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#libri fotografia
fashionbooksmilano · 2 months
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Dorothea Lange
a cura di Walter Guadagnini e Monica Poggi
Dario Cimorelli Editore, Milano 2023,176 pagine, 23,5x28,5cm, ISBN 979-12-5561-023-8
euro 30,00
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Autrice dell’iconica Migrant Mother, l’immagine che meglio di qualunque altra ha saputo esprimere la tragedia della Grande depressione, Dorothea Lange (Hoboken, New Jersey, 1895 – San Francisco, 1965) è considerata una delle fotografe più importanti della storia. Con oltre 200 fotografie, il volume si concentra in particolare sugli anni trenta e quaranta, picco assoluto della sua attività: in seguito alla grave siccità che colpisce il paese, viene infatti incaricata dalla Farm Security Administration del governo americano di documentare l’esodo dei lavoratori agricoli che migrano verso ovest in cerca di un futuro migliore. In lunghi viaggi Lange realizza migliaia di scatti, immortalando volti e storie rimasti per sempre nell’immaginario collettivo. Lange, eccelsa ritrattista, riesce a raccontare il vissuto emotivo di chi incontra, sottolineando il grande potere della fotografia di dare voce a persone altrimenti invisibili nello scorrere della storia.
Mostre Camera Torino, Museo Civico Bassano 2023
21/02/24
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alessandro55 · 8 months
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Marilyn Mon Amour
The private album of Andre De Dienes
Bracken Books, London 1983, 158 pages, 25x31,4cm, Isbn 1868910927
euro 25,00
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The photographs taken by De Dienes between 1945 and 1953, reveal a metamorphoses - a beauty turning into a star, who is possibly the most potent sex symbol of our time. This is the story told by a man who remained Marilyn's accomplice, friend and favourite photographer to the end of her life
14/09/23
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Travestimento
Marialba Russo
Postcart, Roma 2016, 84 pagine,  fotografie in b/n,  21 x 31 cm, ISBN  9788898391493
euro 35,00
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Marialba Russo, tra il 1975 e il 1980, realizza una serie di ritratti nell’ambito della cultura del travestimento in Campania, in cui l’antropologia culturale dialoga con il progetto artistico.
“Uomini abbigliati e truccati da donna, per i quali travestirsi vale un po’ come spogliarsi: è un modo di liberarsi dal consueto e dal quotidiano, di spingersi oltre le colonne d’Ercole del genere e della categoria. Un modo che, seppur vissuto inconsciamente e nell’ambito di una festa carnevalesca di oggi, affonda le sue radici in una selva di antichi miti e di riti transculturali che avevano lo scopo di riconnettere gli opposti. coincidentia oppositorum qui significa far riaffiorare sulla superficie del corpo e della comunità le possibilità di un dialogo effettivo tra le polarità di maschile e femminile, ritualità magica per favorire la fertilità ed esorcizzare la morte; sono coincidenze che travalicano i confini geografici e che si riflettono in una modalità operativa arcaica per cui il superamento del genere sessuale, che rivive oggi nel travestitismo uomo-donna di sagre e carnevali di questo tipo, porta in sé la memoria segreta di remoti riti propiziatori e apotropaici che avevano la funzione di connettere con il sacro, il divino e il magico.”
06/04/23
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thymos-00 · 2 months
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foto-di-angi · 11 days
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È la legge dell'amore: si ama perché si sente il bisogno di farlo, non per ottenere qualcosa o essere ricambiati, altrimenti si è destinati all'infelicità. (Rudolf Nureyev)
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cuoreenero · 1 year
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“Era una creatura romantica e sentimentale, incline alla solitudine, con poche amiche, capace di commuoversi fino alle lacrime quando le rose fiorivano in giardino.”
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lateoriadipascal · 1 year
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Oh Sicilia mia.
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Buona Epifaniaaa cari affezionati e tumblerini 🧹🍬📖
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umi-no-onnanoko · 6 months
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Ho appena finito di leggere "A un metro da te", ho già deciso quale iniziare ora, ovvero Twilight, ma sento ancora prepotentemente le emozioni di Stella e quelle di Will, e ringrazio il cielo, che nonostante i problemi piccoli e grandi, di salute e non, che posso avere io ho la fortuna di respirare e vivere liberamente, ho la fortuna di vivere una vita piena, che molte persone con fibrosi cistica, non frutto di fantasia come i personaggi del libro (che comunque richiama una storia vera di Claire Wineland) non avranno mai la gioia di vivere e se fosse possibile vorrei respirare per tutti loro.
