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mister-rings · 7 months
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VOLANTINO LIDL PARKSIDE 16 ottobre 2023 #volantinolidl #parkside #silver...
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bagnabraghe · 7 months
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Il clima della vita clandestina nel Trevigiano durante la Resistenza
Treviso: la zona del Duomo. Fonte: mapio.net È così, con “regole della clandestinità”, che Bruna Fregonese <319 si riferisce alla serie di norme non scritte alle quali ci si doveva attenere. Questi principi coinvolgevano aspetti di ‘metodo’ e ‘comportamentali’. Il metodo consisteva in delle buone pratiche, per esempio relative agli orari o ai percorsi, come nel fatto di distribuire tutta la…
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bigarella · 7 months
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Il clima della vita clandestina nel Trevigiano durante la Resistenza
Treviso: la zona del Duomo. Fonte: mapio.net È così, con “regole della clandestinità”, che Bruna Fregonese <319 si riferisce alla serie di norme non scritte alle quali ci si doveva attenere. Questi principi coinvolgevano aspetti di ‘metodo’ e ‘comportamentali’. Il metodo consisteva in delle buone pratiche, per esempio relative agli orari o ai percorsi, come nel fatto di distribuire tutta la…
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fsieni · 1 year
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#biglietti #natale #handmade #italia #fattoamano #live #graphic #tickets #bigliettiauguri #spettacolo #cards #auguri #art #app #volantini #grafica #bigliettoauguri #bastardidentro (presso Florence, Italy) https://www.instagram.com/p/CmdfvM8jzks/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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• TimeLine La sequenza temporale delle tue idee • • • • • • • • • • • #graphicdesign #graphic #grafica #graficapersonalizzata #brandidentity #brand #webdesign #impaginazionegrafica #impaginazione #impaginazionelibri #volantino #volantini #curriculumvitae #cv #competenze https://www.instagram.com/p/CMsDLD3n4V4/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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spilladabalia · 2 years
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Sonic Youth posters, gig flyers, and pic
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xena58 · 1 year
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#volantinionline #comerisparmiareconvolantini #volantinipromozionali #supermercato #risparmio #spesaintellente #acquistiintelligenti #coupononline #farelaspesa #casa #risparmiareconvolantinipromozionali 
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Capisci di star invecchiando quando inizi a sfogliare tutti i volantini dei supermercati per confrontare i prezzi e segnarti le cose da comprare in uno e ad all'altro.
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sisif-o · 3 months
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sto studiando un metodo per risparmiare sulla spesa, con tanto di foglio excel, programmazione dei pasti e volantini
sembra funzionare
ma boh che me ne faccio di 20 euro in più al mese
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focacciato · 5 months
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La vecchiaia ormai si fa sentire, la sento incombere da quando controllo ogni settimana i volantini dei supermercati per cercare le migliori offerte
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massimoognibene · 6 months
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Una banca sta inviando volantini con lo slogan: Cambia banca!
Cara banca, io non voglio cambiare banca, io voglio cambiare pianeta! Possibilmente un pianeta senza banche.
