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#breslavia
pluszakatzmann · 3 months
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Winter in Park Szczytnicki, city Wrocław, Poland.
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oracionessucias · 11 months
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gaysessuale · 1 year
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foto di wrocław let's goo
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grusik · 10 months
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street art Breslavia by crikiss
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pink-pumpkin-uwu · 26 days
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¿Quieres hacer un viaje por la historia de la filosofía?
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El día de hoy nos adentraremos a las profundidades de la filosofía femenina, conoceremos sus historias, posturas y lo que nos han dejado con el tiempo. Cada idea es una semilla que puede florecer en el jardín del conocimiento. ¿Están listos para sembrar nuevas perspectivas?.
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Para comenzar de manera correcta con este blog hay que aclarar unos términos básicos para que, si no estas sumergido en este tema puedas disfrutar de la lectura y comprender lo que estas leyendo.
ദ്ദി ˉ͈̀꒳ˉ͈́ )✧
¿Qué es la filosofía?
Según la RAE (Real Academia Española) la filosofía es el conjunto de saberes que busca establecer, de manera racional, los principios más generales que organizan y orientan el conocimiento de la realidad, así como el sentido del obrar humano a lo largo de la historia, las mujeres han enfrentado barreras culturales y sociales para participar plenamente en el discurso filosófico, y sin embargo, muchas han dejado una marca significativa en el pensamiento humano.
La filosofía es el arte de cuestionarlo todo y encontrar sentido en medio del caos, vamos a comenzar desde la antigüedad con:
Hipatia de Alejandria (360 d.C - 415 d.C) ⋆˚ʚɞ
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Esta filósofa griega natural de Egipto es una de las primeras científicas de las que existe constancia. Transmitió como profesora en la escuela de Alejandría; sus clases eran diálogos en los que discutía con los alumnos sobre filosofía, matemáticas, astronomía, ética y religión.
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Rosa de Luxemburgo (1871 -1919) ౨ৎ ˖ ࣪⊹
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A esta Doctora en Derecho Público sobre el desarrollo industrial se la considera una de las fundadoras de la corriente de pensamiento del socialismo democrático. Nacida en Polonia, a los 18 años se refugió en Suiza por la persecución que sufría en su país debido a su militancia socialista. Realizó importantes contribuciones al desarrollo del marxismo, en especial en lo referente a las relaciones entre nacionalismo y socialismo, y sobre el socialismo democrático. 
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Edith Stein (1891-1942)♡‧₊˚
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Esta religiosa carmelita vivió en territorio polaco durante la Alemania Nazi. Fue profesora en la Universidad de Breslavia y en su tesis sostenía que el ser humano tiene un problema de empatía y conciencia.
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Simone Weil (1909-1943)✧˚ ༘ ⋆。 ˚
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A lo largo de su vida, su ideología pasó de pacifista radical hasta evolucionar a sindicalista revolucionaria. De origen francés, estudió en la Escuela Normal Superior junto a Simone de Beauvoir y escribió obras sobre el rol de la mujer trabajadora, la religión y poemas místicos. En una de sus obras póstumas, ‘Ensayos sobre la condición obrera’, se incluyeron cartas y un diario sobre su vida trabajando en una fábrica, en las que reflexionaba acerca de su posición como mujer obrera.
₊‧°𐐪♡𐑂°‧₊
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Explorar la filosofía a través de las contribuciones de mujeres filósofas es fundamental para obtener una perspectiva más amplia y diversa en el campo. A lo largo de la historia, estas pensadoras han desafiado las normas y han generado ideas innovadoras que merecen ser reconocidas y estudiadas. Al destacar sus voces y sus obras, no solo honramos su legado, sino que también enriquecemos nuestro entendimiento del mundo y de la humanidad en su conjunto.
Para terminar:
Fuentes:
https://elpais.com/ideas/2023-08-20/la-filosofa-que-alerto-contra-la-distraccion-y-el-ensimismamiento-actuales-hace-mas-de-80-anos.html
https://www.ub.edu/seminarifilosofiagenere/es/filosofa/simone-weil/
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argents-world · 9 months
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Catedral de San Juan Bautista, Breslavia, Polonia.
