Tumgik
#frase dolce
nottemagicasblog · 2 years
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è quella presenza solitaria,
quella persona nell'ombra,
quel segreto detto all'orecchio,
quel bacio nell'angolo della bocca,
quella risata soffocata,
quell'odore di caffè di prima mattina,
quella pioggia estiva.
Sa di mare, di fiori sopravvissuti alla pioggia, di terreno bagnato, di bosco umido, di vaniglia.
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mareediabbraccii · 2 years
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Ora se passi manco ci guardiamo
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mio riflesso.
Ilaria Sansò
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antanasias · 1 year
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L'amore non ha limiti, vive di eternità
Dolce & Gabbana
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tqngled · 5 months
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Domande.
Come ti chiami
Percentuale batteria del telefono?
Ti piace leggere?
Ti piace scrivere?
Cosa che tutti amano fare ma a te non piace?
Cosa tutti odiano fare ma tu ami?
Hai amicizie a distanza?
Hai tanti amici?
Hai mai letto libri in inglese?
Guardi mai film in inglese?
Pratichi qualche sport?
Se no, che sport ti piacerebbe?
A casa hai il calendario dell'avvento?
Ami fare le foto?
Ami farti le foto?
Hai tanti amici, o sei più una persona solitaria?
Ti piace cucinare?
Sei ordinat* o meno?
Che cellulare hai?
Hai mai scritto una lettera?
Pregi e difetti del posto in cui vivi?
Vivi lì da tutta la vita?
Che lavoro fai?
Ti piace il tuo lavoro?
Se non ti piace, quale vorresti fare?
Frequenti l'università?
Se studi all'università cosa studi?
Hai conoscenti all'estero?
Hai mai pensato di lasciare il tuo paese/città?
Cosa ne pensi della frase "gli amici sono una seconda famiglia?"
Che rapporto hai con la tua famiglia?
Guardi mai film in streaming?
Ti reputi una persona tecnologica?
Preferisci thè o caffè
Preferisci dolce o salato?
Preferisci fare allenamenti a casa o in palestra?
Stagione preferita?
Cosa diresti a te stess* di 10 anni fa?
Vai spesso in discoteca?
Ti hanno mai ricoverato in ospedale?
Descrivi il tuo stile d'abbigliamento abituale.
Colore preferito?
Di che colore è la tua camera da letto?
Descrivi la tua camera da letto
Parli ancora con le stesse persone che hai conosciuto 5 anni fa?
Perché hai deciso di aprire un blog di Tumblr?
Da quanto tempo hai Tumblr?
Come sei venut* a conoscenza di questo social?
Ti reputi una persona molto social?
Sei fidanzat*
Se non sei fidanzat* quali caratteristiche la tua persona del cuore dovrebbe assolutamente avere?
Film Disney preferito?
Preferisci comprare online o in negozio?
Quale regalo di Natale vorresti ricevere?
Sei molto unit* alla tua famiglia?
Vivi nella regione in cui sei nat*
Cosa ami di più delle festività natalizie?
Cosa odi di più delle festività natalizie?
Cibo che tutti amano, ma tu odi?
Cibo che tutti odiano ma tu ami?
Vorresti dei figli?
Se si, che nomi daresti a loro?
Hai animali?
Se si, come si chiamano?
Se non possiedi animali, li vorresti?
Numero fortunato?
Hai qualche brutto vizio?
Cosa ami di te stess*
Cosa odi di te stess*
Programma preferito?
Serie TV preferita?
Hai un paese/nazione nel cuore?
Intraprenderesti mai un viaggio da sol*?
Un gioco che hai sempre voluto da piccol* e che poi è finalmente arrivato?
C'è una lingua straniera che vorresti assolutamente imparare?
Ascolti molto i consigli degli altri?
Ti piacciono i giochi da tavolo?
Come trascorri la giornata di natale?
Vivi da sol*
Sito che visiti più spesso durante la giornata.
Che effetto ha su di te il giudizio altrui?
Hai degli hobby?
Esci tutti i sabati sera?
Ultimo posto in cui sei andat* in vacanza?
Ultima volta che sei andat* al cinema? Che film hai visto?
Pesce o carne?
Segui una dieta particolare?
Senti di avere difetti particolari?
Fai amicizia subito con le persone?
Ti piacciono le leggende?
Paese che hai sempre voluto vedere?
Hai i buchi alle orecchie?
Hai tatuaggi?
