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#giovanni bruni
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OMGGGGG, LOOK!!!!!!!!! 😲🤯😵💫
IT’S EVERY CHARACTER CHARLIE COX HAS EVER PLAYED!!!!!!! 😍😍😍 (Or pretty close to it.)
THIS IS THE CUTEST F*CKING THING I’VE EVER SEEN!!!!! 😭
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Art by @quokaqisola on Twitter (X)
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Just look at this baby, he is so precious. We must protect him at all costs!
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tsuntsunfangirl · 1 year
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there's a scene in Casanova 2005 when Giovanni (Charlie Cox) catches Casanova's cane and I swear--
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C H A R L I E
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infinitecharliecox · 2 years
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Charlie Cox characterized as an old man.
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Giovanni Bruni, Casanova 2005
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Biafebus, Tirante el Blanco (Maiden’s Conspiracy) 2005
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King Tristan Thorn, Stardust 2007
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diceriadelluntore · 5 months
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Le bionde trecce, gli occhi azzurri e poi...
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Ieri un blog che seguo, postando questa foto del giocatore del Napoli e della Nazionale Giovanni Di Lorenzo, ha scritto che è un Apollo.
L'aggettivo che si rifà all'estetica del Dio Greco vale in italiano giovane di grande bellezza, per lo più in frasi (talora ironiche) come essere un a.; parere, credersi un a. (e, più spesso con la maiuscola, essere, sembrare un Apollo), con riferimento alle raffigurazioni scultoree o pittoriche del dio (voce Apollo, Vocabolario Treccani).
Tolta la dimensione ironica, assente in quel post, mi è venuto in mente che rispetto ad Apollo, Di Lorenzo ha i capelli di un altro colore. Sembrerà un particolare strano, ma la Mitologia Antica ha nella dimensione tricologica un aspetto niente affatto secondario.
Partiamo da una tradizione comune: Apollo, che era molto più che il dio del sole, aveva i capelli neri, con riflessi viola (oggi diremmo corvini). Il mito della sua nascita è meraviglioso: figlio di Zeus e della titanide Leto (o Latona), fu concepito nell'ennesima avventura extraconiugale del Re degli Dei (il tono è volutamente divertito); Era, come sempre furiosa delle avventure amorose del marito, venuta a sapere che Leto fosse incinta di Zeus, proibì alla partoriente di dare alla luce suo figlio su qualsiasi terra, fosse essa un continente o un'isola. Disperata, Leto vagò fino a giungere sull'isola di Delo, appena sorta dalle acque e, stando al mito, ancora galleggiante sulle onde e non ancorata al suolo. Essendo, perciò, Delo non ancora una vera isola, Leto poté darvi alla luce Apollo e la sua gemella Artemide, precisamente ai piedi del Monte Cinto. Secondo i miti, Artemide fu la prima dei gemelli a nascere, e aiutò la madre nel parto di Apollo. Questi nacque in una notte di plenilunio, che fu da allora il giorno del mese a lui consacrato: nel momento in cui nacque il dio, cigni sacri vennero a volare sopra l'isola, facendone sette volte il giro, poiché era il settimo giorno del mese. E appena nato, la testa del neonato fu poggiata su un cespuglio di violette, che trasferirono ai capelli del Dio quella sfumatura violetta, che gli sarà cara.
Il colore scuro dei capelli di Apollo era una rarità letteraria, poichè, per esempio, Omero descrive tutti gli dei con caratteristiche opposte: ci sono studi che descrivono come il rapporto tra divinità\eroi biondi e bruni sia 10 a 1, Afrodite è bionda, come pure Demetra. Atena è, per eccellenza, “l’occhicerulea Atena”. Il termine adoperato è glaukopis, che certo è in relazione anche con la civetta, sacra alla dea (glaux = civetta: occhi scintillanti, occhi di civetta), simbolo di saggezza. Oltre a ciò, altri leggendari eroi erano biondi: Menelao, Peleo, Achille e suo figlio Neottolemo, Meleagro, Radamanto, Clizio, Camerte. Si dice che persino Alessandro Magno fosse biondo.