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lanavetro · 2 years
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Io le vorrei trovare un paio di parole. Da quando sono qui, il mio equilibrio si sposta sempre di più verso il suo centro di riferimento e mi sento come un albero che viene scosso dal vento.
Eppure, adesso che siete tutti così e che vi ho lasciato andare, sembra quasi che non ci siete mai stati.
Lìa, che ormai ha fatto pace col fatto che sbaglio l’accento quando le scrivo, mi ha invitato per la Polonia e senza neanche pensarci un attimo ho detto sì. Il giovedì non dormo per una serie di consegne che devo fare entro il venerdì. Nottata ed occhiaie e la giornata, che non è mai veramente finita, inizia con una presentazione in presenza. La tutor apprezza, si complimenta e io non vedo l’ora di andare a casa.
Mi reinvento un attimo e sotto consiglio di mia madre scopro i segreti dietro la frittata di maccheroni che non è mai venuta così bene in vita mia: per forza, è la prima.
Da qui, si fa una certa ora e i treni ci aspettano, mentre alla stazione mi limo le unghie aspettando che si presenta. Eccola, “mira tu gran belleza”. Non glielo dico, ma poi a tutti i complimenti che le farò solo per gentilezza mi verrà risposto:”que chamuyero!”, che è poco più del farenello napoletano e sì, mi calza bene, ma a volte è la manifestazione della mia sincerità e della volontà di far star bene una persona con solo qualche parola.
Il mio corpo resiste ai viaggi, la stanchezza non si sente, l’ostello che sembra il posto più bello del mondo e più quieto ci accoglie con un sacco di bambini e bambine. Le piante rampicanti ci accompagnano e scatto due Polaroid, una per me e una per Lìa, sulle scale che portano al piano superiore.
Breslavia è viva ed è giovane, ha dei colori stupendi come quasi tutte le città dell’est e mi colpisce la quantità di fiorai che si trovano nella piazza della città e divento strano quando mi bagno inutilmente con l’acqua della fontana.
Camminiamo per tutta notte fino alle 4 dove ci fermiamo sulle scale dell’ostello: ci diciamo qualsiasi cosa sulle nostre insicurezze, probabilmente proprio perché ci sentiamo al sicuro.
Da lì a poco incontriamo gente che ci dice di andare all’inferno, ma che in realtà ci adora, l’alba arriva e dopo qualche bacio che ci siamo rubati decidiamo di andare a riposare.
La mattinata passa con una guida che viene cazziata tantissimo per aver detto che l’America è stata scoperta e chiaramente la cazziata a fine tour viene assicurata:”L’America non è stata scoperta, smettetela di dirlo”.
Quanto mi piace il coraggio.
Lasciamo Breslavia e rimaniamo un po’ soli durante il tragitto in bus a scrivere di noi stessi probabilmente e la nostra sensazione.
Anche Cracovia si presenta colorata con un centro storico circondato dal parco e dal verde. La piazza immensa ci saluta e l’ostello festaiolo ci sorprende e Lìa si merita un altro applauso per aver scelto perfettamente dove dormire.
Veniamo accolti da alcol e da gente rumoreggiante che gioca a beer pong e a biliardino, noi ci facciamo trascinare da qualsiasi evento e dopo una doccia, senza neanche cenare finiamo per ubriacarci un po’ e sfiorarci senza baciarci.
D’un tratto che Lìa allontana, una donna inglese aumenta la mia vanità complimentandosi per gli orecchini e il mio aspetto tanto che alla fine finiamo anche per scattarci una foto assieme.
Sembra tutto molto gentile.
Finiamo per locali vari dove ci annoiamo dopo non molto, torniamo fuori l’ostello e mi emoziono per una birra Peroni.
Dopodiché ci fermiamo ad un muretto, ci guardiamo e parliamo. Questa volta delle nostre famiglie. L’emozione la prende e forse qualche lacrima le sta per scendere.