Se si, hai in programma di farne altri?
Canzone preferita?
Consiglia 4 canzoni
Consiglia 4 film
Consiglia 4 serie TV
Dove pensi incontrerai l'amore della tua vita?
Sei sposat*
Sei mai stat* in campeggio?
Film che tutti amano ma tu non capisci perché?
Film che tutti odiano e ma tu non capisci perché?
Hai mai fatto un falò?
Festeggerai Capodanno?
Hai dei buoni propositi per il nuovo anno?
Hai mai inviato un SMS alla persona sbagliata?
Sei brav* a dare consigli?
Sai dipingere?
Qualcosa che hai sempre voluto fare, ma che non hai mai fatto per paura?
La tua più grande paura?
La tua più grande passione?
Porti gli occhiali o le lenti a contatto?
Porti l'apparecchio ai denti?
Descrivi la tua casa dei sogni
Hai mai pensato di aprire un canale YouTube?
Oggetto che ti ricorda la tua infanzia?
Cibo che ti ricorda la tua infanzia?
Ultimo messaggio inviato?
Ultimo messaggio ricevuto?
Cosa stai facendo adesso?
Cosa stai aspettando adesso?
Ti piace il sushi?
Un piatto tipico della tua regione?
Che ore sono adesso?
Vivi in una regione dove c'è il mare?
La tua colazione tipo?
Ti piace stare in pigiama a casa?
Usi pantofole o calzini a casa?
Hai un animo infantile?
Ti senti soddisfatt* di ciò che hai ottenuto dalla vita fino a ora?
Che cosa cambieresti della tua vita ora?
Che cosa diresti al te adolescente?
@tqngled (Mar 12.12.23 h 01:00)
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haiku--di--aliantis · 17 days
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"Le illusioni non sono altro che i nostri sogni di ieri." (Frase abilmente scippata a @catsloverword)
Un sogno per essere realizzato richiede impegno, dedizione e progettualità. Quando ti rendi conto che però la cosa che sognavi non succederà mai, il sogno si trasforma in illusione. L'illusione a sua volta è un letto di foglie comodo, su cui si crogiola il gattino del nostro intimo più innocente. Con un pizzico di amarezza dolce sulle vibrisse. Però a volte arriva un vento imprevisto e fortissimo, che stravolge tutto. Ti porta in alto e ti offre addirittura più di quello che sognavi. L'amore è tutto questo. E questi sono gli aspetti più sorprendenti delle questioni di cuore. Chi si illude, qualche volta poi sorride.
Aliantis
Le traiettorie delle mongolfiere (Gianmaria Testa)
youtube
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singinthegardns · 2 months
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"Però, sai? Forse ti sto dimenticando. Non piango più dopo averti parlato, né dopo averti visto parlare con un'altra, e nemmeno dopo che i nostri occhi si sono incontrati. Certo, il tuo nome mi smuove ancora qualcosa dentro, certo, quando penso a cosa eravamo, e non siamo più, ho ancora il vuoto allo stomaco, certo, quando passo davanti la tua classe spero ancora di vederti sulla soglia, certo, fa male vederti trattare le altre come trattavi me, certo, a volte mi tornano alla mente tutti quei ricordi, certo, ogni tanto li rileggo i tuoi messaggi, e continuo a sorridere, certo, lo controllo ancora il tuo ultimo accesso, certo, quando qualcuno dice una frase che avevi detto tu, mi viene un po' di malinconia, certo, non riesco ancora a guardare nessun ragazzo senza pensarti, certo, continuo a sognarti ogni notte, certo, qualche volta mi capita di sentire ancora la tua notifica, e ci rimango un po' male quando apro il telefono e non c'è un tuo messaggio, e mi sento stupida ad averci sperato, certo, continuo a scambiare qualche passante per te, certo, se mi dicono "amore" continuo a pensare ai tuoi occhi, certo, ogni tanto ho quei momenti in cui mi butto sul letto, ti penso, e mi prende la nostalgia, certo, cammino ancora per i corridoi di scuola con quella strana ansia d'incontrarti, certo, nessun ragazzo regge mai il confronto che faccio con te, certo, ti penso ancora appena mi sveglio, prima di dormire, e anche per tutto il resto della giornata, certo, ho ancora una nostra foto come sfondo, certo, ho ancora la tua chat fissata in alto, certo, mi manchi ancora un po', forse, un po' di più di un po', certo, ogni tanto mi viene da piangere, ma ho imparato a ricacciare le lacrime indietro. Però, sai? Forse non ti sto