Tumgik
#donna barbuta
fashionbooksmilano · 10 months
Text
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
Saltimbanchi
Marie Desplechin, Emmanuelle Houdart
Logos, Modena 2012, 48 pagine, ill. , Rilegato, 28x37,5 cm, ISBN 9788857604411
euro 25,00
email if you want to buy [email protected]
"Accorrete, non abbiate paura in città è arrivato il circo. Siamo saltimbanchi e viviamo alla giornata. Venite a vedere, grandi e bambini, lasciatevi cullare dalle nostre parole: siamo narratori di favole, mescoliamo magia, illusione e poesia. Sotto il nostro tendone tutto è possibile!" 
Le sorelle siamesi, la donna barbuta, il colosso, la lillipuziana, il musicista senza braccia e senza mani… Undici ritratti strani e bellissimi che immortalano artisti circensi come altrettanti inviti a immaginare per loro vite straordinarie e numeri stupefacenti. L’illustratrice ha affidato i suoi personaggi a Marie Desplechin, che ha dato loro un nome e ha inventato per loro un destino necessariamente fuori dal comune: “Emmanuelle ha immaginato e disegnato undici personaggi favolosi. Me li ha affidati. Sono arrivati alla spicciolata, prima le gemelle siamesi, poi l’uomo senza arti e la donna barbuta, poi il colosso, la cartomante e la lillipuziana… Uno dopo l’altro, ho dato a ciascuno di loro un nome e una storia, poi una famiglia che andava formandosi da sola man mano che scrivevo. È stato facile e divertente: ai vari personaggi i ritratti calzavano a pennello! Così abbiamo inventato il nostro circo itinerante, una famiglia profondamente umana, in cui regnano la fantasia, il coraggio, l’ingegno. E, ovviamente, l’amore.” Marie Desplechin
Dal racconto di una vita rocambolesca a un altro, Emmanuelle e Marie intrecciano i legami che uniscono questi saltimbanchi e ci raccontano questo circo con un umorismo tenero e una profonda poesia. Su un tema dalle immagini abbastanza stereotipate, Emmanuelle trova nuove piste per trascinarci al centro di una moltitudine di personaggi favolosi. Le figure rappresentate appaiono insieme stranamente familiari e al contempo molto enigmatiche, ben riconoscibili e tuttavia avvolte da un velo trasparente che ce ne separa; gli sguardi, le pose, gli elementi che li compongono e li circondano ce li rendono lontani e misteriosi. Hanno una presenza magnetica e stupefacente. Ritroviamo qui l’universo ibrido di Emmanuelle Houdart – corallo o vegetale, maschio o femmina, piuma o pelo? – e i suoi motivi ricorrenti – l’uovo, la spugna, i libri. E quando l’immagine potrebbe rivelarsi troppo disturbante o crudele, ecco che il testo di Marie Desplechin interviene a rassicurare. La diversità diventa fonte di fascino e seduzione. E come al circo, ci si stupisce, si trema, si ride con quegli uomini e quelle donne che non sono come tutti gli altri ma sono comunque nostri simili, nostri fratelli.
08/07/23
orders to:     [email protected]
ordini a:        [email protected]
twitter:@fashionbooksmi
instagram:         fashionbooksmilano
                         designbooksmilano
tumblr:               fashionbooksmilano
                         designbooksmilano
4 notes · View notes
saifbaghdadroleplay · 2 years
Text
*vivendo nel mondo moderno e resuscitato da Abu Qasim contro la sua volontà decise di cambiare il suo modo di vestire ma sempre in modo decente tuttavia lui vuole rimanere vedovo perché non tradisce sua moglie che per ora non può ritornare in vita.
Per quanto riguarda il Mahdi sciita Abu Qasim, lui non è favore del trattato di pace ma lo userà soltanto per inviare le sue spie, non considera lo sciismo come parte dell'Islam ma piuttosto un culto atroce che lui non condivide l'idea tuttavia lui è tranquillo perché è abbastanza sicuro che esiste una donna barbuta che ucciderà il 12th imam sciita Abu Qasim, nessuno lo ama perché ha logiche ritardate contro i Quraysh in generale e lui lo deride come il Dajjal in persona e uno sfigato che si lascia uccidere da una donna barbuta e lui certamente non perdona quello che gli ha fatto.
