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#precipitazione
aitan · 11 months
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In sospeso come un clown sul punto di precipitare al suolo e spappolarsi in una decina di strofe insulse e pressoché insensate
Versi in bilico
sul filo del ridicolo
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aitanblog.wordpress.com/2023/06/06/in-sospeso
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princessofmistake · 17 days
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Non è amore, è desiderio che si consuma e si estingue, è precipitazione di furie, avvicinamento dell’impossibile,
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Roberto Manzano Hernandez, "Equilibrio - Balance", 2010, scultura in marmo bianco, collezione privata.
" LASCIAMI sciolte le mani
e il cuore, lasciami libero!
Lascia che le mie dita scorrano
lungo i sentieri del tuo corpo.
La passione - sangue, fuoco, baci -
mi incendia con fiamme tremule.
Oh, tu non sai cosa significa questo!
È la tempesta dei miei sensi
che piega la giungla sensibile dei miei nervi.
È la carne che urla con le sue lingue di fuoco!
È l’incendio!
E tu sei qui, donna, come un legno intatto
ora che tutta la mia vita vola ridotta in cenere
verso il tuo corpo pieno di stelle, come la notte!
Lasciami libere le mani
e il cuore, lasciami libero!
Voglio solo te, voglio solo te!
Non è amore, è desiderio che svanisce e si spegne,
è precipitazione di furie,
avvicinamento dell'impossibile,
ma ci sei tu,
ci sei tu per darmi tutto,
e per darmi ciò che possiedi sei venuta sulla terra –
come io son venuto per contenerti,
e desiderarti,
e riceverti! "
[Pablo Neruda, "VI - LASCIAMI sciolte le mani" da "Poesie erotiche", 1933 ]
Roberto Manzano Hernemez, nato a Madrid nel 1972, è attualmente uno dei più importanti scultori spagnoli. Dal 1996 vive a Urrácal (Almería), dove ha realizzato importanti progetti e ha vinto numerosi premi. Le sue opere, quasi tutte in marmo bianco di Macael (ma anche in creta e bronzo), richiamano l'estetica dell'ultimo periodo del Rinascimento, il Manierismo e il concetto scultoreo di figure così importanti della Storia dell'Arte come Michelangelo o Bernini.
I soggetti che crea possono esprimere i sentimenti e le forme più complesse degli stati della condizione umana: purezza e sensualità, amore e dolore, felicità e malinconia, bellezza e bruttezza ... Nelle sua opere dominano i contrasti: forme morbide e ruvide, temperamento e delicatezza, semplicità e complessità ....
Tra le sue opere principali ricordiamo: Yerma; Monumento al poeta caduto Cano Cervantes; Omaggio all'intelligenza.
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livornot · 1 year
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"La pioggia è la più comune precipitazione atmosferica e si forma quando gocce separate di acqua cadono al suolo dalle nuvole..." ... gocce che si trasformano in pennellate di colori, bellissime. (Altre foto della serie "DROPS" le potete ammirare alla mia mostra presso la Biblioteca bottini dell'olio fino a domenica 5 marzo 2023 organizzata da @flem_fotografia_eventi ) #livorno #andreadani #livornogram #livornesity #livorno0586 #igerslivorno #volgotoscana #rain #drops #reflectionphotography #streetshotsinternational #street #photooftheday #livornotoday #iltirreno #urbanandstreet #gocce #raindrops #paesaggiitaliani #diariotricolore_livorno #citylandscape #streethunter #moodoftheday #winter #travelphotography #landscapes #volgolivorno (presso Livorno, Italy) https://www.instagram.com/p/CpQIiJkIWuC/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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gcorvetti · 7 months
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Verso l'inverno.
