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#ri-cominciare
maurosempre · 4 months
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L’unica gioia al mondo è cominciare.
È bello vivere perché vivere è cominciare, sempre, ad ogni istante.
(Cesare Pavese - Pablo Picasso "La joie de vivre")
L'andare incontro alla gioia è cominciare.
La vita riserva anche amarezze, l'andare verso la gioia non le elimina, ma aiuta a superarle e viverle meglio.
Per questo è sempre un cominciare, anzi un ri-cominciare.
A volte soli, altre no
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garadinervi · 11 months
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Ri-cominciare. Percorsi e attualità dell'opera di Gaston Bachelard, Edited by Francesca Bonicalzi and Carlo Vinti, «di fronte e attraverso», Jaca Book, Milano, 2004
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kon-igi · 7 months
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Dottore sono una ragazza di 25 anni che, in primis, soffre di mal di testa. In secundis ho gli ormoni pazzi e di conseguenza mi ritrovo con alopecia androgenetica ed irsutismo! Ho anche una fantastica vestibolite vulvare che mi perseguita dal 2015 (diagnosticata nel 2018)e che tutti i ginecologi hanno sempre trattato come candida (e, detto fra noi, mi è anche passata la voglia di provare a farmi curare!).
Ora, sono stata da neurologa,dermatologa ed endocrinologo. La dermatologa mi ha consigliato (dopo un fallimentare tentativo con delle fialette per capelli che costavano uno sproposito) di ri-cominciare la terapia con la pillola (prendevo una pillola ma ho fatto wash out per un anno ormai, avevo smesso perché mi venivano crisi emicraniche) per bloccare la perdita di capelli + minoxidil biorga 2% per cercare di mantenere stabile la situazione.
Endocrinologo ha confermato che per questo problema sarebbe ottima la pillola ma Neurologa mi ha detto di stare lontana dalla pillola anticoncezionale perché potrebbe darmi molti problemi aka emicrania con aura che mi è venuta per due volte nel giro di due anni finché prendevo la pillola.
Lei cosa consiglia? Rischio di farmi saltare per aria il cervello ricominciando a prendere la pillola?
Sono molto spaventata, sconsolata e spaesata.
Quel giorno che gli specialisti parleranno fra di loro senza arroccarsi sulle proprie posizioni, sarà il giorno in cui la federazione dei Pianeti Uniti avrà con noi il primo Contatto e ci permetterà di entrare a far parte della loro flotta stellare.
Questo è il caso in cui la somma della ragione di tutti dà come risultato un torto e infatti - cosa che viene ignorata da molti - di solito non devi fare quello che ti dice lo specialista... devi andare dal tuo medico di medicina generale ('di base') che DEVE CONFERMARE O MENO QUANTO DETTO DALLO SPECIALISTA.
È il medico di base a prescriverti la cura, lo specialista LA CONSIGLIA e difatti quella dovrebbe essere la formula: caro Dott.Giansturzio, ho visto il tuo assistito e consiglio una ciclo di.
Il mio consiglio, perciò, è di coinvolgerlo, al netto di attese telefoniche, visite lunghe a ottenersi e frettolose a farsi.
A latere, sebbene sia endocrinologo che neurologo abbiano ragione su riposo ovarico tramite COC ed emicrania, considera che - anche se meno efficaci - esistono COC (Contraccettivi Orali Combinati) a bassi dosaggi pensati non per la contraccezione ma solo per gli effetti 'risposanti' sul ciclo ovulatorio e, addirittura, i POP (Progestogen Only Pill) che contengono solo progesterone e non gli estrogeni responsabili di emicrania, ritenzione idrica e irritabilità.
Ah... immagino che il disturbo ormonale di cui parli sia il PCOS (Poly-Cystic Ovary Syndrome), la famigerata e frequentissima Sindrome dell'Ovaio Policistico, una condizione molto frequente nelle donne con problemi di stress, sedentarietà, peso e dieta equilibrata.
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abatelunare · 22 days
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Pentimenti e ri-trovamenti
Da ragazzo non avevo una gran consapevolezza letteraria. Giudicavo noiose opere di cui all'epoca mi sono scioccamente liberato. Per fortuna sono riuscito, in un modo o nell'altro, a ritrovarle. Posso farvi ben tre esempi. Per cominciare, le poesie di Marino Moretti (la mia edizione non è ovviamente quella che potete vedere nella scansione: si trattava di un Oscar Mondadori, che mi dicono essere ormai introvabile).
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Poi una raccolta di racconti di Mario Tobino, lo psichiatra narratore il cui capolavoro è senza alcun dubbio Le libere donne di Magliano.
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Infine, uno dei più famosi romanzi dell'americano Ernest Hemingway (l'avevo trovato indigesto).
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Ricordo abbastanza bene i titoli di altri libri che mi farebbe molto piacere ritrovare. E sono sicuro che prima o poi... Fortunatamente non sono cambiato solo come persona. Ma anche come lettore.
