Tumgik
#falso sé
libro-dimenticato · 2 years
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La leggenda cherokee del lupo bianco e del lupo nero
Il capo di un grande villaggio decise che era arrivato il momento di insegnare al nipote preferito cosa fosse la vita. Lo porta nella foresta e lo fece sedere ai piedi di un grande albero e gli spiegò: - “Figlio mio, si combatte una lotta incensante nella mente e nel cuore di ogni essere umano. Anche se io sono un saggio e vecchio capo, guida della nostra gente, quella stessa lotta avviene dentro di me. Se non ne conosci l’esistenza, ti spaventerai e non saprai mai quale direzione prendere; magari, qualche volta nella vita vincerai, ma poi, senza capire perché, all’improvviso ti ritroverai perso, confuso e in preda alla paura, e rischierai di perdere tutto quello che hai fatica tanto a conquistare. Crederai di fare le scelte giuste per poi scoprire che erano sbagliate. Se non capisci le forze del bene e del male, la vita individuale e quella collettiva, il vero sé e il falso sé, vivrai sempre in grande tumulto. È come se ci fossero due grandi lupi che vivono dentro di me: uno bianco, l’altro nero. Il lupo bianco è buono, gentile e innocuo; vive in armonia con tutto ciò che lo circonda e non arreca offesa quando non lo si offende. Il lupo buono, ben ancorato e forte nella comprensione di chi è e di cosa è capace, combatte solo quando è necessario e quando deve proteggere se stesso e la sua famiglia, e anche in questo caso lo fa nel modo giusto; sta molto attento a tutti gli altri lupi del suo branco e non devia mai dalla propria natura. Ma c’è anche un lupo nero che vive in me, ed è molto diverso: è rumoroso, arrabbiato, scontento, geloso e pauroso. Le più piccole cose gli provocano accessi di rabbia; litiga con chiunque, continuamente, senza ragione. Non riesce a pensare con chiarezza poiché avidità, rabbia e odio in lui sono troppo grandi. Ma è rabbia impotente, figlio mio, poiché non riesce a cambiare niente. Quel lupo cerca guai ovunque vada, perciò li trova facilmente; non si fida di nessuno quindi non ha veri amici. A volte è difficile vivere con questi due dentro di me, perché entrambi lottano strenuamente per dominare la mia anima.” Al che, il ragazzo chiede ansiosamente: “Quale dei due lupi vince, nonno?” Con voce ferma, il capo risponde: - “Tutti e due, figlio mio. Vedi, se scelgo di nutrire solo il lupo bianco quello nero mi aspetta al varco per approfittare di qualche momento di squilibrio, o in cui sono troppo impegnato e non riesco ad avere il controllo di tutte le mie responsabilità, e attaccherà il lupo bianco, provocando così molti problemi a me e alla nostra tribù; sarà sempre arrabbiato e in lotta per ottenere l’attenzione che pretende. Ma se gli presto un po’ di attenzione perché capisco la sua natura, se ne riconosco la potente forza e gli faccio sapere che lo rispetto per il suo carattere e gli chiederò aiuto se la nostra tribù si trovasse mai in gravi problemi, lui sarà felice e anche il lupo bianco sarà felice ed entrambi vincono. E tutti noi vinciamo.” Confuso, il ragazzo chiede: “Non capisco, nonno, come possono vincere entrambi?” Il capo continua: - “Vedi, figlio mio, il lupo nero ha molte importanti qualità di cui posso aver bisogno in certe circostanze: è temerario, determinato e non cede mai; è intelligente, astuto e capace dei pensieri e delle strategie più tortuose, caratteristiche importanti in tempo di guerra. Ha sensi molto acuti e affinati che soltanto chi guarda con gli occhi delle tenebre può valorizzare. Nel caso di un attacco, può essere il nostro miglior alleato.” Poi il capo tira fuori due pezzi di carne dalla sacca e li getta a terra, uno a sinistra e uno a destra. Li indica e dice: “Qui alla mia sinistra c’è il cibo per il lupo bianco, e alla mia destra il cibo per il lupo nero. Se scelgo di nutrirli entrambi, non lotteranno mai per attirare la mia attenzione e potrò usare ognuno nel modo che mi è necessario. E, dal momento che non ci sarà guerra tra i due, potrò ascoltare la voce della mia coscienza più profonda e scegliere quale dei due potrà aiutarmi meglio in ogni circostanza. Vedi, figlio mio, se capisci che ci sono due grandi forze dentro di te e le consideri con uguale rispetto, saranno entrambi vincenti e convivranno in pace; e la pace, figlio mio, è la missione dei cherokee, il fine ultimo della vita. Un uomo che ottiene la pace interiore ha tutto; un uomo che è lacerato dalla guerra che si combatte dentro di lui, è niente.”
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Come si raggiunge la gioia incondizionata? Insegnamenti di Jean-Klein, maestro della tradizione Advaita Vedanta.
Estratto dal libro “La Gioia senza oggetto” Edizioni Savitri scaricabile qui.
Confusione del soggetto con l’oggetto
[Domanda] E’ facile renderci conto che noi siamo condizionati dalla nostra eredità biologica, zoologica, dal nostro psichismo infantile, dal nostro passato politico, economico, culturale… Io domando: è possibile liberarci da questo condizionamento e sottrarci alla sua presa?, Se si, quali sono i passi che suggerisce per arrivarci?
[Risposta di Jean-Klein] Per giungere a questo risultato dobbiamo fare conoscenza con noi stessi, con il nostro corpo, il nostro psichismo, lo svolgimento abituale del nostro pensiero. Bisogna procedere ad una investigazione sul vivo, cioè senza idee preconcette. Generalmente ciascuno di noi si sforza per sostituire il suo opposto al comportamento che giudica riprovevole: collerici, cerchiamo di diventare pacifici, e con questo non facciamo altro che complicare il nostro condizionamento; oppure ci facciamo tentare da evasioni di vario genere. Con questo modo di fare ci condanniamo a girare in tondo in un circolo vizioso. Solo un atteggiamento di osservazione distaccata, obiettiva, come dicono le persone di scienza, ci permetterà di conoscerci come veramente siamo, ci farà scoprire spontaneamente le attività del nostro corpo, della nostra mente, gli itinerari del nostro pensiero e le nostre motivazioni.
In un primo tempo l’osservatore trova qualche difficoltà ad essere impersonale e senza scelta; egli dinamizza l’oggetto, se ne rende complice. Poi gli si presentano, via via più spesso, istanti di chiaroveggenza, finché viene un momento in cui tra l’osservatore e l’oggetto si stabilisce una zona neutra, e i due poli perdono la loro carica. L’osservatore è allora silenzio e immobilità, e l’oggetto condizionato non è più alimentato.
Le motivazioni interiori
[Domanda] Potrebbe parlarci delle motivazioni?
[Risposta] In certi momenti, soli con noi stessi, sentiamo una grande carenza interiore. Questa è la motivazione-madre, che genera le altre. Il bisogno di colmare questa carenza, di estinguere questa sete, ci spinge a pensare, ad agire. Senza neppure soffermarci a interrogarla, sfuggiamo da questa insufficienza, cerchiamo di ammobiliarla talora con un oggetto, talora con un progetto, e poi, delusi, corriamo da una compensazione a un’altra, di fallimento in fallimento, da un dolore ad un altro, da una guerra all’altra. E’ il destino a cui son votati i comuni mortali, coloro i quali si rassegnano a questo stato di cose, e che lo ritengono inerente alla condizione umana.
Vediamolo un po’ più da vicino. Ingannati dalla soddisfazione che ci forniscono gli oggetti, constatiamo che finiscono col darci sazietà e persino indifferenza, che ci fanno contenti un istante, ci portano alla non-carenza, ci fanno tornare a noi stessi, e infine ci stancano; essi hanno perduto la loro magia evocatrice.
La pienezza che abbiamo sentito non si trova dunque negli oggetti, ma in noi, e noi concludiamo a torto che essi siano stati gli artefici di quella pace. L’errore sta nel considerare questi ultimi come condizione sine qua non di quella pienezza.
In quei momenti di gioia questa esiste di per se stessa, null’altro è là. In seguito, rievocando quella felicità, le sovrapponiamo un oggetto che crediamo ne sia stato la causa, e così facendo oggettiviamo la gioia. Se constatiamo che questa prospettiva che ci siamo costruiti non può portarci altro che una felicità effimera, che essa è incapace di darci quella pace durevole che si trova in noi stessi, finiremo col capire che nel momento in cui saremo pervenuti a quell’equilibrio esso non è stato provocato da alcun oggetto; e che la contentezza definitiva, gioia ineffabile e inalterabile, senza motivo, è da sempre presente in noi. Essa ci era soltanto velata.
La gioia non-duale
[Domanda] Vorrebbe parlarci della prospettiva obiettiva e dei suoi rapporti con la gioia non-duale?
[Risposta] Per collocare correttamente l’esperienza mi pare indispensabile analizzare a fondo la natura dell’oggetto che per errore è stato ritenuto la causa, la fonte stessa della gioia. Se esaminiamo con onestà la sfera oggettuale siamo costretti ad ammettere che essa è costituita soltanto da dati sensibili cui attribuiamo un’ipotetica esistenza, indipendente dalla nostra percezione. In effetti noi conosciamo solamente le nostre percezioni o sensazioni sotto la forma visiva, uditiva, tattile ecc. A questa sensazione sovrapponiamo l’idea di un oggetto che riteniamo ciò che ci procura, per mezzo di questi intermediari sensoriali, quella pienezza che in ultima istanza è il movente profondo della nostra ricerca.
Dal momento in cui abbiamo capito, come vi dissi pocanzi, che il detto oggetto è solo un’idea e non contiene ciò che gli chiediamo, interviene un’eliminazione. La sensazione che sovrapponiamo alla percezione sparisce per mancanza di base; e non è che noi la eliminiamo, ma essa si elimina da sé. Noi non dobbiamo staccarci dagli oggetti; sono essi a staccarsi da noi come il frutto maturo cade dal ramo.
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hagovpyv · 9 months
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mm no lo sé rick, parece globalista
(no lo sé rick, parece falso)
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dariann-garcia · 6 months
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De tu mano
Tengo la memoria frágil cuando se trata de ti, y buscar tu presencia entre las letras se convierte en mi intento de acercarme más. Una sonrisa atrapada en los pequeños abriles que solíamos compartir, esos meses estacionados como una primavera suspendida en un equinoccio amarillo. Intento sentir y, al mismo tiempo, evitar; viajar para escapar del recuerdo que compartimos alguna vez. Solo pido que la vida me permita tocar ciertos lugares sin desvanecer el olor a antiguo que guardo para retener a personas.
