Tumgik
#per un tocco di felicità
mermaidemilystuff · 7 months
Text
Datemi una persona, una sola mi basta che sia un adulto che mi prepari un pasto anche solo per un giorno, un'amica che mi ascolta anche solo per un'ora o uno che mi distrae per un pomeriggio. E io tre settimane le supero anche. Ma un adulto che mi giudica, uno che mi ignora, un'amica che mi butta solo pesantezza addosso non penso di meritarmeli. Guardo la tv a volume esagerato così non ascolto cosa c'è in testa. Non c'è pietà. Non c'è un secondo di respiro. Manco i soldi per andare al cinema da sola.
Aggiungere bestemmia a piacere.
37 notes · View notes
Text
Forse, e dico forse, vedere tutti questi film romantici, pieni d'amore, e leggere romanzi strappalacrime hanno scosso e fatto crescere in me un'ideale di persona che, molto probabilmente, non esiste. O forse sì? Che gli sceneggiatori e scrittori si basino sulla realtà o che vogliano farci sognare? Il punto non è nemmeno questo, ad essere onesti, è più un pensiero mio personale che ho bisogno di esternare a qualcuno, magari alla me del futuro che, mi auguro, rileggendo queste parole possa pensare quando io sia sciocca, del passato. Ci sono dei giorni in cui avverto un forte bisogno di scoprire come ci si senta ad essere amata. Sembra stupido, me ne rendo conto, ma vorrei capire e conoscere quel tipo di felicità per vedere e sentire ciò che si prova. Dovessi immaginarlo, penserei a un tocco delicato, dita che sfiorano la pelle, permessi che si chiedono, scuse quando si va troppo oltre; maneggiare anima e corpo come se fossero di cristallo, prendersene cura come se essi fossero la cosa più preziosa e cara che ci sia in questo mondo. Baci lenti, sorrisi, battiti talmente martellanti che il cuore rischia di esplodere fuori dal petto, di uscire e fare salti, capriole; sorrisi timidi, gote arrossate, sguardi fugaci. Mi immagino attenzioni, ricerca nei piccoli dettagli, mancanze, cercarsi ripetutamente tra la folla, fare l'amore con gli occhi, la bocca, i sorrisi, la mente, prima di farlo con il corpo. Qualcuno che ti sproni ogni giorno ad essere migliore, che non si vergogni di te, che sia orgoglioso e fiero della persona che sei; che riesca a baciarti il cuore, l'anima, e che i suoi baci rimangano incastrati sulla pelle. Io lo immagino così l'amore e forse, forse, è questo che vorrei provare.
28 notes · View notes
blacklotus-bloog · 2 days
Text
Tumblr media
Cosa siamo? Amanti?
Al 50%, perché gli amanti si desiderano ma hanno bisogno l'uno dell'altra ad ogni istante e noi, di noi, abbiamo voglia.
Fidanzati?
Neanche, perché i fidanzati si inviano messaggi carini, si dedicano canzoni, si sentono la mancanza e si cercano per trascorrere la giornata insieme. Non hanno la concezione obiettiva della realtà.
Momenti belli?
Sì, questo siamo, momenti pieni di desiderio e passione, con un pizzico di lussuria e un tocco di passione, ci cerchiamo, ci soddisfiamo, plachiamo le nostre voglie e ci ritroviamo ancora fino a che un nuovo desiderio ci pizzica la pelle e ci fa fremere l'anima...
Allora, cosa siamo?
Siamo ciò che tu e io vogliamo essere, nel momento, nel luogo, e nell'oscurità di quella stanza lontana dal frastuono della gente, dall'altra parte della nostra realtà, in un nostro universo, fatto di complicità estrema e appartenenza, l'intersezione del nostro noi dove fuori restano reaponsabilità lavorative e familiari e sono vivi i brividi del cercarsi anche con un messaggio, una telefonata, un emoticons. Questo siamo! Momenti rubati alla felicità, spensieratezza senza condizioni, leggerezza del corpo e della mente, questo siamo! Siamo meno di qualsiasi banale relazione più di un normale legame, siamo liberi di sceglierci perchè mossi da una forza, la voglia, questo siamo!
Ma se poi ci scappa di volerci bene, dico volerci bene davvero?
Perché quello che vedi intorno a te è volersi bene? Noi si che ci VOGLIAmo bene, ci facciamo bene, è quello il segreto della complicità...
.
.
.
BLACK LOTUS rielaborato
13 notes · View notes
perchetuttohaunsenso · 3 months
Text
Rinascerò dalle mie ceneri
Ogni pezzetto di me
Ormai infranto
Consumato
Ridotto in polvere
Si trova ora sull’asfalto
Sparso
Io fragile
Indifesa
Sola
Sono stata uccisa da colui che diceva di amarmi
Ma l’amore non è questo
Ne sono certa
Amare significa volere il bene dell’altra persona
Ma tu mi hai fatto del male
Hai sfiorato la mia pelle nuda
Con tocco leggero
Mi hai fatto sentire il tuo calore
Mi hai accarezzato il volto
Potevo quasi definirti casa
Ma poi
La tua espressione è cambiata
Il tuo sguardo era intenso
Bramoso
I tuoi occhi erano diventati neri
Come catrame
Guardavo all’interno di essi
E vedevo solo buio
Nero
Vuoto
Non eri più tu
Hai preso il mio viso tra le tue grandi mani
Possenti
Potenti
Ti sei approfittato della mia fragilità
Ero indefesa
Non hai ascoltato le mie parole di dissenso
I miei “no”, per te erano “si”
I miei “lasciami”, per te erano “prendimi”
Le mie lacrime, per te erano sorrisi
Io
Impotente
Di fronte a te
Egoista
Mi hai costretta a fare ciò che non volevo
Mi hai stretta a te
In un abbraccio, che era tutto fuorché rassicurante
Mi sono dimenata
Ho provato a resistere alla tua presa
Ma io
Donna
Debole
Contro te
Uomo
Forte
Non avevo scampo
Il mio tremore
La paura che mi si leggeva negli occhi
Il cuore spezzato in mille pezzi
Il mio corpo ormai profanato
Il rispetto è così andato perduto
Proprio come l’amore
Che affermavi di provare
Conoscevi le mie fragilità
E le hai usate a tuo favore
Dopo una notte d’inferno
Che la mia mente ricorda perfettamente
E mai dimenticherà
Io ho deciso di lasciarti
Perché quando ti vedevo provavo disgusto
Paura
Terrore.
