviste specializzate, è molto apprezzata anche come attrice teatrale.
Nata il 30 aprile 1978 a Suhl, in Turingia, è cresciuta a Friedrichroda durante la Repubblica Democratica Tedesca, in una famiglia di insegnanti.
Ha iniziato a frequentare corsi e laboratori teatrali quando era ancora a scuola.
A 17 anni si è trasferita a Berlino per studiare recitazione, diplomandosi all’Accademia d’arte drammatica Ernst Busch nel 2000.
Ha mosso i suoi primi passi a teatro, prima in compagnie regionali e poi in Svizzera, dove nel 2002 è entrata a far parte della compagnia del Theater Basel.
Nel 2006 ha debuttato al cinema nel ruolo di Michaela Klingler in Requiem di Hans-Christian Schmid, che le ha portato l’Orso d’Argento per la miglior attrice. 
Nel 2008 è stata nel cast di Anonyma – Eine Frau in Berlin di Max Färberböck, a cui sono seguiti Amour fou (2014) di Jessica Hausner e Vi presento Toni Erdmann (2016) di Maren Ade, con cui si è aggiudicata l’European Film Award come miglior attrice.
Dopo essere stata la protagonista del film romantico Un valzer tra gli scaffali di Thomas Stuber (2018), l’anno successivo è stata diretta dalla regista Justine Triet in Sibyl – Labirinti di donna e da Alice Winocour in Proxima, a cui sono seguiti, I’m Your Man (2021) di Maria Schrader e Monaco – Sull’orlo della guerra (2021) di Christian Schwochow, ma soprattutto l’inglese La zona d’interesse di Jonathan Glazer, per il quale è stata candidata a un BAFTA come miglior attrice non protagonista.
Nel 2020 ha anche inciso un disco dal titolo Be Your Own Prince con Daniel Freitag.
Il 2023 è stato l’anno della sua consacrazione internazionale affrontando tre ruoli completamente diversi.
Nel giro di un anno si è presentata sul grande schermo in tre ruoli completamente diversi in Sissi & I, Anatomia di una caduta e La zona d’interesse. Nel primo film, interpreta la contessa Irma a Corfù, che affianca l’imperatrice Sissi e se ne innamora. In Anatomia di una caduta di Justine Triet, vivisezione di un matrimonio in crisi, è una scrittrice di successo in posizione sovrastante rispetto al marito, coinvolta nella sua morte. Ne La zona d’interesse, di Jonathan Glazer, è Hedwig Hensel, l’algida moglie del comandante di Auschwitz Rudolf Höss, che vive con la famiglia accanto al lager, di cui si ha percezione mentre lei cura le piante del proprio giardino, restando ossessivamente concentrata su di sé, sulla propria vita, su un idillio borghese e le relative aspettative, incurante di tutto ciò che le accade attorno.
Sandra Hüller è un’attrice magistrale, con la grande capacità di raccontare tutte le sfumature dei personaggi che affronta e recitare oltre che in tedesco, anche in inglese e francese.
Nonostante i successi internazionali, conduce una vita normale nel suo paese d’origine, esibendosi a teatro e provando a vivere lontano dai riflettori.
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bethereorbedquare · 2 months
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La 21enne artista slovacca, Karin Ann, annuncia il suo primo album
“Through the Telescope”
In uscita il 10 maggio, l’album esplora i temi dell'amore, l'identità e la salute mentale
Oggi 22 marzo in uscita il secondo singolo del 2024 “false gold” tratto dal disco d’4esordio imminente
Ascolta il brano “false gold: https://pias.ffm.to/mayvnvr
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La giovanissima artista slovacca Karin Ann debutta sulla scena musicale mondiale con il suo primo album, Through the Telescope, in uscita il 10 maggio.
Il secondo singolo estratto dall'album di debutto, "false gold" risuona come una potente riflessione sulle relazioni rimpiante e sulla sfida alla scoperta di sé, e offre un assaggio dell'esplorazione sonora e del lirismo introspettivo di Karin Ann.
