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#È UN PROGETTO DI CASA
fruitcage · 5 months
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ancilla-hawkins · 1 year
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raga come chiedo gentilmente a delle persone con cui non sono troppo in confidenza se hanno letto un elaborato che devo inviare entro lunedì?
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mermaidemilystuff · 26 days
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Allora, uno dei miei progetti (se qualcunə che legge mi ruba l'idea vi vengo a prendere in casa) è aprire una pagina fb/ig boh che si chiama Mattissimi Inculissimi: una grande enciclopedia di persone reali e personaggi immaginari matti in culo. Immagine di profilo: Ricchi e Poveri.
Questa mattina ho avuto un incontro con questa tipa che vorrebbe le iniziassi a seguire le pagine social del suo progetto e che bello! ho pensato stupidamente, soldi che entrano! di nuovo stupidamente. Nulla, il secondo stesso che abbiamo finito di parlare ho pensato: questa andrebbe dritta dritta nella lista di persone mattissime inculissime e io ho la calamita.
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belladecasa · 4 months
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Le dinamiche dell’ufficio sono sempre più grottesche confermo tutti i pregiudizi sugli uffici pubblici (anche se me ne hanno raccontate di assurde anche in quelli privati). Ieri vado a lavorare e cerco di arrabattarmi con Alessandro stagista su alcune pratiche con intermezzi di pause sigaretta in cui lui replica la sua personale galanteria di aprirmi le porte e togliermi il cappotto ecc. in tutto ciò io ovviamente totalmente imbarazzata accetto un po’ disorientata un po’ lusingata. Il peggio avviene quando la referente del progetto Agostina che è una pazza egomane fissata con le borse di lusso senza alcun tipo di filtro ha osservato: scusate voi due perché non vi fidanzate che vi piacciono le stesse cose pesanti? Andate insieme ai musei. E un’altra: beh qui abbiamo avuto tanti ragazzi giovani ma stranamente non si è innamorato nessuno sarebbe bello. Noi vbb imbarazzati (io viola e sudata) la buttiamo sul sarcasmo finché lei cambia argomento e si mette a parlare di vestiti di Elisabetta Franchi, con me che denigro le sue politiche aziendali e l’estetica dei suoi prodotti. Riporto poi frammenti dalle conversazioni emerse durante la giornata:
- Scusate ma lei *nota donna ricca e altezzosa nella mia città* non è quella che il marito si metteva gli ovuli di cocaina nel culo? Ecco perché c’hanno la casa a Cortina
- Si ma che ce magnamo quindi domani alla cena??
- Quanto siete cariniiiii scusa Sofia non ti piace Alessandro?? È un bravo ragazzo lui mi ha detto che tu sei carina e anche molto intelligente
- Vabbè facciamo un po’ de arista
- Du salsicce…..
- Claudia deve fare una ricerca su un animale a scelta che vive nella tundra, la taiga e ambienti polari Sofia scusa perché non gliela fai tu che ti piacciono ste cose pesanti?
- No vabbè io allora domani vengo basta che non me fate cucinà me magno pure la minestrina col dado
- Mi madre sta male dice che vomita e io j’ho detto a ma’ io che te devo fa? Mettite la supposta
- *Nome di tizia a me ignota* mi ha detto che se ti metti i calzini immersi nell’aceto ti scende la febbre
*il povero Alessandro saluta e fa per andarsene*
Agostina: Alessandro scusa ma non glielo hai chiesto il numero???
Io: 🌚😶‍🌫️😵‍💫🫠😢🥵🤯🫣👹
Lui: vabbè Agostì non mi sembrava il caso così
Agostina: Dai daglieloooo magari non la rivedi piuuu
Io: Agostina dobbiamo tornare a lavorare insieme dal 2
Il poro Alessandro: lo vuoi scrivere? *mi porge il suo telefono degli anni Trenta perché non ha uno smartphone social nulla*
*scrivo numero sentendomi morire dall’imbarazzo*
*il poro Alessandro esce*
Fine (no vbb nel pomeriggio ho avuto un attacco s’ansia fortissimo e sono praticamente scappata dalla Prefettura perché mi sentivo mancare l’aria e mi sono sparata un bel Tavor)
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nerudasullalingua · 2 months
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Per chi non ha un padre
La società senza il padre è un aggregazione di persone incapaci di reggere le ferite della vita, che vedono la perdita come un affronto personale, più che come una prova dell'esistenza, legata anche al destino spirituale dell'individuo. Guardando alla vita quotidiana, parlano da soli i suicidi per protesta contro un brutto voto o il mancato acquisto del motorino, le enormi difficoltà provocate da ogni separazione, da quelle sentimentali fino al lasciare dover la casa della famiglia d'origine, da cui si fa sempre più fatica ad allontanarsi. Sociologicamente oggi il padre è diventato semplicemente un amministratore, un procuratore di reddito e difficilmente assolve le sue funzioni paterne. L'uomo che non svolge le sue funzioni paterne, tende anch'egli a diventare un eterno adolescente, in perenne ricerca di rassicurazioni narcisistiche, carente dunque proprio sul piano della specifica posizione psicologica maschile e paterna. La crisi dell'imago paterna si ripercuote sui figli, gli effetti sono i sintomi del nostro tempo: un aumento spettacolare e a tutte le età di angoscia e di panico, la ricerca ossessiva di garanzie, il successo che premia l'esibizione narcisistica, il protrarsi dello stato adolescenziale. Uno degli effetti della liquidazione dell'imago paterna, personale e collettiva, è dunque anche quello di farci regredire allo stadio orale, per esempio: l'incapacità di reggere la tensione dell'attesa o della mediazione; la manifestazione plateale del sentimento, che viene subito spettacolarizzato e diviene superficiale; l'impossibilità d'introspezione. Oltre all'oralità, un altro tipo di regressione è quella caratterizzata da trattenimento, avarizia, comportamenti e fantasie ossessive, fobiche ed azioni sadico e masochistiche. Il padre è colui che insegna al figlio a sopportare le ferite, organizzando le energie in un progetto dotato di senso.