Sappiamo con certezza dagli studi genetici sui resti nelle tombe che gli antichi greci e romani fossero molto più comunemente "di tipo mediterraneo", cioè pelle scura, occhi scuri, capelli scuri. Questa affermazione non vuol dire che non esistessero persone con i capelli biondi o gli occhi chiari, vuole dire che questi ultimi erano una minoranza genetica, almeno fino alla Roma Imperiale. Eppure l'essere biondi, essendo in minoranza, era considerato molto più affascinante. Pratica comune, tra le donne ricche, ma era pratica conturbante nei lupanari delle prostituite, era quella di colorare i capelli di biondo usando delle costosissime tinture allo zafferano o polveri colorate: le cronache del tempo ci dicono che richiedesse un grande sforzo per l'applicazione e avesse un odore ripugnante. Tra l'altro, la stessa parola biondo ha etimologia oscura: origine certa della parola è comunque l'antico francese blond (e il provenzale blon) da cui lo spagnolo blondo (poi sostituito nell'uso comune da rubio, dal latino rubeus, "rosso") e l'italiano biondo; i greci antichi per esempio usavano gli aggettivi xanthòs e xoutòs “biondo”, pyrrhòs “fulvo” e chrysoeidés “aureo”, riferiti ai capelli di uomini o Dei, aggettivi che corrispondono perfettamente al latino flavus, fulvus e auricomus; per descrivere le chiome lunghe e bionde usavano termini specifici come chrysokàrenos “testa bionda”, o chrysokóme “chioma d’oro”. E quest'eco rimane nella cultura occidentale, per esempio, nella ritrattistica medioevale e primo rinascimentale, dove è davvero difficile, se non in autoritratti, trovare una figura femminile simbolica che non sia bionda o dai capelli chiari.
Su questo fatto sono nate molte teorie: alcune sfiorano il razzismo, altre furono lo spunto per una certa storiografia mitteleuropea che vedeva già all'epoca greca antica caratteristiche dello spirito razionale dell'Europa centrale, dove si presume siano partiti per quelle terre i biondi (in pratica, una versione filo nazista della dicotomia nietzschiana apolinneo\dionisiaco), esistono inoltre decine di libri sull'origine "Indoeuropea" dei greci rispetto a quella levantina (che sarebbero i fenici, e le popolazioni del mediterraneo orientale).
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Questa è L'Afrodite Cnidia: l'originale era opera di Prassitele, scolpita nel IV secolo a.C. Essendo perduta, rimangono alcune copie di età romana. È famosa non solo per la sua disarmante bellezza artistica, ma anche perché è il primo nudo femminile dell'arte greca e perché, secondo tutte le fonti, aveva i capelli biondi.
I poeti hanno amato e cantato per lo più donne pallide e dai capelli biondi; anzi fra tutti gli spietati imitatori del Petrarca, se non mai, certo difficilmente si ritrova chi abbia messo nello sbiadito lusso delle sestine, delle canzoni e dei sonetti a frasi bell'e fatte, una fanciulla che non avesse
… i capei d'oro alla Laura sparsi
Corrado Ricci (1858 – 1934), archeologo e storico dell'arte italiano
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ochoislas · 2 years
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DE LO ALTO
La alondra confundida con la aurora, remonta, y de la altura al caserío, que humo fino vahea, vierte el canto;
de lo alto, muy despacio, cómo se abren los surcos brunos mira su pupila lejana, y blancas yuntas espaciadas.
Tal gleba en la labrada fresca y negra reluce al sol, pulida como espejo: en su mente hace garbas el labriego, con el canto del cuco en las orejas.
