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princessofmistake · 1 hour
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Alla fine dei miei giorni a Brooklyn, mi ritrovai a fissare lo specchio della mia camera da letto spoglia mentre osservavo i diciassette anni passati lì svanire: i mobili spariti, le stanze svuotate, le pareti imbiancate. Per la prima volta da quando mamma e papà avevano annunciato il trasloco, mi sentivo invadere da un diffuso senso di malinconia. Non era il fatto di partire a rendermi triste; al contrario, l’eccitante prospettiva di barattare la mia vita banale e monotona con qualcosa di nuovo era finalmente a portata di mano. Ma mi rattristava la consapevolezza che, a un certo momento della vita, ci si ritrovava dentro una casa vuota a scoprire di non avere mai lasciato un segno.
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princessofmistake · 1 hour
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D’un tratto, mi sentii come se qualcuno mi avesse preso l’anima a randellate. Per cercare di mantenere l’equilibrio, immaginai di essere uno dei personaggi di Fitzgerald – nevrastenico, smanioso, chiuso in sé stesso – per il quale l’infelicità in qualche modo acuisce la nobiltà. Ma quel pensiero non fu salvifico come speravo.
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princessofmistake · 1 hour
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Per un attimo accantonai la nostra conversazione e mi misi a pensare alla scuola e alle strade, al quartiere e alla città intorno a me, a fondere il clamore del traffico, dei bambini e degli animali, gli insegnamenti della Ghemarà e i pianti e le risa e i canti e le preghiere in un unico suono, una sola emissione, per afferrarla e, nel palmo della mia mano, schiacciarla fino a ridurla a silenzio. Aspettai, contai fino a cinque, e poi rilassai il pugno, permettendo a tutto il rumore di sbrogliarsi di nuovo nella chiarezza. “Mi trasferisco in Florida”
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princessofmistake · 2 days
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Io ci provo ad avere una vita sociale e solo che dopo non mi trovo in mezzo alle persone, i loro discorsi mi sembrano così noiosi e non attirano la mia attenzione, non trovo con loro un qualcosa che ci accomuna.
Sono arrivata alla conclusione che penso di essere io il problema, che sono io noiosa e per questo non riesco a trovarmi con le persone, ogni tanto mi chiedo "cosa ti piace?" "cosa attira la tua attenzione?" e non riesco a darmi una risposta,
si sono una persona noiosa.
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princessofmistake · 2 days
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Egli trionfava intimamente perché era riuscito a evitare le fastidiose e tormentose esigenze della vita e le sue tempeste, allontanandosi da quell'orizzonte sotto il quale balenano i lampi delle grandi gioie ed echeggiano i colpi improvvisi dei grandi dolori, dove giuocano le speranze menzognere e gli splendidi fantasmi della felicità, dove il pensiero rode e consuma l'uomo e la passione lo uccide, dove la mente cade e trionfa, dove l'uomo combatte un'incessante battaglia ed esce dal campo della lotta dilaniato e sempre scontento, e insaziato. Egli, senza aver provato il godimento che procura la lotta, vi aveva mentalmente rinunziato, e trovava pace all'anima soltanto nel suo cantuccio dimenticato, lontano da ogni azione, da ogni lotta, avulso dalla vita.
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princessofmistake · 3 days
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Quanto è bello parlare di arte, di musica, di filosofia, dei libri, della società, del passato, del dolore, dei sogni. Ne ho bisogno, amo le conversazioni vere, sono queste le cose che ci tengono in vita!
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princessofmistake · 3 days
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La bellezza ha questo potere, quella grandezza che spazza via con un solo gesto della mano i dubbi, i dilemmi, le collere tristi. Trascina l'anima e la fa accomodare sotto di sé. Basta all'essere più fragile per sentirsi gratificato, placato, e perché osi l'inaccessibile.
