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#madre d ossa
oubliettemagazine · 11 months
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Madre d’Ossa di Ilaria Tuti: la polpa viva della memoria di luoghi
Un paesaggio primordiale. Un carnaio ‒ a mezzacosta ‒ lungo le falde del monte che sovrasta il Lago di Cornino. Volteggiano in ellissi di morte i grifoni ‒ maestosi rapaci saprofagi. Madre d’Ossa di Ilaria Tuti Un’alba caliginosa sta sorgendo sul lago, simile all’occhio antico di una bestia primordiale, cinto da selve arrossate dall’autunno e aperto nella Terra. Un paesaggio liminale. Si diradano…
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stilouniverse · 11 months
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Ilaria Tuti "Madre d'ossa", presentazione
Madre d’ossa segna un nuovo ritorno di Teresa Battaglia, la commissario sessantenne lucida e intuitiva, ormai alle prese con la sua personale lotta con il passato e i ricordi, con la memoria che la tradisce in un’involuzione sempre più presente: nel nuovo volume, il quinto, dovrà affrontare una nuova sfida, contro il tempo che inesorabilmente porta la sua malattia, l’Alzheimer, a farsi più…
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newsintheshell · 3 years
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Netflix Festival Japan 2021: tutte le novità del Live Action Day
Annunciati il cast della serie di One Piece e la data di debutto della serie di Yu Yu Hakusho!
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Durante lo showcase del Netflix Festival Japan 2021, Netflix ha colto l’occasione per dare qualche aggiornamento non solo sulle produzioni nipponiche, ma anche sui live action di stampo occidentale che ha in cantiere da tempo.
Prima di lasciarvi ai dettagli, vi ricordo che ieri c’è stata una grande carrellata di novità con protagonisti gli anime, che si apprestano ad arrivare sulla popolare piattaforma di streaming.
ONE PIECE
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Svelato il cast principale dell’adattamento in chiave live action dall’epocale manga firmato da Eiichiro Oda, edito in Italia da Star Comics. 
Nella serie prodotta in collaborazione con Tomorrow Studios (Snowpiercer, Hanna), la Ciurma di Cappello di Paglia sarà composta da:
Monkey D. Luffy: Inaki Godoy 
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Roronoa Zoro: Mackenyu 
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Nami: Emily Rudd
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Usopp: Jacob Romero Gibson
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Sanji: Taz Skylar 
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Qua il breve video di presentazione con gli attori.
Tuttora, la prima stagione di 10 episodi della serie non ha una data di uscita, ma è stato confermato che partirà dall’inizio, con l’arco narrativo di East Blue.
Come showrunner e produttore esecutivo è stato messo in campo Steven Maeda (Lost, CSI: Miami), affiancato alla sceneggiatura da Matt Owens (Agents of S.H.I.E.L.D., Luke Cage). Fra i produttori in capo al progetto troviamo anche Marty Adelstein (Prison Break, Teen Wolf), Becky Clements (Aquarius, L’uomo di casa) ed Eiichiro Oda stesso.
ALICE IN BORDERLAND
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Per la seconda stagione del survival thriller, diretto da Shinsuke Sato (regista dei live action di Bleach, Kingdom, Gantz, Inuyashiki e I am a Hero), ci sarà da aspettare un po’: i nuovi episodi sbarcheranno su Netflix nel dicembre 2022.
Un appassionato di videogiochi e i suoi due amici si ritrovano in una Tokyo parallela, dove per sopravvivere sono costretti a partecipare a una serie di giochi sadici.
La serie si basa sull’omnimo manga di Haro Aso, del quale uscirà una nuova edizione italiana a cura di J-POP Manga, comprensiva del sequel Retry.
YU YU HAKUSHO
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Sembra che la serie live action, ispirata al celebre manga “Yu degli Spettri” di Yoshihiro Togashi (Hunter x Hunter, Level E), pubblicato in Italia da Star Comics, sia ancora in alto mare. Il debutto dell’adattamento targato Netflix è, infatti, fissato per dicembre 2023. 
Il produttore esecutivo dietro al progetto è Kazutaka Sakamoto (A.I.C.O. Incarnation), direttore acquisti del colosso americano, mentre Akira Morii (Wild 7, Brave Heart Umizaru, Alice in Borderland) si occupa della produzione presso lo studio ROBOT.
HE’S EXPECTING  
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Mostrato un primo breve trailer per la serie live action tratta dal manga “Hiyama Kentaro no Ninshin” (Hiyama Kentaro è incinto) di Eri Sakai, che vede Takumi Saito nei panni del protagonista, Kentaro Hiyama, e Juri Ueno nel ruolo della compagna Aki Seto.
La storia è ambientata in un mondo in cui in rari casi gli uomini possono concepire e partorire. Kentaro Hiyama è un pubblicitario di alto livello che un giorno scopre di essere "incinto". La compagna Aki Seto non aveva mai pensato che sarebbe diventata madre e la coppia è inizialmente confusa dall'evento inaspettato. Kentaro finisce sotto lo sguardo indagatore della società e dell'azienda per cui lavora e in questo modo mette in luce le difficoltà vissute dalle donne in dolce attesa. Di fronte alle numerose difficoltà legate alla gravidanza e al parto al giorno d'oggi, la coppia dovrà affrontare la realtà e decidere se avere un figlio o no.
La serie diretta da Yuko Hakota e Takeo Kikuchi arriverà su Netflix nel corso del 2022. 
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GUNDAM
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Ecco la prima immagine teaser per il film ispirato all’iconica saga mecha sci-fi di “Mobile Suit Gundam”, nato dalla collaborazione fra SUNRISE (Mobile Suit Gundam, Code Geass, Love Live!) e lo studio cinematografico statunitense LEGENDARY PICTURES (Pacific Rim, Godzilla vs Kong, Pokémon Detective Pikachu).
A dirigere l’adattamento con attori in carne ed ossa, ad ora senza un periodo di debutto ufficiale, c’è Jordan Vogt-Roberts (Kong: Skull Island, Metal Gear Solid), mentre della sceneggiatura si sta occupando il fumettista e sceneggiatore Brian K. Vaughan (Y - L'ultimo uomo sulla Terra, Runaways, Ex Machina).
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Autore: SilenziO)))
FONTE: [1] [2] [3] [4]
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ilcorpodiunaragazza · 3 years
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inanzi tutto, sta andando una MERDA, ero arrivata a 63.0kg stabile ora sono 64.5kg, schifo assoluto, ovviamente solito problema non riesco a controllarmi d* can*. Mi faccio così tanto schifo, davvero! Voglio morire. Scomparire. Non c'è la faccio più, mal di schiena, stomaco, testa, ossa TUTTO. SONO UNA MERDA!!!!!
Domani è di nuovo lunedì, devo mangiare poco cazzo, ho convinto mia madre che ho bisogno del lassativi, ha detto che me li compra. Comunque domani mi alzo, bagno denti peso e caffè, vedo cosa mettere pk faccio schifo e poi vado a scuola, 4/5mila passi. Casa dico di aver mangiato la focaccia quindi nt pranzo, a merenda se proprio ho fame caffè o caffè latte e a cena mangio: nel piatto piccolo taglio tutto in pezzi minuscoli li metto in ordine, prima di mangiare due bicchieri di acqua e lascio il 3 bicchiere pieno, mastico ogni pezzettino 10-20 volte (il più possibile) e bevo 4 sorsi ogni boccone, mentre nella testa devo ripetermi la parola "AUTOCONTROLLO". E di pomeriggio faccio workout, quelli di Altamura sono già scorsi al lido e io sono ancora una merda voglio morire! È già 10 maggio UCCIDETEMI!!!😭😭
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demvlitionlcvers · 4 years
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welcome to the Hotel California
Del dolce sanguinar di un'anima in pena, ad Aris non importava nulla; non avrebbe mai scomodato se stesso per aiutare nessuno, non avrebbe mai sacrificato quel tempo che, inarrestabile, gli scorreva tra le dita. Egoista, abituale consumatore dei piaceri dell'essere, non una volta aveva chinato il capo affinché i suoi occhi incontrassero quelli puri e sconsolati di qualcuno in difficoltà; il mondo, diceva, non era un posto adatto a lui. Le creature che vi appartengono, non erano adatte a lui. Nulla, in effetti, era adatto alle sue macabre esigenze di sporco truffatore, di paladino della propria fortezza, di protettore delle mura che egli stesso aveva costruito con tenacia. Mura di orgoglio, indifferenza, presunzione. Mura che l'avevano allontanato da qualsiasi sentimento. Eppure, quella sera, qualcosa s'insinuò fra le crepe di quella fortezza, lo colpì all'altezza del petto con ferocia.
Su un'autostrada buia e deserta, con il vento fresco tra i capelli un caldo profumo di colitas, si solleva nell'aria più avanti in lontananza, vidi una luce scintillante la mia testa divenne pesante e la mia vista si indebolì dovetti fermarmi per la notte
Quella canzone. Quante volte l'aveva ascoltata,quella sera? Tante, forse troppe, sufficienti a fargli perdere i sensi, la concezione del tempo, la voglia di dimenticare. Invano tentò di mantenere il controllo delle proprie membra, dei propri arti,ora deboli e molli, come se le ossa fossero evaporate ed avessero preso il posto delle nuvole, la cui sostanza si mischiava col suo sangue, d'un rosso vermiglio ed ardente. Quella piccola dose stava facendo effetto; la sua Trilly gli aveva fornito la polvere magica e lui, eterno Peter-Pan, ne aveva abusato ancora, forse per trovare la sua Wendy. Abbandonò la testa contro il sedile, stremato, le tempie che pulsavano incontrollabilmente, tanto da fargli pensare che tutti quei sentimenti, tutte quelle emozioni represse stessero bussando alla porta del suo essere, chiedendo d'uscire. Ed Aris concesse loro la libertà, le lasciò aleggiare tra gli interni della sua Camaro, forse distruggendo le pareti delle sue vene, l'atmosfera, il suo falso,ridicolo mondo. Le mani tremavano, ancorate al volante, mentre le palpebre si abbassavano caute, come il sole all'orizzonte, che sembra affogare in quel mare agrodolce, nell'immensità dell'ignoto; fu un attimo, come un lampo, un fulmine dispettoso, un bagliore e le iridi perse si mostrarono a quel posto sconosciuto,scrutarono curiose l'imponente edificio dinnanzi a sé. Blu, le pareti erano blu come la notte impertinente, amica di tutti ed amica di nessuno. Adultera, donna lussuriosa, le curve misteriose e dolci; come chioma i raggi morbidi, come viso la Luna, rotonda e luminosa. Come occhi aveva le stelle, come labbra le foglie. Ladra, assassina, distratta madre della guerra, della paura. Del perdono. Ed Aris, il volto pallido e le mani lungo i fianchi, le chiedeva perdono, inerme, aspettando che questa lo guidasse ancora una volta. Non ebbe risposta dalla dea curiosa ed infinita, buia..o forse sì? Abbassò lo sguardo sull'uscio di quella struttura, ed ecco che una ninfa, forse ancella della calda Notte, lo incitava a correre, correre verso l'Hotel.
Lei stava sulla soglia ed io udii il campanello d'allarme mentre pensavo tra me 'potrebbe essere il paradiso o potrebbe essere l'inferno' poi lei accese la candela e mi mostrò la strada si udivano nelle voci nei corridoi e credevo che dicessero....
« Hai paura, Aris? » rossi capelli fluenti, labbra carnose, gonfie di baci. I seni prosperosi, la coscia tonica, gli occhi smeraldini come un'arma, tutto di quella donna lo attirava; e ne bramava la carne, il sangue, il respiro irregolare.
Benvenuto all'Hotel California un posto così amabile un volto così amabile ci sono tante camere all'Hotel California in ogni momento dell'anno puoi trovarne una
《No.》rantolò, i pensieri impuri che si dissolvevano pian piano, pronti a sciogliersi come neve al sole. Era bella, e lui dannato. Condannato a trascorrere il resto della propria esistenza privo di lei, privo di qualsiasi concreta gioia; perché sapeva, oh se lo sapeva, che quella era solo l'ennesima visione data dalla maga malvagia, dalla polvere bianca che si ostinata a voler assumere quotidianamente, senza fermarsi. Le sue mani delicate afferano il colletto della camicia stropicciata, lo trascinano all'interno della struttura; gli sorride maliziosa, avvicina le labbra alle sue, poi scappa. E torna, torna più veloce di prima; lo costringe a camminare a passo spedito verso una delle tante camere. La mente di Aris trascina le proprie idee, strappa ogni convinzione dalle radici del pensiero; cosa fare, ora?
Svegliati, Aris.
Non può, non ci riesce.
《Forza, Aris, cosa stai aspettando?》
La sua mente è perversa, ha le curvature di una Mercedes ha tanti bei ragazzi che chiama amici danzano nel cortile, sudati per la dolce estate alcuni danzano per ricordare, altri per dimenticare
《Danza anche tu, Aris.》lo invita, e la sua voce è il canto di una sirena. Un giardino,i cui fiori sono le dolci anime perdute, incapaci di dimenticare,si estende per tutto il suo campo visivo, circonda ogni angolo di quell'immenso spazio; e loro, angeli dannati, demoni dal volto bello e prezioso, muovono le braccia in alto, ballano come fate, come se quella fosse la loro polvere magica. Il loro credo è unico, il loro Dio un giovanotto invaghito della vita.