Tu
Ancora oggi
Affermi di amarmi
Tu
Che mi hai chiesto scusa un miliardo di volte almeno
Ma le parole, non guariscono ferite così profonde
Le parole non eliminano quanto accaduto
Le parole non mi faranno tornare ad essere felice.
Hai strappato il sorriso dal mio volto
Mi hai portato via il sonno
E ora mi sento impotente contro il mondo
Vivo di paure
Di pianto
Di dolore.
Come potrei mai perdonarti una cosa simile?
Come potrei mai far finta di nulla?
Come potrei mai tornare ad amarti?
Lasciami in pace
Lasciami sola
Lasciami tornare a vivere
Proverò a riacquistare la mia felicità
Ma sarà complicato
E questo solo a causa tua.
Dedico a voi uomini irrispettosi
Tutto il dolore del mondo
E molto altro
Perché anche le peggiori tribolazioni
Non sarebbero paragonabili al dolore che avete causato a noi donne con i vostri attacchi di egoismo e bramosia
La vostra sofferenza e pentimento
Non cancellerà dalle nostre menti quei ricordi infernali
Voi uomini così
Non meritate di essere definiti tali
Perché un vero uomo
Sa come si ama una donna
Sa rispettarla
Sa farla sentire al sicuro
E il suo unico scopo è quello di renderla ogni giorno più felice.
A voi donne
Vittime di violenza
Voglio solo dirvi
Che non siete sole
Mi sono unita a voi
Per mia sfortuna
E riesco a comprendervi
Il vostro dolore è diventato anche il mio dolore
Le vostre ferite sono divenute le mie
Fidarci di nuovo di un uomo sarà complicato
Farci sfiorare nuovamente da uno di loro sarà complicato
Sentirci al sicuro, amate e rispettate sarà complicato
Ma sono sicura che nel mondo dei veri uomini esistano ancora
Ed è per loro, che ho deciso di non perdere la speranza
Un giorno tornerò ad amare
Presto o tardi che sia
E mi verrà restituita la felicità che ho perso
Ne sono certa.
3 notes · View notes
viola-6-78 · 11 months
Text
Tumblr media
Ho voglia di te.
Sempre.
Ho voglia delle tue mani che mi accarezzano dolcemente e mi assaporano lente con il tocco delle dita.
Ho voglia delle tue braccia che profumano di forza e mi fanno ribollire il sangue in pensieri ardenti.
Ho voglia dei tuoi baci, della tua lingua a punta che senza tregua si fa onda di passione mentre le labbra, nel bel mezzo di tanto ardore, si allargano in un sorriso complice per poi ricominciare la loro opera.
Ho voglia di te.
Sempre.
Ho voglia di tutti i modi in cui riesci a farmi l'amore.
E ho voglia di urlare a squarciagola il mio orgasmo, il mio amore e la felicità di cui siamo sostanza.
Ti voglio.
Sempre.
💜viola💜
11 notes · View notes
an09 · 2 years
Text
27/05/2022
Ciao amore mio, innanzitutto buon compleanno, sono qui sul tuo letto a pensare alle parole adatte per poter rendere il tuo compleanno speciale, ma non riesco a trovarne molte all’altezza della persona meravigliosa che sei. Sei entrato nella mia vita come una bomba, sei entrato e sei rimasto dentro incastrato, sei esploso dentro di me, hai dato fuoco alla mia anima e te la sei portato con te. Sono fiera di te e ti amo, si ti amo perché sei il particolare più bello della mia vita, perché mi hai presa per quello che sono e non mi hai più lasciata andare. Ricordi quante notti a mangiare la pizza sul lungomare o al nostro panorama? Ricordi quante volte abbiamo iniziato a vedere l'alba insieme perdendoci in discorsi più grandi di noi? Quante volte siamo andati in giro senza motivo, senza avere una meta solo per guardarci e parlare in continuazione. Ricordi? Oggi io sono fiera e felice di avere un UOMO come te al mio fianco con quel musino dolce che ogni mattina mi sveglia con un milione di baci. Il tuo affetto, la tua presenza, i tuoi abbracci, i tuoi sorrisi, le nostre parole sgrammaticate, il tuo arrabbiarti per gelosia, il tuo modo di guardarmi, il tuo modo di starmi accanto, la tua sensibilità, i tuoi traumi, il tuo odiare la forchetta grande, il tuo rompere le scatole perché ti tocco i capelli, il tuo modo di ragionare,il tuo offenderti perché vuoi fare le cose insieme a me ed uguali a me, il tuo essere iper attivo, il tuo lanciarmi la brioche sulla testa la mattina, i tuoi occhi appena apro gli occhi quando mi sveglio, la tua testa che mi stupra ogni giorno e non mi fa più ragionare.. queste cose hanno fatto si che entrassero dentro di me per curare le mie ferite ed io le amo da morire. Spero che tu sia felice che sono con te e soprattutto spero di sposarti un giorno, di creare tutto quello che vogliamo insieme. Non mi stancherò mai di te. Se potessi regalarti qualcosa oggi sceglierei una cosa che non è materiale, qualcosa che non si può toccare ma la puoi sentire. Ne prenderei in quantità industriale e te la sbatterei in faccia.. ti regalerei la felicità. Tu non hai idea di quanto vorrei vederti felice, realizzato con una vita tranquilla e normale perché le tue vittorie automaticamente diventano le mie. Ti auguro tanto, ti auguro di prenderti le tue rivincite, ti auguro di essere un vincente “come dici sempre tu”, ti auguro di essere migliore di tutti ogni giorno, ti auguro il meglio con me, ti auguro di far stare bene tutti le persone che ami, ti auguro il sorriso, ti auguro un cuore più grande, ti auguro tanti pianti di felicità perché sono i più belli, te lo meriti amore mio. Goditi tutto quello puoi e fallo sempre con il sorriso e di me stanne sereno perché io voglio morire affianco a te te lo dirò per sempre. Ti prometto di farti stare bene ti amo con tutto il mio cuore. Buon compleanno principe mio🤍 la tua lorsetta🤍
Tumblr media
30 notes · View notes
ambrenoir · 9 months
Text
L’amato domandò: ” Come ti piacerebbe che ti toccassi?”