Ieri ho pranzato con la Piccoletta per fare quattro chiacchere sull'argomento pianista, visto che lo conosce e sa tutta la storia che c'è dietro, beh lei mi conferma che ho fatto bene perché in realtà quel tipo di amicizie frivole finiscono ed è meglio così e va bene così, ma ieri ero sceso in bici e poi si è messo a piovere senza smettere un attimo per tutto il resto del giorno fino a quando sono andato a dormire, quindi la bici è restata al centro incatenata ad uno dei tubi appositi per il parcheggio dei mezzi a due ruote. Mentre guardavo fuori ieri sera pensavo a lei, tutta sola sotto la pioggia, poverina. Oggi c'è una bella giornata di sole, almeno ora è così ma lo era anche ieri prima dell'annuvolamento e la precipitazione, ma la temperatura è decisamente caduta siamo sui 3° e si fa freddo, ma voglio andar a recuperare il mio amato biciclo. Oggi è la classica giornata intensa e piena di cose da fare, la prima nella lista è proprio il recupero, poi a cascata tutte le altre, la vita del casalingo è dura, la sequenza temporale è piena di azioni fisiche sequenziali, poi devo aggiungere anche le mie ore di pratica musicale ed è subito sera (Quasimodo docet), quindi inizio questa giornata trafitto da un raggio di sole nella solitudine personale che affronto in questo mondo, scusa Turi mi è venuto così, prendilo come un omaggio. Vi lascio un brano
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klimt7 · 2 years
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IL CANTO DEGLI ALBERI
[ HERMANN HESSE ]
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«Per me gli alberi sono sempre stati i predicatori più persuasivi. Li venero quando vivono in popoli e famiglie, in selve e boschi. E li venero ancora di più quando se ne stanno isolati. Sono come uomini solitari. non come gli eremiti, che se ne sono andati di soppiatto per sfuggire a una debolezza, ma come grandi uomini solitari, come Beethoven e Nietzsche. Tra le loro fronde stormisce il mondo, le loro radici affondano nell’infinito; tuttavia non si perdono in esso, ma perseguono con tutta la loro forza vitale un unico scopo; realizzare la legge che è insita in loro, portare alla perfezione la propria forma, rappresentare se stessi. Niente è più sacro e più esemplare di un albero bello e forte.
Quando un albero è stato segato e porge al sole la sua nuda ferita mortale, sulla chiara sezione del suo tronco – una lapide sepolcrale – si può leggere tutta la sua storia: negli anelli e nelle con crescenze sono scritte fedelmente tutta la lotta, tutta la sofferenza, tutte le malattie, tutta la felicità e la prosperità, gli anni magri e gli anni floridi, gli assalti sostenuti e le tempeste superate. E ogni contadino sa che il legno più duro e più pregiato ha gli anelli più stretti, che i tronchi più indistruttibili, più robusti, più perfetti, crescono in cima alle montagne, nel perpetuo pericolo.
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Gli alberi sono santuari.  Chi sa parlare con loro, chi li sa ascoltare, conosce la verità. 
Essi non predicano dottrine e precetti, predicano, incuranti del singolo, la legge primigenia della vita. Così parla un albero : in me è celato un seme, una scintilla, un pensiero, io sono vita della vita eterna. 
Unico è l’esperimento che la madre perenne ha tentato con me, unica la mia forma e la venatura della mia pelle, unico il più piccolo gioco di foglie delle mie fronde e la più piccola cicatrice della mia corteccia. Il mio compito è quello di dar forma e rivelare l’eterno nella sua marcata unicità. Così parla un albero : la mia forza è la mia fede. Io non so nulla dei miei padri, non so nulla delle migliaia di figli che ogni anno nascono da me.
Vivo il segreto del mio seme fino alla fine, non ho altra preoccupazione. Io ho fede che Dio è in me. 
Ho fede che il mio compito è sacro. Di questa fede io vivo. 
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Quando siamo tristi e non riusciamo più a sopportare la vita, allora un albero può parlarci così : Sii calmo!Sii calmo! Guarda me! La vita non è facile, la vita non è difficile. Questi sono pensieri infantili. Lascia che Dio parli in te ed essi taceranno. Tu hai paura perché la tua strada ti allontana dalla madre e dalla patria. Ma ogni passo e ogni giorno ti riconducono di nuovo alla madre. 
La patria non è in questo o quel luogo. La patria è dentro di te, o in nessun posto. La nostalgia di vagare senza meta mi prende il cuore, quando a sera, sento gli alberi stormire nel vento. 