Per quanto riguarda l'Afghanistan dei Talebani, Umar invierà alcuni dei suoi uomini per mantenere diplomazia e migliorare l'amicizia perché sa che sono sunniti quindi non li considera una minaccia personale*
Tumblr media Tumblr media Tumblr media
5 notes · View notes
A Cannes la bella di Mon Crime barbuta sulla Croisette
(ANSA) – ROMA, 26 APR – Nessuno crederebbe che la bellissima Nadia Tereszkiewicz, astro nascente del cinema francese e solare protagonista di Mon Crime – La colpevole sono io di Francois Ozon, sarà una donna barbuta sulla Croisette. È lei infatti Rosalie della regista francese Stéphanie Di Giusto, film che passa a Un certain regard al Festival di Cannes.    E non si tratta neppure di fiction, ma…
View On WordPress
0 notes
Tumblr media
💪🏻 La storia a colori di chi ha reso punti forti le sue difficoltà. 👉🏻 #odditorium Un libro che parla di alcuni dei più noti freaks e sideshow performers. La raccolta si apre con Barnum, l'uomo che inventò lo show business, un affabulatore il cui unico scopo era soddisfare i desideri del pubblico per guadagnare quanto più possibile. Era un genio nel suo campo, il precursore dei pubblicitari. Si prosegue poi parlando dei protagonisti dei suoi e di altri spettacoli. 👍🏻Ogni personaggio ha la sua illustrazione (tranne alcuni di cui si parla brevemente), la sua biografia, qualche curiosità e a volte anche qualche citazione. Si parla anche della malattia dietro le loro peculiarità insolite. Sono divisi in categorie in base alla loro particolarità. 👍🏻Nel volume ci sono personaggi famosi come Annie Jones, la donna barbuta e Stephan Bibrowski, l'uomo leone ma anche figure meno note come William Durks, l'uomo con due facce o Josephine Joseph, l'ermafrodita. 👍🏻Non tutte le storie sono a lieto fine, alcune sono tragiche, a volte finiscono con la morte prematura. Tuttavia sono storie di grande forza e determinazione, la maggior parte di loro non si è lasciata abbattere dai propri problemi, ne hanno fatto invece un punto di forza. Alcuni di loro sono perfino diventati ricchi proprio per via della loro diversità. Non hanno trasformato i loro difetti in ostacoli ma in virtù. 👍🏻I protagonisti del libro vengono da tutto il mondo, non ci sono solo italiani ma anche thailandesi, americani, tedeschi, russi, prussiani e diversi altri. 👍🏻Una raccolta oltremodo affascinante. Sul finale ci sono personaggi famosi non per via di problemi fisici ma di altre particolarità, per esempio tatuaggi o forza fisica. ❓Avete mai sentito parlare di #barnum e dei suoi #freaks ? #antrodilibri #bibliophilelegentibus #amicandito #ilclubdeilettorifelici #storiebookitissime #thebookclubpost https://www.instagram.com/p/CmgG4BOM0l-/?igshid=NGJjMDIxMWI=
1 note · View note
guidomura · 5 years
Photo
Tumblr media
Musica circense Eurofestival. Molto divertente. Una specie di ibrido tra un circo equestre e una discoteca. Donne barbute e donne cannone, freak assoldati per impietosire o per stupire.
0 notes
abr · 2 years
Quote
Sul palco di "Tu Sì Que Vales" appare il terrapiattista che manda in tilt la giuria (...) ma non convince (la Ferilli) che per tutto il tempo della performance lo critica tra le risate del pubblico: “Qui ormai la gente se alza la mattina e dice la sua, senza manco vergognarsi. Tu sei ingrippato su sta roba, mica hai studiato altrimenti non diresti 'ste cose”. Lo promuove solo Teo Mammucari: “A me la tua follia piace, se uno crede in una cosa la deve divulgare. Per me vale”, dice il comico ma poco dopo arriva il no della De Filippi contraria alla divulgazione selvaggia. La conduttrice stronca il concorrente: "Devono essere divulgate le cose giuste e vere". Poi si alza e torna al suo posto di giudice che aveva temporaneamente abbandonato per sedersi vicina all'amica Ferilli.
da IlTempo, via https://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/ferillissima-ldquo-qui-ormai-gente-se-alza-mattina-dice-288807.htm
Il terrapiattista contrariamente alla Raggi non ha convinto la Ferilli, esticazzi! 