L’amata rispose: “Mi piacerebbe che mi toccassi come se domani partissi per un posto molto, molto lontano e potessi ricordarti di ogni parte del mio corpo, della mia pelle vellutata, di tutte le forme e le rotondità del mio corpo.
Mi piacerebbe che mi toccassi come se fossi cieco, con lo stupore ad ogni carezza, toccami il viso, i seni, le cosce…Impara come sono, immaginami nella tua mente, mentre le tue mani esplorano le mie forme.
Mi piacerebbe che mi toccassi, come se le tue mani fossero mani guaritrici, che emanano l’energia dell’amore ad ogni carezza.
Mi piacerebbe che mi toccassi come se ti nutrissi attraverso il tocco. Nutriti di me, calma la tua sete di felicità con l’amore che provi per me.
Mi piacerebbe che mi toccassi come se le tue mani fossero dei pennelli e… mentre mi tocchi, colorassi ogni parte del mio corpo con luci e tonalità brillanti, scintillanti, accecanti.
Mi piacerebbe che mi toccasi come uno scultore che ha appena concluso la sua opera e adesso liscia nuovamente ogni parte per farla brillare.
Mi piacerebbe che mi toccassi come se le tue mani fossero fuoco, trasformando in cenere tutto quello che è impuro e conservando solo l’oro puro della mia Anima.
Mi piacerebbe che mi toccassi come se fossi, nell’Eternità"
3 notes · View notes
lonelygirl-97 · 1 year
Text
𝑽𝒊𝒕𝒂
*la più grande ricchezza di un essere umano*
eppure ci sono persone che preferiscono perderla perché non si sentono al proprio posto, esasperati da qualcosa che li rende infelici, esasperati dai problemi, esasperati dalla loro stessa mente. Ma quant’è semplice non viverla più? Basta poco per porre fine a questo. Sto vivendo un periodo buio da un po’, ho costantemente un nodo alla gola…un peso sul petto, vivo e passo le mie giornate sperando che un giorno possa cambiare questa solita routine che mi fa stare male tutto il giorno, ma alzarsi ogni giorno e strascinarsi fino a sera è così estenuante se la cosa diventa una routine, è così “triste” che mi viene da pensare: ma se al posto mio la vita fosse stata donata ad una di quelle persone che vorrebbe davvero vivere ma non può? Quelle persone che gli rimane poco tempo ma vorrebbero averne ancora avanti. Quando penso a me stessa penso solamente agli errori, agli anni passati a quanto sono cambiata e a quanto cambierò, mi sento ripetere tutti i giorni “che ti è successo una volta non eri così”ed è vero, una volta non ero così ma sono cambiata per rispetto verso me stessa, per voler essere libera ma ho alzato troppo il gomito e sono finita in un buco nero, adesso non riesco più ad uscire da lì, continuo a vedere sbagli, in testa ho una specie di trappola, una prigione, vedo me stessa seduta nel bel mezzo di una stanza senza finestre e senza porte , vedo solo muri alti,la situazione è claustrofobica quasi e sono costretta a passare le giornate così, le descrivo così le mie sensazioni, questo è per spiegare quanto è difficile non saper andare avanti da sola, e vedere una sola via d’uscita quella che non dovresti mai vedere perché la vita va vissuta, felici, con tanti sacrifici ma FELICI, io quella felicità l’ho persa da un bel pezzo, quando ho iniziato a vedere che tutto ciò che tocco marcisce, tutto ciò che incontro lo rovino lo estirpo alla radice perché non sono più capace di vivere e quindi rovino gli altri con i miei errori, ma la cosa più brutta è vedere la sofferenza negli occhi di chi mi ha sempre amato e non poter fare nulla se non pensare “se solo non ci fossimo mai incontrati forse potevi evitarti tutto questo” “se solo non fossi mai esistita” , sono una persona orribile e ho fatto miliardi di sbagli alcuni rimediabili altri no, e continuo a farli non riesco più a fermarmi perché ormai per la mia testa è tardi per tutto, vorrei poter porre fine a tutto questo, vorrei poter vedere quel buio e quel silenzio che si vede quando chiudi gli occhi e c’è silenzio, forse sta lì la felicità o forse non c’è semplicemente nulla e se allora volessi il nulla?
6 notes · View notes
vogliofartimia · 1 year
Text
Ti manca?
Tantissimo
Ma cosa ti manca?
