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#storia d'italia
gregor-samsung · 2 months
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Il signore delle formiche (Gianni Amelio, 2022)
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flaroh · 1 year
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The Colosseum in May 🔮🌸💎 
☆Merch Here☆
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sambigliong · 8 months
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barbieinloveblog · 3 months
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Tra il 1925 e il 1926, vennero emanate "le leggi fascistissime" che portarono alla trasformazione del Regno d'Italia nel Regime Fascista.
Vediamo quali furono:
-Legge 2029/1925 o "Legge sulla Massoneria: (l'associazione che volevano colpire principalmente): tutte le associazioni di cittadini dovevano essere sottoposte al controllo della polizia;
-Legge 2263/1925: il primo ministro deve rispondere del proprio operato solo al Re d'Italia e non più al Psrlamento, la cui funzione era così ridotta a semplice luogo di ratifica degli atti adottati dal potere esecutivo;
- Legge1848/1926: scioglimento di tutti i partiti, associazioni e organizzazioni contrari al regime, il PNF divenne così l'unico partito ammesso;
- Legge 237/1926: Le amministrazioni comunali e provinciali elettive venivano abolite e sostituite da autorità di nomina governativa. Entra in vigore la figura del podestà;
- Legge 563/1926: gli unici sindacati riconosciuti erano quelli fascisti, solo loro potevano stipulare contratti collettivi. Venivano proibiti scioperi e serrate;
- Legge 2307/1926: tutta la stampa doveva essere sottoposta a controllo, e censurata se aveva contenuti anti-nazionalistici e/o di critica verso il governo. Inoltre il direttore di qualunque giornale doveva essere persona non sgradita al governo, riconosciuto dal procuratore generale e dal prefetto.
-Legge 2008/1926: istituisce il Tribunale speciale per la difesa dello Stato, che aveva competenza sui reati contro la sicurezza dello Stato (per i quali era prevista anche la pena di morte) ed era formato membri della Milizia e da militari.
- Legge 2693/1928 il Gran Consiglio del Fascismo presieduto per tutto il tempo da Benito Mussolini (l'unico che aveva il potere di convocarlo e stabilirne l'ordine del giorno) e composto da vari notabili del regime, divenne l'organo supremo dello Stato;
- Legge 1848/1926 istituisce:
il confino di polizia per gli antifascisti;
l'obbligo di tutti gli insegnanti di iscriversi al PNF;
il Ministero della cultura popolare per radicarsi nella vita culturale del Paese e per modellare la coscienza morale e sociale degli italiani.
Il libro di testo unificato.
#deboramenozzi #ionondimentico
#accaddeoggi
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ilcovodelbikersgrunf · 6 months
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Perché il leggendario pandino, macchina iconica per generazioni, è così resistente?
In questo reel Alba ci racconta vita, morte (non ancora avvenuta) e miracoli di una macchina che ha fatto la storia d’Italia.
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tacabanda · 7 months
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La rivoluzione mancata Malavita e potere nell'Italia post-unitaria Articolo di Federico Berti Nel periodo post-unitario la criminalità organizzata si radicò profondamente in molte città italiane, attraverso attività di contrabbando, estorsione, usura e violenze, proprio come ai tempi del manzoniano Don Rodrigo o come avviene ancora oggi, con le più o meno presunte convergenze tra Stato
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forgottenbones · 11 months
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Ieri ho visto spezzoni di un documentario (che sarà pure vecchio) sul golpe Borghese. Ho dovuto chiudere prima che mi venisse l'ulcera. Dicevano cose che non stavano né in cielo né in terra. Cose che se sono vere così come sono state riportate, giustificano la lotta armata*, secondo me.
E sullo sfondo, per non farci mancare nulla, Gelli.
Perciò vedete? Di che stiamo parlando? (when we talk about love)
*della parte a loro avversa, ovvio
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aitan · 10 days
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È un mio testo del 2017, ma non mi pare che ci siano aggiornamenti di rilievo da fare. Solo che quello che prima era un fascismo strisciante, ora marcia alla luce del sole col petto in fuori, un braccio teso e un altro a protezione dei co*l*oni.
Poi, se non la conoscete questa canzone di Fausto Amodei, è il momento di ascoltarla.
Ha più di 50 anni, ma li porta fin troppo bene.