L’arrivo del suo nuovo disco è stato costellato nei mesi scorsi da grandi riscontri da parte dei media, oltre che dall’ambiente della moda e del cinema che l’hanno portata a partecipare ad eventi di grande valore.
Il mese scorso, Karin Ann ha fatto il suo debutto alla settimana della moda di New York, dove si è esibita in showcase presso César Galindo e Frederick Anderson. A novembre ha suonato in esclusiva per la School Night di Los Angeles.
Sempre a febbraio, Karin Ann ha presentato "she", il primo brano estratto dall’album “Through the Telescope”, che ha ricevuto il plauso di NME, The Line of Best Fit e si è guadagnato un posto nella playlist #nowwatching di Ones to Watch.
Ha inoltre ottenuto il supporto di BBC Radio 1 (Regno Unito) ed è stata pubblicata su Vogue, Vanity Fair, Bild ed Elle.
Lo scorso autunno, Karin Ann ha pubblicato 2 video video in collaborazione con il duo di registi americani Tusk, con Ashley Moore e Gus Kenworthy. La prima parte era abbinata al singolo di Karin Ann "a stranger with my face", mentre la seconda era abbinata al suo singolo "favorite star".  Il video di "a stranger with my face" è stato premiato in diversi festival cinematografici, vincendo il premio come miglior video musicale al 2023 New York Tri-State Film Festival e al Top Shorts Film Festival. Ha inoltre ricevuto una menzione d'onore ai Los Angeles Film Awards ed è stato scelto per la categoria Short Film al 2023 Los Angeles City Of Angels Women's Film Festival. Inoltre, è stato nominato semifinalista ai Cannes Indie Shorts Awards.
Ora l'artista si appresta a debuttare al prestigioso SXSW Film & TV Festival in USA e in alcuni spettacoli al Sofar Sounds, live Music & Concerts in primavera in alcune città statunitensi.
Non avrebbe potuto essere altrimenti.
Karin Ann infatti dimostra una padronanza di vari stili musicali e un forte approccio nell'affrontare i temi complessi dell'amore, dell'identità e della salute mentale. Prodotto in collaborazione con Benjamin Lazar Davis e Will Graefe degli Okkervil River, “Through the Telescope” mette in mostra la versatilità di Karin Ann, che passa dal folk e dal rock frizzante alla disco gotica e ispirandosi tra gli altri a Mazzy Star, Stevie Nicks e Hozier.
"Ho sempre creduto che il potere della musica possa mettere in contatto le persone, così, mentre l’album “Through the Telescope” si immerge nelle profondità delle mie emozioni ed esperienze, non amo sezionare troppo le mie canzoni. Piuttosto, le scrivo con l'obiettivo che ogni ascoltatore trovi la propria connessione e il proprio significato. Collaborare con Benjamin Lazar Davis e Will Graefe degli Okkervil River a questo disco è stato per me un vero e proprio cambio di rotta, le nostre energie sono entrate in sintonia e abbiamo creato qualcosa di cui sono davvero orgogliosa" afferma Karin Ann.
La musica di Karin Ann affronta i temi dell'uguaglianza di genere, della salute mentale e dei diritti umani, esplorando le lotte interiori dei giovani, come l'amore giovanile, le relazioni tossiche e le insicurezze. L'artista parla anche della sua esperienza di donna queer cresciuta in Slovacchia. Inizialmente attratta dall'arte come meccanismo di difesa dall'ADHD, (Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività) Karin Ann si è dedicata all'arte e al graphic design fino a quando un infortunio alla mano l'ha costretta a ritirarsi dalla scuola d'arte. Ispirata da Grace VanderWaal, ha trovato la sua strada scrivendo canzoni con il suo ukulele,
Karin Ann ha iniziato il suo percorso musicale sulla scena alt-pop all'età di 14 anni. Riconosciuta come "Scoperta dell'anno" ai Czech Republic Music Awards, Karin Ann è anche apparsa su un cartellone di Times Square come parte dell'EQUAL Music Program di Spotify e nel 2021 ha vinto il premio per il miglior video musicale ai Munich Music Awards. Ha suonato con LP (Laura Pergolizzi), Imagine Dragons, Alfie Templeman e My Chemical Romance,
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