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gregor-samsung · 2 months
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«Sul finire del Sedicesimo secolo la volta celeste si alzava, come la vediamo noi ancora oggi, non di venti metri come nel planetario, ma circa a non più di trenta chilometri sopra di noi, come un’inflessibile costruzione. Sopra questa fortezza celesta troneggiava il malefico Dio, la cui vista penetrava in tutti gli errori degli uomini, che puniva senza pietà con la guerra, la peste, gli incendi. La volta celeste, che sosteneva i palazzi e i giardini di Dio, cingeva come un guscio d’uovo la Terra liberamente sospesa nel vuoto. «A questo punto entrò in scena Giordano Bruno e ruppe il guscio dell’uovo cosmico aprendo lo sguardo meravigliato e felice dell’umanità sull’infinità dello spazio. Le stelle fisse non erano più i bottoni dorati inchiodati all’immobile parete celeste, ma divennero barche dorate che si muovevano liberamente nell’etere a grande distanza le une dalle altre. Tutta la magnificenza dei palazzi divini si era volatilizzata. Se fossi un grande artista come lei», disse lo zoologo volgendosi ora al pittore, «progetterei un affresco imponente che, come contraltare del Giudizio Universale di Michelangelo, raffiguri Giordano Bruno sul rogo. Ma le fiamme, che devono bruciarlo, salgono verso il cielo e incendiano la volta celeste come fosse una misera quinta teatrale. Si vedrebbero quindi la città di Dio con i suoi opulenti palazzi crollare, dissolvendosi nel fumo e nella cenere, e insieme ad essi cadrebbero vittime dell’eterna distruzione angeli e santi. In lontananza, le stelle dell’Orsa Maggiore, come sfere luminose, apparirebbero in segno di vittoria.»
Jakob von Uexküll, L'immortale spirito nella natura, traduzione dal tedesco di Nicola Zippel, Castelvecchi (collana I Timoni), 2014. [Libro elettronico]
[Edizione originale: Der unsterbliche Geist in der Natur, Christian Wegner Verlag, Hamburg; testo pubblicato in tre parti fra il 1938 ed il 1947]
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daimonclub · 6 months
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Madonne Madri e letterati
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Madonne Madri e letterati Madonne Madri e letterati. Divinità, Religiosi, Veggenti, Madri, Eroi, Atei e Letterati! La storia di Pierina Gilli e delle Fontanelle di Montichiari, le apparizioni della Madonna e Carl William Brown. Salve, Regina, madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra, salve. La religione non è altro che una forma di letteratura, per fortuna però la letteratura non è solo una forma di religione. Carl William Brown Io non ho mai pensato ad altro che fare il mio dovere, pregando e confidando nella Madonna. Don Bosco Ogni tanto in qualche luogo appare la madonna, la stupidità invece continua a voler agire in clandestinità. Carl William Brown Abbiamo un infinito desiderio di amore, di comprensione, di fiducia, di bellezza, di gioia, di pace. Siamo tanto stanchi di questo mondo che da ogni parte, con la sua cattiveria, ci assale e ci turba. Enrico Medi La Madonna, il mostro di Lochness e lo stesso Dio si vedono raramente in giro; al contrario la stupidità appare dovunque. Carl William Brown In ogni pericolo invocate Maria e vi assicuro che sarete esauditi. Don Bosco Santa Maria, Madre di Dio, conservami un cuore di fanciullo, puro e trasparente come una sorgente. Padre Leonzio de Grandmaison I miracoli non finiscono mai di stupirmi. Una folla di fedeli si è infatti radunata presso il santuario di un piccolo paesino del meridione per odorare la statua della madonna che da alcuni giorni aveva la dissenteria. Carl William Brown Se insorgono i venti delle tentazioni, se vai contro gli scogli delle tribolazioni, guarda la stella, invoca Maria! San Bernardo Uno tra i più strabilianti poteri della stupidità è senz'altro quello di far apparire la madonna. Carl William Brown Remori del