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#prima dell’alba
elenascrive · 6 months
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Cara Vostra Maestà,
dopo il trionfante ritorno
nelle vesti d’Eclissi
della scorsa notte,
ora
Le Vostre Dame di Corte
nel tenervi compagnia
hanno finito Loro malgrado
con il starvi troppo addosso,
nascondendovi ai Miei occhi
come sempre bisognosi
del Vostro candore
Così siete stata costretta a farvi largo
abbagliandole della Vostra potente luce,
provocando uno squarcio nel Cielo
che di colpo lo ha illuminato
quasi fosse giorno
Tutto questo solamente per salutarmi
e ricordarmi che anche se non Vi vedo
Voi ci siete lo stesso,
pronta ad abbagliare anche Me
ed il Mio cuore irrequieto
Menomale che ci siete Voi
Mia Amatissima Maestà
@elenascrive
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deeonisia · 1 year
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🧁✨💘🐈‍⬛
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ma-pi-ma · 6 months
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..Nella stanza del motel
quella notte, alle prime luci dell’alba,
scostò una tendina alla finestra. Vide nubi
ammucchiate contro la luna. S’appoggiò
al vetro. C’era uno spiffero freddo
che gli toccò il cuore.
Ti amavo, pensò.
Ti amavo tanto.
Prima di non amarti più.
Raymond Carver, da Blu Oltremare
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smokingago · 27 days
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“Qualche volta il destino assomiglia a una tempesta di sabbia che muta incessantemente la direzione del percorso. Per evitarlo cambi l’andatura. E il vento cambia andatura, per seguirti meglio. Tu allora cambi di nuovo, e subito di nuovo il vento cambia per adattarsi al tuo passo. Questo si ripete infinite volte, come una danza sinistra con il dio della morte prima dell’alba. Perché quel vento non è qualcosa che è arrivato da lontano, indipendente da te. È qualcosa che hai dentro.
Quel vento sei tu. Perciò l’unica cosa da fare è entrarci, in quel vento, camminando dritto, e chiudendo forte gli occhi per non far entrare la sabbia.
Quando la tempesta sarà finita, probabilmente non saprai neanche tu come hai fatto ad attraversarla e a uscirne vivo. Anzi, non sarai neanche sicuro se sia finita per davvero. Ma su un punto non c’è dubbio. Ed è che tu, uscito da quel vento, non sarai lo stesso che vi è entrato.”
Haruki Murakami, Kafka sulla spiaggia
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anima-complicata-80 · 2 months
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"Il caffè come abbraccio, rifugio e oasi..il caffè prima dell’alba, prima di partire, prima di entrare nel giorno..Il caffè che scalda, accompagna e ti aspetta ogni volta che hai bisogno...." 🖤 (Fabrizio Caramagna)
Buongiorno anime preziose ☕️...
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ninoelesirene · 1 year
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Caro cuore,
ti rimprovero sempre di dare troppo valore alle cose. Non ti attraggono gli oggetti come strumenti di affermazione, ché non ci portiamo dietro niente, quando scompariamo. Al contrario, hai bisogno che le cose ti accolgano in sé stesse e siano custodi dello spirito. È per questo che anche uno scontrino, un orologio fermo o un coriandolo di carta piovuto dal soffitto possono diventare un amuleto per te.
Di recente senti moltissimo, sempre sul punto di straripare. “The water edge”, qualcuno ti tradurrebbe. E mi accorgo di aver aspettato una vita per farti posto e darti una casa da abitare. Sarà per questo che, tra le “cose” di cui ti parlo oggi, ci sono soprattutto luoghi. La nostra è una necessità spaziale.
C’è un film abbastanza noto intitolato “Prima dell’alba”. Racconta un amore speciale esploso in un attimo, un fulmine di luce lungo 24 ore. I protagonisti, conosciutisi per caso su un treno, trascorrono un giorno insieme e alla fine si salutano. Prima dei titoli di coda e un attimo dopo la separazione, la macchina da presa torna nei luoghi delle loro chiacchiere, dei loro sguardi, del loro amore perfetto, manifesto per 24 ore. Sembrano piazze vuote e strade deserte, ma sono storie, memoria fisica di un mondo interiore, due mondi interiori, mille mondi interiori che le hanno riempite e cambiate per sempre. So che sai di cosa parlo.
Camminavo, proprio ieri, su un lungomare. Ti sentivo esplodere, smarrito, esposto, vibrante. Avrei voluto armarmi della mia antica strategia per contenerti, ma non ci riesco più. Ho voluto dimenticarla e l’ho fatto per te, cerca di capirmi. Così ho lasciato che ti espandessi e mettessi alla prova i tessuti, le funzioni, la luce negli occhi. Ho preso un respiro e abbracciato la paura che mi fai.