No sé a dónde te has desvanecido, pero sé que te llevaste contigo una parte de mí. Algo que, evidentemente, nunca podré recuperar. Una sonrisa forzada con un paso en falso, un realismo al que aún me resisto a enfrentar. Tú al otro lado de la vereda y yo con un pequeño impulso de saltar.
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chiquititamia · 2 months
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Make you feel better, parte 2
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Holaaaa, aquí les traigo la segunda parte de mi último fic, espero que les encante y me comenten qué cosas le gustan y qué cosas puedo mejorar. Gracias por leer!💕
+18
❤️‍🔥Por fin sucede
💞Enzo x fem!reader
⚠️Warnings: sexo menstrual, sexo sin protección, sexo oral, algo romántico también.
Make you feel better, pt.2
Tratabas de dominar tu respiración, los nervios te la estaban alborotando. Enzo estaba encima de ti, mirándote con esos ojos oscuros y profundos, su pelo negro enmarcándole el rostro.
-Tranquila, chiquita…
Soltaste una pequeña risa para intentar hacerle caso y darle a entender que deseabas esto tanto como él.
-Está bien si te toco? – preguntó con esa voz suya que era como chocolate negro derritiéndose y cayendo sobre tu piel. Asentiste sin quitarle la mirada de encima, pero, cuando su mano rozó tu cuello y fue bajando con la punta de los dedos hacia tus pechos, tuviste que cerrar los ojos. Su otro brazo le sostenía, apoyándose junto a tu cabeza y acariciando tu mejilla para intentar, de una vez, que estuvieses tranquila.
-Cómo no me llevás sujetador, nena? - provocó con media sonrisa de diablo.
-Me dolía…
-Ah, te dolía…-sonaba a falso reproche, a que te iba a enseñar porqué eso era una temeridad y estaba mal. Procedió a serpentear su mano por debajo de la vieja camiseta hasta llegar a tu pecho, el cual abarcó sin esfuerzo. Masajeó como si fuera un experto y lo tuviese todo bajo control, sin embargo, aunque lo ocultase mejor que tú, él también estaba nervioso, y sobre todo embelesado por lo que estaba pasando. Mientras pasaba el pulgar por encima de tu pezón, con cuidado de no hacerte daño, notabas como exhalaba su aliento caliente como fuego en tu cuello, indicativo que se estaba quemando por dentro tanto como tú. No era lo único, naturalmente, también podías sentir su erección, imposiblemente firme contra tu muslo, la cual hundió un poco más para su propio alivio y para hacerte saber cómo te deseaba. Eso provocó que gimieras en su oído.
Antes de que te dieras cuenta, Enzo se había desecho de tus shorts.
Un pensamiento cruzó tu mente como un rayo, ¿estarías sangrando? Aunque las molestias y el dolor habían comenzado, el sangrado no lo había hecho, según tus cálculos, lo más probable es que empezara mañana o esta noche, pero eras consciente de que no era una ciencia exacta. No podías aceptar la idea de que quizá manchases a Enzo, te morirías de la vergüenza y desearías que te tragase la tierra. Cuando éste deslizó tu ropa interior lentamente por tus piernas lograste echar un vistazo y comprobaste que no había restos de sangre, pero sí de toda tu excitación, lo cual él se tomó como un halago no verbal.
-Sigues teniendo cara de preocupada, chiquita… - dijo con una voz que te sonó aún más grave, pero como si casualmente no estuviera acariciando tu monte de venus.
-Es que no quiero mancharte, boludo-te reíste, al fin siendo tú misma con él.
-No sé con que clase de nenes has salido vos, pero a mí un poco de sangre no me asusta.
¿Es que acaso estaba dentro de tu cabeza para saber exactamente qué decir para prenderte aún más?
Tanteó con la punta de los dedos tu entrada, y la humedad que él había provocado en ti se adhería a su piel, pequeños hilos transparentes adornando sus dígitos. Poco a poco se introdujo en ti haciendo que te estremecieras y arquearas la espalda. Él resopló y te miró frunciendo el ceño.
-Ufff… qué apretada que estás, nena…-acercó su boca a tu oído provocando un nuevo vuelco en tu corazón- ¿Así me vas a apretar la pija?
Dios. DIOS. Un gemido que fue casi un grito escapó de tu garganta sin que tú pudieras (o quisieras) hacer nada por evitarlo. Hubieras jurado que cualquier pibe que te hablase sucio se hubiera ido de tu casa con una patada en el culo, pero joder, cómo te había prendido que Enzo dijera eso. De hecho, como si tu cuerpo quisiera darle la razón, tu interior se contrajo alrededor de sus dedos, provocando una risita maliciosa en él. Los movía con habilidad, dibujando el típico gesto de “ven aquí”, encontrando y masajeando un punto muy sensible de tu centro.
-Enzo…-gimoteaste.
- ¿Qué, nena? - contestó con la respiración agitada, notando, desde hace un rato como su líquido preseminal estaba formando una mancha húmeda en sus bóxers negros, su erección, pulsando dolorosamente.
Querías contestar, pero el placer te nublaba la capacidad de hablar, solo podías gemir y agarrarte con fuerza a su espalda, reparando en lo firme que era, y lo pequeña que parecías debajo de él. Le miraste a los ojos suplicante, queriendo comunicar tus deseos sólo con tu mirada.
-Ya sé, ya sé... – se apiadó él. Se apartó de ti con cuidado de retirar sus dígitos suavemente para no herirte. El vacío que dejaron te molestó intensamente, pero sabías que simplemente el aperitivo había terminado: ahora venía el plato fuerte.  Arrodillándose en tu cama comenzó a desabrocharse el cinturón. Iluminado solamente por tus tenues luces azules y la pantalla de tu televisión, la figura de Enzo era escultural: su cabello largo y oscuro, su torso definido y bronceado. Incluso el vello de sus axilas te pareció intensamente atractivo cuando alzó los brazos para sacarse la camiseta. Su aroma, su aroma parecía tener temperatura, emanaba calor, y un olor riquísimo a madera y café, a hombre.
Se bajó un poco el pantalón vaquero, y, aunque su intención era levantarse para desprenderse de él por completo, un instinto súbito tuyo se lo impidió. Te incorporaste y gateaste hasta que tu rostro quedó a la altura de su cintura. Acariciaste la tela de su bóxer, notando su dureza, cómo su anatomía estaba provocando que la prenda estuviese tirante. Cuando Enzo procesó lo que estabas a punto de hacer suspiró. Su caballerosidad no quería dejarte continuar, esta noche se trataba de ti, pero ¿cómo te iba a decir que no? Tu boquita debía sentirse como el cielo en la Tierra.
Apenas te tomaste un momento para admirar cómo su miembro se erguía ante ti, inflamado, expectante de tu atención. Lo tomaste con delicadeza en tu mano derecha e hiciste que entrase en tu boca, tus labios haciendo de cálida bienvenida para él, tratando de relajar la lengua para que pudieras acomodar su tamaño más fácilmente.
-Ay, sí…- gimió con voz ronca.
Sonreíste para ti misma, no era algo de lo que pudieras alardear en cualquier conversación, pero sabías que era algo que se te daba muy bien hacer.
Continuaste el movimiento de vaivén, utilizando tu saliva como lubricante, provocando una serie de sonidos que Enzo juraba que le iban a volver loco. Tenía su mano en tu mentón, sin sujetarlo, pero marcando la posición. Notaba como tu boca se llenaba y nunca se vaciaba del todo.
Su respiración, su pulso acelerándose, la forma en la que tensaba los abdominales, eran señales de que le costaría mucho aguantar si continuabas con ese ritmo.
-Basta – sacó su pija de tu boca sin previo aviso, y tú te quedaste con la cara que se le queda a un niño cuando le quitas su juguete favorito – tumbáte – ordenó.
Te dejaste caer sobre la pila de almohadas, que se desinflaron suavemente por tu peso.
No había ya lugar para miramientos o preámbulos, tenía que cogerte ya.
Enzo volvía estar encima de ti, pero esta vez frente a frente. Se mantenía en equilibrio, además de con sus piernas entre las tuyas, con su antebrazo sosteniéndole junto a tu cabeza. Su otro brazo, sin embargo, se perdía debajo de su abdomen, no podías verlo, pero pronto notaste cual era su cometido. Su mano estaba agarrando su propio miembro, pesado, duro, para posicionarlo en tu entrada, que no podía esperar para tragárselo. Sentías su sudor en tu piel, su calor, tus pulsaciones disparadas, la humedad que compartíais. Pero todas esas sensaciones se vieron ensordecidas por la más intensa que habías sentido probablemente en tu vida:
Enzo entrando en ti
Tus ojos y tu boca se abrieron como para sustituir el sonido que eras incapaz de generar.  Tu mirada se encontró con la suya. Él también tenía una expresión obscena, os mirabais incrédulos del placer que os estabais dando el uno al otro. ¿Porqué carajo no lo habíais hecho antes?
Tras un momento de adaptación, tú a su tamaño y él a tu estrechez, las embestidas se tornaron más rápidas y casi todo lo profundas que podían ser sin hacerte daño.
Enzo pareció leer tus preocupaciones (una vez más), y de forma inconsciente, las tomó como si fueran un papelito, las arrugó y las tiró lejos de ti.
-Dios, nena… -dijo con voz grave y entrecortada- ¿te gusta? ¿te alivia un poco…?
-Muchísimo, amor- Mierda. Eso se te había escapado, por mucho que estuvierais haciendo lo que estabais haciendo no debías haberlo llamado así.
-Me alegro, mi vida – al decir esto, besó tu mejilla con calidez, decidiste que su respiración era lo único que querías en tus pulmones.
¿Era posible que te sonrojaras aún más? Sí, era posible.
Habías conseguido entrelazar las piernas a su espalda, acercando más tu cadera a su cuerpo, haciendo que las estocadas fueran todavía más profundas. El movimiento cada vez era más errático, estaba golpeando tu punto más débil, la humedad que había provocado en ti estaba con seguridad creando una gran mancha en tus sábanas, escurriéndose por tus ingles y tus glúteos. Notaste fuego dentro, en tu bajo vientre y en el fondo que Enzo estaba tocando una y otra vez con su glande hinchado. No hacía falta que dijeras nada - tampoco es que pudieras- te aferraste a él con desesperación, como si no quisieras salir volando arrastrada por una corriente de viento brutal. Por instinto te encogiste, escondiendo la cara en su pecho.