Gesù che fu partorito da una madonna vergine, all'università cattolica di Roma i chirurghi plastici, ricostruendo l'imene, ridonano la verginità. Per la stupidità invece non c'è bisogno di alcun intervento. Carl William Brown La Madre di Dio è Madre nostra. La Madre di colui in cui speriamo, è Madre nostra. la Madre di colui che solo può salvare è Madre nostra. Sant'Anselmo di Aosta Dai tempi di Lutero la chiesa sa perfettamente che il denaro è lo sterco del diavolo, per questo è profondamente impegnata ad usarlo come concime per la madonna! Carl William Brown A proposito, questa riflessione persiana la dedico ad una collega che ho conosciuto alcuni anni fa, e che mi confidò che la sua massima aspirazione era quella di diventare una brava insegnante, madonna, chissà quelle mediocri o scadenti! Carl William Brown O Maria, figlia prediletta del Padre, madre ammirabile del Figlio, sposa fedele dello Spirito Santo. San Luigi M. Grignion de Montfort La madonna di Luordes ha fatto senz’altro numerosi miracoli, soprattutto in favore di quelle agenzie turistiche che organizzano i viaggi per i pellegrini in terra francese. Carl William Brown La Madonna ha procreato senza peccare anche perché lo sanno tutti che mentre prendeva il sole lungo le sponde del mar rosso è stata impollinata da un ape. Nei tempi in cui il viagra era ancora lontano la forza del desiderio poteva infatti far questo ed altro. Carl William Brown Io ti amo Maria, perché tu sei la madre di tutti gli uomini, la madre dei Santi, la consolatrice di coloro che soffrono. San Giuseppe Cottolengo Quando starete per morire ricordatevi sempre di ogni madonna con bambino e di tutto il dolore che è destinato a nascere da quei grembi materni. Carl William Brown Le immagini vitali attenuano la desolazione mortale in cui siamo avvolti e una splendida ed immobile madonna con bambino ci rammenterà sempre con estrema poesia la triste ed amorosa realtà che ci tiene prigionieri. Carl William Brown
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Madonne visioni e letterati Chi dice che agli italiani non piace fare la coda, ieri sono passato per ben due volte davanti all'ufficio postale vicino a casa mia, e con grande giubilo e vibrante soddisfazione ho notato che al suo interno c'era una fila della madonna. Dovrebbero mettere anche un sovrapprezzo per ogni servizio, perché almeno la gente sa come passare e sfruttare il tempo in un modo costruttivo e dignitoso, e la qualità, in un mondo che funziona, dovrebbe essere sempre ben retribuita. Carl William Brown Gesù, Figlio di Dio, ti supplico: per l'amore infinito che porti a tua madre, concedimi di amarla come tu l'ami e vuoi che sia amata. Sant'Anselmo di Aosta Grazie alle bestemmie e a tutte le varie imprecazioni, il Buon Dio, il suo povero figliolo e la casta Madonna sono i personaggi più citati nella storia dell'umanità, con buona pace dello spirito santo. Amen. Carl William Brown La Madonna ha creato Gesù, figlio del Padre Eterno, ed è diventata il simbolo materno e femminile più religioso della nostra divina umanità. Già solo per questo il mito del Cristianesimo dovrebbe farci capire il valore del suo ineguagliabile messaggio spirituale. Carl William Brown Non credo ai diavoli, tanto più che per esplicito riconoscimento della loro guida io non sono una parte valida del contratto, primo perché non ho un’anima, secondo perché in fatto di stupidità anche all’inferno ne sanno meno di me! Stupidità, sia ben chiaro, intesa in modo globale e non alla maniera di qualche strano e stitico scrittore. Ma veniamo invece al culto della dea madre, mito del quale nutro una certa fascinazione e al quale dedicherò nientemeno che un intero sito. La madonna stessa infatti ha deciso di aiutarmi nella divulgazione della mia lotta contro la stupidità e io non ho potuto far altro che accettare i suoi favori. Dicevo, il culto della dea madre, tutti infatti nasciamo dalla donna e tutti sappiamo sin troppo bene quanto le