《 Loro sono ciò che tu non sei, ma che potresti essere. Sono le tue idee, la tua vita. Il travagliato percorso che potrebbe cambiarti. In meglio, o in peggio, Aris?》
E ride, ride divertita mentre indica le molteplici anime dalla variabile forma; alcune si colorano delle emozioni del ragazzo, altre degli attimi che ha sprecato. Lei danza con i suoi amici, fin quando non le scende una lacrima solitaria sul viso pallido La scaccia via, come un fastidioso ostacolo. Perché, dopotutto, deve portare a termine anche quella difficile e confusa missione. Lei, hostess dell'aereo bianco e candido.
D'un tratto, il suo ballo s'interrompe. La sua voce brucia ancora contro le muscolose braccia di Aris, mentre lo guida verso la propria stanza.
《 sii passionale. Sii te stesso. Vivi, poiché le imperfezioni sono libertà. E tu, tu non sei libero. la tua droga ti rende perfetto, impeccabile. Privo di emozioni. E, se il concetto di perfezione è soggettivo, allora..》 《Allora nessuno è libero?》la interruppe, forse ammaliato da quel candido discorso.
Ma lei rise ancora, scuotendo il capo oramai divertita ed al contempo rassegnata. Forse lo credeva uno stupido? O forse...
《Se vuoi uscire da questo labirinto, corri dal tuo Capitano, dal centro del tuo corpo. Mente o cuore, ti chiederai. Il tuo subconscio sa cosa rispondere.》
Chiamai il Capitano, 'Per favore, mi porti del vino', lui disse 'non abbiamo quel tipo di bevanda dal 1969'
Ad Aris mai era piaciuto il vino. Eppure, sapeva che quella bevanda rappresentava la vita che realmente doveva vivere; e da quanto, da quanto non viveva? Da quanto non beveva? Forse da quell'anno? Forse da quel tempo, in cui nulla gli era negato né concesso?
ed ancora quelle voci si facevano udire da lontano ti svegliavano nel mezzo della notte solo per sentirle sussurrare...
《Aris》 Un brivido freddo che percorre il corpo stanco, le sue labbra soffici contro il lobo dell'orecchio. Eccola, dea tentatrice. Soffoca il desiderio, risveglia i piaceri intensi. Queste gioie fanno presto a bruciare, e fatica a resistere. Questi amori sono carboni ardenti, tizzoni rossi, pietre dell'inferno; si scagliano contro la dolce vita, infuocano l'animo. E l'hotel, oh, dannata dimora del caldo sole, trattiene e stringe a sé il male, la passione. Il proibito profumo della dipendenza dalla libertà.
Benvenuto all'Hotel California un posto così amabile un volto così amabile si stanno divertendo molto all'Hotel California che bella sorpresa, ti porge le sue scuse
Ma qualcosa è andato storto, all'Hotel California. Qualcosa ha interrotto il viaggio, sviscerato il sogno; le dita oscure scorrono tra i fili di rame, carezzano gli zigomi alti e pallidi. 《Rivelami il tuo nome》le sussurra, e le iridi verdi afferrano la ragione. Strappano brandelli della carne pura, annientano i pensieri.
《Katherine.》un roco sospiro, un lamento sincero. Per la prima volta, ella mostra la sua natura umana, ma anche l'appartenenza a quel posto dannato ed infimo.
Si alza, abbandona il grembo del confuso ospite.
《Scusami, Aris.》e gli schiamazzi dei suoi amici si fanno più forti. La portano via, via da lui. Arma più potente di tutte è quella che lei tiene tra le mani. Ed è troppo tardi, per Aris, quando si accorge che gli ha strappato il cuore.
Specchi sul soffitto champagne rosato sul ghiaccio e lei disse 'Noi siamo tutti prigionieri del nostro nuovo congegno' e nella camera del padrone si sono raccolti per il banchetto lo trafiggono con i loro coltelli in acciaio ma non possono uccidere la bestia
Urla, grida disperate. Canti come gemiti, ferite come fonti. Calda è la notte in cui la ragione tenta di prevalere sulla bestia dalle iridi biancastre, fredda è l'aria che inspira il corpo vuoto. Spazi immensi, vuoti ma colmi di anime spezzate. Di vite ricucite. E lo sente, sente quanto sia forte e pericoloso l'effetto che svanisce. La sua donna ha, ora, il fuoco tra i capelli; il fango al posto delle iridi, due rose appassite al posto delle labbra. Ed ecco che la bella diventa la bestia, che il mare diventa l'oblio.
《Aris! ARIS! 》brucia sulla pelle, il marchio della droga. Brucia tra le vene, la vita che appassisce. E mentre corre, il vento lo tormenta. Trafigge la carne, come un vampiro ghiotto di vino, di vita.
L'ultima cosa che ricordo è che stavo correndo verso la porta cercai il passaggio che mi riportasse indietro nel posto in cui ero prima 'Rilassati' disse l'uomo della notte 'noi siamo programmati per ricevere tu puoi lasciare l'albergo quando vuoi, ma non potrai mai abbandonarci '
Su un'autostrada buia e deserta, con il vento fresco tra i capelli Aris sfrecciava fiero, l'effetto della coca prossimo a sparire. E con una pistola tra le dita, il sorriso fiero dipinto come la più inquietante delle maschere, si apprestava a raggiungere il proprio inferno. La propria ninfa, il proprio credo. Il proprio hotel. L'Hotel California.
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libero-de-mente · 4 years
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DIARIO DI UNA QUARANTENA
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• GIORNO 3
Manteniamo le distanze in una vita d’istanti.
Le regole del nuovo Dcpm, acronimo di Domani Chiunque Può Morire, emanato dal Governo cominciano a influenzare (ma quanto è spiritoso l’autore? ndr) le nostre vite da condomini reclusi nelle nostre scale.
Questa mattina ci siamo trovati nella sala condominiale per discutere di come mettere in pratica le normative volute dal Governo centrale.
Per organizzarci al meglio è stata aperta un “cìat” su “Uozzap” di condominio, che logicamente si chiama con il nome del condominio: Condominio Bellavista di Via dei Ciechi.
La chat è stata creata da Filippo Lupini, il figlio del Rag. Carlo Lupini del secondo piano, esperto in informatica e da sempre nerd di primo livello. Introverso fino al midollo Filippo Lupini è la versione in carne e ossa di Milhouse Van Houten il miglior amico di Burt Simpson, è talmente tecnologico e sempre collegato alla rete che suo padre ha sposato la teoria che a renderlo così fu il parto pilotato. Mi raccontò un giorno che per farlo partorire dalla moglie esausta dal travaglio non usarono medicinali, nossignore, ma un raggio laser. Come quelli per far giocare i gatti, fecero la stessa cosa, lo puntarono sulla vagina e il piccolo Filippo seguì il pallino del laser. Mah.
Un giorno rientrando a casa con mio figlio lo incontrammo Filippo lungo le scale, rarità, nel breve incontro il mio rampollo mi disse: - Sai papà che Filippo ha Facebook, Twitter, Instagram e WhatsApp? -, io guardai il ragazzo e gli dissi: - Ma tu ce l’hai una vita? -, Filippo mi guardò stranito e mi rispose: - No, ma posso sempre provare a collegarmi mi può passare il link?”. Mah e boh.
La riunione nella sala condominiale dicevo, per rispettare le norme del Dcpm abbiamo deciso in chat di organizzarci in questo modo:
- Un rappresentante per famiglia - Che non superi i 65 anni per non rischiare la sua salute, in difetto delega a un vicino di casa - Accordo di avere rappresentanti di tutte le correnti politiche nel condominio, ovvero un membro del partito degli attici uniti, uno della colazione dei piani centrali e uno del movimento piano terra e seminterrato. - Esclusi perché destabilizzanti, i rappresentanti delle due correnti estremistiche: gli anarchici del pianerottolo e i disobbedienti dalla soffitta okkupata. - tenere la distanza di un metro e mezzo tra i presenti, se in litigio per questioni condominiali da pochi giorni due metri, da almeno sei mesi quattro metri, se le liti non si sono fermate alle parole ma sono passate anche ai fatti, si dovranno alternare in tempi di trenta minuti all’interno della sala condominiale.
Dalla riunione sono emerse le linee guida:
a) Assoluto divieto di prendere l’ascensore con più di due persone, quest’ultime dovranno essere accoppiate in questa maniera: una persona non deve avere altezza inferiore al metro e ottanta l’altra non superare il metro e cinquanta. Diversamente una persona deve stare in ginocchio e una sulle punte dei piedi. In quest’ultimo caso non coppie promiscue, perché le malelingue e i fraintendimenti sono all’ordine del giorno.
Nessuno lo ha dichiarato ufficialmente ma i riferimenti erano rivolti in particolare alla signorina Zibetta De Bortoli, la pettegola del condominio. Alcune indiscrezioni raccontano di una Zibetti furtiva che la sera sul tardi, approfittando del buio, si muove silenziosa per i piani cercando di carpire discussioni familiari utilizzando un bicchiere in cristallo che frappone tra il suo orecchio e la serratura dei portoncini d’ingresso agli appartamenti. Il vecchio Palmiro Tarelli sospetta che sia una del KGB, che riferisca tutto alla grande madre Russia, e che se non ci adeguiamo alle linee guida del Partito ne pagheremo tutti le conseguenze.
Non credo che la Zibetti avvisi il KGB, ma sono sicuro che mezzo quartiere venga tenuto aggiornato delle vicende familiari su molti di noi. Come quando sentì pronunciare al Giovanni Marchetti, detto Big Jim perché palestrato da paura, che in palestra si allenava con “le palle depilate”, salvo poi scoprire che intendeva le palle da pilate. Ma andiamo oltre…
b) Prima d'impegnare le scale condominiali avvisare dell’intenzione urlando nome, cognome e piano di appartenenza, valutare quindi le risposte di chi già sta usando le scale. Se per malinteso si incrociano due persone in senso opposto, colui che sale si ferma sul primo pianerottolo libero e, trattenendo il fiato, aspetterà che colui che scende lo faccia precipitevolmente. Anche rotolando va bene. basta che faccia veloce.
c) Uso del cortile. Le passeggiate per l’ora d’aria devono avvenire nello stesso senso di marcia, con distanze di almeno cinque metri. Alternando la respirazione tra coloro che sono in fila. Uno respira a sinistra e quello seguente a destra.
d) Per chi verrà scoperto non rispettare queste norme, per punizione, dovrà pulire i gradini pari delle scale condominiali e poi ricominciare coi gradini dispari.
Si è discusso anche del comportamento con i pony pizza. La soluzione adottata per ricevere le pizze d'asporto sarà quella di aprire il portone, indietreggiare nell’androne e farsi lanciare le pizze a mo’ di frisbee. Pagare il ragazzo delle pizze allungando il denaro con scope, bastoni per i selfie e altri mezzi di fortuna.
Il problema è la mozzarella che si appiccica al coperchio della scatola della pizza per l’effetto centrifuga durante il lancio. Comunque non demordiamo, meglio i pezzettini di cartone in bocca che il coronavirus in…
Mi chiamo Juri Quarantino e questo è il mio diario di quarantena.