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succhinoallapesca · 10 months
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Se l'anno prossimo voglio (ri)cominciare l'università devo veramente fare qualcosa per recuperare la mia soglia dell'attenzione
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realnews20 · 1 day
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Trenta voti per respingere la mozione di sfiducia. Diciannove per sostenerla. Michele Emiliano non solo supera la prova dell’aula, ma ne esce puntellando una maggioranza persino più larga di quella che lo ha eletto. Perché meno di quattro anni fa, a suo favore poteva contare su ventisette voti. Non di più. Il terremoto politico e giudiziario che ha travolto “non la giunta” – come ripete costantemente – ma eletti e nominati nel perimetro del centrosinistra, si è rivelato per il governatore pugliese, un gran temporale. Non un uragano che tutto rischiava di travolgere. La lunga giornata del Consiglio regionale, però, ha segnato alcuni passaggi che appare necessario evidenziare. Il rapporto con Azione – A cominciare dal rapporto con Azione: tre dei 30 voti che lo hanno protetto dalla sfiducia sono proprio i loro. La stessa aula che poco più di un anno fa, il 17 febbraio del 2023 fu terreno dello scontro a distanza più sanguinoso tra Michele Emiliano e Carlo Calenda (“Emiliano è il peggior governatore di sempre” disse l’ex ministro, “Se Azione resta in maggioranza io non metterò mai più piede in maggioranza, risposte il presidente) oggi diventa il luogo in cui sventola il ramoscello d’ulivo. “Sono contento che Azione abbia votato la fiducia – è stato il commento di Emiliano – perché è mia intenzione ricostruire il rapporto con quella parte della coalizione che è costituita da Azione di Carlo Calenda, nonostante il passato. Io sono certo che in politica non ci sia mai nulla di personale e bisogna superare questi ostacoli”. Le richieste e le rassicurazioni – Il voto dei tre esponenti di Azione è stato in bilico per tutto il giorno. Dopo la riunione di venerdì scorso, in cui avevano fatto l’en plein delle richieste accordate – due fra tutte: la rotazione dei dirigenti e dei capi dipartimento della Regione, la decadenza dei direttori generali delle Asl per sforamento della spesa farmaceutica – la situazione sembrava essersi impantanata sulle tempistiche e sulle reali volontà di operare la turnazione dei vertici tecnici della Regione. Le rassicurazioni arrivate da Emiliano in aula, hanno consentito un passo in più rispetto al voto di astensione che appariva il più probabile. La decadenza dei direttori generali “è prevista per legge e verrà applicata senza sé e senza ma” – ha detto Emiliano – sui capi dipartimento “sono disponibile a ragionare”. “Questo è il massimo sforzo che posso fare e che deriva dal desiderio di costruire una coalizione futura comune – ha aggiunto rivolgendosi ai tre consiglieri, Ruggero Mennea, Fabiano Amati e Sergio Clemente -, se il desiderio non è comune, ne prendo atto”. La votazione – Dopo un breve consulto, i tre esponenti del partito di Calenda, hanno ufficializzato il voto di contrarietà alla mozione di sfiducia. “Quando c’è questo epilogo in un dibattito acceso significa che si è costruito qualcosa di positivo – è il commento del capogruppo di Azione, Ruggero Mennea -. La mozione di sfiducia era pretestuosa, cavalcava l’onda mediatica di questi giorni ed era sospetta per il tempo in cui è stata presentata, in piena campagna elettorale. Per quanto riguarda noi – aggiunge – abbiamo dato priorità alle richieste fatte al presidente, completamente accolte. Con le nostre proposte funzionerà meglio la macchina amministrativa ma garantirà anche lui e il suo governo in modo più efficace rispetto al passato”. Il Movimento 5 stelle – Stessa posizione già annunciata, più volte, nei giorni precedenti dal Movimento 5 Stelle. Proprio questi ultimi, per la prima volta, sono apparsi tra i banchi delle opposizioni, ricompattando – quantomeno visivamente – la pattuglia dei cinque eletti. Cristian Casili, Marco Galante, Rosa Barone e Grazia Di Bari, infatti, ad inizio legislatura hanno accettato l’invito di Emiliano entrando, di fatto, in modo organico in maggioranza e in giunta. Antonella Laricchia, invece, è sempre rimasta ostinatamente contraria, occupando il suo posto solitario nel fronte opposto del parlamentino. Sino ad oggi.
Ma non corrisponde, questo, ad un ricompattamento del gruppo. “Gianroberto Casaleggio – ha detto Laricchia, andando in direzione contraria ai colleghi – che è tra i fondatori del Movimento e che ci ha permesso di sedere qui, diceva che un’idea non è né di destra, né di sinistra. Un’idea è buona o è cattiva. Per me, mandare a casa questo Governo e ridare la parola agli elettori, è un’idea buona”. Il Partito democratico – Una frammentazione che si respira anche nel Partito democratico. Michele Mazzarano, epurato e interdetto per cinque anni dalla ricandidatura nel Pd a causa di una condanna in giudicato, sostiene il governatore e punta il suo obiettivo sui vertici del suo partito: “L’uso politico della Commissione Antimafia contro il presidente di questa Regione che viene trattato come un brigante, avrebbe necessitato di molte vibranti reazioni da parte dei vertici nazionali del Partito di Emiliano e del sindaco Decaro. Invece viene solo ed esclusivamente fuori un’idea per cui questo Mezzogiorno fa paura”, fa notare. In Consiglio anche l’ex assessora Maurodinoia – Per tutta la giornata, tra i banchi della maggioranza, ma senza dire alcuna parola, è tornata a sedere anche Anita Maurodinoia. L’ex assessora dimessasi da partito e giunta perché implicata in una inchiesta sul presunto voto di scambio, insieme al marito Sandrino Cataldo. Pezzo dopo pezzo, voto dopo voto, comunque, Emiliano incassa la fiducia. Amplia la sua maggioranza. Tiene dentro tutti. “Inseguo un sogno: quello di un fronte progressista e antifascista che restituisca all’Italia una speranza. E su questo continuerò a lavorare”. Articolo Precedente Conflitto d’interessi, Conte alla maggioranza: “Di che cosa avete paura? Ci sono parlamentari lobbisti e senatori pagati da Paesi stranieri”