Esibire la donna barbuta o l’uomo elefante è un classico, così il popolazzo si sente sano e fortunato per come sta. La più bifolca è la maitresse del bordello Amici, che tutta seria (!) stronca l’incauto nel merito proprio: “devono essere divulgate (solo) le cose giuste e vere”, ma chi cazzo sei, Torquemada il Grande inquisitore? 
Tumblr media
5 notes · View notes
eternalcoma · 2 years
Note
ti depili di sotto?
Donna barbuta sempre piaciuta (?)
AH NO?
Comunque chissà cosa si cela!!
Tumblr media
2 notes · View notes
carmenvicinanza · 3 years
Text
Chiara Fumai
https://www.unadonnalgiorno.it/chiara-fumai/
Tumblr media
Credo che vivere l’opera d’arte in maniera totale – quindi anche su un piano realmente autobiografico – sia un modo intenso e generoso di stare al mondo.
Chiara Fumai, artista femminista che ha lasciato un segno indimenticabile nell’arte contemporanea.
Nata a Roma il 22 febbraio 1978 e cresciuta a Bari, ha avuto fin da subito una carriera promettente, il suo grande talento è stato presto apprezzato. Si è laureata in architettura al Politecnico di Milano e frequentato il Corso Superiore di Arti Visive della Fondazione Ratti.
Originariamente attiva come DJ e musicista techno si è resa nota nelle gallerie italiane con le sue opere video e performance dal vivo.
Ha lavorato principalmente con la fotografia, la video-art e le performance, rappresentando il linguaggio e la cultura mediatica contemporanea attraverso un’ottica femminista.
Una delle prime opere, del 2008, dal titolo Chiara Fumai presenta Nico Fumai, presentava una figura paterna immaginaria trasformata in cantante pop anni ’80, sottolineando i meccanismi mediatici della televisione italiana di quei tempi.
Nel 2012 ha partecipato a dOCUMENTA (13), una delle manifestazioni dedicate all’arte contemporanea più prestigiose al mondo, con The Moral Exhibition House, uno spazio di insurrezione femminista sotto forma di spettacolo da baraccone, in cui omaggiava Zalumma Agra e Annie Jones, artiste circensi vissute nell’Ottocento in una casetta bianca in cui i mobili erano sottosopra.
Nel 2013, con un’opera che denunciava il maschilismo del mondo artistico ha vinto il Premio Furla creando una propaganda fittizia del Manifesto SCUM di Valerie Solanas, trattato politico femminista radicale e critico nei confronti della società, che rifletteva la prima campagna politica di Silvio Berlusconi dal titolo Chiara Fumai legge Valerie Solanas.
Nella videoinstallazione The Book of Evil Spirit del 2015, ha recitato il ruolo della famosa sensitiva ottocentesca Eusapia Palladino durante una seduta spiritica nell’atto di rievocare gli spiriti della donna barbuta Annie Jones, della scrittrice Ulrike Meinhof e della filosofa Carla Lonzi. L’opera voleva rendere visibile la diversità di figure femminili marginali e omaggiare grandi pensatrici del passato che hanno contribuito a rivoluzioni sociali.
Nei suoi lavori ha sempre scelto figure di donne energiche, determinate, in alcuni casi furenti nei confronti di un mondo che non ne riconosceva il ruolo e l’importanza, scelte apposta per il loro atteggiamento militante e combattivo.
Chiara Fumai è stata l’interprete di un femminismo energico. Nonostante questo, la sua personale energia, l’incessante ricerca e sete di conoscenza della storia delle donne che motivava e ispirava le sue opere è stata messa a dura prova da una forma di depressione che l’ha assediata per anni.
Il 16 agosto 2017 a soli 39 anni si è tolta la vita. È stata trovata impiccata, all’interno della galleria Doppelgaenger a Bari, dove era ospite da qualche giorno.
Una delle sue opere, la serie di mappe murali intitolata This last line can not be translate, oltre a farle vincere il Premio New York nel 2017, è stata esposta postuma alla Biennale di Venezia del 2019.