Se li si ascolta a lungo, in silenzio, anche la nostalgia di vagare rivela appieno il suo significato più profondo. Non è desiderio di scappare via dal dolore, come sembra. E’ nostalgia della propria patria, ricordo della propria madre, struggimento per nuovi simboli di vita. Conduce a casa. Ogni strada conduce a casa, ogni passo è nascita, ogni passo è morte, ogni tomba è madre. Così sussurra l’albero nella sera, quando abbiamo paura dei nostri pensieri infantili. Gli alberi hanno pensieri duraturi, di lungo respiro, tranquilli, come hanno una vita più lunga della nostra. Sono più saggi di noi finché non li ascoltiamo. 
Ma quando abbiamo imparato ad ascoltare gli alberi, allora proprio la brevità, la rapidità e la precipitazione infantile dei nostri pensieri acquistano una letizia incomparabile.
Chi ha imparato ad ascoltare gli alberi non desidera più essere un albero. Non desidera essere altro che quello che è. Questa è la patria. Questa è la felicità.»
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lunamarish · 1 year
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La precipitazione mi era già sempre stata fatale, e Roithamer odiava la precipitazione più di ogni altra cosa, oggi tutto al mondo è precipitazione, così lui, si fa tutto a precipizio e sempre più a precipizio, non si aspetta per nulla, si fa tutto subito a precipizio e in modo affrettato senza la minima riflessione, ovunque guardiamo si aggredisce tutto subito e i risultati sono i più caotici. Questo caos generale che si è creato nel mondo e si è creato nel mondo soprattutto negli ultimi anni, deriva principalmente dalla precipitazione di tutto ciò che dovrebbe essere ponderato, prima di essere aggredito, la fretta eccessiva e la precipitazione sono le caratteristiche più spaventose di questo mondo d’oggi, così Roithamer, e per questa ragione tutto è un caos. In tutti i settori ci troviamo davanti solo a un caos. Ovunque guardiamo, un caos, se guardiamo le scienze un caos, se guardiamo la politica, un caos, qualsiasi cosa guardiamo, un caos, vediamo solo situazioni caotiche. Poiché tutto è affrettato e precipitoso. In un periodo simile di fretta eccessiva e di precipitazione e quindi di situazioni caotiche un essere pensante ha il dovere di non affrettare e di non precipitare tutto ciò che lo riguarda, ma ogni singolo individuo continua a precipitare tutto, ad affrettare tutto. 
Thomas Bernhard, Correzione
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scienza-magia · 16 days
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Riscaldamento globale e cambio dei venti di El Niño
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El Niño non sta solo alterando il clima ma anche il mare. Tutti gli effetti di El Niño: non influenza nettamente soltanto il clima ma anche un aspetto chiave dei mari. Giornalista pubblicista ed esperto copywriter, ho accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. Per Libero Tecnologia scrivo nella sezione Scienza. Nel corso degli ultimi anni si è fatto un gran parlare di el Niño, considerando il contributo evidente di tale evento all’innalzamento delle temperature nel corso del 2023. Il suo impatto, però, non si è ancora concluso. Al tempo stesso occorre ancora comprendere al meglio tutti i suoi possibili impatti climatici e non solo. Gli scienziati hanno infatti confermato come possa anche alterare la chimica delle acque costiere. La ricerca su El Niño Chi ha ottenuto risposte a dir poco interessanti in merito a El Niño è un team del Jet Propulsion Laboratory della NASA. Sono state sfruttate delle osservazioni satellitari per riuscire a monitorare la salinità della superficie oceanica globale. Dati relativi a un decennio, precisamente dal 2011 al 2022. Questa caratteristica è molto importante, dal momento che può dirci tanto su come l’acqua dolce cada, scorra ed evapori tra terra, atmosfera e oceano. È quello che chiamiamo ciclo dell’acqua, come ci hanno ben insegnato a scuola. Le variazioni di salinità, da un anno all’altro, in prossimità delle coste, sono fortemente