*
DI LASSÙ
La lodola perduta nell’aurora si spazia, e di lassù canta alla villa, che un fil di fumo qua e là vapora;
di lassù largamente bruni farsi i solchi mira quella sua pupilla lontana, e i bianchi bovi a coppie sparsi.
Qualche zolla nel campo umido e nero luccica al sole, netta come specchio: fa il villano mannelle in suo pensiero, e il canto del cuculo ha nell’orecchio.
Giovanni Pascoli
di-versión©ochoislas
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mypickleoperapeanut · 14 days
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"L'ardita tesi, che tanto ardita poi non è"
Lorenzo Conti Lapi nel suo lavoro dal titolo "Lenee", Confessione di dama (Da una novella di Giovanni Boccacio) Per lo giusto disdegno, affianca una commedia ad una tragedia e con la grande maestria che contraddistingue il suo scrivere affianca i due aspetti della vita confermando quanto questi siano tra loro legati in una continua alternanza.
Lorenzo Conti Lapi si è laureato in lettere presso l’Università degli Studi di Firenze, è autore di poesia e studioso appassionato del Medioevo e dell’Umanesimo fiorentino.
Dopo una traduzione di Leonardo Bruni sulla lode della città di Firenze, con questo suo lavoro continua il dialogo tra la sua città di oggi e la sua città di ieri nel tentativo di scoprirne e raccontarne le migliori speranze future.
Firenze 16 aprile 2024
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lamilanomagazine · 2 months
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Milano è memoria. Domani la posa di tredici pietre di inciampo per ricordare anche gli operai e le operaie morti nei lager per essersi ribellati al fascismo e ai tedeschi nel 1944
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Milano è memoria. Domani la posa di tredici pietre di inciampo per ricordare anche gli operai e le operaie morti nei lager per essersi ribellati al fascismo e ai tedeschi nel 1944. Milano, domani, giovedì 7 marzo, in occasione del 70esimo anniversario degli scioperi che nel 1944 a Torino e Milano costarono la vita ad operai ed operaie, il Comune di Milano, nell'ambito del progetto Milano è Memoria, e il Comitato Pietre di Inciampo poseranno tredici nuove pietre. Insieme ai nomi di donne e uomini ebrei sarà ricordato anche chi manifestò contro il regime nazifascista che aveva convertito le fabbriche alla produzione di armi necessarie alla guerra impoverendo e affamando la popolazione già stremata da anni di conflitto. La cerimonia avrà inizio alle ore 8.30 in via in via Renato Fucini 5, con la posa della pietra in memoria di Margarethe Weissenstein De Francesco e proseguirà per tutta la mattinata. Vi parteciperanno i membri del Comitato, i familiari e la Presidente del Consiglio Comunale, Elena Buscemi. L'evento di domani rientra e chiude il palinsesto di iniziative dedicate al Giorno della Memoria iniziato lo scorso 25 gennaio con la posa delle prime dodici pietre del 2024. Con quelle di domani si arriverà a 26 in 23 luoghi della città. Dalla prima pietra di inciampo, posta nel 2017 in memoria di Alberto Segre, padre della senatrice a vita, in corso Magenta 55, sono 197 le persone ricordate in città, in 158 vie diverse (23 nuove quest'anno). Un mosaico della memoria che ogni anno aggiunge nuove presenze dove queste persone vissero fino al momento dell'arresto, della deportazione e della morte. Ecco chi sarà ricordato, dove e a che ora: 1. Weissenstein De Francesco Margarethe - via Renato Fucini, 5 alle ore 8.30; 2. Morandi Anacleto - via Eugenio Carpi, 3 alle ore 8.55; 3. Foà Bianca - via Pompeo Cambiasi, 3 alle ore 9.15; 4. Cajelli Giuseppe - via Bernardino de' Conti, 6 alle ore 9.50; 5. Giuliani Mario - via Giovanni Terruggia, 6 alle ore 10.15; 6. Valagussa Angelo - viale Affori, 20 alle ore 10.40; 7. Bosè Egidio - via Cesare Brivio, 7 alle ore 11.05; 8. Agresti Elio - via Amilcare Bonomi (angolo Davanzati), 2 alle ore 11.25; 9. Arabo Eugenio - via privata Leonardo Bruni, 13 alle ore 11.45; 10. Merlini Giuseppe - via Don Giovanni Verità, 7 alle ore 12.05; 11-12. Dana Sara e Behar Lea - via Giovanni Battista Casella, 41 alle ore 12.30; 13. Thomas Carlotta - via Emanuele Odazio, 6 alle ore 13.20.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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ulkaralakbarova · 2 months