dimenticando, per niente, però ci provo, me lo impongo, me lo sono imposta più volte, "basta lui mi ha dimenticata, devo farlo anch'io", poi però torni tu, torna il tuo ricordo, torna quell'assurda speranza nel tuo ritorno, e non ci riesco, o forse non voglio, non voglio dimenticare cosa sei stato, né cosa saresti potuto essere,no, non voglio proprio dimenticarti, anche se fa male, fa malissimo, ma il problema è che dimenticarti, mi fa più male di continuare ad amarti. Quindi aspetterò, e forse ti dimenticherò, un giorno, forse mai,ma infondo mi va bene così, forse è così che deve andare, no? Tu che sorridi a un'altra, e io che cerco di trattenere le lacrime. E forse un giorno ti dimenticherò, dimenticherò la ragione dei miei sorrisi, dei miei pianti, delle mie ansie, delle mie paure, e di tutte quelle cose, che solo tu sei in grado di provocare, e mi chiederò che ci vedevo di speciale in te. Poi forse, sarà un giorno di sole, o magari di pioggia, forse di nebbia, grandine, forse sarà autunno, o forse primavera, forse sarà al mare, magari in montagna, o, perché no? In città, sotto la luce del sole, o sotto uno spicchio di luna, forse mentre sarò presa dai miei pensieri, forse dopo una lunga giornata, forse di prima mattina, forse quando sarò in vacanza, ma insomma, poco importa, del perché, del quando, e del dove, ma succederà, che la vita, dolce amara per com'è, mi ricorderà di te, dei tuoi occhi, dei tuoi lineamenti, mi ricorderà di chi sei, probabilmente non ricorderò più il tuo nome, non è quello l'importante, o forse sì, anzi, sicuramente lo ricorderò, e mi ricorderò di te, dei sorrisi, e dei pianti, delle insicurezze e le paure, dei "vaffanculo", dei baci, dei "ti odio", della voglia che avevo di dirti "ti amo", degli abbracci, di quel posto in cui mi hai portata quella sera, delle cazzate, delle giornate no, della tua presenza a migliorarle, dei sabati sera trascorsi insieme, e di quelli passati a sentire la tua mancanza, dei messaggi, delle chiamate, dei "va via", che tradivano voglia soltanto di abbracciarti, mi ricorderò di tutto ciò che abbiamo passato, e che ho passato, dell'inizio e della fine, e mi ricorderò che ci vedevo in te, e mi riinnamorerò di te, anche se tu non mi vorrai, per poi scoprire, di non aver mai smesso di amarti."
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canesenzafissadimora · 3 months
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Facevano l'amore per un'ora, forse più, poi lui si staccava lentamente e guardandola accendeva una sigaretta per entrambi. A volte si accontentava di sdraiarsi al suo fianco, senza smettere mai di accarezzarla. Poi tornava ad affondare dentro di lei, sussurrandole parole dolci all'orecchio mentre la prendeva, baciandola tra una frase e l'altra, tra una parola e l'altra, le braccia intorno alla sua vita, attirandola a sé e sprofondando in lei.
E allora lei cominciava a ripiegarsi su se stessa, a respirare più in fretta, e si lasciava trasportare là dove lui abitava, e abitava in luoghi strani, tormentati, molto addietro nelle ramificazioni della logica di Darwin.
Con il viso sepolto contro la spalla di lui, le loro epidermidi a contatto, percepiva il profumo di fuochi di legna e di fiumi, sentiva i treni che lasciavano sferragliando stazioni invernali di molte notti addietro, vedeva viaggiatori ammantati di nero che avanzavano lungo fiumi gelati e pascoli estivi, diretti alla fine di tutte le cose. Il leopardo infuriava sopra di lei, ancora e ancora, come il vento incessante sulla prateria, e lei fremeva, travolta dal suo slancio, cavalcava quel vento come una vergine del tempio che avanza verso le fiamme miti e compiacenti che delimitano la dolce curva dell'oblio.
E bisbigliava piano, senza fiato: "Oh, Robert... Robert... mi sto perdendo".
Lei, che da anni non aveva più un orgasmo, ne ebbe una lunga serie con quella strana creatura che era per metà uomo e per metà qualcosa di completamente diverso. Si stupì di lui e della sua resistenza, ed egli le disse che poteva spingersi in quei luoghi lontani con il corpo come con la mente, e che gli orgasmi della mente avevano una loro qualità distintiva.