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stefstefy · 3 months
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La vita è fatta di incastri.. ma quant’è bello distruggere tutto per Ri-Cominciare 🌟
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agrpress-blog · 5 months
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Dal 20 al 31 dicembre 2023 la periferia della periferia di Roma inaugura eXtraFESTIVAL, più di 10 giorni di festival dedicati all’infanzia e all’adolescenza, con spettacoli, laboratori ed eventi all’insegna della musica, del teatro e della danza. eXtraFESTIVAL è una proposta formativa, educativa e performativa diretta alla fascia d’età dai 0 ai 18 anni. 10 giorni di festival nelle diverse aree territoriali del X Municipio, per un totale di 39 attività, di cui 6 spettacoli e 33 laboratori creativi, con diversi appuntamenti ognuna, che coinvolgono gli spazi teatrali e formativi del territorio. A Ostia sono numerose le attività che saranno coinvolte in eXtraFESTIVAL quest’anno. Uno dei primi appuntamenti è il 21 dicembre con i laboratori di didattica musicale che avranno luogo al Teatro Fara Nume fino al 29 dicembre dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18, una serie di percorsi formativi di pianoforte e canto corale. I laboratori non finiscono qui. Dal 27 al 30 dicembre al Teatro Pegaso sono previsti il laboratorio intensivo di teatro in inglese “Acting Together” dalle 10 alle 13 e quello su Plauto e la commedia latina “Anche gli antichi romani ridevano” dalle 16:30 alle 19:00. Il 29 e 30 dicembre è il turno degli spettacoli nella Sala Paolo Poli, a cominciare da “Dalla parola scritta alla parola detta - il viaggio del teatro”, diretto da Blas Roca Rey il 29 dicembre. Il 30 dicembre sarà la volta di “La mia storia – tra improvvisazione e testo”, diretto da Giorgia Mazzuccato. Rimanendo a Ostia, ma spostandosi al Teatro Dafne, tornano i laboratori. Dal 21 al 23 dicembre sono previsti il laboratorio musicale per bambini dalle 16 alle 18 e il laboratorio di disegno musicale dalle 16 alle 19. Il Teatro Dafne ospita anche il laboratorio di Teatro Workshop sul “Canto di Natale” dal 21 al 31 dicembre, un breve percorso di recitazione teatrale e cinematografica il 27 dalle 10 alle 13 e due workshop il 20 dicembre: sulla psicomotricità e sulle tecniche di grammelot e di affabulazione. Al Teatroinstalla Ostia lo spettacolo “Fatti acqua e cambia” andrà in scena il 27 e 28 dicembre alle ore 10:00 alle ore 16:00, mentre al Centro Culturale Affabulazione il 20 dicembre alle ore 9:30 sarà il turno del format di riflessione sugli stereotipi di genere per le scuole superiori dal titolo “RI-GENERAZIONI”, a cura di Valdarda Teatro. Il 28 dicembre è il turno di una rinnovata modalità di fare musica attraverso “Drum Circle” alle ore 11, mentre il 23 dicembre c’è spazio anche per “Semi di musica”, il laboratorio per bambini e famiglie sui principi fondamentali della Music Learning Theory. L’ultima tappa di eXtraFESTIVAL ad Ostia è il Teatro del Lido, che ospiterà il 21 dicembre lo spettacolo riservato agli istituti scolastici “La storia di Aligaspù”, il giorno successivo alle 9:30 e alle 11:30 “Marco non c’è perché Laura se n’è andata” sempre riservato agli istituti scolastici. “Babbo e il natale riciclato” è lo spettacolo dell’Accademia Santa Rita per bambini del 23 dicembre alle ore 17, all’insegna del Natale e della condivisione. Il 27 dicembre è il turno di due spettacoli diversi, “il mostro dai lunghi peli” alle ore 11 e “H2ops!” alle ore 17:00. “Cuore di ghiaccio” sarà l’ultima rappresentazione del Teatro del Lido nell’ambito di eXtraFESTIVAL il 29 dicembre alle 11:00. Tra i laboratori più creativi si sottolinea Generazione Z il 22 dicembre dalle 14:30 alle 19:30 all’Infernetto, un’occasione per esplorare in profondità il mondo delle relazioni giovanili, offrendo spunti di riflessione sul mondo digitale. eXtraFESTIVAL si articola anche tra Dragona e Dragoncello. Il 23 dicembre arriva a Dragona “Recitando s’impara” il laboratorio di teatro dell’Accademia Santa Rita in orari diversi suddivisi per fasce d’etàfino al 28 dicembre. Dal 23 al 27 dicembre arriva anche il laboratorio coreografico dalle 17 alle 20, in replica il 30 dicembre dalle 10 alle 13. Gli ultimi appuntamenti a Dragona sono “Alla scoperta dello schiaccianoci” il
27 e 29 dicembre dalle 10 alle 13 e il 31 dicembre dalle 10 alle 12 e due lezioni sul metodo Strasberg il 28 e 29 dicembre dalle 14 alle 17. Sempre dal 23 al 30 dicembre dalle 10 alle 13 il laboratorio “Teatro in Festa” prende forma a “Essenza Teatro” a Dragoncello. Non possono mancare gli appuntamenti ad Acilia. A cominciare da Emozioniteatro, dove si svolgerà il lab “Carte in tavolo e…sul palco” dal 27 (ore 17/19) e 28 (ore 10/12) e dal 28 (ore 17/19) al 29 (ore 10/12 e 17/19) “Piacere…teatro”. Ancora di più gli appuntamenti al Teatro Domma, sempre ad Acilia, dove al 27 al 30 dicembre, si svolgerà Christmas Camp: una serie di laboratori di musical, prosa, musica, danza e di alcune maestrie del teatro, come scenografia, costumeria, audio e luci. I corsi saranno divisi per fasce di età, dalla fascia Kids (5-10 anni), alla fascia Young (10-13 anni) e Teen (13-17 anni). Per i Teen i corsi vanno dalle ore 9 alle ore 19, mentre per i più piccoli si prevedono laboratori dalle ore 15 alle ore 19. Tra un’attività e l’altra si potrà aspettare nella zona bar, nel campo di calcetto o si potrà studiare nella biblioteca.