connesse a ENSO, ovvero a El Niño Southern Oscillation. Un’espressione che tiene conto tanto del fenomeno citato quanto della sua controparte, La Niña. L’ENSO influenza le condizioni meteo di tutto il mondo, seppur in maniere differenti. El Niño si lega a temperature oceaniche più calde della media nel Pacifico equatoriale. Ciò porta piogge e nevicate abbondanti negli USA sud occidentali e siccità in Indonesia. Schemi invertiti, invece, durante La Niña. Guardando ai dati del 2015, gli scienziati hanno rilevati come ci sia stato un effetto notevole sul ciclo dell’acqua globale. Minori precipitazioni sulla terraferma e minore deflusso fluviale, con conseguenti livelli di salinità al ribasso, fino ad aree distanti 200 km dalla costa. I dati sulla salinità Il riscaldamento globale ha mostrato ai ricercatori una trasformazione del ciclo dell’acqua. Nel processo rientra un aumento considerevole degli eventi estremi di precipitazione e deflusso. Gli impatti sono maggiormente rilevabili tra terra e mare, ovvero nelle acque costiere. Ecco le parole di Severine Fournier, l’autrice principale dello studio presso il JPL: “Data la sensibilità sia alle precipitazioni che al deflusso, la salinità costiere potrebbe fungere da campanello d’allarme. Si indicano altri cambiamenti in atto nel ciclo dell’acqua”. Ha osservato come alcune acque costiere nel mondo non siano ben studiate, nonostante il fatto che il 40% della popolazione mondiale, circa, viva nell’arco di 100 km dall’area costiera del proprio Paese. Uno dei motivi è rappresentato dal costo esoso dei misuratori fluviali e altri sistemi di monitoraggio. Si sottolinea così l’importanza degli strumenti satellitari. La missione Aquarius è stata lanciata nel 2011 e ha sfruttato la sensibilità dei radiometri per riuscire a evidenziare i più sottili cambiamenti nelle emissioni di radiazioni a microonde dell’oceano. Tutto ciò è frutto di una collaborazione tra NASA e CONAE, ovvero l’agenzia spaziale argentina. A ciò si aggiungono i dati della missione SMOS dell’ESA e la missione SMAP della NASA. L’insieme ha consentito ai ricercatori di scoprire che la salinità superficiale delle acque costiere riesce a raggiungere la media planetaria massima, 34,50 unità pratiche di salinità, ogni marzo. In seguito scende alla media globale minima verso settembre. Differente il discorso in oceano aperto, con un ciclo che vede il minimo della salinità superficiale da febbraio ad aprile e il massimo da luglio a ottobre. Ciò perché il volume d’acqua consente di subire meno l’effetto del deflusso dei fiumi e dell’ENSO. Read the full article
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pettirosso1959 · 23 days
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“La morte spaventa colui che, pur essendo conosciuto da tutti, muore sconosciuto a se stesso”.
Questo aforisma di Lucio Anneo Seneca fu la stella polare dell’opera di René Descartes, meglio noto come Cartesio, uno dei principali filosofi dell’età moderna.
Nato nel villaggio francese di La Haye il 31 marzo del 1596 e rimasto orfano di madre a nemmeno un anno, in assenza del padre lontano per lavoro fu cresciuto dalla nonna e dalla nutrice, per entrare a dieci anni nel collegio gesuitico della Flèche, da dove sarebbe uscito con una laurea in “Utroque iure”.
Uomo dalla mente brillante e animato da una curiosità a 360 gradi, si arruolò come volontario nell’esercito francese di stanza nei Paesi Bassi, dove incontrò il medico Isaac Beeckam col quale iniziò ad intrattenere un rapporto misto d’amicizia ed interesse culturale destinato a durare nel tempo.
Da lui apprese la passione per medicina, fisica e matematica, discipline cui si applicò con dedizione fino a intuire i principi della geometria analitica.
Decisivi per il suo futuro di filosofo furono gli incubi avuti nella notte fra il 10 e l’11 novembre del 1619, quando sognò che un vento fortissimo lo spingeva contro la chiesa del suo vecchio collegio, per poi udire la camera da letto pervasa da un rombo assordante come di tuono e vederla piena di fiammelle.
