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#Armi chimiche
A Torino la mostra coloniale “Africa. Le collezioni dimenticate”. Approssimativa, incompleta e piena di errori
A Palazzo Reale di Torino ha inaugurato “Africa. Le collezioni dimenticate” una “mostra che affronta il tema della colonizzazione italiana dell’Africa”. Almeno così dice il pannello introduttivo nella prima delle Sale Chiablese. “Non una mostra d’arte – afferma la direttrice Pagella – ma una mostra di storia”. Esposizione caratterizzata da errori grossolani, dimenticanze volute e omissioni…
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sauolasa · 1 year
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La Russia potrebbe usare armi chimiche in Ucraina, secondo un esperto
Un esperto britannico spiega come non sia possibile escludere che Mosca decida di utilizzare armi chimiche nel conflitto in Ucraina
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arcobalengo · 8 months
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🇬🇧🇷🇺 I media britannici annunciano la minaccia di una terza guerra mondiale a causa di un recente attacco informatico da parte di hacker russi.
L'Independent ha descritto gli attacchi come "spietati", in quanto gli hacker si sono impossessati di informazioni top-secret sulle strutture militari del Paese, tra cui i dati della base sottomarina nucleare HMNB sulla costa occidentale della Scozia e del laboratorio di armi chimiche di Porton Down.
Gli hacker hanno attaccato i server di Zaun, un'azienda che fornisce servizi di sicurezza informatica, anche alle agenzie governative. La notizia è stata riportata dal sito web del Daily Mirror. L'azienda riferisce che è stato rubato il 74% di tutti i dati archiviati da Zaun. Secondo la dichiarazione ufficiale di Zaun, l'attacco informatico contro l'azienda è stato effettuato il 5-6 agosto da LockBit tramite un "PC Windows 7 non protetto".
❗️ La responsabilità dell'attacco è stata attribuita al gruppo di hacker russo LockBit.  
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Se usi un PC con Windows 7, il criminale sei tu non gli hacker
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curiositasmundi · 2 years
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"L'unico errore di Mussolini fu quello di allearsi con Hitler"
E la marcia su Roma. E l'assalto di Palazzo d'Accursio. E l'olio di ricino. E il confino per oppositori politici, intellettuali, slavi e omosessuali. E lo squadrismo. E le redazioni dei giornali date alle fiamme. E la soppressione della libertà di stampa. E il certificato di "buona condotta politica" per potersi iscrivere all'Ordine dei giornalisti. E le leggi razziali. E i campi di concentramento. E la deportazione degli ebrei. E le spedizioni contro le camere del lavoro, le case del popolo e le leghe agrarie. E l'assassinio di Giacomo Matteotti. E l'omicidio dei Fratelli Rosselli. E la prigionia di Antonio Gramsci. E i pestaggi su Piero Gobetti e Giovanni Amendola. E la persecuzione di militanti, parlamentari, dirigenti comunisti, socialisti, azionisti, popolari, repubblicani, liberali. E l'istituzione del Tribunale speciale per la difesa dello Stato. E l'introduzione della pena di morte per gli oppositori politici. E il progetto totalitarista. E il controllo dei testi scolastici. E il giuramento di fedeltà al regime imposto agli insegnanti. E l'abolizione dei sindacati. E l'abolizione del diritto di sciopero. E la soppressione del Parlamento. E l'eliminazione dei partiti politici (eccetto uno). E la Camera dei fasci e delle corporazioni. E il Gran Consiglio del fascismo. E l'invasione della Grecia. E l'invasione dell'Albania. E l'invasione della Jugoslavia. E l'uso delle armi chimiche in Etiopia. E i 12.000 cirenaici giustiziati. E i 30.000 civili bruciati vivi, impiccati, ammazzati di botte, fucilati nel massacro di Addis Abeba. E la deportazione nei campi di concentramento di migliaia e migliaia di libici, eritrei, somali, etiopi. E l'eccidio dei fratelli Cervi. E 'eccidio di Sant'Anna..
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scogito · 1 year
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Documentario di History channel, "Non è possibile! La guerra del clima", illustra il tema delle armi meteorologiche (H.A.A.R.P., scie chimiche, ordigni ad energia diretta) per il controllo delle nazioni, nell'ambito di criminali piani di tipo strategico. La produzione si basa su autorevoli fonti scientifiche e su documenti declassificati: lo scienziato Nick Begich, i ricercatori indipendenti Jerry Smith e William Thomas, l'ex esponente del Ministero della difesa britannico, Nick Pope, il giornalista dell'aviazione militare, Mark Farmer, spiegano come e con quali obiettivi i militari influiscono sui fenomeni geo-fisici, causando siccità, alluvioni e terremoti.