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youviralart · 8 months
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Fabio Massimo Castaldo
COORDINATORI REGIONALI E PROVINCIALI ELETTIVI E COLLEGIALI: SE NON ORA, QUANDO?
Buonasera a tutte e tutti,
voglio cominciare questo post con due ringraziamenti: il primo a tutti coloro che mi hanno sommerso di auguri ieri, grazie di cuore per il vostro affetto e le vostre parole! Il secondo invece, parimenti sentito, va alle centinaia di attivisti e colleghi ed ex colleghi portavoce a tutti i livelli che hanno voluto sottoscrivere la nostra proposta di vincolo di destinazione obbligatorio del 90% delle donazioni raccolte col 2xmille in favore dei nostri territori, per finanziare formazione, progetti dal basso e un contributo per avere almeno una sede in ogni provincia d’Italia.
A brevissimo lancerò un’iniziativa attraverso uno strumento più efficace per raccogliere tutte le nostre firme e consegnarle ufficialmente al Comitato neocostituito e al Consiglio Nazionale.
Oggi voglio lanciare un’altra proposta che, ad avviso mio e di moltissimi, è tanto urgente quanto fondamentale: la collegialità e l’elezione diretta dei coordinatori regionali e provinciali.
È un’idea che sostengo da sempre. Già durante gli Stati generali del 2020 presentai ufficialmente i nostri “12 punti per riaccendere le stelle”, nei quali proponevo l’introduzione nel nuovo Statuto di coordinamenti regionali e provinciali direttamente eletti da tutti gli iscritti, per un mandato di 5 anni, sotto forma di organi collegiali e con il rispetto di un equilibrio di genere e geografico, idealmente:
- Regioni: 7 eletti per la Lombardia, 5 per le regioni sopra il milione di abitanti, 3 per quelle sotto il milione;
- Province: 5 eletti le città metropolitane, 3 eletti per le province ordinarie.
Sul punto la voce dei nostri iscritti è stata chiarissima. Nelle votazioni del 10 e 11 dicembre il Secondo Quesito su Principi e Valori - “Tutti gli organi del M5S sono improntati, ove possibile, al principio di collegialità” - ha ottenuto ben il 90,2% dei voti favorevoli. Similmente anche il Terzo quesito sulla Governance - “L’elezione dei componenti degli organi collegiali avviene individualmente e sono previste specifiche incompatibilità” - ha ottenuto il 92% dei consensi. Un plebiscito che è facilmente verificabile qui: https://associazionerousseau.s3-eu-west-1.amazonaws.com/...
Purtroppo, tali conclusioni, che avrebbero dovuto essere politicamente pienamente vincolanti, risultano al momento non essere state rispettate e implementate nel nuovo Statuto vigente.
Io non mi sono mai arreso nel corso di questi anni, tenendo viva in tutte le sedi questa proposta democraticamente votata.
Già in una riunione tra noi europarlamentari e Giuseppe Conte, tenutasi in videocall il 16 aprile 2021, ebbi modo di difenderla argomentandola dettagliatamente, insieme a diverse altre. In quella sede chiesi anche di poter prendere visione della bozza di Statuto su cui si stava lavorando, al fine di poter redigere delle proposte di modifica puntuali, e di poter contribuire ai lavori di redazione, che auspicavo potessero essere trasparenti, partecipati e inclusivi. Chiesi anche chi stesse lavorando alla bozza di statuto, giacché non avevamo alcuna informazione in merito. Non ho mai ricevuto alcuna risposta.
In seguito, ho continuato a sottolineare la necessità di una governance territoriale collegiale e democratica, sollevandola sia nell’unica occasione di confronto privata che ho avuto di persona con Giuseppe Conte, sia in diverse riunioni del Consiglio Nazionale. A partire dalla crisi di governo del luglio dell’anno scorso, le riunioni come vi dicevo si sono purtroppo ridotte all’osso: in più di un anno solamente tre, nonostante il ruolo di indirizzo e impulso sulla linea politica che il Consiglio Nazionale dovrebbe avere.
La rilanciai con grande chiarezza in particolare anche durante la penultima, il 02 marzo del 2023, riunione che avevo più volte chiesto per fare un punto politico alla luce dei deludenti risultati delle regionali in Lombardia e nel Lazio. Anche qui nessuna risposta.
Lo Statuto attualmente vigente prevede, infatti, all’art. 11 lettera g) che la designazione di Coordinatori a livello territoriale (regionale, provinciale, comunale) sia una facoltà (non un obbligo!) esclusivamente in capo al Presidente.
Questa situazione a mio avviso deve essere urgentemente superata. E questa non deve essere letta in alcun modo come una critica ai colleghi che sono stati nominati da Giuseppe Conte in tale ruolo, che nella maggior parte dei casi (non tutti, a quanto mi dicono da alcuni territori) hanno profili d’esperienza adeguata e stanno lavorando con abnegazione tra mille difficoltà. Né tantomeno vuol essere, sia chiaro, un attacco di natura personale al Presidente Conte o una critica non costruttiva. E posso anche comprendere che, in una primissima fase transitoria, si potesse immaginare una nomina diretta temporanea, solo per avviare il processo di riorganizzazione. Ma non può essere un sistema strutturale.