madri aspirino alla realizzazione dei propri figli. Ma ahimè per una madre che si rallegra ce ne sono milioni e milioni che piangono, e allora, allora risolviamo questi indovinelli. “Fermati sei bello”! A morte i diavoli e non solo loro. L'Eroe non è altro che un figlio nato dall'unione di un dio o una dea con un essere umano, è un geniale essere intermedio a metà fra gli dei e gli uomini destinato ad intervenire nel mondo con imprese eccezionali. L'eroe sa lottare con estremo coraggio e generosità, e per una ragione o un ideale ritenuti validi e giusti arriva persino al sacrificio di se stesso perché è consapevole che le sue gesta dovranno continuare ad alimentare il mito, il racconto, la narrazione. L'origine di questa storia risale ad alcuni anni fa, ma forse faremmo meglio a dire che inizia agli albori del cristianesimo e magari anche un bel po' prima. Comunque siamo nel 1992 quando una strana donna contatta un personaggio ancora più strano. I due non si conoscono ed il motivo del loro incontro è una consulenza linguistica che la signora richiede al giovane studioso di cui non conosce nemmeno il nome. Il tutto si risolve in una settimana e da origine ad alcune traduzioni in varie lingue di un piccolo libricino di preghiere che riguardano una povera veggente di campagna a cui è apparsa a più riprese la madonna. Il nostro ateo traduttore fa così la conoscenza indiretta della signora Pierina Gilli, della Madonna Rosa Mistica e di un luogo ad una ventina di chilometri da casa sua, le Fontanelle di Montichiari. Passano otto anni e in un temperato giorno di luglio il nostro eroe finalmente si ritrova con la madre nella suggestiva località che inspiegabilmente lo colpisce così a fondo da fargli avere persino un colloquio con la stessa Beata Vergine Maria, la quale tuttavia non proferisce nemmeno parola. La cosa potrà sembrare assurda a tutti, ma non al nostro strano e surreale letterato che nel frattempo è rinato più di una volta e ora si fa chiamare Carl William Brown, ovvero il fondatore del Daimon Club! Il testo della comunicazione è breve, deciso, laconico, sintetico, suggestivo. Il ricevente non ode altro che queste parole: "Caro amico, tu sei ateo, ma sei più religioso di un mistico ed è per questo che voglio che tu critichi il potere della stupidità del mondo. Io sono la madre dell'umanità, la quale diviene sempre più assurda ed egoista e si dimentica sempre più spesso di applicare il messaggio cristiano. Ora io voglio che tu comunichi il mio verbo ed in compenso io ti aiuterò nella tua battaglia contro il potere e l'autorità della banalità. Le nostre voci si leveranno alte nel cielo, nel mito, nel racconto, nella gioia e nella sofferenza. La religione non è altro che letteratura e la vita non è altro che arte, tutti devono poter comunicare, tutti devono poter conoscere senza alcuna intolleranza di sorta e visto che tu hai sempre studiato e letto le sacre opere, devi avere il diritto, anche se non credi, di poter dire la tua. Divulga perciò le mie parole e saranno stupidi, egoisti ed intolleranti gli altri se non divulgheranno le tue..." A dir poco folgorato dalla geniale intuizione il nostro eroe si senti investito di una secolare missione e colto da una strana e pacata eccitazione, dopo aver visitato per bene il suggestivo luogo se ne andò via quasi compiaciuto. La suggestiva storia per il momento finisce qui, anche perché i suoi protagonisti non vogliono andare oltre. I loro cammini sono divisi, le loro avventure sempre più strane, ma rimangono varie cose che li accomunano, e sono il mito, il racconto, il mistero, le visioni, la sofferenza, il dolore, la meditazione, la riflessione, la pace, la lotta ed il desiderio per una vita più felice. In questo i nostri attori non sono poi così diversi e per questo il nostro eroe si appresta a rendere il suo più completo, devoto e sincero omaggio alla Madonna Rosa Mistica delle Fontanelle e alla sua cara veggente Pierina Gilli di Montichiari.