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In mezzo a esperimenti di vario tipo ci sono i terrestri usati e consumati in modalità cavia.
Non solo da due anni fa.
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Tutto questo ha come base di funzionamento energia e vibrazioni. Ciò che non si vede e che per la maggioranza sono tutte cazzate.
Il problema di questo mondo è che chi comanda lo fa proprio attraverso "queste cazzate".
Ci sono pietre e cristalli che interagiscono con i campi energetici, mutando drasticamente quello delle persone. E non sempre apportano benefici, anzi c'è gente che ha visto andare in malora la sua vita dall'oggi al domani.
Mica si parla di chissà che impianti!
Eppure si tratta sempre e solo di interazioni energetiche.
Figuriamoci una manipolazione di tale portata che cosa produce.
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raffaeleitlodeo · 1 year
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Riflessione breve: Tra il 3 e il 4 febbraio in Ohio si è verificato il deragliamento di un treno carico di sostanze chimiche. I rilevamenti governativi rilevano contaminazioni sotto i livelli di guardia; quelli indipendenti (di università USA) valori superiori. In rete potete trovare il video inquietante del Senatore Vance (link nei commenti). Sono morti oltre 40.000 animali. Suolo e falde acquifere sono contaminate. Gli effetti sulla salute dei residenti saranno visibili tra anni, forse generazioni. Il governo cinese l'ha definita "Chernobyl USA" (non credo ci faranno una serie tv, loro). L'overdose da oppioidi uccide oltre 50.000 statunitensi all'anno. Studi del 2006 indicano che negli USA il 12% dei ragazzi ha utilizzato almeno una volta farmaci non a scopo medico. Tra i 12 e i 25 anni il 35% degli intervistati ha detto di aver utilizzato un farmaco psicoattivo, il 31% di farlo in modo improprio. Il debito pubblico è al 129% del PIL (un mostro). Il 39% delle famiglie possiede un'arma da fuoco; all'interno dei confini ci sono più armi da fuoco che cittadini. Il 13,4% dei cittadini è obeso, il 9% è gravemente obeso (con ciò che ne deriva in salute e giustizia sociale in un paese a sanità privata). Delle ultime 5 elezioni, 2 sono state contestate (una con assalto a Capitol Hill). L'attuale presidente e lo sfidante alle ultime elezioni sono indagati da un procuratore speciale. ... Ma state tranquilli, La Repubblica e La7 sono tre anni che dicono che Putin sta per morire di cancro ed "è sempre più solo"!
Gabriele Germani, Facebook
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RICOMPENSA! Fino a 5 milioni di dollari per informazioni sul terrorista ISIS ABU ALI AL-TUNISI, specializzato nella produzione di armi chimiche ed esplosivi. Sai dove si nasconde?
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pedrop61 · 1 year
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Vaccino Covid-19. Chi l’ha fatto non ha tenuto conto 1) della estrema mutazione del virus anche se si sa che un virus ad RNA produce 80 “ Quasi specie “ per ogni replicazione, 2) che le Spike sono proteine dannose e responsabili delle trombosi con cui anche la povera Camilla Canepa , e non solo lei, ha dovuto fare tragicamente i conti, 3) che non sappiamo per quanto tempo i ribosomi producono le famigerate Spike, 4) in che misura gli Adiuvanti introdotti nei vaccini influiscono nello scatenare infiammazioni che si aggiungono a quelle delle Spike responsabili di miocarditi e di disturbi della conduzione cardiaca a loro volta responsabili di fibrillazioni ventricolari e quindi morti improvvise, 4) che ruolo questi vaccini avranno sul genoma, 5) che implicazioni avranno sul sistema immunitario che risulta sia sbilanciato per trasferimento di anticorpi dall’immunità naturale ( anch’essa fondamentale nel proteggerci) a quella vaccinale sia per stress del sistema. Sono domande serie che ciascuno dovrebbe porsi. Una cosa comunque è certa: questi non sono vaccini ( infatti non preservano dall’infezione) ma farmaci coperti da segreto militare. E cosa può essere coperto da segreto militare? Anche un farmaco ? Si , se fa parte di quelle armi biologiche che insieme a quelle chimiche, radiologiche e nucleari rappresentano le armi di distruzione di massa. Deduzione dopo deduzione si arriva allora alla domanda: quale potenza militare può imporre il segreto militare? Ovviamente quella che ha prodotto tale arma. Pfizer , Moderna o genericamente Big Pharma? No, loro possono imporre solo un segreto industriale. Ma sono comunque in stretto rapporto avendo fornito i loro laboratori ai vertici dell’ Intelligence militare di quel Paese per produrre su scala mondiale questo misterioso farmaco dove per farmaco si intende qualsiasi sostanza in grado di determinare variazioni se introdotta in un organismo vivente.