Come mi faceva sentire ....quello che mi faceva provare.... I suoi occhi... La sua bocca... L unica donna in grado di farmi eccitare solo guardandola... Le fantasie che ho sempre avuto e fatto su di lei ,difficile da spiegare soprattutto a chi non ha mai sentito queste amozioni sensazioni .Ma quella voglia quel desiderio che avrei voluto morderla forte stringerla forte tra le gambe i seni desideri fantasie mai avute scoparla forte ,sentirla mia godere per me con me sentirmi desiderato ogni momento istante ogni luogo orario sentirla sempre bagnata calda sempre eccitata a ogni mio tocco i suoi orgasmi così intensi pronti a soddisfarmi
Ma quindi solo riguardante il sesso?
No anzi mi bastava un suo sguardo per capire cosa provasse .Avessi visto i suoi occhi sorridere .... Emozionati... Ti avrebbero dato più di una parola
Ho sempre in mente una foto che gli ho rubato era a testa bassa sorrideva
E per me è stata un emozione indimenticabile era felice una felicità secondo me inaspettata
Non credo di averglielo mai detto ma io ero felice quanto lei ...
Mi manca dirtelo.... TI AMO
7 notes · View notes
sofia8sworld · 1 year
Text
mi perdo nell’infinità del mare, mentre ultimo mi accarezza le orecchie con la sua musica soave e poetica, così tanto profonda da arrivarmi all’anima, riesce a toccarla con un dito, la sfiora ed il suo tocco mi fa bene al cuore, penso a tutte le cose che fanno parte della mia felicità, piccoli dettagli, momenti, attimi, perché alla fine la felicità è un attimo fuggente, non resta per sempre, è un secondo, uno schiocco di dita, un battito di ciglia, veloce ed immediato, c’è, alcune volte ce ne accorgiamo altre no, lo capiremo poi..dicevano, ed effettivamente è così, le cose, gli attimi, la felicità stessa, la capisci solo quando l’hai vissuta e in quel momento ti manca, ed è solo li che realizzi quanta felicità avevi in quei momenti ed ora ormai è perduta, ma non per sempre, puoi trovare una persona o semplicemente piccole cose che ti possono svoltare la giornata, perché la vita non è che un insieme di piccole cose, gesti, parole che si disperdono nell’immenso cielo blu che ci ricopre tutto l’anno, ed è sempre lo stesso, ma non mi stancherei mai di osservarlo, con le nuvole che lo riempiono, perché alla fine le nuvole non sono altro che “persone” in senso figurato, riempiono il cielo vuoto, come le persone riempiono la nostra vita. Non riesco ad immaginare la vita senza determinate persone, ma anche senza le persone in generale, che vita monotona sarebbe se stessimo solo noi sulla faccia della terra? brutto eh? si lo sarebbe decisamente. io sono una persona che ama la compagnia, le persone genuine, l’essere umano, amo scoprire ed imparare cose nuove da tutti, penso che ogni giorno la vita abbia da insegnarci qualcosa, che dobbiamo accogliere, apprendere, non trovate che sia fantastico? io si.
9 notes · View notes
sinestetica-mente · 2 years
Text
INCONTRARE IL TUO SGUARDO.
E’ stata come una magia:
incontrare il tuo sguardo
e sentirmi,
da un momento all’altro,
viva.
E’ bastato un semplice tocco
per allontanare da me mostri
che per anni mi sono portata dietro…
In un attimo vidi la luce.
Mi hai presa per mano,
affacciata sul burrone sotto ai miei piedi
e mi hai promesso che,
cadendo da lassù,
avrei spiccato il volo.
E mi son fidata e ho conquistato la mia paura.
Mi hai presa in braccio
facendomi sentire leggera come una piuma
e io ho smesso di sentirmi pesante.
Hai solleticato le corde giuste
e io ho cantato una melodia che pensavo fosse nascosta
lontana da me,
ma quella risata era proprio
dentro di me.
Hai visto nei miei occhi l’arcobaleno
e io ho visto,
nel frattempo,
i tuoi occhi brillare impotenti,
finché non hanno più retto tanto peso
e si sono spostati altrove,
lontano dai miei.
E mi hai insegnato a viaggiare con la mente,
a credere nei sogni,
a sperare nel futuro tanto temuto,
nel futuro che io non ho mai voluto conoscere.
Mi hai insegnato ad amare la vita che io ho tanto disprezzato,
a cercare una piccola luce
anche quando attorno a me è buio.
Mi hai insegnato
che la vita è composta di tanti attimi
che non vanno sottovalutati
perché in ognuno di essi si nasconde una piccola gioia.
E mi hai insegnato che la felicità non va programmata,
non va attesa nei momenti bui
perché non si è in grado di riconoscerla.
La felicità arriva quando crederai che non esista,
però non avrai il coraggio di abbatterti.
Allora arriva.
Ed è forte come una tempesta,
ma la tempesta sei tu,
che hai continuato a vivere
e a vivere ancora.
Poi mi hai amata,
mi hai cullata come una bambina
e rispettata come una donna.
Hai amato le mie lacrime salate,
le mie risate malinconiche,
i miei capelli fragili,
il mio cuore piccolo
e i miei “piedini da ballerina”
e mi hai baciato la mano
come fa un Re con la sua Regina.
E,
mentre tu amavi me,
mi hai insegnato ad amarmi,
ma io ho deciso di dedicarmi a te.
13 notes · View notes
shambelle97 · 2 years
Photo
Tumblr media
Sigyn era intenta ad ammirarsi allo specchio della propria camera, completamente assorta nei suoi pensieri...la sola idea di doversi sposare con il capitano Theoric le fece raggelare il sangue.
Un’ancella diede un’ultima occhiata all’acconciatura della fanciulla, rivolgendole una nota di apprezzamento.
I grandi occhi celesti della Vanir erano vitrei e spenti: tuttavia ebbe modo di ringraziarla, accennando un sorriso mesto.
“Il capitano degli Einherjar ne resterà molto colpito: la vostra bellezza è sublime.”