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francescosatanassi · 22 days
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SIAM DEL POPOLO GLI ARDITI
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Per rispondere alle violenze dello squadrismo, nel giugno del 1921 nacquero a Roma gli Arditi del Popolo, squadre di proletari con lo scopo di combattere il fascismo sul loro stesso terreno: quello dello scontro armato. La tendenza anarchica del movimento portò i partiti socialista, comunista e repubblicano a prenderne le distanze. In Romagna erano presenti sicuramente nel ravennate e nel riminese. Su Cesena si dice non fossero presenti, così come a Forlì, almeno secondo alcuni dirigenti comunisti che nel dopoguerra affermarono che ci furono alcune riunioni tra socialisti, comunisti e anarchici forlivesi ma alla fine non se ne fece nulla. In realtà, il 21 luglio, 'La Romagna socialista' dava notizia della loro formazione anche a Forlì. Negli stessi giorni, al funerale del comunista Pietro Casadei, ucciso durante alcuni scontri a Cesena, tramite un manifesto la famiglia ringraziò apertamente le squadre comuniste e gli Arditi del Popolo. Il 28 agosto su 'La lotta di classe' si parla di loro: “Abbiamo ricevuto un elenco di sottoscrizioni per Arditi del Popolo da Forlì”, mentre lo studioso locale Elio Santarelli li descrisse come dei "gruppi paramilitari che a Forlì si costituirono nel luglio 1921 seguendo l’esempio di altre parti d’Italia". Anche 'Il Pensiero Romagnolo' ne parlò, scrivendo che "alle bande fasciste si oppongono le bande proletarie.” Per togliere ogni dubbio, ho trovato due volantini firmati proprio dagli Arditi del Popolo forlivesi: uno (del quale ho tagliato una lunga citazione nella parte centrale) per chiamare il popolo a manifestare contro la pena inflitta agli anarchici Sacco e Vanzetti; l’altro per indignarsi dell'imminente patto di pacificazione tra socialisti e fascisti, e annunciare la nascita del movimento in città e la sua precisa finalità: “Rispondere con eguale violenza a tutte le violenze che saranno usate contro il popolo; adoperando gli stessi sistemi che finora sono stati adoperati contro di esso. La spietata ma necessaria legge del taglione sarà la nostra divisa!"
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a-tarassia · 2 years
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I fascist* fasc*steranno?
Vorrei dire che ieri stavo riflettendo sulla situazione attuale, dell’Italia e del mondo, ma non è vero, ci penso tutti i giorni. Non scrivo più di politica, non parlo più di politica, ma come dissi già sempre qui, tutto è politica, ogni nostro atteggiamento porta una conseguenza al mondo perché siamo tutti cittadini del mondo e tutto ci riguarda, tutto è una nostra emanazione in qualche modo. Però non vale più la pena di ridurre gli argomenti ad un contenuto social perché la discussione è sempre bidimensionale, i concetti vengono tagliati con l’accetta, nessuno vede più grigio, nessuno nota le sfaccettature, nessuno legge la stanza, nessuno più si informa per davvero. Pappagalli che sbattono le ali. Ho quarantuno anni e ho militato in realtà politiche e sociali ed ero qui a manifestare quando al governo c’era Fini con B. ho avuto modo di avere un dibattito con lui sulla legalizzazione delle droghe così come con Matrapasqua quando era presidente dell’INPS ho avuto una litigata molto brusca su contratti precari flessibilità e stipendi. Così come, con alcuni di voi, ho partecipato all’ultima mia manifestazione in strada, che fu contro Fontana e la sua Family Day a Verona. Fontana che oggi è pres, della camera. Mi sono fatta picchiare dagli scagnozzi di Alemanno quando era in campagna pre elettorale per Roma (una sua campagna), mi hanno chiuso dentro Villa Ada perché delle teste nere ci anno aggredito con delle bombe carta e coltellini durante un concerto della Banda Bassotti. Ho occupato la fabbrica della Fiat aTermini Imerese. Non conosco il fascismo, so di cosa si tratta, lo so benissimo cos’è il fascismo, ma non l’ho (ancora) vissuto, conosco chi si professa fascista, questo sì, conosco le sue emanazioni che sono giunte fino a noi e si