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aitan · 1 year
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[...] È molto più comodo spostare il male fuori di noi e dare alla crudeltà un connotato etnico (i turchi, i tedeschi, gli inglesi, i mongoli, i russi, i russi, gli americani) che accettare che ci disumanizziamo anche noi, quando imbracciamo un fucile o applaudiamo alle fucilate di una delle parti in conflitto esecrando, al tempo stesso, i colpi e le bombe dell'altra.
[...] La guerra sospende il senso della realtà e offusca la ragione. La guerra distrugge ogni cosa e annichilisce tutto quello che fa dell'uomo un uomo.
Le armi dovrebbero diventare un tabù; i conflitti li dovrebbero risolvere i politici o i popoli, sui campi di calcio, nelle scelte degli acquisti e nei festival internazionali delle canzoni.
E i popoli invasi si dovrebbero armare di pernacchie, boicottaggi, forbici per tagliare i fili della corrente, chiavi idrauliche e chiodi per bucare le ruote all'invasore; non di fucili, mitra, bazooka, carri armati, granate, bombe a grappolo, armi chimiche, missili balistici, bombe atomiche, testate nucleari e clave. [...]
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Tratto da "Con la divisa di un altro colore"
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superfuji · 1 year
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Uno sguardo sintetico e quanto possibile de-ideologizzato ci mostra quanto segue:
• una presenza pervasiva di basi militari statunitensi, motivata da ragioni economiche (petrolio e gas), politiche (contenere l’influenza delle altre Grandi Potenze e tener a bada le nazioni ostili o giudicate tali da Israele), imperialistiche (tutelare i profitti delle corporations/industria militare e il ruolo egemonico del dollaro), geostrategiche (l’ostilità verso ogni nazione resistente alla sottomissione). Tali finalità interagiscono tra loro sommandosi agli obiettivi della teoria del caos (dividere amici e nemici, alimentare ovunque tensioni e conflitti, neutralizzare i contender states e via dicendo, allo scopo di perpetuare il dominio unilaterale sul mondo); tale ipertrofia espansionista (generata da quel messianismo neotestamentario che dato vita alla sola nazione indispensabile al mondo, secondo la patologia lessicale di W. Clinton, 1999) costituisce uno dei principali fattori di instabilità nella regione;
• l’irrisolta questione palestinese resta centrale. Con diversa modulazione, per tutti quei paesi e popoli, arabi, turchi, curdi, iraniani e altri ancora, essa è motivo di cupo risentimento verso l’Occidente (soprattutto gli Stati Uniti, grandi protettori di Israele, e in misura minore le nazioni ex-coloniali, Francia e Regno Unito, complici attive o silenti, a seconda dei momenti);
• Israele, innesto storico imposto nel XX secolo dalle grandi potenze, è oggi una realtà politica imprescindibile. Circondato da nazioni diffidenti e ostili, lo Stato Ebraico è tema di politica interna non solo estera negli Usa, e attraverso le potenti lobby pro-israeliane esercita una forte influenza negli Stati Uniti sul piano politico, economico, mediatico, accademico e via dicendo. In conflitto sistemico con il mondo arabo, Israele guarda alla questione palestinese solo in termini di rapporti di forza, avendo da tempo abbandonato l’opzione dei due stati, la sola che potrebbe aprire qualche spiraglio. Inadempiente verso numerose Risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite nei riguardi dei palestinesi, Israele è il solo paese della regione in possesso di armi nucleari (persino con capacità di secondo colpo, tramite i sottomarini armati di testate) e non aderente al Trattato di Non Proliferazione Nucleare. Israele è inoltre tra i pochissimi paesi al mondo a non aver ratificato né la Convenzione Internazionale sulle Armi Chimiche né quella sulle Armi Biologiche;
• le ricorrenti esplosioni di rabbia (Gaza una prigione a cielo aperto, espropriazioni, soprusi e discriminazioni nel resto del paese) costituiscono fattori di perenne instabilità. Un’ipotetica apertura verso la soluzione dei due stati presuppone l’avvio di un percorso di riappacificazione storica con il mondo arabo-mussulmano, che per ora non è alle viste;