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Madonna Rosa Mistica Per concludere questo breve e simbolico articolo, voglio aggiungere che dopo circa 30 anni da quel fatidico giorno di primavera dei primi anni novanta, Sabato 7 dicembre 2019, vigilia della grande Solennità dell’Immacolata, durante la concelebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo di Brescia, S.E. Mons. Pierantonio Tremolada, è avvenuta l’ufficiale proclamazione della canonica istituzione del Santuario diocesano Rosa Mistica-Madre della Chiesa. Si tratta di un passaggio storico che segna profondamente un lungo percorso ecclesiale iniziato in questi luoghi da oltre 50 anni, e ancor prima presso la Chiesa parrocchiale di Montichiari. Tutti hanno accolto con riconoscenza questa decisione, maturata non senza molte difficoltà che inevitabilmente accompagnano questi percorsi, e così questo complesso fenomeno spirituale e mariano sorto in questi luoghi potrà continuare il suo percorso di sostegno e consolazione della nostra Chiesa, anche in forma ufficiale. P.S. Per maggiori informazioni, eventuali chiarimenti e materiale esplicativo contattare il sito ufficiale dell'Associazione che cura il Santuario della Madonna Rosa Mistica di Montichiari. Carl William Brown Coloro che verranno in nostro aiuto saranno visibilmente protetti dalla Madonna. San Giovanni Bosco Tu che mi sorridesti all'alba della vita, torna di nuovo a sorridermi, Madre, ora che la sera è ormnai vicina. Santa Teresa di Lisieux Venga presto, o Maria, il giorno in cui ogni uomo riconosca te come Madre e Dio come Padre e tutti finalmente si sentano fratelli. Amen. San Massimiliano Kolbe Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell'ora della nostra morte. Amen http://www.daimon.org/rosamistica/index1.htm Sulla tematica della madre potete anche leggere: Mamma, morte e memoria Halloween e la festa dei morti Read the full article
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scienza-magia · 1 year
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Joseph Ratzinger, la ragione e la scienza
La scienza sottomessa alla fede. La irricevibile visione di Ratzinger. L’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti segnala con una nota che con la morte di Ratzinger pure sui giornali molti commentatori (anche di testate “laiche”) non hanno mancato di fare elogi sperticati del papa emerito, proclamandolo conciliatore – nientemeno – tra ragione e fede. Quanto questa ricostruzione sia falsata lo mette bene in chiaro il divulgatore scientifico Silvano Fuso su MicroMega proprio ripercorrendo gli scritti e le dichiarazioni pubbliche di Benedetto XVI. Infatti Ratzinger, da intellettuale religioso schiettamente conservatore che temeva la scienza moderna, vede questa “compatibilità” solo quando la ragione si sottomette totalmente alla fede. La scomparsa di Joseph Ratzinger ha suscitato molti commenti in cui si evidenzia come in lui fede e ragione abbiano convissuto armoniosamente. In realtà fede e ragione in Ratzinger diventano compatibili solamente se quest’ultima si sottomette in maniera totale e incondizionata alla fede. La scomparsa di Joseph Ratzinger ha suscitato molti commenti in cui, sottolineando la finezza intellettuale del pontefice emerito scomparso, si evidenzia come in lui fede e ragione abbiano convissuto armoniosamente. Spesso, inoltre, Ratzinger viene ritratto come il papa del dialogo, animato da una ricerca teologica il cui filo conduttore è appunto l’equilibrio tra ragione e fede. In realtà andando a rileggere molti dei suoi scritti e delle sue dichiarazioni pubbliche emerge un quadro piuttosto diverso. Fede e ragione in Ratzinger diventano compatibili solamente se quest’ultima abdica completamente dalle sue prerogative per sottomettersi in maniera totale e incondizionata alla fede.
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Vale quindi la pena andare a rileggere alcune sue affermazioni. Nella celebre conferenza tenuta a Ratisbona il 12 settembre 2006, Ratzinger scrive: “Una ragione, che di fronte al divino è sorda e respinge la religione nell’ambito delle sottoculture, è incapace di inserirsi nel dialogo delle culture. E tuttavia, la moderna ragione propria delle scienze naturali, con l’intrinseco suo elemento platonico, porta in sé, come ho cercato di dimostrare, un interrogativo che la trascende insieme con le sue possibilità metodiche. Essa stessa deve semplicemente accettare la struttura razionale della materia e la corrispondenza tra il nostro spirito e le strutture razionali operanti nella natura come un dato di fatto, sul quale si basa il suo percorso metodico. Ma la domanda sul perché di questo dato di fatto esiste e deve essere affidata dalle scienze naturali ad altri livelli e modi del pensare – alla filosofia e alla teologia. Per la filosofia e, in modo