Peraltro credo che sia anche nell’interesse dei coordinatori stessi condividere questo onere gravoso in modo collegiale, e ricevere una piena legittimazione democratica dal basso, che li metterebbe al riparo da rischi di critiche interne e divisioni.
E sono sicuro che coloro che stanno lavorando egregiamente verrebbero agevolmente riconfermati: ho fiducia nel giudizio dei nostri attivisti.
Certamente tra gli eletti il Presidente potrebbe affidare il compito a uno di assicurare il coordinamento dei lavori stessi e di garantire una interlocuzione rapida in caso di necessità. Magari anche a rotazione, come un tempo si faceva anche con i capigruppo. Ma grazie alla collegialità questa figura avrebbe sempre il dovere di confrontarsi con gli altri componenti e di assicurare una piena e larga condivisione, sia nel coordinamento stesso che con gli attivisti della regione/provincia. Una bellissima garanzia di democrazia e partecipazione!
Se siete d’accordo vorrei includere anche questa proposta nella raccolta firme che intendo lanciare in questi giorni sull’obbligo del 90% del 2xmille ai territori. Insieme siamo riusciti a far iniziare a smuovere il dibattito sull’aiuto ai nostri gruppi, insieme possiamo rilanciare anche quello sulla governance! Intelligenza e determinazione collettiva.
Che ne pensate? Fatemi sapere nei vostri commenti chi vuole appoggiarla e ulteriori consigli su come svilupparla!
In alto i cuori!
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enkeynetwork · 9 months
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lamilanomagazine · 1 year
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Mantova: prende il via “Volontariamente” che coinvolge i giovani dai 15 anni in poi
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Mantova: prende il via “Volontariamente” che coinvolge i giovani dai 15 anni in poi. L’obiettivo di Volontariamente è quello di permettere ai ragazzi e i giovani (basta aver compiuto 15 anni), di dedicare un po’ di tempo ad azioni di volontariato che permettano alla comunità in cui vivono di essere arricchita e a loro di sperimentare nuove competenze e fare nuove amicizie. I ragazzi possono decidere quanto tempo destinare a volontariamente: da pochi giorni - magari per collaborare alla realizzazione di un evento - a periodi più lunghi - per esempio per contribuire alla realizzazione di un campo estivo per i più piccoli. Ma le proposte spazieranno in tanti ambiti diversi (sociale, educativo, ricreativo, culturale, amministrativo, sportivo, ambientale), coinvolgendo associazioni, enti del terzo settore e uffici comunali. Il progetto si inserisce nelle attività che la Rete degli Informagiovani mantovana promuove per sostenere il percorso di crescita dei giovani come cittadini e come persone. Imparare a conoscere le proprie attitudini e competenze, mettendosi in gioco in relazioni nuove, anche nel campo del volontariato, è uno dei passaggi strategici per i giovani che sono impegnati nella costruzione del loro futuro. “Sempre di più, infatti, il mercato del lavoro ricerca persone motivate, capaci di portare soluzioni e di saper comunicare e prendere decisioni”, sottolinea Arianna Ansaloni, coordinatrice della Rete e operatore Informagiovani del Comune di Suzzara. Insomma, Volontariamente, con il suo carico di divertimento, è anche una sfida importante che può permettere ai giovani, e ai giovanissimi, di cominciare ad acquisire quegli elementi che li renderanno protagonisti e orientati nella costruzione del proprio futuro. “Non solo preparazione alla vita di domani - sottolinea l’assessore al Welfare e politiche giovanili del Comune di Suzzara, Alessandro Guastalli alla conferenza stampa di presentazione che si è tenuta lunedì 5 giugno al Centro Baratta-. I giovani sono i cittadini del presente. La qualità della vita di una comunità cambia sostanzialmente se sa lasciare spazio per ricevere il contributo dei ragazzi. Entusiasmo, capacità di comunicare in modo più genuino, relazioni più ricche: sono solo alcuni dei benefici che ogni paese riceve quando è capace di chiedere e accogliere la collaborazione dei ragazzi”. “Dopo un periodo di isolamento dovuto alla pandemia, i cui effetti in termini di ri-socializzazione, si sentono ancora oggi - sostiene l’assessora alle Politiche Giovanili del Comune di Mantova Alessandra Riccadonna -, i giovani hanno manifestato interesse ad essere protagonisti, a partecipare alla vita attiva della società e ad essere presi in considerazione. Lo dicono i risultati del questionario “La Mantova che vorrei” che ha visto come destinatari i ragazzi del mantovano. Il volontariato può essere dunque uno dei modi in cui essi possono contribuire attivamente al benessere della comunità con i loro talenti, le loro capacità, la loro empatia. L’esperienza di volontariato cambia il mondo, ma cambia anche chi la pratica. A fronte di un “donare” si riceve altrettanto in termini di socializzazione, legami, arricchimento personale che possono essere il valore aggiunto per i ragazzi i quali stanno accusando i colpi di un periodo di incertezze tra crisi economica, guerre e una pandemia alle spalle che ha generato in loro sfiducia e disagio”. Ciascun ragazzo potrà decidere dove portare il proprio contributo. Per farlo sarà sostenuto dagli operatori di Informagiovani e del Centro Servizi per il volontariato di Mantova sia in incontri individuali sia nelle due iniziative predisposte proprio per facilitare l’accoglienza di chi vuole saperne di più. Il 9 e 10 giugno saranno infatti gli “Out of Divano Days” e nei Comuni con Informagiovani si potrà partecipare ad iniziative formative in presenza e sui social per informarsi, conoscere, comprendere meglio se Volontariamente è nelle proprie corde. Questi i Comuni in cui si terranno le iniziative (maggiori dettagli sempre sul sito Informagiovani) • Informagiovani di Curtatone • Informagiovani di Gonzaga • Informagiovani di Ostiglia • Informagiovani di Pegognaga • Informagiovani di Poggio Rusco • Informagiovani di San Benedetto Po • Informagiovani di San Giorgio Bigarello • Informagiovani di