-Dale, princesa, miráme cuando te venís- tomó tu cara en su mano y te obligó a encararle.
Como todo un experto eligió un ritmo y lo mantuvo para ayudarte a concentrarte en perseguir tu clímax, mientras tanto, agarró uno de tus pechos, estimulando tu pezón, añadiendo otro foco de placer a la ecuación.
-Vamos nena, dejate ir…-continuó animándote.
Tus labios dibujaron una ‘O’ que no se cerraba más, él miraba tus ojos y después tu boca, la cual se le antojaba la frutilla más dulce que había tenido el placer de devorar. Dios, como deseaba él acabar en esa lengua rosada.
Tu interior se contrajo exponencialmente, atrapándole y, a los gritos, te viniste agarrada a él, en el orgasmo más increíble de tu vida. Si había un cielo podías afirmar que lo habías tocado.
Enzo seguía haciéndote el amor, (por que ya no se podía decir que simplemente te estaba cogiendo), pero la sobreestimulación no te estaba incomodando, querías seguir sintiendo, y de hecho seguías sintiendo muchísimo placer.
-¡Dentro, Enzo!
-Nena, no voy a aguantar…- te miró con urgencia entre gemidos roncos- d-dime…dónde…
Te miró confundido. Estabas disfrutando malévolamente de su preocupación, omitiendo el pequeño detalle de que estabas en la píldora.
-¿Tomás la pastilla? -casi gruñó por el esfuerzo de aguantar su eyaculación.
Asentiste con sonrisa de diabla, divertida.
-¿Te lleno? ¿querés que te llene…? - su respiración cada vez más agitada, su voz, rota.   
En respuesta gemiste aún más alto, encontrando un momento para lamer su cuello, salado por el sudor, y terminar de volverle loco.
Un último quejido salió de su pecho y le obligó a cerrar los ojos con fuerza. Estaba derramándose por completo en tu interior. Jurabas notar los disparos blancos y ardientes inundando tu interior. El pulso bombeando alocadamente en su miembro había hecho que se sintiera todavía más ancho, arrebatando más lloriqueos desesperados de tu boca.
-Ufff… - resopló exhausto antes de unir su torso al tuyo y descansar encima de ti.
-Yo te tenía unas ganas inmensas, chiquita- confesó él por fin- Te quiero, ¿sabías? - remató, haciéndote sonreír inmensamente.
-No me lo puedo creer- te reíste peinando su pelo húmedo con tus dedos- ¿qué hemos hecho?
Le apartaste el cabello de la cara con dulzura para poder verle bien.
-Yo también a ti. - soltaste, sintiéndote ligera después de decirlo.
Una extraña nueva confianza se estaba apoderando de ti, Enzo te hacía sentir como la mujer más maravillosa, y con él en tus brazos, lo viste todo mucho más claro.
Parte 1
tags: @iamjustadoll @andyrubei @madame-fear @miskhalie @karylvsjuanii @koiibiito @quarzitos @voglatte @llorented @deepinsideyourbeing
(me he basado en mis reblogueos e interacciones para hacer la tag-list, diganme si quieren que les agregue o los borre de la misma ;))
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desorden-en-letras · 9 months
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Tú eres el tipo de persona que alguien necesita conocer, sigue siendo tú y elige ser buena persona apesar de los malos amores, los falsos amigos, las decepciones familiares y el resto de malas personas que se roban lo bonito de este mundo. Se luz, sé paz, sé amor. Vale la pena.
Mabel-llin
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No te enamores de mí, le dijo ella...
Soy emocionalmente inestable...
Soy rara..
Suelo hablar mucho y otras veces me invade el silencio.
No te enamores de mí, soy dificil de entender...
Puedo hacerte estallar y luego hacerte sentir el hombre más feliz del mundo...
No te enamores, ¡sólo mírame! No tengo nada para brindar...
En mi alma aún guardo un par de sentimientos marchitos, un abrazo vacío y un corazón roto...
No te enamores de mí, a veces soy tierna y otras veces me hago odiar, suelo tener cara de amargada en las mañanas o durante el día entero (parte de mi coraza)...
No te enamores, no te será fácil luchar contra la levedad y el desinteres que dejaron en mí unos falsos "te amo"...
No te enamores de mí, ni siquiera lo intentes...
Hay dias en los que quiero comerme el mundo y otros en los que el mundo me traga a mí...
Hay domingos en los que elijo la playa y otros en los que me quedo en casa viendo una película.
Ya ves???
Soy complicada.
Nunca sabrás cuando quiero café, helado o una copa de vino, ni yo misma lo sé.
No te enamores cariño, yo no soy como las demás, yo no dedico estados de what'sApp, yo dedico poesías.
No te enamores de mí -le repitió ella por última vez antes de tomarse su tercer trago de tequila- sin saber que le estaba dando todas las razones que él necesitaba para enamorarse perdidamente de ella.
Pura maldad ❄️
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black-beauty-poetry · 4 months
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¿Sabes? Te esperaría todo el tiempo que necesites para sanar. Te seguiría amando, incluso si mañana se acaba el mundo.
He visto las espinas en tu corazón y sé que no sólo hieren a quienes las tocan, también están haciéndote sangrar.
Por eso, te esperaré hasta que una por una sean sacadas. Te esperaré hasta que se cicatricen los agujeros y heridas que te dejarán, y, si me lo permites, seré yo quien cure y cuide cada uno de tus cortes.
Sé que le tienes miedo al compromiso por culpa de quienes, en el pasado, decían amarte, pero sólo mentían para calmar tus desasosiegos, para que creyeras en un amor falso, para que no los molestaras más con tus insistencias.
Sé que aún quieres volver a hallarte, recuperar todo lo que esos ladrones disfrazados de príncipes te despojaron.
Sé que si me aceptas ahora, no entregarías todo de ti para amarme. Y también sé que si me llevo una decepción amorosa, yo seré el que se la buscó a causa de ser perseverante aun cuando me decías que no estabas preparada para abrirte emocionalmente otra vez.
Te rompieron, te arrebataron las fuertes ganas de amar, los cuentos de hadas que leías de niña, que te hacían soñar con llegar al altar al lado del hombre correcto, quedaron devastados porque te la pasaste buscando amor en los lugares equivocados.
Pero veo que te estás esforzando, deseas fervientemente reconstruirte y si necesitas tomarte un descanso del amor para conseguirlo, yo aguardaré por ti.
Que sepas que mis ojos no verán a otra persona de la misma manera que te miran a ti, ni mi corazón volverá a latir desbocado por nadie más, ni volveré a sentir la misma emoción y timidez cuando alguien se acerque a mí.
Eres tú, siempre serás tú.
Incluso si terminas rechazándome por las razones acertadas, incluso si no estás dispuesta a enamorarte.
Conservarás la dulce devoción de mi amor.
-Dark prince
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scogito · 7 months
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MANIPOLATORI NASCOSTI
Una persona che chiede il tuo aiuto, ma quando esprimi cosa pensi ribatte, obietta, devia e cavilla con il principale scopo di dimostrare che il suo punto di vista è corretto, può essere molto spesso una manipolatrice.
Attenzione, non sto parlando di un legittimo o acceso scambio di pareri. Mi riferisco a chi fa la parte di colui che è aperto all’ascolto, ma non ascolta niente. Lo riconosci perché l’unica cosa che fa non è rispondere su quanto gli dici e che peraltro ha chiesto, né replica all'argomento che porti, ma apre un’oratoria di stile su come dovrebbe essere la vita e le persone, mettendo sul tavolo nuove variabili e sempre altre opzioni, pur di creare casino al tuo discorso originario.
Non parla quasi mai in modo sintetico o diretto, proprio perché è cronicamente falso. Se non sa come obiettare si difende con “non lo so”, sgravandosi di responsabilità e sostenendo a convenienza che se sta chiedendo a te è perché ammette la sua ignoranza.
Quando lo cogli in flagrante e rendi palese il comportamento coi paraocchi che ha, ti parla sopra perché se la prende che lo interrompi e non ti permette di evidenziare ciò che ha appena fatto. Torna in un secondo momento sullo stesso argomento sfalsando la cronologia delle risposte per costringerti nella posizione di errore.
Presta attenzione a questo atteggiamento, perché torna all'origine della domanda che ti ha fatto o del tuo discorso originario tutte le volte che lo incastri. Con questa modalità cancella e riavvia sistematicamente la sua posizione.
Questa categoria è tra le più infime e subdole da riconoscere, perché abilissima nel girare le frittate, confondere i discorsi che fai e rimpastarli dandogli un altro significato.
In tal senso è capace di mandarti allo sfinimento e se ti incazzi perché non si dimostra interessato a capire ciò che gli dici, ribatte che lui è calmo e quello con cui non si può parlare sei tu.
Spesso ha un’idea di sé meravigliosa e parla della vita degli altri evitando di mettere in gioco la sua. Se gli si fa notare tutto questo afferma che invece di argomentare accusi, giudichi o aggredisci.
Il suo è un tossico gioco di specchi dove ogni cosa viene distorta.
Fa paragoni su tutto, persino sui problemi che ha e che rispetto agli altri sono sempre superiori.
Finge umiltà, soprattutto intellettiva.
Di solito è convinto di “amare” più degli altri e di ricevere picche, gestendo il ruolo della vittima e mostrandosi come un bimbo indifeso e buono.
Per mia esperienza, se hai provato oltre le tre volte a porre un ragionamento sul suo operato e ti ha demolito la psiche, è probabile che sia anche un inetto di Spirito.
Uno che è davvero difficile che in questa vita si accorga di sé stesso e porti qualche forma di coscienza.
Queste "persone" non evolvono. Non vogliono e non ne sono capaci perché ignorano completamente chi sono. Ritenendosi perfette non vogliono nemmeno capirlo.
Sono parole forti, ma se le dico è perché l’ho vvissuto e analizzato.
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francescacammisa1 · 10 days
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[...] perché, anche nelle confidenze più intime ci sono sempre delle riserve, per falso pudore o delicatezza, o pietà. Si scoprono nell'altro o in sé stesso precipizi o fanghiglia che impediscono di proseguire; si sente d'altronde che non si sarebbe capiti; è difficile esprimere esattamente qualcosa: per questo le unioni complete sono rare.