Pagina 3 (to be continued)
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berna282 · 4 years
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Anthem (Vangelis)
 LA VIA DELL’ AMORE NON VIENE MAI MENO
‘’CONTINUATE A CERCARE ZELANTEMENTE I DONI MAGGIORI.EPPURE VI MOSTRO UNA VIA CHE SORPASSA TUTTE LE ALTRE’’ . (1CORINTI 12:31)
E DIO CREO’ L’UOMO A SUA IMMAGINE,LO CREO’ A IMMAGINE DI DIO; CREO’ IL MASCHIO E LA FEMINA. ( GENESI 1:27) 
CHI NON AMA NON HA CONOSCIUTO DIO, PERCHE’ DIO E’ AMORE. (1GIOVANNI 4:8)
MA SAPPI QUESTO: NEGLI ULTIMI GIORNI CI SARANNO TEMPI DIFFICILI. INFATTI GLI UOMINI SARANNO EGOISTI, ATTACCATI AL DENARO, GRADASSI, SUPERBI,BESTEMMIATORI, DISUBBIDIENTI AI GENITORI ,INGRATI, SLEALI, SNATURATI, NON DISPOSTI A NESSUN ACCORDO,CALUNNIATORI, SENZA AUTOCONTROLLO,SPIETATI ,SENZA AMORE PER LA BONTA’, TRADITORI,    TESTARDI,PIENI D’ ORGOGLIO,AMANTI DEI PIACERI PIUTTOSTO CHE DI DIO, PERSONE CON UNA PARVENZA DI RELIGIOSITÀ’, DELLA QUALE PERO’ RINNEGANO IL POTERE;  DA LORO ALLONTANATI. (2TIMOTEO 3:1-5)
NON ESCA DALLA VOSTRA BOCCA NESSUNA  PAROLA CORROTTA,MA SOLO PAROLE BUONE CHE EDIFICHINO SECONDO LA NECESSITA’ E FACCIANO BENE A CHI LE ASCOLTA. E NON RATTRISTARTI LO SPIRITO  SANTO DI DIO CHE AVETE RICEVUTO COME UN SIGILLO PER IL  GIORNO DELLA LIBERAZIONE MEDIANTE RISCATTO. ABBANDONATE OGNI AMARO RANCORE,COLLERA E IRA, LE URLA E IL LINGUAGGIO OFFENSIVO,COSI’ COME OGNI CATTIVERIA. ( EFESINI 4:29-31)
PADRI, NON IRRITATE I VOSTRI FIGLI, MA CONTINUATE A  CRESCERLI  NELA DISCIPLINA E NEL’ ISTRUZIONE DI GEOVA. ( EFESINI 6:4) 
L’ AMORE E’ PAZIENTE E PREMUROSO .L’ AMORE NON E’ GELOSO ,NON SI VANTA,NON SI GONFIA D’ ORGOGLIO , NON SI COMPORTA IN MODO INDECENTE, NON CERCA IL PROPRIO INTERESSE, NON CEDE ALL’IRA, NON TIENE CONTO DEL MALE. NON SI RALLEGRA DELL’ INGIUSTIZIA,MA SI RALLEGRA DELLA VERITA’. COPRE OGNI COSA, CREDE OGNI COSA, SPERA OGNI COSA , SOPPORTA OGNI COSA. L’ AMORE NON VIENE MAI MENO. MA QUANDO AL DONO DELLA PROFEZIA, SARA’ ELIMINATO; QUANTO AL DONO DELLE LINGUE ,CESSERA’; QUANTO AL DONO DELLA CONOSCENZA, SARA’ ELIMINATO. ( 1CORINTI 13:4-8) 
L’ AMORE  AIUTA A VINCERE L’ORGOGLIO 
L’AMORE E’ PAZIENTE  E PREMUROSO. L’ AMORE NON E’ GELOSO,NON SI VANTA,NON SI GONFIA D’ORGOGLIO, (1CORINTI 13:4) 
IL CUORE CALMO  E’ VITA PER IL CORPO, MA LA GELOSIA E’MARCIUME  PER LE OSSA. ( PROVERBI 14:30) 
COMPORTIAMOCI CON DECORO, COME IN PIENO GIORNO,SENZA FESTE SFRENATE NE’ UBRIACHEZZA, SENZA RAPPORTI SESSUALI IMMORALI NE’ COMPORTAMENTI SFRONTATI,SENZA LITI NE’ GELOSIE. ( ROMANI 13:13) 
MA SE AVETE NEL VOSTRO CUORE AMARA  GELOSIA E UNO SPIRITO LITIGIOSO, NON VANTATEVI E NON MENTITE  CONTRO LA VERITA’.  QUESTA NON E’ LA SAPIENZA CHE SCENDE DALL’ ALTO; PIUTTOSTO E’ TERRENA, ANIMALE ,DEMONIACA. PERCHE’ DOVE CI SONO GELOSIA E SPIRITO LITIGIOSO,CI SONO ANCHE DISORDINE E OGNI COSA IGNOBILE. (GIACOMO 3:14-16) 
O FORSE PENSATE  SIA SENZA MOTIVO CHE LA SCRITTURA DICE:’’LO SPIRITO CHE SI E’ STABILITO IN NOI CONTINUATE A BRAMARE CON INVIDIA’’? ( GIACOMO 4:5) 
ESULTANTI ,LE DONNE CANTAVANO :’’SAUL HA UCCISO LE SUE MIGLIAIA, E DAVIDE LE SUE DECINE DI  MIGLIAIA!’’ SENTENDO QUESTO CANTO,SAUL NE FU IRRITATO E SI ARRABBIO’ MOLTISSIMO. ‘’A DAVIDE HANNO ATTRIBUITO DECINE DI MIGLIAIA, MENTRE A ME HANNO ATTRIBUITO MIGLIAIA ‘’ ,DISSE. ‘’RESTA SOLO DA DARGLI IL REGNO!’’ E DA QUEL GIORNO SAUL GUARDO’ DAVIDE CON SOSPETTO. ( 1SAMUELE 18:7-9) 
L’ AMORE E’ PAZIENTE E PREMUROSO. L’ AMORE NON E’ GELOSO, NON SI VANTA,NON SI GONFIA D’ORGOGLIO, ( 1CORINTI 13:4) 
PERCHE’ SIETE ANCORA CARNALI.IL FATTO CHE FRA VOI CI SIANO GELOSIE E LITI NON DIMOS TRA FORSE CHE SIETE CARNALI E CHE VI COMPORTATE COME TUTTI GLI ALTRI? QUANDO UNO DICE: ‘’IO APOLLO’’, NON SIETE COME TUTTI GLI ALTRI? ( 1CORINTI 3:3,4)
TEMO INFATTI CHE IN QUALCHE MODO, QUANDO ARRIVERÒ’, NON VI  TROVERÒ’  COME VORRESTE; HO PAURA ,ANZI,CHE POSSANO ESERCI LITI, GELOSIE, SCOPPI’ D’IRA,  RIVALITÀ’, MALDICENZA, PETTEGOLEZZI, ORGOGLIO E DISORDINI. ( 2CORINTI 12:20)
IO RITENGO DI NON ESSERE STATO IN NULLA INFERIORE AI VOSTRI APOSTOLI SOPRAFFINI. ( 2CORINTI 11:5)
D’ ALTRONDE VOI CHE SIETE COSI’ ASSENNATI SOPPORTATEVI VOLENTIERI I FOLLI. INFATTI SOPPORTATE  CHI VI TRATTA COME SCHIAVI,CHI DIVORA I VOSTRI BENI,CHI SI IMPADRONISCE DI CIO’ CHE AVETE,CHI SI INNALZA SU DI VOI E CHI VI COLPISCE IN FACCIA. ( 2 CORINTI 11:19,20) 
CHI SI ESALTA SARA’ UMILIATO,E CHI SI IMILIA SARA’ ESALTATO. ( MATTEO 23:12) 
UMILIATEVI, PERCIO’,SOTTO LA POTENTE MANO DI DIO,  AFFINCHÉ’ EGLI VI ESALTI A TEMPO DEBITO, ( 1PIETRO 5:6) 
SE TUTTE LE MEMBRA FOSSERO LO STESSO MEMBRO, DOVE SAREBBE IL CORPO? MA ORA LE MEMBRA SONO MOLTE ,MENTRE IL CORPO E’ UNO SOLO. L’OCCHIO NON PUO’ DIRE ALLA MANO: ‘’NON HO BISOGNO DI TE’’; NE LA TESTA PUO’DIRE AI PIEDI:’’NON HO BISOGNO DI VOI’’. ANZI’,PROPRIO LE MEMBRA DEL CORPO CHE SEMBRANO PIU’ DEBOLI SONO NECESSARIE, E LE PARTI DEL CORPO CHE RITENIAMO MENO ONOREVOLI LE CIRCONDIAMO DI MAGGIOR ONORE;E COSI’ LE NOSTRE PARTI INDECOROSE SONO TRATTATE  CON MAGGIOR DECORO, MENTRE LE NOSTRE PARTI DECOROSE NON HANNO BISOGNO DI NIENTE. TUTTAVIA DIO HA COMPOSTO IL CORPO DANDO MAGGIOR ONORE ALLA PARTE A CUI NE MANCAVA, AFFINCHE’ NEL CORPO NON CI SIANO DIVISIONI ,MA LE SUE MEMBRA SI PRENDANO CURA LE UNE DELLE ALTRE. SE UN MEMBRO SOFFRE,TUTTE LE ALTRE MEMBRA SOFFRONO CON ESSO; E SE UN MEMBRO E’ ONORATO,TUTTE LE ALTRE MEMBRA SI RALLEGRANO CON ESSO. ( 1CORINTI 12:19-26)
E’ MEGLIO ESSERE UMILI TRA I MANSUETI CHE DIVIDERE IL BOTTINO CON I SUPERBI. ( PROVERBI 16:19) 
E’ MEGLIO ESSERE IMILI TRA I MANSUETI CHE DIVIDERE IL BOTTINO CON I SUPERBI. ( PROVERBI 16:19) 
COSI’ ANCHE VOI, VISTO CHE DESIDERATE  ARDENTEMENTE I DONI DELLO SPIRITO, CERCATE DI AVERE IN ABBONDANZA QUELLI CHE EDIFICANO LA CONGREGAZIONE. ( 1CORINTI 14:12)
PASCETE IL GREGGE DI DIO AFFIDATO ALLE VOSTRE CURE, PRESTANDO SERVIZIO COME SORVEGLIANTI,NON PER FORZA,MA VOLENTIERI DAVANTI A DIO, NE’ PER AMORE DI GUADAGNI DISONESTI,MA CON ENTUSIASMO  ,NE’ SPADRONEGGIANDO SU QUELLI CHE SONO L’EREDITA’ DIDIO,MA DIVENTANDO ESEMPI PER IL GREGGE. ( 1PIETRO 5:2,3) 
NON SI COMPORTA IN MODO INDECENTE,NON CERCA IL PROPRIO INTERESSE, NON CEDE ALL’ IRA, NON TIENE CONTO DEL MALE. ( 1CORINTI 13:5)
GIORNO DOPO GIORNO CONTINUO’ A TORMENTARLO E A INSISTERE ,TANTO CHE LUI SI STANCO’ A MORTE. ( GIUDICI 16:16) 
IN REALTA’ NON C’E’ MAI STATO NESSUNO COSI’ DECISO A FARE CIO’ CHE E’ MALE AGLI OCCHI DI GEOVA COME ACAB, ISTIGATO DA SUA MOGLIE IZEBEL. ( 1RE 21:25)
QUANDO VIDE CHE SUO FIGLIO ERA  MORTO, ATALIA, MADRE DI ACAZIA,SI MOSSE PER DISTRUGGERE L’INTERA DISCENDENZA REALE DELLA CASA DI GIUDA. COMUNQUE IEOSABEA’T , FIGLIA DEL RE, PRESO IO’AS,FIGLIO DI ACAZIA, DAI FIGLI DEL RE CHE DOVEVANO ESSERE MESSI A MORTE E LO PORTO’ VIA FURTIVAMENTE; MISE LUI E LA SUA NUTRICE IN UNA CAMERA DA LETTO INTERNA. IEOSABEA’T (FIGLIA DEL RE IEORA’M ,MOGLIE DEL SACERDOTE IEO’IADA E SORELLA DI ACAZI’A) RIUSCI A TENERLO NASCOSTO AD ATALIA,  CHE  COSI’ NON LO MISE  A MORTE. IO’AS RESTO’ CON LORO PER SEI ANNI, NASCOSTO NELLA CASA DEL VERO DIO, MENTRE ATALI’A REGNAVA SUL PAESE. (2CRONACHE 22:10-12)
LA MATTINA SI ALZAVA PRESTO E SI METTEVA DA UN LATO DELLA STRADA CHE CONDUCEVA ALLA PORTA DELLA CITTA’. COSI’, QUANDO PASSAVA DI LA’ QUALCUNO CHE AVEVA UNA CAUSA DA SOTTOPORRE AL GIUDIZIO DEL RE, A’BSALOM LO CHIAMAVA E GLI CHIEDEVA:: ‘’DI QUALE CITTA’ SEI?’’ QUELLO RISPONDEVA:’’IL TUO SERVITORE E’ DI UNA DELLE TRIBU’ D’ISRAELE’’. A’BSALOM GLI DICEVA :’’VEDI,LE TUE RICHIESTE SONO LEGITTIME  ,MA A CORTE NON TROVERAI NESSUNO CHE TI DIA RETTA’’. E AGGIUNGEVA: ‘’SE FOSSI’ NOMINATO IO GIUDICE DEL PAESE! ALLORA CHIUNQUE AVESSE UNA CAUSA O UNA CONTROVERSIA  VERREBBE DA ME,E IO GLI RENDERAI GIUSTIZIA’’. ( 2SAMUELE 15:2-4) 
RENDETE COMPLETA LA MIA GOIOA AVENDO  LO STESSO MODO DI PENSARE E LO STESSO AMORE, ESSENDO PERFETTAMENTE UNITI E DELLO STESSO PENSIERO. NON FATE NULLA PER RIVALITÀ’, CONSIDERATE GLI ALTRI SUPERIORI A VOI; NON CERCATE SOLAMENTE IL VOSTRO INTERESSE ,MA ANCHE QUELLO DEGLI ALTRI. ( FILIPPESI 2:2-4) 
L’ORGOGLIO VIENE PRIMA DEL CROLLO, E LO SPIRITO SUPERBO PRIMA DELLA CADUTA. ( PROVERBI 16:18) 
L’ AMORE FAVORISCE I RAPPORTI PACIFICI 
L’ AMORE E’ PAZIENTE E PREMUROSO. L’ AMORE NON E’ GELOSO,NON SI VANTA ,NON SI GONFIA D’ORGOGLIO, NON SI COMPORTA IN MODO INDECENTE, NON CERCA IL PROPRIO INTERESSE,NON CEDE ALL’ ITRA, NON TIENE COINTO DEL MALE. ( 1CORINTI 13:4,5) 
PERCIO’  SE IL CIBO DIVENTA UN OSTACOLO PER MIO FRATELLO,NON MANGERÒ’ MAI PIU’ CARNE,COSI’ DA  NON PORRE UN OSTACOLO DAVANTI A MIO FRATELLO. ( 1CORINTI 8:13) 
NON SI RALLEGRA DELL’ INGIUSTIZIA, MA SI RALLEGRA DELLA VERITA’. (1CORINTI 13:6)
QUANTO AMO LA TUA LEGGE! SU DI ESSA RIFLETTO TUTTO IL GIORNO. (SALMO 119:97) 
CIASCUNO DI NOI CERCHI DI FAR PIACERE AL PROSSIMO PER IL BENE, PER EDIFICARLO. ( ROMANI 15:2)
TUTTO E’ LECITO, MA NON TUTTO E’ VANTAGGIOSO. TUTTO E’ LECITO ,MA NON TUTTO EDIFICA. NESSUNO CERCHI IL PROPRIO INTERESSE ,MA QUELLO DEGLI ALTRI. ( 1CORINTI 10:23,24) 
CHE FARE ALLORA ,FRATELLI?  QUANDO VI RIUNITE,UNO HA UN SALMO,UN ALTRO HA UN INSEGNAMENTO,UN ALTRO HA UNA RIVELAZIONE,UN ALTRO HA IL DONO DELLE LINGUE, UN ALTRO QUELLO DI INTERPRETARLE  .TUTTO ABIA LUOGO PER L’EDIFICAZIONE. ( 1CORINTI 14:26) 
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giancarlonicoli · 3 years
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6 mar 2021 11:22
MILANO PIANGE IL "TOGNOLINO": E’ STATO IL SINDACO PIU’ GIOVANE DELLA CITTA’ – AVEVA 82 ANNI ED ERA STATO COLPITO DAL COVID - SOCIALISTA RIFORMISTA, PUNTÒ SU ECOLOGIA E CULTURA PER SUPERARE GLI ANNI DI PIOMBO. I CONCERTI A PREZZI POPOLARI, IL SODALIZIO CON GIORGIO STREHLER E CON IL PICCOLO, LA SCALA CHE APRE A STUDENTI E LAVORATORI, LE SERATE ALL' OSTERIA DELLA BRIOSCA, DOVE ANCORA SI ESIBIVANO I CANTANTI DELLA LIGERA, LA VECCHIA MALA - DENTRO PALAZZO MARINO, DOVE ARRIVÒ A 38 ANNI, TOGNOLI DIVENTÒ, COME SCRISSE GIORGIO BOCCA, UN PO' "ROBOTICO"…
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Piero Colaprico per la Repubblica
Era un politico innamorato perso di Milano. Della sua, della nostra, di tutte le Milano possibili e anche, se così si può dire, delle visioni della Milano che verrà.