diverso, per la teologia, l’ascoltare le grandi esperienze e convinzioni delle tradizioni religiose dell’umanità, specialmente quella della fede cristiana, costituisce una fonte di conoscenza; rifiutarsi ad essa significherebbe una riduzione inaccettabile del nostro ascoltare e rispondere”. In definitiva, secondo Ratzinger, se si spiega la realtà senza accettare “la struttura razionale della materia e la corrispondenza tra il nostro spirito e le strutture razionali operanti nella natura”, si è irrazionali. Vale la pena ricordare che la scienza fa proprio questo: spiega la realtà senza ipotizzare alcuna struttura razionale operante nella natura. Pensiamo, ad esempio, alla teoria dell’evoluzione biologica, la quale si sviluppa in modo casuale, senza alcuna finalità o disegno. Tali concetti sono stati ribaditi da Ratzinger nella sua enciclica Spe Salvi, pubblicata il 30 novembre 2007 . In essa, coerentemente con tutto il suo pensiero, viene ribadita la limitatezza della sola ragione senza fede e una ferma condanna dell’illuminismo: “La ragione ha bisogno della fede per arrivare ad essere totalmente se stessa: ragione e fede hanno bisogno l’una dell’altra per realizzare la loro vera natura e la loro missione”. Ed è piuttosto curioso che Ratzinger non esiti a citare un autore della scuola di Francoforte per avvalorare la sua critica al progresso, ritenuto ambiguo e non necessariamente positivo: “Già nel XIX secolo esisteva una critica alla fede nel progresso. Nel XX secolo, Theodor W. Adorno ha formulato la problematicità della fede nel progresso in modo drastico: il progresso, visto da vicino, sarebbe il progresso dalla fionda alla megabomba. Ora, questo è, di fatto, un lato del progresso che non si deve mascherare. Detto altrimenti: si rende evidente l’ambiguità del progresso. Senza dubbio, esso offre nuove possibilità per il bene, ma apre anche possibilità abissali di male – possibilità che prima non esistevano. Noi tutti siamo diventati testimoni di come il progresso in mani sbagliate possa diventare e sia diventato, di fatto, un progresso terribile nel male. Se al progresso tecnico non corrisponde un progresso nella formazione etica dell’uomo, nella crescita dell’uomo interiore (cfr Ef 3,16; 2 Cor 4,16), allora esso non è un progresso, ma una minaccia per l’uomo e per il mondo”. Tornando alla conferenza di Ratisbona, Ratzinger si focalizza poi sulle scienze in particolare e scrive: “Soltanto il tipo di certezza derivante dalla sinergia di matematica ed empiria ci permette di parlare di scientificità. Ciò che pretende di essere scienza deve confrontarsi con questo criterio. E così anche le scienze che riguardano le cose umane, come la storia, la psicologia, la sociologia e la filosofia, cercano di avvicinarsi a questo canone della scientificità. Importante per le nostre riflessioni, comunque, è ancora il fatto che il metodo come tale esclude il problema Dio, facendolo apparire come problema ascientifico o prescientifico. Con questo, però, ci troviamo davanti ad una riduzione del raggio di scienza e ragione che è doveroso mettere in questione”. Questo approccio riduttivo non è però accettabile per Ratzinger: “Ma dobbiamo dire di più: è l’uomo stesso che con ciò subisce una riduzione. Poiché allora gli interrogativi propriamente umani, cioè quelli del “da dove” e del “verso dove”, gli interrogativi della religione e dell’ethos, non possono trovare posto nello spazio della comune ragione descritta dalla “scienza” e devono essere spostati nell’ambito del soggettivo. Il soggetto decide, in base alle sue esperienze, che cosa gli appare religiosamente sostenibile, e la “coscienza” soggettiva diventa in definitiva l’unica istanza etica. In questo modo, però, l’ethos e la religione perdono la loro forza di creare una comunità e scadono nell’ambito della discrezionalità personale. È questa una condizione pericolosa per l’umanità: lo constatiamo nelle patologie minacciose della religione e della ragione – patologie che necessariamente devono scoppiare, quando la ragione viene ridotta a tal punto che le questioni della religione e dell’ethos non la riguardano più. Ciò che rimane dei tentativi di costruire un’etica partendo dalle regole dell’evoluzione o dalla psicologia e dalla sociologia, è semplicemente insufficiente”. Per Ratzinger è cioè intollerabile (e addirittura patologico) che gli interrogativi “propriamente umani” diventino un problema soggettivo, ai quali ciascuno fornisce la risposta che meglio crede. In pratica ancora una volta, dopo circa quattro secoli dalla condanna di Galileo e dal rogo di Giordano Bruno, la Chiesa Cattolica mostra di non sopportare il libero pensiero e vuole avere il monopolio della verità. L’alternativa che Ratzinger propone è infatti una sottomissione della “ragione ristretta”, tipica del pensiero scientifico, a una “ragione