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raffaeleitlodeo · 5 days
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E poi, in questa vicenda, c'è anche un'altra cosa che fa veramente schifo. Ed è quella dei 1.800 lordi tirata fuori da Meloni, col più becero dei populismi. Perché sì, 1.800 euro sono tanti per chi ne guadagna di meno in un mese e quindi può facilmente indignarsi per un monologo di due minuti. E vagliela a spiegare, di nuovo, la verità. E cioè che - primo - il divario eccessivo tra lavoratori poveri e lavoratori troppo pagati è proprio il risultato di chi da quarant'anni ci ripete il mantra della cosiddetta meritocrazia: cioè il mantra della destra, anche quando si annida nei partiti non di destra. Secondo - a seguito di questo dogma - nella comunicazione in generale 1.000 euro netti scarsi per un articolo che prende quasi una pagina di quotidiano firmato da uno scrittore premio Strega che ha venduto centinaia di migliaia di copie nel mondo, beh: sono parecchio sotto il prezzo di mercato. Personalmente, da direttore di periodici, ho pagato anche di più a scrittori meno noti, negli anni buoni. Allora, 'sto benedetto mercato vale per tutti o solo per loro? Terzo, nel mondo della tivù in particolare - e dei suoi compensi alle star - la cifra è ridicola, semplicemente ridicola. E ciò in base al principio che in quella grande fabbrica della merda (cit.) il valore di uno studioso è nulla rispetto a un analfabeta però che fa più ascolti, proprio perché più ignorante e stupido. Il populismo del dito puntato sui 1.800 euro lordi è quanto di più falso, bugiardo e ipocrita potesse esserci nella replica di Meloni. Alessandro Gilioli, Facebook
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raffaeleitlodeo · 10 days
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Amiche/amici di FB, sabato pomeriggio siete a Roma in zona Centocelle - Villa Gordiani? Se sì, vi segnalo questa iniziativa. Verrà presentata la nuova edizione della biografia di Giorgio Marincola alla quale anche io mi sento molto legato. Ci saranno Carlo (che l'ha scritta) e Eddi (Marcucci), una cara amica di vecchia data del progetto "Razza Partigiana". Il tutto in una piccola, accogliente e tignosa libreria di quartiere. Non dite che non vi avevo avvisato! Ciao 🧡
Urbano Grandier, Facebook
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raffaeleitlodeo · 20 days
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Prima dello scoccare della mezzanotte, ricordiamo la data di oggi, 7 aprile, quale novantottesimo anniversario della ribellione delle GATTARE PAZZE al fascismo: era esattamente il 7 aprile 1926 quando Violet Gibson, gattara violenta e sciroccata, sparò in faccia a Mussolini, riuscendo solo a scalfirgli il naso. MANCO' LA FORTVNA, NON IL VALORE! 🧡
Urbano Grandier, Facebook
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raffaeleitlodeo · 23 days
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MEMENTO
Alessandro #Barbero smonta la politica guerrafondaia occidentale, in meno di 2 minuti.
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raffaeleitlodeo · 1 month
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Un’immagine che vale più di mille parole: oggi abbiamo rimosso i braccioli sulle panchine lungo le Regaste di San Zeno. Le panchine devono essere luogo di socialità e non di divisione.