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Human Capital
The destinies of two families are irrevocably tied together after a cyclist is hit off the road by a jeep in the night before Christmas Eve.  Credits: TheMovieDb. Film Cast: Carla Bernaschi: Valeria Bruni Tedeschi Dino Ossola: Fabrizio Bentivoglio Giovanni Bernaschi: Fabrizio Gifuni Roberta: Valeria Golino Donato, il professor Russomanno: Luigi Lo Cascio Serena Ossola: Matilde Gioli Massimiliano…
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Charlie Cox as Giovanni Bruni in Casanova (2006) 💖
“Here’s Charlie Cox again - he’s just a fantastic actor. I predict a good career for him, and his wonderful innocence.”
~Lasse Hallström, director of Casanova
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Giovanni Bruni x reader stories
I wanna see more Giovanni Bruni x reader stories as I have only seen one and I wanna read more of them! Please can we see more!
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"Colombina e Pernicone" chiude il Pan opera festival al teatro Caporali Si avvia alla conclusione la nona edizione del Pan opera festival con la messa in scena a Panicale della sua ultima produzione teatrale, "Colombina e ...
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noisynutcrusade · 1 year
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Pope Francis set to leave hospital after three-day stay for bronchitis
ROME — Pope Francis enjoyed a pizza “party” with staff on his second night at Rome’s Gemelli hospital and was expected to be released from the hospital April 1, the Vatican press office said. Matteo Bruni, head of the press office, later confirmed the 86-year-old pope’s “presence” at the Palm Sunday Mass in St. Peter’s Square April 2. Cardinal Giovanni Battista Re, dean of the College of…
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musicletter · 1 year
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Raiz canta Sergio Bruni
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Esce venerdì 24 febbraio 2023 il nuovo album di Raiz dal titolo Sì ll’ammore è ‘occuntrario d’’a morte, una personale raccolta di alcuni dei brani più significativi di Sergio Bruni. Un lavoro appassionato, tra narrazione e suono, che ripropone dieci brani di Bruni eseguiti insieme ai membri dei Radicanto, ovvero Giuseppe De Trizio e Adolfo La Volpe ai liuti, Francesco De Palma alle percussioni, Giovanni Chiapparino alla fisarmonica e Giorgio Vendola al contrabbasso. Ho sempre cantato Sergio Bruni, o meglio lui ha sempre cantato dentro di me. La sua musica ha attraversato la mia infanzia, accompagnando gioie e dolori della mia famiglia; le sue canzoni appartengono alla collettività dei napoletani. Il mio tributo dunque va oltre quello dovuto all’immenso artista: questo album è un omaggio al mondo che mi ha generato e donato tutti i mezzi espressivi. Ho registrato questi brani con un rispetto quasi religioso, un ringraziamento alla mia città attraverso l’opera di uno dei suoi artisti più rappresentativi. È stato un viaggio non sempre facile, poiché le emozioni che queste composizioni evocano sono forti: il solo indugiare su alcune note mi ha riportato al tempo della mia fanciullezza e possibilmente ancora più indietro, fino a toccare il cuore delle generazioni che mi hanno preceduto. Oggi mi sento più completo e in pace, come chi compie un dovere a lungo disatteso. Grazie dunque a Sergio