estesa” che coincide con la fede: “L’ethos della scientificità, del resto, è volontà di obbedienza alla verità e quindi espressione di un atteggiamento che fa parte della decisione di fondo dello spirito cristiano. Non ritiro, non critica negativa è dunque l’intenzione; si tratta invece di un allargamento del nostro concetto di ragione e dell’uso di essa. Perché con tutta la gioia di fronte alle possibilità dell’uomo, vediamo anche le minacce che emergono da queste possibilità e dobbiamo chiederci come possiamo dominarle. Ci riusciamo solo se ragione e fede si ritrovano unite in un modo nuovo; se superiamo la limitazione autodecretata della ragione a ciò che è verificabile nell’esperimento, e dischiudiamo ad essa nuovamente tutta la sua ampiezza. In questo senso la teologia, non soltanto come disciplina storica, e umano-scientifica, ma come teologia vera e propria, cioè come interrogativo sulla ragione della fede, deve avere il suo posto nell’università e nel vasto dialogo delle scienze”. Ratzinger ha ulteriormente ribadito la sua posizione nei confronti dei possibili pericoli derivanti dalla scienza il 16 ottobre 2008, durante l’udienza ai partecipanti al Congresso Internazionale promosso dalla Pontificia Università Lateranense nel X anniversario dell’enciclica Fides et ratio di Giovanni Paolo II. Ribadendo, al solito, la sostanziale superiorità della fede nei confronti della ragione, questa volta Ratzinger non ha trovato di meglio che accusare gli scienziati di arroganza e di desiderio di facili guadagni: “Avviene, tuttavia, che non sempre gli scienziati indirizzino le loro ricerche verso questi scopi. Il facile guadagno o, peggio ancora, l’arroganza di sostituirsi al Creatore svolgono, a volte, un ruolo determinante. È questa una forma di hybris della ragione, che può assumere caratteristiche pericolose per la stessa umanità”. Ora, di tutto si possono accusare gli scienziati, ma non certo di avere forti interessi economici. Molto spesso lavorano in condizioni disagiate, con assunzioni precarie e con finanziamenti esigui: sono ben altre le categorie che si muovono allettate da “facili guadagni”. Riguardo alla presunta arroganza, ben rispose a suo tempo il fisico Tullio Regge (1931-2014) in una dura critica al discorso del papa: “La «arroganza degli scienziati» è accusa ingiusta e indiscriminata e pone sotto accusa tutto il mondo scientifico. Il vero scienziato tiene conto degli errori commessi e delle critiche, molto di più di quanto facciano molti uomini di Chiesa. Lo scienziato è uomo e come tale può commettere errori ma non possiede il monopolio dell’errore. Rendiamoci conto infine che lo scienziato prova pietà umana verso chi soffre di una grave malattia esattamente come accade all’uomo della strada. Il Papa pare aver dimenticato i tempi dell’Inquisizione spagnola e dei roghi su cui Torquemada, uomo di Chiesa, sterminava dei poveracci soltanto perché ebrei, tempi in cui la filosofia e la teologia si rivelarono in quel contesto strumenti devastanti e micidiali”. Anche nel testamento spirituale pubblicato dopo la sua morte, Ratzinger non ha risparmiato critiche alle scienze, mostrando di non averne compreso a fondo l’evoluzione storica: “Spesso sembra che la scienza – le scienze naturali da un lato e la ricerca storica (in particolare l’esegesi della Sacra Scrittura) dall’altro – siano in grado di offrire risultati inconfutabili in contrasto con la fede cattolica. Ho vissuto le trasformazioni delle scienze naturali sin da tempi lontani e ho potuto constatare come, al contrario, siano svanite apparenti certezze contro la fede, dimostrandosi essere non scienza, ma interpretazioni filosofiche solo apparentemente spettanti alla scienza; così come, d’altronde, è nel dialogo con le scienze naturali che anche la fede ha imparato a comprendere meglio il limite della portata delle sue affermazioni, e dunque la sua specificità”. Abbiamo accennato alla teoria dell’evoluzione, vero pilastro delle moderne scienze biologiche, che è stata spesso oggetto di aspre critiche da parte del defunto papa emerito. Joseph Ratzinger ha espresso chiaramente il suo pensiero riguardo all’evoluzione in un libro dapprima pubblicato in Germania e successivamente anche in Italia dal titolo Creazione ed evoluzione (3). Il volume raccoglie gli Atti del consesso a porte chiuse tenutosi nella residenza estiva papale di Castel Gandolfo dall’1 al 3 settembre 2006. Si trattava dell’incontro annuale del Ratzinger ­Schülerkreis, il gruppo di ex dottorandi del professor Ratzinger alle università di Bonn, Münster, Tubinga e Regensburg, che dal 1978 si è riunito regolarmente con il proprio maestro. Anziché limitarsi a considerazioni metafisiche, imprudentemente, Ratzinger questa volta si avventura in affermazioni che riguardano il contenuto della teoria dell’evoluzione: “A me pare