Caro cuore, la verità è che prima di sopravvivere, vorrei che tu vivessi e trovassi il tuo luogo e lo abitassi, non da solo. Questa è una promessa.
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personal-reporter · 1 month
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La Messa di Pasqua, il ritorno di Gesù dal sepolcro
Il cuore delle festività della Settimana Santa… La Veglia Pasquale è la messa solenne dove  si celebra la risurrezione di Gesù e che comincia dopo il tramonto del Sabato Santo, prima dell’alba della domenica di Pasqua. Continue reading La Messa di Pasqua, il ritorno di Gesù dal sepolcro
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canesenzafissadimora · 8 months
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Qualche volta il destino assomiglia a una tempesta di sabbia che muta incessantemente la direzione del percorso. Per evitarlo cambi l’andatura. E il vento cambia andatura, per seguirti meglio. Tu allora cambi di nuovo, e subito di nuovo il vento cambia per adattarsi al tuo passo.
Questo si ripete infinite volte, come una danza sinistra con il dio della morte prima dell’alba. Perché quel vento non è qualcosa che è arrivato da lontano, indipendente da te. È qualcosa che hai dentro. Quel vento sei tu. Perciò l’unica cosa che puoi fare è entrarci, in quel vento, camminando dritto, e chiudendo forte gli occhi per non far entrare la sabbia.
Attraversarlo, un passo dopo l’altro. Non troverai sole né luna, nessuna direzione, e forse nemmeno il tempo. Soltanto una sabbia bianca, finissima, come fosse fatta di ossa polverizzate, che danza in alto nel cielo. Devi immaginare questa tempesta di sabbia.
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Haruki Murakami
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instabileatrofia · 6 months
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Il caffè prima dell’alba
I.S.A.
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Do not remove the captions pls.
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elenascrive · 3 months
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Si preannunciava una giornata
abbastanza complessa quella odierna,
tra lavoro, scioperi ed appuntamenti vari,
con il timore di poter perdere qualcosa per strada
e con l’ansia che per questo cresceva.
Avevo bisogno di un po’ di carica.
Così mentre uscivo di casa,
come sempre un attimo prima dell’alba,
per andare a fare il Mio dovere,
percorrendo a piedi alcune vie del quartiere,
d’improvviso alzo gli occhi al cielo
e mi appare Lei:
Pienamente abbagliante
per salutarmi in tutto il proprio chiarore smagliante.
Era da più di un mese che non la vedevo a quest’ora
e quando l’ho salutata,
un grosso sorriso raggiante e commosso
mi si è stampato immediatamente sulla faccia.
Si è fatta attendere ma n’è valsa certamente la pena,
soprattutto tenendo conto del fatto che
abbia scelto il giorno giusto per poter apparire.
Non è stato un caso infatti che l’abbia fatto proprio stamani,
sapendo quanto avessi bisogno della Sua Regale Presenza
per affrontare ciò che mi attendeva
con maggiore tranquillità.
Lei fa sempre il modo di esserci sempre
nelle occasioni che contano
e anche stavolta non ha deluso per niente,
facendosi dunque trovare pronta all’appello.
Io non so come fa.
Sinceramente non ho capito come riesce a carpire
quanto la Sua Presenza sia fondamentale,
però è così e non posso che prenderne atto
con estrema felicità.
Vederla perciò mi ha portato bene per l’ennesima volta,
poiché sono riuscita a resistere ad ogni evenienza,
sciopero compreso,
portando a casa l’ennesima giornata tosta.
Ora che sta per terminare posso riprendere fiato,
beandomi della fortuna che posseggo,
ad avere Sua Maestà al Mio cospetto,
sempre pronta a proteggermi, a rassicurarmi
e infine ad aiutarmi nei momenti delicati.
Come farei senza di Lei?
Non ci voglio nemmeno pensare!
@elenascrive
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sciatu · 1 year
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Quanto vivea la felicità?
Come i bambini, quando si chiedono chi spegne il sole la sera, o dove finisce il mare, come loro quando chiedono dove si nascondono le foglie in inverno o dove corre l’acqua dei fiumi, come sognano i bambini, quando giocano le loro battaglie senza morti o inseguono felici un pallone di plastica, come loro chiediti anche tu: quanto vive la felicità? Se vive più di una stella cometa, più a lungo  di un natale o quanto il volo di un gabbiano che plana sull’acqua. Chiedi se è grande quanto un vassoio di dolci colorati, o piccolo quanto una coccinella, se è alta più di una giraffa, o bassa quanto un porcino.