aggirano intorno a noi come uno spettro, ancora come solo spettro. Mi chiederete se secondo me siamo sotto governo fascista, ecco questo al momento non so dirlo e non so se l’attuale squadra abbia i margini di manovra per portare avanti le proprie ideologie perché boy if they have fascist intents. La Russa una volta, quando un tipo nel pubblico di un comizio elettorale gli ha dato del fascista urlando, gli ha risposto “adulatore”, mi fermo qui perché sarebbe come prendere a calci un uomo appeso a testa in giù. La Meloni ha la formazione di destra sociale MSI, fate voi, una figlia di Almirante. Loro fanno così, ti prendono da piccolo, ti promettono scalata e ti formano come un soldato che va in giro ad attaccare volantini con slogan del tipo “l’Italia o è cattolica o non è”. E tu fai la gavetta dal basso, dal pulire i cessi nei centri dei meeting, attacchini manifesti nella notte picchiando gente a caso, organizzi Atreju e poi per varie vicissitudini arrivi a diventare Pres del cons, chiaramente ha un percorso politico alle spalle, che poi sia fascista ecco, quella c’ha na tenacia che Sisifo scansate ed è un prodotto del mondo patriarcale, l’ha formata l’uomo a sua immagine e somiglianza per preservare il sistema delle cose. Di Rodolfo Graziani ha già parlato @autolesionistra molto bene nel suo ultimo post. Urso viene dall’MSI. Poi Calderoli. E Lollobrigida che è il cognato della Meloni. Fontana ha organizzato il family day per difendere la famiglia tradizionale, non dico altro. La Roccella è passata da essere Radicale ad essere antiabortista con motivazioni alquanto discutibili. Zangrillo è il medico di B. Nordio è controverso, diciamo che è sempre stato un esponente della giustizia che a me è sempre sembrato schierato e comunque era un promotore del sì nel periodo del referendum sulla giustizia. Valditara è un nome che era molto in voga durante la riforma Gelmini ed è della stessa scuola Fontana.
Allora io non voglio togliere nulla ad alcuni nomi che mi sembrano anche competenti, mi duole dirlo, ma qualche scelta forse non è stata avventata, altri nomi sono lì da tipo 30 anni e molti sono amici di amici e parenti di e satelliti di altri partitini e lobby, quindi diciamo che è una politica che sta politicando come in Italia accade da sempre però quello che ha mosso la mia espressione ieri (che poi ho voluto condividere con @autolesionistra) è che se in un governo c’è già solo un fascista esso è un fascista di troppo. Che abbia o no la possibilità di fascistare.
Che ci sia un gruppo di fascisti più alto della media italiana è un male? Chiaro, è male che ci siano fascisti, ma facciamo che la cultura storica e sociale e antropologica italiana produce fascisti, il fatto che questi siano un po’ troppi al governo vuol dire che abbiamo un governo che farà cose fasciste?
E questo io lo chiedo, non a voi che siete na manica di copie delle copie di slogan andati a male, ma io me lo chiedo. Perché qui entra in gioco un’altra riflessione, di cui parlavo sempre con autolesionistra qualche settimana fa, ovvero: quand’è che i governi politici al giorno d’oggi lavorano per conto della politica e non per conto dei mercati?
Ho letto un interessante testo su NOT di Mattia Salvia che tocca un punto non irrilevante del sistema di cose in cui viviamo. Siamo in un periodo storico molto complesso e delicato, finita una pandemia che è durata due anni tra picco e strascichi, una guerra in corso, in Europa, tra la Russia, una delle realtà mondiali più influenti e l’Ucraina. Il prezzo di qualsiasi cosa è aumentato in modo disumano, le birre medie costano il doppio e son diventate piccole, le famiglie avranno difficoltà enormi a passare l’inverno indenni, in UK la situa è imbarazzante, i colossi digitali stanno trasformando il modo di percepire le cose e i giovani stanno allontanandosi sempre più dalla politica e soprattutto dal mondo del lavoro che perde risorse e deve ad ogni modo gestire quelle che sono rimaste mentre linee di produzioni chiudono per i costi energetici e di gas. Nel 2023 il fondo monetario internazionale ha previsto una decrescita del PIL per l’Italia (e per il mondo) e ci sarà una stretta monetaria.