Gustave Flaubert - L'educazione sentimentale
Charlotte Hohn Artist
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1708- Me enamoré de su indiferencia. Ella era esa chica que encuentras por la calle con la mirada vacía, esa que desafía a la muerte con cada botella que rompe contra el suelo. Me enamoré de su boca fumando un cigarrillo que se acababa poco a poco como su vida. Hablar con ella era entrar en una depresión constante de risas y de llantos, pero enamoraba. Sus palabras hirientes me enamoraban matándome. Me enamoré de su indiferencia con la que miraba hacia la vida con esos ojos verdes. Esos ojos verdes debieron ser alegres, debieron reír y yo lo sé aunque ahora esos ojos tristes solo muestren cortes que en su muñeca ya se borraron. Me enamoré de ella, me enamoré de sus falsos modales, de su sinceridad compulsiva debida, más que nada, a que todo le daba igual. Me enamoré de su forma de caminar desganada y en S como si viviera en una continua embriaguez, como la que me dejaba su olor. Me enamoré de ella, me enamoré de mi propia muerte, me enamoré de su indiferencia.
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susieporta · 1 month
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Sfatiamo alcuni falsi miti sulla crescita personale:
1. Andare da un professionista delle relazioni di aiuto non risolverà la tua vita e i tuoi problemi. Ti accompagnerà in un viaggio di sostegno e di chiarificazione, oltre che di trasformazione, dentro di te. Il resto lo dovrai fare tu. È un percorso che dura tutta la vita, quindi mettiti tranquillo e goditi il viaggio.
2. Quello che puoi risolvere o chiarire di te stesso con un professionista, un gruppo, un percorso, non puoi risolverlo o chiarirlo con un altro. Ogni periodo della tua vita sei diverso o hai una diversa energia, così come ogni percorso o rapporto crea una energia diversa. Quindi dovrei cambiare parecchi percorsi per far suonare il pianoforte della tua anima, e comprendere più a fondo te stesso.
3. Fare di continuo un certo tipo di lavoro su di te non ti rende speciale. È semplicemente lo scopo per cui siamo qui su questa terra: non cadere nell'ego spirituale. Certo, meglio lavorare su di sé che andare al bar a fare aperitivi senza un minimo di consapevolezza dei propri meccanismi interni. Ma se ti senti a posto con te stesso solo perché fai delle asana tre volte a settimana, stai sbagliando qualcosa.
4. Lavorare sulle proprie ombre, nodi e conflitti, non può avvenire nella mente. Deve scendere nel corpo. Ricordo una terapia che si concluse nel momento in cui cambiò il mio sguardo, il quale da spento e triste divenne pieno di energia e vitale. Letteralmente. Se non senti un cambiamento nel corpo, stai ancora sognando.
5. I cambiamenti che avvengono in un percorso non sono astrazioni: devono essere reali, tangibili e concreti. Devono avvenire nella quotidianità. Se le tue relazioni non si modificano, il tuo stile di vita non migliora, il tuo modo di gestire le emozioni non cambia o non riesci a realizzare qualche obiettivo che ti appartiene, c'è qualcosa che non sta funzionando nel tuo percorso. Stai ancora sognando.
6. Ciò che fa il cambiamento non è il terapeuta, ma la relazione tra te e lui. È l'energia che scaturisce da questo incontro a volte magico a permetterti di accedere al cambiamento. Quell'energia ti fa sprofondare dentro di te in sicurezza e con coraggio, e ti aiuta a gestire gli irrisolti della tua vita. Non pensare che il professionista sia un pezzo di ghiaccio e non cambi insieme a te, perché anche questo è un falso mito. Entrambi vi trasformate tramite il vostro incontro, che vi spingerà verso nuove strade e nuovi territori.
Omar Montecchiani
#quandolosentinelcorpodiventareale
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redcomunitaria · 1 month
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Ahora puedo ver, ya no estoy parada en la oscuridad ni dando pasos en falso para ver a donde me llevan.
Ahora sé hacia donde debo ir, se que dirección tomar y se que debo salir de ahí aunque aún me cuesta aceptarlo.
Owl🦉✨🌕
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46snowfox · 3 months
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Black Wolves Saga CD: Long Drama [Bloody Nightmare Another Saga]
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Agradecimientos a @platanito-espinoza por compartir el cd conmigo
Cv: Yuuki Kaji, Toshiyuki Toyonaga, Sakurai Takahiro, Yoshino Hiroyuki, Akira Ishida & Shinichiro Miki
Track 1: Bloody Nightmare
*se escucha a los lobos correr por la zona*
Rath: …Aah… ¿La torre de la bruja…?
Arles: ¿Qué sucede Rath? No te quedes atrás, los soldados ya deben de haber llegado a la aldea que atacamos, un paso en falso y nos alcanzarán.
Rath: Lo siento hermano, es que me llamó la atención…
Arles: ¿Esa torre? Hmph… La torre donde dicen que vive la bruja,
Rath: Sí, puede verse desde aquí… “La bruja que controla a los lobos y esparce el zodiva”. ¿Por qué se creó esa historia?
Arles: Esa bruja debe de ser otra de las víctimas del zodiva. El pueblo de Weblin aprovecha el miedo causado por el zodiva para inculpar a quienes desprecian, igual que como hicieron con nosotros los lobos.
Rath: Kgh…
Arles: Esta “bruja” ha de ser otro sacrificio que han utilizado para huir del terror que les provoca el zodiva. Aunque… escuché que solo se la llevaron al castillo y se me hace curioso.
Rath: ¿Qué quieres decir?
Arles: Consiguieron a la supueste fuente del zodiva y en lugar de matarla en el instante decidieron encerrarla… Es algo que Mejojo no haría, es una decisión muy piadosa… Puede que haya una razón para que la dejen vivir.
Rath: ¿Planean hacer algo usando a esa bruja?
Arles: Ni idea. En cualquier cosa, es cierto que esa bruja será utilizada por Mejojo.
Rath: Solo una vez he visto directamente esa torre. Está rodeada por la verde naturaleza, un paisaje lleno de luz. Era una imagen completamente distinta del mundo en el que vivíamos los lobos. Los humanos que viven allí, ¿realmente han sufrido la misma discriminación que el pueblo de Weblin nos ha impartido a nosotros?
Rath: Aah…
Arles: ¿Qué sucede Rath?
Rath: Lo siento hermano, me da curiosidad. Déjame ir a comprobar algo.
Arles: ¡Es peligroso!
Rath: Por favor.
Arles: Tsk… Está bien. Cuando estés conforme regresa de inmediato a Zanan.
Rath: Sí, gracias hermano.
Bloody Nightmare Another Saga
Track 2: La torre abandonada
Nesso: Por cierto chicos, por ningún motivo su majestad Mejojo ha de enterarse que he venido a la torre de Scharlmessen. Actúen tal y como acordamos cuando nos reunimos con Elza. Cuento con ustedes.
Nesso: (0:31): Rayos, ¿por qué tengo que hacer todo esto a escondidas…?
Nesso (0:34): No, en realidad sé el motivo… Es porque conozco el carácter de su majestad Mejojo y era consciente de que negociar directamente con él era una locura. Sin embargo, ¿quién habría imaginado que entregarle noticias directas no serviría para convencerlo? Como sea, que Zara ahora esté en sus manos no cambia el hecho de que no he podido arrebatarles a mi hermanita. Pero que Zara se encuentre atrapado con ellos implica que podemos idear una forma de rescatarla tanto desde adentro como desde afuera… Mi única y preciosa hermana menor, ¿qué estará haciendo ahora? Cuando la vi en el baile del castillo no parecía estar sufriendo… Mas no por eso voy a relajarme… La han acusado de bruja y ha sido confinada. Y para colmo, no pienso permitir que ella esté al lado de ese par de dementes. Ella debe estar con su familia, conmigo.
Nesso (1:58): Tú solo espera, te prometo que iré por ti.
*luego*
Rath: Llegué… Esta es la torre de la bruja… ¡…! ¿Qué es esto…?
Rath (2:30):  El lugar había sido arrasado. Los lobos no habíamos planeado atacar este lugar, era claro que alguien más lo había hecho. Siento la presencia de personas, mas no hay luces encendidas en la mansión. La luz también había desaparecido de la torre… y no parecía haber ni un alma en ella. La última vez que la vi una cálida luz provenía de la torre y en el interior se escuchaba a gente charlar alegremente, pero ahora soy consciente que realmente se la llevaron al castillo… La persona que había sido aislada del mundo exterior, confinada en la torre, ahora se encuentra atrapada en el castillo. ¿Cómo se sentirá…?
Rath (3:34): Será mejor que regrese o mi hermano se preocupará…
Track 3: El grito de los lobos
Rath: *corriendo* ¡…! ¿Qué pasa? ¡¿Una cacería de lobos?! Vienen para acá… Si tengo que ser cazado… ¡Entonces prefiero llevarme a cuantos pueda conmigo…! ¡Si van a atacar, entonces adelante…!
Track 4: Cacería de lobos
*caballos relinchando*
Mejojo: ¡Ataquen! ¡No dejen que ni uno solo de esos sucios lobos salga con vida!
Arles: ¡A la orden hermano!
Mejojo: ¡Ajajajajaja! ¡Muy bien, Arles!
Arles: ¡Esto es muy divertido, hermano! Aah… debí haber traído mi violín, habría sonado genial junto a los gritos de estos lobos.
Mejojo: Puedes traerlo la próxima vez. Los lobos son unos insectos, una plaga, no importa cuántos cacemos siguen apareciendo más. Estoy seguro de que podremos divertirnos por un buen rato.
Arles: Tienes razón, la próxima vez no olvidaré traerlos. Pero hermano, si traes a alguien en tu cabello no podrás disfrutar al máximo de esta cacería de lobos.
Mejojo: Oh, claro que no, desde hace un rato que solo se la pasa aferrada a mí. Además, es mi deber como prometido mostrarle el mundo exterior.
Arles: ¿Escuchaste feita? Mi hermano está siendo un amor contigo, incluso te está mostrando una cacería de lobos, ¿no te parece que es amable?
Mejojo: Jajaja. Oh, ¿CCKnights? ¿Qué sucede?
Arles: Oigan CCKnights, mi hermano está disfrutando de la cacería de lobos, así que si vinieron a decir estupideces juro que no tendré piedad con ustedes.
Mejojo: Hmph. Oh… Jajaja. Parece que vamos a divertirnos incluso más.
Arles: ¿Eh? ¿Qué sucede?
Mejojo: Encontraron una presa digna del clímax.