Si ritrovò infine seduto alla scrivania davanti ad un libro aperto su un idillio latino di Ausonio iniziante col verso: “Quod vitae sectabor iter?” (“Quale cammino seguirò nella mia vita?”).
Al risveglio, si convinse che quel vento rappresentasse il maligno, mentre il tuono fosse lo Spirito della verità che scendeva su di lui per indicargli il cammino da seguire, in risposta alla domanda formulata da Ausonio.
Da quel giorno, iniziò la sua ricerca che, dopo un lungo girovagare, l’avrebbe portato a stabilirsi nei Paesi Bassi, non solo per il clima a lui gradito, ma soprattutto per la possibilità di lavorare e studiare in completa solitudine ed anonimato, al riparo da fastidiosi e poco graditi visitatori.
Pur ritiratosi, come ebbe a scrivere, “nel deserto più remoto”, non si privò di certe comodità per lui irrinunciabili, quali la possibilità di godere di biblioteche ben fornite, università accoglienti, prodotti d’ogni tipo e qualità sempre assicurati dai traffici marittimi degli Olandesi, un popolo da sempre più intento a lavorare che a impicciarsi dei fatti altrui.
Durante il suo lungo soggiorno nei Paesi Bassi, fu eseguito dal pittore Frans Hals il bel ritratto che ci mostra un Cartesio vestito di nero, con lo sguardo severo ed un po’ enigmatico del filosofo di professione.
Numerose furono le opere scritte in quegli anni fecondi, a partire dal 1629: la “Meditatione de prima Philosophia”, “le Meteore”, “la Geometria”, i “Principia Philosophiae”, “Le Monde ou Traitéde la Lumière”.
Sempre nei Paesi Bassi fu pubblicata la sua opera fondamentale, “Il Discorso sul Metodo”, alla prima riga del quale si legge: “Il buon senso è la cosa meglio ripartita al mondo, perché ciascuno pensa di esserne provvisto tanto bene da non desiderare di averne in più”.
Con un’evidente punta d’ironia Cartesio mira subito al nocciolo della questione: del buon senso, consistente nella capacità naturale di distinguere il vero dal falso, non basta essere provvisti, ma bisogna anche saperlo usare.
La sua indicazione è di non accettare niente per vero, se non lo si riconosce come tale: per non scambiare il vero col falso ci si deve lasciare guidare dall’intuizione razionale, evitare precipitazione e pregiudizi, ma soprattutto dare spazio al dubbio.
Paradossalmente, è proprio il dubbio usato come metodo che ci permette di uscire dall’incertezza, perché vero è soltanto ciò di cui non si può dubitare.
Dal dubbio al famoso “Cogito” il passo è breve: anche se pensassimo, infatti, che è tutto falso ciò che ci circonda, dovremmo almeno ammettere che noi che pensiamo siamo qualcosa, esistiamo.
Ecco dunque che “Cogito ergo sum” (“Penso, quindi sono”) e se sono, esisto, posso percepire la mia anima, il mio essere pensante, rendermi conto della mia imperfezione e proiettarmi di conseguenza verso ciò che invece è perfetto, ovvero verso Dio.
Accompagna questo scritto il “Ritratto di Rene’ Descartes” di Frans Hals, 1649, Museo del Louvre, Parigi.