Stefano Benini, Facebook
#piccole_liberazioni #verona
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raffaeleitlodeo · 1 month
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Cina e Russia hanno posto il veto alla risoluzione ONU presentata dagli USA di cui si parla nel mio post precedente parlando di "ipocrisia". Ora, è vero che gli USA hanno posto il veto in passato commettendo un errore madornale (nei testi precedenti mancava spesso la condanna esplicita di Hamas o la richiesta del rilascio degli ostaggi), ma questo testo era piuttosto buono e segna un cambiamento radicale nella postura americana. Bocciarlo, insomma, significa fare un favore a Netanyahu (e Trump nel medio periodo). Bocciarlo significa sbattersene delle vite dei palestinesi, usando quelle vite stesse come scusa. C'è un gioco che non riguarda i palestinesi, gli israeliani (o gli ucraini). Spesso molti pensano tutto il male possibile degli USA e si entusiasmano per le parole sulla pace e l'armonia tra i popoli di qualche dirigente cinese. Direi che questo veto, posto per evitare di togliere gli Stati Uniti da una situazione difficile nella quale si sono messi da soli, è un segnale tra mille di quanto non sia il caso di entusiasmarsi. Ciascuna è una potenza imperiale, una prova a svolgere un ruolo da leader, le altre due proprio no. Perciò: arrabbiatevi con Biden e Blinken, ma ricordate che Xi ha responsabilità che non si vuole assumere solo per accelerare il ridimensionamento USA. E che dei palestinesi non gli frega proprio nulla.
PS - la Francia è al lavoro per una nuova risoluzione. Preghiamo.
Martino Mazzonis, Facebook
#palestinesi_carne_da_cannone #menefreghismo_multilaterale #onu_vale_onu
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raffaeleitlodeo · 2 months
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Ma davvero il governo pensa di prendere in giro così i cittadini? Oggi organizza una conferenza stampa per presentare il piano contro il Fentanyl, un pericoloso oppiaceo dagli effetti devastanti molto diffuso negli Usa e che sta prendendo piede anche in Europa. Lo scorso giugno, invece, invitava alla conferenza contro la droga i lobbisti Kevin Sabet e Luke Niforatos la cui organizzazione SAM è finanziata, tra gli altri, da case farmaceutiche come la Insys Therapeutics, nota per la distribuzione proprio del Fentanyl. Da una parte fanno la faccia feroce contro il Fentanyl, dall’altra invitano i lobbisti noti per le loro posizioni contro la legalizzazione della cannabis che però sono pagati da chi produce questa droga pesante. L’ipocrisia del governo Meloni è il vero oppio del popolo italiano. Riccardo Magi, X
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raffaeleitlodeo · 2 months
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🙄 Eh...
"Il nemico per essere riconoscibile e temibile deve essere in casa, o alla soglia di casa. Ecco perchè gli ebrei. La divina provvidenza ce li ha dati, usiamoli, perdio, e preghiamo perché ci sia sempre qualche ebreo da temere e da odiare. Occorre un nemico per dare al popolo una speranza. Qualcuno ha detto che il patriottismo è l'ultimo rifugio delle canaglie: chi non ha principi morali si avvolge di solito in una bandiera, e i bastardi si richiamano sempre alla purezza della loro razza. L'identità nazionale è l'ultima risorsa dei diseredati. Ora il senso dell'identità si fonda sull'odio, sull'odio per chi non è identico. Bisogna coltivare l'odio come passione civile. Il nemico è l'amico dei popoli. Ci vuole sempre qualcuno da odiare per sentirsi giustificati nella propria miseria. L'odio è la vera passione primordiale. E' l'amore che è una situazione anomala. Per questo Cristo è stato ucciso: parlava contro natura. Non si ama qualcuno per tutta la vita, da questa speranza impossibile nascono adulterio, matricidio, tradimento dell'amico...Invece si può odiare qualcuno per tutta la vita. Purché sia sempre là a rinfocolare il nostro odio. L'odio riscalda il cuore."
Umberto Eco: Il cimitero di Praga
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raffaeleitlodeo · 2 months
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Mala tempora...
A Mario mancano tre anni alla pensione, da 35 è impiegato nella grande distribuzione, in un supermercato Pam di Corso Svizzera a Torino.
A un certo punto la vita comincia a precipitare: il mutuo di casa schizza alle stelle, sua moglie si ammala. Mario stringe i denti, dà fondo ai risparmi. Ma con questi lavori mica metti in banca milioni e i risparmi finiscono presto.
