I krumiri o crumiri sono i biscotti tipici di Casale Monferrato, nati nel 1878. È probabilmente in ricordo di Vittorio Emanuele II, morto quell'anno, che i krumiri presero la tipica forma rassomigliante ai suoi baffi. Sono stati inclusi tra i prodotti agroalimentari tradizionali (P.A.T.) piemontesi.
Creati dal pasticciere casalese Domenico Rossi nel 1878, nel 1890 il sindaco di Casale Monferrato riconobbe al Rossi la paternità dei Krumiri dopo vari premi e dal 1972 i biscotti sono protetti anche da un brevetto.
La storia narra che una sera, usciti dal Bottegone, lo storico locale dove trascorreva le serate con gli amici, il Sig. Rossi e i suoi compagni, non ancora soddisfatti, decisero di prolungare la serata. Domenico propose di rifugiarsi nel suo laboratorio di via Paleologi e per l’occasione, mentre gli amici proseguivano con i festeggiamenti, improvvisò una nuova ricetta. Evidentemente i compari apprezzarono perché da lì in avanti non si smise più di produrre e mangiare questi nuovi biscotti.
Una ricetta dei biscotti Krumiri tra le più attendibili e verosimili è la seguente:
450 gr farina 1 di grano tenero
250 gr di burro
200 gr zucchero fine
2 uova piccole
½ bacca di vaniglia
un pizzico di sale.
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the idiot on that post who doesn't know about cacio e pepe, white pizza, and countless other dishes...
but you know what's funny. they just sound mad europeans managed to also make iconic use of 'their' ingredients. well do better yourself then !
I KNOW like, my point was that what the world considers iconic “Italian” dishes are actually Italian-American or Italian-inspired American (heavy in tomato sauce), while to us Italians, as well as people who are familiar with real Italian cuisine, the dishes which we’d consider iconic are actually older than the Columbian exchange or only use “Old World” ingredients...
I mean, if I had to say what the most iconic (as in the ones that everyone knows and can find outside of their region) dishes which do not contain American ingredients are, I’d say:
Ferratelle, castagnole, focaccia, piadina, arancini/e, Sicilian cassata, Sicilian cannoli, crostoli/frappe/chiacchere/cenci/galani/lattughe*, Neapolitan pastiera, carbonara, gricia, cacio e e pepe, fegato alla veneziana, castagnaccio, panforte, seadas, cornetto, basil pesto, maritozzo, torrone, zeppole, Maraschino cherries, bruschetta, struffoli, granita, gelato, erbazzone, porchetta, cotognata, frutta di Martorana, nacatole, torta della nonna, taralli/tarallini/tarallucci, grissini, savoiardi/pistokkeddos, ciambelline al vino, farinata, fregula, risotto alla milanese, pizza bianca, tortellini in brodo, crostata, babà, baicoli, budino di riso, ciambellone, biscotti del Lagaccio, cantucci, cotoletta alla milanese, biancomangiare, panettone, gubana, canestrelli, brasato al Barolo, brigidini, pasta con le sarde, canederli, ravioli ricotta e spinaci, pere al vino, cannoncino, pane carasau and guttiau, casatiello, gnocchi alla bava, chnéffléné, coda d’aragosta, bomba/bombolone, crema fritta, tigella/crescentina, delizia al limone, frìtołe, gelo di melone, krumiri, mandorlato, malfatti, meringa, necci, saltimbocca alla romana, mostaccioli, pasta di mandorle, ribollita, panelle, pasta e ceci/fagioli/lenticchie/fave, pasticciotto, polenta, risotto alla marinara, torta pasqualina, frisella, focaccia di Recco, agnolotti, gnocco fritto, sbrisolona, zabajone, vitello tonnato, passatelli in brodo, mozzarella in carrozza, amaretti, plenty of pizze including the original Marinara which is way better than the one people call Marinara today...
*No campanilismi here 🇮🇹
While I’d say that the most iconic Italian dishes which do contain American ingredients are:
Gnocchi di patate, graffa, crocchè (potato); pizza Margherita, pizza alla marinara, pappa al pomodoro, lasagne alla bolognese, lasagne alla napoletana, parmigiana di melanzane, insalata caprese, sfincione, timballo, sun-dried tomatoes, caponata (tomato); tortelli di zucca, gnocchi di zucca (pumpkin); ‘nduja, pasta all’arrabbiata (hot chilies); tiramisù, gianduja, baci di dama, salame di cioccolato, cuneesi al rhum, zuppa inglese, setteveli, zuccotto, Modica chocolate (cocoa); corn polenta (maize); pandoro, panna cotta (vanilla); peperonata (bell peppers); zucchine alla scapece, pasta alla nerano (courgettes).