La abbraccio e poi mi chiede:”Can I sleep with you?”, ma alla fine quando ritorno dal bagno la trovo già a dormire e non ho il cuore di disturbarla.
L’indomani si riparte per Auschwitz e la suggestione ci stringe lo stomaco e non vogliamo più mangiare. Spostandoci a Birkenau, il paesaggio e la distesa immensa di quel luogo della memoria ci sorprende e capisco quanto sia povero non vedere le cose con i propri occhi.
Il parallelismo psicologico ci colpisce e un violento temporale si schianta contro il sole e ci lascia in balia di una tempesta e di un freddo sconcertante che peggiorerà il mio raffreddore.
Ci coccoliamo con la scusa di riscaldarci.
Ritornati a Cracovia ci perdiamo, ma poi ritroviamo la via, un pochino di sole ci colpisce, rubiamo vino e mangiamo un po’ per assumere delle apparenze umane.
Camminiamo tanto perché le città di notte assumono un altro aspetto, torniamo al posto festaiolo, balliamo un po’ e finiamo per amarci nei bagni in comune dell’ostello che è attività carnale, ma intima come parlarsi.
Non ce lo diciamo, dormiamo direttamente insieme.
E sì, vorrei trovare due parole per spiegarvi come sia stato sorprendente girarsi, trovare il suo volto e pensare che sia la cosa più perfetta sulla faccia della terra.
Lìa, forse il viaggio con te, per me, finisce qua. Ma il tuo è ancora tutto da scoprire. Non so come e non so perché, ma il mio petto sarà sempre casa tua.
Puoi contare su di me, ma non sempre.
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principessa-6 · 10 months
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A passeggio per Wroclaw (Breslavia)
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ibarbouron-us · 2 years
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Santoral...
Edith Stein, de nombre religioso Teresa Benedicta de la Cruz (en latín, Teresia Benedicta a Cruce, en alemán, Teresia Benedicta vom Kreuz, Breslavia.
 Imperio alemán, 12 de octubre de 1891-Auschwitz, 9 de agosto de 1942), fue una filósofa, mística, religiosa carmelita descalza, mártir y santa alemana de origen judío.
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carmenvicinanza · 2 months
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Lotte Pritzel
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Lotte Pritzel è l’artista passata alla storia per le sue bambole che rappresentavano personaggi famosi, ballerine, figure esotiche e androgine.
Lotte è il diminutivo di Charlotte Pritzel, nata a Breslavia, in Polonia, il 30 gennaio 1887. Appena diciottenne si era trasferita a Monaco per studiare arte. Viveva a Schwabing, quartiere a ridosso dell’accademia e dell’università, dove ebbe modo di frequentare importanti esponenti dell’avanguardia artistica e intellettuale internazionale.
Intorno al 1908 ha iniziato a creare le sue bambole concepite come elementi decorativi e oggetti d’arredamento, denominate Puppen für die Vitrinen. 
Dopo pochi anni erano già sulle riviste d’arte e nel 1913 furono in mostra all’Esposizione universale e internazionale di Gand e vendute a caro prezzo nel negozio Hohenzollern Friedmann & Weber a Berlino.
Erano molto amate anche dal pittore espressionista Egon Schiele che gliene commissionò una serie ancora conservata nella sua fondazione.
Lotte Pritzel divenne ben presto una figura nota nel circolo di artisti bohémien che si incontravano in famosi caffè della capitale.
Famosa per il suo spirito arguto, venne celebrata su riviste e in scritti famosi, il poeta Jakob van Hoddis le dedicò la poesia Indianisch Lied.
Tra il 1910 e il 1927 la rivista Deutsche Kunst und Dekoration pubblicò sette articoli corredati da illustrazioni delle sue opere, che hanno permesso di seguire l’evoluzione del suo stile, sia nella forma che nelle strategie di presentazione delle bambole.
Rainer Maria Rilke, il celebre poeta boemo, su queste piccole opere d’arte scrisse un saggio nel 1921.