Track 5: Encuentro
Rath: ¡Kgh..,! *lo acorralan las tropas* Maldición…
Rath: (0:12): Si me acorralan entre tantos no seré capaz de hacerle frente a todos… Mi única opción es saltar por el acantilado. Kgh… Aunque no saldré ileso al saltar desde esta altura…
Rath: (0:32): Parece que hasta aquí llegué…
Rath (0:36): Este será mi fin…
*caballos relinchando*
Auger: Oh, era verdad, sí que quedaba una buena presa, hermano.
Rath: ¡¡…!!
Mejojo: ¿Verdad?
Rath: ¡¿Gatos?! ¡¿Mejojo y Auger?!
Mejojo: Es extraño ver a uno que conserve su forma humana.  Haremos un baño de sangre con este desagradable lobo y cerraremos el telón de la cacería de hoy.
Rath: ¿Eh? Hay una mujer humana montada en el caballo de Mejojo. ¿Por qué lleva una indumentaria tan poco acorde a esta situación? ¿Por qué no tiene un arma? ¿Por qué no puedo apartar mi mirada de ella…?
Mejojo: ¿Qué hacen? ¡Mátenlo de una vez! *los soldados le disparan flechas a Rath*
Rath: ¡¡¡AAAAAAAAAGH…!!! ¡Kgh…! ¡Agh…!
Arles: ¡Ajajajaja! ¡Todas dieron en el blanco! Pero que buena diana.
Rath: Hermano… Kgh…
Arles: ¿Eh? ¿Acaba de decir “hermano? Bueno da igual, matémoslo de una vez, si lo dejamos vivo va a esparcir zodiva.
Mejojo: Espera…
Arles: ¿Eh? ¿Qué pasa hermano?
Mejojo: Cambié de opinión, este es un lobo bastante interesante, llévenlo al castillo.
Arles: Hm, si eso dices, pues está bien.
Rath: …Kgh… Maldita… sea…
Arles: ¿Y para qué lo quieres?
Mejojo: Obviamente para investigar una cura para el zodiva.
Arles: Oh… Entonces lo arrojarás al calabozo.
Mejojo: Sí, exacto.
Track 6: Pandemonio
Arles: ¡Aquí vas! *arroja a Rath*
Rath: Agh… aah…
Zara: Arles-sama, ¿qué significa esto…?
Arles: Oh, lo conseguimos en la cacería de hoy. Mi hermano dijo que sería útil para investigar el zodiva.
Zara: ¿Para investigar…?
Arles: Sí, así que esfuérzate para cumplir el deseo de mi hermano de salvar a nuestro pueblo afectado por el zodiva.
Zara: …
Arles: ¿Eh? ¿Y tu respuesta? ¿O es que acaso quieres decir algo? Vamos, habla, te escucharé.
Zara: Pues… hablas como si fuera un objeto…
Arles: ¿Hm? ¿A qué te refieres? ¿Acaso hablas de esto?
Rath: Agh… ah… ah…
Zara: Sí… hablo de ÉL.
Arles: Aah… ¿Acaso eres idiota? ¡DEBERÍA AGRADECER QUE LE TRATE COMO A UN OBJETO! *patea a Rath*
Rath: ¡Agh…!
Zara: ¡¿Qué hace?! ¡Él está herido!
Arles: Oh, pero si solo patee algo de polvo. ¡Es una escoria, una vil escoria! ¿Acaso no viste a esos lobos que parecen manchas en la pared?
Rath: Kgh… ¿Manchas en la pared…? ¡Eso es…!
Rath (1:44): Lo que hay en esta habitación… todo lo que está esparcido… ¿Son órganos de lobos…?
Arles: ¿Y me pides que los trate como personas? ¿Cómo algo más que objetos? Que extraño… Se supone que los conejos se especializan en la medicina. Estás acostumbrado a ver cadáveres, ¿no? ¿Y aun así tratas a estas cosas como personas? No puede ser.
Zara: Usted si será…
Arles: ¿Eh? ¿Vas a rebelarte? ¿Crees que puedes tomar esa actitud? Una cosa es tratarme a mí de esta forma, pero si te comportas así con mi hermano no sé qué será de la familia Galland.
Zara: ¡…! M-mis disculpas…
Arles: Está bien, solo debes entender tu posición. Bueno, encárgate de esta cosa.
Zara: Sí…
*Arles se retira*
Rath: ¡Kgh…! ¡Nngh…!
Rath (2:56): Me tratan como si fuera basura… ¿Acaso los lobos no son seres vivos en sus ojos?
Zara: …
Track 7: Desquiciados gatos blancos
Mejojo: Hmph… Jejejeje… Jajajajaja.
Arles: Hermano, ya arrojé a ese lobo al calabozo.
Mejojo: Oh, bien hecho.
Arles: Jeje, te ves feliz hermano.
Mejojo: Sí, se siente bien encarcelar a un lobo, me hace sentir renovado. Quiero exterminar a los lobos de Weblin y traer una era de felicidad.
Arles: Verte feliz me pone de muy buen humor. Aah, quiero cazar lobos otra vez.
Mejojo: Yo igual, jaja. Sin embargo, dudo que tengamos una cacería tan divertida como la de hoy. Fue adorable ver como ella se aferraba a mi espalda mientras temblaba.
Arles: Oh, es cierto, como ella estaba fue incluso más divertido. ¡Jaja! Las reacciones de la feita fueron lo mejor. Ella dijo que quería ver, pero estaba aterrado. ¿Acaso será estúpida?
Mejojo: Oye, no te burles tanto de ella, recuerda que es mi prometida.
Arles: Dices eso, pero también pareces divertirte.
Mejojo: Je, es que ahora ya no volverá a decir que quiere ver el mundo exterior.
Arles: Tienes razón. Aunque me sorprende que esa chica quiera ver el exterior cuando la tratas con tanto mimo, de verdad que no la entiendo.
Mejojo: En efecto. Ella no tiene que salir de aquí, solo debe quedarse en el mundo que le preparé. Ella solo debe verme a mí.
Arles: La feita no puede hacer nada sin ti, eso es lo que desea.
Mejojo: Jaja, preparemos un banquete hoy, siento que podré disfrutar del vino mejor que otros días.
Arles: Tienes razón hermano. ¡Ajajajaja!
Track 8: Con el fin de salvar a mi compatriota
*aullidos*
Arles: ¡…! ¿Llevaron a Rath al castillo? No se preocupen, juro que lo salvaré y lo traeré devuelta al castillo de Zanan. Sin embargo… si Mejojo lo capturó, entonces no ha de estar a salvo… ¡Vamos a partir! ¡Nos dirigiremos a la capital para salvar a nuestro compatriota! ¡Síganme todos aquellos que tengan garras y colmillos para pelear! *aullidos* No mueras Rath…
Track 9: En el interior del pandemonio
*sonidos de frascos*
Zara: Aah… ya se está empezando a volver difícil vivir en este calabozo…
Zara (0:15): No solo no le llega la luz del sol, sino que este supuesto laboratorio es también una cámara de torturas. Sería normal enloquecer al estar atrapado en este infierno… Aah… No, si pienso así no podré recuperar a la señorita. Nesso también se está arriesgando al ir a Scharlmessen, no puedo acobardarme ahora. Si trabajo aquí puede que encuentre una pista para crear una cura para el zodiva. Ahora que no hay certeza de que la señorita haya o no contraído zodiva es mi deber hacer todo lo que esté en mi poder. Además…
Rath: Ngh… Kgh… Aah… aah…
Zara: El joven que Auger-sama trajo claramente padece de zodiva… Se dice que los lobos no lo contraen, pero verlo así me hace pensar que esta es una pista crucial para crear un antídoto.
Rath: Ngh… Aah… ah… ah…
Zara: ¿Ha despertado?
Rath: …
Zara: ¿Se encuentra bien?
Rath: ¿Sigo… vivo…?
Zara: Sí. Aunque con esas heridas no sería extraño que hubiera fallecido… Como era de esperar del cuerpo de un lobo.
Rath: …
Zara: Por ahora déjeme curarlo, preparé medicina mientras usted dormía.
Rath: No la necesito…
Zara: No diga eso. Con permiso.
Rath: ¡¡No me toques!!
Zara: Oh…
Rath: No caeré en tus trucos… Sé que trabajas para Mejojo y Auger… Planeas matarme, ¿no? ¡Pues entonces mátame ahora!
Zara: Yo no mato a la gente que curo. Además, no me gusta que alguien piense que trabajo para sus majestades.
Rath: …
Zara: Me obligan a obedecer. Yo tengo un lugar al que sirvo y gente a la que aprecio.
Rath: ¿Qué significa eso?
Zara: La señorita a la que sirvo es prisionera del castillo y por culpa de sospechas y fundadas.
Rath: ¿Sospechas infundadas…?
Zara: Solo obedezco a sus majestades para poder salvar a la señorita.
Rath: La bruja de la torre…
Zara:  ¿Eh?
Rath: La señorita de la que hablas… ¿Es la supuesta bruja de la torre?
Zara: Me sorprende que el rumor haya llegado hasta los oídos de los lobos.
Rath: Mis compañeros… lo escucharon de los soldados.
Zara: Entiendo… Sí, mi señorita fue encarcelada bajo la acusación de ser la bruja de la torre. Sin embargo, no son más que falacias. La señorita jamás lastimaría a alguien.
Rath: Sé que son falacias…
Zara: Oh, es verdad, lamento haber alzado la voz…
Rath: No importa… veo que realmente aprecias a esa señorita.
Zara: Sí, desde que somos niños.
Rath: Mi hermano… dijo que Mejojo pretendía utilizar a esa “bruja”. Es probable que esté maltratando a tu señorita…
Zara: No, por ahora no hay que preocuparse por eso.
Rath: ¿Por qué?
Zara: Porque en realidad Mejojo no cree que la señorita sea una bruja. Intuyo que él simplemente quería obtenerla… como su prometida.
Rath: ¿Qué clase de loco acusa de bruja a su prometida para poder encarcelarla?
Zara: Sí, me pregunto lo mismo.
Rath: ¿Su prometida? ¿Acaso la joven que iba montada en el caballo de Mejojo era la bruja de la torre? Se veía extremadamente asustada… Pero entre todos los que me veían como su enemigo, ella era la única cuyos ojos todavía albergaban luz… Sentía que era una luz que no se extinguiría ni siquiera en medio de la tristeza… y no podía apartar mi mirada.
Zara: Bueno, esa es mi situación, así que prometo que genuinamente deseo curarle. Por favor quédese quieto.
Rath: Pero si ellos pretenden matarme… no tiene sentido que cures mis heridas…
Zara: ¡Pero…! Oh…
Rath: Vinieron…
Mejojo: ¿El lobo que atrapamos sigue vivo? *hace sonar su látigo* Es hora de divertirse.