• solo l’intervento russo iniziato nell’autunno 2015 ha consentito di sconfiggere lo Stato Islamico (Isis), seppure non del tutto. Si fa fatica a immaginare che il più grande esercito del mondo non sia stato in grado di farlo per suo conto. Del resto, non era quello il principale obiettivo degli Stati Uniti, che miravano alla destabilizzazione della Siria e alla cacciata di Bashar al-Assad, per le ragioni sopra indicate, pur essendo costui nemico di Israele, ma come suo padre Hafiz un nemico ideale, quieto e rassegnato;
• tutti sulla carta hanno combattuto l’Isis (Iraq-Siria Islamic State), figlio della guerra illegittima Usa-UK contro Saddam, ma insieme agli Stati Uniti, anche Turchia, Arabia Saudita/monarchie del Golfo hanno mirato soprattutto a distruggere la Siria, indebolire Hezbollah e contenere la cosiddetta espansione iraniana, sebbene la presenza iraniana in Siria sia invero limitata in mezzi e uomini. Seguaci e armi dell’Isis sono una derivata dell’esercito di Saddam allo sbando, cui si è associata la cosiddetta opposizione siriana moderata, sin dall’inizio finanziata e armata dagli Stati Uniti. La disfatta del Califfato inizia con l’arrivo delle truppe russe, legittimamente chiamate dal presidente siriano al-Assad, come del resto quelle iraniane e di Hezbollah;
• per la Turchia la lotta contro l’Isis è stata sempre subordinata alle sue priorità, la disfatta dei curdi siriani, giudicati una minaccia esistenziale per il panturchismo neo-ottomano in ritardo con la storia, alla luce dell’arretratezza politica e culturale di una dirigenza, quella turca, incapace di riconoscere agibilità politica ai propri cittadini di etnia curda, che superano il 25 per cento della popolazione;
• la Siria è stata invasa ed è tuttora occupata da soldati turchi e statunitensi (mercenari o regolari cambia poco), in plateale violazione del diritto internazionale. Il suo presidente (il giudizio etico sulla persona, che resta un dittatore, non ha qui alcuna rilevanza) è pienamente legittimato secondo il diritto internazionale a recuperare il controllo del territorio nazionale contro invasori e rivoltosi: Isis, turchi, statunitensi (britannici, francesi e altri, comunque camuffati), ciascuno con una propria agenda;
• l’Unione Europea (Ue) – costola afona dell’impero Usa, governata da una tecnocrazia non elettiva al servizio delle oligarchie globaliste – non è un soggetto politico indipendente, ma solo un protettorato statunitense, e dunque svolge un ruolo irrilevante. L’Italia, eterno vaso di coccio, per dirla con il grande scrittore milanese, e anch’essa da tempo desovranizzata, è sistematicamente asservita a interessi altrui, nonostante la sua centralità mediterranea di straordinario valore strategico;
• una lunga lista di endemiche violazioni di diritti umani e/o del diritto internazionale da parte statunitense (tra le recenti, la vicenda Assange, le prigioni extragiudiziarie di Guantánamo e Abu Ghraib, extraordinary renditions, le guerre illegittime in Iraq, Libia, Serbia, etc.) e la pratica del doppio standard (i dittatori si dividono tra amici e nemici) hanno da tempo tolto alla potenza egemone ogni credibilità;
• diversi popoli sono privi di patria: palestinesi e curdi certo, ma anche baluci (divisi tra Iran e Pakistan), Lori e Qashqai (in Iran) e altri ancora. Tutti insieme formano un’insidiosa pentola a pressione, un fuoco che arde sotto la cenere e causa ovunque instabilità in un contesto di repressione e povertà diffuse;
• il fattore R-Religione (sunniti, sciiti, zaiditi, ismaeliti, alawiti, aleviti, drusi cristiani, ebrei e altri) è ovunque centrale (Libano, Siria, Iran, Arabia Saudita, Bahrein, Egitto e … Israele). Contrasti e privilegi delle gerarchie religiose si sommano a quelli dei ceti laici dominanti. Sia nel mondo islamico (in misura minore anche in Israele) la separazione tra Stato e Religione è tuttora un tema irrisolto;
• mentre non è immaginabile un attacco dell’Iran contro Israele o Stati Uniti (il divario di fuoco è incolmabile e gli iraniani saranno radicali ma non suicidi), non si può invece escludere il contrario, un evento che sarebbe illegittimo per il diritto internazionale e foriero di conseguenze devastanti per il mondo intero.