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Dal romanzo "I ponti di Madison County"
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questaelamiavita · 5 months
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Che meraviglia di frase da sentirsi dire ….GUARDAMI MENTRE TI PARLO ! pensieri .....emozioni...........i migliori afrodisiaci sono le parole....... Il punto G è nelle orecchie. Colui che cerca al di sotto sta solo sprecando il suo tempo...... Dolce e buona notte😊
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accidentiaituoiocchi · 4 months
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Ci si abitua a tutto, anche alle assenze.
È una frase fatta ma anche, tristemente, vera.
Di assenze nella mia vita ce ne sono tante: non mi è rimasto più nessuno a eccezione di mia madre e mia sorella. Niente più nonni, zii, papà. Quest'ultima ovviamente è quella che fa più male. Sono passati quasi 15 anni, si sono create nuove abitudini e nuove tradizioni. Ci si abitua a festeggiare anche con le assenze.
Eppure io ci penso ogni giorno, a ogni evento importante mi manca, a ogni viaggio in cui vedo cose che so che potrebbero piacergli, a ogni compleanno, Natale, Pasqua.
Ormai va tutto bene, so stare senza di lui, non sono nemmeno più arrabbiata... però il vuoto c'è, anche se ci convivi, anche se si va avanti e tutto si ri-adatta. Resta quel sapore dolce amaro di sapere che c'è stato e mi ha amata tanto, ma che non c'è più se non nei ricordi.
E torna quel nodo in gola.
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unbiviosicuro · 3 months
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uno/il criterio valutativo di un libro è: quante volte ripensi a una frase, a un concetto, una pagina nell'arco di una giornata? risposta per Little Weirds di Jenny Slate: continuamente. oggi mi sono svegliata alle 4.30, senza un motivo apparente. nella mia testa sono accadute un miliardo di cose nelle due ore e mezza di veglia prima di abbandonare il proposito di riposare ancora ed alzarmi; in questo miliardo ho finito Little Weirds. verso la fine c'è la descrizione di questa stranezza che forse è la mia preferita di tutte, e cioè che alla fine quando capisci che puoi anche smetterla di cercare dentro la tristezza e accogliere il giallo, allora ti abbandoni al giallo tanto che è troppo e troppo sconfinato. e cosa fai? you share it. condividere il giallo è come preparare una torta (gialla) al limone e portarla nel suo ufficio e mangiarla insieme e sentire la stessa sensazione di pienezza contemporaneamente, dolce come lo è una torta e finire in breve con quelle esatte parole: senti la mia pienezza? ma anche quanta dolcezza stavo conservando per te, dentro di me, in così tanti colori e forme. che è forse esattamente come mi sento, come una che ha cercato la tristezza sempre ma a tratti accoglie il giallo e ne fa una torta da condividere perché non riesce a tenere il giallo dentro di sé. (ha senso? per me completamente. ci ho pensato per tutto il giorno)
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antanasias · 1 year
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L'amore è libertà
Dolce & Gabbana
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haiku--di--aliantis · 1 month
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"I bei libri suscitano in te delle domande. I cattivi lettori si aspettano risposte alle loro domande."
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Per te sono sempre stato un libro aperto. In questo di sicuro ho sbagliato. Devi sempre conservare molto mistero, su te stesso e non bisognerebbe mai svendersi, aprirsi completamente, con una donna. Ti ho consentito in buona fede di capire quanto ti amassi e tu ti sei sdraiata su di me. Ho perso attrazione, ai tuoi occhi. Che scemo totale! Ma comunque ho adorato ogni centimetro quadro della tua pelle a contatto con la mia. E ogni piccola, dolce parola, o frase al cianuro che sussurravi al mio orecchio.
"Tu hai solo bisogno di me."
È vero; e non è cambiato nulla. Solo che tu con me non ci sei più. Tutto qui. Si, si: ci sto attento ai "tutto qui, quo qua", ma ogni tanto uno mi sfugge...
Aliantis
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thetillermansays · 3 months
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"Riesci a vedere?"
Fai no con la testa. Stringo ancora la benda sui tuoi occhi, allacciandola stretta sulla nuca. Ti ho fatto raccogliere i capelli in modo da non farla cadere, lasciando esposto il tuo collo. Senti le mani prenderti per le spalle e il mio respiro sul collo nudo, avvicinarsi pian piano fino a sussurrarti all'orecchio.