Dopo la sua scomparsa, nel 2018, è stata creata l’associazione The Church of Chiara Fumai per  preservarne e promuoverne la memoria e che ha donato molti degli oggetti utilizzati dall’artista nel corso delle sue esibizioni al Centro di Ricerca del Castello di Rivoli, il cui museo ospita una delle collezioni di arte contemporanea più apprezzate nel nostro Paese.
Recentemente il Comune di Bari ha deciso di dedicare alla memoria di Chiara Fumai un giardino sul lungomare.
Era brava, colta, dissacrante, intelligente, combattiva, ma non è riuscita a sconfiggere il terribile mal di vivre che l’accompagnava da tempo.
Lasciando la terra, ha deprivato il panorama artistico italiano e internazionale del suo importante contributo.
Tumblr media
3 notes · View notes
9760km · 3 years
Note
Manca la donna barbuta e l'elefante acrobata
I miei lettori sono più unici che rari
1 note · View note
corallorosso · 4 years
Photo
Tumblr media
Gli autori di Sgarbi Nel circo di fenomeni da baraccone che ha accompagnato la politica italiana delle passate e presenti legislature, Sgarbi si distingue da altri per ricordare – a intermittenza – la sua competenza sulle cose dell’arte e la sua brillantezza di elaborazioni su temi diversi, quando si comporta come una persona normale. Oggi Michele Serra lo spiega nella sua rubrica quotidiana su Repubblica, descrivendo quale sia il contesto che abbia reso Sgarbi quello che è raffigurato nelle immagini di giovedì. "La sua maleducazione patologica, il suo imbarazzante narcisismo, la sua aggressività insopportabile, sono stati protetti e nutriti, per decenni, da conduttori e autori televisivi entusiasti di proporre allo spettabile pubblico, come fece Barnum con la Donna Barbuta, l’Uomo che Strilla. Sono stati incentivati e premiati da sponsor politici convinti che l’arroganza e il disprezzo degli altri fossero manifestazioni di “libertà”. E da elettori entusiasti di quell’idea, deprimente e fasulla, di “libertà”. I veri autori di Sgarbi sono loro, non Sgarbi. Sgarbi è solo vittima dei loro applausi. Così un ragazzo intelligente e colto è diventato un fenomeno da baraccone, e addirittura un vice-leader politico, solamente perché la nostra epoca, della cultura e dell’intelligenza, non sa che farsene." Michele Serra (Il Post)
15 notes · View notes
paneliquido · 4 years
Text
TRAVAGLIO, ANCHE BASTA
Bertolaso però no. La sanità lombarda però no, dài. Ma occuparsi di Marco Travaglio è inutile: da una parte perché sbugiardarlo regolarmente necessiterebbe di un impiego a tempo pieno, dall'altra perché la sua specialità sono soprattutto le sapienti omissioni: i suoi sillogismi di norma sono più brevi e superficiali della verità, che spesso ha il difetto di essere articolata: ma non è ciò che interessa i suoi lettori medi. Ai suoi lettori interessa incolpare qualcuno: l'adrenalina e il divertimento gli si accende come per i film di Boldi e De Sica: basta una flatulenza. Quando Travaglio monologava da Michele Santoro poteva essere un problema, perché lo guardava un sacco di gente: ora è conchiuso nel suo Fatto Quotidiano che è  tracollato nelle edicole: l'anno scorso si è quotato all'Aim (la Borsina dei piccoli) e ha portato a casa miseri risultati; nell'estate 2018 preventivavano di vendere 10 milioni di azioni e ne portarono a casa circa 2, con il prezzo per azione ridotto a 0,72 per azione;  l'amministratrice Cinzia Monteverdi ammise «Il mercato non era quello che ci aspettavamo». Chissà che cosa pensavano che fosse, il loro Fatto Quotidiano: soprattutto considerando che chiuse in rosso il bilancio 2019 per due milioni di euro. Cose che succedono (quasi a tutti: ma a noi, in questo periodo, no) e comunque, al di là di questo, gli «editoriali» di Travaglio nel tempo perdevano peso: da anni non venivano più propriamente letti bensì al limite «sorvegliati» dagli opinion maker, la gente che conta: tipo una riga sì e dieci no, tanto per capire con chi se l'era presa. La sua naturale vocazione al