Un giorno perde la testa, sono parole sue, e ruba sei uova e una scamorza affumicata dagli scaffali del supermercato, gli stessi che aveva riempito e su cui aveva vigilato per tanti anni. Lo beccano subito perché lui non è un ladro di professione, è solo un uomo disperato e affamato. Appena viene sorpreso con la scamorza nel sacco, ammette tutto e chiede scusa: “Ho sbagliato, ma vivo una situazione privata ed economica al limite del sostenibile. Non è una giustificazione, solo una spiegazione”.
All’azienda le scuse e la mortificazione non bastano. Il licenziamento in tronco arriva per raccomandata: “Appare particolarmente grave che lei abbia deliberatamente prelevato dagli scaffali di vendita alcune referenze per un valore complessivo di 7,05 euro e sia poi uscito dal negozio senza provvedere al pagamento delle stesse. Le scuse da lei fornite non possono giustificare in alcun modo l’addebito contestato. Considerati violati gli obblighi generali di correttezza, diligenza e buona fede, ritenuto venuto meno l’elemento fiduciario, avendo abusato della sua posizione all’interno dell’organizzazione a proprio indebito vantaggio e a danno della società, le comunichiamo la risoluzione del rapporto di lavoro per giusta causa”.
I sindacati, giudicando la misura del licenziamento sproporzionata, hanno fatto ricorso.
Anche Jean Valjean, il protagonista dei Miserabili, ruba un mezzo pane e per tutta la vita viene inseguito da Javert, il poliziotto che diventerà il simbolo universale della giustizia ottusa e, appunto, sproporzionata.
Ma questi sono gli aggettivi della burocrazia e dei tribunali, abbiamo bisogno di altre parole per capire un sistema disumano, che si basa su uno schiavismo legalizzato che (anche) nella grande distribuzione trova terreno fertile.
Questo sistema feroce – in cui si sono polverizzate le reti sociali (in un alimentari a gestione familiare la vicenda di Mario sarebbe andata a finire nello stesso modo?) e milioni di individui sono esposti alle intemperie del mercato – è pensato a discapito della maggioranza e a vantaggio dei pochi che si spartiscono le ricchezze del mondo, con l’avallo dei governi.
Il nostro, nonostante una situazione di crescente, paurosa povertà, ha abolito il Reddito di cittadinanza anche grazie a un’indegna campagna di stampa portata avanti dai principali giornali italiani per conto di lorsignori.
In un bel libro appena uscito per Einaudi, Antologia degli sconfitti, Niccolò Zancan mette in fila le storie dei nuovi Valjean: nella discesa agli inferi dell’emarginazione gli apre la porta Egle, un’anziana signora che fruga nell’immondizia del mercato di Porta Palazzo, in cerca di verdura per fare il minestrone. Ma nella vita di prima c’erano state una casa, una famiglia, le vacanze a Loano sulla 500. Poi si è ritrovata a vivere con la pensione di reversibilità del marito e la dignità perduta in un cassonetto della spazzatura.
In questo atlante della disperazione c’è tutto il catalogo degli emarginati: un padre separato, un senzacasa che dorme in auto, un cassintegrato, prostitute, migranti, rider. E un ladro di mance che viene licenziato come Mario. L’aiuto cuoco gli dice: “Da te non me lo sarei mai aspettato”. E lui gli risponde, umiliato, “nemmeno io”.
Invece è tutto prevedibile e ha un nome semplice: si chiama povertà. Dei poveri però non frega niente a nessuno, incredibilmente nemmeno dei lavoratori poveri: sono solo numeri nelle statistiche dell’Istat.
Finché non rubano sei uova e una scamorza.
(Silvia Truzzi, FQ 29 febbraio 2024) da Tranchida.