"Ora ho bisogno tu faccia la brava e parli, invece di muovere la testa. Cosa vuoi che ti faccia davvero?"
Resti qualche secondo in silenzio per raccogliere le parole.
"Voglio che tu mi faccia male, voglio sentire dolore. Ovunque, puoi farmi tutto quello che vuoi"
L'ultima frase ti si spegne in gola. Sai che ci sono postille, limiti sottintesi che giá conosco e che non supereró, ma senti un piacere viscerale nel darmi completa libertá nel punirti.
Ci sono giorni in cui senti il corpo elettrizzato, con il bisogno di uno scontro in cui sfogarti e poter perdere. Ti basta dire una parola di troppo ed essere punita per quella lingua lunga con un gesto che ti faccia sentire rimessa al tuo posto, sentirti controllata e vedere quel fuoco che hai dentro divampare in un secondo, il tempo di uno schiaffo in faccia.
Poi ci sono giorni come questo, in cui la fatica si é accumulata tanto dentro di te da desiderare di piú: senti un cieco bisogno di ubbidire, subire, nascondere alla tua mente il bisogno di controllare tutto e sentire il corpo martoriato fino a cedere completamente.
Ti giro intorno accarezzando il collo e sbottonando la camicetta che porti. Ti ho detto di indossare cose facili da sbottonare e resti in piedi, con le braccia lungo i fianchi, mentre senti i pantaloncini cadere alle caviglie. Ti prendo una mano e la segui, facendo un passo in avanti.
Senti il gancetto del reggiseno slacciarsi e scivolarti addosso e le mutandine essere tirate dolcemente fino a cadere nuovamente ai piedi.
Di nuovo ti prendo per mano, di nuovo un passo avanti. Stavolta completamente nuda.
Non ti ho ancora sfiorata e questo ti mette agitazione. Sai di essere guardata in ogni dettaglio, il tuo seno, le labbra, percespisci come ti ruoti attorno per guardare il tuo culo e la figa che sbuca appena da dietro le cosce. Sento giá il tuo odore.
Mi alzo, accarezzandoti la schiena e risalendo ti afferro le braccia. Sono stranamente dolce, il che ti fa capire che le punizioni saranno molto dolorose.
Ti porto le mani dietro la nuca e con un colpetto al fianco capisci di dover allargare le gambe.
Esegui, esponendoti completamente.
"Ora non fiatare"
Ti afferro i capezzoli e li stringo, tortulandoli. Un gemito ti blocca il respiro, riuscendo ad uscire come un pesante sospiro solo quando, per stringere ancora, allento la presa. Senti una scarica elettica partire dal seno e scaricarsi sulla schiena. Ti tappi la bocca, stringendo forte le labbra per non parlare. Resti immobile salendo in punta di piedi mentre ti sollevo le tettine, tirandole tanto da perdere la presa.
"Ora respira, voglio sentirti contare"
Ti prendo a schiaffi il seno, senza aspettare una risposta.
"Uno"
"Due"
"Cinque"
"Dieci"
Non vedi quando arriva, non tengo un tempo. Senti solo un piccolo movimento d'aria e tendi il corpo quanto puoi, prima che arrivi.
"Dodici"
"Quindici"
I muscoli si tendono come sollevassi centinaia di chili, hai dimenticato tutto il resto. Di essere nuda, di essere bendata, di avermi chiesto di farti tutto il male che voglio.
"Venti" dici con voce roca. Ti schiarisci la gola. Mi fermo a guardarti e per la prima volta, riprendendo fiato, ti accorgi di quanto sei eccitata.
Senti il seno caldo, pulsante. Senti l'odore della tua eccitazione e lo sento anche io.
"Non ti vergogni di essere cosi bagnata?"
Fai si col capo.
Ti colpisco sul ventre, forte.
"Rispondimi"
"Si signore"
"Di cosa ti vergogni?"
Rifletti. "Di essere cosi eccitata dall'essere picchiata"
Appoggio la mano sul ventre, dove ti ho appena colpita. Hai un leggero sussulto temendo un altro colpo, ma ti accarezzo scendendo fino alle tue labbra.
"Allora riprendi a contare"
Stavolta i colpi sono direttamente sulla figa. Il primo é inaspettato, piú sorpresa che dolore, ma ti ordino subito di esporti. Apri i fianchi, allargando le gambe e mostrandomi la tua figa: bagnata, dalle labbra lucide che vibrano per lo spavento del colpo.