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newsintheshell · 7 months
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NETFLIX DROP 01: TRAILER, ANNUNCI E ANTEPRIME DEL NUOVO EVENTO ONLINE
Devil May Cry, Tomb Raider e Blue Eye Samurai fra le grandi soprese arrivate durante la premiere live di Castlevania Nocturne!
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Ve lo avevo anticipato e non poteva quindi farsi attendere il riassuntone del primo DROP 01 di Netflix, lo speciale evento virtuale in diretta streaming su YouTube e Twitch, imbastito per unire il watch party in anteprima di Castlevania: Nocturne e qualche breve ma gustoso sneak peek di alcune novità, lato animazione, attualmente in cantiere.
Purtroppo riguardo a Pluto siamo stati scammati, non hanno fatto vedere nulla di nuovo. Hanno semplicemente ripassato il trailer spaccamascella uscito un paio di mesi fa.
Tutto sommato, però, è stata un'ora e mezza piacevole, fra episodi - che non sono riuscito a seguire al verso, se non a spezzoni ahimè - e brevi teaser e showcase di merchandise vari. Un evento dal formato leggero, informale e conciso, che mi piacerebbe si ripetesse sinceramente.
Capisco che eventi più corposi come la Geeked Week e TUDUM siano maggiormente attesi in generale, ma le presentazioni in pillole, a mio modo di vedere, sono decisamente più fruibili e, appunto, più efficaci.
🔶🔸DEVIL MAY CRY
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Cominciamo con un primo annuncio MOTIVAZIONALE (*wink wink*). Dante, Vergil e Lady di nuovo in versione animata, 8 episodi, più stagioni in programma.
La sceneggiatura è stata concepita da Adi Shankar (Castlevania) and Alex Larsen (Yasuke), mentre il tutto porta la firma di STUDIO MIR (The Legend of Korra, Dota: Dragon's Blood, The Witcher: Nightmare of the Wolf).
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🔶🔸SONIC PRIME
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Mostrato un teaser che annuncia una terza stagione per la serie con protagonista il celebre riccio di SEGA. Ad un'occhiata da profano, ha tutta l'aria di una grandissima cutscene, ma non sembra male.
Non sono però mai stato un fan di Sonic, quindi skipponi. Go next.
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🔶🔸CAPTAIN LASERHAWK: A BLOOD DRAGON REMIX
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Altra produzione targata Adi Shankar, questa volta in mano allo studio BOBBYPILLS, che la chat di Twitch ha subito categorizzato come Suicide Squad made in Ubisoft e la chat di Twitch ha sempre ragione :v
Fra ultraviolenza in stile retro anni '90 e ironia, questo spinoff dello spinoff di Far Cry 3 (ci hanno infilato pure Rayman!!) sembra vare le carte in regola per rivelarsi una visione divertente. Il trailer ci dà appuntamento per il 19 ottobre.
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🔶🔸BLUE EYE SAMURAI
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A quanto pare questo progetto era inizialmente comparso per la prima volta nel 2020, ma me lo devo essere perso.
Nata da un'idea dei coniugi Amber Noizumi e Micheal Green (Logan, Blade Runner 2049), è stata sostanzialmente presentata come una "storia di vendetta nel periodo Edo - Kill Bill incontra Yentl".
Come biglietto da visita è intrigante, ma ammetto che la trama di base mi ha lasciato con qualche dubbio. In sostanza, la nostra protagonista in cerca di vendetta, è una meticcia con gli occhi azzurri e per questo viene discriminata e trattata come una "creatura della vergogna". Le frontiere del Giappone sono ancora chiuse e razzismo e misoginia sono di casa, quindi che fare? Ci si traveste da uomo e si va a sbudellare gaijin finché non si trova quello che è tuo padre, l'occidentale che ti ha resa diverss e reietta dalla nascita. Ok...?
La serie, che arriverà in streaming il 3 novembre, a livello tecnico e di atmosfera si presenta molto bene comunque, quindi vedremo. Giudicate voi, ecco il treailer.
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🔶🔸SCOTT PILGRIM
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Non ce la fate ad aspettare il 17 novembre per vedere la versione animata, in stile SCIENCE SARU (The Tatami Time Machine Blues, The Heike Story), del famoso fumetto di Bryan Lee O'Malley? Eccovi una clip in anteprima allora.