So yes, while the Columbian exchange did influence Italian cuisine, either by leading to the evolution of pre-existing dishes (EG.: pangiallo was invented over 2000 years ago and nowadays it’s not uncommon to see people add dark chocolate to the recipe; the original pizza alla marinara did not contain tomato sauce and was made with anchovies, capers, garlic, black Gaeta olives, oregano and olive oil - all of which are very Mediterranean ingredients) or to the creation of new ones, but claiming that New World ingredients-based dishes are all there is to Italian cuisine, or that its most iconic dishes are made with them is factually wrong and the reason why this stereotype exists in the first place is due to Italian-American culture/US stereotypes of Italy and Italians being passed off as authentic Italian and its spread outside of the US is a direct result of US cultural imperialism.
I also find it ironic how they all conveniently ignore that Asian, African and other European cuisines outside of Italy’s also use American ingredients... I have yet to see someone claim that shahi paneer is not Indian or that paprikás csirke is not Hungarian while I have seen plenty of Americans claim that pizza Margherita (which they believe is the only kind of pizza there is) is actually American just because tomatoes are not native to Italy.
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Shrinkflation è un termine che unisce il verbo inglese “to shrink” ( restringere ) e il sostantivo “inflation”( inflazione )
Confezioni diverse, nuove formule che rilanciano il prodotto e sconti vantaggiosi mascherano il fenomeno della restrizione del contenuto dei prodotti. Ma di cosa si tratta? La shrinkflation, in italiano sgrammatura, è una tecnica di marketing che le aziende utilizzano ormai da anni.
Il fenomeno, che dilaga tra gli scaffali dei supermercati, consiste nel ridurre la quantità di prodotto nelle confezioni mantenendo il prezzo invariato o addirittura, in alcuni casi aumentandolo.
Una tecnica per aumentare i prezzi in modo poco trasparente che va a scapito del consumatore poco attento, riducendo il suo potere d’acquisto. Soprattutto se certi prodotti non vengono acquistati molto spesso, è facile cadere nella “trappola” della shrinkflaction. Il trucco sta proprio nella variazione di peso netto e confezione talmente minima da essere impercettibile all’occhio del consumatore.
Shrinkflation, il fenomeno circola da anni: il caso Toblerone
Questa pratica commerciale – giudicata scorretta da molti economisti – circola ormai da anni tra gli scaffali dei supermercati. Il termine shrinkflation, che unisce il verbo inglese “to shrink” (restringere) e il sostantivo “inflation”(inflazione), è stato coniato nel 2009 dall’economista britannica Pippa Malmgren, ma è nel 2016 che il “rincaro occulto” ha fatto scuola, con il “caso Toblerone”. La multinazionale Mondelez, per tagliare i costi della famosa barretta, ridusse il numero dei triangoli di cioccolata (e quindi il peso), lasciando invariato prezzo e dimensione della confezione. In questo caso però, la variazione non passò inosservata, suscitando le lamentele dei consumatori.
Shrinkflation, ecco come riconoscerla
Oltre al Toblerone, ci sono molti casi eclatanti di sgrammatura segnalati dai consumatori all’associazione Altroconsumo. Il fenomeno infatti, è tornato a suscitare attenzione nel 2022, con l’aumento dell’inflazione e il conseguente caro prezzi, a seguito dello scoppio della guerra in Ucraina. Tra gli esempi troviamo la pasta Barilla. Le sue confezioni nel formato classico pesano 500gr al costo di 0,99 euro, mentre quelle della linea “trafilata al bronzo” sono disponibili solo nel formato da 400 gr al costo di 1,29 euro. Ancora, segnalati i biscotti Krumiri, con confezioni dal peso ridotto (da 300 a 290 gr) e il prezzo aumentato al +3,4% (fonte Altroconsumo). Gli aumenti mascherati non riguardano solo il cibo ma anche detersivi e altri prodotti.
Come ci si può districare quindi, tra le insidie di nuovi packaging, offerte apparentemente vantaggiose e riduzioni di peso netto?
Un buon accorgimento è quello di andare a fare la spesa dedicando il giusto tempo a questa attività. Fare la spesa di corsa infatti, aumenta il rischio di distrarsi e quindi di verificare bene cosa si sta comprando. Poi, controllare bene l’etichetta e il prezzo al kg del prodotto, non della confezione è un altro consiglio utile anti shrinkflaction. Infine, scegliere quando possibile i prodotti sfusi (frutta, verdura, pasta) rende impossibile l’applicazione della sgrammatura, oltre ad essere un’opzione amica dell’ambiente.
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KRUMIRI: How to Make These DELICIOUS ITALIAN COOKIES Krumiri are typical cookies from the culinary tradition of Piedmont, to be precise from the Casale Monferrato area in the province of Alessandria. These cookies were invented by pastry chef Domenico Rossi and date back to 1870. It seems that their shape derives from the characteristic mustache worn by the first King of Italy, Vittorio Emanuele II who died in those very years, while the origin of the name is still very uncertain. SERVINGS:12 INGREDIENTS: 3/4 cup of granulated sugar 1/2 cup of unsalted butter, it must be room temperature 2 egg yolks, room temperature 1 egg, room temperature 1 tsp vanilla extract 2+3/4 cup of all purpose flour, sifted cookie gun with the star shape cutter METHOD Place the butter and sugar in a large bow and stir with electric mixer until they are smooth. Add the egg, yolks, vanilla extract and mix until
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