Commentò Aslaug, sfoggiando una felicità mai vista prima…l’altra invece avrebbe desiderato fuggire lontano.
“Grazie infinite, mia cara.”
Rispose la promessa sposa, avviandosi a percorrere gli ampi corridoi di Valaskjalf in compagnia del padre.
La celebrazione si sarebbe svolta verso gli esterni del palazzo, durante una mattinata di fine estate...fu allora che la tipica marcia nuziale asgardiana risuonò nei vari angoli dei giardini, annunciando l’imminente arrivo della donna.
Theoric Elvindson volse il proprio sguardo nella sua direzione: notò quanto fosse bellissima con indosso l’abito d’oro e il viso contornato da un trucco leggero.
Le sorrise con sincerità disarmante, prendendole la mano...la ragazza sussultò a quel tocco gelido e stranamente familiare al tatto.
Nessuno si accorse della sua reazione: troppo impegnati ad esprimere commenti e giudizi, inerenti all’organizzazione della cerimonia.
Il Padre degli Dei fece la propria comparsa, assieme all’adorata moglie e i due figli...Sigyn provò a lanciare un’occhiata colma di tristezza nei confronti del principe Loki, ma non ottenne alcun risultato.
Egli sembrava distaccato e assente.
La cerimonia ebbe inizio con l’annuncio solenne da parte dello stesso Dio delle Forche...la figlia del generale Bjorn avvertì una sensazione di assoluto disagio, strappandole l’ultimo barlume di speranza che le rimase.
Loki non reagì neppure un’istante a quella farsa: eppure sapeva che il tenebroso fratello di Thor non fosse in grado di rinunciare a ciò che gli appartenesse di diritto.
Il che era alquanto strano e insolito.
Per una frazione di secondo le parve di notare un lieve luccichio verdastro negli occhi del capitano...dovette sbattere le ciglia più volte, convincendosi che fosse solo frutto della propria immaginazione.
Dopo un lungo discorso eseguito dal sovrano del Regno Dorato, ebbe inizio la consegna delle due spade...ovvero i simboli dei loro antenati e l’impegno nei riguardi della famiglia.
Successivamente avvenne lo scambio degli anelli: fu Sigyn a consegnarlo per prima.
Entrambi giurarono di essere fedeli l’una nei riguardi dell’altro...dopodiché Odino li proclamò ufficialmente come marito e moglie, scambiandosi un bacio casto davanti al resto degli invitati.
La Dea della Fedeltà avvertì il peso dell'eterna condanna, desiderando con tutta se stessa di sfilarsi quel maledetto anello.
Una catena impossibile da spezzare.
Aveva giurato di rimanere accanto ad un uomo che non avrebbe mai amato: d’altronde c’era da aspettarselo...le Norne avevano filato per lei un destino colmo di infelicità, permettendo a Loki di abbandonarla.
Non osò neppure rivolgerle un ultimo saluto.
Bramava al pensiero di fuggire da quella cerimonia così sfarzosa, provando a condurre una nuova vita più sana e felice.
“La festa non è di tuo gradimento, mia adorata moglie?”
Chiese Theoric, impegnato a sorseggiare un calice di idromele, dedicandole un sorrisetto furbo.
Sigyn scosse il capo, negando la reale motivazione.
“Oh, lo è eccome! Sono solo un po’ stanca, tutto qui.”
Il soldato si premise di rubarle un bacio dolce, inatteso e lievemente sfacciato: c’era qualcosa di tremendamente familiare in esso, ma ella non riuscì ad identificare di cosa si trattasse.
In lontananza scorse l’ammantata figura dell’ingannatore, dedito a rimanere in disparte...sentiva il bisogno di esigere spiegazioni.
Si avvicinò cautamente a lui, proferendo parola.
“Avresti potuto degnarmi un ultimo saluto.”
Proruppe la giovane, facendolo voltare di scatto: fu lesto a riservarle un ghigno beffardo.
“Andiamo, cosa ti aspettavi? Che ti avrei salvata dalle rozze grinfie di quel misero e intrepido soldatino? È il prezzo da pagare per aver agito in maniera incauta, mia cara Sigyn...hai firmato ad una condannevole vita di tua spontanea volontà.”
Sentenziò Lingua D’Argento, protendo le braccia.
Un sonoro schiaffo lo lasciò sbigottito, permettendogli di massaggiarsi la parte dolente...le iridi azzurre di Sigyn divennero furenti, emanando piccole scintille di pura rabbia e rancore.
“Ho commesso un grave errore a rivolgere la mia totale devozione e fedeltà ad un uomo incapace di amare...questo è il mio saluto di addio, Fabbro di Menzogne.”
Si allontanò da quest'ultimo, consentendo alle lacrime di rigarle il volto...d'ora in avanti avrebbe dovuto pensare al suo prossimo futuro.
Il ricevimento proseguì tra canti e balli, fino al calar della sera: il Tonante si avvicinò ai novelli sposi, richiamando la dama dalla chioma bionda e lucente.
“Spero vi stiate divertendo, Lady Sigyn: Theoric può considerarsi fortunato ad averti.”
Esordì il Dio del Tuono, ostentando un sorriso luminoso e raggiante.
La Vanir annuì mesta, contemplando il cielo stellato della gloriosa Asgard...una fitta tela di luci e colori, facendola somigliare ad una magnifica opera d’arte.
“C’è per caso qualcosa che ti turba?”
Domandò d’un tratto, assumendo un’aria più seria: Sigyn non ebbe alcuna voglia di replicare.
“Non disperare, Lady Sigyn: Theoric potrebbe sorprenderti.”
Avrebbe voluto trovare delle risposte adatte, ma non riuscì ad articolare neppure una sillaba...sul serio il celebre capitano degli Einherjar avrebbe posseduto abbastanza coraggio da farla innamorare?