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🔶🔸MASTERS OF THE UNIVERSE: REVOLUTION
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Clip in anteprima anche per la nuova serie di He-Man e i Dominatori dell'Universo, che approderà sulla piattaforma nel 2024.
Pu confermando una vaga continuità con gli eventi della divisiva Masters of the Universe: Revelation, la serie è stata presentata ufficialmente come standalone, suggerendo un qualche tipo di correzione di rotta riguardo alla narrativa.
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🔶🔸TOMB RAIDER: THE LEGEND OF LARA CROFT
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E dulcis in fundo, anche sul gran finale abbiamo chiuso con il botto, con l'adattamento animato di un'altra storica icona videoludica: Lara Croft!
Preannunciata un paio di anni fa, ma anche qua io non ne ho alcun ricordo, la serie si ispira alla trilogia reboot di Crystal Dynamics (Tomb Raider, Rise of the Tomb Raider e Shadow of the Tomb Raider).
In programma per il 2024, è prodotta in casa Powerhouse Animation (Castlevania, Masters of the Universe: Revelation).
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Per chi si fosse perso la premiere in anteprima e volesse comunque un assaggino di Castlevania: Nocturne, nel mentre aspetta di poter maratonare la prima stagione (vi ricordo che esce domani by the way), ecco i primi sette minuti della prima puntata in omaggio.
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Quel poco che sono riuscito a vedere, non mi è dispiaciuto affatto, ma la sensazione che ho avuto è stata quella di una serie molto introduttiva, con in mente un arco narrativo da sviluppare potenzialmente su più stagioni e che quindi potrebbe risultare un po' lentina e all'acqua di rose. Per ora mi mantengo curioso.
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Autore: SilenziO))) Se usate Twitter, mi trovate lì! 
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[FONTE]
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chouncazzodicasino · 10 months
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Fatemi vantare. Sto per chiudere un cantiere importante. Un progetto favoloso, me lo dico da sola, favoloso, dobbiamo farlo uscire su qualche rivista, per forza. La cosa bella di questo progetto è...tutto: cosa abbiamo utilizzato, dove lo abbiamo utilizzato, le carte, i colori, ma soprattutto com'è nato, la mia cliente architetta, la nostra cliente e come ci siamo trovate. La nostra cliente abita all'estero quindi i primi appuntamenti li abbiamo fatti in videochiamata, lei ci faceva vedere la sua casa e parlavamo di come sognasse il suo pied-à-terre a Roma (afacc'ru'cazz ru piedatter so 150 mq a Prati). Ieri ha visto la casa dal vivo per la prima volta a lavori quasi ultimati è venuta in negozio da me e mi ha detto: "Questa casa sono io."
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gregor-samsung · 6 months
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“ Carismatico, coraggioso, indomito, Lussu è un figlio della Sardegna più profonda. Nato ad Armungia nel 1890, laureato in Giurisprudenza a Cagliari, amatissimo comandante della brigata Sassari (nella prima guerra mondiale ha ricevuto ben quattro medaglie dopo quattro anni di trincea per azioni sull’altipiano del Carso e della Bainsizza), ex deputato del Partito sardo d’azione, ha pagato cara, fin lì, la sua militanza, ma ha anche ottenuto una gran bella vittoria su un regime che sembra inattaccabile. Capelli e occhi neri, slanciato, elegante, occhiali dalla montatura di metallo, baffi e pizzetto, sguardo ironico e tagliente, in quel periodo si fa chiamare ‘Mister Mill’ e vive in clandestinità. Agli occhi dei giovani dell’epoca, lo dice Joyce stessa, è un personaggio leggendario, per le gesta in Sardegna e per la sua avventurosa fuga da Lipari. I fatti della Sardegna sono questi: la sera del primo novembre 1926, centinaia di fascisti hanno assediato la casa dell’avvocato Lussu. Non è un’azione isolata, è solo una delle rappresaglie che bande di fascisti organizzano in tutta Italia – devastando case, sedi di giornali, picchiando e assaltando – non appena si è diffusa la notizia dell’attentato fallito a Mussolini, avvenuto il giorno prima a Bologna per mano del sedicenne Anteo Zamboni. Lussu, che è un antifascista, ha partecipato alla secessione dell’Aventino dopo l’assassinio di Matteotti, è antimonarchico, ha lavorato a un progetto federalista-rivoluzionario per unire azionisti, repubblicani e socialisti, è nel mirino dei fascisti della sua città: l’ordine è di saccheggiarne la casa e linciarlo sul posto. L’organizzazione dell’assalto, nella sede del fascio, è durata tutta la giornata per cui c’è stato tempo e modo, per Lussu, di ricevere informazioni da voci amiche e preparare una reazione. Gli amici gli consigliano di scappare ma lui decide di restare in casa, situata nella piazza più centrale di Cagliari, lasciandola ben illuminata, «per dare un esempio di incitamento alla resistenza».