Rath: Kgh…
*ruido de látigo*
Track 10: El jefe de los lobos
Arles: Ustedes ataquen la capital y atraigan cuantos soldados puedan. *ladridos* Y ustedes ataquen el castillo, aprovecharé el caos para infiltrarme y salvar a Rath. ¡Le enseñaremos a la gente de la capital lo que sucede cuando hacen enfadar a los lobos! ¡A la carga! *aullidos*
Tracl 11: La psicología de Rath
*latigazo*
Rath: ¡¡Aagh…!! Ngh… Aah… *latigazos* ¡Aaaagh!
Zara: ¡Por favor pare de una vez Mejojo-sama! A este paso va a matarlo.
Mejojo: ¡Pues que se muera! ¡Es un lobo, solo merece que lo castigue y que lo mate! *entra un CCK* ¡¿Qué quieres?! ¡No me interrumpas! ¿Cómo…? ¿Los lobos están atacando la capital real?
Zara: ¡…!
Arles: Je…
Mejojo: ¡Jajajaja! ¿Finalmente han perdido el juicio y han elegido venir hasta acá para ser asesinados? Andando Auger… ¡Vamos a masacrarlos!
Auger: Sí, sí. Bueno, supongo que iré a matar a unos cuantos lobos. *se van del calabozo*
Zara: Aah… Parece que tus compañeros han venido a salvarte.
Rath: Ngh…
Zara: Gracias a ellos te has salvado, sin embargo… Ahora empezará un abrumador caos en la capital… ¿Qué hacemos ahora?
Rath: Mátame… Aaah… Mátame…
Zara: No dejas de repetir eso…
Rath: Por mi culpa… mi hermano y los demás…
Zara: Ven…
Rath: ¿Qué haces…?
Zara: Sostente fuerte… e intenta levantarte. Creo que con solo verme has de entender que soy un conejo y la fuerza física no es mi fuerte. Me será difícil cargarte y sacarte de aquí.
Rath: ¿Vas a ayudarme?
Zara: Este calabozo es una locura, tenemos que salir cuanto antes de aquí. Sinceramente ya estoy harto de este lugar, además, este caos es una oportunidad perfecta para ir a buscar a la señorita, no puedo desperdiciarla. Saldré de aquí cuanto antes e iré por ella.
Rath: Entonces… déjame aquí…
Zara: No puedo hacer eso.
Rath: Si no puedes… entonces mátame.
Zara: Aah… Me insistes con que te mate, mas no has intentado suicidarte.
Rath: Ngh…
Zara: Incluso si has caído en desesperación, en el fondo no te has rendido, ¿me equivoco?
Rath: Pues…
Zara: Si ese es el caso, entonces por favor pelee hasta el final.
Rath: …
Zara: Me temo que no puedo comprender por completo vuestra posición, sin embargo, empatizo con la actitud desafiante que poseéis a la hora de enfrentar una situación injusta. Mi señorita siempre estuvo inconforme con la idea de no poder salir de la torre, pero siempre se esforzaba por hacer algo dentro de esta misma.
Rath: ¿Eh…?
Zara: Aunque admito que cuando me enteré que le pidió a una sirvienta que jugara al pilla pilla con ella en las escaleras empecé a sudar frío.
Rath: Je… que infantil es…
Zara: Y eso que acaba de cumplir dieciséis años, se supone que es una dama.
Rath: Suena a que no es nada femenina.
Zara: ¿Verdad?
Rath: Pero no me disgusta.
Zara: Ya veo. Pero no debe enamorarse de ella.
Rath: No dije eso… Ya no necesitas sostenerme, muévete.
Zara: ¿Eh?
Rath: La puerta estaba cerrada con llave, ¿no? Voy a destrozarla.
Zara: E-espera un momento, con tus heridas no podrás—
Rath: ¡…! *derriba la puerta*
Zara: Ah…
Rath: Aah… ah..
Zara: Buen trabajo…
Rath: Incluso malherido puedo hacer esto.
Zara: ¿Y cuál es vuestro plan?
Rath: Me reuniré con mi hermano y escaparemos del castillo. Intentaré pelear un poco, tal y como sugeriste.
Zara: Entendido. Entonces andando.
Rath: Sí.
*huyen del calabozo*
Track 12: El juego de los gatos blancos
¨ladridos de lobos*
Mejojo: ¡Protejed el castillo! ¡Y ni se les ocurra pensar en algo tan blando como solo ahuyentar a los lobos! ¡Rebanad a cada lobo que entre en vuestro campo de visión!
Auger: ¡Ajajaja! Iba a aplaudirle a los lobos por decidir atacar fuera de su rango horario, pero como pensé, siguen siendo unos cabeza de músculos, no pueden hacerle nada al castillo ahora que se han cerrado las puertas, es como si hubieran venido a ser asesinados.
Mejojo: Exactamente, su única opción es ser asesinados aquí y ahora. No solo se atrevieron a poner sus patas en la capital, sino que también osaron entrar al castillo. Esas patas con las que deambulan por Weblin, sus ojos que reflejan su completa falta de respeto, sus molestos llantos, ¡todas son cosas que no merecen existir en este reino! Je, jejejeje. ¡Jejejejeje! Mátenlos. ¡Mátenlos, mátenlos, mátenlos! ¡No dejen ni uno solo vivo!
Auger: Hm… pero como pensé, faltan soldados. No puedo creer que hayan caído en la trampa de los lobos y se hayan ido a defender la ciudad, desearía que los caballeros usaran más sus cerebros.
Mejojo: No digas necedades, Auger. Incluso si tenemos desventaja, eso no implica que vayamos a perder contra los lobos. De hecho, mejor para nosotros, tendremos el honor de castigarlos personalmente con el martillo de la justicia.
Auger: Como esperaba de ti hermano, tienes toda la razón. *lo ataca un lobo y lo mata* Oh… Jaja, hice una brocheta de lobo, aunque su carne incluso asada sería asquerosa.
Mejojo: Así es, mejor evítala o te contagiarás de zodiva.
Auger: Tienes razón. ¡Ajajajajaja! ¡Esto es lo mejor…!
Nesso: Este paisaje es desagradable… No imaginé que Auger atacaría directamente a los lobos, tiene un gusto bastante retorcido… Rayos…
Nesso (2:22): Decidí acudir cuanto antes al castillo debido al mensaje que me envió Zara, ¿pero qué haré ahora? Si me cuelo con el resto de caballeros es posible que no me identifiquen.  Sin embargo, sus majestades son un caso aparte, por más que estén centrados en la cacería de lobos, eso no implica que no vayan a reconocerme. Desearía que sus majestades se alejaran de la puerta, aunque sea solo por unos segundos…
Nesso (2:53): ¿Hm…?
Mejojo: ¿Qué sucede? No se distraigan, concéntrense en exterminar a los lobos.
Auger: ¡Hermano! ¡Mira allí!
Mejojo: ¡…!
Auger: Imposible… ¿Qué tan fuerte es ese lobo para poder saltar por sobre la puerta?
Mejojo: Un lobo… plateado… Ese es… ¡Ese es…!
Auger: En esa dirección está el jardín flotante… ¡Oh no! ¡Hermano, la feita…!
Mejojo: ¡¡Maldición!! ¡Hay que perseguirlo! ¡No dejaré que se le acerque!
Auger: ¡Entendido, hermano!
Mejojo: ¡Apártense!
Auger: ¡Mi hermano va a entrar, así que despejen el camino!
Nesso: ¿Oh? ¿Pasó algo…? Sus majestades se dirigen al castillo… Esta es mi oportunidad, debo darme prisa y reunirme con Zara.
Track 13: El caballero de Weblin
Nesso: Aah… aah… Según el informe de Zara… el calabozo subterráneo debe de estar por acá…
Nesso: (0:16): De prisa, si no me reúno con ellos en medio de este caos quién sabe cuando pueda volver a tener una oportunidad como esta.
*gruñido de lobo*
Nesso: (0:30): ¿Oh? Algo se aproxima tras de mí.
Arles: ¡¡Roaaaar!!
Nesso: ¡¿Un lobo?! ¡¿Qué hace uno aquí?!
Arles: No te permitiré dar ni un solo paso más.
Nesso: Un lobo capaz de adoptar su forma humana… Creo que te he visto un par de veces. ¿Acaso eres el líder de la manada?
Arles: No tengo motivos para responderte.
*empiezan a chocar armas*
Nesso: ¡Maldito…!
Arles: Hm, veo que eres algo hábil. Parece que si quiero recuperar a mi hermano menor tendré que acabar contigo primero.
Nesso: ¿Tu hermano menor?
Arles: ¡No dejaré que maten a Rath! ¡Aaah! *ataca* ¡No dejaré que Mejojo se siga saliendo con la suya!
Nesso: No sé de qué hablas… ¡Pero tengo prisa! ¡No te interpongas!
Arles: ¡No creas que podrás vencerme y avanzar! ¡Aaaagh!
Nesso: ¡Aah…! Ah… ah…
Arles: Se acabó.
Nesso: ¡Maldita sea…! *loga bloquear su ataque* No pienso caer aquí, he estado esperando… He soportado no estar al lado de ella… ¡He hecho todo por este momento! Me aseguré de sobrevivir para recuperar a mi hermana y devolverla a la mansión Galland.
Arles: ¿Galland…?
Nesso: ¡Aaaaah! *arremete contra Arles*
Nesso: Maldita sea… ¡No pienso perder…!
Arles: *guarda su arma*
Nesso: ¿…? ¿Qué pretendes? ¿Por qué envainas tu espada?
Arles: Decidí dejarte vivir.
Nesso: ¿Ah?
Arles: Déjame confirmar algo. No te ordenaron asesinar al lobo que está cautivo en este calabozo, ¿me equivoco?
Nesso: ¿Q-qué…? ¿Hay un lobo encerrado aquí?
Arles: ¿Ni siquiera sabes eso? ¿Entonces por qué te diriges al calabozo subterráneo?
Nesso: Pues… Porque capturaron a uno de mis compañeros.
Arles: ¿No habías dicho que ibas a recuperar a tu hermana menor?
Nesso: Mi hermana fue encarcelada por su majestad Mejojo, debe de estar en algún lado del castillo, por eso me reuniré con mi camarada y la buscaremos juntos.
Arles: Entiendo… Así que la jovencita de antes era la hermanita de este chico…
Nesso: ¿Hm?
Arles: Baja tu arma, andando.
Nesso: ¿Eh? ¡Espera!