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Calcutta, S. Sinha, 2014
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princessofmistake · 3 days
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Al risveglio ho le stesse lacrime involontarie che avevo quando soffrivo di impotenza: è un'altra forma di impotenza, non poter richiamare nessuno da dove lo si è lasciato andare. Non mi resta che intraprendere questa distanza come una morte mitica, se voglio sopravvivere e percorrere un tratto di strada senza di lui. Alla morte si risponde con la verità.
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Il contagio, W. Siti, 2008
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princessofmistake · 3 days
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Eppure quando sto per partire, quale che sia la partenza e dovunque mi conduca, sono felice e basta; scorrendo davanti ai finestrini i luoghi si liberano dagli obblighi di coerenza, volano; prima che nascessi la mia anima doveva essere uno di quegli uccelli con la testa di donna che nelle steli antiche stanno appollaiati al capezzale dei moribondi. Posso sopportare qualunque batosta, reggere a qualunque regime, purché dopo ci sia un treno.
Scuola di nudo, W. Siti, 1994
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princessofmistake · 3 days
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Insomma, se non è amore, che è quello che provo? E' come se lui fosse il luogo dove tutte le cose di me che vogliono dimenticare vanno a rannicchiarsi per soffrire.
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Scuola di nudo, W. Siti, 1994
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princessofmistake · 3 days
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A volte siamo troppo concentrati sul fatto che una determinata persona non ha intenzione di scoprirci e finiamo di trascurare chi invece e lì pronto/a a tuffarsi nel nostro essere.
È un peccato se ci pensate, lo dico seriamente e purtroppo sulla base di esperienze personali. Mi è capitato sia di essere io quello che ha trascurato persone che meritavano tanto e sia di essere io quello che voleva scoprire seriamente un qualcuno che invece era a quanto pare troppo distratto da chi invece non meritava nulla.
Bisogna cercare di analizzare le cose e di selezionare le persone che meritano di entrare nella nostra vita a 360 gradi. Non dobbiamo trascurarle, perché molte volte un treno non passa due volte.
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princessofmistake · 3 days
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A volte siamo talmente concentrati sul fatto che una determinata persona non ha intenzione di scoprirci e finiamo di trascurare chi invece e lì pronto/a a tuffarsi nel nostro essere.
È un peccato se ci pensate, lo dico seriamente e purtroppo sulla base di un'esperienza personale. Mi è capitato sia di essere io quello che ha trascurato persone che meritavano tanto e sia di essere io quello che voleva scoprire seriamente un qualcuno che invece era a quanto pare troppo distratto da chi invece non meritava nulla.
Bisogna cercare di analizzare le cose e di selezionare le persone che meritano di entrare nella nostra vita a 360 gradi. Non dobbiamo trascurarle, perché molte volte un treno non passa due volte.
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princessofmistake · 4 days
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All’improvviso, fui sopraffatto dal silenzio della casa; serio, impassibile, lanciai un’occhiata a mio padre e ripresi a mangiare. “D’accordo, allora”. Forse il modo in cui lo dissi, o il fatto che quella decisione monumentale non riuscisse a suscitarmi emozioni, suonava sconcertante, una bandiera rossa che indicava che qualcosa dentro di me non funzionava come avrebbe dovuto. Non guardavo molti film, perché quella era Borough Park, dove si diffidava di certe malattie spirituali, ma sapevo che la versione cinematografica di quella scena avrebbe vibrato di angoscia drammatica. Eppure, non provavo nulla del genere: nessuna tristezza, nessuna afflizione per gli improvvisi cambiamenti della vita. A dire il vero, il pensiero di essere liberato dalla monotonia incessante della mia esistenza attuale mi riempiva di un’inebriante sensazione di fuga. Ero stufo di sopportare la noia implacabile, cechoviana, di stare seduto da solo nelle biblioteche, di piangere ciò che non avrei mai conosciuto: l’amore straziante, i grandi viaggi, i nostoi. Lontano dalla mia realtà attuale, sospettavo, si svolgeva una vita più alta, sostenuta non da semplici echi ma dal suono autentico della felicità. Ogni persona, sosteneva Bacone, adora gli “idoli della caverna”, quelle credenze peculiari che costituiscono il nostro carattere e, almeno nel mio caso, la nostra rovina. I miei idoli, lo capisco ora, sono questi: un disprezzo fondamentale per il grigio su grigio, un’intolleranza per ciò che Freud riconosceva come l’ordinaria infelicità della vita.