Scende in strada per vedere che succede, sente gli squilli di tromba che chiamano a raccolta i fascisti mentre la piazza si fa deserta. Risale, manda via la domestica. La città continua a serrarsi, i negozi abbassano le saracinesche, i cinema si svuotano. Al ristorante vicino casa dove va a pranzare, il cameriere – che è stato un suo soldato durante la guerra e ora è diventato fascista ma nutre ancora grande rispetto del capitano – lo scongiura di partire subito. La sentenza contro Lussu è stata emessa e lo sa tutta Cagliari. Persino gli inquilini del suo palazzo, tra cui un magistrato di Corte d’appello, si chiudono e tacciono terrorizzati. «Incominciai a preparare la difesa. Un fucile da caccia, due pistole da guerra, munizioni sufficienti. Due mazze ferrate dell’esercito austriaco, trofei di guerra, pendevano al muro». Due giovani amici e compagni si presentano per aiutarlo ma lui li congeda senza discutere. Spegne la luce e si avvicina alla finestra. Assiste alla devastazione della sede della tipografia del giornale «Il Corriere» all’angolo, poi a quella dello studio dell’avvocato Angius. Quindi risuona il grido «Abbasso Lussu! A morte!». È sorpreso di riconoscere tra gli assalitori persone che conosce bene, di cui è stato amico o compagno di scuola. La colonna si divide in tre parti e l’attacco arriva da tre punti: una squadra sfonda il portone e sale dalle scale, una cerca di entrare da un cortile sul retro, l’ultima si arrampica dai balconi. «Confesso che, nella mia vita, mi sono trovato in circostanze migliori. I clamori della piazza erano demoniaci. La massa incitava gli assalitori dalle finestre con tonalità di uragano». Lussu lancia un primo avviso, grida «Sono armato!» da dietro le persiane. Poi, mira e spara al primo che arriva sul balcone. Un giovane fascista, Battista Porrà, colpito a morte piomba giù, sul selciato della piazza. Gli altri scompaiono in un lampo. Nonostante lo svolgimento dei fatti dimostri la legittima difesa (e infatti verrà assolto) e nonostante l’immunità parlamentare, Lussu viene portato in carcere. Ci vorrà un anno prima di arrivare a sentenza ma l’ordine di scarcerazione immediata è seguito da un ordine di domicilio coatto. Lussu è condannato alla pena di cinque anni di confino per misure di ordine pubblico e definito «avversario incorreggibile del regime». “
Silvia Ballestra, La Sibilla. Vita di Joyce Lussu, Laterza (collana I Robinson / Letture), 2022¹; pp. 31-33.
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falcemartello · 1 year
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Come si arriva alla realizzazione di un parco eolico?
Se pensate che sia una festa ecologica, un progetto che mira a migliorare la vita delle persone e salvare il pianeta, seguite come operano in Francia per edificare queste cattedrali eoliche.
L’operazione è il risultato di una impensabile alleanza tra accaniti ambientalisti e affaristi dell’energia eolica.
Uno di questi, fondatore di Valorem, Jean Ives Grandidier dice: “Deve essere un grande affare perché questi progetti sono ad alta intensità di capitale.
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L’investimento iniziale è davvero significativo. Ma non deve essere solo una storia di soldi. E’ inoltre necessario che questi progetti abbiano i colori e i valori dell’ecologia”.
I promotori sono molto furbi. Prima di tutto, si deve sapere che agiscono di nascosto. L’intero inganno è non apparire.
Si inizia contattando un sindaco, non il consiglio comunale, il sindaco soltanto, mettendo davanti l’impatto finanziario per il comune.
La presentazione non è fatta dicendo: “le sto dando la possibilità di combattere il cambiamento climatico”.
Il discorso è più prosaico: “Ecco quello che vi farà fare i soldi a voi comune e poi ai privati che accettano di affittarci il terreno“. Ecco come funziona.
Siamo quasi a 10.000 euro di reddito all’anno per pala eolica. Ci sono anche tutti i contratti per il passaggio dei cavi e l’indennità di vicinato (cioè a dire che alcuni creeranno fastidi ai loro vicini che saranno perciò indennizzati per questo).
Tutto scritto.
Coloro che sono interessati all’ecologia non sanno nemmeno che il progetto esiste.
Hanno sentito parlare di un progetto vago o qualcosa del genere. Poi all’improvviso scoprono l’orrore.
“Ehi, ma non è un piccolo mulino!” mettono pale eoliche a 700 metri da casa che, nel migliore dei casi sono alte 150 m, e nel peggiore 245 m.
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Una volta capito l’inganno, è troppo tardi. Tornare indietro non si può. L’imprenditore sa che guadagnerà decine di milioni di euro e anche di più, perciò se un gruppo di privati ha intenzione di bloccarlo deve fare i conti con ruppi finanziari giganteschi.
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Si stima che il 70% dei progetti sono contestati. Cioè in 7 casi su 10 le persone sono motivate per raccogliere per rivolgersi al tribunale amministrativo per impugnare il progetto. Ma l’iter può andare avanti per 15 anni. Nessuno ha la forza per arrivare in fondo.
Se il pubblico è invitato a partecipare al finanziamento delle pale eoliche sarà più facile assicurare l’accettazione. Il problema è che le persone che investono, investiranno qualche decina o centinaio di euro sui milioni rappresentati nel parco eolico.
Saranno noccioline, non rappresenteranno niente e non avranno nessuna influenza sulle decisioni che verranno prese. Un agricoltore locale commenta amaramente :“Uccidono la campagna, martirizzano la gente e fanno perdere valore ai terreni”
E i politici che fanno?
