Tumgik
#Israele
ideeperscrittori · 2 months
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Ghali dice "stop al genocidio" e subito interviene l'ambasciatore israeliano. Non ti hanno nominato, ma tu intervieni. Questa è un'ammissione. Stai dicendo che la parola "genocidio" ti riguarda, ti chiama in causa, perché lo stato che rappresenti lo sta commettendo.
[L'Ideota]
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molecoledigiorni · 6 months
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A cosa serve tutto questo dolore, tutte le vite cancellate nell’assurdità e insensatezza della guerra.
La presunzione dell’uomo di sapere tutto, quando in realtà non sappiamo nulla.
Ci vorranno milioni di anni per dimenticare tutto il male.
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kneedeepincynade · 6 months
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Do not let them hide this,share this everywhere,share it to everyone
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francescosatanassi · 6 months
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LA SPOSA È BELLISSIMA
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Alla fine dell'800, la maggior parte degli ebrei europei risiedeva in una zona tra Polonia e Russia meridionale, ma dopo l'ennesima persecuzione iniziò a muoversi verso il monte Sion, luogo sacro vicino a Gerusalemme. Quella terra però non era libera, da generazioni era abitata da pastori e coltivatori arabi. Così, l'ebreo ungherese Theodor Herzl trovò il modo di aggirare "il problema" fondando il sionismo, cioè la teoria che fosse giusto creare uno Stato ebraico in Palestina. Inviò due rabbini a valutare la situazione e la loro risposta fu: "La sposa è bellissima, ma è maritata a un altro uomo", cioè la Palestina andrebbe benissimo, però ci sono gli arabi. Non che fosse un problema, le teorie sioniste dicevano anche che se gli arabi non accettavano di abbandonare passivamente la propria terra, gli ebrei avrebbero dovuto prenderla con la forza. Alla fine della I Guerra Mondiale la zona passò agli inglesi che assieme ai francesi iniziarono a discutere su come spartirsi il territorio, ovviamente senza tenere conto del volere degli arabi. Nacquero le prime formazioni paramilitari ebraiche, anche di stampo terroristico, che compivano attentati e stragi indiscriminate tra i palestinesi. Alla fine della II Guerra Mondiale, con la scoperta dei campi di sterminio e la Shoah, il movimento sionista attirò le simpatie dell'Occidente, gli inglesi si ritirarono e l'ONU propose la nascita di due Stati: uno ebraico e uno palestinese. Agli arabi, che erano più di un milione, sarebbe andata la porzione minore di territorio; mentre agli ebrei, in minoranza, la porzione maggiore. Così esplose quella che gli israeliani oggi chiamano "guerra di indipendenza", mentre gli arabi "nakba", cioè catastrofe, che portò al grande esodo verso i Paesi confinanti. Con l'appoggio delle democrazie europee, i villaggi furono distrutti, gli abitanti arrestati, uccisi, espulsi fino alla proclamazione ufficiale dello Stato di Israele. Da quel giorno, i palestinesi conducono una resistenza eroica per difendere la propria terra, mentre violando ogni diritto umano, Israele prosegue la pulizia etnica per cancellare ogni presenza palestinese. Tutto questo, in brevissimo, è storia. Tutto il resto è propaganda.
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pazzoincasamatta · 1 month
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la strage degli innocenti
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tergestin · 6 months
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Cerca i suoi genitori che non troverà mai perché sono entrambi morti
Maledetto Israele
Deve sparire dalla faccia della terra
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aitan · 2 months
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"Un grave incidente" mi sembra davvero un tragico eufemismo, una lettura che tende a minimizzare in modo inaccettabile la gravità degli eventi.
Immaginate un simile massacro a parti invertire. Con centinaia di israeliani morti in un attacco del genere, sarebbe stata tutt'altra la reazione occidentale e ci sarebbe stata molta più enfasi nel riportare la notizia.
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noneun · 2 months
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Ma come si permette Ghali...
...di dire in diretta TV "Stop al genocidio".