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mlaura-solointer · 2 days
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Stefano Vicini
@stevevicrn
Se siamo qui e’ anche grazie a chi non
c’è più, a loro e tanti altri che hanno
messo tutta la loro passione per
un’unica fede, grazie ⚫️🔵✨✨ fonte: https://x.com/stevevicrn/status/1784566902762750211
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gregor-samsung · 1 month
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“ Ricordo che incontrai Moro alla vigilia del suo rapimento. Era sera e, poche ore prima, un importante esponente del Partito comunista mi aveva pregato di comunicare a Moro e a Zaccagnini che il suo partito aveva molte difficoltà a votare il governo Andreotti. Cercai Zaccagnini e non lo trovai, con rammarico perché era con fiducia che mi rivolgevo a lui. Fummo sempre molto vicini, umanamente e politicamente, e lo saremmo stati ancor di più in quei terribili giorni del 1978. Sentivo la trasparenza, la linearità, l’onestà con le quali giocò tutte le carte che poteva avere in mano per salvare l’amico, fino a impegnarsi affinché Moro, una volta liberato, uscisse dalla politica, se questo poteva servire a tenerlo in vita. Infine trovai Moro e gli riferii il messaggio, e la sua replica fu: «Pochi si rendono conto che siamo sull’orlo di un abisso». Visto con il senno di poi, sembra che il suo fosse un giusto timore e un funesto presagio.
Che cosa ricordo ancora di quei terribili giorni? Troppo e troppo poco. Non posso dimenticare il clima pesante, il senso di claustrofobia: le stanze dove ci si riuniva sembravano sempre anguste, non che fossimo più di prima, ma l’angoscia, l’impotenza le occupavano tutte. Angoscia, impotenza, e non solo per quella minaccia che incombeva sul paese, non solo per il dolore per la morte degli uomini della scorta, vittime innocenti, ma perché la tragedia che aveva fatto irruzione nel Palazzo, e pretendeva toni alti, non poteva non confrontarsi con la prosaica quotidianità. E della quotidianità restavano, nel nostro partito, e trasversalmente, seppure in maniera minore, con gli altri partiti, legami politici antichi, consolidate amicizie, che continuavano a intrecciarsi con vecchie incomprensioni, dispute mai sedate, nervosismi senza fine. E al centro di questo «gioco» perverso c’era sempre lui, Aldo Moro, il capo del partito, l’uomo carismatico, che scriveva, che ancora una volta, come era nella sua personalità, continuava a pretendere attenzione. E la cui assenza, più passavano i giorni, più diventava una inquietante presenza, occupava la scena: Moro era il nostro convitato di pietra. I tempi del dramma volevano che il passato fosse azzerato, e che ci confrontassimo con ciò che stava accadendo con occhi nuovi. Ma come pretendere che ciò si realizzasse? Alcuni ne furono capaci. Alcuni. I meno politici. I più umani. Ma le risposte da dare ai brigatisti non dovevano essere risposte politiche? Noi, dopo quei giorni, non saremmo più stati quelli di prima. Dopo l’affare Moro si è aperta una ferita nella nostra intelligenza e nella nostra umanità. “
Tina Anselmi con Anna Vinci, Storia di una passione politica, prefazione di Dacia Maraini, Chiarelettere (Collana Reverse - Pamphlet, documenti, storie), 2023; pp. 89-91.
Nota: Testo originariamente pubblicato da Sperling & Kupfer nel 2006 e nel 2016.
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pietroleopoldo · 2 years
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In fondo cos'è Berlino se non una Torino che ce l'ha fatta
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topaudiobooksit · 2 years
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Breve storia d'Italia: Dal 2000 a.C. al 2000 d.C. - Alfio Caruso https://ift.tt/bP9Yu2v
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falcemartello · 8 months
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Ma chi adora Sergio Mattarella?
Lo adorano i sostenitori del vincolo esterno europeo, fanatici esterofili che firmerebbero per il MES domani e considerano l'Italia sempre e solo in funzione degli interessi altrui.
Lo adorano i bocconiani neoliberisti che vedono lo Stato come un'azienda e privatizzerebbero pure l'ossigeno se servisse a far "quadrare i conti".
Lo adorano i malati del politicamente corretto che invocano censure e bavagli contro qualsiasi pensiero non sia il loro, arrivando a riscrivere la Storia a seconda delle proprie isterie.
Lo adorano i benpensanti immigrazionisti che sognano di cancellare le frontiere, diluire qualsiasi identità e inondare la nazione di schiavi dal terzo mondo.
Lo adorano gli influencer allineati e gli artistuncoli di sistema, sempre pronti a rilanciare il tormentone woke del momento e prostituirsi pur di continuare a calcare le scene.
Questa è la parte d'Italia che adora, invoca e santifica Sergio Mattarella: la nemesi dell'Italia stessa.
Matteo Brandi
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ducktoonsfanart · 3 days
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Mickey Mouse and Oswald the Lucky Rabbit as Romulus and Remus, as the founders of Rome - Toon History - History in Duckverse and Mouseverse - Happy Birthday to the Best City!