Sarò probabilmente troppo sensibile ed empatica per alcuni, ma la consapevolezza di quanto costino due metri ed il loro peso mi è arrivata addosso prepotentemente e mi fa ringraziare per avere la possibilità di abbracciare e stringere le persone a me care, perché non oso immaginare quanto sia doloroso non poter stringere qualcuno o camminargli a metri di distanza perché affetti dalla stessa malattia.
Sono molto fortunata.
-umi-no-onnanoko (@umi-no-onnanoko / 16.11.23)
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fashionbooksmilano · 28 days
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L'Italia negli Archivi del Pianeta
Le campagne fotografiche di Albert Kahn 1910-1929
a cura di G. Giubbini, M.T. Grendi Hirsckoff, J. Beausoleil, M. Bonhomme, J-P Gando
Electa, Milano 1986, 62 pagine, 32 foto a colori, 20x25cm, ISBN 88-435-1283-8
euro 25,00
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Mostra tenutasi a Genova nel 1986, 11 febbraio-29 marzo
l banchiere di origine alsaziana Albert Kahn (1860-1940), nato e cresciuto in un periodo difficile come quello della guerra franco-prussiana, sognò un mondo di pace. La sua utopia lo spinse a mettere in piedi un progetto quasi folle e impensabile che oggi è diventato patrimonio mondiale per il suo enorme valore ed è conservato nel museo a lui dedicato a Boulogne-Billancourt (Parigi).
03/04/24
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northernsoulblog · 1 year
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"La vita è fatta di piccole solitudini."
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paolocorre · 2 months
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«Ho imparato che per stare bene non sono necessarie cose materiali, anzi. [...] La montagna mi ha insegnato che nessun oggetto può darti la felicità, né un auto superveloce, né i vestiti di marca, è la vita che scegli a fare la differenza». da "La Sentinella delle Dolomiti" di Carlo Budel
P. S. Per Carlo é la "Montagna", per me é la "corsa".
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filtrospazio · 1 year
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I luoghi magici esistono.
Libreria Vademecum - Alghero
Italy
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foto-di-angi · 1 month
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Partire è vincere una lite contro l'abitudine. (Paul Morand)
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cuoreenero · 1 year
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gregor-samsung · 1 year
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“ Le foglie si stavano già diradando. "L'autunno, l'autunno è vicino," dicevamo scuotendo la testa. All'improvviso trillò un campanello, e su un tendone, alle cui porte gridavano "correte a vedere" si accese una scritta di luci colorate: Fotografia animata. Per entrarci ci volevano dei biglietti a parte, ci consultammo e li comprammo. Dentro c'erano delle sedie, di fronte vi era appesa una tela, e quando tutti si furono seduti la luce si spense, il pianoforte e il violino presero a suonare, e noi vedemmo Giuditta e Oloferne, dramma storico a colori. Colpiti, ci guardammo. Le persone dipinte sul quadro si muovevano e i rami degli alberi disegnati si muovevano pure loro. Al mattino, mentre mi accingevo a scrivere a Serge di Giuditta, Evgenija entrò e mi diede un biglietto arrotolato a forma di tubicino. "Vi è piaciuta la fotografia viva?" mi scrivevano. "Ero seduta dietro di voi. Permettetemi di fare la vostra conoscenza. S." La compositrice di questa lettera attendeva una risposta seduta sulla panchina davanti a casa, e quando uscii dal portone si alzò. "Sono Stefanija Grikjupel'," sì presentò, e facemmo quattro passi. Ammirammo la ciambella di rame sulla porta della panetteria e la chiesa di zucchero. "Il mio amico Serge è partito per Jalta," raccontai, "invece Andrej Kondrat'ev è in colonia. Potrei starci anch'io per un po', ma Andrej non mi va molto a genio perché vuole sempre dire la sua su tutto." Venne fuori che anche Stefanija Grikjupel' stava per cominciare la scuola, e aveva una paura tremenda che fosse difficile: i numeri arabi, comporre composizioni. Contenti l'uno dell'altro ci separammo. Avvicinandomi al mio cancelletto vidi un funerale: portatori di fiaccole in grossi sai bianchi, carri con la cupola decorata da una corona, dietro il carro la vedova. Vasja Strižkin le dava il braccio. Quando maman tornò, mi presi una bella sgridata. Mi proibì gli incontri con Stefanija e la definì una corruttrice. La Čigil'deeva, che era venuta a sentire, prese le mie difese: "Ma è una cosa così naturale," disse e si mise a pensare non so cosa. Sorridendo salì di sopra e mi portò Gentilezza per gentilezza. "Te lo regalo," mi disse. “
Leonid Dobyčin, La città di enne, traduzione e postfazione di Pia Pera, Feltrinelli (collana I Narratori), 1995¹; pp. 49-50.
[Edizione originale: Город Эн, Krasnaya Nov editore, Mosca, 1934]
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