importante, in particolare, come prima cosa, che la teoria dell’evoluzione in gran parte non sia dimostrabile sperimentalmente in modo tanto facile perché non possiamo introdurre in laboratorio 10mila generazioni. Ciò significa che ci sono dei vuoti o lacune rilevanti di verificabilità-falsificabilità sperimentale a causa dell’enorme spazio temporale cui la teoria si riferisce. La teoria dell’evoluzione non è ancora una teoria completa, scientificamente verificabile”. Tale affermazione è palesemente falsa: esistono infatti numerosissime prove a favore della teoria dell’evoluzione biologica, prove che includono anche l’osservazione diretta di mutazioni in tempi brevi (basti pensare ai grossi problemi causati dalle rapide mutazioni del virus SARS-CoV-2). Nello stesso testo Ratzinger non perde l’occasione per rivolgere, ancora una volta, una critica alla scienza in generale: “La scienza ha aperto tante nuove strade alla ragione, portandoci verso nuovi approfondimenti. Ma nell’entusiasmo per la portata delle sue scoperte, la scienza tende ad allontanarci da quelle dimensioni della stessa ragione di cui abbiamo ancora bisogno. I suoi risultati portano a domande che vanno oltre il canone metodologico e che non possono avere risposta al suo interno”. Se con questo si intende che la scienza non può rispondere a tutte le domande che l’uomo si pone, si può essere senz’altro d’accordo: chi conosce la scienza per quello che è e non ha di essa un’immagine ideologizzata è perfettamente consapevole di questo limite. Tuttavia Ratzinger sembra voler dire qualcos’altro, come ampiamente chiarito negli altri suoi scritti già citati. Il giorno 17 gennaio 2008 Ratzinger, invitato dall’allora Rettore Prof. Renato Guarini, avrebbe dovuto partecipare all’inaugurazione del 705esimo anno accademico della Sapienza di Roma. La sua partecipazione venne poi annullata in seguito alla reazione di numerosi docenti dell’ateneo. Nella allocuzione che avrebbe dovuto tenere in quell’occasione, Ratzinger ribadisce sostanzialmente la sua posizione riguardo ai rapporti tra scienza, ragione e fede. In un passo del discorso, citando S. Agostino, sostiene addirittura che la semplice conoscenza renderebbe tristi: “È necessario fare un ulteriore passo. L’uomo vuole conoscere – vuole verità. Verità è innanzitutto una cosa del vedere, del comprendere, della theoría, come la chiama la tradizione greca. Ma la verità non è mai soltanto teorica. Agostino, nel porre una correlazione tra le Beatitudini del Discorso della Montagna e i doni dello Spirito menzionati in Isaia 11, ha affermato una reciprocità tra “scientia” e “tristitia”: il semplice sapere, dice, rende tristi. E di fatto – chi vede e apprende soltanto tutto ciò che avviene nel mondo, finisce per diventare triste. Ma verità significa di più che sapere: la conoscenza della verità ha come scopo la conoscenza del bene. Questo è anche il senso dell’interrogarsi socratico: Qual è quel bene che ci rende veri? La verità ci rende buoni, e la bontà è vera: è questo l’ottimismo che vive nella fede cristiana, perché ad essa è stata concessa la visione del Logos, della Ragione creatrice che, nell’incarnazione di Dio, si è rivelata insieme come il Bene, come la Bontà stessa”. In un altro passo, Ratzinger sottolinea ancora una volta la necessità che la ragione sia sottomessa alla fede: “Se però la ragione – sollecita della sua presunta purezza – diventa sorda al grande messaggio che le viene dalla fede cristiana e dalla sua sapienza, inaridisce come un albero le cui radici non raggiungono più le acque che gli danno vita. Perde il coraggio per la verità e così non diventa più grande, ma più piccola. Applicato alla nostra cultura europea ciò significa: se essa vuole solo autocostruirsi in base al cerchio delle proprie argomentazioni e a ciò che al momento la convince e – preoccupata della sua laicità – si distacca dalle radici delle quali vive, allora non diventa più ragionevole e più pura, ma si scompone e si frantuma”. Un altro ambito il cui il pensiero di Ratzinger mostra la sua totale lontananza da qualsiasi impostazione razionale riguarda la concezione del dolore e della sofferenza. Tale concezione traspare in modo piuttosto chiaro anche all’interno dell’enciclica Spe salvi. Pur sottolineando la necessità di diminuire la sofferenza, Ratzinger ne esalta comunque il valore e ne ribadisce ancora una volta l’origine legata alle colpe dell’umanità: “Come l’agire, anche la sofferenza fa parte dell’esistenza umana. Essa deriva, da una parte, dalla nostra finitezza, dall’altra, dalla massa di colpa che, nel corso della storia, si è accumulata e anche nel presente cresce in modo inarrestabile. Certamente bisogna fare tutto il possibile per diminuire la sofferenza: impedire, per quanto possibile, la sofferenza degli innocenti; calmare i dolori; aiutare a superare le sofferenze psichiche. Sono tutti doveri sia della giustizia che dell’amore che rientrano nelle esigenze fondamentali dell’esistenza cristiana e di ogni vita veramente umana. Nella lotta contro il dolore fisico si è riusciti a fare grandi progressi; la sofferenza degli innocenti e anche le sofferenze psichiche sono piuttosto aumentate nel corso degli ultimi decenni. Read the full article