Se ieri il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, scrive che «La notizia della scomparsa di Carlo Tognoli mi rattrista profondamente » e se anche Silvio Berlusconi dice che «se ne va un sindaco stimato nel mondo e amato dai milanesi, dotato di una grande passione per la sua città», significa anche che Carletto, anzi "il Carletto", o anche "il Tognolino", ha lasciato il segno. Di lui si diceva che «è uno che c' è sempre».
Socialista che s' ispirava a Filippo Turati e primo cittadino per dieci anni, dal 1976 al 1986, forse ha calpestato ogni metro quadro della metropoli più internazionale d' Italia. Lo si trovava non solo nelle occasioni della Milano che, attraversando i fiumi di sangue degli Anni di piombo, aveva guidato sino all' approdo luccicante della cosiddetta "Milano da bere", della Borsa che tirava e del made in Italy della moda. "Tognolino" spuntava nelle serate all' osteria della Briosca, dove ancora si esibivano i cantanti della ligera, la vecchia mala.
Poteva a pranzo sedersi a tavola con qualche industriale o banchiere, o con i grandi palazzinari, ma a cena alzare il bicchiere di barbera con gli operai della periferia più lontana. Aveva un credo: poter medicare ogni ferita con la cultura e con il «ritrovarsi».
Concerti a prezzi popolari, investimenti nei teatri, il sodalizio con Giorgio Strehler e con il Piccolo, la Scala che apre a studenti e lavoratori e non più e non solo alla borghesia dei danèe. Aveva visto lontano anche sui temi dello smog: si deve a lui e all' assessore al Traffico Attilio Schemmari se Milano, sulla spinta dei movimenti verdi e dei comitati dei cittadini, nel 1985 bloccò al traffico delle auto private il centro, dal Duomo all' intera Cerchia dei Navigli.
Non alto, spesso in elegante gessato, occhi simpatici e sgranati dietro gli occhiali, era nato in viale Romagna, papà morto in guerra in Russia. Finché ha potuto, gli spuntava un mezzo toscano in bocca. E non gli dispiaceva andare in Galleria - quando in piazza Duomo c' era al 19 l' ufficio dell' immanente segretario politico del Psi Bettino Craxi - e partecipare al rito del drink: un Americano, o uno Sbagliato, una piccola pausa, ampiamente meritata, dopo giornate da stacanovista.
Dentro Palazzo Marino, Tognoli diventò un po' "robotico", come scrisse Giorgio Bocca, nel senso che aveva tutto sotto controllo ed elargiva cifre, dati, analisi su qualunque argomento che avvalorasse l' efficienza meneghina. Aveva studiato da perito, lavorato in aziende chimiche e a vent' anni s' era iscritto al Psi di Pietro Nenni.
Nell' anno della «madre di tutte le stragi», quella di piazza Fontana - 1969 - era lui il segretario cittadino del Psi e Aldo Aniasi, l' ex partigiano Iso, il sindaco. Poi, sette anni dopo, dopo essersi fatto le ossa come assessore, entrò lui nell' ufficio del primo piano, affacciato su piazza San Fedele, il sancta sactorum, sostituendo Aniasi. Ci arrivò a soli 38 anni, un enfant prodige per i nostrani standard gerontocratici. Numero uno di una giunta rossa, sostenuta dal Pci, il più giovane sindaco di Milano sembrava destinato a una lunga carriera.
Eurodeputato e ministro, non apparteneva però al gruppo dei craxiani ortodossi. Nella vera stanza dei bottoni non riuscì a entrare. Il Primo Maggio del 1992 lui e il suo successore, Paolo Pillitteri, organizzarono una conferenza stampa per respingere le accuse di mazzette che aveva portato in carcere - era l' inizio di Tangentopoli - alcuni portaborse del Psi. Là finì la stagione di "Tognolino" che, poco dopo, ricevette da Enrico Cuccia, il super banchiere della Grandi Famiglie italiane, un incarico in Mediobanca. Ieri s' è spento a 82 anni, a casa sua, con la consapevolezza di aver vissuto sino in fondo l' amore per Milano, ricambiato da chi, ancora nei mesi scorsi, incontrandolo gli diceva «Ciao sindaco».
Ogni tanto arrivava ai vecchi amici, e anche ai giornalisti, la sua telefonata, con un' idea, un educato rimbrotto, un complimento.
Erano stati una brutta caduta, e il femore rotto, e poi il Covid contratto in ospedale a togliergli di mano il telefonino e la voglia di intervenire. Sua moglie Dorina l' ha portato a casa, una settimana fa, dall' inutile riabilitazione. Lascia due figli, Filippo e Anna, chiamati così in onore dei socialisti Turati e Kuliscioff, che avevano casa, oltre un secolo fa, proprio in quella Galleria dove «Carletto» amava fermarsi a guardare la prospettiva di piazza del Duomo. Come dice il suo ultimo successore, Beppe Sala, «Milano piange un uomo politico concreto e aperto alle riforme, un milanese vero». E si sa che, come cantava Lucio Dalla, Milano quando piange, piange davvero.
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daniela--anna · 4 years
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Il corpo umano è una macchina di bioingegneria straordinaria e perfetta,
e come ogni macchina,
per funzionare, ha bisogno di una adeguata quantita' di carburante.
Questo lo troviamo infatti nell'aria, nell'acqua, nel cibo.
Il cibo in particolare, può fornire nutrimento complesso che comprende proteine, grassi e carboidrati.
Ma oltre a questi il nostro organismo ha bisogno anche di vitamine e minerali.
Queste sostanze sono dette “micronutrienti” perché devono essere assunte in piccole quantità, ma sono indispensabili per il buon funzionamento dell'organismo ed eventuali carenze possono portare a problemi di salute.
Per quanto riguarda le vitamine, il loro nome significa “amine della vita”:
le vitamine sono infatti molecole indispensabili per le funzioni vitali.
L'organismo le utilizza per crescere e per svilupparsi e ognuna ha funzioni specifiche:
la vitamina A, ad esempio, è importante per la vista,
la vitamina D è importante per la salute delle ossa,
l'acido folico (o vitamina B9) è importante per il metabolismo degli aminoacidi e per il corretto sviluppo dei bambini durante la gravidanza
e le vitamine del gruppo B intervengono nel metabolismo energetico, ovvero in quelle reazioni che rilasciano energia. L’organismo non è in grado di produrle e devono venire assunte attraverso la dieta.
Ecco perché il cibo non deve essere solo un piacere,
ma se scelto con cura, diventa il primo efficace metodo di cura e prevenzione a favore di buona salute e benessere a qualunque età.
Anche sotto aspetto
è davvero emozionante riflettere sul dono della vita, su come siamo fatti e su ciò che ci è stato dato per goderla al meglio.
Tutto intorno a noi, dal micro al macro, rivela una sapienza straordinaria, che essendo stata usata con amore,
ha permesso il miracolo della creazione.
“Tu stesso producesti i miei reni; mi tenesti coperto nel ventre di mia madre.
Ti loderò perché sono fatto in maniera tremendamente meravigliosa. Meravigliose sono le tue opere, come la mia anima sa molto bene."
(Salmo 139:13-16 del Re Davide)
📝Per approfondimenti:
📌
https://www.jw.org/it/biblioteca-digitale/riviste/g201105/Siamo-fatti-in-maniera-meravigliosa/
📌https://www.supradyn.it/vitamine-e-minerali/
📌https://www.supradyn.it/vitamine-e-minerali/vitamine-a-z/
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kon-igi · 7 years
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Buongiorno Doc, mi ha fatto prendere un colpo con la storia del braccio - molto istruttiva però. :D
Mia madre voleva chiederle consiglio per attenuare i dolori al malleolo destro, che come vede nella foto è molto sporgente. Inoltre, per un menisco “crepato” lei consiglierebbe iniezioni di cortisone + acido ialuronico? Ne ha già fatte in passato ma non è sicura che ripeterle sia una buona idea.
Le chiedo risposta anonizzata. Grazie infinite per il suo tempo!
Immagino che tu intenda il malleolo tibiale (quello ‘interno’ cioè mediale) del piede destro.
Purtroppo non ho la vista a raggi X e non posso sapere se si tratta di una sporgenza congenita o comparsa in seguito a un trauma e quindi un versamento, una ciste o quant’altro.
La cosa migliore è rivolgersi a un ortopedico in carne e ossa che palperà, misurerà e determinerà se il dolore è secondario a questa manifestazione o slegato. Idem per la frattura del menisco, il cui trattamento conservativo (cioè non chirurgico con fresatura o rimozione in artroscopia) dipenderà dalla sede di lesione (corpo, corni etc) se si tratta del menisco mediale o esterno, se la rima di frattura è incompleta o completa e infine se c’è interessamento della porzione vascolarizzata.
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mariebasta · 5 years
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I NOSTRI CAPELLI SONO "antenne" .
I nostri capelli contengono le proteine ​​più potenti e pure conosciute al momento sulla Terra. La radice dei nostri capelli ha un olio che è necessario a mantenere il nostro cervello in una specifica attività psichica è come un'antenna pranica.
Questa proteina viene estratta dall'energia che prendiamo dalla nostra alimentazione quotidiana. È importante sapere che i capelli corti consumano molte più proteine, perché devono spendere più energia per la loro ricrescita
Il cervello ha bisogno di vitamina D, ovvero energia e fosforo, la vitamina D che forniscono direttamente al cervello è incalcolabile.
La rasatura dei capelli provoca una carenza di questa vitamina "D", che a sua volta è direttamente correlata al metabolismo e alla carenza di calcio dell'intero organismo.
I capelli aiutano anche a fornire il fosforo alla ghiandola pituitaria (situata nella testa). La ricerca ha dimostrato che i capelli agiscono come una fabbrica per fornire vitamina D a tutto il nostro corpo. La vitamina D ci protegge da alcune malattie come la tubercolosi ed è un elemento essenziale per le ossa, i denti e il sistema nervoso.
La ragione della carenza di questa vitamina è il risultato di insetticidi che sono stati spruzzati per decenni per proteggere le colture orticole da alcune malattie. La funzione fisiologica specifica dei capelli è di assorbire e assimilare le radiazioni solari. Ogni pelo contiene nelle sue cellule un accumulo di pigmento colorato. Questo pigmento è un tipo di melanina che ha una speciale affinità per i raggi ultravioletti del sole.
Il corpo è una macchina perfetta e tutto ciò che è contenuto in esso. Ma non solo i capelli, i peli del nostro corpo hanno anche una funzione importante. I peli formano uno strato isolante sul corpo. Intrappolano gli strati d'aria all'esterno della pelle e quindi riducono la perdita di calore dovuta alle radiazioni solari. Assorbono anche le radiazioni dannose dal sole e proteggono la nostra pelle.
Anche i peli delle gambe hanno una funzione molto importante perché regolano il sistema ghiandolare e aiutano a stabilizzare il nostro campo elettromagnetico. La parte delle ascelle protegge anche un'area molto sensibile come il sistema nervoso, simpatico e parasimpatico e il suo livello di energia. Le sopracciglia proteggono gli occhi dal sole e dal sudore. I peli del viso negli uomini li proteggono da un'energia lunare eccessiva.