Yes, it's time to change my plans now with my new project called Toon Historia, also History in Duckverse and Mouseverse in which our famous cartoon and comic characters play famous historical figures and will play in important historical events . And first I drew Oswald the Lucky Rabbit and Mickey Mouse as the founders of Rome, as Romulus and Remus. Romulus and Remus, according to Roman mythology and Roman tradition, were the sons of Rhea Sylvia and the god Mars and grandsons of King Numitor. Numitor's brother Amulius overthrew his brother and ordered the execution of his children, including the sons of Sylvia who were thrown into the Tiber River. However, according to legend, a she-wolf found them and raised them until the shepherd Faustulus came along and adopted them. Afterwards they grew up and when they heard the truth, they went to overthrow Amulius and succeeded and restored their grandfather Numitor to be king of the city of Alba. Afterwards, Romulus and Remus went to seven hills in the valley of the Tiber River and there on April 21, 753 BC they founded the eternal city, which will be called Rome. Yes, there was a conflict between the two in which Romulus killed his brother (a tragic event) and thus took the title of the first king of Rome.
Oswald and Mickey who were created by Ub Iwerks and Walt Disney in 1927 and 1928 also became the first Disney icons, however the conflict between Iwerks and Disney resulted in Oswald being part of Universal, until in 2006 Disney bought the rights to Oswald. Yes, that's why I drew Mickey and Oswald as Romulus and Remus, because of that parallel, but don't worry, Mickey won't kill his brother, even though mice and rabbits are not the same species, they are still considered brothers because of Epic Mickey. As Romulus and Remus were the founders of Rome, so Oswald and Mickey were the founders of the new world.
I drew this last year, but I waited for this moment to publish now and I drew it as a redraw from an illustration by Tancredi Scarpelli (1866–1937) for Storia d'Italia by Paolo Giudici (Nerbini, 1929). I drew Mickey in my own style, while I left the old look for Oswald, because I still like him better with dot eyes. And yes, I drew this on the occasion of the 100th anniversary of the creation of Disney as well as the 75th anniversary of Topolino magazine, which is published in Italy, and the capital of Italy is definitely Rome. Yes, Rome, the eternal city and capital of one of the greatest empires and greatest civilizations of all time. As well as related to the birthday of the City of Rome, which is celebrated on April 21 every year. Happy Rome Day! Roma Aeterna!
I hope you like this drawing and this idea and if you want to support feel free to like and reblog this! I just ask that you don't copy my same ideas without mentioning me and without my permission. Thank you! Happy Rome Day, my favorite city in the world!
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colonna-durruti · 4 months
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Alessandro Gilioli
Può sembrare che un po' abbiano ragione i fascisti di Acca Larenzia: la commemorazione con i saluti romani c'è sempre stata, dal 1979 in poi, perché quindi lo scandalo a questo giro?
Forse, tuttavia, un breve - brevissimo - riassunto di storia recente può darci qualche informazione in più, sul perché.
Storia molto recente: siamo nel gennaio del 2012. Quando, sempre nel giorno dell'anniversario, i neofascisti cambiarono in via Acca Larenzia una serie di cose, a iniziare dalla targa che commemorava le tre vittime.
Quella precedente era stata posta nel 1978 in una cerimonia guidata da Gianfranco Fini, allora segretario generale del Fronte della Gioventù, l'organizzazione giovanile del Msi. Le tre vittime della strage, in quella prima lapide, erano definite "vittime della violenza politica". C'era anche un appello: "Per la libertà e per un'Italia migliore".
Ecco, in quel sabato 7 gennaio 2012 quella lapide venne sostituita da un gruppo di ex missini che contestavano a Fini la sopravvenuta svolta moderata e la condanna del fascismo. Sulla nuova targa c'era scritto che i tre erano stati uccisi "dall'odio comunista e dai servi dello Stato". La firma: "I camerati". I muri attorno alla targa vennero dipinti con murales d'ispirazione tra il romano-imperiale e il fantasy ma soprattutto con una gigantesca croce celtica.
Chi erano quei giovani ex missini che nel gennaio del 2012 inscenarono un restyling commemorativo così identitario, rivendicativo del fascismo e di fatto polemico verso Fini?
Era il gruppo che solo dieci mesi dopo avrebbe fondato Fratelli d'Italia, inclusa l'attuale premier Giorgia Meloni. Con lei, a deporre la targa firmata "i camerati", c'erano tra gli altri Federico Mollicone e Fabrizio Ghera, entrambi tra i fondatori di Fratelli d'Italia. Con loro, quasi tutti i camerati di Colle Oppio, l'ex sede del Msi di Meloni da cui è uscito l'attuale gruppo dirigente del Paese.
In altre parole: quella commemorazione del 2012 - con i suoi saluti romani, la sua nuova targa, la sua grande croce celtica, i suoi richiami imperiali e i suoi "presente!" - è di fatto l'atto fondativo del partito che oggi governa l'Italia. Una fondazione realizzata in contrapposizione al vecchio gruppo dirigente finiano che dal Msi-An era confluito nel Pdl.
Forse per questo ha qualche senso parlarne. E forse per questo Meloni non è esattamente estranea alla sceneggiata dell'altro ieri.
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