Iran e Vicino Oriente: rompicapo regionale e grandi potenze
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abr · 2 years
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Il primo grande errore compiuto dall’amministrazione di Joe Biden (...): il ritiro dall’Afghanistan dell’agosto 2021. (...) Aver lasciato il territorio in quel modo è stato un duro colpo per l’immagine della tutela dei diritti umani nel mondo, tema che si aggancia (...) alla questione Arabia Saudita. Riad rappresenta un dilemma per gli Usa (...): l’Arabia Saudita è di fondamentale importanza per la sicurezza americana (ed europea), in merito alla lotta al terrorismo (all'Iran) e all’approvvigionamento energetico, ma ha delle gravi carenze sul tema dei diritti umani. (...)
La politica sul nucleare iraniano di Joe Biden è la prosecuzione di quella attuata da Barack Obama (...). (Si tratta di) errori drammatici e clamorosi (...). (Q)uelli commessi in Siria, dove non si è stoppato l’utilizzo di armi chimiche e non si è intervenuti per fermare l’ingerenza russa, anche perché non si voleva entrare in rotta di collisione con l’Iran (...). Questa scelta di Obama è stata un disastro (...).
L’Iran (...) non vuole stringere accordi leali (...) e non ha intenzione di dare garanzie, piuttosto preferisce avvicinarsi a Cina e Russia che non hanno interesse ad ostacolarne l’ambizione di costruirsi l’arma atomica. (...) Non si può permettere ad una nazione che propaga antisemitismo, invoca la distruzione dello Stato d’Israele e nega l’Olocausto di acquisire con tranquillità un’arma atomica e produrre ulteriore instabilità in Medio Oriente. (...)
l'ex ambasciatore Giulio Terzi, non una macchina del fango, su Atlantico Quotidiano via https://www.nicolaporro.it/atlanticoquotidiano/quotidiano/esteri/tutti-gli-errori-di-obama-biden-dubbi-su-scholz-e-macron-parla-giulio-terzi/
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"L'unico errore di Mussolini fu quello di allearsi con Hitler".
E la marcia su Roma;
e l'assalto di Palazzo d'Accursio;
e l'olio di ricino;
e il confino per oppositori politici, intellettuali, slavi e omosessuali;
e lo squadrismo;
e le redazioni dei giornali date alle fiamme;
e la soppressione della libertà di stampa;
e il certificato di "buona condotta politica" per potersi iscrivere all'Ordine dei giornalisti;
e le leggi razziali;
e i campi di concentramento;
e la deportazione degli ebrei;
e le spedizioni contro le camere del lavoro, le case del popolo e le leghe agrarie;
e l'assassinio di Giacomo Matteotti;
e l'omicidio dei Fratelli Rosselli;
e la prigionia di Antonio Gramsci;
e i pestaggi su Piero Gobetti e Giovanni Amendola;
e la persecuzione di militanti, parlamentari, dirigenti comunisti, socialisti, azionisti, popolari, repubblicani, liberali;
e l'istituzione del Tribunale speciale per la difesa dello Stato;
e l'introduzione della pena di morte per gli oppositori politici;
e il progetto totalitarista;
e il controllo dei testi scolastici;
e il giuramento di fedeltà al regime imposto agli insegnanti;
e l'abolizione dei sindacati;
e l'abolizione del diritto di sciopero;
e la soppressione del Parlamento;
e l'eliminazione dei partiti politici (eccetto uno);
e la Camera dei fasci e delle corporazioni;
e il Gran Consiglio del fascismo;
e l'invasione della Grecia;
e l'invasione dell'Albania;
e l'invasione della Jugoslavia;
e l'uso delle armi chimiche in Etiopia;
e i 12.000 cirenaici giustiziati;
e i 30.000 civili bruciati vivi, impiccati, ammazzati di botte, fucilati nel massacro di Addis Abeba;
e la deportazione nei campi di concentramento di migliaia e migliaia di libici, eritrei, somali, etiopi;
e la strage di Marzabotto;
e l'eccidio dei fratelli Cervi;
e l'eccidio di Sant'Anna di Stazzema;
e la Repubblica di Salò.
Se manca qualcosa fatemelo sapere che aggiorno...