fallimento in compenso si è sempre rivelata interessante essendo lui un marker negativo: chiunque egli sponsorizzi, cioè, sappiamo già che finirà male. Travaglio passò dal Giornale alla Voce: la Voce ha chiuso. Passò al Borghese: il Borghese ha chiuso. Andò in Rai da Luttazzi: gli chiusero il programma. Promosse Raiot della Guzzanti: non è mai andato in onda, e lo stesso vale per i programmi di Oliviero Beha e Massimo Fini. Quando sostenne Caselli all’Antimafia, fecero una legge apposta per non farcelo andare. Ha sostenuto Woodcock: plof. Ha sostenuto la Forleo e De Magistris: la prima cadde in un cono d'ombra, il secondo si dimise dalla magistratura e i suoi processi si rivelarono fuffa. Travaglio sostenne tutti i movimenti poi svaporati e candidati a importanti cariche giudiziarie: sempre trombati. E Di Pietro, il simbolo? Abbiamo visto. Ci eravamo dimenticati della  campagna per Ingroia, prima da magistrato e poi da meteora politica con parentesi guatemalteca: dissoluzione. Poi la svolta: Travaglio partecipò al V-day e protestò contro i fondi pubblici elargiti anche al giornale dove scriveva, l’Unità: che infatti chiuse. Pazienza: comunque si era scavato un mestiere (parlar male del prossimo) e la tendenza dei colleghi è stata considerarlo come un ordinario mercante che vendeva prodotti commisurati a un target: che sarà pure composto da idioti, ma era e resta un target. Col tempo e la popolarità, tuttavia, qualche prezzo occorreva pagarlo. Certe incoerenze erano lì, bastava notarle. Lui, antiberlusconiano, si scoprì che aveva pubblicato i suoi primi due libri con la Mondadori del Berlusconi che intanto era già sceso in politica. La sua ostentata rettitudine si fece grottesca. Citava Montanelli: «Non frequento i politici, non bisogna dare del tu ai politici né andarci a pranzo». A parte che ci andò (una volta ero presente anch'io) non fu chiaro perché coi politici no e coi magistrati sì: come se non fossero entrambi uomini di potere e soprattutto di parte. Anche il suo linguaggio peggiorò. Descrisse i giornalisti che celebravano Giorgio Napolitano, per dire, parlando di «lavoretti di bocca e di lingua sulle prostate inerti e gli scroti inanimati», continuando a sfottere il prossimo per i difetti fisici: Giuliano Ferrara «donna cannone», «donna barbuta», il suo ex amico Mario Giordano «la vocina del padrone», poi Brunetta eccetera. Se uno non aveva difetti evidenti, li inventava: continua a chiamare me «biondo mechato» anche se è biondo tutto il mio albero genealogico. Le incoerenze si fecero lampanti quando fu evidente che il signorino in definitiva lucrava su un «regime» che lo mandava in onda in prima serata, e che di condanne per diffamazione ne aveva prese eccome, e che proponeva l'abolizione dell'Appello ma poi ricorreva in Appello, e che tuonava contro la prescrizione ma poi non la rifiutava, e che non esitava, lui, l'inflessibile, a prostrarsi ai piedi del querelante Antonio Socci (febbraio 2008) affinché ritirasse una denuncia: «Riconosco di aver ecceduto usando toni e affermazioni ingiuste rispetto alla sua serietà e competenza professionale, e di ciò mi scuso anche pubblicamente».Ma avevamo cominciato con Bertolaso: perché è contro di lui e contro la sanità Lombarda che il Fatto Quotidiano, dopo anni di routine da pagliacci del circo mediatico, si sono riguadagnati la ribalta dell'infamia. Editoriali titolati «Bertoléso», altri dove gli si dà dell'untore o che relegano i resoconti dell'assessore Giulio Gallera a «televendite» per fini elettorali, o profonde analisi della competette Selvaggia Lucarelli in cui si esorta la Lombardia - che ha fatto comunque miracoli e ha probabilmente la migliore sanità pubblica di questo Pianeta - a «chiedere scusa». Non c'è neanche da parlarne. Però ricordo bene un'altra volta in cui Travaglio ad Annozero parlò di Bertolaso e delle sue «cattive frequentazioni»; ricordo che Nicola Porro del Giornale gli fece notare che delle frequentazioni discutibili potevano