(Testo di Anselmo Pagani)
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Gli agenti segreti a Hong Kong rischiano l'ergastolo
AGI – Le Nazioni Unite si dicono “profondamente turbate” dalle ambiguità della nuova legge sulla sicurezza di Hong Kong, adottata con “precipitazione” allarmante. L’alto commissario Onu per i diritti umani, Volker Turk, ha sottolineato in un comunicato la vaghezza delle norme che “potrebbero condurre alla criminalizzazione di una vasta gamma di comportamenti protetti dal diritto internazionale…
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gaiaitaliacom · 2 months
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Meteotrentino: registrati fino a 60 centimetri di neve. Precipitazioni in esaurimento dal 25 febbraio
Meteotrentino: registrati fino a 60 centimetri di neve. Precipitazioni in esaurimento dal 25 febbraio
Per il momento l’estesa precipitazione che sta interessando il Trentino ha creato disagi limitati a singole aree. Da giovedì scorso, sono state registrati accumuli di precipitazione medi da 30 a 60 millimetri (altrettanti centimetri di neve in quota) con un massimo di 86 millimetri a Pian delle Fugazze. Le temperature minime di questa mattina erano sotto lo zero oltre i 600 metri circa (a…
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princessofmistake · 25 days
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« La vostra modestia, Mr Bingley », disse Elizabeth, « disarma ogni critica. » « Nulla è più ingannevole dell'apparente modestia. Spesso non è che indifferenza alle opinioni altrui, e spesso è una forma indiretta di vanagloria. » « E a quale delle due forme attribuisci la mia modestia? » « La vanagloria, perché in realtà sei fiero dei difetti del tuo stile che attribuisci alla rapidità dei tuoi pensieri e alla tua indifferenza al modo di esprimerli, cosa che, se non bella, trovi per lo meno interessante. La facoltà di fare tutto velocemente è una qualità sempre molto apprezzata da chi la possiede, anche se va a scapito del modo di fare le cose. Quando, stamattina, dicevi a Mrs Bennet che se ti decidessi a lasciare Netherfield, lo faresti in cinque minuti, sembrava quasi che te ne vantassi; eppure che cosa c'è di tanto apprezzabile in una precipitazione che lascerebbe per forza metà delle cose in sospeso, e non porterebbe alcun vantaggio né a te, né agli altri? » « E' una vera indegnità! » esclamò Bingley, « ricordare la sera le sciocchezze dette al mattino! Eppure, parola d'onore, ho creduto dire la verità sul mio carattere, e lo credo tuttora. Non è che volessi apparire inutilmente impulsivo al solo scopo di farmi bello agli occhi delle signore. »
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enkeynetwork · 4 months
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lamilanomagazine · 6 months
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Maltempo, esondazioni e allagamenti in Toscana: 7 morti e due dispersi. Nardella: “Sfollate parecchie decine di famiglie”
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Maltempo, esondazioni e allagamenti in Toscana: 7 morti e due dispersi. Nardella: “Sfollate parecchie decine di famiglie”. Il maltempo che flagella l’Italia da giorni non sembra dar tregua. La tempesta Ciaran, che si è formata dopo lo scontro tra masse d'aria fredde e calde nell'ovest dell’Atlantico, sta imperversando in buona parte dell’Europa, con venti fino a 120 chilometri orari, mareggiate e temporali. Il ciclone ha colpito anche il nostro Paese, con un bilancio nefasto: 7 morti e diversi dispersi. In queste ore, resta alta l’allerta per le forti piogge e il vento in molte parti d’Italia, con la perturbazione, partita da Nord, che si sposta verso il Centro. https://videopress.com/v/kplGPQng «Dopo aver firmato lo stato di emergenza regionale, il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera anche allo stato di emergenza nazionale per la Toscana», ha annunciato il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, al termine del Cdm di questa mattina. «È stata una precipitazione senza precedenti - ha spiegato Giani - in quattro ore, se andiamo a vedere comune per comune, c'è stata una media di 200 mm d'acqua caduta: non è caduta così tanta acqua in un arco di tempo così ristretto nemmeno nell'alluvione del 1966». Erano