Mi immagino già la gente di destra che lo criticherà, nonostante oggi ricorra pure la loro cara giornata dedicata al ricordo delle foibe. E nonostante le vittime palestinesi abbiano già ampiamente superato quelle del massacro delle foibe.
E non noteranno la contraddizione, ovviamente.
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superfuji · 2 months
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Negli anni Duemila la scoperta di ingenti giacimenti di gas naturale nel Mediterraneo orientale ha consentito all’entità sionista di ridurre la dipendenza energetica dall’estero e di diventare nel 2020 un esportatore. Il giacimento più importante, Leviathan, si trova a meno di 200 chilometri dalle coste della Palestina e Israele spera che se ne trovino altri per aumentare le riserve e incrementare l’esportazione verso l’Europa, che dall’inizio della guerra russo-ucraina è alla ricerca di nuove fonti energetiche. In quest’ottica, lo scorso 29 ottobre il ministero dell’Energia israeliano Israel Katz ha dichiarato di aver concesso 12 licenze a sei società per l’esplorazione di gas naturale al largo della costa mediterranea per creare maggiore concorrenza e diversificare i fornitori. Le licenze avranno una durata iniziale di tre anni, con la possibilità di estenderle fino a sette anni. Tra le società a cui sono state assegnate le licenze si trova l’italiana Eni che guiderà le esplorazioni a ovest del giacimento Leviathan. Un portavoce di Eni ha dichiarato che la gara d’appalto è stata lanciata a dicembre e che il gruppo italiano ha presentato la sua offerta a luglio. Già a marzo 2023 durante la visita di Netanyahu a Roma, il primo ministro israeliano aveva confermato la volontà di “accelerare le esportazioni di gas verso l’Europa attraverso l’Italia”.Lo Stato italiano, che è il principale azionista di ENI, si riconferma quindi complice del colonialismo israeliano all’ennesima potenza.
STRISCIA DI GAZA E IMPERIALISMO A SEI ZAMPE
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ideeperscrittori · 3 months
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Quella che chiamano "difesa dei valori occidentali di pace e democrazia contro la barbarie" ha ucciso 10.000 bambini in 100 giorni.
[L'Ideota]
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b0ringasfuck · 1 month
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Cioè srly... questo pare che sia l'ultimo contatto tra la "stampa" italiana e quello che succede in Palestina.
The land of the free... poi ci preoccupiamo del diritto di "opinione" di quelli di Acca Laurentia.
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gregor-samsung · 6 months
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«Voglio sperare che tu abbia imparato a odiare. Altrimenti questa esperienza non sarà servita a niente. Ti ho rinchiuso qua dentro perché tu assaporassi l'odio e la voglia di praticarlo. Non ti ho umiliato tanto per fare. Non mi piace umiliare. Lo sono stato, e so cosa vuol dire. Le peggiori tragedie diventano possibili quando l'amor proprio viene deriso. Soprattutto quando ci si accorge che non si hanno i mezzi della propria dignità, che si è impotenti. Credo che la migliore scuola di odio si trovi in questo punto preciso. S'impara davvero a odiare nel momento in cui si prende coscienza della propria impotenza. È un momento tragico, il più atroce e abominevole di tutti.» Mi scuote rabbiosamente per le spalle. «Ho voluto che capissi perché abbiamo preso le armi, dottor Jaafari, perché dei bambini si gettano sui carri armati quasi fossero bomboniere, perché i nostri cimiteri traboccano, perché voglio morire con le armi in pugno... perché tua moglie è andata a farsi esplodere dentro un ristorante. Non c'è cataclisma peggiore dell'umiliazione. È una disgrazia incommensurabile, dottore. Ti toglie la voglia di vivere. Finché non hai reso l'anima a Dio, hai una sola idea per la testa: come morire degnamente dopo aver vissuto "disperato, cieco e nudo"?»
Yasmina Khadra (pseudonimo di Mohammed Moulessehoul), L'attentatrice (traduzione di Marco Bellini), Mondadori (collana Piccola Biblioteca Oscar), 2007; pp. 198-199.