Sermide e Felonica • Informagiovani di Suzzara • Informagiovani di Viadana • Informagiovani itinerante dell’Alto Mantovano Il 15 giugno invece è la volta del Comune di Mantova con Csv Lombardia Sud Ets: momento orientativo e informativo dalle 10 alle 11.30 presso la Biblioteca Baratta (corso Garibaldi 88), durante il quale verrà presentato il progetto e le esperienze di volontariato disponibili. Ci sarà, inoltre, la possibilità di fare domande e esporre dubbi e, al termine dell’incontro orientativo, la possibilità, per chi lo vorrà, di procedere all’iscrizione. Maggiori dettagli sugli eventi, sui contatti e sui progetti sul sito degli Informagiovani: www.informagiovani.mn.it e sul profilo Instagram @informagiovani_mn Il progetto, attivo ormai da diversi anni, quest’anno – grazie al finanziamento ricevuto dal progetto Restart Future, in collaborazione con Anci e con il contributo di Regione Lombardia - offrirà ai partecipanti anche la possibilità al termine dell’esperienza di realizzare video presentazioni da utilizzare come tesine scolastiche o nella ricerca del lavoro. Ricordiamo anche che per gli studenti è possibile utilizzare l’esperienza per ottenere il credito scolastico (a seconda dei regolamenti di ciascun Istituto).... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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aroundtable · 2 years
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Perché non sono riuscito a intavolare Kids on Bikes?
Kids on Bikes è un gioco di ruolo perfetto per ricominciare a giocare di ruolo: manuale estremamente breve, sistema di gioco semplice, poche tabelle, molte possibilità narrative, possibilità di creazione del mondo condivisa ed un hook fantastico, sembra il gdr con cui è stato creato Stranger Things!
E allora cosa può essere andato storto?
In questo video vi svelerò cosa va sempre storto quando si prova a (ri)cominciare a giocare di ruolo! Kids On Bikes è un gioco di ruolo edito in italia da Need Games.
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occhidibimbo · 2 years
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Mi chiamo Chiara. Sono mamma di un bimbo che mio marito ed io abbiamo adottato dal Sud Africa e che ora ha 4 anni. Viviamo da molto in Belgio e ora a Malta per un po'.. Quando l'abbiamo conosciuto, mio figlio aveva 18 mesi e da quel giorno é stata una scoperta continua per noi e lui una curiosità in constante aumento, mai ferma! Nella vita faccio tutt'altro ma le sue domande insistenti che continuano oggi, mi hanno spinta a cercare risposte adatte alle sue esigenze ... L'unica cosa che "ferma" mio figlio sono le spiegazioni di come funziona la natura e quelle tecnico-scientifiche, "vere", da: “dove va a finire l'acqua dei rubinetti?” a “perché la luce é bianca”?, e “da dove esattamente succhiano il nettare le api?”.. E' cosi' che ho pensato a tutti i bambini attivi come lui ed ho incominciato a scrivere brevi racconti per rispondere ai suoi “perché”, per rispondere a lui e a tutti i piccolissimi con tanta “sete” di conoscere. Mi sono divertita a farlo. Ci siamo divertite a farlo, perché non ci sarei riuscita senza le bellissime e coloratissime illustrazioni di Irene Canovari (pittrice e già illustratrice) che riescono a dipingere una realtà piena di magia. Visto che ero comunque costretta ad informarmi per poter rispondere adeguatamente a molte domande, ho scritto questi brevi racconti con grande curiosità, imparando anche io cose dimenticate o che non mi ero piu' chiesta da "grande". E cosi' ho scoperto che l'attenzione del mio bambino era quasi piu' stimolata dalla magia della realtà che dalle favole con gli animali che parlano. Dunque per questo racconti non abbiamo maltrattato nessun animale! (Scherzo, io adoro le favole con gli animali ma ........) E' che ho scoperto con lui che essere bambini non vuol dire necessariamente non essere pronti ad ascoltare la "realtà". I bambini sono molto piu' competenti ed intelligenti di quanto pensassi. Si ha veramente molto da imparare da loro. Ognuno di noi é diverso, ed anche i bambini non sono tutti uguali. E' bellissimo confrontarsi con menti incontaminate e ri-cominciare a pensare in maniera "neutra" Il mio desiderio di scrivere é stato quello di dare risposte "vere" e strumenti appunto neutri ai piccolissimi per interpretare aspetti della natura. Ad esempio con questo primo episodio sui fiori etc non si racconta che le api fanno il miele Che i fiori sono belli e vanno per questo colti, o che le api fanno il miele per noi. Ma si capisce che l'equilibrio naturale é un altro.... che noi uomini non siamo il centro dell'universo. Mi interessa dare chiavi di lettura alternative all'antropocentrismo, perché credo che un bambino a cui si racconta il vero, avrà poi gli strumenti necessari per fare scelte autonome, indipendenti... A loro poi un giorno di decidere chi e cosa mangiare, cosa "sporcare", se rispettare la natura o meno, se il colore della pelle determina l'identità e/o la diversità di una persona, ma partendo dalla neutralità (dunque dalla realtà scientifica delle cose) e non dalla "cultura" e dal luogo del momento. Credo che se le cose si raccontano partendo dalla realtà, sin da piccoli, le scelte degli adulti potranno essere diverse...come le scelte alimentari ed ambiantali. L'idea é quella di fare una breve collana, dunque, su temi naturalistici e “scientifici” , fruilbile dai bambini a partire dai 3 anni. Insomma questo é un libro dei perché per piccolissimi. Il primo numero é su api, fiori e miele. Il prossimo sulla pioggia (quasi pronto) e quello che arriva a volte dopo la pioggia...   Si apre un mondo di domande, di luce e colori! Nel terzo racconto si andrà al mare. L'acqua: idrogeno ed ossigneno. Elemento basilare, principio costituente degli ecosistemi, base di tutte le forme di vita sul nostro pianeta. Il mare continene tutto cio' che ci fa vivere. Vogliamo rovinare gli elementi base della vita? E voi, quali domande affrontate ogni giorno?! Vi possiamo aiutare?! Grazie per l'ospitalità in questo blog bellissimo e ricchissimo di contenuti.