essere capitate anche a lui, a Travaglio, il quale diede di matto e diede a Porro e Maurizio Belpietro di «liberale dei miei stivali», poi scrisse che «non sono giornalisti», «se non si abbassano a sufficienza vengono redarguiti o scaricati dal padrone», «non hanno alcun obbligo di verità» e «sguazzano nella merda e godono a trascinarvi le persone pulite per dimostrare che tutto è merda». Ora però, con tutto il rispetto, l’unica merda giornalistica che ci viene in mente è il giornalismo del Fatto Quotidiano di questi giorni, che, pur di screditare la sanità lombarda, giunge a pubblicare, per dirne una, i verbali del processo a  Roberto Formigoni: come se noi, adesso, ricordassimo appunto le «frequentazioni» di Travaglio – che sono quelle a cui accennavano Porro e Belpietro – quando il direttore del Fatto andò in vacanza con un tizio poi condannato per favoreggiamento di un mafioso, già prestanome di Provenzano; quando telefonò a un siciliano, uno che faceva la spia per un prestanome di Provenzano, e gli chiese uno sconto sulla villeggiatura in Sicilia; quando la sua famiglia e quella di Pippo Ciuro, poi condannato per aver favorito le cosche, si frequentavano in un residence consigliato da questo Ciuro e si scambiavano generi di conforto; quando il procuratore di Palermo Pietro Grasso, sul Corriere, scrisse che Travaglio  faceva «disinformazione scientificamente organizzata». E questi sono tutti «fatti», come li definirebbe Travaglio, «fatti» a loro modo ineccepibili, non querelabili. Forse andrebbero spiegati, perché la verità sempre più complessa. Beh, è Travaglio a non farlo mai, a non spiegare mai e a scrivere barzellette sui malati a cui dovrebbe banalmente baciare il culo. Travaglio ha scritto che Bertolaso, «più che trovare posti letto, ne ha occupato uno». Poi è passato oltre, per il risolino demente di quei pagliacci e cialtroni che ancora lo leggono. Ha una sola fortuna, il direttore del Fatto: che non c'è un giro un Travaglio che certe infamie gliele ripeta di continuo, in libri e articoli e comparsate televisive. Oddio, potremmo anche farlo noi. Io tempo fa lo feci, poi a un certo punto smisi perché avevo anche interessi, nella vita. Lui, a parte Renato Zero, non sappiamo. E’ questa la differenza: noi non vogliamo farlo, perché, a differenza sua, non facciamo schifo.
Filippo Facci 
31 notes · View notes
lemurinviaggio · 6 years
Photo
Tumblr media
La bambina irsuta - Francia
0 notes
IL CIRCO DEGLI ORRORI
1952, Jupiter, Florida: le gemelle siamesi Bette e Dot Tattler, dotate di un corpo solo ma di due teste, vengono portate d'urgenza all'ospedale di Jupiter, Florida, dopo essere state trovate dal lattaio, impegnato nel suo giro di consegne, giacere gravemente ferite vicino al corpo della madre assassinata. La notizia dell'esistenza delle gemelle siamesi si diffonde rapidamente attirando l'attenzione, tra gli altri, di Elsa Mars, immigrata tedesca padrona del circo locale, con il sogno infranto di diventare una celebre cantante. Con uno stratagemma, la donna riesce a fare visita alle gemelle, in convalescenza dopo l'intervento subito, e riesce a convincerle a fuggire con lei ed entrare a far parte della sua compagnia circense. Bette e Dot, infatti, secondo l'opinione di Elsa, unendosi a lei potranno sentirsi per la prima volta "normali", visto che tutti i membri del circo sono fenomeni da baraccone. Vengono così introdotti due "freaks", ovvero Jimmy Darling, un ragazzo affetto da sindattilia, e per questo noto come il "ragazzo aragosta", e sua madre Ethel, la donna barbuta. Grazie a Bette e Dot, Elsa spera di rilanciare gli spettacoli del circo, confidando nel grande interesse che un'attrazione come due gemelle siamesi può suscitare, ma non sa che la polizia considera le ragazze le principali sospettate dell'omicidio della madre. Nel frattempo, una coppia di giovani fidanzati viene sorpresa durante un picnic da un clown con una maschera sulla parte inferiore del volto. Il pagliaccio