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raffaeleitlodeo · 2 months
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Quindi dopo lunghi periodi di siccità arrivano precipitazioni intense e concentrate in poco tempo. Chi l'avrebbe mai detto? (a parte tutti i modelli sul climate change degli ultimi 30 anni intendo) Fabio Chinellato, X
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raffaeleitlodeo · 2 months
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Mi sembra che ci sia ormai una consuetudine molto diffusa a trasformare ogni argomento di politica internazionale in un confronto a chi è dominante, uno schierarsi privo della capacità di ascolto, su ogni tema. L'incapacità di affrontare - che dico, di accettare, piuttosto - la complessità, unita alla fretta irrazionale e immotivata di prendere parte, rifugiandosi sotto l'ombrello di parole d'ordine granitiche e prive della capacità di adattamento alla realtà. Le finte scelte che vengono proposte in ogni ambito e la logica secondo la quale "il nemico del mio nemico è mio amico" stanno creando storture cognitive che affollano la dialettica politica. Il massacro che Isr4ele sta facendo nell'indifferenza del mondo dovrebbe giustificare il terrorismo di H@mas? E a ruoli invertiti il 7 ottobre spiega la strage di bambini in corso a G4za?
Ieri Francesco Mazzucotelli , docente dell'Università di Pavia, ha descritto (in un incontro intitolato "Palestina, quale pace possibile?") una situazione disperante. Le mappe di un territorio - Isr4ele è poco più grande del Piemonte se si comprendono i territori occupati, poco più piccolo senza - diviso in decine di enclave, punteggiato di decine di colonie, dove ogni cambiamento di colore è un muro o un confine presidiato da eserciti e uomini armati. Dove qualunque percorso di pochi chilometri che si pensi di intraprendere deve mettere in preventivo di potere essere interrotto o deviato per motivi di sicurezza e perché le armi stanno sparando o le minacce si fanno pressanti. L'idea che si possa costruire la pace imponendo, se mai ce ne fosse la volontà, la coesistenza di due stati su questo territorio diventa, di fronte a qualunque mappa aggiornata, palesemente inconsistente. L'esercizio di fare passare la linea di confine di un chilometro più a est o a ovest provocherebbe un conflitto per ogni colonia o villaggio che rischi di restare aldilà o aldiqua.
L'unica alternativa a un nuovo esodo imposto con le armi e la disperazione è la convivenza nel rispetto reciproco. Una nazione nella quale ogni cittadino e cittadina abbia pari dignità, sia sottopostə alle stesse leggi, possa accedere in condizione di parità alle risorse. Utopia? Come, né più né meno, la fine definitiva della guerra in Palestina. Che si realizzerà, se si realizzerà, tra molto tempo, il tempo di generazioni probabilmente, solo lavorando da ora, ciascuno nel suo ruolo, a una cultura di pace e convivenza.
Il primo passo, ovvio, urgente e necessario, è il cessate il fuoco. Già per il secondo sarà utile e necessario ascoltarsi e rispettarsi... Marco Frigerio, Facebook
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raffaeleitlodeo · 2 months
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Siamo tutti liberissimi di commentare come vogliamo. La riflessione è: se davvero questa notizia non ti interessa, se non è il genere di notizie che vorresti leggere su Corriere e Repubblica, se vuoi "educare" le testate giornalistiche a comportamenti più virtuosi, non c'è alternativa. Occorre non commentare, non cliccare. Qualsiasi interazione, anche del tipo "chi se ne frega", istruirà l'algoritmo a mostrarci proprio quelle notizie, sempre più. Inoltre fornirà alla testata giornalistica dati che confermano la bontà di quella scelta editoriale. E ci regalerà decine di post simili ogni giorno. Se siete drogati e volete disintossicarvi non andate dallo spacciatore a dirgli "la tua droga non mi interessa". A casa sua. Andrea Giuliani, Facebook
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raffaeleitlodeo · 3 months