Stupirla con gesti delicati e nobili, a tal punto da conquistare il suo cuore recentemente spezzato?
Theoric rappresentava il tipico stereotipo di uomo virile, gretto e volgare...le salirono i conati di vomito alla sola idea di dover dividerne il capezzale per il resto dei secoli a venire.
La lasciò in balìa dei suoi pensieri, senz’aggiungere altro: tale frase la sconvolse.
Dopo la consegna di sontuosi regali, i due sposi rincasarono a notte tarda, varcando la soglia del palazzo...Sigyn venne pervasa da un moto d’ansia improvviso.
I festeggiamenti sarebbero terminati entro una settimana, eppure ne ebbe già abbastanza di ciò.
Theoric versò una bottiglia di idromele in due appositi calici d'argento...glielo porse con un'insolita gentilezza negli occhi, che la ragazza stentava ad identificare come sua.
“Un brindisi a me e alla mia splendida signora.”
Proferì la guardia reale di Odino, sorseggiandola in maniera delicata ed elegante.
La dama dalle ciocche bionde favorì con velata riluttanza: egli se ne accorse, riprendendo la parola.
“Amerai ogni singola cosa della mia persona, Sigyn: potrei essere in grado di stupirti se me lo permettessi.”
Sigyn ribatté determinata e decisa.
“Spiace deluderti, ma credo proprio che non accadrà: sei solo un sudicio e gretto soldato. Non potrei mai donare il mio amore ad un omuncolo che crede di essere invincibile sopra ogni cosa.”
Evocò una sfera intrisa di Seiðr dai riflessi dorati, facendola fuoriuscire dal palmo della propria mano…l’uomo ridacchiò beffardo e sardonico alla vista di tale scena.
“Questo perché le apparenze possono trarre in inganno a volte...come adesso!”
Esclamò sicuro di sé, ghignando maliziosamente.
Una luce verdastra lo avvolse per intero, rivelandone la reale identità: la novella sposa rimase pietrificata, spalancando le iridi per lo shock.
“Cosa ne hai fatto di Theoric?! Rispondi!”
Intimò la donna, trattenendo la sfera di luce tra le mani.
“Che cos’è questo ritrovato amore per il possente e rozzo capitano degli Einherjar? Non sei contenta che sia io il tuo sposo al posto di quel miserabile inetto?”
Aggiunse il Dio, schernendola col suo tagliente e affilato sarcasmo...ella iniziò a tremare per lo spavento.
Si avvicinò col solito passo felpato, sovrastandola con la sua altezza...il cuore iniziò a scalpitarle dal petto.
“Era necessario mantenere un profilo basso, mascherando persino ogni lato comportamentale...ferirti interiormente non era in programma, ma ho dovuto farlo per essere credibile. Non ho ucciso Theoric se è ciò che tieni a sapere. “
Il tono mutò in maniera docile e convincente: le mani di lei si posarono sul torace, avvertendone lo stesso suono...una musica grondante di quel sentimento che provavano entrambi.
Le sottili labbra del moro si poggiarono sopra le sue: la baciò con innata tenerezza, narrandole miriadi di sensazioni meravigliose.
Divenne più passionale in pochi istanti, lasciando che le mani dell’ingannatore vagassero su quelle curve così sinuose e perfette...Sigyn mugolò di piacere, desiderando molto di più.
Fecero l’amore tutta la notte: lenti, meticolosi e senz’alcuna fretta.
Si ritrovarono ansanti, sudati e avvolti in vari strati di lenzuola dalle tonalità verdi e dorate...l’asgardiano si permise di rubarle un bacio ricolmo di sfacciataggine e insolenza.
Sorrise mentre scendeva lungo il collo, lambendolo e baciandolo con accurata lentezza.
“Come hai fatto a convincere Theoric a non sposarmi? Lo hai compromesso in qualche modo?”
Domandò tramite un intenso sospiro, mentre Loki era dedito a torturarle i seni…egli mugugnò, mordendole il capezzolo già turgido e duro come uno spillo.
Gemette arrochita, lasciandosi travolgere da quel turbine costituito da caos e desiderio...solo allora Lingua D’Argento si prese la briga di rispondere.
“L’abbiamo rinchiuso all’interno delle antiche prigioni, situate al di fuori della città…Thor si è rivelato parecchio disponibile ad affiancarmi in codesta impresa.“
Dichiarò compiaciuto: ma non si limitò a rivelare soltanto quell'aneddoto...addirittura si azzardò a privarlo del suo originale aspetto e della memoria.
Che nessun abitante del regno sopportasse l’arrogante e brioso capitano delle guardie personali di Padre Tutto, era più che risaputo...nemmeno il suo primogenito a quanto pare.
La frase pronunciata dal Signore delle Saette risuonò nella propria testa, cogliendone il significato...fu opera dell’astuto fratello, condurlo appositamente da lei per lasciarle indizi di vitale importanza sulla loro prima notte di nozze.
Aveva interagito nell’arco di quella giornata con una delle sue copie, generate dalla magia…si pentì amaramente di avergli rivolto quel dannato schiaffo.
Riuscì ad ingannarli con prodigiosa maestria e prodezza: tuttavia non ebbe modo di preoccuparsene...Loki era consapevole a cosa stesse andando incontro.
Sigyn gli avrebbe riposto la propria fiducia, infischiandosene delle conseguenze...aveva imparato a conoscere gran parte delle sue tattiche d’azione.
La strinse in una morsa calda e protettiva: la donna dai lineamenti graziosi fu lesta a crogiolarsi tra le sue braccia, inspirandone l'avvolgente aroma di menta e muschio selvatico.
“Ci attende un futuro roseo e ricolmo di gloriosi propositi, mia signora...bisogna solo essere pazienti.”
Spiegò breve, ma ben coinciso: Sigyn venne pervasa da un velato terrore.