È stato scientificamente provato che le persone che hanno i capelli lunghi tendono ad essere meno stanche, con più energia e meno probabilità di essere depresse. Le persone che hanno i capelli lunghi conservano anche meglio l'energia e non sentono così freddo in inverno.
È molto utile per le donne intrecciare i capelli di notte
Intrecciare i capelli di notte è uno dei modi meravigliosi per prendersi cura delle nostre più potenti antenne energetiche.
Per la salute dei nostri occhi, il ciclo delle mestruazioni e anche per il mantenimento della nostra giovinezza, è consigliabile utilizzare un pettine di legno, pettinare i capelli , avanti, indietro e così via. Questo è per la circolazione dell'area del cuoio capelluto.
Si consiglia agli uomini con i capelli lunghi di raccogliere i capelli in una specie di nodo. I capelli di una donna devono essere raccolti esattamente al centro della testa perché devono proteggere i centri dall' energia solare al contrario dell'uomo.
Gli uomini devono anche pettinarsi i capelli con un pettine di legno. Può sembrare assurdo usare un pettine di legno, tuttavia, il legno non accumula alcun tipo di carica o scarica di energia elettromagnetica.
Nel corso della nostra storia ci sono state molte culture che hanno promosso l'importanza fisica ed energetica dei capelli lunghi. Tuttavia, è stato nel nome della moda e dei tempi che cambiano gli esseri umani hanno gradualmente dimenticato la loro integrazione con la Madre Terra e il loro rapporto con le energie divine. Se la vera conoscenza ancestrale non viene preservata, inevitabilmente l'essere umano finirà per dimenticare la sua origine divina e l'integrazione con il cosmo.
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amorr-fati · 7 years
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“Perché non ne ho mai scritto prima? Quasi che a metterla su carta, la bella Bagheria, a darle una forma, me la sentissi cascare addosso con un eccessivo fragore di lontananze perdute. Una fata morgana? Una città rovesciata e scintillante in fondo a una strada pietrosa, che ad avvicinarsi troppo sarebbe svanita nel nulla? […] Non ho mai indagato sul passato, non ho mai voluto sapere da dove venissero quelle ville, quelle terre, che per fortuna non ci appartenevano più ma erano lì a ricordare fasti lontani. Li ritenevo estranei con tutta la forza del mio giovane cuore borghese. Io appartenevo a mio padre, alla nonna inglese scappata di casa abbandonando tre figlie e il marito per andare vagabondando fino a Bagdad e poi sposarsi per amore a Firenze, con mio nonno Antonio Maraini, scultore. Conoscevo troppo bene le arroganze e le crudeltà della Mafia che sono state proprio le grandi famiglie aristocratiche siciliane a nutrire e a far prosperare perché facessero giustizia per conto loro presso i contadini, disinteressandosi dei metodi che questi campieri usavano in nome loro, chiudendo gli occhi sugli abusi, sulle torture, sulle prepotenze infinite che venivano fatte sotto il loro naso ma fuori dal raggio delicato dei loro occhi. Io non ne volevo sapere di loro. Mi erano estranei, sconosciuti. Li avevo ripudiati per sempre già da quando avevo nove anni ed ero tornata dal Giappone affamata, poverissima, con la cugina morte ancora acquattata nel fondo degli occhi. Non volevo neanche sentirne parlare. La villa Valguarnera, in cui pure ho abitato per diversi anni, la consideravo già persa e buonanotte. Non l'avrei del resto voluta neanche se me l'avessero regalata. Mi levavo, con un gesto gelido e scostante, i ricordi dal cuore come fossero solo ingombri penosi, resti di un'ingenua cosmogonia infantile. Io stavo dalla parte di mio padre che aveva dato un calcio alle sciocchezze di quei principi arroganti rifiutando una contea che pure gli spettava in quanto marito della figlia maggiore del duca che non lasciava eredi. Lui aveva preso per mano mia madre e se l’era portata a Fiesole a fare la fame, lontana dalle beghe di una famiglia impettita e ansiosa. Quando si erano sposati avevano mandato in giro, come biglietto di nozze, un piccolo disegno di loro due visti di spalle sulla spiaggia deserta, creando scandalo e sdegno tra i parenti. Io, per me, mi consideravo nata dalla testa di mio padre, come una novella Minerva, armata di penna e carta, pronta ad affrontare il mondo attraverso un difficile lavoro di alchimia delle parole. E mia madre? Anche lei aveva dato un calcio a quel passato. Non ne parlava mai. Si teneva alla larga dalla pletora dei parenti. Soprattutto quelli della generazione precedente. Perché i cugini sembravano incerti e insofferenti come lei, persone delicate e inermi, in fuga anche loro da una discendenza troppo ingombrante. Gli altri, gli anziani, sembravano chiusi come frutti di mare, ormai morti e rinsecchiti dentro le conchiglie preziose in cui avevano creduto di potere conservare in eterno le loro perle semplicemente chiudendo le loro valve dentate. Cos'era rimasto, poi, di tutta quella magnificenza? Dei palazzi che cascavano a pezzi, degli specchi arrugginiti, dei lampadari sbocconcellati, con le croste di vecchie cere che non andavano più via. E i figli dei figli? Gente che si arrabatta fra i vecchi e i nuovi debiti, presi da sconforto suicida o da folli deliri di grandezza. Quanto basta per disinteressarsene per sempre. E invece eccoli lì, mi sono cascati addosso tutti assieme, con un rumore di vecchie ossa, nel momento in cui ho deciso, dopo anni e anni di rinvii e di rifiuti, di parlare della Sicilia. Non di una Sicilia immaginaria, di una Sicilia letteraria, sognata, mitizzata. Ma di quel rovinio di vestiti di broccato, di quei ritratti stagnanti, di quelle antiche storie che mi appartengono e non possono essere scacciate come mosche petulanti solo perché ho deciso che mi infastidiscono. Parlare della Sicilia significa aprire una porta rimasta sprangata. Una porta che avevo talmente bene mimetizzata con rampicanti e intrichi di foglie da dimenticare che ci fosse mai stata; un muro, uno spessore chiuso, impenetrabile. Poi una mano, una mano che non mi conoscevo, che è cresciuta da una manica scucita e dimenticata, una mano ardimentosa e piena di curiosità, ha cominciato a spingere quella porta strappando le ragnatele e le radici abbarbicate. Una volta aperta, mi sono affacciata nel mondo dei ricordi con sospetto e una leggera nausea. I fantasmi che ho visto passare non mi hanno certo incoraggiata. Ma ormai ero lì e non potevo tirarmi indietro.”
- D. Maraini, “Bagheria” - Fotografia di Topazia Alliata di Salaparuta e Fosco Maraini con le figlie Dacia, Yuki e Toni in Giappone dopo la liberazione dal campo di concentramento (1945)
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pangeanews · 5 years
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“Scrissi del mio amore per gli esseri umani e della mia solidarietà con il loro dolore”: Vasilij Grossman, uno scrittore contro il potere
Una scena mi è parsa emblematica. L’emblema, straordinario e straziante per esattezza, dei rapporti tra lo scrittore e la Storia, tra la scrittura e l’esercizio del potere. Il potere, esemplificato da una costruzione astratta – che sia lo Stato, il Tribunale, la Legge, la sopraffazione di un regime – che impedisca l’affronto frontale, non manda più al rogo l’eretico, non brucia più i libri del poeta, esaltandone la carica incendiaria. Confisca. Ruba. Custodisce in casse caine. Provai, tempo fa, a scrivere in modo ‘teatrale’ dell’episodio, per me una icona, accaduto a Vasilij Grossman. Lo ricalco.
*
“Immaginate. Chiudete gli occhi. Ampliateli, come candele. Immaginate. Immaginare che abbiano messo il vostro cuore in un cassetto.
Il palazzo è enorme. Una città. Anzi, no, un alveare. Un immenso alveare di cemento. In questo alveare gli uffici sono tantissimi. Infiniti. In alcuni uffici è accesa la luce. In altri no. Chi vi lavora? Che lavoro si svolge? Noi non lo sappiamo. Sappiamo che quello è il cuore dello Stato. Il cuore del potere. E che in uno di quegli uffici, ma non sappiamo quale, c’è una cassettiera. E che in un cassetto di quella cassettiera c’è il vostro cuore.
Come sonnambuli, ansimanti, vagate per la città oceanica, caracollate per Mosca. Come corpi senza un cuore. Guardate quel palazzo, che ha il ruolo di incutere terrore. Sembra un giaguaro di cemento, in effetti. Guardate quel palazzo e sapete che da qualche parte, lì c’è il vostro cuore. E che il vostro cuore vi è stato sottratto per sempre. Hanno messo il vostro cuore in un cassetto.
Siamo nella primavera del 1962. Lo scrittore Vasilij Grossman scrive a Nikita Chruščëv, Presidente del Consiglio dei Ministri dell’Unione Sovietica. “A metà febbraio 1961 ufficiali del KGB si presentarono a casa mia con un mandato di perquisizione e requisirono varie copie e abbozzi del manoscritto di Vita e destino. Simultaneamente, vennero sequestrate anche le copie consegnate a Znamja e Novyj Mir. Questo segnò la fine delle mie speranze di veder uscire un lavoro, che mi aveva richiesto dieci anni di sforzi”.
Il cuore di uno scrittore è la sua opera. Vasilij Grossman era ebreo, ma era un ebreo che non creava problemi. Intelligente, ateo, aderì all’ideologia comunista: durante la Seconda guerra è sul campo di battaglia, a Stalingrado. Scrive dei reportage di guerra straordinari; i suoi romanzi strappano gli applausi dei ‘compagni’: è uno scrittore allineato. Che presto diventa un alienato. Cosa accade? Accade che Grossman capì che i metodi dei nazisti non erano diversi da quelli proposti da Stalin. Capì che il ‘bene di Stato’ provoca stermini, che la ‘ragion di Stato’ crea i Gulag e i campi di concentramento. Così, Grossman si concentra, passa dieci anni a scrivere Vita e destino. E quel romanzo gli viene sequestrato. Non lo vedrà mai più. «Il Suo lavoro è pericoloso per il popolo sovietico. La sua pubblicazione sarebbe nociva non solo per il popolo sovietico e per lo Stato sovietico, ma anche per tutti coloro che stanno lottando per il comunismo al di là dei confini dell’Unione Sovietica, per tutti quei lavoratori progressisti nei paesi capitalisti, per tutti coloro che lottano per la pace. Il Suo romanzo farebbe il gioco del nemico»: così gli dice Michajl Suslov, burocrate di regime, censore stipendiato, il 23 luglio del 1962. Nel 1962 nascono i Beatles e muore Marilyn Monroe, esce il primo film della serie 007 e il Presidente Kennedy lancia la sua sfida per conquistare la Luna, ed è John Steinbeck a vincere il Nobel per la letteratura. Beh, in quello stesso 1962 un dirigente pubblico dice al più grande scrittore del suo paese che «I nostri scrittori sovietici devono solamente produrre ciò che serve ed è utile per la società». Dice che il romanzo di questo scrittore, Vita e destino, definito il più possente romanzo sul male del Novecento e sull’ostinazione al bene, sarà sequestrato. Non lo bruceranno. Badate. Non lo distruggono. Lo sequestrano. Solo così il regime può tenere in mano il cuore dello scrittore. Ma qual era la colpa di Grossman? “Facendo del mio meglio con le mie limitate capacità, scrissi sulle persone comuni, il loro dolore, le loro gioie, i loro errori e le loro morti. Scrissi del mio amore per gli esseri umani e della mia solidarietà con il loro dolore”, così dice lui. Questa, questa è la colpa. Cosa è successo? Succede che la scrittura è sempre, quando è autentica, ostile al potere”.
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Vasilij Grossman muore quando gli sottraggono Vita e destino, perché il destino di uno scrittore è legato alla propria opera; poi muore, ancora, nel corpo, neanche sessantenne, nel 1964, 55 anni fa. In Italia, fino a poco fa, c’è stata una specie di ubriacatura per Grossman. I suoi libri sono editi da Adelphi – Vita e destino, il capolavoro immane, ma anche L’inferno di Treblinka, così necessario. Un bel libro per conoscere Grossman lo ha pubblicato Marietti dieci anni fa, si intitola Le ossa di Berdičev. La vita e il destino di Vasilij Grossman, ed è scritto da due studiosi americani, John e Carol Garrard. A Torino esiste anche uno Study Center Vasilij Grossman. Fatto è che l’ultimo libro di Grossman è stato pubblicato da Adelphi nel 2015, Uno scrittore in guerra, una raccolta di reportage dal cuore della Seconda guerra.
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Piuttosto, nel mondo anglofono si torna a parlare di Grossman con una certa effervescenza. I pretesti editoriali – connessi all’anniversario della morte – sono due. Da un lato la pubblicazione di una nuova biografia, Vasily Grossman and the Soviet Century, a cura di Alexandra Popoff per la Yale University Press (che ha offerto, in questi giorni, a Sheila Fitzpatrick il crisma per una articolessa, A Complex Fate. Vasily Grossman in war and peace pubblicata su “The Nation”). Dall’altro, soprattutto, è la pubblicazione di Stalingrad – cioè: “Per una giusta causa” – scritto nel 1952, che costituisce il prototipo e il precursore di Vita e destino, il romanzo che ne anticipa temi e personaggi, a galvanizzare la stampa anglofona. “Stalingrad è uno dei grandi romanzi del XX secolo, pubblicato per la prima volta in lingua inglese. In origine, Grossman immagina Stalingrad e Vita e destino, il suo capolavoro, come una singola opera organica. Stalingrad è un prequel di abbagliante splendore”, gorgheggia, dal Guardian, Luke Harding. “Stalingrad equivale a Vita e destino: è, indiscutibilmente, un libro più ricco, che si snoda attraverso le storie di uomini per concederci al senso della bellezza e della fragilità della vita”. Un paio di settimane fa – faccio del cerchiobottismo culturale – il Telegraph ha scritto di Stalingrad dicendolo “Un Guerra e pace del XX secolo”.