"Ventuno"
Senti la mia mano afferrarti la base del collo, sotto la nuca, per tenerti ferma mentre ti colpisco.
"Ventidue, ventitré, ventiquattro"
Ti si piegano le ginocchia, cercando istintivamente di proteggerti.
"Apri"
Torni in posizione, lasciandoti colpire.
"Venticinque"
Ancora
"Ventisei"
Non hai la resistenza che ricordavi. Il dolore è forte, espanso, ti fa bruciare la pelle e lo dici a voce alta. Mi fermo.
"Visto che non sai più comportarti, oggi non avrai alcun orgasmo. Non ti penetrerò affatto, non giocherò col tuo clitoride nè avrai alcun piacere"
Quasi ti tremano le gambe. Una punizione continua senza godere.
Ti ci masturberai per mesi, ripensando a questa sessione.
Dal rumore capisci che mi sono allontanato. Armeggio, forse apro un cassetto, uno strano suono, qualcosa che fa click.
Click. E silenzio.
"Ora immobile e tira fuori la lingua. Voglio guardarti"
Esegui, non capendo. Ti senti in imbarazzo, ti infilo due dita sulla lingua e gioco con la tua saliva.
Una goccia di cera rovente ti cade sul seno, scivolando sul capezzolo e asciugandosi quasi subito, bruciandoti. Sussulti e ti spingo sulla lingua, bloccandoti di nuovo sul posto. Quelle dita che si infilano nella tua bocca sono quasi una violenza più forte del dolore della cera, che continua a scorrerti sul petto. Senti un piccolo rigolo scenderti nell'incavo del seno, fino al ventre fermandosi raffreddato poco prima dell'ombelico.
Sto scendendo.
La candela è molto vicina, la senti bruciare accanto alla pelle. Ti faccio stendere per terra, allargandoti le gambe e favendo cadere le gocce di fuoco sulle cosce, pian piano risalendo la carne fino al pube. I colpi di prima si sommano a questo dolore, rendendo ogni piccolo movimento impensabile. La cera tornata solida quasi ti taglia la pelle, o almeno è quello che senti.
Non pensi a nulla, non senti nulla se non quel dolore.
Appena mi fermo, senti il corpo cedere. Percepisci un soffio deciso, forse spegnere la candela e tanto ti basta.
I muscoli cedono e quasi ti sembra di cadere mentre rilassi il corpo, accogliendo il dolore rimasto attaccato alla pelle.
Qualche lacrima ti riga il viso ma non hai il coraggio di alzare le mani per toglierle, lasciandole cadere fino alle orecchie.
Ti lascio respirare. Piangi, ti calmi, qualche lacrima torna e ti calmi ancora. È stato tutto intenso, senza pause e temevi di non arrivare fino in fondo.
Non mi vedi ma mi senti, senti il calore delle mie gambe piegate sulle tue e le mani che ti accarezzano i piedi, per calmarti.
"Ora alzati, senza togliere la benda"
Ti afferro, aiutandoti a metterti in piedi. Ti porto al divano, posizionandoti a quattro zampe col sedere bene in aria. Piccoli pezzi di cera cadono a terra e posso vedere la tua figa gonfia di botte ed eccitazione. Tremi ad ogni carezza, incapace di discernere paura e piacere.
Mi inginocchio a terra, afferrandoti il sedere e infilando la lingua nel tuo culo. Esplodi in un gemito di piacere, inaspettato e profondo, istintivamente spingi il culo ancora più in fuori e ignori il dolore della cera che si stacca dal seno, strofinandosi  sul divano. Assapori ogni centimetro che ti esplora, lasciando spazio alla mia mano di infilarsi dentro di te. Due dita ti allargano le labbra, spingendo fino al punto in cui sai di non poter resistere. Sai di avere i secondi contati, se avrai il permesso.
"Posso? Posso? Non so se resisto"
Mi stacco, senza smettere di muovere le dita.
"Dipende, per cosa vuoi il permesso? Vuoi venire o vuoi schizzarmi in bocca?"
Ti so ribaltando gli occhi a sentirmelo dire, cosi volgare, cosi diretto. Respingi l'orgasmo, cercando di riprendere il controllo.
"Quello che vuoi tu, dimmi cosa vuoi e lo faccio.."