Le sue creazioni trovarono mercato anche negli Stati Uniti. 
Inizialmente flessibili e fatte di cera, vennero successivamente decorate con garze, pizzi, perle di vetro e frammenti di broccato.Le sue bambole non sono mai state ideate come giocattoli per l’infanzia, i corpi quasi scheletrici, i volti truccati, i costumi sfarzosi, l’uso di gioielli e parrucche, le pose sensuali, il genere sessuale spesso indefinito, si ponevano agli antipodi del modello tradizionale destinato ai giochi.
Rappresentavano danzatrici, amanti malinconici, cortigiane, donne di diverse etnie, misteriosi personaggi della commedia dell’arte, madonne, angeli con fisionomie androgine, sovente in scenari orientaleggianti.
Una relazione affascinante si stabilì tra questi oggetti, il cinema e la danza espressionista che ne venne ispirata in famose coreografie. 
Annoverate nella categoria delle Kultur Doll, all’inizio venivano illustrate insieme come un gruppo di tableau vivant dall’alta connotazione teatrale, successivamente vennero fissate su piedistalli, sempre più elaborati, che sembravano alludere al loro status di scultura, di arte autonoma che rappresentava star del cinema muto e manichini surrealisti, accentuando la loro artificialità.Lotte Pritzel ha lavorato come costumista e scenografa in diversi teatri di Monaco e Berlino. 
Nel 1923 era talmente popolare che le venne dedicato un film documentario dal titolo Die Pritzel-Puppe, diretto da Ulrich Kayser, in cui veniva ripresa nel suo studio mentre era immersa nelle sue creazioni.
Con l’avvento del nazismo la situazione cambiò notevolmente e le divenne sempre più difficile esporre in pubblico e vendere il suo lavoro: le sue bambole androgine e languidamente erotiche mal si conformavano con i corpi idealizzati promossi dalla politica culturale nazista.
Lotte Pritzel è morta il 17 febbraio 1952, a causa di un ictus, aveva 65 anni.
Dopo decenni di oblio è stata riscoperta negli anni ottanta, in seguito all’interesse maturato per le bambole nell’ambiente bohémien di Monaco degli inizi del ventesimo secolo.
Nel 1987, in occasione del suo centesimo compleanno, a Monaco le è stata dedicata una personale dal titolo Lotte Pritzel. Bambole di vizio, di orrore e di estasi.
Sono state identificate più di duecento sue opere, in gran parte conservate in collezioni private e pubbliche.
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diarioelpepazo · 3 months
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Un corte en la ceja del inglés fue la causa. El combate, que iba a unificar el cinturón mundial de los pesos pesados, estaba previsto para el 17 de febrero en Arabia Saudí y ahora queda sin fecha prevista A. GARCÍA El esperado duelo entre Tyson Fury y Oleksandr Usyk, previsto para el 17 de febrero en Arabia Saudí, tendrá que esperar. El combate que iba a unificar el cinturón de los pesos pesadas se ha pospuesto debido a que Fury sufrió un corte en la ceja derecha. Queensberry Promotions, la promotora de Tyson Fury, emitió un comunicado en el que confirmaba la lesión del Gypsy King. Explica que el púgil británico sufrió dicho corte durante una sesión de sparring. Recibió puntos y necesitará tiempo para recuperarse por completo. El combate se aplazará unos meses. "Estoy absolutamente devastado después de prepararme para esta pelea durante mucho tiempo y estar en tan excelentes condiciones. Me siento mal por todo el mundo involucrado en este gran evento y trabajaré diligentemente para una nueva fecha una vez el ojo se haya curado. Sólo puedo disculparme ante todo el mundo afectado, incluido mi propio equipo, el Team Usyk, los otros boxeadores de la cartelera, patrocinadores y aficionados, así como nuestros anfitriones y mis amigos de Arabia Saudí", comentó Fury. La suspensión del combate también fue confirmada por el mánager de Usyk: "Fury sufrió un corte mientras se entrenaba y podrían pasar varios meses antes de que esté listo para pelear nuevamente". Con Fury fuera de combate, Usyk podría buscar ahora otro rival para que la velada no quede anulada. El