Se vi interessa leggere “I mille perché di Dino Ricciolino” il primo episodio, diviso in tre brevi racconti, é per ora su Amazon.it In cerca di platform piu' umane....  
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realnews20 · 6 days
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Trenta voti per respingere la mozione di sfiducia. Diciannove per sostenerla. Michele Emiliano non solo supera la prova dell’aula, ma ne esce puntellando una maggioranza persino più larga di quella che lo ha eletto. Perché meno di quattro anni fa, a suo favore poteva contare su ventisette voti. Non di più. Il terremoto politico e giudiziario che ha travolto “non la giunta” – come ripete costantemente – ma eletti e nominati nel perimetro del centrosinistra, si è rivelato per il governatore pugliese, un gran temporale. Non un uragano che tutto rischiava di travolgere. La lunga giornata del Consiglio regionale, però, ha segnato alcuni passaggi che appare necessario evidenziare. Il rapporto con Azione – A cominciare dal rapporto con Azione: tre dei 30 voti che lo hanno protetto dalla sfiducia sono proprio i loro. La stessa aula che poco più di un anno fa, il 17 febbraio del 2023 fu terreno dello scontro a distanza più sanguinoso tra Michele Emiliano e Carlo Calenda (“Emiliano è il peggior governatore di sempre” disse l’ex ministro, “Se Azione resta in maggioranza io non metterò mai più piede in maggioranza, risposte il presidente) oggi diventa il luogo in cui sventola il ramoscello d’ulivo. “Sono contento che Azione abbia votato la fiducia – è stato il commento di Emiliano – perché è mia intenzione ricostruire il rapporto con quella parte della coalizione che è costituita da Azione di Carlo Calenda, nonostante il passato. Io sono certo che in politica non ci sia mai nulla di personale e bisogna superare questi ostacoli”. Le richieste e le rassicurazioni – Il voto dei tre esponenti di Azione è stato in bilico per tutto il giorno. Dopo la riunione di venerdì scorso, in cui avevano fatto l’en plein delle richieste accordate – due fra tutte: la rotazione dei dirigenti e dei capi dipartimento della Regione, la decadenza dei direttori generali delle Asl per sforamento della spesa farmaceutica – la situazione sembrava essersi impantanata sulle tempistiche e sulle reali volontà di operare la turnazione dei vertici tecnici della Regione. Le rassicurazioni arrivate da Emiliano in aula, hanno consentito un passo in più rispetto al voto di astensione che appariva il più probabile. La decadenza dei direttori generali “è prevista per legge e verrà applicata senza sé e senza ma” – ha detto Emiliano – sui capi dipartimento “sono disponibile a ragionare”. “Questo è il massimo sforzo che posso fare e che deriva dal desiderio di costruire una coalizione futura comune – ha aggiunto rivolgendosi ai tre consiglieri, Ruggero Mennea, Fabiano Amati e Sergio Clemente -, se il desiderio non è comune, ne prendo atto”. La votazione – Dopo un breve consulto, i tre esponenti del partito di Calenda, hanno ufficializzato il voto di contrarietà alla mozione di sfiducia. “Quando c’è questo epilogo in un dibattito acceso significa che si è costruito qualcosa di positivo – è il commento del capogruppo di Azione, Ruggero Mennea -. La mozione di sfiducia era pretestuosa, cavalcava l’onda mediatica di questi giorni ed era sospetta per il tempo in cui è stata presentata, in piena campagna elettorale. Per quanto riguarda noi – aggiunge – abbiamo dato priorità alle richieste fatte al presidente, completamente accolte. Con le nostre proposte funzionerà meglio la macchina amministrativa ma garantirà anche lui e il suo governo in modo più efficace rispetto al passato”. Il Movimento 5 stelle – Stessa posizione già annunciata, più volte, nei giorni precedenti dal Movimento 5 Stelle. Proprio questi ultimi, per la prima volta, sono apparsi tra i banchi delle opposizioni, ricompattando – quantomeno visivamente – la pattuglia dei cinque eletti. Cristian Casili, Marco Galante, Rosa Barone e Grazia Di Bari, infatti, ad inizio legislatura hanno accettato l’invito di Emiliano entrando, di fatto, in modo organico in maggioranza e in giunta. Antonella Laricchia, invece, è sempre rimasta ostinatamente contraria, occupando il suo posto solitario nel fronte opposto del parlamentino. Sino ad oggi.