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Vasilij Grossman ha descritto con raffinatezza il pitone del potere. In Tutto scorre… (Adelphi, 1987) le pagine su Lenin sono di micidiale lucidità. “In un dibattito Lenin non cercava la verità, cercava la vittoria… Tutte le sue facoltà, la sua volontà, la sua passione erano subordinate a un solo scopo: prendere il potere… La capacità di calpestare nel fango l’avversario senza scomporsi, di tramortirlo in un dibattito, si associava in modo incomprensibile al gentile sorriso, alla timida delicatezza. La spietata crudeltà, il disprezzo per la cosa più sacra alla rivoluzione russa: la libertà, e lì accanto, dentro il petto dello stesso uomo, il puro entusiasmo giovanile per una buona musica, un bel libro”. L’anamnesi di Stalin è egualmente impeccabile: “Nel carattere di Stalin, in cui l’asiatico si fondeva con il marxista europeo, si esprimeva il sistema del carattere statale sovietico. Lenin incarnava il principio nazionale russo storico, Stalin il sistema statale russo sovietico. Il sistema statale russo – nato in Asia ma abbigliato all’europea – non è storico ma metastorico… Dalla sua fede negli incartamenti burocratici e nella forza della polizia quale forza principale di vita, dalla sua segreta passione per le uniformi e le decorazioni, dal suo inaudito disprezzo della dignità umana, della sua deificazione dell’assetto ministeriale e burocratico, dalla sua disponibilità a uccidere un essere umano per amore della sacrosanta lettera della legge, e in quel punto stesso a disprezzare la legge per amore di un mostruoso arbitrio – saltava fuori la gerarchia poliziesca, lo spirito del gendarme”.
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Si intitola La Madonna a Treblinka, però, alle mie orecchie, il testo miliare di Grossman (io lo leggo in una edizione fragile, che sta in una mano, stampata dalle Edizioni Medusa nel 2006; il testo è raccolto come La Madonna Sistina nel tomo Il bene sia con voi!, Adelphi, 2011). Qui Grossman racconta l’esposizione, a Mosca, del quadro di Raffaello, era il 1955, prima che lo stato sovietico lo restituisse alla Pinacoteca di Dresda. Quel quadro, di devastante dolcezza, dove la Madonna, una mamma, sembra vedere il volto, a falangi, di quelli che verranno a estirpargli il Figlio e a mangiarlo (“Madre e figlio sono come un unico essere, e tuttavia qualcosa li separa. Vedono insieme, hanno gli stessi pensieri, sono uniti – ma tutto induce a pensare che si separeranno, non può essere altrimenti, poiché l’essenza della loro unione consiste appunto nel fatto che dovranno separarsi”), diventa il centro del mondo, un’opera d’arte che custodisce l’uomo per varcarlo. “…e pur rimanendo intatta la mia enorme ammirazione per Rembrandt, Beethoven, Tolstoj, compresi che di tutto ciò che era stato creato da un pennello, da uno scalpello, da una penna – soltanto questo quadro di Raffaello non morirà finché sarà vivo l’uomo. Ma forse, se anche l’uomo morirà, altri esseri che resteranno sulla terra al suo posto – lupi, ratti, orsi, rondini – verranno, camminando o volando, ad ammirare la Madonna”. L’opera si incunea nella Storia, con nitore di stimmate: s’incarica di ogni essere, ha il dono di una commozione primordiale, prelogica. “Non c’è stato tempo più terribile del nostro – diremo – ma non abbiamo permesso che nel genere umano si estinguesse l’umanità. Contemplando la Madonna Sistina manteniamo la nostra fede nel fatto che vita e libertà siano inscindibili e non vi sia nulla di più alto dell’umanità dell’uomo. Questa umanità sopravvivrà in eterno, e vincerà”.  Di fronte all’opera non c’è riconoscimento, ma riconoscenza. Non c’è niente da conoscere in ciò che toglie il fiato. Resta quello. La riconoscenza. La capacità di inginocchiarsi davanti alla cosa grande. (Davide Brullo)
L'articolo “Scrissi del mio amore per gli esseri umani e della mia solidarietà con il loro dolore”: Vasilij Grossman, uno scrittore contro il potere proviene da Pangea.
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berna282 · 3 years
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#30 minutes #Bliss #Brahma kumaris #Meditation music
E’ IMPORTANTE QUALE RELIGIONE SI SEGUE
VOI FATE LE OPERE DI VOSTRO PADRE’’.GLI DISSERO:’’NOI NON SIAMO FIGLI ILLEGITTIMI:ABIAMO UN SOLO PADRE,DIO’’. ( GIOVANNI 8:41)
VOI AVETE IL DIAVOLO PER PADRE E VOLETE FARE CIO’ CHE VOSTRO PADRE DESIDERA’.LUI FU OMICIDA FIN DAL PRINCIPIO,E NON SI TENNE STRETTO   ALLA VERITA’ , PERCHE’  IN LUI NON C’E’ VERITA’. QUANDO DICE MENZOGNE,PARLA SECONDO QUELLO CHE LUI STESSO E’, PERCHE’ E’ BUGIARDO E PADRE DELLA MENZOGNA. ( GIOVANNI 8:44) 
‘’GUAI A VOI,SCRIBI E FARISEI,IPOCRITI! VOI CHIUDETE IL  REGNO DEI CIELI DAVANTI AGLI UOMINI; INFATTI NON ENTRATE VOI E NON LASCIATE ENTRARE QUELLI CHE STANNO PER ENTRARE. ( MATTEO 23:13)
‘’GUAI A VOI ,SCRIBI E FARISEI,IPOCRITI! VOI PULITE L’ ESTERNO DEL BICCHIERE E DEL PIATTO , CHE PERO’ ALL’ INTERNO SONO PIENI DI AVIDITA’ E SFRENATEZZA. FARISEO CIECO, PULISCI PRIMA L’INTERNO DEL BICCHIERE E DEL PIATTO,COSI’ CHE ANCHE L’ESTERNO SIA PULITO. ‘’GUAI A VOI, SCRIBI E FARISEI,IPOCRITI! VOI ASSOMIGLIATE A SEPOLCRI IMBIANCATI,  CHE DI FUORI EFFETTIVAMENTE  APPAIONO BELLI MA DETRO SONO PIENI DI OSSA DI MORTI E DI OGNI TIPO DI  IMPURITÀ’. ALLO STESSO MODO, VOI DI FUORI APPARITE GIUSTI AGLI  UOMINI,MA DENTRO SIETE PIENI DI  IPOCRISIA E ILLEGALITÀ’. ‘’GIUAI A VOI,SCRIBI E FARISEI,IPOCRITI VOI COSTRUITE I SEPOLCRI DEI PROFETI E ADORNATE LE TOMBE DEI GIUSTI, E DITE: ‘SE FOSSIMO VISSUTI AI GIORNI DEI NOSTRI ANTENATI,NON SAREMMO STATI  LORO COMPLICI NELLO SPARGERE IL SANGUE DEI PROFETI’. COSI TESTIMONIATE CONTRO VOI STESSI DI ESSERE FIGLI DI QUELI CHE ASSASSINARONO I PROFETI  EBBENE, COMPLETATE  L’ OPERA DEI VOSTRI ANTENATI!  ‘’SERPENTI,RAZZA DI  VIPERE,COME SFUGGIRE5TE AL GIUDIZIO DELLA  GEE’NNA? ( MATTEO 23:25-33)
‘’ENTRATE PER LA PORTA STRETA, PERCHE’ LARGA E’ LA PORTA E SPAZIOSA LA STRADA CHE CONDUCE ALLA DISTRUZIONE ,E SONO MOLTI QUELLI CHGE VI ENTRANO; MENTRE STETTA E’LA PORTA E ANGUSTA LA STRADA CHE CONDUCE ALLA VITA, E SONO POCHI QUELLI CHE LA TROVANO. ( MATTEO 7:13,14)
DEVI BRUCIARE NEL FUOCO LE IMMAGINI SCOLPITE DEI LORO DEI. NON DESIDERARE E NON PRENDERE L’ ARGENTO E L’ORO CHE LE RICOPRONO, COSI’ CHE  TU  NON CADA IN TRAPPOLA,PERCHE’ SONO QUALCOSA DI DESTATILE PER GEOVA TUO DIO. ( DEUTERONOMIO  7:25)
SELO ABBANDONATE E SEVITE DEI STRANIERI,ALLORA GEOVA, PUR AVENDOVI FATTO DEL BENE,SI METTERÀ  ’CONTRO DI VOI E VI STERMINERÀ’’. ( GIOSUE 24:20) 
MA LORO SI RIBELLARONO E RATTRISTARONO IL SUO SPIRITO SANTO.  ALLORA EGLI DIVENNE LORO NEMICO E COMBATTE’ CONTRO DI  LORO. (ISAIA 63:10)
FALSA RELIGIONE  OGGI? 
I NON CREDENTI,AI QUALI IL DIO DI QUESTO SISTEMA DI COSE HA ACCECATO LA  MENTE COSI’ CHE NON RISPLENDA SU DI LORO LA LUCE DELLA GLORIOSA BUONA  NOTIZIA RIGUARDO AL CRISTO,CHE E’  L’IMMAGINE DI DIO. ( 2 CORINTI 4:4)
COSI’ IL GRAN DRAGONE,L’ ANTICO SERPENTE, COLUI CHE E’ CHIAMATO DIAVOLO E SATANA, CHE SVIA L’INTERA TERRA ABITATA, FU GETTATO GIU; FU GETTATO SULLA TERRA, E I SUOI ANGELI CON LUI. ( RIVELAZIONE 12:9)
E COSI’ ANCHE SODOMA E GOMORRA E LE  CITTA’ VICINE,CHE ALLO STESSO  MODO SI LASCIANO ANDARE ALLA PIU’ SFRENATA IMMORALITÀ’ SESSUALE E DIEDERO SFOGO  A DESIDERI CARNALI CONTRO NATURA,SONO PER NOI UN ESEMPIO AMMONITORE SUBENDO LA PENA DEL FUOCO ETERNO. ( GIUDA 7)
UNO  DEI SETTE ANGELI CHE AVEVANO LE SETTE  COPPE VENNE E MI DISSE: ‘’VIENI E TI  MOSTRERÒ’ IL GIUDIZIO DELLA GRANDE PROSTITUTA CHE SIEDE SU MOLTE ACQUE .I RE DELLA TERRA HANNO COMMESSO IMMORALITÀ’ SESSUALE CON LEI  ,E GLI ABITANTI DELLA TERRA SI SONO UBRIACATI CON IL VINO DELLA SUA IMMORALITÀ’ SESSUALE’’.  (RIVELAZIONE 17:1,2)
ELE10 CORNA CHEHAI VISTO E LA  BESTIA FERICE ODIERANNO LA PROSTITUTA,  LA SPOGLIERANNO E LA LASCERANNO NUDA, NE MANGERANNO LE CARNI E LA BRUCERANNO COMPLETAMENTE NEL FUOCO. ( RIVELAZIONE 17:16)
L’ ADORAZIONE CHE DIO APPROVA 
CHE  DIRE DUNQUE? SE ALCUNI NON HANNO AVUTO FEDE, LA LORO MANCANZA DI FEDE ANNULLERÀ FORSE LA FEDELTÀ’ DI DIO? NO DI CERTO! MA SIA DIO RICONOSCIUTO VERACE ANCHE SE OGNI UOMO DOVESSE ESSERE RICONOSCIUTO BUGIARDO; COME E’ SCRITTO: ‘’AFFINCHÉ’ TU SIA RICONOSCIUTO GIUSTO NELLE TUE PAROLE E VINCA QUANDO SEI GIUDICATO’’. ( ROMANI 3:3,4)
DA GERUSALEMME ARRIVARONO POI FARISEI E SCRIBI,CHE SI AVVICINARONO A GESU’ E GLI DISSERO: ‘’PERCHE’0 I TUOI DISCEPOLI TRASGREDISCONO LA TRADIZIONE DEGLI UOMINI DEL PASSATO? PER ESEMPIO,NON SI LAVANO LE MANI PRIMA DI MANGIARE’’. LUI RISPOSE LORO:  ‘’E VOI , PERCHE’ TRASGREDITE IL COMANDAMENTO DI DIOO A CAUSA DELLA VOSTRA TRADIZIONE? PER ESEMPIO,DIO HA DETTO: ‘ONORA PADRE E TUA  MADRE’,E ‘CHI PARLA IN MODO OFFENSIVO DI SUO PADRE O SUA MADRE SIA MESSO A MORTE’. MA VOI DITE:’’CHIUNQUE DICE A SUO  PADRE O SUA MADRE:’’QUALUNQUE COSA IO ABBIA CHE POTREBBE ESSERTI DI AIUTO E’ UN DONO DEDICATO A DIO’’, QUELLA PERSONA NON E’ AFFATTO TENUTA A ONORARE SUO PADRE’. COSI’ AVETE RESO LA PAROLA DI DIO SENZA VALORE A CAUSA DELLA VOSTRA TRADIZIONE.  IPOCRITI  ISAIA PROFETIZZO’ APPROPRIATAMENTE DI VOI QUANDO DISSE: ‘QUESTO POPOLO MI ONORA CON LABBRA,MA IL SUO CUORE E’ MOLTO  LONTANO DA ME. CONTINUANO AD ADORAMI INUTILMENTE,PERCHE’ INSEGNANO COME DOTTRINE COMANDI DI UOMINI’’. ( MATTEO 15:1-9)
GEOVA DICE: ‘’QUESTO POPOLO SI AVVICINA A ME SOLO CON LE  BOCCA, E MI ONORA CON LE LABBRA, MA IL SUO CUORE E MOLTO  LONTANO DA ME; E IL TIMORE CHE NUTRE POER ME SI BASA SU COMANDI DI UOMINI CHE GLI SONO STATI INSEGNANTI. ( ISAIA 29:13)