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Fine della democrazia? Vedere decine di persone che hanno fatto le scuole dell'obbligo condividere con entusiasmo ed eccitazione l'immagine con la Torre Eiffel assediata dai contadini e da montagne di balle di paglia mi fa passare un brivido lungo la schiena, perché capisco che a questo punto, fra disinformazione, informazione "alternativa" e ora anche le immagini generate dalla cosiddetta intelligenza artificiale, il tutto sparso su una massa che da una parte è priva di qualunque strumento critico e dall'altra è bramosa di credere qualunque cosa le possa dare l'illusione di star combattendo contro "il sistema", tutto questo, dico, rende sostanzialmente impossibile avere un voto informato e non manipolato. Nessuna democrazia può reggere questo. Davide Pioggia, Facebook 💔
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raffaeleitlodeo · 3 months
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IMPRESENTABILE E' inutile girarci attorno. L'approvazione dell'autonomia differenziata segna il trionfo del progetto secessionista che la Lega persegue da più di trent'anni, e che consiste nella "liberazione" delle aree più ricche del paese dal "peso" di quelle meno ricche. Solo in apparenza questo progetto è in contraddizione con quello nazional-sovranista di Fdi e di Giorgia Meloni. In realtà le due istanze, nazional-statalista e federal-secessionista, convivono da sempre nella destra triciipite messa al mondo da Berlusconi nel '94 - esattamente trent'anni fa, neanche a farlo apposta -, si sostengono a vicenda sulla base di un interesse economico comune e trovano infatti pieno coronamento nella doppietta che affianca all'autonomia differenziata il premierato monarchico. Doppietta che a sua volta porta a compimento il progetto originario della destra tricipite suddetta: fare fuori - fare a pezzi, letteralmente - l'ordinamento della Repubblica delineato dalla Costituzione antifascista. Non è ancora detto, ma è molto probabile in assenza di una mobilitazione straordinaria della società civile, che questo progetto vada in porto. E va accolta positivamente la promessa del Pd e di Si-Verdi di indire un referendum abrogativo dell'autonomia differenziata, da affiancare al prevedibile referendum contro la riforma costituzionale sul premierato. Però, anche su questo è inutile girarci intorno, anche questo sfascio dell'autonomia differenziata lo dobbiamo in gran parte all'inisipienza colpevole del Pd. Non solo perché tutto comincia con la dissennata riforma del Titolo V della Costituzione, voluta da un governo di centrosinistra per rincorrere la Lega sul suo terreno. Né solo perché sull'autonomia differenziata si sono allineati Bonaccini e altri governatori Pdini, o per fare a loro volta gli interessi delle aree ricche del paese o per consolidare i propri califfati locali. Ma perché nel corso degli ultimi trent'anni il Pd nel suo insieme si è accodato alla narrativa leghista del Sud assistito e piagnone, sotterrando qualunque istanza meridionalista o, che è lo stesso, qualunque lettura critica del capitalismo nazionale e delle sue iniquità e disuguaglianze. Con i risultati che oggi si vedono. Da ultimo e non per ultimo: risparmiatemi commenti ispirati a una fantomatica visione "di sinistra" dell'autonomia differenziata. Uno Stato arlecchino, con competenze differenziate su materie come la sanità, al scuola, i trasporti (ma guarda caso non l'energia, perché se ci fosse una gestione regionale delle fonti energetiche questa sì che andrebbe a vantaggio del Sud), e senza meccanismi perequativi non è uno stato federalista, è semplicemente uno stato sfasciato e diviso per 21. Uno stato di staterelli uno contro l'altro armati, com'era l'Italia preunitaria, e soprattutto uno stato con al suo interno livelli disegualissimi di cittadinanza. In una parola, uno stato impresentabile. Ida Dominijanni, Facebook
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raffaeleitlodeo · 3 months
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Il mondo del calcio mi è incomprensibile. Celebra Gigi Riva e la sua orgogliosa, generosa scelta sarda … e intanto si gioca la super coppa a Riad. Graziella Priulla, Facebook