Bruni e grazie a Napoli: madre, amante, dea. Questo album è dedicato alla memoria di mia madre Anna Esposito, senza la quale non avrei saputo cantare neanche una parola, e alla vita di mia figlia Lea, alla quale spero di saper trasmettere l’amore per questa musica.Raiz Dopo oltre 30 anni di carriera come voce degli Almamegretta, quattro lavori da solista, la vittoria della Targa Tenco nel 2014 nella categoria “Miglior interprete” per l’album Dago Red realizzato insieme a Fausto Mesolella e l’EP Napoli C.le / Dusserdorf (2021) in collaborazione con il rapper Lucariello da cui è stato estratto Aria, brano che ha aperto la stagione finale della serie televisiva Gomorra, Raiz pubblica Sì ll’ammore è ‘occuntrario d’’a morte, omaggio intimo e rispettoso a Sergio Bruni (1921-2003), uno dei cantanti partenopei più popolari del secolo scorso e che più lo ha influenzato nel corso della sua carriera. (La redazione) Read the full article
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ochoislas · 2 years
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RASTROJO
Campo, ¿y aquel marullo rumoroso con los escalofríos del lebeche? Te quedan pocas flores de consuelda, solitarios acianos y amapolas.
Y en el silencio azul de la mañana fisgan en vano el sólito susurro;
mientras, allá en la era, los labriegos trillan en el silencio matutino.
Campo, ¿y el mar que de la luna llena con sutiles aristas se velaba? En horros surcos chirla chirla el grillo, pasan luciérnagas por surcos prietos.
Y a la tarde, con pulso de relámpagos, buscan el grano por los campos yermos;
mientras sin pausa, allá por la ribera, rumba el molino con la fresca tarde.
*
STOPPIA
Dov’è, campo, il brusìo della maretta quando rabbrividivi ai libeccioli? Ti resta qualche fior d’erba cornetta, i fioralisi, i rosolacci soli.
E nel silenzio del mattino azzurro cercano in vano il solito sussurro;
mentre nell’aia, là, del contadino trébbiano nel silenzio del mattino.
Dov’è, campo, il tuo mare ampio e tranquillo, col tenue vel di reste, ai pleniluni? Pei nudi solchi trilla trilla il grillo, lucciole vanno per i solchi bruni.
E nella sera, con ansar di lampo, cercano il grano nel deserto campo;
mentre tuttora, là, dalla riviera romba il mulino nella dolce sera.
Giovanni Pascoli
di-versión©ochoislas
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dollwritesarchive · 3 years
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special birthday delivery to @glowunderthemoon because i love you so much 💕 thank you for always being there when i need you most and for simping for charlie with me at like 5 am every morning. it means the world to me to have made a friend as special and lovely as you! never stop shining ✨
𝓉𝒽𝑒 𝓈𝓉𝒶𝓇𝓈 𝓉𝑒𝓁𝓁 𝓂𝑒 𝒾𝓉’𝓈 𝑒𝒻𝒻𝑜𝓇𝓉𝓁𝑒𝓈𝓈 | ᧁ.᥇.
fandom charlie cox / casanova
featuring giovanni bruni x reader (f)
rating sfwish / minors still don’t interact :)
content warning mentions of smut, aftercare, giovanni’s first time, suggested nudity
summary instead of going to carnivale, you and Giovanni shared something much more special
word count 890 / drabble
attention not proofread. drop a reblog with your likes and replies ❤️
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the night sky was alive.
bursts of reds and blues explode against the coruscating stars and dissipate into pinks and greens, dissolving into a cloudless expansion.
“They’re beautiful.” you note as you stare into the atmosphere, more to yourself than to him, though he lay at the open window with you. his hand travels along the side of your bare leg, leaving goosebumps on sweat-slicked flesh, and you can feel his hazel gaze on you and only you. svelte digits of yours comb through an endless ocean of disheveled hazelnut tresses whilst Giovanni nuzzles his face in the crook of your neck, leaving breathless kisses peppered about your skin. “Don’t you think so, Giovanni?”