‘’NON CHIUNQUE MI DICE:’’SIGNORE’, SIGNORE’, ENTRERÀ’ NEL REGNO DEI CIELI,MA SOLO CHI FA LA VOLONTÀ’ DEL  PADRE MIO CHE E’NEI  CIELI.(MATTEO 7:21)
IN QUEL GIORNO  MOLTI DIRANNO:’SIGNORE,SIGNORE,NON  ABBIAMO PROFETIZZATO NEL TUO NOME,E NELTUO NOME  ESPULSO DEMONI, E NEL TUO NOME COMPIUTO MOLTE OPERE POTENTI?’ALLORA IO DICHIARERÒ’ LORO:’NON VI HO MAI CONOSCIUTO! ANDATEVENE VIASN DA ME,VOI CHE  PRATICATE LILLEGALITÀ! ( MATTEO 7:22,23)
APPENA   SI FECE NOTTE I FRATELLI MANDARONO PAOLO E SILA A BERBEA. ARRIVATI LA’,I DUE ENTRARONO NELLA  SINAGOGA DEI GIUDEI . QUESTI ERANO D’ ANIMO PIU’ NOBILE DI QUELLI DI TESSALONICA;  INFATTI ACCETTARONO LA PAROLA VCON LA MASSIMA  PRONTEZZA, ESAMINANDO ATTENTAMENTE LE SCRITTURE OGNI GIORNO PER VEDERE SE LE COSE STAVANO VERAMENTE COSI. ( ATI 17:10,11)
TUTTA  LA SCRITTURA E’ ISPIRATA DA DIO ED E’ UTILE PER INSEGNARE,PER RIPRENDERE,PER CORREGGERE E PER DISCIPLINARE NELLA GIUSTIZIA, ( 2TIMOTEO 3:16) 
LA SINCERITA NON BASTA
IN QUEL GIORNO MOLTI DI DIRANNO:’’SIGNORE,SIGNORE,NON ABBIAMO PROFETIZZATO NEL TUO  NOME,E NEL TUO  NOME ESPULSO DEMONI,E NEL TUO NOME COMPIUTO MOLTE OPERE POTENTI ?’ ALLORA IO DICHIARERÒ’ LORO: ‘NON VI HO MAI CONOSCIUTO! ANDATEVENE VIA DA ME,VOI CHE PRATICATE LILLEGALITÀ!’ ( MATTEO 7:22,23) 
VI ESPELLERANNO DALLE  SINAGOGHE. ANZI, VERRA’ IL TEMPO IN CUI CHI VI UCCIDERÀ’ PENSERÀ’ DI AVER RESO SACRO SERVIZIO A DIO.  (GIOVANNI 16:2)
SAULO ,DA PARTE SUA,  APPROVAVA IL SUO ASSASSINIO . QUEL GIORNO SI SCATENO’ UNA GRANDE PERSECUZIONE CONTRO LA CONGREGAZIONE  CHE ERA  A GERUSALEMME; TUTTI ACCETTO GLI APOSTOLI,FURONO DISPERSI NELLA  REGIONI DELLA GIUDEA E DELLA SAMARI’A. ( ATTI 8:1)
MA SAULO ,SEMPRE CON L’ INTENZIONE DI MINACCIARE E UCCIDERE I DISCEPOLI DEL SIGNORE, ANDO’ DAL SOMMO SACERDOTE E GLI CHIESE LETTERE PER LE SINAGOGHE DI DAMASCO,PERCHE’ GLI FOSSE CONCESSO DI PORTARE LEGATI A GERUSALEMME TUTTI GLI APPARTENENTI ALLA VIA CHE AVESSE TROVATO,SIA UOMINI CHE DONNE. (ATTI 9:1,2)
AVETE  CERTAMENTE SENTITO PARLARE DELLA MIA  CONDOTTA DI UN TEMPO NEL GIUDAISMO; SAPETE CHE PERSEGUITAVO FEROCEMENTE LA CONGREGAZIONE DI DIO E LA DEVASTAVO   ,E CHE PROGREDIVO NEL GIUDAISMO PIU’ DI MOLTI CONNAZIONALI DELLA MIA STESSA ETA’,AVENDO MOLTO PIU’ ZELO PER LE TRADIZIONI DEI MIEI PADRI. ( GALATI 1:13,14)
TUTTA LA CASA D’ISRAELE SAPPIA DUNQUE CON CERTEZZA CHE DIO LO HA FATTO SIGNORE E CRISTO,QUESTO GESU’ CHE VOI AVETE MESSO AL PALO’’. ( ATTI 2:36)
E CON MOLTE ALTEE PAROLE RESE COMPLETA TESTIMONIANZA E LI ESORTO’ DICENDO:’’SALVATEVI DA QUESTA GENERAZIONE PERVERSA’’. ( ATTI 2:40) 
ESISTE UNA STRADA CHGE ALL’ UOMO SEMBRA  GIUSTA, MA ALLA FINE PORTA ALLA MORTE. (  PROVERBI 14:12)
INFATTI RENDO TESTIMONIANZA CHE HANNO ZELO PER DIO, MA NON SECONDO UNA CONOSCENZA ACCURATA, PERCHE’,NON CONOSCENDO LA  GIUSTIZIA DI DIO E CERCANDO DI STABILIRE  LA  PROPRIA,NON XI SONO SOTTOPOSTI ALLA  GIUSTIZIA DI DIO. (  ROMANI 10:2,3)
BISOGNA FARELA VOLONTÀ’ DI DIO 
DIO DE’ UNO SPIRITO,E QUELLI CHEL’ADORANO DEVONO  ADORARLO CON SPIRITO E VERITA’’. ( GIOVANNI 4:24)
IN EFFETTI ,COME IL CORPO SENZA SPIRITO E’MORTO,COSI’ ANCHE LA FEDE SENZA OPERE E’MORTA. ( GIACOMO 2:26)
MA SECONDO LA  SUA PROMESSA NOI ASPETTIAMO NUOVI CIELI E UNA NUOVA TERRA, E IN QUESTI REGNERÀ’ LA GIUSTIZIA. ( 2PIETRO 3:13) 
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gameofthronesitaly · 7 years
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[INTERVISTA] Kit Harington sul finale di Got, progetti futuri e Rose Leslie.
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Kit Harington: La vita dopo Game of Thrones
È il volto dello show più seguito in televisione. Solo i suoi capelli hanno più fan di molti attori.
Ma ora che Game of Thrones si avvicina alla sua penultima stagione, Kit Harington affronta un dilemma: per iniziare una nuova fase della sua carriera, deve lasciarsi alle spalle Jon Snow?
Al momento Kit Harington ha parecchi bobblehead per la testa.
“Devo approvarne uno nuovo ogni giorno. Non sto scherzando. Mi chiedono: ‘Questo ti piace?’, e io rispondo ‘È uno stupido bobblehead, cosa vuoi che ti dica?’
Se vogliamo rendere giustizia ai designer di questi pupazzetti, rappresentare i capelli e la barba neri che sono diventati l’ossessione di milioni di fan, probabilmente richiede il livello di precisione di un restauratore del Louvre.
E presto non avranno più un modello in carne e ossa: Kit non vede l’ora di radersi e di tagliarsi i capelli come si deve.  Tutti quei capelli spariranno presto, come lo show che ha reso Kit famoso. Kit sa che il suo volto sarà stampato su tutto il merchandising di Game of Thrones finché è ancora possibile incassare soldi. Ma quei giorni stanno per finire.
“Senza rivelarvi se riuscirò ad arrivare all’ultima stagione, stiamo provando a dire addio allo show quest’anno. Ciò significa dire addio anche a Jon Snow. Game of Thrones è stata una bella conclusione per l’epoca dei miei vent’anni, ma ora ne ho trenta. Forse posso reinventarmi e allontanarmi da un’immagine così collegata a Game of Thrones. Ma forse questo è stato il ruolo che ho sempre dovuto interpretare. Gli showrunners D&D sapevano che, dopo la morte di Ned Stark, Jon Snow sarebbe diventato uno dei personaggi principali. Chiunque lo avesse interpretato doveva riuscire a incarnare un uomo così nobile da poter essere odiato o amato altrettanto facilmente. Stando alle parole di Martin: “Snow è una parte difficile. Nei libri, ciò che gli succede è una faccenda interiore, emotiva. Io vi posso dire ciò che pensa, ma in TV non si può fare. L’attore deve riuscire a rendere la profondità e le sottigliezze e i conflitti del suo personaggio.”
Quando Kit provò l’audizione per il ruolo nel 2009, non aveva mai recitato.
Aveva ottenuto solo una piccola parte, a ventun anni, nel ruolo di un soldato ossessionato dai cavalli nella Prima guerra mondiale nel film War Horse del 2008. Ma il successo per lui è arrivato facilmente. Quando ha avuto la parte, era uno studente alla Royal Central School of Speech and Drama, dove hanno studiato anche Judi Dench e Gael García Bernal. È cresciuto nel West End a Londra e poi nel Worcestershire; suo padre è un uomo d’affari (e ora baronetto), la madre è un’ex sceneggiatrice, ed entrambi hanno incoraggiato il suo amore per il teatro e appoggiato le sue scelte.
Sarebbe molto più interessante se dicessi che non ho mai conosciuto mio padre e che mia madre mi ha adottato. Ma ho avuto un’infanzia davvero normale.
Dopo aver fatto un’audizione ed essere stato richiamato due volte, gli fu offerto il ruolo di Jon Snow. Accettò immediatamente: “Sono stato fottutamente fortunato.” Ora che l’importanza di Jon Snow nello show è aumentata, si è ingrandita anche l’ombra che questo personaggio proietta sul futuro di Kit.
Se provassi a competere con Game of Thrones, beh, mi servirebbe un film della Marvel. Oppure uno show importante su Amazon, o un altro su HBO, e a quel punto starei soltanto sognando.
Kit ha recitato in alcuni film che hanno approfittato della sua reputazione di eroe e di guerriero, ma che non sono serviti a dare un grande avvio alla sua carriera. Kit ammette di avere alcuni rimpianti:
Alcuni anni fa avrei fatto meglio a scegliere storie che magari non fossero così da blockbuster ma che fossero più interessanti. (coff coff Pompeii – Quinn)
Cosa dicono di Kit i suoi colleghi:
Emilia Clarke: I suoi look e i suoi capelli prendono il sopravvento su tutto. La mia ridicola parrucca fatta a mano non può nemmeno competere con il suo codino. Nikolaj Coster-Waldau: C’è un cambiamento nel livello di lussuria femminile in una stanza quando c’è anche Kit. Tutti gli uomini trovano questa cosa noiosa e fastidiosa. Liam Cunningham: C’è un trailer solo per i suoi capelli.
Kit & Rose Leslie
Durante l’intervista Kit è molto riservato sul loro rapporto, ma si lascia scappare che al momento si stanno coordinando con un agente immobiliare per cercare una possibile casa a New York. A fine articolo il reporter dice che sentendo Kit telefonicamente prima che l’intervista vada in stampa, dice che di New York non se ne è fatto nulla, stanno cercando in campagna in inghilterra e in Florida. (Proprio uguale! -Quinn)
Kit e la politica
George Martin un giorno mi ha detto, “Credo che Joffrey sia diventato Re in America. Ed è petulante e irrazionale come quando aveva 13 anni nei libri”. Io non do la mia opinione politica e spesso cerco di non parlarne, mi fido degli esperti. Riguardo al presidente in america non lo chiamerei presidente ma “Mister”. Credo che l’uomo alla guida dell’America sia un genio della truffa.
Game of Thrones a volte viene usato come una metafora troppo spesso. Ma c’è una verità molto importante: le persone che cercano e vogliono il potere sono quelli che non dovrebbero averlo. Forse Jon è l’unica persona che dovrebbe averlo perchè non lo sta cercando.
I prossimi film/telefim in uscita
Nel suo prossimo film, lavorerà con l’enfant terrible del cinema Xavier Dolan, nel ruolo del protagonista in The Death and Life of John F. Donovan, insieme a Jessica Chastain e Natalie Portman. Donovan, che è gay, fa coming out proprio quando una giornalista, interpretata dalla Chastain, rende nota la sua corrispondenza (innocente) con un fan di undici anni; di conseguenza, la stampa lo dipinge erroneamente come un pedofilo. Prendendo parte a un film indipendente dall’argomento controverso, che è un grosso rischio per la carriera, Kit sta sfruttando al meglio la sua fortuna. Presto sarà il volto di una nuova fragranza di Dolce & Gabbana.