[ Edizione originale: L'Attentat, Éditions Julliard, Paris, 2005 ]
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pettirosso1959 · 6 months
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Dedicato alle capre antisemite.
LA VERITA' SUGLI EBREI IN ERETZ ISRAEL, O PALESTINA
Di Indro Montanelli
Nel 1876, assai prima dunque della nascita del sionismo, vivevano a Gerusalemme 25.000 persone, delle quali 12.000, quasi la metà, erano ebrei, 7500 musulmani e 5500 cristiani. Nel 1905 gli abitanti erano saliti a 60.000. Di questi 40.000 erano ebrei, 7000 musulmani e 13.000 cristiani. Nel 1931 su 90.000 abitanti, gli ebrei erano 51.000, i musulmani 20.000 e i cristiani 19.000. Nel 1948, alla vigilia della nascita dello Stato ebraico, la popolazione di Gerusalemme era quasi raddoppiata: 165.000 persone, di cui 100.000 ebrei, 40.000 musulmani e 25.000 cristiani. La presenza ebraica a Gerusalemme ha sempre costituito il nucleo etnico numericamente più forte. Di nessun altro popolo Gerusalemme è mai stata capitale. E’ quindi una leggenda l’affermazione che gli ebrei siano stati assenti da Gerusalemme per quasi venti secoli o che costituissero una insignificante percentuale della popolazione.
Prima che scoppiasse la seconda guerra mondiale, il nazismo in Germania già perseguitava i suoi 500.000 cittadini ebrei. Le disperate richieste di quegli ebrei di essere accolti nei paesi democratici al fine di evitare quello che già si profilava chiaramente come il loro tragico destino, vennero respinte.
Nel luglio 1938, i rappresentanti di trentuno paesi democratici s’incontrarono a Evian, in Francia, per decidere la risposta da dare agli ebrei tedeschi. Ebbene, nel corso di quella Conferenza, la risposta fu che nessuno poteva e voleva farsi carico di tanti profughi. Dal canto suo la Gran Bretagna, potenza mandataria della Palestina, venendo meno al solenne impegno assunto verso gli ebrei nel 1917 di creare una National Home ebraica in Palestina, nel 1939 chiudeva la porta proprio agli ebrei con il suo Libro Bianco, nel vano tentativo d’ingraziarsi gli arabi.
E’ stata questa doppia chiusura a condannare a morte prima gli ebrei tedeschi e poi, via via che la Germania nazista occupava l’Europa, gli ebrei austriaci, cechi, polacchi, francesi, russi, italiani, e così via. Il costo per gli ebrei d’Europa, che contavano allora una popolazione di dieci milioni, fu di sei milioni di assassinati, inclusi un milione e mezzo di bambini. Appena finita la seconda guerra mondiale i 5/600.000 ebrei superstiti, in massima parte originari dell’Europa orientale, si trovarono senza più famiglia, senza amici, senza casa, senza poter rientrare nei loro paesi, dove l’antisemitismo divampava (in Polonia ci furono sanguinosi pogrom persino dopo la guerra, e nell’Unione Sovietica Stalin dava l’avvio a una feroce campagna antiebraica).
Tra il 1945 e il 1948 nessun paese occidentale, Gran Bretagna e Stati Uniti in testa, volle accogliere neanche uno di quel mezzo milione di ebrei “displaced persons”, come venivano definiti dalla burocrazia alleata. La Palestina, malgrado la Gran Bretagna e il suo Libro Bianco, sempre in vigore anche dopo la fine della seconda guerra mondiale, non fu quindi una scelta, ma l’unica speranza, cioè quella del “ritorno” a una patria, all’antica patria, una patria dove da tempo si era già formata una infrastruttura ebraica.