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princessofmistake · 4 days
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C’è una poesia di Jane Kenyon che amo. Sono tre strofe, dieci versi in tutto, piuttosto cupi. La poesia si intitola Nella casa di cura; nel testo paragona la vecchiaia a un cavallo selvaggio che corre tracciando cerchi sempre più piccoli, fino a quando i cerchi scompaiono. Da adolescente, avevo l’impressione che questa poesia rappresentasse in modo perfetto la sensazione di soffocamento della mia infanzia, la terra desolata e impervia di cerchi sempre più stretti in cui abitavo. A volte mi sentivo come se vivessi in un mondo mio, al di fuori del mondo esterno, senza una vera relazione con nessuno o con qualsiasi cosa, come se le imbracature invisibili che legavano gli esseri umani a ciò che li circondava si fossero, nel mio caso, disfatte. Ero abituato a vivere disancorato, a calarmi senza corda né ancora in una realtà che si restringeva. Tutto ciò che sapevo era che stavo guardando la notte in arrivo, da solo, aspettando diligentemente come il cavallo di Kenyon, di essere recuperato da qualche forza, qualsiasi forza, che potesse reinserirmi nella mia stessa vita.
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princessofmistake · 4 days
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“La tragedia è morta?”. Fu questo che chiesi alla signora Hartman alla fine di tutto, quando ero ancora ossessionato da ogni debolezza umana, escluse le mie. Non mi domandò perché volessi saperlo. Mi chiese invece di definirle il concetto di tragedia. Le dissi che era impossibile: la tragedia è una branca della filosofia, un sentimento, qualcosa di indefinito. Scosse la testa. “Maestosa tristezza”, mi disse. “Ecco che cos’è la tragedia”. Mi tornò alla mente quella notte, in piedi fianco a fianco con Evan e Amir in quegli ultimi istanti prima dell’arrivo dei poliziotti, dei camion dei pompieri, del conteggio dei cadaveri. Pensai allo sguardo sul viso sporco di fuliggine di Evan. “Chissà se Noah sta guardando”, aveva detto, con la voce dolce e triste. Dopo tutto quello che era successo durante l’ultimo anno, era stato il modo in cui lo aveva detto a farmi piangere. Se non era maestosa tristezza quella, decisi, niente lo era. “Quindi, signor Eden?”. Mi fissò. “Pensa sia morta con i greci?”. “No”, dissi. “Credo di no”.
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princessofmistake · 4 days
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Il grappolo di lillà gli cadde dalle mani sulla ghiaia. Un’ape vellutata accorse, vi ronzò intorno per un attimo e poi cominciò ad arrampicarsi lungo il globo stellato di piccoli boccioli. Dorian rimase a osservarla con quel singolare interesse per le cose minute che si risveglia in noi quando cose di più grande importanza ci spaventano, o quando siamo sopraffatti da nuove emozioni che non sappiamo esprimere, o quando un pensiero che ci terrorizza assedia la mente e reclama la nostra resa. Dopo un po’ l’ape volò via. La vide insinuarsi nella tromba screziata di un convolvolo di Tiro, che sembrò rabbrividire, per poi riprendere a oscillare dolcemente.