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Il ministro della transizione ecologica francese Barbara Pompili dice:” Il vento fornisce il 7% del nostro consumo elettrico e col solare, lo scorso anno, l’energia eolica ha evitato l’emissione di 22 milioni di ton di CO2. (un’inezia rispetto ai 36 miliardi nel mondo!)
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Forte di questo bilancio e dell’82% dei francesi che hanno opinione favorevole lo ripeto davanti a voi, ai rappresentanti della nazione: sì questa tecnologia senza emissioni di CO2 è parte integrante della soluzione. Sì ne abbiamo bisogno ancora di più”.
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Ne dobbiamo avere di più.
Certo. Gli affari sono affari!
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soldan56 · 3 months
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Rimini ottava, nella triste classifica del numero di homeless deceduti nel 2023.
“La solita, invisibile, strage: 415 morti nel 2023 riporta il report curato dalla fio.PSD sui senza dimora che lo scorso anno hanno perso la vita a causa della condizione di grave emarginazione.
Aumenta il numero e si muore durante tutto l’anno, non soltanto d’inverno. Muoiono soprattutto uomini di nazionalità straniera.”
Servono risposte abitative nuove e strutturali adeguate a rispondere alla precarietà abitativa che colpisce sempre più persone.
Di precarietà abitativa si muore d’inverno come d’estate, e Rimini ancora una volta entra in una triste classifica.
Invece questa amministrazione, per volontà di un Sindaco indispettito che gestisce la cosa pubblica come un fatto personale, (non sopporta le critiche), deve fare fuori Casa Madiba Network... e quale miglior modo se non impiantare lì un progetto, quello del centro servizi a bassa soglia, che grazie all’aiuto della Lega, non sarà uno spazio di nuovi diritti per le persone senza casa, ma l’ennesimo palazzo del grigiore istituzionale, dove chi è senza casa deve sentirsi COLPEVOLE, non di certo incoraggiato a lottare per un diritto che dovrebbe essere universale come quello alla casa?
Intanto la gente muore nelle strade, mentre loro, sindaco e assessore ( e proni funzionari tecnici ) sono ancora lì a finire di scrivere il comunicato per il Piano freddo che non c’è, o peggio a strumentalizzare vicende umane e personali, come quella del signor Franco, alias Charlotte.
Intanto ci sono operator* della Marginalità adulta che lavorano con la partita iva, altr* che vengono minacciat* o screditat* se non si allineano, oppure volontar* su cui si scarica il peso opprimente di un lavoro sociale non riconosciuto e di un welfare sempre più frammentato.
Mentre la gente muore nelle strade, negli hotel abbandonati. E loro si occupano solo di scrivere comunicati stampa.
Non ci stupisce la loro ipocrisia e la loro strumentalizzazione, hanno persone pagate per scrivere e gestire la comunicazione del signor Sindaco, ci stupisce invece chi sostiene questo carrozzone, chi entra nei Cda di enti come ACER senza avere la capacità di muovere un millimetro, chi legittima un’azione istituzionale come quella del centro servizi, senza mai avere ascoltato le persone che da dieci anni a questa parte negli spazi di Casa madiba, tutti i giorni creano progetti, risposte, alleanze, relazioni contro la precarietà abitativa e per il benessere e la sicurezza di tutta la collettività con le persone in condizione homelessness.
E per favore non parlateci dei percorsi partecipati svuotati di ogni significato che la parola partecipazione porta con se. Come ridurre un oceano... agli interessi degli Enti amici, ops.... ad una vasca da bagno.
Per questo oggi più che mai, dobbiamo gridare e lottare ancora più forte:
UNA CASA PER TUTT*
Casa Madiba Network
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ross-nekochan · 1 month
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Pubblico questo commento di @voracita perché voglio mettere in chiaro una cosa, dato che mi viene detto sia da sconosciuti arrabbiati nei commenti di IG, sia dai miei amici più intimi (e che penso quasi tutti qui sopra pure pensano) ed è:
TORNARE IN ITALIA NON È UN'OPZIONE
Non sono pazza, ho i miei buoni motivi:
1. Sono in una METROPOLI che è tipo 15/20 volte Milano con delle possibilità (potenzialmente) INFINITE - un posto come si deve per me ci deve pur essere
2. Me ne torno in Italia e che faccio? A casa dei miei non ci vado e non ho intenzione di farmi mantenere da uno di quei 2 idioti (e non perché non voglio fare la mantenuta ma proprio perché non voglio vedere la loro faccia manco da un binocolo)
3. Pure se tornassi, ci ho messo 1 anno dopo la laurea per trovare un lavoro che mi prometteva l'indeterminato... torno per passare un altro anno a fare un cazzo?
4. Il mio obiettivo principale qui è diventare ancora più brava in giapponese fino a diventare ancora più fluente a livelli anche lavorativi perché poi questa è l'unica skill seria che potrò spendere in Europa, anche perché...