Arles: De prisa, Mejojo debe de haberse percatado de que me dirigía al calabozo. Tarde o temprano llegarán sus caballeros.
Nesso: Oh… Está bien… ¿Qué demonios está pasando?
Track 14: Trauma
Mejojo: Aah… ah…
Auger: ¿Estás bien, hermano? *le acerca una silla*
Mejojo: Auger… ¿Viste eso? Ella tenía… una mordida en su hombro… ¡Una marca de Arles…! Ella va a enfermarse de zodiva… Arles va a arrebatármela… Arles… volverá… a robarme algo…
Auger: ¡Claro que no! ¡Todo estará bien! ¡Te prometo que exterminaré a los lobos de este reino!
Mejojo: Ah… aah… ah…
Auger: Primero toma algo de vino y relájate… Tras eso vayamos a cazar lobos, acorralémoslos, espantémoslos y démosles unas muertes miserables, ¿sí?
Mejojo: Sí… matémoslos… matemos a los lobos… Hay que matarlos a todos… voy a matarte, Arles… Algún día… juro… que con mis propias manos te acabaré…
Auger: Sí, matémoslo a como dé lugar.
Mejojo: Sí, matémoslo, Auger.
Auger: Iré a ordenarle a los caballeros que pongan fin a la cacería de lobo … Tú por mientras descansa.
Mejojo: Sí…
*Auger sale de la habitación*
Auger: Aah… Oye tú, tengo un favor que pedirte. *se acerca un caballero* Parece que el lobo que se infiltró se dirigía al calabozo subterráneo… Parece que ese inútil jardinero habló de más… Envía cuantos caballeros puedas al calabozo y asesínenlo, estas son las órdenes de mi hermano. Bueno, cuento contigo.*el caballero se retira* Aah… Justo cuando era una cacería tan divertida, ahora se ha ido al traste… Ese lobo va a tener que pagar con su vida por haber arruinado algo tan entretenido.
Track 15: Los pensamientos de la familia
Rath: Aah… ah…
Zara: ¿Estás bien? ¿Quieres tomar un descanso?
Rath: No tenemos tiempo para eso… Aah… Hay que avanzar…
Zara: Lo sé, pero…
Rath: Ngh…
Zara: ¿Ves? De haberme dejado atender tus heridas estarías en mejores condiciones.
Rath: Eres… bastante cruel…
Zara: Simplemente soy exigente con los pacientes que se niegan a ser curados. Recuérdalo en caso de que vuelva a tener que atenderte.
Rath: …De ser posible… me gustaría que ese día jamás llegue…
Zara: Que malo eres… Aunque no lo creas soy bastante bueno en mi trabajo. ¡…! Alguien se acerca.
Rath: ¡…!
Nesso: ¡Zara…!
Zara: ¡…!
Arles: ¡Rath…!
Rath: Hermano…
Zara: Nesso… ¡Llegas tarde! Además, jamás imaginé que te vería junto a un lobo.
Nesso: Bueno, es que pasaron varias cosas. Ey, tú también estás junto a un lobo. ¿Estaban encerrados en el calabozo subterráneo?
Zara: Sí, exactamente.
Rath: Perdóname hermano… esto pasó porque me alejé de la manada…
Arles: Eso ya es agua pasada.
Nesso: ¿Ese es tu hermano menor?
Arles: Sí.
Nesso: Cierto, lo mencionaste… ¿Entonces viniste a salvarlo?
Arles: Sí.
Nesso: ¡Dime eso antes! Pude haberte ayudado desde un inicio.
Arles: Oh… ¿Y te parece bien visto que un caballero de Weblin ayude a un lobo?
Nesso: ¡…! P-pues…
Arles: No pienso pedirle ayuda a nadie que no sea un lobo. Simplemente pensé que iba a perder el tiempo peleando contigo y por eso guardé mi arma.
Nesso: Pues hasta donde yo recuerdo tú fuiste quien malinterpretó todo y empezó a atacar…
Arles: Eso fue algo inevitable.
Nesso: ¡Serás cabeza dura…!
Zara: Parece que tuvieron una disputa antes de llegar hasta aquí.
Rath: Sí…
Nesso: ¡Maldición! Como sea, hay que salir de aquí cuanto antes.
Zara: Tienes razón. Ah.
Nesso: ¿Qué pasa Zara?
Zara: Shh… por favor guarden silencio… Aún no están cerca… pero varios caballeros vienen hacia acá.
Nesso: ¡…! Llegaron…
Arles: Conejo, ¿puedes decirnos cuántos son?
Zara: …Mis disculpas, el sonido del caos externo se mezcla y me resulta difícil estimar la cantidad de caballeros que se aproximan… Sin embargo, creo que son por lo menos unos cien.
Rath: Ngh.
Nesso: ¡¿Aaah?! ¿Por qué enviarían tanta gente a este subterráneo? ¿Están locos?
Arles: Parece que funcionó.
Nesso: ¿De qué hablas?
Arles: Provoqué a Mejojo antes de venir hasta acá. Como él se enojó es que pasó todo esto.
Nesso: ¡¿Entonces es tu culpa?!
Arles: En cualquier caso, ya sabía que enviarían caballeros a perseguirme, da igual la cantidad.
Nesso: ¡Claro que no!
Zara: C��lmate Nesso, no tiene sentido discutir, debemos pensar en cómo superar esta situación.
Nesso: Pero si nuestra única solución es pelear.
Zara: Bueno… es verdad…
Arles: Hmph, ustedes quédense quietos.
Nesso: ¿Qué pretendes?
Arles: Yo atraeré a todos los caballeros. Ustedes escapen cuando haya logrado alejarlos de aquí.
Nesso: ¿Atraerás a todos los caballeros? ¡Es una locura!
Arles: Ustedes tienen algo que hacer, ¿me equivoco? Además, creo que les causaría problemas que descubrieran que se han colado en el castillo.
Nesso: Pues sí… ¿Acaso por eso vas a…?
Arles: No te confundas, no lo hago por ustedes, es porque podrían estorbarme.
Nesso: Rayos… vaya actitud…
Zara: Nesso, dejemos todo en sus manos.
Nesso: Sí, es lo mejor.
Arles: Pues entonces está decidido, Rath, súbete a mi espalda.
Rath: No, estoy bien.
Arles: No podrás salir de aquí con esas heridas, sube.
Rath: Pelearé junto a ti… decidí hacer todo lo que pueda… no te estorbaré.
Arles: Está bien, pero yo iré al frente, tú sígueme.
Rath: Sí, te seguiré sin importar qué.
Arles: No olvides esas palabras.
*ambos adoptan sus formas de lobo*
Arles: ¡Tu hermana menor está en el jardín flotante…!
Nesso: ¡…!
Arles: Sálvala. ¡Andando!
Rath: Me marcho.
Zara: Ve con cuidado.
Rath: …Preocúpate más por ti que por mí. Nos vemos. *se va con Arles*
Arles: ¡Ataquen todos aquellos que no teman a la muerte! ¡Los desgarraré con mis garras de lobo!
Rath: ¡Aaaaaaaaaaaaaaaah!
Nesso: Bien, ahora Zara. ¡Andando!
Zara: ¡Sí!
Nesso: No imaginé que un lobo me daría la dirección.
Zara: Gracias a él podremos encontrar rápidamente a la señorita.
Nesso: Sí, saldremos los tres de este castillo.
Zara: ¡Por supuesto!
Zara (6:31): Puede que te enoje saber que estemos haciendo esta locura, sin embargo, si de esta forma puedo volver a vivir a vuestro lado, entonces haré cuantas locuras sean necesarias… Hay muchas cosas que deseo enseñarte, un sinfín de cosas que quiero darte… Quiero hacer todo lo que esté en mi poder… Por eso, volvamos a vivir una vida tranquila. No importa qué adversidades nos depare el futuro, yo te apoyaré. Seguiré ayudándote para que puedas seguir sonriendo, señorita. Usted es la única persona a la que pienso servir por el resto de mi vida.
Nesso: Ya falta poco, solo un poco más, finalmente podré ver el rostro de mi hermanita, podré abrazarla y cuando lo haga no volveré a soltarla, la encerraré entre mis brazos y no se la entregaré a nadie. Yo soy quien más te quiere en este mundo y demostrártelo es mi razón de vivir. Regresemos juntos con nuestra familia y escapemos a un lugar en donde nadie nos moleste. Mientras esté contigo, cualquier lugar será un paraíso. Estemos juntos para siempre en nuestro mundo… para siempre… eternamente…
Track 16: Los pensamientos de los gatos blancos
Auger: El castillo se ha vuelto silencioso… ¿Los lobos finalmente perecieron?
Mejojo: ¿Hm? ¿Qué sucede Auger? No estás bebiendo tu vino.
Auger: Oh, perdóname, hermano, es que pensaba en ir o no por queso, me preguntaba qué queso iría bien con este vino. ¿Quieres hermano?
Mejojo: No gracias, me basta con el vino. Con solo ver y saborear este líquido rojo me siento satisfecho.
Auger: Ya veo, entonces… *tocan la puerta* Parece que vino otro mensajero, no dejan de venir
Mejojo: Sí… Auger, ve a ver qué dice.
Auger: Ok. *abre la puerta* ¿Qué sucede? Que sea rápido… Je… pues eso es un problema… *regresa*
Mejojo: ¿Qué era?
Auger: Hmm… Pues parece que la feita intenta escapar.
Mejojo: ¡¿QUÉ?!
Auger: No es nada, tú descansa, hermano.
Mejojo: ¡¿Cómo voy a descansar?! ¡Ella no debe alejarse de mí!
Auger: Tranquilo, Julian está con ella.
Mejojo: Ah… Jaja, ya veo, así que es así… Finalmente ese inútil servirá de algo.
Auger: Sí, así que no te preocupes.
Mejojo: Jeje… Entonces dejo esta situación en tus manos, Auger. No permitas que mi prometida escape.
Auger: A la orden. Voy y vuelvo, hermano. *sale de la habitación*
Mejojo: Que torpe eres al intentar escapar, no importa a dónde vayas, siempre regresarás a mi lado. Tú te quedarás en mi castillo, eres un ave enjaulada, existes para mí y cantas por mi bien, me ves y sonríes. Solo debes mover tus alas cuando te doy de comer. *golpea la mesa* ¡Al fin te conseguí! ¡¿Entonces por qué no puedes quedarte quieta?! ¡¿Por qué intentas huir de mí?! Jejeje… ¿Aún no entiendes que eres mía? Parece que necesitas ser castigada… ¿No lo crees? Primero te encadenaré y te susurraré palabras de amor… Y luego te dejaré incontables marcas con mi látigo… Grabaré en tu cuerpo la idea de que solo puedes estar a mi lado. Je… jejejeje… Jejejejeje… ¡Jejejejejeje! ¡Jajajajajajaja!