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gregor-samsung · 2 months
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" Il 1° marzo 1896 un corpo di spedizione di diecimila soldati guidati dal generale Baratieri attaccò ad Adua un esercito di centoventimila etiopi guidati da Menelik. L’Italia subì una pesantissima sconfitta, lasciando sul terreno quasi cinquemila morti. Questa vittoria permise all'Etiopia di rimanere indipendente e insegnò ai popoli africani che gli invasori potevano essere sconfitti. L’Italia cercò allora di mettere le mani sulla Libia, con un corpo di spedizione italiano che sbarcò a Tripoli il 5 ottobre 1911. Ma l’invasione della Tripolitania e della Cirenaica da parte di un corpo militare di oltre centomila soldati italiani fece scattare la rivolta araba. Ne seguì una feroce repressione da parte italiana: migliaia di libici furono impiccati, fucilati, deportati. La resistenza, però, non si piegò e durò oltre vent’anni, nonostante la brutalità della repressione, soprattutto sotto la dittatura di Mussolini. Nel 1930, per ordine del Duce, per isolare i partigiani, vennero deportati dalla Cirenaica e rinchiusi in quindici campi di concentramento almeno centomila libici, in gran parte poi fucilati o impiccati. Fu impiegata anche l’aeronautica, su ordine di Mussolini, per sterminare le popolazioni ribelli, utilizzando le armi chimiche (gas asfissianti e bombe all'iprite). Nel 1931 il leader della ribellione, Omar al-Mukhtar (il “Leone del deserto”), fu individuato e catturato e, dopo un processo sommario, impiccato davanti a ventimila libici. È stata una delle più feroci repressioni coloniali, che costò la vita a oltre centomila persone. Fu allora che Mussolini, dopo aver sottomesso la Libia, decise nel 1934 di conquistare l’Etiopia. Si trattò della più grande spedizione coloniale con cinquecentomila uomini, trecentocinquanta aerei e duecentocinquanta carri armati. Più che una guerra di conquista coloniale, fu una guerra di distruzione del popolo etiope. "
Alex Zanotelli, Lettera alla tribù bianca, Feltrinelli (collana Serie Bianca); prima edizione marzo 2022. [Libro elettronico]
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zenopagliai · 2 months
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La Storia, tutta da dimenticare.
” Su Radio 24 sto ascoltando in Pod Cast gli interventi del Prof. Alessandro Barbero noto storico e brillante espositore di una Storia che forse sarebbe meglio dimenticare perchè è solo una sequela di crimini contro l’ Umanità. Stiamo celebrando da sempre uomini che furono solo degli squilibrati, degli assassini o di veri pazzi, e ogni statua eretta in loro onore a mio parere non è altro che un atto d’accusa contro costoro. “
La Storia: un incubo senza fine?
Ascoltando le riflessioni del Professor Barbero sulla Storia, un senso di profonda inquietudine mi pervade. Concordo sul fatto che la Storia non sia un racconto edificante, bensì una sequenza di crimini contro l’umanità. Guerre, genocidi, oppressioni, schiavitù: un’ininterrotta litania di orrori che macchia indelebilmente il nostro passato.
Un’inquietante sensazione di déjà-vu:
Celebriamo figure storiche che, a ben vedere, si rivelano carnefici efferati. Le loro statue, anziché celebrare la loro grandezza, dovrebbero essere moniti a perenne memoria delle loro atrocità.
La Storia come monito inascoltato:
Mi assilla un pensiero angoscioso: non impareremo mai nulla dalla Storia. Le atrocità del passato si ripetono, in forme diverse, ma con la stessa efferata brutalità. Pensiamo ai recenti conflitti in Iraq, Afghanistan, il conflitto israelo-palestinese e quello Russo-Ucraino in atto in diverse parti del mondo, alle nuove forme di schiavitù.
Un futuro di orrore:
L’umanità sembra incapace di sottrarsi a questa spirale di violenza e autodistruzione. Forse, come sosteneva Freud, siamo guidati da una pulsione di morte che ci spinge verso l’annientamento.
Un barlume di speranza?
Davanti a questa desolante prospettiva, una flebile speranza si accende: la consapevolezza. Forse, attraverso la conoscenza e la memoria, possiamo imparare dai nostri errori e costruire un futuro migliore.
Uomini nella storia che si sono mostrati i più dei criminali:
Un’impresa ardua:
Compilare una lista esaustiva dei criminali più efferati della storia è un’impresa ardua, in quanto la nozione di “crimine” è soggettiva e muta nel tempo e nello spazio. Inoltre, la valutazione di atti compiuti in epoche remote risulta complessa, necessitando di un’attenta analisi del contesto storico e sociale.
Ciononostante, alcuni nomi emergono per la gravità e l’ampiezza dei loro crimini:
Antichità:
Genghis Khan: Conquistatore mongolo, noto per la sua brutalità e le sue campagne militari che causarono la morte di milioni di persone.