5. Qui sanno talmente male l'inglese che un europeo qualunque è considerato dieci volte meglio per un lavoro in cui serve l'inglese. In Europa siamo delle schiappe atomiche (e mi ci metto dentro io per prima, sebbene laureata pure in inglese) rispetto a molti altri paesi europei;
6. Ci sono mille altre soluzioni che potrei prendere: cambiare casa, cambiare lavoro nella stessa azienda (facendo sempre IT), cambiare dipartimento nella stessa azienda (facendo qualcosa fuori IT). Quindi diciamocela tutta: sono pure io cogliona perché ancora devo prendere una decisione perché preferisco piangere piuttosto che spendere un capitale per traslocare + l'IT mi fa solo schifo e me ne voglio andare quanto prima ecc ecc
7. Bonus: il progetto temporaneo è cercare lavoro come una pazza fino a Luglio. Se non lo trovo e sono ancora a lavorare qui, cambio casa costi quel che costi.
Detto ciò, questo post NON È una sorta di polemica o attacco direttamente rivolto a chi ha fatto il commento sotto al mio post, ma è rivolto a TUTTI, pure ai miei amici (a cui alcune cose sono state già dette) che mi menzionano il ritornare in Italia.
No, no e NO. Non adesso, almeno.
Concludo con: questi malati mentali ti danno 10 giorni di ferie pagate all'anno... ti pare possa esistere la malattia come la intendiamo noi? Peggio di un lusso.
Posso solo stringere i denti e augurarmi buona fortuna.
(Buonanotte che qui è già mezzanotte~)
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seaismydrug · 22 days
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Ho incontrato Giuseppe durante un evento universitario a Catania. Imprenditore agricolo con una visione dell' "Agricoltura" differente dal tradizionale contadino. Ha sempre sottolineato che per lui l'agricoltura non è solo "produrre e vendere", ma creare e regalare emozioni. Proprio per questo ha dato vita a un progetto fuori dal comune, creando campi di esperienze con tulipani, girasoli, lavanda e zucche, il tutto abbinato ad opere d'arte.
Oggi ho visitato uno di questi campi e alla fine ho trovato delle "antiche scrivanie" a disposizione per scrivere lettere.
Prima di consentirci l'accesso al campo, ha chiarito che erano state posizionate lì per rappresentare un momento privato con noi stessi.
"Deve valere la gioia, non la pena", ha detto.
Così, alla fine della mia visita, mi sono seduta a quella scrivania e ho lasciato che il mio cuore guidasse la penna, lasciando scorrere non solo parole ma anche lacrime. Scrivere mi sta aiutando molto: mi libera da pesi che non posso condividere con gli altri e mi permette di mettere su carta ciò che penso davvero, concretizzando ciò che mi ferisce e ciò che mi fa stare bene.
Scrivere è una forma di salvezza, almeno per me. Mi sono promessa di raggiungere molti obiettivi, ma il primo e più importante è imparare ad amarmi di più.
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Grazie Giuseppe, perché oggi ho percorso 300 km per raccogliere tulipani, ma oltre quelli, sono tornata a casa con la consapevolezza di aver aiutato la mia anima a ritrovarsi almeno un po' di più .
Mi vorrò bene ✨🌷
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melanchonica · 10 months
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sola. sola di giorno, sola di sera. sempre in una casa enorme e vuota, piena solo di un silenzio assordante. ho trovato un modo per non sentirlo quel silenzio, la tv in casa è accesa da quando mi sveglio a quando vado a dormire, così sembra che ci sia qualcuno in casa che parla. per la maggior parte dei giorni, non apro bocca totalmente, non parlo con nessuno, perché non c’è nessuno. non solo in casa, ma intorno a me. e nessun buongiorno, nessuna buonanotte, da così tanto tempo. con chi dovrei uscire poi? con gli amici di una vita la cui maggior parte si sono rivelati tutt’altro? neanche davanti a un incidente grave, ho ricevuto un “come stai?”. non mi stupisco neanche più. non c’è nessuno. non c’è nessuno, continuamente, sempre. passo le mie giornate tra i libri, di studio e di lettura. e punto tutto su di me, perché è tutto ciò che ho, sono diventata una macchina all’università. e poi? quando studio, e supero gli esami, con chi gioisco? a chi lo dico? lo sai che sono diventata brava? lo sai, che a quell’esame che mi ha fatto dannare, alla fine ho preso 30? lo sai del mio progetto? ogni giorno, una tovaglietta, un piatto, una forchetta, con la compagna di una televisione. sono stanca. ma mi accontento di essere stanca e basta, potrei impazzire, disperarmi, e non cambierebbe nulla. resto calma, fin troppo, tanto da essere spenta, fredda, quasi da spavento, non sopporto più nessuno. un automa. la rappresentazione di tutto ciò che ho sempre odiato. questi maledetti anni non accennano a voler smettere di prendermi a pugni in faccia.