duelo entre Fury y Usyk iba a proclamar a un campeón único en los pesados, algo que no se veía desde que Lennox Lewis se coronara como tal en 1999. Fury (33-0, 24KO) es el vigente campeón del Consejo Mundial de Boxeo (CMB) desde que ganara en febrero de 2020 a Deontay Wilder y se coronará por segunda vez tras su victoria ante Wladimir Klitschko en 2015. El ucraniano Usyk (21-0, 14 KO) mantuvo sus tres coronas mundiales del peso pesado (WBA-IBF-WBO) a finales de agosto en el Estadio Municipal de Breslavia (Polonia), al derrotar por KO en el noveno asalto al aspirante inglés Daniel Dubois (19-2, 18 KO). En un principio se habló de que el combate se podía celebrar en las Navidades de 2023, pero quedó fijado para febrero al pelear Tyson Fury con Francis Ngannou en octubre. Fury acabó ese combate con un corte en la frente y el ojo izquierdo. Para recibir en tu celular esta y otras informaciones, únete a nuestras redes sociales, síguenos en Instagram, Twitter y Facebook como @DiarioElPepazo El Pepazo/Marca
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pluszakatzmann · 3 months
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Beauty of winter in Park Szczytnicki, city Wrocław, Poland.
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whencyclopedes · 4 months
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La invasión mongola de Europa
Las invasiones mongolas de Rusia y Europa oriental se produjeron primero en una breve incursión en 1223 y luego en una campaña mucho más amplia entre 1237 y 1242. Los mongoles, que surgieron aparentemente de la nada y se ganaron rápidamente la reputación de «jinetes del diablo», cosecharon una victoria tras otra y avanzaron en dirección oeste hasta llegar a la ciudad polaca de Breslavia. Cayeron grandes ciudades como Tiflis, Kiev y Vladímir y, al llegar al río Danubio, saquearon las ciudades húngaras de Buda, Pest y Esztergom. Ni los rusos ni las grandes potencias europeas pudieron organizarse lo suficiente para hacer frente al ataque en cinco frentes que habían lanzado los mongoles ni hacer frente a su veloz caballería, sus catapultas incendiarias y sus tácticas de terror. El resto de Europa central y oriental solo se salvó gracias a la muerte del kan Ogodei (que gobernó de 1229 a 1241), ya que provocó la retirada de los mongoles. A pesar de la muerte y destrucción masivas, la invasión tuvo algunos beneficios culturales duraderos, ya que los dos mundos, el oriental y el occidental, por fin se encontraron: los viajeros occidentales empezaron a visitar Asia oriental, una región que hasta entonces había sido una tierra de monstruos legendaria, opinión que los chinos también mantenían con respecto a Europa. Con la invasión mongola de Europa, el mundo se volvió mucho más violento y un poco más pequeño.
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clubdreadnought · 8 months
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The Battle of Mollwitz
Esta semana han comenzado una partida de “La Batalla de Mollwitz 1741” de Clash of Arms Games. Este juego es el ultimo editado dentro de la serie BAR. La Batalla de Mollwitz, que se libró 10 de abril de 1741 cerca de un pueblo de Silesia a 20km de Breslavia, fue la primera victoria de Prusia sobre los Habsburgo austríacos en la Primera Guerra de Silesia. La invasión de Silesia por los…
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grusik · 10 months
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street art Breslavia by crikiss
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Calcio: Ucraina; Zinchenko, "Con l'Italia sappiamo cosa fare"
“Per quanto riguarda la partita contro l’Italia, prima di tutto dobbiamo recuperare. Ognuno di noi capisce cosa deve fare, quindi spero che avremo abbastanza tempo per recuperare per una partita molto importante”.     Oleksandr Zinchenko – autore del gol del parziale 1-0 dell’Ucraina nel pareggio per 1-1 con l’Inghilterra ieri a Breslavia in Polonia – mette nel mirino la nazionale di…
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