“What’s that?” he hums, distracted. his palm coasts over your thigh and he nips at your pulse point, reveling in the way you stifle a moan behind your sealed couplet, eyelids fluttering. one time. one time beneath him and he already knows your weaknesses.
“The fireworks,” you insist, shifting to rest your elbow against the floor so that you may face him proper. he pauses his loving assault to allow you to get comfortable, now partially beneath him, and you take the opportunity to nestle into the expanse or his bare chest. peering up at him, you admire the way his tendrils drape in umber curtains about his shoulders, and how his honeyed gems sparkle as you lose yourself in them. his tiers are swollen and red from how fervently he’d kissed you, and his cheeks are glowing and pink. he seemed more like a painting, brought to life for you to appraise, beneath the dancing candlelight. both of your hands flee to frame his cheeks, smiling as you ask again. “Aren’t the fireworks beautiful?”
he seems to blush at your touch alone; so much so that you can feel the heat of it against your palms. “I wouldn’t know,” he admits, partially sheepish as he hunches forward to meet your lips with his. you allow yours to ghost over his before you pull back just an inch or two, causing his to follow, hopelessly determined to kiss you, “I’ve not been looking at a thing but you tonight.”
“Oh?” you inquire, attempting to combat a simper from playing on your lips whilst you evade his. it takes every bit of restraint you have in order to keep yourself from closing the space betwixt his pair and your own, tasting his kiss for what had to be the hundredth time tonight.
he nods, warm breath heavy on your cheeks as his mouth follows yours, his top tier grazing your bottom before you fall back on to your back. he giggled, planting one hand beside your face on the floor and finds an opportunistic position, hovering above you, “Yes, because you’re all that matters. You’re all that I care to see.”
chewing on the inside of your cheek, the specter of hesitancy creeps into your belly, making a nest by tying nervous knots, but you attempt to seem flippant, pecking his lips finally, your hands coasting down to hold his broad shoulders, “I wonder if you’ll say such things to your next lover.” you whisper against his mouth.
“I won’t have another.”
bemused, you recoil, pressing your palms into his shoulders to urge him back, if only a few inches, to search his expression. he was obviously genuine, his eyes only staring back at you, but you were still unsure. this had only been his first time, and while you knew that might have his emotions a tad scattered, you didn’t want him to make any rash confessions and risk ruining the beauty of the night. you murmur incredulous, “Giovanni, I’m not a little girl. You don’t have to tell me this just to make me feel special, I would’ve chosen to make love to you tonight even if I knew you would go on to bed a thousand wome—“
“I mean it.” he insists, the glare of the explosions and stars in the dark oceans that pour sincerity over you, “I don’t want to share my bed with another woman, or share my heart, for that matter. I’d like you to have the empty place in both.”
you believed him.
you could see it painted on his hopeful expression, he meant every word of the declaration. and your heart soars, beating so fast your chest could hardly contain it. “Then make me yours.” you hum, allowing your hands to slide down to rest against his heaving pectorals. you could feel the rapid rhythm of his heart, too, and it brought a giggle bubbling to your lips.
for a moment, he’s perplexed, face contorting into puzzlement. “How—“
“Giovanni,” you exclaim, fond, as you run your hands up to grasp either side of his nape and urge him downwards, “you know how.” to punctuate, your tiers collide with his in a heated, breathless exchange, desperate that he get the hint.
luckily, he does, and his lips stretch taut into a boyish grin against yours, hitching your thigh up on to his hip. “I know how,” he repeats against your lips, and you swallow the shallow, anxious breath he breathes on to them in a purr of anticipation. “I love you.” your name is a moan muffled by your own mouth as it smothers him in loving kisses. you can hardly find the words to reciprocate, more determined to demonstrate your love for him.
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