Nerone: Imperatore romano, ricordato per le sue persecuzioni cristiane e per l’incendio di Roma.
Erode il Grande: Re di Giudea, responsabile del massacro degli innocenti.
Medioevo:
Attila l’Unno: Conquistatore unno, il cui flagello terrorizzò l’Europa del V secolo.
Vlad III l’Impalatore: Principe di Valacchia, noto per la sua crudeltà e le sue torture.
Ivan il Terribile: Zar di Russia, il cui regno fu segnato da repressioni e violenze.
Età Moderna:
Adolf Hitler: Leader del partito nazista, responsabile dell’Olocausto e della Seconda Guerra Mondiale.
Joseph Stalin: Dittatore sovietico, artefice di carestie, gulag e repressioni che causarono la morte di milioni di persone.
Mao Zedong: Leader cinese, responsabile del Grande Balzo in Avanti e della Rivoluzione Culturale, che causarono la morte di decine di milioni di persone.
Epoca Contemporanea:
Pol Pot: Leader dei Khmer rossi, responsabile del genocidio cambogiano.
Saddam Hussein: Dittatore iracheno, noto per la sua brutalità e per l’uso di armi chimiche contro il suo stesso popolo.
I signori della guerra africani: responsabili di guerre civili, genocidi e violazioni dei diritti umani.
Conclusione:
La Storia non è un semplice susseguirsi di eventi, ma un monito a non ripetere gli errori del passato. Un monito che, purtroppo, l’umanità sembra ignorare, incamminandosi verso un futuro di orrore e autodistruzione. Non sopporto più i film di guerra o di violenza dove si esaltano uomini che sono stati solo dei grandi CRI-MI-NA-LI. Quando vedo una loro statua che campeggia su una pubblica piazza mi viene voglia di prendere una ruspa e fare -anche se tardivamente e inutilmente- giustizia sommaria fracassandola.
I VERI EROI DA CELABRARE.
Gli eroi da celebrare non sono quelli dello Sport, dello Spettacolo, della Moda o delle Canzonette, sono i grandi inventori, i grandi scienziati e i grandi tecnologi e i grandi esploratori che hanno sollevato l’ Umanità da tante fatiche fisiche e da tante malattie, anche se si deve dire che: piaccia o no, che lo si voglia ammettere o no, non lo hanno fatto solo altruisticamente per amore degli altri, ma primariamente per il proprio venale interesse. Non poteva essere altrimenti, e va bene così !
Un appello accorato: La posta in gioco è la sopravvivenza stessa dell’umanità.
Dobbiamo svegliarci da questo incubo! Dobbiamo educare le nuove generazioni ad ammirare i veri eroi. Dobbiamo educarli alla pace, al rispetto e alla compassione, non all’ esasperata competizione, alla vittoria a tutti i costi per umiliare perfidamente e sadicamente l’avversario. Solo così potremo spezzare la catena di crimini che insanguina la nostra Storia altrimenti insanguinerà anche quella futura.
Invito ai Lettori.  Gentile lettore, commenta questo articolo perchè il parere altrui è sempre molto gradito  per fare meglio  il punto.        Se vuoi saperne di più su queste avventure nel mondo digitale, ti invito a leggere miei articoli sul questo blog: www.pittografica.it
Ricerche eseguite dal dott. Zeno Pagliai su fonti  ritenute affidabili: https://www.pittografica.it/fonte-delle-informazioni/
Non dimenticare di seguirmi sulla mia pagina: FB: www.facebook.com/pittografica Un caro salto, dr Zeno Pagliai.
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streethawk1970seregno · 3 months
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carmenvicinanza · 6 months
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Clara Immerwahr
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Sono convinta che la vita valga la pena di essere vissuta solo se si fa pieno uso delle proprie capacità e si cerca di godere di ogni tipo di esperienza che l’esistenza umana ha da offrire.
Clara Immerwahr è stata la prima donna a ottenere un dottorato in chimica in Germania, pacifista durante la Grande Guerra e attivista per i diritti delle donne in una società che considerava superflua l’educazione femminile, è stata una scienziata appassionata a cui la mentalità del tempo e un marito egocentrico e indifferente, il premio Nobel Fritz Haber, l’inventore dei gas asfissianti, hanno impedito di esprimersi appieno.
Profondamente sconvolta e in dissenso col lavoro del coniuge sulle armi chimiche, si è sparata un colpo al petto a 44 anni, spirando tra le braccia del figlio adolescente. 