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diceriadelluntore · 9 months
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Storia di Musica #287 - Tool, Lateralus, 2001
Ho scelto di dedicare la serie di album di Agosto ad un pensiero che nella musica popolare (nel senso più puro del termine) spesso non è il primo sentimento che passa per la testa dell’ascoltatore. Sto parlando di album “impegnativi”, che capisco benissimo che come concetto è qualcosa di aleatorio, ma che nella mia idea di scelte questa volta vogliono rappresentare un certo stato dell’arte dal punto di vista tecnico musicale, e spero che da queste scelte ne possa scaturire un bel dibattito al riguardo. Il primo di oggi ci porta negli Stati Uniti ad inizio anni ’80. Maynard James Keenan nato a Ravenna (quella in Ohio) e che era compagno di corso all’Università di Grand Rapids con il padre di una mia pen friend americana, è un tipo dai mille interessi, fa due anni a West Point, la prestigiosa accademia militare americana. Li con il termine tool si intende un cadetto che segue senza nessuna esitazione qualsiasi tipo di ordine dai superiori, che spesso li usavano anche per episodi di nonnismo. Scelse Tool come nome della band che fondò nel 1990 per il principio che avrebbe fatto sempre e solo quello che gli piaceva. Inizia così il percorso di una delle più incredibili realtà musicali degli ultimi anni, capaci di rinnovare e sperimentare almeno tre generi: l’heavy metal, il progressive e la musica sperimentale. Insieme al chitarrista Adam Jones (che è anche un grande esperto di effetti visuali e scenici, e ha lavorato in pellicole come Jurassic Park), dal bassista Paul D'Amour (prima) e in seguito dal britannico Justin Chancellor (dal 1995) e dal batterista Danny Carey (quest’ultimo uno dei più incredibili e bravi batteristi di tutti i tempi) pubblica Undertow nel 1993, che pur rimanendo in un solco heavy metal elettrico ha già degli spunti interessanti, si prendano come riferimento le adesso iconiche Prison Sex e la lunghissima Disgustipated. Nel 1996 l’album della consacrazione. Ænima è infatti un disco tutto giocato sul concetto della catarsi junghiana (ascoltate la lunga Third Eye o andatevi a rileggervi la storia che riguarda questo disco) ma che ha ancora momenti di puro e durissimo hard rock (la seminale Stinkfist) e rock progressive del ventunesimo secolo (H., Forty Six & 2). Per problemi con la casa discografica passeranno oltre 5 anni per il lavoro successivo. Keenan tra l’altro non si perde d’animo ed inizia il suo progetto parallelo degli A Perfect Circle, dove cura più la sua anima heavy metal, ottenendo tra l’altro grande successo. Nel 2001, dopo aver per mesi parlato di un album intitolato Systema Encéphale, il 15 maggio esce Lateralus. Il titolo è un riferimento sia al muscolo vasto laterale (Vastus Lateralis che ci permette di piegare le gambe) sia al pensiero laterale, definizione dello psicologo Edward De Bono, che individua soluzioni non di logica sequenziale, risolvendo il problema non partendo dalle considerazioni che sembrano più ovvie, ma cercando punti di vista alternativi per trovare la soluzione. Le fotografie interne fanno capire ancora più a fondo il percorso musicale di questo album: un viaggio nella mente umana, nelle sue passioni, nelle più profonde fratture, in cerca di risposte, anche di tipo politico, religioso, spirituale con il chiaro intento di arrivare alla perfezione, quindi ad un incontro con la divinità. Musicalmente è come proiettare i Van Der Graaf Generator o i King Crimson, scontratisi con il grunge e la musica industriale, negli anni 2000. Ne esce fuori un capolavoro assoluto, dalle infinite sfaccettature musicali.
The Grudge parla del mito di Saturno che divora i suoi figli, ed è una scalata strumentale incredibile, spezzata da un urlo di Keenan che supera i 20 secondi, citando anche La Lettera Scarlatta, romanzo del 1850 di Nathalien Hawthorne. The Patient inizia lenta e sognante ma poi finisce in una contorsione ipnotica. Schism, uno dei capolavori del disco (e Grammy per la miglior canzone metal del 2002, sebbene sia una costrizione bella e buona definirla tale), cambia il ritmo per 47 volte, inizia con un tempo di 12/8, poi passa prima a 7/8 e poi a 5/8, e parlando di scismi religiosi, effettua musicalmente uno scisma metrico (che geni…). Ticks & Leeches è uno dei più incredibili brani di batteria, grazie anche alla maestria diabolica di Carey, un gigante dello strumento, e che è rabbiosa e allucinata nel canto di Keenan, che dedica la canzone a tutti coloro gli hanno succhiato il sangue dalle vene. Mantra è uno di quei giochi musicali per cui sono famosi: è la registrazione lavorata come si deve dei miagolii di uno dei suoi gatti siamesi (i primi ascolti ipotizzavano fosse una donna che in trance dicesse I Love You). Parabol\Parabola sono due brani che si fondono in uno, con una natura da cantata funebre tibetana, mistica e struggente ed una seconda di rock maestoso. La triade finale che è da considerarsi come una super suite in tre parti è formata dalle splendide Reflection, Triad e da Faaip de Oiad (che in lingua enochiana, la lingua degli angeli, significa Visione di Dio) che sono lunghe, ipnotiche e dimostrano la maestria assoluta di questi musicisti (i duelli ritmici basso batteria, la chitarra affilata come una lama di Jones, un fenomeno). Menzione speciale però ha Lateralus, una canzone che ha affascinato i fan sul significato ma soprattutto per la sua struttura: Keenan canta parole le cui sillabe seguono la successione di Fibonacci (1,1,3,5,8…), per una musica ed un testo che non seguono un andamento lineare, ma a spirale (la canzone finisce con i versi Spiral out, keep going…). La copertina, realizzata da Alex Grey, è composta da strati trasparenti con la figura di un busto umano, e man mano che si sfogliano le pagine si penetra al suo interno così da vedere in successione i muscoli, lo scheletro, gli organi ed infine, voltata la penultima pagina, si trova la chiave di accesso al mondo spirituale, nell'ultimo strato è nascosta nel cervello la parola "GOD". Quella che ho postato all'inizio è la prima ristampa europea del 2003, molto più bella della prima in assoluto, che per dovere di cronaca posto adesso:
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La copertina Digitale è ancora più bella, e da collezione è il picture disc olografico per l’edizione celebrativa del 2005. Dopo altri 5 anni ritorneranno con 10.000 days, che è molto meno fantasioso e mistico, ma che mantiene un ottimo livello generale. Ne passeranno addirittura 13, quando nel 2019 uscirà Fear Inoculum (da cui dovete andare ad ascoltare 7empest che racchiude un po’ l’essenza della musica Tool) la cui title track da 10 minuti e 21 secondi è citata nel Guinness dei primati per la canzone più lunga mai entrata nella classifica di Billboard. Tutta questa carne al fuoco tra musiche elaborate, testi dalle mille citazioni e dai mille simbolismi, le grafiche dark e potentissime dei dischi (tra l’altro, per riallacciarci alle storie di Luglio, le prime copie di Undertow furono censurate per le foto di donne nude che c’erano a corredo dell’album), sono facili da spiegare le tentazioni dei più maliziosi alle immancabili allusioni magiche ed occulte; resta il fatto che sono uno dei più grandi e riusciti tentativi di modernizzare la musica contemporanea degli ultimi 30 anni. E come sempre possono piacere o meno, ma resta la novità stilistica dei linguaggi e soprattutto della musica. Ascoltateli. Ne vale la pena.
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klimt7 · 4 months
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È tempo di iniziare un progetto. Fine gennaio forse è il periodo giusto.
Un pò come seminare in un vaso, dentro casa, il basilico. Quello che poi a maggio ti stupirà col suo verde brillante e le foglie folte e quasi lucide.
Parlo dello scrivere.
È parecchio che non mi dedico a qualcosa di più organico. Un progetto appunto. Una storia articolata. Dare uno sviluppo, cercare un narrare, più che un semplice catturare dettagli, e scattare dei flash alla materia viva e incandescente che solo gli altri da noi.
Forse è il momento di superare la dimensione del testo-frammento che riempie di norma, il Blog-dario e cominciare a impegnarsi sul livello di un racconto-lungo, magari.
Il titolo che mi frulla in testa, ruota attorno a un concetto. "LE VITE DEGLI ALTRI".
La curiosità sempre avuta fin da bambino per le "vite degli altri". Per lo spazio individuale in cui si fanno scelte. In cui accadono fatti che poi decidono il destino di quella particolare persona .
Il brillare di questa materia così speciale, che sono le vite che ci passano accanto. Che intravediamo per strada o che ci pare di intuire facendo foto mentali o reali, quando usciamo.
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In quei momenti ci piace catturare quel frammento di luce, che percepiamo nei gesti, negli sguardi, nelle battute, nei dialoghi o perfino nella postura o nel bagliore di un viso.
Le vite degli altri, mischiate alla nostra. Ogni volta che dialoghiamo e bussiamo alla porta di un altro individuo ascoltiamo un rumore di passi o un'incertezza, una pausa fra le parole o una esitazione. Un ritegno che di per se stesso è comunicazione, è messaggio e alfabeto
E saper ascoltare senza un atteggiamento giudicante è importante. È fondamentale.
E in fondo è ciò che ho deciso di fare nella vita. Incontrare persone e ascoltarne la storia, tracciarne i contorni. Imparare i limiti. Auscultare le debolezze, le pause o le esitazioni, che dicono più della intonazione della voce. Non saremo mai monadi o torri d'avorio chiusi in noi stessi.
Siamo tutti interdipendenti, per questo la curiosità umana è lo strumento essenziale per affacciarsi con rispetto e delicatezza sull'abisso che sono le vite degli altri. Quelle che poi finiscono per insegnarci lo spazio e la dimensione della nostra, attraverso un gioco di specchi e riflessi. E allora nasce il bisogno di trovare la giusta distanza per permettere lo scambio e l'empatia. Il comune esercizio della "simpatia" : il sentire condiviso.
Da domani comincerò a "disegnare", per così dire, a organizzare, e poi a raccogliere spunti e dettagli, oltre alle idee base che ruotano attorno a questo progetto.
Ciò che mi spinge forse è il desiderio di superare il livello e la dimensione del "frammentarismo" nello scrivere, per dare inizio a qualcosa di più organico e strutturato.
E stanotte, l'immagine che sento meglio rappresentare questo tipo di argomento è il mare, la traversata di un mare palpitante e vivo.
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finestradifronte · 1 year
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Oh oggi mi piglia proprio male!
Ci sono giorni in cui realizzi con orrore e profonda tristezza che lavorare il sabato non ti pesa e forse nemmeno tutte quelle sere fino alle sette. Perche tanto la casa è vuota, nessuno ha bisogno di te, nessun programma, nessun progetto. Ti aspettano solo le faccende e le lavatrici. E la domenica pure. Come sempre in questi casi però un libro mi salverà.
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