Track 17: Maquinación sangrienta
Auger: Bueno, tengo que ir a detener a la feita. Aah… no deja de pasar una cosa tras otra…
Auger (0:14):  Sin embargo, todas son cosas divertidas. Siempre me divierto junto a mi hermano y la llegada de ella solo ha mejorado todo, de hecho, hasta me gustaría que lograra escapar. Oye, ¿te diste cuenta de que el amistoso gato que está a tu lado, que Julian… es nuestro juguete? Él dijo que te ayudará a escapar, ¿no? Pues que pena, esa fue una orden que le dimos. ¡Jaja! No lo notaste, ¿verdad? Es imposible, ya que eres una tontita… Seguro se sorprenderá cuando vea que la traicionó. Me pregunto qué cara pondrá…
Auger (1:12): ¡Jajaja! ¡No puedo esperar! ¡Ya quiero que me muestres tu expresión de sorpresa y desesperación! Date prisa… feita…
Track 18: El amor prohibido entre un lobo y una humana
Rath: Aah… aah… ah…
Arles: Aah… ah… Ya deberíamos de estar a salvo.
Rath: Aah… ah… ah…
Arles: Ahora solo hay que correr. A partir de este punto quiero que subas a mi espalda.
Rath: Gracias hermano… *se sube*
Arles: Sostente fuerte.
Rath: Entendido.
Arles: Hiciste un buen trabajo siguiéndome.
Rath: Ese conejo me dio un sermón…
Arles: ¿Hm?
Rath: Al parecer la bruja de la torre es el tipo de persona que jamás se rinde… y que siempre intenta hacer algo… Una vez la vi… y me dio esa sensación…
Arles: Oh…
Rath: Por eso terminé imitándola…
Arles: Ya veo, así que fue gracias a la influencia de esa muchacha.
Rath: ¿La has visto…?
Arles: Solo un momento, por eso pude darles su ubicación.
Rath: Ya veo…
Arles: Es una jovencita bastante interesante.
Arles (1:36): Es pariente de Elvira, la única hija del conde Galland. Esa jovencita también es una lobeira… Estoy seguro de que Mejojo la eligió como su prometida debido al parentesco que tiene con Elvira… Esa jovencita terminó en la mira de Mejojo debido a su familia y acabó envuelta en la oscuridad de Mejojo. Sé que lo hice para provocar a Mejojo, pero tal vez me pasé al lastimarla… No, ya es tarde para arrepentirme… Solo espero que haya conseguido escapar a salvo de ese jardín flotante. No me gusta que las cosas salgan tal y como desea Mejojo, es cierto que lo hice por eso, sin embargo, de ser posible me gustaría que esa jovencita consiguiera huir de las garras de Mejojo…
Arles: Hmph, no fue algo propio de mí…
Rath: ¿Hermano?
Arles: No es nada. Por cierto, no pensé que te interesaría tanto una jovencita a la que apenas viste. ¿Acaso te enamoraste a primera vista?
Rath: ¡N-no!
Arles: Hmph. Solo estoy bromeando.
Rath: Ngh…
Rath (3:09): No sé si fue amor a primera vista… Sin embargo, por alguna razón ella me ha interesado desde que estaba en la torre y siento que ese interés ha aumentado desde que finalmente pude verla… Hay algo que me gustaría preguntarle… pero ni yo sé qué quiero preguntarle… Si tengo la oportunidad de volver a verla, ¿con qué ojos me verá? ¿Qué me dirá? Quiero saberlo…
Rath: Espero poder verla otra vez… espero poder conversar con ella… Quiero hablar con ella.
SnowFox: ¡¡¡Aaaah!!! ¡DIOS SANTO ME ENCANTÓ ESTE CD! Por si alguien se sintió perdido leyendo esto, el CD drama cubre escenas que no aparecieron en el juego, que es Bloody Nightmare, si escuchas esto solo conociendo Last Hope es normal no entender nada. Fui tan feliz de escuchar a Rath interactuar con Zara en el calabozo ;w; En el juego no se puede ver esa dinámica e interactúan bien poquito. También amé ver a Arles colaborando y lo rápido que actuó para salvar a Rath. ¡Además! También me encanta saber que a Rath siempre le interesó Fiona QwQ. En el juego la ruta de Rath es muy… ¿Aburrida? Debido a que el juego está dedicado en su gran mayoría a los gatos gemelos, así que también soy feliz de que aparecieran menos en este CD. De paso siempre me hace feliz ver a Mejojo desesperarse porque Arles va a “robarle” algo n.n Espero que les haya gustado tanto como a mí me gustó traducirlo ;w;
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aurorasword · 1 year
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Vuoi sentire una storia? Ti racconterò la storia di quella ragazza, quella che vedi laggiù in quell'angolo, lei è fredda e grigia, è piena di fiori, le piacciono il loro profumo, i loro colori, quelli che lei non riesce più a vedere.
Ti racconto la storia di quella ragazza, quella che metteva sempre al primo posto le altre persone piuttosto che sé stessa, quella ragazza che riceveva silenzi e coltellate da chi riempiva di conforto e carezze sul cuore.
Ti racconto la storia di quella ragazza che non riusciva a dormire, che era piena di incubi, voleva dormire per zittire i pensieri, ma iniziarono a seguirla anche dentro al letto, anche dentro ai sogni.
Ti racconto la storia di quella ragazza che aveva la testa altrove, che pensava troppo, che si faceva troppe paranoie, che a causa dei pensieri si scuciva la pelle.
Ti racconto di quella ragazza che non riusciva a studiare, perché si sentiva diversa, perché si sentiva pesante, perché si sentiva non all'altezza.
Ti racconto di quella ragazza che stava male, anche se non lo dava a vedere, che copriva le occhiaie e gli occhi secchi dalle lacrime della notte con il trucco, copriva la sua smorfia di dolore verso la vita con un sorriso.
Ti racconto di quella ragazza che cercava l'amore, quello vero, quello che ti scalda il cuore, ma che puntualmente trovava qualcuno che le faceva colare il mascara.
Ti racconto di quella ragazza che scriveva, scriveva per cercare di vomitare tutti quei pensieri che le comprimevano il cervello, e per un po' funzionò forse, ma poi neanche quello riuscii più ad aiutarla.
Ti racconto di quella ragazza che voleva vivere, voleva essere libera, voleva essere felice.
Ti racconto di quella ragazza piena di traumi, di graffi, di tagli, di morsi.
Ti racconto di quella ragazza che piangeva in silenzio la notte, sola in una stanza per non fare rumore, per non fare scalpore.
Ti racconto di quella ragazza che si alzava la mattina volendo solo rimanere sul letto a guardare il soffitto, ti racconto della sua forza nel prepararsi ed indossare il suo ennesimo falso sorriso che l'avrebbe accompagnata per l'intera giornata.
Ti racconto di quella ragazza, che alla fine non ce la fece più, i pensieri la stavano sovrastando, le persone la stavano schiacciando, il suo cuore diventava sempre più freddo.
Ti racconto di quella ragazza, quella che vedi laggiù in quell'angolo, lei è fredda e grigia, è piena di finti fiori, ma nessuno va più da lei, ha lasciato troppo dolore, troppe domande, troppi rimpianti.
Ti racconto di quella ragazza che tutti piansero, che tutti non capirono, che tutti amarono.
Ti racconto di quella ragazza che voleva essere libera, ed ora lo era, senza pensieri, senza dolore, senza lacrime e senza persone.
Ti racconto di quella ragazza.. quella che, forse sei anche te.
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larry-noesreal · 4 months
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Briana, larries y babygate
Recopilado de Briana (madre de Freddie) hablando sobre el acoso (por parte de larries) y el "babygate".
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Traducción:
MTV: Donde esta Freddie?
Briana: Lo siento, pero eso es simplemente cruel. Normalmente no hablo mucho, pero me gustaría saber ¿Cómo te sentirías como madre primeriza al leer algo como esto? ¿Cómo se atreve alguien a llamar falso a mi hijo? Eso es enfermizo y moralmente incorrecto. Di todo lo que quieras pero no dejaré que nadie me quite la felicidad que tengo por mi pequeño hijo. Sé que Louis tampoco lo hará.
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Traducción:
Crear una mentira tan repugnante y provocar tantos problemas es inaceptable. Nunca he robado ninguna foto. Es repugnante cómo me han tratado durante mi embarazo y ahora. Estoy cansada del acoso y la intimidación. Tengo un hijo recién nacido; Esta es una parte de mi vida en la que todo el tiempo estoy sensible y debería disfrutar cada minuto. Piénsalo, ¿Cómo te sentirías? Todos ustedes que intentan quitarme la felicidad, no los dejaré, pero no metan a otras madres inocentes en esto.
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Traducción:
Random: los padres de Freddie
Briana: disculpa pero que carajo te pasa!!
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Traducción:
Briana:
A todos aquellos que sienten la necesidad de hacer comentarios despectivos, odiosos e inapropiados sobre mí y mi hijo Freddie: lamento sinceramente que todos hayan elegido centrar su tiempo y atención en mi vida y la vida de mi hijo. Seguramente debes tener mejores cosas que hacer que husmear en la vida personal de una madre soltera y un niño recién nacido. Soy una nueva madre orgullosa que está muy feliz de que mi hijo esté en este mundo y he compartido esa alegría con mis amigos y familiares a diario, muchas veces a través de las redes sociales. Sin embargo, eso no le da a nadie el derecho ni una invitación a ser desagradable y despectivo conmigo. Entonces, por favor dejen de entrometerse en los hechos privados y personales de mi vida y la vida de mi hijo para tejer historias y despertar el interés público. Las cosas que usted discute, y las fuentes en las que confía están extremadamente equivocadas y poco confiables. Más importante aún, todo adulto maduro y experimentado debe saber que siempre hay más en una historia de lo que parece, especialmente cuando se trata de asuntos del corazón. Estoy seguro de que en los días y semanas venideros todos descubrirán que su negatividad y sus ataques venenosos fueron poco más que una pérdida de tiempo. Mientras tanto, tengo la esperanza de que todos ustedes respeten la privacidad de mi hijo y consideren que deben suspender los comentarios abrumadoramente inapropiados sobre mí, mi familia y, lo más importante, mi hijo Freddie. Gracias.
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