Nata in una famiglia ebrea il 21 giugno 1870 a Polkendorff, vicino Breslavia, in Polonia che, ai tempi, faceva parte della Prussia orientale, è stata istruita in casa perché nel villaggio la scuola era solo per i maschi. Dopo la morte della madre, si è trasferita col padre a Breslavia e ha potuto studiare in un istituto superiore femminile, manifestando una grande passione per la chimica.
Dopo il diploma, ha provato ad accedere all’Università che all’epoca non ammetteva studentesse. Grazie alla sua tenacia e al sostegno di un padre illuminato, a partire dal 1896, ha ottenuto il permesso di frequentare dei corsi come uditrice e a superare il difficile test di selezione per accedere ai corsi postuniversitari. Il 12 dicembre 1900, è stata la prima donna in Germania a conseguire, col massimo dei voti, il dottorato in chimica.
Ha lavorato come assistente del supervisore della sua tesi, Richard Abegg, che la stimava molto e con cui ha scritto alcuni articoli scientifici. Insieme hanno pubblicato uno studio sulla dissociazione del fluoruro d’argento e uno sulle emulsioni di bromuro d’argento.
Nell’agosto del 1901 ha sposato Fritz Haber, chimico conosciuto per il suo lavoro sulla sintesi dell’ammoniaca, che ne ha sfruttato le capacità e conoscenze, trasformandola in una sorta di segretaria. Le ha fatto tradurre i suoi testi in inglese e, nonostante, fosse stata coautrice di un libro tratto dalle sue lezioni, il suo nome compare solo nella dedica.
Quando nel 1902 è diventata madre, il marito le ha intimato di mollare le sue ricerche per dedicarsi esclusivamente alle faccende domestiche e alla crescita del bambino. La donna ha iniziato a creare progetti come attivista per i diritti delle donne, tenendo un corso chiamato “Fisica e Chimica in famiglia” in diversi istituti femminili per sensibilizzare le ragazze sulle ambizioni e sul ruolo da occupare nella società, spingendole alla passione per la scienza e alla ricerca di una propria indipendenza.
Relegata al ruolo di moglie di un uomo ambizioso e concentrato esclusivamente sulla sua carriera, quando, nel 1902, è diventata madre, le sue ambizioni di ricerca sono state totalmente disilluse. Il ruolo di “consorte del professore”, con funzioni di rappresentanza e accudimento, le procurarono una profonda depressione, mentre, allo stesso tempo, decollava la carriera del marito, che aveva trovato il modo di ottenere l’ammoniaca a livello industriale.
Convinto sostenitore degli sforzi militari tedeschi, durante la prima guerra mondiale, ha ottenuto l’incarico di consulente scientifico presso il Ministero della Guerra, dove ha svolto un ruolo cruciale nella decisione di utilizzare i gas tossici sul fronte. Ha progettato e supervisionato la prima arma chimica di distruzione di massa della storia. Il 22 aprile 1915, nella cittadina belga di Ypres, i tedeschi hanno rilasciato quasi 170 tonnellate di un gas a base di cloro che colpisce i polmoni e gli occhi, causando cecità e problemi respiratori. Nell’arco di dieci minuti sono morte circa 5.000 persone.
Clara Immerwahr si è scagliata apertamente contro l’attività del marito, che definiva “una perversione degli ideali della scienza” e “un segno di barbarie, che corrompe in modo irreparabile una disciplina il cui scopo dovrebbe essere unicamente quello di elaborare e proporre nuove idee”.
Il 2 maggio 1915, quando questi è rientrato a Berlino per festeggiare il successo ottenuto in Belgio, dopo una furiosa litigata, la donna si è uccisa sparandosi un colpo al cuore con una delle pistole del marito che, il giorno dopo, è ripartito per supervisionare il primo attacco con i gas contro i russi sul fronte orientale, senza nemmeno partecipare al funerale della moglie. Prima di compiere quel gesto estremo, aveva scritto alcune lettere, andate subito distrutte, e non c’è prova che ci sia stata un’autopsia, di fatto la sua morte è avvolta nel mistero.
Tre anni dopo, nel 1918, Haber ha ricevuto il premio Nobel per la chimica per i suoi lavori sulla sintesi dell’ammoniaca.
Lo zelo nell’industria bellica lo aveva portato a produrre anche lo Zyklon, un agente fumigante che sarebbe stato usato ad Auschwitz. Ironia della sorte, essendo ebreo, non è stato risparmiato dalle leggi razziali naziste. Costretto all’esilio in Svizzera, è morto d’infarto a Basilea nel 1934.
Il loro unico figlio, Hermann Haber, è morto suicida nel 1946, alla stessa età della madre. 
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