almeno 50 anni, di fatto, che non pioveva con questa intensità in Toscana, dove il maltempo provocato dal passaggio della tempesta Ciaran ha provocato la caduta di 190 mm di pioggia in appena tre ore. Registrati venti fino a 150 km orari. Oltre 20mila le persone che sono rimaste al buio per diverse ore. L'acqua ha invaso strade e case, allagato ospedali, fabbriche, centri commerciali e rotto argini dei fiumi nei territori di Prato, Pistoia e Pisa, così come a Campi Bisenzio. «Nell’area metropolitana di Firenze ci sono parecchie decine di famiglie sfollate, soprattutto nell'area di Campi Bisenzio». Lo ha detto il sindaco della Città metropolitana di Firenze Dario Nardella, nel corso di una conferenza stampa sull'emergenza maltempo. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nel corso della conferenza stampa convocata subito dopo la riunione di Palazzo Chigi, ha parlato così del maltempo e dell'alluvione che ha colpito la Toscana provocando delle vittime: «Ho sentito il presidente Giani - racconta - e abbiamo deciso di deliberare lo stato di emergenza. Sono stati stanziati 5 milioni di euro per le misure più urgenti». Intanto il Centro Funzionale Monitoraggio Rischi Naturali della Regione Lombardia ha diramato, a partire dal primo pomeriggio di oggi, una nuova allerta gialla per rischio idraulico e idrogeologico sul territorio di Milano. Secondo il bollettino diramato dalla Protezione Civile, nuove piogge sono attese domani per una nuova veloce perturbazione atlantica e sono quindi previste precipitazioni diffuse sulla Regione. Una nuova allerta arancione per temporali è stata diramata da Arpal nel Levante della Liguria dalle 18 di domani fino a mezzanotte, l'allerta gialla interesserà invece il centro della Regione e i versanti padani di Levante. I meteorologi prevedono l'arrivo di una nuova perturbazione che interesserà particolarmente il centro e il Levante della Regione tra il tardo pomeriggio di domani, sabato 4 novembre, e la mattinata di dopodomani, domenica 5 novembre. «È in corso una forte mareggiata sulle nostre coste del centro e levante ligure, con danni nei Comuni costieri per quanto riguarda banchine mobili, gazebo, paiolati, allagamenti. Domani è prevista una nuova allerta meteo per piogge intense e persistenti e ci aspettiamo una domenica di burrasca sul mare. Ritengo quindi che nella prossima riunione di Giunta dichiareremo lo Stato di Emergenza regionale, verificando nelle ore successive con il ministro Musumeci e il capo del Dipartimento della Protezione civile Curcio la possibilità di agganciarci allo Stato di Emergenza nazionale, non appena avremo tirato le somme della situazione complessiva. Tra lunedì e martedì faremo una prima ricognizione dei danni con i sindaci dei Comuni costieri per coprire le somme urgenze». Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, nel corso della riunione odierna di Giunta. «Esprimo vicinanza e solidarietà alle popolazioni della Toscana colpite dall'emergenza maltempo e il mio cordoglio ai familiari delle vittime. Sono in costante contatto con i vertici del Dipartimento dei Vigili del fuoco e con i Prefetti delle province interessate per un continuo aggiornamento sull'evolversi della situazione. La mia gratitudine e riconoscenza agli operatori dei Vigili del Fuoco, della Protezione civile e delle Forze di polizia che, insieme ai tanti volontari, sono prontamente intervenuti per prestare soccorso ai cittadini», ha dichiarato il Ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi. Domani "allerta rossa" sul Veneto orientale. «È stato dichiarato lo stato di calamità esteso a tutti i comuni del Veneto, pare ci sia dichiarazione di danni con decreto del governo e noi rientreremo». Lo ha detto il presidente del Veneto, Luca Zaia, nel corso di una conferenza stampa in Protezione Civile a Mestre. «Stanno scemando gli eventi meteo - ha aggiunto l'assessore alla Protezione Civile, Giampaolo Bottacin - ma ci sarà pioggia tra sabato e domenica, sebbene decisamente inferiore. Ma l'attenzione rimane alta. Il Tagliamento ci preoccupa perché è a livello alto e la piena sta arrivando alla foce contemporaneamente allo scirocco. Abbiamo avuto qualche frana ed erosione sulle coste a causa dei venti importanti». Proseguono, intanto, le ricerche di Walter Locatello, 42 anni, il vigile del fuoco disperso da giovedì 2 novembre a Puos Dalpago, in provincia di Belluno. https://videopress.com/v/hCfBPeAO... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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cinquecolonnemagazine · 7 months