Ma non corrisponde, questo, ad un ricompattamento del gruppo. “Gianroberto Casaleggio – ha detto Laricchia, andando in direzione contraria ai colleghi – che è tra i fondatori del Movimento e che ci ha permesso di sedere qui, diceva che un’idea non è né di destra, né di sinistra. Un’idea è buona o è cattiva. Per me, mandare a casa questo Governo e ridare la parola agli elettori, è un’idea buona”. Il Partito democratico – Una frammentazione che si respira anche nel Partito democratico. Michele Mazzarano, epurato e interdetto per cinque anni dalla ricandidatura nel Pd a causa di una condanna in giudicato, sostiene il governatore e punta il suo obiettivo sui vertici del suo partito: “L’uso politico della Commissione Antimafia contro il presidente di questa Regione che viene trattato come un brigante, avrebbe necessitato di molte vibranti reazioni da parte dei vertici nazionali del Partito di Emiliano e del sindaco Decaro. Invece viene solo ed esclusivamente fuori un’idea per cui questo Mezzogiorno fa paura”, fa notare. In Consiglio anche l’ex assessora Maurodinoia – Per tutta la giornata, tra i banchi della maggioranza, ma senza dire alcuna parola, è tornata a sedere anche Anita Maurodinoia. L’ex assessora dimessasi da partito e giunta perché implicata in una inchiesta sul presunto voto di scambio, insieme al marito Sandrino Cataldo. Pezzo dopo pezzo, voto dopo voto, comunque, Emiliano incassa la fiducia. Amplia la sua maggioranza. Tiene dentro tutti. “Inseguo un sogno: quello di un fronte progressista e antifascista che restituisca all’Italia una speranza. E su questo continuerò a lavorare”. Articolo Precedente Conflitto d’interessi, Conte alla maggioranza: “Di che cosa avete paura? Ci sono parlamentari lobbisti e senatori pagati da Paesi stranieri”
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vefa321 · 2 years
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𝗡𝗼𝗻 𝗲𝘀𝗶𝘀𝘁𝗼𝗻𝗼 𝗽𝗶ù 𝗹𝗲 𝘃𝗮𝗹𝗶𝗴i𝗲 𝗱𝗶 𝗰𝗮𝗿𝘁𝗼𝗻𝗲.
C'è nell'aria un profumo di valigia, di borse di tela e di zaini sulle spalle.
Non è il solito profumo delle voglie di vacanze.
È molto di più...
È voglia di ricominciare a vedere il mondo, scrivere cartoline che nessuno spedisce più, fare fotografie per rubare al tempo ogni scatto e movimento.
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È desiderio di ri- cominciare
Ri-tornare in quel posto romantico, su quella spiaggia dove ti sei innamorata, in quella città che non finiva più da consumarti i passi, da raccontarti la storia mentre il tempo scriveva la tua...
Oggi c'è nell'aria un maggio da regalare al vento, un omaggio al tempo,
Oggi c'è.
Che sia il viaggio
Che sia la meta
Che oggi senza aspettare domani🧳🧳🧳
✒️Vivi di particolari, raccogli i dettagli.
J.D
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kon-igi · 3 years
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Seconda domanda, poi non ti chiederò più nulla sul covviddi. Stavolta non ricordo il programma, ma parlavano del fatto che il governo italiano vuole anticipare il richiamo al vaccino , soprattutto per chi ha fatto il J&j. quindi monodose, Nonostante l azienda produttrice dice che non ce n è bisogno. Il governo, che vuol dire tutto o niente, perché non hanno fatto nomi, può decidere per conto di uno scienziato o comunque un medico? Quanta disinformazione o verità approssimative. No?
Cercherò di farti comprendere il mio atteggiamento in merito con un meme che secondo gli anni internet è già vecchio di tre secoli
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Ora, al di là delle singole perplessità tecniche come la tua, se dopo 597 giorni qualcuno ancora non ha capito cosa sia il Sars-Cov2, come si manifesta il Covid-19 e i meccanismi alla base di un vaccino, o mi clonano e mi danno sette miliardi di apriscatole per scoperchiare il cranio delle persone e metterci dentro un libro di scienze da seconda liceo oppure dobbiamo accettare che il mondo vada avanti lasciando l'onere di correre a quelli rimasti indietro.
Sinceramente non seguo più la bagarre pandemica e vaccinale se non su siti e pubblicazioni di argomento medico, quindi credo che la questione da te posta abbia un fraintendimento alla base.
Verissimo che il Vaccino Janssen conferisce immunità con una sola dose ma questo si riferisce allo stesso meccanismo immunostimolante ottenuto con DUE dosi di Comirnaty, Spikevax o Vaxzevria (per favore, chiamiamo i vaccini col loro nome e non con quello dell'azienda)... quella che oggi è chiamata TERZA DOSE (termine sbagliatissimo che infatti ha generato il tuo dubbio) in realtà è il cosiddetto BOOST VACCINALE, una dose di ri-stimolazione immunitaria che deve essere fatta a distanza di mesi/anni praticamente per qualsiasi vaccino
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(in rosso il boost successivo alle altre dosi ravvicinate)
Abbiamo aspettato per vedere quanto rimanesse elevata la titolazione anticorpale in seguito alla prima somministrazione di vaccino anti-Sars-Cov2 (monodose o bi-dose) e abbiamo visto che adesso è il momento di cominciare a 'boostare' la popolazione che era stata precedentemente inoculata, partendo ovviamente dai soggetti a rischio.
Nessun complotto ma una comunità di scienziati in vigile attesa da 597 giorni che ora ha dato indicazioni in merito. E un governo che fa come dice la comunità di scienziati.
Il resto sono pippe complottiste con cui sono soliti darsi solitario piacere gli spettatori di Report o delle Iene, poracci loro.
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