“E se dovessero scoprire che mi hai sposata con l’inganno, che ne sarà di noi? Non potrei sopportare di perderti.”
Replicò preoccupata per ambedue le sorti della loro nuova vita...Loki la zittì con un bacio carico di passione.
“Farò in mio potere che non accada: tu mi appartieni, come un giorno lo sarà quel maledetto scranno. Diverrai la più grande regina di Asgard e insieme domineremo ogni angolo di questo regno, con l’assoluta consapevolezza di vivere un’era fiorente e ben ricca di nuove prosperità. Non permetterò che i miei minuziosi piani vadano in fumo.”
Gli lesse un’accecante bramosia di potere in quelle iridi chiare e cristalline come smeraldi...era davvero sicura di voler divenire la nuova sovrana di Asgard a tutti i costi?
“Non mi importa di cosa diventerai in futuro, amore mio: non mi importa se sarai un grande re oppure no...a me basta solo averti accanto, nient’altro.”
La baciò di nuovo con maggiore trasporto: la desiderava ancora.
Si lasciarono andare ad un disperato bisogno di volersi, di cercarsi, di amarsi...si sarebbero appartenuti fino all’avvento del Ragnarok e anche dopo.
“Le nostre famiglie non saranno per nulla felici della nostra unione...soprattutto Odino, Elvind e Bjorn.”
Ansimò tra i roventi baci dell’arguto asgardiano: la risposta di lui non tardò a giungere.
“Non ne saranno mai al corrente, mia cara: nessuno di loro ha mai concesso di esprimere i nostri pareri a riguardo.”
Rimbeccò, baciandole il ventre con estrema foga...Sigyn fremette a quell’avido contatto.
“Potrebbe insorgere una nuova e feroce guerra tra Asgard e Vanaheim se non agiamo con cautela...i nostri due popoli non saranno affatto clementi tra loro.”
Il figlio minore di Odino e Frigga non poté far a meno di considerare tale ipotesi...per quanto i fieri Asgardiani prediligessero le battaglie più della loro stessa vita, Loki si accertò che l’alba di un simile scontro non fosse mai giunta.
“Ho calcolato ogni rischio con estrema meticolosità, ma posso garantirti che ne usciremo incolumi...lascia che le rune e il resto dei miei incantesimi eseguino il loro corso.”
Rispose suadente e al contempo persuasivo: la bellissima Vanir annuì, riponendogli fiducia senza esitare troppo.
Il sonno li condusse in un profondo stato di quiete, dopo aver consumato nuovamente l’amore...nessuno avrebbe più ostacolato il loro e profondo legame che li univa.
Un sacro vincolo che neppure le Norne avrebbe mai potuto sciogliere.
                                                    𝑭𝒊𝒏𝒆
One Shot:
~ Mischief And Fidelity ~
Final Chapter:
~ Wedding Of Deception ~
Previous Chapter:
~ Absolute Fidelity ~
8 notes · View notes
aurorasword · 2 years
Text
Ero seduta sulla panchina, all'ombra di un albero che veniva mosso violentemente dal vento, un albero che sembrava così forte da reggere anche il suo taglio. Un albero così apparentemente verde e forte, che nascondeva nella sua corteccia il vuoto, il marcio della sua linfa. I miei pensieri si mischiavano al rumore del vento, le foglie che cadevano erano così silenziose che mi ricordavano la mia anima spezzata dal dolore della vita. La mia mente era un turbine di pensieri, il mio cuore un turbine di emozioni, ero così presa da tutto questo che quasi dimenticavo di respirare. Ripensavo alle sue mani sul mio corpo, al suo tocco dolce e leggero che piano piano diventò violento, alle sue labbra leggiadre, morbide e turgide che si posavano sulle mie. Ripensavo ai suoi occhi, colmi di amore, di felicità, di pace e di tranquillità quando mi guardavano; ma poi divennero occhi fuggivi, cattivi, pieni di rancore, e quando mi ci specchiavo non vedevo più la felicità e la bellezza del nostro amore. Ripensavo ad ogni movimento del suo corpo, ad ogni parola che usciva dalla sua bocca, ai miei occhi che lo guardavano come se fosse la cosa più bella che mi fosse capitata.. forse perché fino a quel momento era proprio la cosa più bella che mi fosse mai capitata..
Ripensavo ai sorrisi, le risate, ma anche i pianti, gli attacchi di panico, l'ansia, tutte le emozioni che avevo vissuto per stare con quella persona, che da un momento all'altro era diventata dal mio migliore sogno al mio peggiore incubo.
Pensavo di meritare l'amore, poi piombai nello sconforto e pensai per giorni e mesi di non meritare più niente, di non meritare l'amore, di non meritare la serenità, di non meritare la felicità.