Nel passato la vita degli ebrei nei paesi islamici e negli stessi paesi arabi è stata nell’insieme sopportabile. Di serie B, ma sopportabile. Gli arabi hanno incominciato a sviluppare in Palestina un odio “politico” nei confronti degli ebrei pochi anni dopo l’inizio, nel 1920, del Mandato britannico. L’odio, sapientemente fomentato dai capi arabi, primo tra i quali il Gran Muftì di Gerusalemme (che durante la seconda guerra mondiale avrebbe raccolto volontari per formare una divisione SS araba andata poi a combattere a fianco dei tedeschi contro l’Unione Sovietica), doveva culminare, dopo molti altri gravi fatti di sangue antiebraici, nella strage perpetrata a Hebron nel 1928 contro l’inerme, antica comunità religiosa ebraica.
Chiunque abbia viaggiato e vissuto nei paesi arabi durante le guerre del 1947-1973, sa che l’intera coalizione araba (Egitto, Siria, Iraq e Giordania) con il sostegno dei paesi arabi moderati, avevano un solo scopo che non veniva tenuto celato: il compito non era dare una patria ai palestinesi. Era cancellare ed annientare lo Stato di Israele. Le tragiche vicende che hanno successivamente tormentato il popolo palestinese sono state sempre per mano araba. Due i fatti impossibili da dimenticare: lo sterminio dei palestinesi in Giordania per mano di re Hussein e delle sue artiglierie, dove, solo il primo giorno del terribile “Settembre Nero” si contarono 5.000 morti; le stragi nel Libano, dove i palestinesi sono stati assediati ed attaccati, distrutti e costretti alla fuga dai miliziani sciiti di “Amal” e dai siriani.
Così scriveva Montanelli: “Che i profughi palestinesi siano delle povere vittime, non c’è dubbio. Ma lo sono degli Stati Arabi, non d’Israele. Quanto ai loro diritti sulla casa dei padri, non ne hanno nessuno perché i loro padri erano dei senzatetto. Il tetto apparteneva solo a una piccola categoria di sceicchi, che se lo vendettero allegramente e di loro propria scelta. Oggi, ubriacato da una propaganda di stampo razzista e nazionalsocialista, lo sciagurato fedain scarica su Israele l’odio che dovrebbe rivolgere contro coloro che lo mandarono allo sbaraglio. E il suo pietoso caso, in un modo o nell’altro, bisognerà pure risolverlo. Ma non ci si venga a dire che i responsabili di questa sua miseranda condizione sono gli «usurpatori» ebrei. Questo è storicamente, politicamente e giuridicamente falso.”
(Dal «Corriere della Sera», Indro Montanelli, 16 settembre 1972).
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francescosatanassi · 6 months
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UCCISI VS MORTI
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Non pensavo fosse necessario ma dopo alcuni commenti e messaggi legati al mio post precedente (soprattutto su FB e IG) devo specificare alcune cose: OVVIAMENTE Hamas è una merda e non rappresenta il popolo palestinese (c'era veramente bisogno di dirlo?!) La resistenza palestinese esiste ed è eroica perché il popolo palestinese rappresenta esso stesso il concetto di resistenza eroica se da 75 anni ti violentano la famiglia e la terra che ti appartiene. E non mi riferisco ovviamente alle azioni di una formazione armata fascista islamica che fa gli interessi di altri. Sarò sempre dalla parte delle donne che urlano in faccia ai soldati e ai bambini che lanciano molotov contro i blindati, se volete una versione più "romantica", ma la storia parla da sé, la creazione forzata di Israele è stata l'inizio di una guerra infinita che tutt'oggi porta beneficio a chi vuole mantenere l'assetto mondiale squilibrato. È (e sarà sempre) una questione di potere, militare e d'informazione. Per i giornalisti italiani gli israeliani continueranno a essere stati "uccisi" mentre i palestinesi saranno sempre "morti". È una differenza enorme, per chi legge/ascolta. Ecco perché siamo il 41esimo Paese per libertà di stampa. Servi e lecchini verso ogni tipo di potere, che sia il datore di lavoro, l'Europa, gli USA o quei poveri israeliani che piangono mentre sganciano bombe al fosforo. Saluti.
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innoia · 6 months
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#Zerocalcare #LuccaComics #Palestina #Israele #fumetti
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tergestin · 2 months
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Arriverà il giorno in cui Israele sparirà dalla faccia della terra
E sarà un giorno bellissimo
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