Siamo in recessione con un aumento inverosimile del costo della vita. E secondo voi perché ogni governo da tempo si somiglia sempre di più uno con l’altro? Sono tutte per caso espressioni del liberalismo? Mi chiedo io e afferma Salvia. Liberalismo soprattutto economico, ma non solo. Quanto conviene al mercato italiano, in questo periodo, decretare delle leggi contro i diritti civili? Quanto conviene alla Meloni e co. nazionalizzare il mercato? In questo periodo in cui poi il liberalismo (occidente) è nel suo punto più debole, mi chiedo è possibile temere e quanto, non tanto l’avvento nel neo fascismo, ma un accostamento alle politiche sociali ed economiche simili a quelle di un governo non occidentale? L’Italia di oggi è figlia del secondo dopo guerra, della guerra fredda. In un momento storico in cui il nuovo colonialismo vede la Cina al comando e la concorrenza del non occidente si sta facendo più forte sui mercati, in questo contesto l’Italia dove andrà a posizionarsi? Avrà margini di manovra per distaccarsi dal liberalismo e tornare alle politiche di destra o deve essere ingranaggio nel sistema capitalistico per non soccombere?
La domanda è sempre la stessa: chi pensa alle persone?
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unquadernino · 7 months
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Non so da quando è cominciata questa cosa, ma quando vedo che escono i nuovi volantini di Eurospin e di Lidl io sono felice
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gregor-samsung · 7 months
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" L'informazione non è più un flusso gestito dall'alto e da un unico centro di potere: è una rete diffusa, con informazioni ufficiali, informazioni di parte, attività di controinformazione e così via. Una notizia taciuta da un giornale viene riverberata da una radio indipendente, taciuta dalla radio viene veicolata da volantini, manifesti, scritte murarie, tam tam verbale. Questa è stata una grande conquista democratica, i canali di informazione si controllano a vicenda. Ma allora invocare il silenzio e la censura su certe notizie diventa, oltre che immorale, tecnicamente impossibile. Vi si aggiunga inoltre una inevitabile tendenza al profitto da parte degli organi d'informazione, per cui nessuna considerazione d'ordine mistico o politico potrebbe trattenere un giornale o una stazione televisiva dal dare notizia, che so, di un aereo dirottato - per timore che la concorrenza la dia e venda più copie. Quest'ultima considerazione ci conduce a dire inoltre che la produzione di messaggi per mezzo di messaggi è figlia naturale di un sistema competitivo fondato sul profitto.
Tutto questo pone oggi seri problemi alla stampa e alle telecomunicazioni: se un terrorista rapisce un uomo politico proprio perché tutti vengano a conoscenza delle sue posizioni, cosa si fa? Si pubblicano i suoi volantini (e si fa quindi il suo gioco) o non si pubblicano, e si fa ancora il suo gioco, perché si dimostra quello che egli vuol dimostrare, che non esiste libertà di stampa - dato che la notizia arriverà ugualmente a tutti per qualche via alternativa? A questo punto l'industria dell'informazione si accorge di quanto fragile fosse la sua ideologia tradizionale. Essa si reggeva e si regge ancora sull'idea che esista una Fonte delle notizie, che è data dalla Realtà Indipendente; poi l'informazione, che è il servo fedele della Realtà Obiettiva, trasforma i fatti, che accadono alla Fonte, in Messaggi e li distribuisce ai destinatari. Ora ci si accorge che la Fonte non è fatta di Realtà Obiettiva Indipendente: essa è già sempre fatta di altri messaggi. Raramente il giornalista che scrive "bambino investito da bicicletta" racconta un fatto. Di solito racconta delle testimonianze (messaggi precedenti) su un fatto presunto. Solo che lo fa convinto di raccontare fatti e cerca di convincerne i suoi destinatari. Oggi ci accorgiamo che addirittura qualcuno può investire o fingere di investire il bambino affinché il fatto (prodotto come messaggio) produca un altro messaggio, e l'intera ideologia della notizia entra in crisi. Ma il fatto che entri in crisi oggi non significa che solo oggi avvenga qualcosa. È che solo oggi ci accorgiamo che è avvenuto da tempo qualcosa. "
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Brano tratto da C'è un'informazione oggettiva?, relazione tenuta il 15 aprile 1978 ad un convegno milanese organizzato dalla Casa della Cultura e dall'Istituto Gramsci su "Realtà e ideologie dell'informazione", testo quindi raccolto in:
Umberto Eco, Sette anni di desiderio. Cronache 1977-1983, Bompiani, 1983. [Libro elettronico]
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