uccide brutalmente il ragazzo e rapisce la ragazza, che viene imprigionata in un vecchio autobus dismesso, insieme ad un bambino (anch'egli rapito dopo che il clown ha massacrato i suoi genitori). Jimmy si ribella ad Elsa, ma quest'ultima gli ricorda che senza di lei, lui e sua madre marcirebbero ancora in prigione. Jimmy, per procurare a sé e alla madre di che vivere, si reca settimanalmente da un gruppo di casalinghe per soddisfare i loro bisogni sessuali. Le gemelle intanto conoscono gli altri "mostri": Amazon Eve, una donna altissima ed estremamente forzuta; Ma Petite, la donna più piccola del mondo, di origini indiane; Meep, un bambino affetto da ritardo mentale, il cui numero consiste nello staccare la testa delle galline a morsi; Paul, il cosiddetto "uomo foca" per il mancato sviluppo degli arti superiori, considerato il più pacato del gruppo, che si è fatto tatuare tutto il corpo eccetto la faccia; la donna senza gambe Suzi, testarda e burlona; Pepper e Salty, due microcefali innamorati; ed infine Toulouse, un uomo affetto da nanismo. Nel momento in cui lo incontra, Dot si innamora di Jimmy. Quando un detective arriva al circo con l'intenzione di arrestare le gemelle per l'omicidio della madre, Jimmy gli taglia la gola in un raptus di rabbia e seppellisce poi il cadavere con l'aiuto degli altri "freaks", osservati dal clown omicida. Bette e Dot confessano di aver ucciso la propria madre poiché si vergognava della loro deformità e le considerava dei mostri. Ad uno spettacolo del circo assistono, pagando profumatamente i biglietti, anche Gloria Mott e suo figlio Dandy, viziato rampollo di una famiglia ricchissima che vorrebbe comprare Bette e Dot. Elsa si rifiuta e, sminuita crudelmente da Gloria riguardo alla sua esibizione durante lo show, sotto l'effetto di oppio confessa ad Ethel i propri sogni infranti. Nel finale Elsa, rimasta da sola nella sua tenda, viene mostrata mentre si prepara per coricarsi; si scopre così che ella nasconde un segreto: al posto delle gambe ha delle protesi in legno, che si toglie per andare a dormire.
0 notes
clacclo · 2 years
Text
La donna barbuta
Un'inutile e non richiesta riflessione sulla consapevolezza...
È tutto talmente stupido e banale che non so da dove cominciare! Cominciamo col dire che, se pensi di vivere una vita senza che queste cinque cose ti capitino decine e decine di volte, allora vivi nel mondo delle fiabe! Quindi, in secondo luogo, non è curando quelle cinque ferite che risolvi il problema. La questione è la sicurezza in noi stessi, l’autostima, il conoscere il proprio valore e le…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
saphiriaw · 2 years
Text
Who am I?
Non è semplice descrivere chi sono io, ma cercherò di essere il più esaustiva possibile. Sono a pochi mesi ai 30anni e la mia vita è piena di cose da fare da gestire.
Sono sposata e mi ritengo estremamente fortunata ad aver trovato la mia anima gemella. Mi ritengo una donna libera nella sua interezza, nella sua arte e nella sua femminilità, anche se del tutto alternativa, essendo una metalhead e androgina. Difatti, mi è capitato spesso di essere scambiata per un maschio, a maggior ragione ora che ho i capelli molto corti, succede praticamente ogni giorno, ma questo non mi disturba; non mi importa nulla del giudizio delle persone che girano intorno a me. Non di persone casuali, di persone che non conoscono la mia storia, il mio carattere, ciò che sono e ciò che fa di me chi sono.
Lavoro in un ambiente molto particolare, un locale notturno Dark, in cui la maggior parte dell'utenza è, per l'appunto, Dark e goth, perciò persone singolari, con outfit molto elaborati, trucco pesante. La musica che si ascolta è altresì particolare, ovviamente è sempre ad altissimo volume e gli orari sono notturni. Mediamente, si chiude al prima alle 3 e al più tardi, alle 6, ma per fortuna si lavora nel weekend (venerdì e sabato), questo mi consente di conciliare la mia vita famigliare e il lavoro.