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raffaeleitlodeo · 3 months
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Se la sinistra fatica da anni a trovare un ideologo da cui ripartire, la destra invece ne trova felicemente uno al giorno. E l'ultimo è Fleximan, esaltato oggi come "eroe" (testuale) dai giornali fasciotrash. Fleximan, per chi non lo sapesse, è il tizio o il gruppo che va in giro segando i pali degli autovelox, soprattutto in Veneto. Ora: è un po' un misterioso, a questo punto, il concetto di "vandalo" per la destra nostrana: lo è chi si siede sul Raccordo o getta vernice lavabile sui palazzi del potere, ma non lo è (anzi è "eroe") chi distrugge un bene pubblico pagato coi soldi dei contribuenti e utile a evitare incidenti. Del resto, l'intera vicenda dei limiti di velocità è ricca di divertenti contraddizioni: basti pensare che il capo di un partito sedicente federalista usa i suoi poteri di ministro a Roma per annullare le decisioni di un comune locale; il che, se non altro, fa un po' ridere come incoerenza. Dietro tutto questo c'è però, diciamo, una sfida culturale (scusate il vocabolo radical-chic). E non è tanto quella di chi vuole andare veloce a produrre Pil contro chi vuole "ascoltare gli uccellini" (cit. Salvini). E' proprio quella dell'Italia in cui ognuno vuole farsi i cazzi suoi contro quella che ha curiosamente superato l'età preistorica e quindi ha capito che, se si vive in società, il bene collettivo talvolta prevale sulla pulsione istintuale di fare i propri individuali comodi. Questa seconda, stranissima fetta di paese che si è emancipata dalla giungla è sicuramente minoritaria: basta vedere la auto parcheggiate in seconda fila e gli scaldabagno adagiati sui cassonetti. Non ci resta quindi che l'eroe Fleximan, che è un po' il Vannacci del codice stradale, avendo deciso di incarnare un altro pezzo del lungo e piuttosto putrido intestino italiano. Se uscisse dall'anonimato, sarebbe già capolista leghista per le Europee nel collegio nordest. Ecco, io non ho mai creduto nella superiorità morale della sinistra, essendo questa piena di stronzi e pure di farabutti. E' la palese inferiorità morale di questa destra che mi sembra tuttavia innegabile. Alessandro Gilioli, Facebook
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raffaeleitlodeo · 3 months
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Sono convinto che la maggioranza delle persone apprende del "caso social" del momento dai siti web dei giornali; una parte lo viene a sapere anche dagli stessi social ma la maggioranza lo ha letto su quei siti. Fate una prova: aprite e scorrete la homepage di una qualsiasi testata nazionale presente sul web (da Rep al Fatto, dal Corriere alla Stampa o al Messaggero) e fate il conto di quante (non) notizie generate dal sottomondo social sono riprese, enfatizzate, rilanciate e ingigantite da questi siti. "Sul web è virale!", "È furia social", "Tutti contro il Tale", "la sua storia ha commosso il web". Titoli così, pornografia in purezza. Perché lo fanno? Perché ogni click, ogni like, ogni visualizzazione producono traffico e generano profitto. Il clickbaiting è un modello di business ed è tra i pochi modelli che funzionano nel mondo disastrato dell'editoria. Non credo di discostarmi molto dalla verità se immagino che in ogni redazione web vi siano addetti al monitoraggio dei social e che una delle prime cose da fare sia verificare quali casi siano "toptrend", giusto per andare sul sicuro. Se mai esiste un mondo "al contrario" è quello del giornalismo. I sermoncini moralistici post-mortem che da ieri leggo sui quotidiani, con annesse richieste di nuovi impianti normativi e sanzionatori, sono quanto di più ipocrita si possa immaginare. Si apre la caccia all'hater ben sapendo che nessuno osera' nominare gli avvelenatori dei pozzi, che sono gli editori stessi e i colleghi giornalisti che di questa pratica hanno fatto una professione. Peter Freeman, Facebook
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