Ti allargo la figa, col pollice spingo il clitoride per mostrare il buchino da cui mi schizzerai addosso. Entro a fondo e spingo nel tuo punto preferito.
"Pisciamo in faccia piccola, senza venire e fammi sentire quanto ti piace"
Non aspetti nemmeno la fine della frase, ti senti esplodere. Senti la pressione premere nel tuo ventre, senti un orgasmo montarti mentre le mie dita continuano a farti schizzare. Bevo ogni goccia che posso, masturbandoti con forza: vieni un secondo dopo, tremando con le gambe e premendomi il culo in faccia per farti penetrare più a fondo, montandomi la mano alla ricerca di qualcosa per riempirti.
Stavolta il tremore non è dolore o stanchezza. Ne vuoi ancora, non ti bastano le sberle o il fuoco o due dita. Vuoi sentirmi dentro, sentire il mio cazzo riempirti fino a strapparti e farto desiderare di svenire un orgasmo dopo l'altro. Ti sfili la benda allentata per guardarmi.
"Cosa vuoi che faccia?"
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cilieginas-blog · 1 month
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E poi ...
con quella frase di voler acquistare tu quella casa per noi due a qualsiasi costo, mi hai fatto la dichiarazione d' Amore più bella e importante che potevo sentire al cellulare...
Ps: Anche la tua voce risuona nella mia mente come una dolce melodia...e poi...il resto😍
Ma quanto Amore mi dai....♾️...👑♥️
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lamargi · 1 year
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Avevo preso con me questo tirocinante perché incuriosita che un ragazzo volesse imparare a fare il parrucchiere.
E…bè, si, anche perché era gentile, educato e ….carino.
Infatti piaceva alle altre ragazze che lavoravano al salone e alle clienti. Si capiva dai sorrisi che gli rivolgevano.
Ma la verità è che piaceva…anche a me! Certo, avrei potuto essere sua madre….ma da quanto tempo non avevo un uomo che mi scaldasse il letto? Lui era giovane, prestante, con un gran bel sedere!
Lo guardavo di soppiatto spesso, senza farmi accorgere, attraverso gli specchi del salone magari…..ero la sua padrona, una donna più grande, sarebbe stato sconveniente mostrare troppo interesse, vero?
Certo, se fossi stata un uomo non sarebbe stato “troppo” sconveniente allungare le mani su una giovane lavorante carina e ..molestarla sessualmente. Ma non lo ero….
Però una sera lo trattenni in salone anche dopo che l’ultima delle altre ragazze era andata via. Fingevo di controllare là contabilità. - Questo computer mi fa impazzire…., esclamai a voce alta a un certo punto. Lui, che stava spazzando per terra, si offrì gentile di provarci.
Lo feci sedere e mi misi in piedi dietro di lui. Sentii l’eccitazione tra le cosce. Quando gli poggiai le mani sulle spalle lo sentii rabbrividire, ma non si mosse e continuò a guardare lo schermo del computer.
Chinandomi allungai le braccia per accarezzargli il petto. Trovai i capezzoli sotto la camicia e glieli pizzicai dolcemente. - Signora, cosa fa…, mormorò.
Non gli diedi importanza. Presi il mento con una mano e ruotai il suo viso verso la mia bocca. Schiacciai le mie labbra sulle sue e spinsi la lingua tra di loro.
Lo avevo tirato su in piedi baciandolo. Gli palpeggiai quel bel sedere che avevo ammirato tante volte. Senza smettere di baciarlo gli toccai la patta e gliela strinsi. Era duro. Lui non osava toccarmi.
Quando interruppi il bacio aveva il fiatone. - Signora….., disse senza finire la frase.
- Puoi andare, fu la mia risposta, quasi fredda.
Era una pazzia, ne ero consapevole e non volevo rischiare uno scandalo.
Ma nei giorni successivi, lui fu enormemente dolce, senza cambiare in nulla il suo atteggiamento rispettoso, ma guardandomi di nascosto, con un delizioso rossore che gli colorava le guance quando i nostri sguardi si incontravano.
Ero sicura che avrebbe mantenuto il segreto. Feci in modo di restare di nuovo da sola con lui. Lo abbracciai e baciai di nuovo. Gli abbassi i pantaloni e lo trascinai sul divanetto dove attendevano le clienti il loro turno.
- Non l’ho mai fato….., balbettò mentre lo guidavo dentro di me.
- Cerca di farlo bene, allora, se no te lo detraggo dallo stipendio…..
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