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Appennino emiliano: gessi e grotte diventano Patrimonio Unesco
Ottime notizie per l'Appennino emiliano che può finalmente vedere riconosciuta la bellezza di alcuni suoi scorci. I Gessi Triassici della Valle del Secchia e quelli messiniano della collina reggiana sono, infatti, diventati Patrimonio dell'Umanità Unesco. La candidatura era stata proposta lo scorso anno sulla base sull'VIII criterio della Convenzione che si riferisce alle testimonianze dei principali periodi di evoluzione della Terra. Andiamo alla scoperta di questo territorio così ricco dal punto di vista geologico. Appennino emiliano: un paradiso carsico tutto da scoprire Il "Carsismo nelle Evaporiti e Grotte dell'Appennino Settentrionale" emiliano è poco conosciuto ai più eppure il fenomeno interessa una vasta area della Regione tra le province di Reggio Emilia, Bologna, Rimini e Ravenna attraverso ben sette siti geologici. Alta Valle Secchia, Bassa Collina Reggiana, Gessi di Zola Predosa, Gessi Bolognesi, Vena del Gesso Romagnola, Evaporiti di San Leo, Gessi della Romagna Orientale. L'area è di notevole interesse geologico per lo studio della disgregazione del supercontinente Pangea avvenuta circa 200 milioni di anni e della crisi del messiniano nel Mediterraneo risalente a circa 5 milioni di anni fa con la chiusura dello stretto di Gibilterra. Gessi e depositi evaporitici Il grande protagonista di questa straordinaria zona è il fiume Secchia. E' grazie alla sua azione alle pendici dei monti Rosso, Carù, Pianellina e Predale, in uno spazio esteso 2000 ettari, che hanno avuto origine i fenomeni carsici tipici del territorio: gessi ed evaporiti. La precipitazione e l'accumulo di sali in ambienti di laguna marina hanno dato luogo ai gessi mentre le fortissime evaporazioni avvenute in periodi caldi ha dato origine agli evaporiti. I gessi creano fenomeni carsici sotterranei e superficiali quali inghiottitoi, conche chiuse e grotte. Non mancano veri e propri monumenti naturali di grande rilevanza. Gli evaporiti sono molto rari sul territorio italiano, vi affiorano appena per l'1%. Possono essere di colore bianco, grigio chiaro, arancione, rosa. Rivelano suggestive formazioni di cristalli e inglobano diversi tipi di rocce come quelle calcari o le dolomie scure. Le stratificazioni rendono conto dei lenti movimenti tettonici ai quali la zona è stata sottoposta nei millenni. Quali prospettive per l'Emilia Romagna? Nonostante l'Emilia Romagna sia la regione meno interessata dal fenomeno carsico, l'area del Secchia rappresenta un sito di notevole interesse di studio e non solo. E' facile intuire che diventerà presto una meta turistica per appassionati molto apprezzata. Al momento tra i siti più visitati ci sono le Grotte di Labante, composte per lo più da travertino e situate a un'oretta di macchina da Bologna; le Grotte di Onferno, nei pressi di Rimini, una volta dette le grotte dell'Inferno poiché si pensava che dai suoi gessi si arrivasse agli Inferi; la Grotta del Re Tiberio, vicino Ravenna, sito speleologico e archeologico al tempo stesso. Alla riviera piena di località frequentate soprattutto dai più giovani, alle città d'arte che attirano ogni anno migliaia di turisti, si aggiungerà ora un'offerta turistica naturalistica molto più strutturata. In copertina foto di italyontrail da Pixabay Read the full article
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gaetaniu · 8 months
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Una nuova ricerca rivela quando e perché il deserto del Sahara era verde
Cambiamenti della vegetazione tra fasi umide e aride in Nord Africa. Le zone di vegetazione si basano sui requisiti minimi di precipitazione di ciascun tipo di vegetazione. Uno studio pionieristico ha gettato nuova luce sui periodi umidi del Nord Africa che si sono verificati negli ultimi 800.000 anni e spiega perché il deserto del Sahara è stato periodicamente verde. La ricerca, pubblicata su…
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