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kneipe · 6 months
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bern 2023
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don-simon · 2 months
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"The best predators always learned how to masquerade as things that wouldn't seem threatening. That was how they got close enough to strike." Mira Grant, Into the Drowning Deep (Orbit, 2017)
Remember: a gentleman is just a patient wolf.
[Artwork by the remarkable Atey Ghailan]
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artmasiah · 7 months
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mossmx · 4 months
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I want to take today to expecially give a hug (or whatever comfort food/item/words) to all atheists and agnostics.
It sucks that our society has religion so deep seated and it is quite unescapable.
I hope you all can spend this time how you prefer and get the minimal possible level of annoyed with religious people around you <3
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ojirocardigansniper · 5 months
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:hesthonk: maybe i should talk about inoush (lahil's predecessor) on da blog next. i don't have a lot for uem personally or even need much, mostly just uer relationships with ayirine+lahil and uer post, but i could probably talk a little about the basics of uiranour lore.... although if i use the word uiranour then i have to Decide finally if that refers to only the offering-eater or the offering-oracle pair together. i have to do a little made up fake bullshit etymology in my mind just for me. which IS a treat. but it is an additional step
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givemeanorigami · 1 year
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David Bowie dammi la superiorità per non rispondere a chi ti tira le frecciatine dandoti dell'incoerente quando poi, continuando a pontificare, si dimostra incoerente più di quanto ti accusa di essere.
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generateaworld · 2 years
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Tumblr media Tumblr media Tumblr media
highly detailed portrait of a solar punk lady student, green eyes, tartan hoody, pink hair by atey ghailan, gradient green, black, brown and magenta color scheme, grunge aesthetic, graffiti tag wall background, art by kaethe butcher and greg rutkowski and greg tocchini and james gilleard and joe fenton
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bewitched-08 · 1 year
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Some days are harder than others
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umblogsemnomeainda · 2 years
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Atey Ghailan
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ghanaplug · 2 months
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Papa Atey Unleashes Emotionally Charged EP "Arrrggghhhhh!"
Rising Ghanaian musician Papa Atey has recently released his highly anticipated EP titled “Arrrggghhhhh!” This 5-track project serves as an expression of rage, pain, and relief, delving into personal experiences that touch upon themes of addiction, sex, and the search for solace. While the EP’s predominant themes resonate strongly with the 18-28 age demographic, it is skillfully crafted to appeal…
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kneipe · 6 months
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bern 2023
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thenightunfurls · 4 months
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if engineering is the superior major why are they coming to me desperate for some english advice?
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andy-bt · 5 months
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Marxisme dan Ketuhanan Yang Maha Esa
16 Juni 2022 – 14:19 Perdebatan yang dimunculkan oleh artikel-artikel dalam buku ini merupakan potret salah satu perkembangan terkini wacana ketuhanan dalam materialisme kontemporer. Di Indonesia, wacana ini umumnya bergerak dalam lingkup yang relatif eksklusif di lingkaran penekun sains spekulatif (fisika teoretis, matematika murni, dst.). Kehadiran antologi ini ingin menarik wacana ini sedikit…
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