Certo, perché si da il caso che io e la mia dolce metà, abbiamo anche un bambino di 3 anni che ha appena cominciato l'asilo.Un'esperienza piuttosto traumatica, alvero...Ricordo benissimo di aver vissuto allo stesso modo l’ingresso nel mondo della socialità, non piaceva affatto andarci, tuttavia è stata utile; ho imparato a farmi valere e ad essere indipendente. Spero che anche lui impari ad esserlo. Meglio soli che mal accompagnati.
Oltre a questo, sono una cosplayer, anche se non ho tantissimo tempo da dedicare a questo hobby, quest'anno ho intenzione di dedicarmi maggiormente, trovando nuovi cosplay e migliorando quelli che ho già. Mi piacciono soprattutto personaggi maschili, ma ho anche creato un paio di original e porto spesso le vesti di Cirill dal videogioco di The Witcher.
Amo follemente animali strambi, come rettili e uccelli, ma in casa abbiamo anche una piccola trovatella pelosa, Sky, una soriana, salvata da mio marito da una vita in strada. Abbiamo una dragonessa barbuta (pogona) e anche due pappagalli inseparabili che sono un pezzo di cuore per me.
Insomma, c’è proprio di tutto.
Sono una grande appassionata di cinema e serie tv, gioco a gdr sia da tavolo che online (ne ho anche creati un paio da zero), inoltre spendo i miei soldi prevalentemente in materiale di cartoleria e abiti particolari da sfoggiare al lavoro. 
-------------------------------------------------------------------
It isn’t easy to describe who i am, but i’ll try to be as comprehensive as possible. I’m Just a few months into my 30s and my life is full of thing to do and manage.
I’m married and i consider myself extremely lucky to have found my soulmate. I’m a free woman, in her entirely femininity, art and completely alternative, being a metalhead and androgynous. Often happened to be mistaken for a male, even more now that I have very short hair. It doesn’t bother me; I don’t care about the judgement of the people around me. Not random people. Just the people who know my story, who cares about me and my life.
I work in a very particular environment, in a Dark Nightclub, where the most users are, precisely, Dark and goth, therefore singular people, with very elaborate outfits and heavy make up. The music is also particular, always at very high volume and, overage, it closes at the 3am or 6am, it depends on the day. Luckily, it’s still on the weekend (Friday and Sat) and this allows me to concile my family life.
Me and my husband also have a 3yrs old boy who has just started kindergarten, a rather traumatic experience, indeed...I remember very well having lived in the same way entering the world of sociality, I didn’t like it at all, however it was useful; I learned to assert myself and be indipendent. I hope he learns to be too. 
Besides that, I’m a cosplayer, even if I don’t have a lot of time to devote to this hobby BUT this year, I’m going to do more for this; finding new cosplay and improving the ones I already have. I mostly like male characters, but I’ve also created a couple of originals and often wear Cirill’s clothes from “The Witcher”’s game.
I LOVE WEIRD ANIMALS, like reptiles and birds, like, we also have a little founding, Sky, a cat, saved by my husband from a life on  the street. We’ve a bearded dragon (Pogona) and also 2 lovebird, a pieces of my heart.
Yas, there’s everything in our family.
I’m a great lover of cinema and tv series, I play Rpg (table and online) and I even created a couple. I spend my mainly on stationery material and particular clothes to show off at work.
1 note · View note
analgesico · 6 years
Text
Tod Browning è arrivato a Hollywood relativamente tardi, a trentadue anni. Sino a quel momento – siamo nel 1912 – ha esercitato la professione di clown, interpretando assieme a un partner un numero intitolato «La lucertola e l’orsetto lavatore». I suoi colleghi del circo – la donna-barbuta, la donna-pollo, le sorelle siamesi, la coppia di nani Hans e Frida, l’uomo-tronco, la donna dai piedi prensili, l’uomo-scheletro – lo definiscono «un tipo molto strano».
Edgardo Franzosini, Bela Lugosi, Adelphi 1998, pp. 75-76
2 notes · View notes