Dato che la fortuna si esaurisce presto, Kit ha deciso di fondare la sua casa produttrice, la Thriker Films, in particolar modo per crearsi delle parti migliori da interpretare. Ha sviluppato subito un buon progetto: con l’amico Dan West e l’autore Ronan Bennett, ha creato Gunpowder, una miniserie in tre parti che verrà trasmessa dalla BBC e che racconta la Congiura delle Polveri del 1605, una cospirazione dei cattolici per distruggere il Parlamento e uccidere il re. Le riprese sono già in corso. Oltre a essere il produttore esecutivo, Kit interpreterà la mente dietro la congiura, Robert Catesby, il quale, fra l’altro, è un suo antenato. Ma il fascino del progetto non è tanto la discendenza (“Non provo attaccamento emotivo per quest’uomo. Non posso dire di farlo per la mia famiglia, sarebbe ridicolo”), quanto il desiderio di provocare. Parla di un gruppo di uomini a cui è stato tolto il diritto di voto, che sono stati esclusi dalla società e perseguitati, e che come soluzione si aggrappano ad atti di terrorismo estremo. È una storia raccontata dal punto di vista dei terroristi, per vedere per quale motivo le persone possano finire a fare una cosa del genere e quale sia la follia che li comanda.
Qualsiasi cosa ci sia nel suo futuro, c’è una certezza: non è interessato ai premi. Non è il mio obiettivo recitare in un film da Oscar. Non è la mia strada. Io e West potremmo fare una commedia, invece. Oppure potrebbe proprio non fare nulla.
Mi godrò la tranquillità per un po’. Mi piacerebbe passare un paio d’anni lontano dai riflettori.
È difficile capire se ci stia rivelando le sue speranze, se stia cercando di proteggere la sua privacy o se stia parlando con il cuore – forse tutte e tre le cose.
Trovate l’intervista intera nel link a fine articolo, ne abbiamo tradotto solo una parte!
Traduzione: Chiara Edit: Quinn
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giancarlonicoli · 4 years
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2 MAR 2020 10:00
PENNACCHI: QUANTE NE DICE, MA QUANTE NE HA PRESE - “LA SINISTRA NON CAPISCE CHE LA GENTE VA DA SALVINI NON PER CATTIVERIA O RAZZISMO, MA PERCHÉ…” - LE BOTTE? LE HO SEMPRE PRESE. OGGI, SAREI PERSINO VEGANO, SE NON RIMANESSI UN UOMO DEL VECCHIO MONDO USO A MANGIARE ABBACCHIO” – “SCRIVO PER SENSO DEL DOVERE. MA MI SONO STUFATO - MIO FRATELLO? ERA UN TESTA DI... PERÒ MI MANCA”. "MIA MADRE NON MI HA MAI CAPITO" - LA LEZIONE DELL’ILIADE PER SUPERARE L’ANTIFASCISMO…
-
Candida Morvillo per il “Corriere della Sera”
ANTONIO PENNACCHI
A passeggiare per Latina con Antonio Pennacchi si rischia la pelle in vari modi. Perché a un passante che impreca per fatti suoi lui indirizza un «ma vaffa' tu» o perché si ferma in mezzo alla strada al culmine di un' invettiva partita dalla necessità di superare l' antifascismo e approdata all' Iliade , a Priamo e Achille «vittime e carnefici che si abbracciano, piangendo ambedue sul dolore del mondo». Maestro, azzardo timidamente, quell' auto ci stava venendo addosso. Niente.
Pennacchi resta lì. «Priamo piange pensando a suo figlio Ettore ucciso da Achille, Achille lo abbraccia e piange pensando a suo padre, al suo amico Patroclo morto e pure a Ettore, che lui ha ucciso, e a se stesso, che verrà ucciso. E quindi insieme piangono sulla condizione umana, che è la stessa, a prescindere dalla parte in cui stai». Io: maestro, siamo sempre in mezzo alla strada.
Pennacchi, però, sta pensando a sé «fasciocomunista» come nel titolo di un suo celebre libro, e alle botte, vere e metaforiche, date e prese stando da una parte o dall' altra. «Capisce? Io ero Achille e ho dovuto fare Achille. Tu eri Ettore e hai fatto Ettore, ma siamo uguali. È il polemos , è la legge del più forte. Allora, questo Paese deve non perdonare, ma elaborare. Invece, nel 2020, siamo ancora al paradigma antifascista». S' avvia al marciapiede, scuote il capo, avvilito. «Io parlo, parlo, e lei chi sa che scrive».
Andare in giro per Latina con lo scrittore che nel 2010 ha vinto lo Strega raccontando in Canale Mussolini Latina e la sua gente, quei migranti venuti qui a domare paludi, è come trovarsi in un romanzo dal vivo. Ti mostra la Banca d' Italia dove nel '44 i tedeschi fecero saltare il caveau che suo zio svuotò con la carriola, fregando sia i tedeschi sia gli americani, e questa è la scena che apre Canale Mussolini parte seconda . Ti porta nelle piazze dove ha manifestato prima da fascista, poi da sindacalista, quando per trent' anni è stato operaio in fabbrica, e ti porta nel triangolo di vie dove si picchiava col fratello, che si chiamava Gianni, ma è Manrico nel Fasciocomunista e nel film Mio fratello è figlio unico , interpretato da Riccardo Scamarcio mentre Elio Germano fa Antonio e sempre la gente s' affacciava: «Guarda, guarda: so' i due fratelli che vanno a menasse ».
Famiglia contadina, la loro. Sette figli. A Latina con Pennacchi, t' imbatti in Filippo Cosignani, che sta qui in carne e ossa e in Camerata Neandertal , nel memorabile momento in cui il Federale Finestra impone le mani sullo scrittore in sedia a rotelle e gli dice: alzati e cammina. Pennacchi ricorda: «Finestra mi aveva espulso dal Msi nel '67, perché avevo manifestato a favore del Vietnam. L' ultima volta, lo vidi qua in piazza, nel '68. Io stavo con gli studenti, ce le demmo. Dopo trent' anni, scrivo Palude in cui lo piglio in giro e lui mi manda un biglietto: "Libro stupendo". Abbiamo fatto pace».
Lei era davvero rissoso come nei libri?
«Mia madre diceva che non ero un attaccabrighe, ma un catabrighe. Catare, in veneto, significa trovare. Io uscivo e trovavo le brighe».
La volta che ne prese di più?
«A Trieste, da fascio. Sa Trieste libera, la Zona B? Mi ero portato due catene chiodate, ma i carabinieri menavano col fucile».
La Cgil la espulse perché picchiava i capireparto.
«Direi che fu perché adottavo forme di lotta che non ritenevano democratiche».
Deduco che non si è pentito .
«Senta: stavo nel Consiglio di fabbrica della Fulgorcavi, rispondevo agli operai che rappresentavo e facevo quello che dovevo fare».
La volta che ne ha date di più?
«Le ho sempre prese e ormai sono non violento. L' ultima volta, feci a botte quando m' iscrissi all' università a 40 anni. Oggi, sarei persino vegano, se non rimanessi un uomo del vecchio mondo uso a mangiare abbacchio».
Come diventò comunista?
«Finestra m' aveva cacciato, ma avevo 17 anni e l' anno dopo era il '68. Se permette, sono andato dove facevano casino. Ho fatto tutta la trafila: movimento studentesco; marxisti e leninisti; poi, Servire il popolo; Psi, Pci, Cgil».
È stato un buon operaio?
«Sono stato un bravo sindacalista. Bravo operaio lo sono diventato. I primi anni, pensavo che la priorità fosse la lotta di classe».
Oggi per chi vota?
«Turandomi il naso, ho votato Leu. Però di là c' era ancora Matteo Renzi».
Renzi non le piaceva?
«Io considero uguali tutti gli esseri umani. Credo ci sia scintilla divina anche nel filo d' erba e identità sostanziale fra me, il filo d' erba, Matteo Renzi e persino Matteo Salvini».
Che c' entra l' erba con Renzi e Salvini?
«Tutto il bene e il male che c' è in me sta pure dentro di loro. L' avversario non è un mostro alieno. La sinistra non capisce che la gente va da Salvini non per cattiveria o razzismo, ma perché al banco del mercato lui avrà pure frutta pompata, ma il Pd ce l' ha fradicia. Successe lo stesso col biennio rosso: i socialisti non avevano fatto né rivoluzione né riforme e la gente andò da Mussolini. Invece, la storia scritta dai vincitori dice che lo seguirono costretti con la violenza, ma finché ce la raccontiamo così, non capiremo nulla dagli errori del passato».
Le stanno simpatiche le Sardine?
«Sono andato in piazza, sardina fra le sardine, perché sto dalla parte degli ultimi. So che le Sardine, come prima i 5 Stelle, sono il segno di una crisi, ma ormai ho 70 anni... Debbo solo raccontare le mie storie».
Finito Canale Mussolini , disse che era il libro per cui era venuto al mondo e si chiese «e ora che campo a fare?». Che si è risposto?
«Campo perché quella storia non è finita. Sto scrivendo il capitolo tre, ma va per conto suo e vuole diventare altro, e manca il quarto, che però ha il titolo: Declainendfoll , tutto attaccato e italianizzato da Decline and fall of the Romain Empire di Edward Gibbon. Il progetto è scrivere cent' anni di storia. Però lavoro per senso del dovere. In realtà, mi sono stufato».
Perché mai?
«Scrivere non mi piace. È una condanna. È come se quando sono nato mi fosse stato dato il compito di raccontare la mia famiglia, il podere, la nostra storia. Lo capii nel '56, in prima elementare».
E tuttavia inizia a scrivere solo a 36 anni.
«Evitavo. Non volevo. Poi, è morto mio padre, forse fu quello».
Ha detto che Canale Mussolini gliel' hanno dettato i morti: «Le voci mi arrivavano da dentro e a volte mi facevano piangere».
«Ero come posseduto da percezioni extrasensoriali. I morti facevano avanti e indietro e mi dicevano cose. Morti di famiglia, morti mai conosciuti e Gianni che se n' era appena andato. Era squassante. Ma hanno smesso».
In Camerata Neandertal scrive che la liberò un esorcismo.
«Don Mario chiamò gli angeli e gl' intimò di tornare in cielo e lasciarmi stare. A me, ordinò di nascondere le foto dei miei morti. Prima di tutto di Gianni. Ora, non è che ci credo, non so come stanno le cose nell' aldilà... Insomma, non vorrei passare per scemo, ma è per dire che la mia opera è dare voce a chi non c' è più».
Dice che non ha idea dell' aldilà, ma da bambino era felice di stare in seminario.
«Volevo diventare santo, ma con la pubertà scoprii che mi piacevano le ragazze e lasciai.
Oggi so solo che l' inferno è questo qua».
Fu per le voci che andò in analisi?
«No, fu per l' infarto dopo Palude . Mio fratello diceva che era psicosomatica, io dico che è il mio tributo alla scrittura. Ogni romanzo è un malanno: Mammut due ernie, Fasciocomunista secondo infarto e tre bypass, Canale Mussolini una vertebra rotta e barre di titanio nella schiena. Però, ci sono i libri di pancia o di testa. Con i saggi non mi succede niente».
Adesso come sta?
«Pensavo che Storia di Karel , essendo fantascienza, fosse un libro di testa. Ma sempre coloni erano e scavavano canali, conquistavano la terra... Insomma: sempre Latina è. Mi è venuta l' infiammazione del tunnel carpale, la mano duole e non posso più usare il bastone».
Quanto le manca suo fratello?
«Tanto. Era un testa di... Però era forte. Aveva un bel cervello. Forse, diventai comunista per sfidarlo sul suo campo. Era una sfida continua e lui era nato cocco di mamma».
Sua madre la picchiava come nei libri?
«Non mi ha mai capito. Era sempre "Gianni sì, Antonio invece...". A volte, ancora mi chiedo chi sarei stato se mamma mi avesse voluto bene. Lasciamo perdere, va'».
Mi racconti di sua moglie.
«La vidi a un picchetto davanti a una fabbrica occupata, 45 anni fa. Le ragazze non volevano far passare un camion della ditta. Allora, il camion ingrana la marcia e parte. Tutte scappano, eccetto Ivana, che gli si butta davanti. Pensai: questa è la donna della vita mia».
Quanto ci ha messo a conquistarla?
«Parecchio: le parevo matto. Ma abbiamo tirato su, io e lei da soli, in dieci anni, la nostra casa. Abbiamo due figli e due nipoti che sono la mia gioia. Mi è stata vicina quando stavo in cassa integrazione e mi sono laureato e quando ho scritto Mammut e siamo andati con la 127 a lasciarlo a mano agli editori, a Milano».
Ricevette 55 rifiuti.
«Mi sono serviti per riscriverlo e imparare».
Sua moglie le accende una luce in viso.
«Mi toglie ogni ansia. A stare insieme s' impara. All' inizio, c' è la passione, poi devi creare le aderenze all' altro, rinunciare a parti di te».
Lei a che ha rinunciato?
«Io mi affido per ogni scelta a mia moglie».
Che papà è stato?
«Non lo so. Sono un buon nonno però».
Come è fatto un buon nonno?
«Deve essere amato dai nipoti».
Le fa più paura invecchiare o morire?
«Mi fa paura solo il dolore del mondo».
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