11 notes · View notes
Text
Io non so se leggerai. Non so se mi leggi ancora. Se vieni a cercarmi tra le pagine di questo mio “diario”, come lo chiamavi tu. Non so se qualche volta distrattamente mi pensi ancora. Non so se ancora provi amore o forma di esso, per me. Probabilmente no, perchè probabilmente hai sempre finto di pensarmi e probabilmente non mi hai mai pensata intensamente. Non lo posso sapere. So che stanotte ho bisogno di scriverti una lettera, una d’addio, una priva di rabbia. Ho bisogno di dirti che forse non guariró mai dall’incubo di questi anni, dalla tua violenza, dal tuo tocco disarmante, dalla passione dei nostri baci e la sfacciata foga che avevi di avermi. Forse non li dimenticheró mai e sto incominciando a conviverci, cercando di perdonarti. Voglio perdonarti, lo voglio con tutto il mio cuore. Ho bisogno di parlarti un giorno e non sfuggire dal tuo sguardo, ho bisogno di non correre via da te per paura della paura di quei giorni al tuo fianco. E ho bisogno di dirti…Ama! Ti prego ama! Ama follemente e ama veramente, ama con tutto te stesso, ama un’altra più forte di quanto tu abbia mai amato me. E stavolta ama per davvero, non confondere la possessione con l’amore, il desiderio d’attrazione con la passione di tenerezza. Non amare la sfida di avere lei, ma ama lei e basta. Incondizionatamente. È l’unica cosa che ti chiedo, oggi che tu non ritorni ed io non ti cerco. Oggi che si è spento tutto, oggi che puoi ricominciare ad amare puramente e ti accorgerai che non c’è cosa più bella. Non è facile dirlo, ma ti auguro di essere felice e capire davvero che l’amore puó essere l’ingrediente finale per questa felicità. Innamorati, vivi e resta. Non fuggire, non andare via. Ti ho sempre detto che non esiste la persona giusta, ma lo si diventa ad incastro, per giustapposizioni, per compromessi, per amore. Sii la persona giusta di qualsiasi persona che un giorno diventerà giusta per te. Ti ho amato tanto e so che puoi farcela. Ho bisogno di guardarti anch’io un giorno e pensare “forse se la ama così tanto, avrà imparato qualcosa anche da me”. Perchè lo sai, mi è sempre piaciuto lasciare qualcosa di me a chi ho amato di più. Sei il nero di questi anni, eppure sei stato l’unico soffio di vita perchè per me eri vita, eri casa. Ricordi? Mi auguro di non fuggire più dal tuo sguardo un giorno, ma con il mio solito fare da professoressina, che tanto ti ha fatto impazzire…un giorno…dirti “allora, sono riuscita ad insegnarti qualcosa di bello nella tua vita?” Per quanto riguarda me, ho bisogno di tempo. Di calma. Di vuoto. Ma ti prometto che perdoneró del tutto il veleno di questi anni. Intanto, cercami con lo sguardo, come quella sera, cercami tra le persone fino a quando saró solo un piccolo ricordo lontano tra le pagine della tua vita.
2 notes · View notes
scontomio · 24 days
Text
Tumblr media
💣 Pocket Hug Positive Potato - Peluche Mini per Famiglia, Amici e Bambini 🤑 a soli 5,99€ ➡️ https://www.scontomio.com/coupon/pocket-hug-positive-potato-peluche-mini-per-famiglia-amici-e-bambini/?feed_id=226645&_unique_id=661017731edb8&utm_source=Tumblr&utm_medium=social&utm_campaign=Poster&utm_term=Pocket%20Hug%20Positive%20Potato%20-%20Peluche%20Mini%20per%20Famiglia%2C%20Amici%20e%20Bambini La Veiteibe Pocket Hug Positive Potato è una dolce e confortante bambola di patate realizzata con lana di alta qualità, cucita a mano per garantire morbidezza e resistenza. Porta con sé un messaggio di positività grazie alle carte di incoraggiamento incluse, perfette per ispirarti ogni giorno. Ideale come regalo di alta qualità per trasmettere felicità e ottimismo a chiunque. Questo mini peluche tascabile è una decorazione squisita per qualsiasi ambiente, aggiungendo un tocco di dolcezza e allegria ovunque lo posizioni. Rilassati e lasciati avvolgere dalla gioia ogni volta che incontri il tuo amico patato! #coupon #veiteibe #creazionebambole #offerteamazon #scontomio
0 notes
giardinoweb · 1 month
Text
Segreti della Cucina: Carciofo alla Romana
Tumblr media
Cari amici appassionati di gastronomia e buongustai incalliti, oggi vi delizierò con una delle mie ricette preferite della tradizione romana: il Carciofo alla Romana. Questo piatto, con le sue radici nel cuore della Città Eterna, è un trionfo di semplicità e sapore che conquista ogni palato. Ingredienti: - Carciofi (preferibilmente piccoli e teneri) - 4 pezzi - Limone - 1, succo - Prezzemolo fresco - 1 mazzetto - Aglio - 2 spicchi - Olio extravergine d'oliva - 4 cucchiai - Sale q.b. - Pepe nero q.b. - Acqua - 1 bicchiere Procedimento: - Iniziate preparando i vostri carciofi: eliminate le foglie esterne più dure, quindi tagliate via la punta e sbucciate il gambo. Aiutatevi con un coltello affilato e un cucchiaino per raschiare via le parti fibrose. - Man mano che pulite i carciofi, metteteli in una ciotola con acqua fredda e succo di limone per evitare che anneriscano. - Tritate finemente l'aglio e il prezzemolo fresco. - In una pentola abbastanza capiente, scaldate l'olio extravergine d'oliva a fuoco medio e aggiungete l'aglio tritato. Fate soffriggere per un paio di minuti, facendo attenzione a non farlo bruciare. - Scolate i carciofi dall'acqua e metteteli nella pentola con l'aglio e l'olio. Aggiungete anche il prezzemolo tritato. - Aggiungete un bicchiere d'acqua, sale e pepe nero q.b. Coprite con un coperchio e lasciate cuocere a fuoco medio-basso per circa 30-40 minuti, o fino a quando i carciofi non saranno morbidi. - Una volta cotti, servite i vostri carciofi alla romana caldi, magari accompagnati con una spolverata di prezzemolo fresco tritato per un tocco extra di freschezza. Carissimi lettori del mio blog, in questo Sabato Santo che precede la Pasqua, voglio inviare a ciascuno di voi i miei più affettuosi auguri. Che questa festività sia colma di gioia, serenità e, naturalmente, di buon cibo condiviso con coloro che amate. Che il profumo dei dolci tradizionali e il calore della famiglia riempiano il vostro cuore di felicità. Auguri di Buona Pasqua a tutti voi! Con affetto, Antonietta Read the full article
0 notes