Chiedi se dura come il primo fiocco di neve sulla strada gelata  o più di un arcobaleno dopo la pioggia e meno di quanto corre un onda sulla lunga spiaggia? Se è eterna quanto un bacio o come le margherite a primavera, se è lunga come la danza dei fenicotteri in un lago salmastro, o il volo delle rondini nell’azzurro primaverile. Chiedi se la felicità è come una colata di lava infinita o come un sogno prima dell’alba, se è veloce come un temporale ad agosto, o lenta come il suono di una fisarmonica, corta come un bicchiere di vino, o grande come un gelato al sole, inquieta come una nube nera che tuona o serena come l’ondeggiare delle spighe in un campo di grano. Chiedi se rimane nell’aria come il canto ossessivo e monotono delle cicale, o scappa via nella luce pallida delle lucciole di notte, se è viva come il battito di un cuore o è un sogno come un raggio di sole che entrando dalla finestra attraversa una stanza buia. Come si risponde ai bambini che fanno domande semplici ma incredibili, banali, ma rivoluzionarie così, a chi chiederai quanto dura la felicità, ti risponderà che nessuno lo sa, tutti però sanno che tutte le cose belle, durano quanto la felicità.
Like children, when they wonder who turns off the sun in the evening, or where the sea ends, like them when they ask where leaves are hidden in winter or where the water flows from rivers, like children dream, when they play their battles without deaths or happily chasing a plastic ball, like them ask yourself: how long does happiness live? If it lives longer than a comet, longer than a Christmas or as long as the flight of a seagull gliding over the water. Ask if it's as big as a tray of colorful sweets, or as small as a ladybug, if it's taller than a giraffe, or as short as a porcini mushroom. Ask if it lasts like the first snowflake on the frozen road or more than a rainbow after the rain and less than a wave runs on the long beach? If it's as eternal as a kiss or like daisies in spring, if it's long like the dance of flamingos in a brackish lake, or the flight of swallows in the spring blue. Ask if happiness is like an endless lava flow or like a dream before dawn, if it's fast like a storm in August, or slow like the sound of an accordion, short like a glass of wine, or big like an ice cream in the sun, restless like a black cloud that thunders or serene like the swaying of ears in a wheat field. Ask if it stays in the air like the obsessive and monotonous song of the cicadas, or runs away in the pale light of the fireflies at night, if it's alive like the beating of a heart or is it a dream like a ray of sunshine entering through the window and crossing a dark room. How do you respond to children who ask simple but incredible, trivial but revolutionary questions like this, whoever you ask how long happiness lasts will answer that no one knows, but everyone knows that all beautiful things last as long as happiness.
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ma-pi-ma · 1 year
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Tre giorni sono rimasto seduto sconvolto dall'amore. Tre notti ho visto le gradazioni del buio. E della luce. Ho visto iniziare tre mattine, indifeso ogni volta dal suono forte delle campane. Il mio cuore si è spaccato come un melone. E non guarirà. Si dona insensatamente alle vecchie che portano il latte. Agli uomini goffi che spazzano. Al tetto. Dio mi protegge. 
Jack Gilbert, Prima dell’alba a Perugia, da Visioni del pericolo, 1962
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mancino · 24 days
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In un sogno sublime
Ti ho amata prima che nascessi.
Prima che la luce dei miei occhi
potesse rivelarti ai miei nuovi giorni.
L’amore per te ha modellato la mia
anima, i miei sentimenti, i miei sogni.
Le mie parole pendono dalle tue labbra
come grappoli di glicine che nel profumo
dell’alba inondano di te la mia essenza.
Ti ho amata come si ama la vita nel
momento della morte, e come dalla vita
ho attinto da te il respiro dei miei nuovi giorni.
Ti ho atteso come un dono del cielo
come una sorgente d’acqua limpida
nel deserto infuocato della mia solitudine
come il bacio di un principe che posandosi
sulle mie labbra fredde mi risveglia dal sonno
profondo nel quale la mia anima era caduta.
Ti ho atteso come un miracolo, come la fiamma
che dal cumulo dei miei annientamenti
emerge come fonte eterna.
Amiamoci, dunque, amiamoci liberi come
uccelli, fedeli come cani, testardi come solo
che crede nell’amore può esserlo, amiamoci
come il giorno e la notte, come il giorno e la notte
rinnoviamoci eternamente in un sogno sublime.
massimo galli
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Note
76 giorni.
Non prendo la lametta da 76 giorni.
È dura, dura davvero.
Oggi in piena crisi ero sul punto di farlo...
Odio così tanto me stessa...
Mi accasciai a terra, in preda alla disperazione, con un dolore lacerante al petto.
Un dolore che mi tolse quasi il respiro.
Ero sul punto di farlo.
Ma poi ho detto "basta".
Ma poi mi sono chiesta "a cosa serve rovinare il tuo corpo?"
È dura, dura davvero.
Ti prego, dimmi qualcosa che mi ricorda che sono forte, e bella.
Dimmi qualcosa che mi ricordi il motivo per cui continuo ancora a ricomporre ogni pezzo.
Dimmi qualcosa che possa ricordarmi di essere una guerriera.