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princessofmistake · 4 days
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« Perché la vostra giovinezza è splendida, e la giovinezza è l’unico bene che abbia valore. » « Non ne ho una grande considerazione, Lord Henry.» « Non in questo momento. Ma, un giorno, quando sarete vecchio rugoso e brutto, quando i pensieri avranno avvizzito la vostra fronte e le passioni con i loro odiosi ardori avranno segnato le vostre labbra, allora sì, ne avrete una grande considerazione. Eccome! Oggi, ovunque andiate, voi stregate il mondo. Sarà sempre così?… Avete un volto di una bellezza straordinaria, signor Gray. No, non vi incupite, è la verità. E la Bellezza è una forma di Genio… Direi, addirittura, che è qualcosa di superiore al Genio poiché non richiede spiegazioni. È uno dei grandi fenomeni della natura, come la luce del sole o la primavera o il riflesso nell’acqua cupa di quella conchiglia d’argento che chiamiamo luna. È indiscutibile. È sovrana per diritto divino, ed eleva al rango di principi coloro che la possiedono. Sorridete? Ah! Quando l’avrete perduta non sorriderete più… Si dice a volte che la Bellezza sia soltanto superficialità. Può anche darsi, ma non è mai tanto superficiale quanto il pensiero. La Bellezza, per me, è la meraviglia delle meraviglie. Sono solo i superficiali a non giudicare dalle apparenze. Il vero mistero del mondo è il visibile, non l’invisibile… Sì, signor Gray, gli dèi sono stati benigni con voi. Ma gli dèi si riprendono presto ciò che hanno elargito. Avete pochi anni da vivere realmente, perfettamente e pienamente. Quando la vostra giovinezza se ne andrà, si porterà via la vostra bellezza, e allora scoprirete di colpo che non ci saranno più trionfi per voi, o perlomeno vi dovrete accontentare di miseri trionfi che la memoria del passato renderà più amari di una sconfitta. Ogni mese che passa vi avvicinerà sempre più a qualcosa di orrendo. Il tempo è invidioso di voi, e aggredirà i vostri gigli e le vostre rose. Il colorito si farà giallastro, le guance scavate e gli occhi spenti. Ne soffrirete terribilmente… Ah! Apprezzate la vostra giovinezza finché la possedete! Non sperperate l’oro dei vostri giorni dando ascolto ai noiosi, o cercando di alleviare fallimenti senza speranza, o sprecando la vita con persone ignoranti, banali o volgari. Questi sono gli obiettivi malsani, i falsi ideali della nostra società. Dovete vivere! Vivere la vita meravigliosa che è in voi! Fate in modo che niente vada perduto. Non smettete mai di andare in cerca di nuove sensazioni. Non abbiate paura di nulla… Un nuovo Edonismo, di questo ha bisogno il nostro secolo! Voi potreste esserne il simbolo visibile. Dovete solo apparire per ottenere ciò che volete. Per una stagione, il mondo vi appartiene… Appena vi ho conosciuto, ho capito che eravate del tutto inconsapevole di quello che siete veramente, di quello che veramente potreste essere. Mi avete talmente incantato che mi sono sentito in dovere di svelarvi qualcosa di voi stesso. Ho pensato a che tragedia sarebbe stata sprecare una vita come la vostra. La vostra giovinezza sarà così breve… così breve! I più umili fiori di campo appassiscono, ma ritornano a fiorire. I maggiociondoli, il prossimo giugno, saranno gialli come ora. Tra un mese la clematide sarà coperta di stelle purpuree e, anno dopo anno, il verde notturno delle sue foglie racchiuderà altre stelle purpuree. Ma la giovinezza non ritorna. I palpiti gioiosi che battono dentro di noi a vent’anni si fanno sempre più lenti; le membra si indeboliscono, i sensi si sfibrano. Degeneriamo in ripugnanti fantocci, ossessionati dalla memoria di passioni di cui abbiamo avuto troppa paura e di tentazioni sublimi alle quali non abbiamo avuto il coraggio di cedere. Giovinezza! Non c’è nulla al mondo che valga la giovinezza!»
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