L'arte sacra nell'epoca secolare!! le vetrate sono spettacolari 💖💖💖
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Da: SGUARDI SULL'ARTE LIBRO TERZO - di Gianpiero Menniti
IL RINASCIMENTO PAGANO
Il momento più esaltante della storia dell’arte, quello per il quale opere di straordinario impatto visivo sono da secoli al centro dell’interesse di milioni di cultori e ammiratori, il “Rinascimento”, è l’espressione di un disagio e di una drammatica congerie di dottrine filosofico-religiose ed estetiche.
La loro declinazione nel riflesso delle opere d’arte segue una linea che tende a semplificare e riadattare: la rappresentazione delle divinità ripercorre la tradizione antica, come del resto è sempre avvenuto nell’iconografia cristiana, potenziando l’irrinunciabile visione antropomorfa fino a condurla alla visione impossibile del Dio creatore, raffigurato con le fattezze di un profeta o di un Zeus, declinandone la figura nell’armonia delle membra senza risparmiare pensino le terga.
La lunga rielaborazione del passato pre-cristiano, del mondo pagano, nel suo mutarsi in immagini, riassorbe modelli che saltano i confini del non rappresentabile – la mano di Dio che compare nell’affresco di Assisi con Giotto che racconta la rinuncia del Santo ai beni terreni; il Dio della Trinità di Masaccio in Santa Maria Novella a Firenze – proponendone una versione che possiede i tratti retorici e magniloquenti delle forme ideali umane, esse stesse manifestazione del divino.
Si tratta di un modello ineguagliato di plastica unità che pone nella stessa figura l’implacabilità di un potere sconfinato e la condizione morale della salvezza, tema centrale della riforma e della secessione protestante che cambiò le sorti dell’Europa.
Eppure, gli affreschi di Michelangelo nella Sistina, sono la manifestazione più estrema della fragilità di una visione cristiana ritenuta salda e incontrovertibile: segnano un clamoroso passo indietro nella ricerca delle ragioni di fede, immagini che riducono il “sacro” a presenza immanente e rinunciano a spiegarne la matrice, come fece Dante nell’ultimo verso del “Paradiso”: «L'amor che move il sole e l'altre stelle» (Paradiso, XXXIII, v. 145).
Non c’era amore nelle divinità pagane ma solo l’invincibile forza della loro sacralità.
Non c’è amore nelle figure della Sistina, ma solo la creazione concessa e l’empietà punita.
L’arte più ammirata è il frutto amaro di una visione agonizzante, confusa, febbrile.
Con le sue straordinarie doti, Michelangelo, più d’ogni altro, toglie il velo al “Rinascimento” nel suo tragico, profondo, delirante annientamento.
- Michelangelo Buonarroti (1475 - 1564): "Creazione degli astri e delle piante", 1511, particolare, volta della Cappella Sistina, Vaticano
- In copertina: Maria Casalanguida, "Bottiglie e cubetto", 1975, collezione privata
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Two medieval sculptures from the Municipal Crato Museum:
On the top, we have Saint Bartholomew, a work in alabaster from the late XIV Century; this piece it was, probably, imported from England.
On the bottom, we have Saint Andrew. This XV Century statue was once painted, and it used to be in the Hermitage of Saint Andrew, in Crato.
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"For blessed is the wood, by which justice cometh"
Book of Wisdom 14:7 Douay-Rheims Bible.
Artwork: Biagio d’Antonio (Italian, 1446 - 1516), The Crucifixion (ca. 1480).
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Cuori infuocati, from 'Recueil dominicain du couvent Sainte-Catherine-de-Sienne' (17th century), Bibliothèque municipale, Douai - via foliamagazine.it
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LIBRI / San Lorenzo a Verona, una chiesa da riscoprire
Il volume di Angelo Passuello “San Lorenzo in Verona. Storia e Restauri” (Cierre Edizioni) racconta la storia della chiesa veronese di San Lorenzo reintegrandola nel fervido dibattito sull’architettura nord-italiana ed europea fra i secoli XI e XII.
VERONA – L’elaborazione di stimoli provenienti da diverse matrici culturali è la cifra qualificante dell’architettura romanica veronese nella…
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