Tesoro,
sei più giovane di quello che credi. E più bella, molto più bella, di quello che riesci a vedere quando ti guardi nello specchio, con le lacrime che ti bruciano gli occhi e la bocca accartocciata in uno scarabocchio. Perché tu non sei quella. Non sei un’immagine bidimensionale. Non sei né la tua altezza né gli inverni incrostati nelle tue ossa, né il peso dei tuoi organi che segna la bilancia; non ridurti ad un numero. Perché sei altro. Sei un intero universo.
Sei la musica che ascolti, quella che riesce a tenere ancora assieme tutti i tuoi pezzi, anche quando ti senti solo sbriciolare. E sei le frasi che sottolinei nei libri, ripetendotele in punta di labbra prima di scivolare nel sonno, stringendole forte proprio all’altezza del cuore. Sei le stelle a cui rivolgi ogni sera lo sguardo, ricordandoti che si può splendere anche se siamo avvolte dal gelo. E quella luna, a cui racconti ogni tuo pensiero, che consideri solo un pugno di cenere, quando in verità valgono così tanto… Sei le tue mani che tremano al mattino, nel silenzio dell’alba, e che un giorno qualcuno stringerà. Sei ogni gesto gentile che hai fatto senza nemmeno accorgertene, la spalla su cui piangere, la voce che ha calmato la tempesta e la luce che ha saputo indicare il cammino a qualcun altro, di cui probabilmente nemmeno conoscevi il nome. Sei le braccia in cui hanno trovato rifugio, anche quando tu stessa ti sentivi persa. Sei i sorrisi che provi a nascondere e le lacrime che asciughi troppo in fretta. Sei la forza che ti ha permesso di rialzarti ogni volta, e la speranza a cui continui ad aggrapparti nonostante una parte di te voglia solo lasciarsi cadere nel baratro. E soprattutto, sei le cose che ami, e che hai amato, che ti hanno fatto sentire viva e ti hanno accelerato il respiro fino a toglierti il fiato. Sei così tante cose non bastano queste poche righe a definirti. E sono tutte bellissime. Perché sono vere, e i sentimenti che hai provato, gli hai sentiti con una tale intensità che vi palpitano ancora all’interno.
E mi dispice, mi dispice così tanto, che ti abbiano convinto che sei una persona difficile da amare. O che non meriti amore. Perché non é vero.
Noi parliamo sempre di voler salvare il mondo. Eppure, se dentro ad ogni persona c’è un intero universo… basterà salvare una persona.
E va bene. Va davvero bene. Se quella persona é te stessa.
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gregor-samsung · 5 months
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" Chiudo il libro, lo poso di lato, spengo la lampada e mi addormento finché, prima dell’alba, il rumore sordo di un’esplosione mi sveglia, seguita qualche istante dopo da una seconda, poi da un’altra e un’altra ancora. Non sto sognando. Faccio ben attenzione, sono proprio rumori di esplosioni e la loro intensità mi fa intuire la distanza tra me e il luogo da cui provengono i colpi. Sono abbastanza lontani, oltre il Muro. Da Gaza o forse Rafah. Il rumore dei bombardamenti varia molto in base alla vicinanza o alla lontananza dal luogo dell’esplosione. Il boato di questo bombardamento non è particolarmente intenso e il rumore non dà troppo fastidio, è piuttosto un suono sordo, profondo e pesante, come quello di un martello che batte su un enorme tamburo. Le bombe che provocano quel boato non scuotono l’alloggio in cui mi trovo, anche se le sue pareti sono di un sottile legno chiaro, non mandano i vetri in frantumi, anche se le finestre sono chiuse. Quando mi alzo dal letto e le apro, la stanza non è invasa da una densa nuvola di polvere soffice al tatto. Invece, al suo interno, si insinua l’aria dolce e fresca dell’alba. Continuo ad ascoltare, le mie orecchie si abituano al suono ripetitivo dei bombardamenti che suscitano in me una strana sensazione di vicinanza con Gaza, oltre a un desiderio di sentire quelle esplosioni da più vicino, di percepire le particelle di polvere degli edifici demoliti dai bombardamenti. L’assenza di tutto ciò mi fa comprendere quanto sia lontana da quello che mi è familiare e, soprattutto, quanto sia impossibile farvi ritorno. Prima di farmi sopraffare dall’ansia e dal terrore, torno a letto e mi addormento di nuovo. "
Adania Shibli, Un dettaglio minore, traduzione di Monica Ruocco, La nave di Teseo (collana Oceani, n° 118), 2021¹; pp. 117-118.
[Edizione originale: تفصيل ثانوي (Dettaglio secondario), Dār al-Ādāb editore, Beirut, 2017]
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d3hydrat3d · 1 month
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il cinguettio degli uccelli prima dell’alba
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